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Intervista al Dalai Lama di Rajini Vaidyanathan, per la BBC
Luglio 4th, 2019 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: Molti dei problemi che abbiamo sono creazioni nostre, e ci dimentichiamo dell’unità dell’umanità. Siamo un mondo unico, eppure ce ne dimentichiamo e pensiamo in piccolo

Milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo hanno percorso questo sentiero di montagna. A distanza riesco a vedere i picchi innevati dell’Himalaya. Vedo fra gli alberi centinaia di bandierine di preghiera dai colori vistosi appese qui e là. E sull’altra parte della stradina, varie ruote della preghiera, in fila, che vengono fatte girare vorticosamente dalle mani delle persone che ci passano accanto. Questo percorso (devozionale, ndt: il Khora) è assai famoso per via che è vicino e gira attorno alla residenza del Dalai Lama, uno dei leader spirituali più conosciuti al mondo.

Sono R.V. e sono venuta quassù al nord dell’India nella cittadella di Dharamsala per incontrare il Dalai Lama. E’ un capo religioso che ha incontrato numerosissimi capi di stato e sovrani e tuttora rappresenta la sua lotta portata avanti da ben 6 decadi da quando vive in esilio.

(si sente la voce di un narratore di un vecchio documentario che racconta la tragedia del Tibet, << … del misterioso Tibet, già avvolto nel mistero in quanto nazione, in cui vi sono state le sollevazioni della popolazione per protestare contro l’invasione della Cina … >>) Nel 1959 le truppe cinesi si sono riversate in Tibet a scontrarsi contro migliaia di tibetani che avevano fatto una dimostrazione. La Cina pretende di avere l’egemonia sul Tibet, l’altipiano del Tibet separato dall’India da una elevata catena montagnosa. Molti tibetani avrebbero voluto l’indipendenza. Temendo per la sua incolumità quel monaco, allora ventitreenne (il Dalai Lama) era fuggito. (Voce del narratore del documentario: ) <<Il giovane Dalai Lama, considerato dal suo popolo come un Buddha vivente, era stato arrestato, dicono alcune fonti, mentre altre fonti indicano si trovi in salvo, nascosto da qualche parte. …>>

Dopo un viaggio periglioso di due settimane a cavallo il Dalai Lama era arrivato in India, la nazione che lo ha accolto.

(Voce del narratore del documentario:) <<Il ventitreenne dio del Tibet fa la sua prima apparizione pubblica da quando è fuggito dai comunisti cinesi. Il Dalai Lama ora è circondato da folle piene di entusiasmo. Ora il DL si trova chiaramente fra amici e la maggior parte delle persone di questa zona sono buddhiste e lo sostengono con grande venerazione …>>

Oggi sta ancora vivendo fra le montagne al nord dell’India. E a migliaia viaggiano su queste strade fra i monti per arrivare da Lui a ricevere le sue benedizioni.

RV: Grazie tante per unirvi a noi per le news della BBC.

Ora, dopo aver trascorso del tempo in ospedale quest’anno, finalmente gode di buona salute. Sono stata a incontrarlo nella sua residenza per intervistarlo durante questa settimana poco prima del suo 84esimo compleanno.

Tutti guardano a lei come a una guida e per avere risposte, dunque qual è il segreto per avere una vita lunga?

SSDL: La pace mentale!

RV: La pace mentale?

SSDL: Si. E’ questa che fa davvero la differenza! E (ha un impatto) anche sulla salute. E poi, è assai importante anche avere un’attitudine realistica, Le cose, così come anche questo corpo, sono soggetti (… mutevoli e vulnerabili), a volte si ammalano. E lamentarsi non serve. Analogamente nelle società, quando si presentano dei problemi, non serve lamentarsene, occorre accettare la realtà per quello che è, e allora non li si vive come problemi.

RV: In passato il governo cinese non si è comportato in modo molto carino con lei, e la indicano dicendo che lei è un demone, dunque, seppur facciano uso di un linguaggio di questo tipo, ritiene che vi siano comunque delle speranze che vi incontriate e che vi possa essere qualcosa di costruttivo?

