Sua Santità il Dalai Lama: “Coltivare amore e compassione – avere buon cuore – non solo produce un senso di pace a livello personale, ma crea un’atmosfera più pacifica all’interno delle comunità. La compassione inoltre rafforza la nostra determinazione e forza interiore”.
11 novembre 2019. Thekchen Chöling, Dharamsala, India – Il vice-governatore dello Stato di Washington, Cyrus Habib, insieme a una delegazione di 21 studenti ha partecipato questa mattina a una trasmissione televisiva dedicata alla compassione in diretta con Sua Santità il Dalai Lama. “L’anno scorso abbiamo espresso il desiderio di stringere una relazione forte tra lei e il suo messaggio di compassione e il nostro stato”, ha detto Habib a Sua Santità. “La sua visita a Seattle del 2008 ha portato all’istituzione di un programma di studi sulla compassione. Abbiamo lanciato il programma SEE Learning e stiamo cercando di estenderlo a più scuole possibili. Vorremmo sapere da lei come rendere gli Stati Uniti, e lo Stato di Washington, più compassionevoli negli anni 2020”.
“In primo luogo – ha detto Sua Santità – vorrei dire che questa opportunità è molto preziosa. Sono semplicemente un essere umano tra 7 miliardi di persone. Da bambini, siamo circondati dall’affetto di nostra madre e dei nostri amici; sorridiamo sempre e ci piace giocare. L’attuale sistema educativo però non fa molto per coltivare queste qualità, non ci insegna come sviluppare il buon cuore, che è la vera chiave per una famiglia felice e una vita felice”.
“Fondamentalmente la natura umana è compassionevole. Se si ha una mente compassionevole, tutto appare in una luce positiva. Se impieghiamo la nostra intelligenza umana in questo modo possiamo creare un’atmosfera serena e favorire lo sviluppo di una comunità più felice. Il mio primo impegno è promuovere i valori umani fondamentali e la compassione da un punto di vista laico”.
“Oggi giorno, troppi esseri umani soffrono a causa della violenza o del grande divario che esiste tra ricchi e poveri. Eppure, come esseri umani siamo tutti uguali, tutti dovremmo godere degli stessi diritti. Se sempre più persone diventano consapevoli che l’umanità è un’unica grande famiglia, questo può rappresentare un grande beneficio”.
“Tra i miei impegni c’è anche incoraggiare l’armonia religiosa. Nonostante le differenze nelle posizioni filosofiche, tutte le religioni trasmettono un messaggio di amore, tolleranza, contettenza e autodisciplina. L’India, dove già prima dell’arrivo del cristianesimo, dell’Islam e così via esistevano tradizioni autoctone, è l’esempio vivente dell’armonia e rispetto tra i differenti credo, armonia che si fonda nella lunga tradizione indiana di ‘ahimsa’ (non-violenza) e ‘karuna'(compassione). L’India dimostra al mondo intero che l’armonia religiosa è possibile”.
“Come tibetano, sento la responsabilità morale dei sette milioni di miei connazionali sparsi per il mondo e in patria. Mi sono ritirato da qualsiasi impegno politico, di cui ora si occupa una leadership eletta, ma mi commuove sempre parlare a favore della protezione del fragile ecosistema del Tibet e e della preservazione della sua cultura millenaria. Dall’VIII secolo, quando un re tibetano invitò un eminente studioso indiano a instaurare il buddhismo in Tibet, abbiamo conservato nel modo più completo tutti gli insegnamenti del Buddha, così come tramandati dalla tradizione del Nalanda, dove la logica e il ragionamento rappresentavano l’approccio adottato per comprendere il funzionamento della mente”.
Sua Santità ha spiegato che ciò che compromette la nostra pace interiore sono le emozioni distruttive come la rabbia e la gelosia, ma che è possibile contrastarle coltivando le emozioni positive, come la compassione e la gentilezza amorevole. L’India antica ha studiato a fondo i metodi per mantenere e incrementare la pace della mente e la conoscenza che è stata elaborata mantiene un’enorme attualità; è per questo che Sua Santità si impegna a farla rivivere, auspicando che sia integrata al più presto nell’istruzione moderna.
Il vice-governatore ha riferito poi a Sua Santità che diversi studiosi della compassione presenti all’incontro avrebbero voluto presentargli i loro progetti e chiedere il suo consiglio.
Sua Santità ha più volte menzionato l’importanza di riconoscere che l’umanità è una sola famiglia: in quest’ottica diventa evidente che chiunque incontriamo è un fratello o una sorella. L’orientamento dell’educazione contemporanea verso obiettivi materialistici insegna a ricercare la propria soddisfazione nei beni materiali piuttosto che nei valori umani come la compassione. Se invece l’educazione includesse l’insegnamento di come affrontare le emozioni distruttive, allora porterebbe come risultato a una società più pacifica.
“Coltivare amore e compassione – avere buon cuore – non solo produce un senso di pace a livello personale, ma crea un’atmosfera più pacifica all’interno delle comunità. La compassione inoltre rafforza la nostra determinazione e forza interiore”.
http://it.dalailama.com/news/2019/la-compassione-come-motore-del-cambiamento