Sua Santità il Dalai Lama: “Ad un livello più profondo, ci interessano due verità: la verità convenzionale e la verità ultima. La verità ultima si oppone direttamente all’ignoranza. L’altruismo, che è un riflesso della verità convenzionale, riduce i nostri atteggiamenti egocentrici.”
9 dicembre 2020. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Oggi Sua Santità il Dalai Lama è stato invitato a partecipare ad una conversazione sulla Necessità della Compassione per la Sopravvivenza dell’Umanità. L’evento è stato organizzato dal Centro per le scienze contemplative e l’etica basata sulla compassione (CCSCBE) della Emory University ed è stato introdotto dal suo direttore Geshé Lobsang Tenzin Negi, che ha accolto Sua Santità e tutti coloro che hanno ascoltato la conversazione da tutto il mondo.
Negi ha presentato a Sua Santità il nuovo Presidente della Emory University, Gregory Fenves. Ha anche dato un caloroso benvenuto, osservando che Sua Santità è un attivo sostenitore dei benefici della compassione, oltre che essere un illustre professore della Emory University. Fenves ha ricordato che l’opportunità di lavorare con Sua Santità è un fattore che ha reso attraente il suo nuovo incarico.
Geshé Lobsang Tenzin Negi ha colto l’occasione per aggiornare Sua Santità sul lavoro del Centro per la scienza contemplativa e l’etica basata sulla compassione. Gli ha detto che la Emory-Tibet Science Initiative ha pienamente attuato il suo programma per stabilire un’educazione scientifica completa e sostenibile per i monaci e le monache tibetane in un certo numero di grandi monasteri. Il programma è alla sua quarta fase, incentrata sulla formazione di insegnanti e ricercatori di scienze monastiche, in modo che l’educazione scientifica monastica sia autosufficiente.
Per quanto riguarda il programma SEE Learning per integrare i valori umani di base nell’educazione che Sua Santità ha lanciato un anno e mezzo fa, è stato introdotto a più di 58.000 educatori in 145 paesi. Nel frattempo, tutto il materiale SEE Learning è reso disponibile gratuitamente in tutto il mondo grazie al sostegno di Sua Santità e alla generosità di molti.
Egli ha anche menzionato che negli ultimi quindici anni il Cognitively-Based Compassion Training è stato offerto in tutto il mondo a studenti di medicina, medici, infermieri, veterani militari e al pubblico in generale.
Negi ha presentato i due partecipanti che parteciperanno ad una conversazione con Sua Santità. Il dottor Sanjay Gupta è un attivo neurochirurgo e membro del Consiglio di Facoltà della Emory University, pur essendo anche il principale corrispondente medico della CNN. La Signora Melani Walton è una leader umanitaria e co-fondatrice della Fondazione Rob e Melani Walton. La Fondazione sostiene generosamente il lavoro del Centro (CCSCBE) della Emory, che cerca di promuovere una cultura globale della compassione.
Melani Walton ha aperto la conversazione con la constatazione che il 2020 ha dimostrato che la compassione è preziosa come l’acqua. Ed ha chiesto come la compassione può resistere all’ingiustizia.
“In primo luogo – ha iniziato Sua Santità – vorrei dire quanto sono felice di potervi incontrare tutti con l’aiuto della tecnologia. I nostri legami con l’Emory University sono di lunga data. Emory ha introdotto molti programmi di beneficio per gli studiosi tibetani.
Negli ultimi anni, sempre più persone hanno prestato attenzione a ciò che significa trovare la pace della mente”. Prima di questo, non si era parlato molto dell’importanza della pace mentale. Tuttavia, nonostante gli sviluppi materiali e tecnologici, abbiamo ancora molti problemi. Se prestiamo maggiore attenzione a come sviluppare la pace mentale, le nostre azioni saranno più favorevoli alla pace. Nessuno vuole affrontare dei problemi, ma dobbiamo considerare che molti dei problemi che gli esseri umani creano a se stessi hanno la loro fonte nelle nostre menti agitate ed arrabbiate.
L’antica tradizione indiana è ricca di spiegazioni sul funzionamento della mente e delle emozioni e su quanto possano essere inquietanti. Questa conoscenza proviene da fonti religiose, ma, al giorno d’oggi, possiamo guardarle da un punto di vista laico ed accademico. Tutti possiamo imparare ad affrontare le emozioni distruttive e a coltivare le qualità positive. L’Università Emory è da tempo impegnata in ricerche in questo senso, il che è molto positivo”.
Il dottor Sanjay Gupta ha confidato a Sua Santità che per lui è un onore incontrarlo, anche solo virtualmente e rimane sempre impressionato dalla generosità di Sua Santità nel dispensare il suo tempo a favore degli altri. Ha aggiunto di trovarsi d’accordo con quanto Sua Santità aveva detto a proposito di avere una mente agitata, il che è diventata particolarmente evidente durante la crisi del covid. Ed ha notato che mentre da un lato ci sono molti che si sono dedicati ad aiutare gli altri durante questa crisi, dall’altro ci sono altri che si rifiutano persino di indossare la mascherina. Come possiamo incoraggiare, a livello mondiale, più persone ad essere più compassionevoli?
