Sua Santità il Dalai Lama: “Perchè i sutra vengono presentati prima del tantra? Si tratta di un ordine realistico. Per cominciare, sviluppa la mente del risveglio e la comprensione della vacuità seguendo il sentiero dei sutra. Senza di loro non è possibile praticare il tantra.”
13 luglio 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Dopo che Sua Santità il Dalai Lama è giunto questa mattina ed ha preso posto nella stanza della sua residenza da cui trasmette via web, Thupstan Chhewang, presidente dell’Associazione buddista del Ladakh ha offerto prostrazioni ed ha fatto una breve introduzione all’evento, dichiarando che per due anni, 2019 e 2020, Sua Santità non ha potuto visitare il Ladakh e che i devoti, buddisti e non buddisti, hanno sentito la sua mancanza. Pertanto, quest’anno hanno invitato nuovamente Sua Santità, ma, ancora una volta, non è stato possibile, a causa della diffusa pandemia di coronavirus e delle relative restrizioni.
Pertanto, Thiksey Rinpoché, l’Associazione buddista del Ladakh e l’Associazione Ladakh Gonpa hanno chiesto a Sua Santità di tenere un discorso su Internet.
“Così oggi”, ha risposto Sua Santità, “ho accettato con gioia di insegnare la ‘Lampada per il Sentiero verso l’illuminazione’ https://www.sangye.it/altro/?p=81 ai fedeli laici e monaci del Ladakh. In Tibet facciamo una distinzione tra la diffusione precedente e quella successiva dell’insegnamento del Buddha. Ad un certo punto, dopo l’opposizione di Lang Darma, il buddismo cadde in declino. Di conseguenza, un re del Tibet occidentale fu ispirato a prendere provvedimenti per far rivivere e preservare l’insegnamento. Invitò Atisha https://www.sangye.it/altro/?cat=96 a visitare il Tibet dall’India e gli chiese di comporre un breve testo per i tibetani. Atisha fu compiaciuto della richiesta e scrisse questo testo a Thöling, come afferma la prima strofa, “Esortato dal perfetto discepolo Jangchup Wö”.
“Alla fine, la ‘Lampada per il Sentiero’ influenzerà la tradizione ‘Sentiero e Fruizione’ dei Sakya. È stata anche la fonte dei testi di Tsongkhapa “Gli Stadi del Sentiero verso l’illuminazione” https://www.sangye.it/altro/?p=81#more-81 nonché sarà d‘ispirazione per “L’ornamento del gioiello della liberazione” di Gampopa.
“Poiché domani è il giorno in cui commemoriamo il Primo Giro della Ruota del Dharma da parte del Buddha, un’occasione onorata sia dalla tradizione pali che da quella sanscrita, condurrò una cerimonia per generare la mente del risveglio di bodhicitta.
“Ho ricevuto spiegazioni sulla ‘Lampada per il Sentiero’ da Tagdag Rinpoché, Ling Rinpoché, Trijang Rinpoché e Khunu Lama Rinpoché, Tenzin Gyaltsen.
Gli Stadi del Sentiero e l’Addestramento della Mente informano la mia pratica quotidiana. Inoltre pratico Guhyasamaja, Chakrasamvara e Vajrabhairava, che appartengono alla nostra tradizione, così come Hevajra e Vajrayogini che appartengono ai Sakya. In questo modo mantengo i lignaggi della condotta estesa, la visione profonda della vacuità e le benedizioni della pratica, che hanno tutte origine in India.
“Il titolo del testo, ‘Bodhipathapradipam’ – ‘Lampada per il sentiero verso l’illuminazione’, è dato in sanscrito per lasciare un’impronta nelle menti degli studenti e come segno di gratitudine all’India. Si rende omaggio a Manjushri, l’incarnazione della conoscenza e della saggezza.
Sono nato nelle vicinanze del Monastero di Kumbum e, quando ero bambino, ero consapevole delle persone che facevano prostrazioni e recitavano il mantra di Manjushri, Om ara patsa nadhi. Dopo essere venuto a Lhasa, ho seguito personalmente la pratica e sono fiducioso che è d’aiuto a dissipare l’oscurità dell’ignoranza”.
Sua Santità ha notato che il testo è destinato ai principianti che si eserciteranno in modo sistematico. Menziona tre tipi di persone: praticanti di capacità minima, media e suprema. Coloro che aspirano ad aiutare gli altri secondo la loro disposizione aspirano a raggiungere l’illuminazione e si dice che siano di capacità suprema. Atisha scrive: “A quegli eccellenti esseri viventi, che desiderano la suprema illuminazione, spiegherò i metodi perfetti insegnati dai maestri spirituali”.