SSDL: Si, ho saputo che un rappresentante ufficiale del governo cinese pare che mi descriva come un demone, e la prima volta che l’ho sentito dire ho detto (scherzosamente) <<certo, sono un diavolo con le corna>> … ma in effetti provo pietà per via della loro ignoranza e della loro politica e modalità di pensare assai anguste.

RV: Ha abbandonato la speranza di tornare in Tibet?

SSDL: No, no, no … Il popolo tibetano nutre una grande fiducia in me, quindi sono molto appassionati al riguardo (eager), molti anziani (del Tibet) si rivolgono a me in lacrime chiedendomi: “Ti supplichiamo, vieni in Tibet!”

RV: E questo come potra’ accadere, Sua Santità?

SSDL: Ora la Cina sta cambiando, attualmente migliaia di studenti cinesi hanno avuto la possibilita’ di studiare all’estero, pertanto hanno un sentore distinto, e le persone che hanno avuto l’opportunità di visitare diverse nazioni hanno avuto l’opportunità di vedere la realtà. Negli ultimi anni peraltro ho avuto contatti con varie persone cinesi e anche con alcuni “officials” (persone con cariche istituzionali), in forma privata, alcuni di questi sono “officials” pensionati (ritirati dalle posizioni di responsabilità istituzionali). E ho incontrato anche degli studiosi (“scholars”= forse si tratta di autorità accademiche?) che hanno contatti all’interno del governo cinese. E anche questi personaggi si sono espressi sempre favorevoli al mio ritorno in Tibet. E io ho sempre detto che sarei molto felice di poter visitare la Cina e passare anche a rivedere la zona dove ero nato (nell’Amdo, in Tibet). Però ho trascorso la maggior parte del tempo della mia vita qui in India e spiritualmente questa nazione è effettivamente la nostra casa. Non sono come altri profughi ordinari che sempre pensano alla loro nazione, che continuano a sperare nel ritorno a casa al piu’ presto possibile, quanto prima. Io non penso in questi termini. La cosa importante è che la mia vita sia utile, ovunque mi trovi è importante che io possa essere al servizio delle persone.

RV: Il DalaiLama nel 2011 ha formalmente rassegnato le dimissioni di (capo del governo con) responsabilita’ politiche, tuttavia continua ad essere la guida spirituale del popolo tibetano, un capo spirituale. E’ trascorsa circa una decade da quando dei rappresentati del Dalai lama erano stati accolti in Cina a dialogare formalmente per la questione del Tibet. Attualmente i cinesi hanno una influenza crescente nel mondo e pare che delle risoluzioni siano ancora assai lontane dal verificarsi.

RV: Il presidente Xi (Jinping) le ha mai chiesto di incontrarvi?

SSDL: Non ancora. Io sarei certamente felicissimo di poter incontrare chiunque (del governo cinese), lui o altri (suoi rappresentanti), ne sarei contento. Un fattore determinante per riuscire in questa faccenda è indubbiamente la libertà, cosa assai importante (e ride).

RV: E certamente lo è la libertà del popolo tibetano che guarda a lei per una risoluzione. Cosa direbbe loro per orientarsi circa il corso degli eventi in questa direzione?

SSDL: I tibetani sensibili sentono che il Dalai Lama dovrebbe avere maggiore liberta’ (di andare in Tibet) a dare un certo contributo, indubbiamente lo preferirebbero a qualunque altra figura altolocata del governo cinese e in condizioni di assenza di qualche forma di libertà, cosa che non risulta avere un impatto utile (per la gestione della situazione).

RV: Ci sono state varie occasioni in cui i capi delle svariate nazioni del mondo l’hanno incontrata e la Cina si e’ arrabbiata per questo, per es. quando David Cameron l’ha incontrata, e questo ha condotto la Gran Bretagna e la Cina ad avere una cattiva relazione fra di loro. Crede che la crescente influenza della Cina abbia un impatto sulla sua influenza circa la causa del Tibet?

SSDL: Non mi importa (se disapprovano questi incontri) e credo che gli stessi cinesi stanno cambiando attitudine.

(Registrazione di applausi durante un incontro con istituzioni importanti …) <<Siamo in presenza di vari rappresentanti di partiti politici e vari capi di governo di vari paesi del mondo che considerano Sua Santità un uomo di fede, di sincerità e di pace … >>

RV: C’e’ stato un tempo in cui il Dalai Lama era ambito nelle capitali degli stati nel mondo, e anche il presidente degli Stati Uniti (USA, Bush) si era messo in fila, desideroso di incontrarlo.

