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APPELLO PER LA LIBERAZIONE DEL PANCHEN LAMA
Marzo 1st, 2010 by admin

Perché il Governo cinese ha sequestrato il Panchen Lama ed i suoi genitori?

Perché il Governo cinese ha sequestrato il Panchen Lama ed i suoi genitori?

Il 14 Maggio 2010 ricorre il 15° anniversario della scomparsa del Panchem Lama. Attiviamoci con rinnovato impegno chiedendo sue notizie e la sua liberazione. Gedhun Choekyi Nyima, 11° Panchen Lama del Tibet, fu rapito dalle autorità cinesi, assieme ai suoi genitori, il 14 maggio 1995, all’età di appena sei anni. Nel 1996 il governo cinese ha ammesso di detenerlo in “custodia preventiva” e a nulla sono valse le innumerevoli richieste di notizie sulle sue condizioni di salute e sul luogo della sua detenzione avanzate, nel corso degli anni, da numerosi governi, organizzazioni a salvaguardia dei diritti umani e dalle Nazioni Unite.Il Panchen Lama, che il 25 aprile 2005 compie sedici anni, è uno dei più importanti leader religiosi tibetani. Al suo posto, le autorità della Repubblica Popolare Cinese hanno designato un altro ragazzo, Gyaltsen Norbu, che cresce e studia a Pechino sotto lo sguardo vigile degli organi del Partito. Spesso appare in manifestazioni pubbliche a fianco dei leader cinesi. E PARTECIPA ALA PETIZIONE …

aderite alla petizione all’Unione Europea.

http://www.gopetition.com/online/34232.html

aderite alla petizione alle Nazioni Unite

http://www.gopetition.com/online/34232.html

Altre azioni:

1) Scrivete una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri: Lettera campione
Data

All’attenzione del Presidente del Consiglio
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma
Fax: 06.6783838

Signor Presidente
dal maggio 1995, Gedhun Choekyi Nyima, un ragazzo che oggi ha ormai sedici anni, legittimamente riconosciuto dal Dalai Lama come reincarnazione di una delle più alte personalità religiose tibetane, il Panchen Lama, è scomparso assieme alla sua famiglia e da allora a nessuno è stata data la possibilità di incontrarlo e di verificare il suo stato di salute e le sue condizioni di vita.
Questo fatto, di per sé gravissimo, si inserisce nel contesto dei soprusi e delle ripetute violazione dei diritti umani fondamentali con i quali il governo della Repubblica Popolare Cinese, che occupa il Tibet ormai da cinquant’anni, tenta di soffocare e reprimere ogni aspirazione del popolo tibetano alla libertà e alla salvaguardia della sua millenaria cultura. Il caso di Gedhun Choekyi Nyima, che da dieci anni vive in stato di segregazione e che Amnesty International ha definito, all’epoca del rapimento, “il più giovane prigioniero politico del mondo”, costituisce l’ennesimo, eclatante episodio di lunga serie di torti e violenze con i quali il governo di Pechino tenta di piegare e ferire i sentimenti di un intero popolo.
Io sottoscritto ricordando le risoluzioni di numerosi Parlamenti, le richieste inoltrate da organizzazioni umanitarie, movimenti sindacali, partiti politici, parlamentari di numerose nazioni e gruppi di sostegno al Tibet, chiedo al Governo della Repubblica Italiana, ai suoi parlamentari e alle Commissioni Esteri di Camera e Senato di esprimere al governo della Repubblica popolare Cinese la propria viva preoccupazione per la sorte di Gedhun Choekyi Nyima e della sua famiglia e di fare i passi necessari affinché sia consentito a una delegazione di parlamentari ed esponenti delle organizzazioni umanitarie di incontrare liberamente il bambino e i suoi genitori per accertare le loro reali condizioni e poter ascoltare la loro versione dei fatti.
Distinti saluti

Firma

2) Scrivete una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite: Lettera campione
Data

Office of the High Commissioner for Human Rights
United Nations
One United Nations Plaza
Room S-2914
New York, NY 10017
USA