Questi metodi includono: fare l’offerta in sette parti e prendere rifugio nei Tre Gioielli, nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha.
Successivamente, gli accoliti sono incoraggiati a considerare le sofferenze degli esseri senzienti e, poiché vogliono liberarli da esse, sono esortati a generare la determinazione di raggiungere l’illuminazione.
Sua Santità ha osservato che Aryadeva nei suoi “400 Versi” ha scritto:
Come il senso del tatto [pervade] il corpo
Così la confusione è presente in tutti loro.
Superando la confusione, anche tu
Supererai tutte le emozioni disturbanti.
Tutte le emozioni disturbanti sorgono in noi a causa del nostro malinteso che le cose esistano intrinsecamente. Tuttavia, quando vengono esaminate ed analizzate, non si trova traccia di esistenza inerente, perché dipendono da altri fattori. Sebbene le emozioni afflittive possano essere superate, lasciano impronte che agiscono come ostacoli alla conoscenza. Senza rimuoverle non possiamo conoscere la realtà così com’è.
12. Le qualità per sviluppare questo tipo di aspirazione sono completamente illustrate da Maitreya nel “Sutra ripartito come i rami da un tronco”.
E il merito di ciò è chiarito nel “Sutra Richiesto da Viradatta”.
20. Coloro che mantengono qualunque dei sette tipi di voto per la liberazione individuale, non gli altri, possiedono i [requisiti] ideali per prendere il voto del bodhisattva.
Ciascuno dei sette tipi di voto di liberazione individuale è un prerequisito per prendere i Voti del Bodhisattva https://www.sangye.it/altro/?p=6252.
Il testo si riferisce a prendere i Voti del Bodhisattva https://www.sangye.it/altro/?p=6248 da un maestro spirituale valido e ben qualificato. Tuttavia, nel caso in cui provi ma non riesci a trovare un tale maestro spirituale, si può invocare la presenza dei protettori.
Sua Santità ha osservato che poiché quella tradizione era decaduta, l’ha restaurata prendendo di nuovo il voto davanti alla statua del Buddha a Bodhgaya.
Citando l’esperienza di Manjushri come esposta nel Sutra dell’ornamento della terra pura di Manjushri, Atisha scrive di mantenere una condotta pura, la rinuncia alle azioni negative e di coltivare le tre forme di disciplina in modo che s’incrementino. Quindi discute sulla necessità di una percezione superiore, la capacità di intuire le disposizioni mentali degli altri esseri per adoperarsi per il loro bene. Scrive: “Coloro che vogliono completare rapidamente le raccolte per la piena illuminazione, realizzeranno una percezione più elevata attraverso lo sforzo, non attraverso la pigrizia”.
Sua Santità si è fermato lì per la giornata, dicendo che riprenderà e completerà la lettura del testo domani, dal punto dove spiega il raggiungimento della calma dimorante.
Ha invitato a far domande, tutte poste da giovani studenti del Ladakh.
La prima riguardava la necessità di credere nelle vite passate e future per impegnarsi nel settuplice approccio di causa ed effetto per coltivare la mente del risveglio.
Sua Santità ha convenuto che il primo dei sette passi implica ricordare la gentilezza di altri esseri senzienti in quanto sono stati nostre madri. Ha suggerito che uno stratagemma sarebbe quello di effettuare la verifica attraverso la ragione e la logica a sostegno della nozione delle vite passate e future.
Un’alternativa sarebbe quella di impegnarsi nel potente metodo sostenuto da Shantideva consistente nell’eguagliare e scambiare sé stessi con gli altri. Sua Santità ha osservato: “Più aiuti gli altri, più calma sarà la tua mente. Sarai in grado di superare le azioni negative commesse in relazione agli altri. Familiarizzare la tua mente con la gentilezza e la compassione produce pace mentale, il che ti rende più felice e migliora anche la tua salute fisica”.
Alla domanda sul motivo per cui il sutra viene presentato prima del tantra, Sua Santità ha risposto che si tratta di un ordine realistico. Per cominciare, sviluppa la mente del risveglio e la comprensione della vacuità seguendo il sentiero dei sutra. Senza di loro non è possibile praticare il tantra. Il Buddha insegnò innanzitutto le Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=3785. In seguito, espose la Perfezione della Saggezza https://www.sangye.it/altro/?p=9194 e nel Terzo Ciclo dei suoi insegnamenti spiegò la mente soggettiva della Chiara Luce https://www.sangye.it/altro/?p=4219 sulla base della quale conduceva i discepoli nel tantra.
Dopo la sua illuminazione, si dice che il Buddha abbia pensato:
Profonda e pacifica, libera da complessità, luminosità incompiuta:
Ho trovato un Dharma simile al nettare.