(Continua la registrazione della voce di G.W.Bush in cui aveva fatto quella nota presentazione del Dalai Lama nell’occasione in cui gli era stata conferita la medaglia d’oro del Congresso:) <<… Nobile leader spirituale che trascende il mondo (lett.: “leaves behind the world away >> ed e’ per questo che continuerò a esortare i leaders della Cina affinché accolgano il Dalai Lama in Cina, scopriranno che questo uomo buono è un uomo di pace e riconciliazione>> (applausi).

RV: Barak Obama lo ha incontrato in un numero di occasioni (estratto dal discorso di Obama:) << … un buon amico, Sua Santità il Dalai Lama, sono felice di darle il benvenuto alla Casa Bianca … >>

RV: Barak Obama lo aveva incontrato anche a Delhi nel 2017 dopo aver lasciato l’ufficio (del presidente degli Stati Uniti). Una volta l’ho sentita esprimere l’interesse per un incontro con il presidente Trump. L’ha mai invitata?

SSDL: No, mai.

RV: Non le risulta sorprendente che Trump non abbia ancora avuto occasione di incontrarla visto che l’hanno incontrata tanti dei precedenti presidenti degli Stati Uniti e che lei è tuttora amico di George W.Bush, che ha incontrato Barak Obama, e che ha incontrato altri presidenti USA? Donald Trump … (cosa dice … sub you? Vedi minuto 8.47)?

SSDL: Parlando amichevolmente, pare che le sue (di Trump) emozioni (ride) siano un po’ troppo complicate.

RV: Cosa intende con questo? Cosa pensa di lui (e come svolga il lavoro) in ufficio?

SSDL: Un giorno dice una cosa, un giorno ne dice un’altra, pare privo di principi morali. Quando è diventato presidente ha espresso il concetto “Prima di tutto l’America”, e questo è sbagliato, l’America si deve assumere la responsabilità globale. Deve fare la sua parte e assumersi la responsabilità circa i cambiamenti climatici, circa la situazione (drammatica) dell’ambiente. Invece lui si ritira da (gli impegni presi in occasione del) l’accordo di Parigi. E io penso sia sbagliato fare questo. L’America à una nazione industrializzata e deve pensare seriamente circa la protezione dell’ambiente. E poi la situazione ai (confini con) il Messico. Quando ho visto delle immagini sulla situazione di alcuni bambini … è una situazione molto triste. Pertanto l’America, in quanto nazione leader fra i paesi liberi, deve portare avanti una sorta di (politica di) compassione.

RV: Ci sono stati momenti in cui i leaders americani hanno dato aiuti per la causa del Tibet. Ora sente che l’America abbia abbandonato questa causa?

SSDL: No, no. Vi sono vari supporters nelle istituzioni americane, e i precedenti presidenti hanno delle visioni critiche circa la politica della Cina in Tibet.

(voce durante il conferimento del premio nobel per la pace, che dice:) <<Oggi, il 10 dicembre 1989, a lei, Vostra Santità, viene conferito il premio nobel per la pace, e questo penso che sia particolarmente significativo, infatti ricorre proprio oggi la celebrazione della nascita della dichiarazione dei diritti umani da parte delle nazioni unite. >>

RV: Nel 1989 al Dalai Lama era stato conferito il Premio Nobel per la Pace

(continua discorso durante conferimento Nobel per la Pace) <<Celebriamo oggi un uomo ora riconosciuto in tutto il mondo come uno dei prominenti portavoce a sostegno dei diritti umani in quanto effettivo fondamento per un’autentica e giusta pace durevole.>> (applausi)

RV: Ha avuto una grande influenza sui palcoscenici del mondo, per molte persone, con le sue parole e con la sua visione del mondo, portando un grande peso. (cont.) <<E ora chiamo Sua Santita’, il 14esimo Dalai Lama, verrebbe sul podio a ricevere il Premio Nobel per la Pace, 1989?>> (applausi)

RV: Una delle cose a cui attualmente risulta difficile venire a capo è la situazione che si è venuta a creare con la Brexit nel Regno Unito, le due posizioni (pro e contro la Brexit) non riescono a raggiungere un accordo.

