Sua Santità il Dalai Lama : “I 7 miliardi di esseri umani sulla Terra hanno bisogno di un senso di responsabilità universale come motivazione centrale per riequilibrare le nostre relazioni con l’ambiente.”
Sua Santità il Dalai Lama
Il Buddha è nato mentre sua madre si appoggiava a un albero per sostenersi. Raggiunse l’illuminazione seduto sotto un albero e morì mentre gli alberi stavano a testimoniarne l’altezza. Se il Buddha dovesse tornare nel nostro mondo, sarebbe sicuramente un sostenitore della campagna per proteggere l’ambiente.
Parlando per me stesso, non esito a sostenere iniziative che aiutano a proteggere l’ambiente. Questa è una questione di sopravvivenza perché questo bellissimo pianeta blu è la nostra unica casa.
Nell’ultimo anno, milioni di giovani fratelli e sorelle hanno protestato, invitando i leader politici ad agire per combattere il cambiamento climatico. Stanno aiutando ad educare il pubblico anche se tutti assistiamo alla distruzione degli ecosistemi ed alla drammatica diminuzione della biodiversità.
Apprezzo molto gli sforzi di Greta Thunberg per aumentare la consapevolezza della necessità di agire direttamente. Il suo sforzo per sollevare il problema del riscaldamento globale tra gli studenti è un risultato notevole. Nonostante sia molto giovane, il suo senso di responsabilità universale è meraviglioso. Sostengo il suo movimento “Fridays for Future”.
Credo che ogni individuo abbia il dovere di aiutare ad indirizzare la nostra famiglia globale nella giusta direzione. Le sole preghiere ed auspici non bastano. Dobbiamo assumercene la responsabilità. Grandi movimenti umani nascono da singole iniziative umane.
I giovani del 21° secolo hanno la capacità e l’opportunità di portare il cambiamento, di creare un secolo di pace, di dialogo e compassione. Anche se il riscaldamento globale aumenta di intensità, molti giovani stanno lavorando insieme per condividere e trovare soluzioni. Sono la nostra vera speranza.
Le idee possono viaggiare dall’alto verso il basso, ma i movimenti che le mettono in atto devono funzionare dal basso verso l’alto. Poiché i loro sforzi sono basati sulla verità e sulla ragione, credo che i giovani riusciranno a realizzare un vero cambiamento.
Tuttavia, non possiamo riporre le nostre speranze solo sulle nuove generazioni. Dobbiamo scegliere dei leader politici che agiranno su questo problema con urgenza. Oggi assistiamo ad una forte connessione tra la politica ambientale e le elezioni.
Le persone hanno eletto un numero maggiore di parlamentari verdi in Germania, Svizzera, Finlandia, Belgio, Paesi Bassi ed al Parlamento europeo. Questa è una buona indicazione, che l’opinione pubblica e le azioni possono cambiare le menti dei politici.
Ho spesso l’impressione che i politici non prendano abbastanza sul serio la protezione del clima e dell’ambiente. L’ignoranza è il nemico numero uno.
Non è sufficiente tenere riunioni e conferenze. Dobbiamo fissare un calendario per il cambiamento. Solo se i leader politici cominceranno ad agire ora: avremo motivo di sperare. Non dobbiamo sacrificare la nostra civiltà per l’avidità di pochi.
I giornalisti hanno un ruolo altrettanto importante. Dico loro che in questo momento hanno la responsabilità speciale di sensibilizzare le persone: non solo di riportare le cattive notizie, ma devono anche portare speranza alle persone.
Studi recenti suggeriscono che il mondo si sta avvicinando a superare il proprio budget di carbonio. Pertanto, questo bilancio deve diventare la valuta più importante del nostro tempo. I politici stanno gradualmente esaurendo le scuse, ma dobbiamo usare il nostro tempo con saggezza.
I 7 miliardi di esseri umani sulla Terra hanno bisogno di un senso di responsabilità universale come motivazione centrale per riequilibrare le nostre relazioni con l’ambiente. Apprezzare il senso di unicità dell’umanità di fronte alla sfida del riscaldamento globale è la vera chiave per la nostra sopravvivenza.
Poiché il futuro di tutte le generazioni future è sulle nostre spalle, dobbiamo essere determinati ad agire prima che sia troppo tardi.
Sono un monaco, quindi non ho figli, ma le persone che hanno figli devono pensare a come sarà la vita per loro e per i loro nipoti. Siamo all’inizio del 21° secolo. Anche adesso, dovremmo guardare avanti a come potrebbero essere le cose nel 22° e nel 23° secolo.
Pubblicato come Op-Ed dal Los Angeles Times
14 settembre 2020
Tradotto dal Dott. Luciano Villa, nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” a beneficio di tutti gli esseri senzienti. https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14337