“Questa pandemia che stiamo affrontando – ha risposto Sua Santità – è molto spiacevole. Un gran numero di persone ne sono morte: negli Stati Uniti, in India, in Europa e in Cina. Gli scienziati stanno lavorando su come affrontarla e ne sanno molto più di me. Sono solo un meditatore buddista, ma mi sembra che essere troppo ansiosi ci crei dei problemi. Sarebbe d’aiuto se cedessimo meno alla paura ed all’ansia. Ciò di cui abbiamo bisogno è la forza interiore, che di per sé ci aiuterà a difenderci. Credo che se siamo soggetti alla paura e all’ansia, siamo più suscettibili ad ammalarci.
L’igiene fisica ha un ruolo importante nel proteggere la nostra salute, ma abbiamo anche bisogno di un senso di igiene emotiva o mentale. Un esempio del valore di quest’ultima è offerto dalla testimonianza di un monaco, che conoscevo, che ha trascorso 18 anni in una prigione cinese. Il quale mi ha confidato che in quel periodo ci sono state diverse occasioni in cui si è sentito in pericolo. Pensavo volesse dire che c’erano dei pericoli per la sua vita e gli ho chiesto di spiegarmi. Quando mi ha chiarito che rischiava di perdere la compassione per i suoi carcerieri, mi sono reso conto di quanto fosse importante per lui la tranquillità e di come mantenere un atteggiamento compassionevole gli facesse affrontare meno problemi.
“Gli scienziati hanno osservato che siamo inondati di affetto dal momento in cui nasciamo. La nostra vita dipende dalla comunità in cui viviamo, quindi la compassione e la considerazione per gli altri è una necessità biologica.
I bambini piccoli rispondono naturalmente ad altri volti sorridenti”. Non si preoccupano del colore, della fede o della nazionalità dei loro compagni. È solo quando iniziano ad andare a scuola che cominciano a prestare più attenzione alle differenze di razza, fede o provenienza”. Questo tende a portare al sospetto, alla paura ed alla diffidenza. Per contrastare queste risposte negative, l’istruzione dovrebbe prestare più attenzione all’unicità dell’umanità. Siamo tutti uguali nell’essere umani e dobbiamo vivere tutti insieme”.
Melani Walton ha ringraziato Sua Santità per il suo nuovo libro con Franz Alt, “La nostra unica casa”. Ha chiesto a Sua Santità sull’importanza di educare il cuore per un pianeta sano.
“Sia che adottiamo o meno un approccio spirituale, dobbiamo essere tutti realistici. Dobbiamo pensare all’intero pianeta ed all’intera umanità, il che richiede di avere una mente più aperta e di basare l’educazione sulle scoperte scientifiche”.
Sanjay Gupta ha ricordato che quando era con lui nell’insediamento tibetano di Mundgod nel sud dell’India, Sua Santità aveva parlato dell’importanza di un sorriso vero e caloroso. Ora che tutti devono indossare una maschera e non possono toccarsi: come possiamo esprimere sentimenti di calore umano?
Sua Santità ha risposto che reagire verso gli altri con sospetto crea una distanza tra le persone. Se sarete aperti a tutti, potrete vedere il mondo intero come una sola famiglia. Avrete molta meno paura e ansia. È qui che la tradizione indiana dell'”ahimsa”, della non violenza, del non fare del male agli altri, ha oggi un prezioso contributo da dare.
“Ovunque io vada, cerco di coltivare il senso d’unità dell’umanità, cosicchè vedo tutti quelli che incontro come se fossero essenzialmente gli stessi. E le persone rispondono positivamente a questo. Anche gli animali. Ricordo che una volta ho visitato un parco a Vienna dove gli uccelli si nutrivano senza paura dalle mani della gente. La paura porta all’isolamento, quindi è utile essere aperti agli altri. So che, se solo mostrassi un volto severo, le persone sarebbero molto meno amichevoli con me.
“Il calore umano è un fattore chiave per la felicità di tutti. Ecco perché tutte le tradizioni religiose trasmettono un messaggio di compassione. Se credi in Dio, puoi credere che siamo tutti figli di un unico padre compassionevole e, di conseguenza, dovremmo essere compassionevoli l’uno verso l’altro. I seguaci delle tradizioni non teistiche ritengono che, poiché viviamo vita dopo vita, è meglio comportarsi con compassione”.
Melani Walton ha accennato a quanto sia rimasta commossa dall’invito di Sua Santità, nel volume ‘La nostra unica casa’, ad una rivoluzione della compassione. E, s’è chiesta: un approccio più determinato alla protezione del pianeta può essere un’espressione di compassione?
Sua Santità ha risposto che l’educazione moderna è inadeguata, perché non favorisce il senso dell’unità dell’umanità. Proteggere il pianeta è un qualcosa che riguarda tutti noi. Dobbiamo essere meno concentrati su un ristretto interesse personale. Non appena mi sveglio ogni mattino a me stesso recito questa strofa.