SSDL: Non conosco i dettagli, comunque io sono un ammiratore dello spirito unitivo dell’Europa.

RV: Pertanto anti-Brexit?

SSDL: Ritengo che (sia importante quello che è accaduto) dopo la seconda guerra mondiale, gli stati sovrani Francia e Germania, già arditi nemici dichiarati nella prima guerra mondiale, oltre che nella seconda. Grazie allo svilupparsi del progetto ‘Unione Europea”, gli stati membri UE sono rimasti in pace almeno nelle ultime decadi! Se la UE non si fosse sviluppata, credo che ci sarebbero stati dei conflitti fra i membri costituenti anche nei decenni recenti. Io sono un esterno, ma sento che sia meglio rimanere parte della UE.

RV: Ma (c’è stato un referendum e) la maggior parte della popolazione del Regno Unito ha votato per la Brexit, per uscire dalla UE. Questo la preoccupa, visto quello che ha detto?

SSDL: Alcuni politici si esprimono con parole gradevoli e varie persone si lasciano fascinare e convincere senza rendersi conto dei dettagli e delle conseguenze (di certe scelte). E le parole espresse non necessariamente rappresentano correttamente la realtà.

RV: Durante la campagna politica per suscitare adesioni alla scelta di uscire dalla UE sono state citate le sue parole, in alcuni dei post, riportando quanto aveva detto in certe occasioni: <<L’obiettivo deve essere quello di aiutare i migranti a tornare a ricostruire le loro nazioni, occorre essere pratici, è impossibile che tutti possano trasferirsi (in EU).>> Queste sue parole sono state utilizzate dai promotori dell’idea di fuoriuscire dall’Europa. Cosa è derivato da questo?

SSDL: Quando si vedeva che un certo numero di persone dall’Africa si spostavano verso l’Europa, avevo detto in quella occasione che l’Europa è per gli Europei ma che le nazioni europee dovrebbero accogliere i profughi e dare loro modo di ricevere l’istruzione, l’educazione, il tirocinio con l’obiettivo di poter tornare nelle loro terre dotati di certe competenze e abilità. Inoltre le nazioni europee avrebbero anche la responsabilità morale di aiutarli affinché le loro nazioni vengano ricostruite. Per la gente europea risulta conveniente mantenere l’Europa per gli europei, ma allo stesso tempo si accolgano i rifugiati, li si aiuti al massimo (delle proprie capacità) in visione del ritorno nei loro territori a ricostruire le loro nazioni, con questo obiettivo. Io credo questo.

RV: Qualcuno ha detto, con lo spirito (a supporto) dell’immigrazione, che dire “Europa per gli Europei” non sia un’asserzione di benvenuto, che sia impropria in questo periodo storico in cui vi sono ben 17 milioni di persone sfollate nel mondo (che hanno dovuto lasciare le loro nazioni).

SSDL: Attualmente c’è il problema dei rifugiati … ed è una situazione molto triste, riguarda molte persone che debbono lasciare il loro paese, e in molti casi si tratta di poveri, numerosi nel medio oriente … davvero assai triste la loro situazione … come quella della popolazione dello Yemen, della Siria, dell’Afganistan … Oooh … Credo che per noi esseri umani parecchie delle nostre sofferenze siano essenzialmente create da noi stessi.

RV: Ma se questa gente dell’Afganistan, ecc, del medio oriente, poi volesse rimanere in Europa, deve essere loro concessa la possibilità?

SSDL: Per un numero limitato di persone è ok (possibile) … ma non sarebbe possibile per l’intera Europa diventare mussulmana e neppure (che si tramutasse in) una nazione africana, credo risulti anche questo impossibile (risata ironica). E’ davvero meglio che ognuno viva nella propria nazione, nei propri territori, e questo anche dal punto di vista climatico, sarebbe assai meglio. L’Europa è troppo fredda!

RV: Beh, i miei genitori si erano trasferiti dall’India al Regno Unito, e attualmente è la loro casa (home). Va bene anche questo, nevvero, per qualcuno che volesse vivere in Europa?