Dear Mr. Secretary-General :
I am greatly concerned over the safety of Gedhun Choekyi Nyima who, in 1995, was kidnapped with his family from his home in Tibet by the government of China. They are now under house arrest somewhere in China and no foreign official or journalist has been allowed to visit the boy and his family to ensure that they are safe and healthy.
Gedhun Choekyi Nyima was recognized by the Dalai Lama as the reincarnation of the Panchen Lama who is the second most highly revered religious leader of Tibet. Shortly after this announcement, Chinese authorities choose their own Panchen Lama and claimed that Gedhun, the boy whom the Dalai Lama and Tibetans recognize as the real Panchen Lama, had not even disappeared. After one year of denials by the Chinese government of any involvement, they finally admitted to having taken the boy and his family to China.
I urge you Dear Mr. Secretary-General , to take a stand on human rights against China and demand that this young boy and his family be released. I also urge you to bring up the issue of human rights abuses committed by China in Tibet during direct relations with Chinese officials.
Yours sincerely,

Firma

Gli eventi

Il 14 maggio 1995 il Dalai Lama, massima autorità spirituale del Tibet e capo del governo tibetano in esilio, riconosceva in Choekyi Nyima, un bambino nato a Lhari, nel Tibet centrale, il 25 aprile 1989, l’undicesima reincarnazione di una delle più alte personalità religiose tibetane: il Panchen Lama.


Malgrado l’assoluta legittimità della scelta del Dalai Lama che, in accordo con una tradizione antichissima, ha agito in modo conforme al suo ruolo, le autorità della Repubblica Popolare Cinese hanno accusato il Dalai Lama di voler creare, con il riconoscimento del piccolo Panchen Lama, tensioni e conflitti in Tibet. Non appena il Dalai Lama ha annunciato l’avvenuto riconoscimento, Choekyi Nyima e i suoi genitori sono stati prelevati dal loro villaggio e, da allora, se ne sono letteralmente perdute le tracce. E’ inoltre iniziata, in Tibet, una durissima campagna di denuncia del Dalai Lama e di tutti quei tibetani, religiosi e laici, che si dichiarano favorevoli alla sua scelta. Il monastero di Tashilunpo, tradizionale sede dei Panchen Lama, è stato sottoposto ad un regime di rigido controllo di polizia e diverse decine dei suoi monaci sono stati arrestati o espulsi per avere pubblicamente espresso la loro solidarietà al Dalai Lama.
Come è facile immaginare, il comportamento delle autorità cinesi, in questa situazione, non solo ha urtato profondamente i sentimenti spirituali del popolo tibetano ma ha evidenziato cosa le autorità della Repubblica Popolare veramente intendano quando affermano che in Tibet esiste la più completa libertà religiosa.
Al di là di ogni altra considerazione, resta comunque il fatto, gravissimo, che, dal maggio 1995, Choekyi Nyima e la sua famiglia sono scomparsi e il governo cinese non ha mai voluto dire con precisione dove e come stiano. Di fronte alle richieste di chiarimenti inoltrate da organizzazioni umanitarie, gruppi di sostegno alla causa tibetana, movimenti sindacali, partiti politici e parlamentari di numerose nazioni, le autorità della Repubblica Popolare Cinese hanno solo ammesso che il bambino e i suoi genitori “sono stati affidati al Partito Comunista per essere protetti dai tentativi di rapimento messi in atto dai seguaci del Dalai Lama e della sua cricca”.

Perché il Governo cinese ha sequestrato il Panchen Lama e i suoi genitori?

Il motivo è essenzialmente di natura politica. Per tradizione, dopo la morte del Panchen Lama, il Dalai Lama ne riconosce la reincarnazione e, viceversa, il Panchen Lama riconosce la reincarnazione del Dalai Lama. Crescendo un Panchen Lama “di regime”, le autorità cinesi ritengono che, alla morte dell’attuale Dalai Lama, il falso Panchen Lama riconosciuto da Pechino sceglierà, come massima autorità del Tibet, una figura “fantoccio”, gradita al Partito.


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