Finché rimarrà lo spazio e
fintanto che rimarranno gli esseri viventi,
posso anch’io fino ad allora rimanere
per dissipare la miseria del mondo.
Poi Sua Santità si chiede: “Mi sono svegliato, ma dov’è questo ‘io’? Se penso al Buddha, al corpo, alla parola ed all’energia del Buddha, nessuno di loro è il Buddha: allora, dov’è? La sensazione di avere un ‘io’ solido non ha alcuna base. È solo una designazione. Pensare a queste cose aiuta a ridurre il nostro forte senso di sé. Il che è supportato dall’osservazione della fisica quantistica che nulla esiste così come appare. Allo stesso tempo, coltivare un senso di altruismo riduce i nostri atteggiamenti egocentrici.
“Pensiamo alle cose in termini positivi o negativi. Vediamo le persone come amici o avversari. Ma vale la pena di indagare dove si trova questo nemico. La mia pratica principale riguarda questi due elementi: la saggezza che ci fa riconoscere che nulla esiste così come appare ed il metodo di coltivazione dell’altruismo.
“Per quanto riguarda la saggezza, sono un seguace di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=10906 e di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587. Leggo ogni volta che posso “Entrare nella via di mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti ed il suo autocommentario. Quando quest’ultimo critica grandi maestri come Vasubandhu e Dignaga per essersi allontanati dalla visione di Nagarjuna per paura, mi sento fortunato a non appartenere al loro gruppo.
“L’altruismo, unito all’idea che nulla esiste così come appare, è una pratica profonda e potente. E, seguendolo, possiamo ridurre le nostre emozioni negative”.
La signora Walton ha chiesto come la cura degli altri contribuisca al nostro benessere e Sua Santità ha ribadito che facciamo tutti parte dei sette miliardi di esseri umani oggi viventi. Dobbiamo dare l’esempio.
“Parlo spesso del valore della compassione, ma se mi arrabbiassi anche quando le cose non vanno bene sarei ipocrita. Dare il buon esempio è un modo corretto di servire gli altri”.
Il dottor Gupta ha chiesto perché, col tempo, la compassione sembra svanire.
“Questo può accadere se ci affidiamo solo ai nostri sentimenti istintivi, piuttosto che alla ragione. La Tradizione di Nalanda ha un approccio ragionato e logico ed enfatizza la meditazione analitica. Una volta stavo tenendo un discorso in Giappone e ho suggerito che, sebbene sia positivo coltivare la meditazione univoca, la meditazione analitica è più efficace. A chi mi ascoltava, ho consigliato di usare il tempio come luogo per discutere e dibattere su ciò che il Buddha insegnava per raggiungere una comprensione più profonda.
“Riconoscere che le cose sono sorte in modo dipendente distrugge la base dell’ignoranza, l’idea errata che le cose esistano intrinsecamente dal loro stesso lato”. Questo è un qualcosa che noi tibetani abbiamo imparato da Shantarakshita, il grande filosofo e logico venuto in Tibet nell’VIII secolo, che ci ha incoraggiato ad indagare anche su ciò che il maestro dice. Anche il Buddha ha incoraggiato l’indagine e l’analisi. Siamo stati in grado di lavorare in modo costruttivo con gli scienziati grazie al nostro background nella logica e nella ragione.
“Ad un livello più profondo, ci interessano due verità: la verità convenzionale e la verità ultima. La verità ultima si oppone direttamente all’ignoranza. L’altruismo, che è un riflesso della verità convenzionale, riduce i nostri atteggiamenti egocentrici. La mia pratica è radicata in queste due verità. Ci sono alcune cose che abbiamo imparato dagli scienziati ed alcune cose che loro hanno imparato da noi. La capacità umana di analisi è molto preziosa ed anche la comprensione più profonda della realtà a cui conduce, è preziosa”.
Melani Walton ha riconosciuto l’importanza della compassione ed ha dichiarato a Sua Santità, concludendo, che da domani il Centro per la scienza contemplativa e l’etica basata sulla compassione condurrà meditazioni online sulla compassione a cui chiunque potrà partecipare. Da febbraio condurrà un programma di 21 giorni sulla compassione. Inoltre ha comunicato a Sua Santità che tutti coloro che hanno partecipato all’evento pregano per una vita sana e lunga.
Geshé Lobsang Tenzin Negi ha ringraziato Sua Santità per aver partecipato alla conversazione. “Come ho detto prima – ha risposto – tutte le tradizioni religiose sottolineano l’importanza dell’amorevole gentilezza. È un qualcosa di cui tutti gli esseri senzienti hanno bisogno. Pertanto, il calore umano e l’amorevolezza sono ciò che dobbiamo promuovere. Voglio ringraziare tutti i miei amici qui, i miei fratelli e sorelle spirituali, per il lavoro che stanno facendo. Lo apprezzo molto. Sono determinato a dare tutto il contributo che posso per rendere questo mondo migliore. Grazie.”