SSDL: Io credo che se questa piccola isola (England) al 90% diventasse indiana, allora non saprei (risatina ironica).

RV: Sua Santità, molta gente biasima i politici per queste divisioni, anche lei?

SSDL: Non è verosimile incolpare di tutto gli individui in politica, essi stessi sono prodotti della società dove vivono, dove viene valorizzato esclusivamente il materialismo, i valori materiali, il potere, il denaro. Provenendo essi stessi da una tale società, non si possono addossare tutte le colpe a loro, e non sarebbero in grado singolarmente di cambiare le cose, neppure nelle loro nazioni riescono ad apportare cambiamenti. E’ necessario intervenire sul fondamentale sistema educativo, occorre prendere molto più seriamente il ‘come’ viene educata la popolazione, occorre fornire una formazione più completa. Occorre integrare i valori materiali con quelli umani!

RV: Di recente, una delle figure più eminenti nel panorama buddhista della nazione dello Sri Lanka , Warakagoda Sri Gnanarathana Thero, ha fatto delle osservazioni schiette, invitando a prendere a sassate i mussulmani, a non andare a fare acquisti nei loro negozi, a non mangiare il cibo offerto da loro. Vuole criticare e condannare questo?

SSDL: Certamente! Lo dico in quanto persona totalmente impegnata a promuovere l’armonia fra le religioni. E’ indispensabile rispettare le diverse tradizioni religiose. Occorre saper distinguere fra l’aver fede e il rispettare. Giustamente una persona ha fede nella sua specifica tradizione, Per esempio, io sono buddhista e ho fede nel Buddhismo. Comunque porto pari rispetto per tutte le autorevoli tradizioni spirituali.

(si sentono cori di monaci vocianti che fanno delle recitazioni)

RV: Nel suo monastero a Dharamsala il Dalai Lama continua a ispirare generazioni di giovani monaci all’ombra della grande statua dorata del Buddha. Un gruppo di giovani uomini che indossano gli abiti rosso-bordeaux stanno cantando preghiere e invocazioni. (si sentono anche delle campane). Le preghiere di tornare a casa per questa comunità di tibetani e’ rimasta ancora non esaudita. (si sentono trombe tibetane e cimbali).

RV: Molta gente nel mondo volge lo sguardo a lei per venire spiritualmente guidata, per una leadership spirituale, e vuole anche sapere cosa ne sarà del suo successore.

SSDL: Questo non mi compete e non mi preoccupa (dice: “this is not my business, not my concern”). Mi pare che già quando avevo 69 anni, in una mia dichiarazione ufficiale avevo menzionato che non sono davvero preoccupato per l’istituzione del Dalai Lama. Dunque il futuro dell’istituzione del Dalai Lama è nelle mani del popolo tibetano, decideranno i tibetani.

RV: Sta dicendo che lei sarà l’ultimo dei Dalai Lama?

SSDL: Che importa, non è un problema! Finché ci saranno studenti che imparano e praticano il Buddhadharma, il Buddhadharma restera’ vivo.

RV: Ma chi fa riferimento a lei per la leadership spirituale, come guida, cosa ne sarà di loro se non ci sarà un altro Dalai Lama dopo di lei?

SSDL: In realtà è sbagliato che una grande tradizione spirituale dipenda da un individuo.

RV: Ma questo sta avvenendo, le persone si rivolgono a lei speranzose, non è così?

SSDL: Nella nostra formazione, per l’educazione e il tirocinio dei tibetani in esilio, fra i rifugiati vi sono circa diecimila monaci che stanno studiando e sono qualche migliaio anche le monache che stanno studiando. Già da alcune decadi faccio appelli dicendo che lo studio sia molto importante, e ora tanti stanno studiando. Molti di questi diventeranno studiosi, eruditi. Queste saranno le persone che custodiranno il Buddhadharma, a prescindere dal fatto che continui a esistere o meno l’istituzione del Dalai Lama.

RV: Tra l’altro anche in Cina pare vogliano designare un loro prescelto come suo successore.

SSDL: Attualmente pare che la Cina sia assai più interessata di me circa il quindicesimo Dalai Lama. Un carico extra (extra burden).