Eppure, se lo insegnassi, nessuno capirebbe,
Quindi, rimarrò in silenzio qui nella foresta.
La “luminosità non composta” può essere intesa come riferita alla mente soggettiva della chiara luce. Sua Santità ha aggiunto che, dopo che si sono dissolti gli 80 diversi stati d’animo concettuali, al momento della morte, ci sono i tre stadi dell’aspetto biancastro, dell’incremento rossastro e del nero prossimo al raggiungimento, dopo i quali si manifesta la mente di chiara luce.
Il primo verso della strofa sopraindicata può essere inteso per indicare un percorso sistematico verso l’illuminazione.
Sua Santità ha osservato che i seguaci del buddismo tibetano partecipano ad una tradizione che comprende l’intero insegnamento del Buddha. Al tempo del re Songtsen Gampo i buddisti cinesi vennero in Tibet, ma non si dedicarono all’analisi ed alla logica. Più tardi, il re Trisong Detsen sentì che era importante usare appieno l’intelligenza umana e così invitò l’erudito filosofo e logico Shantarakshita a stabilire il buddismo in Tibet, che dimostrò l’importanza della logica e dell’epistemologia, così come la visione della Via di Mezzo (Madhyamaka) ed incoraggiò lo studio, la riflessione e la meditazione.
Un altro ascoltatore ha chiesto perché un testo afferma: “Non sarò ansioso di raggiungere l’illuminazione nel modo più rapido, ma rimarrò indietro fino alla fine per il bene di un singolo essere”, mentre un altro dice: “Raggiungerò lo stato di Buddità il più rapidamente possibile per il bene di tutti gli esseri senzienti».
Sua Santità ha risposto che è l’interesse per gli altri che è fondamentale. L’intenzione è di raggiungere l’illuminazione per il bene degli altri esseri senzienti non per noi stessi. Ha continuato dicendo che la chiaroveggenza, o percezione superiore, è fondamentale per essere in grado di giudicare il carattere e la disposizione degli altri al fine di aiutarli pienamente.
Ad esempio, c’è chi fraintende il significato del vacuità e lo interpreta come il nulla. Non avendo familiarità con il terreno, il percorso ed il risultato, quando sentono parlare di vacuità, che la forma è vacuità e la vacuità è forma, concludono che è nichilismo. Il Buddha non insegnò subito la vacuità, ma nella sua presentazione delle Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=10772 dichiarò che la sofferenza deve essere conosciuta e la sua origine superata. Ha poi precisato che, sebbene la sofferenza debba essere conosciuta, non c’è nulla da sapere.
Non insegnò esplicitamente la vacuità quando introdusse le Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=4371 perché, come disse, “se lo insegnassi, nessuno capirebbe”. Tuttavia, in seguito, quando i discepoli furono più maturi e preparati ad accettarlo, espose la vacuità durante degli insegnamenti della Perfezione della Saggezza https://www.sangye.it/altro/?p=9995 sul Picco dell’Avvoltoio. Successivamente, a Vaishali, nel ‘Tathagatagarbha Sutra’ rivelò la natura di Buddha, la Mente di Chiara Luce.
Sua Santità ha rifiutato di dire se tutte le buone qualità delle varie tradizioni religiose del mondo potessero essere fuse in un’unica tradizione spirituale. Ha riconosciuto che alcune tradizioni credono in un dio creatore mentre altre no. Tuttavia, nonostante queste differenze filosofiche, insegnano tutte l’importanza della gentilezza. Non solo hanno in comune il buon cuore, l’amore e la compassione, ma insegnano ai loro seguaci a non danneggiare gli altri, anzi ad aiutarli. Per quanto riguarda il buddismo, la compassione è il desiderio di liberare gli altri dalla sofferenza.
Si è discusso di come il voto di liberazione individuale menzionato nel versetto 20 del testo sia la base per prendere il voto del Bodhisattva. Sua Santità ha notato che il voto di liberazione individuale è ricevuto da un maestro, mentre il voto del Bodhisattva https://www.sangye.it/altro/?p=7563 può essere preso davanti a un’assemblea visualizzata di Buddha e Bodhisattva.
Al termine della sessione, in Ladakh è stato cantato una strofa di dedica. Sua Santità ha sorriso ed ha detto al suo pubblico virtuale: “Arrivederci a domani”.
Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14812 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/lamp-for-the-path-to-enlightenment-1 ed il video tradotto in italiano http://it.dalailama.com/videos/la-lampada-per-il-sentiero-dellilluminazione da Fabrizio Pallotti, che vivamente ringraziamo per la sua gentilezza.