RV: Se lei non indicasse un suo successore, magari la Cina potrebbe proporsi per farlo e rimpiazzarla con una persona di scelta dei cinesi. Questo non la preoccupa?

SSDL: Nessuno parla del ‘Dalai Lama della Cina’, tutti, ovunque, parlano del Dalai Lama del Tibet.

(voce di una precedente intervistatore:) <<Dunque lei diceva che potrebbe esserci un Dalai Lama al femminile, ma solo se fosse attraente, non potrebbe essere altrimenti, è questo che lei intendeva dire?>>

SSDL: Se ci sarà un Dalai Lama donna, dovrà essere molto bella, altrimenti non sarebbe molto utile (credo intendesse che non sarebbe di grande impatto, ovviamente, nel mondo delle apparenze, l’intervistatore era a capo di una rivista di bellezza, peraltro – ndt).

Intervistatore: Immagino lei stia scherzando.

SSDL: No, non sto scherzando, lo dico seriamente, credo che sarebbe così.

RV: In una occasione lei ha detto che sarebbe aperto per una successione al femminile.

SSDL: Certo, questo sarebbe possibile.

RV: Lei aveva anche detto a uno dei miei colleghi che quella donna (Dalai Lama) dovrebbe essere attraente, altrimenti non sarebbe di grande impatto (‘of not much use’, letteralmente traducibile con ‘non molto utile’, ma non avendo un ottimo inglese a volte SSDL si esprime con termini non eleganti e politicamente corretti, ndt).

Riesce a vedere le ragioni per cui un commento del genere dia fastidio a molte donne?

SSDL: Vede, una volta avevo detto che se ci fosse un Dalai Lama al femminile dovrebbe essere molto attraente, altrimenti se fosse con un aspetto ripugnante (probabilmente ha assunto un’espressione per rappresentare un aspetto ripugnante, anche se non ha pronunciato questa parola) la gente forse preferirebbe non vedere il suo volto … (e ridacchia).

RV: Può comprendere il perché un gran numero di donne ha trovato piuttosto offensivo quel che lei ha detto?

SSDL: Una signora indiana si e’ lamentata con me circa la mia espressione. Ma a me le cose pare stiano così (l’estetica incide, eccome! ndt), ci fosse una qualche occasione potremmo fare una verifica sul come stanno le cose, in effetti pare siano tante le donne a spendere del denaro per truccarsi (il mercato dell’estetica pare fiorente, davvero, e non solo per le donne! ndt)

RV: Numerose donne direbbero che questo modo di dire dipinge e considera le donne come oggetti (‘is objectifying women’). In realtà la cosa importante è come si è dentro, nevvero?

SSDL: Entrambi vanno bene. Certamente la vera bellezza è quella interiore. Ma per noi esseri umani pare che siano importanti anche le apparenze!

RV: Lei crede che le donne nella nostra società debbano avere un trattamento uguale (a quello degli uomini) in termini di opportunità e anche di salario? In effetti le donne vengono pagate assai meno degli uomini che svolgono le medesime mansioni.

SSDL: Certo che occorre che siano trattate ugualmente, che vi sia un trattamento equo! Per via che sono buddhista, prendo l’esempio del Buddha che da subito aveva rifiutato il sistema (separativo) delle caste. Il Buddha trattava uomini e donne da pari.

RV: Il Dalai Lama sta per compiere 84 anni ed è ancora attivo. Comincia le sue giornate alzandosi molto presto, gira attorno alla sua residenza, in preghiera. Non ha mai posseduto un computer o un telefono cellulare, ma ha un soft-spot da dove ha accesso ai notiziari e ascolta le notizie connettendosi via wifi.

RV: La prego, mi dica quanto ascolta la BBC?

SSDL: Fin dall’infanzia. Nel 1954 o 1955, mi trovavo a Pechino in auto con qualcuno che aveva la radio e sentiva la BBC (si ricorda il suono della sigla, canticchia), ma a quel tempo il mio inglese non era ancora adeguato per capire. Ma poi mi sono reso conto di un fattore per me persuasivo: alla BBC i giornalisti sono critici circa il loro governo e i reporter hanno un approccio molto equilibrato. Non sono come i giornalisti cinesi che sono (o debbono essere!?) al 100% a favore delle posizioni del governo.

RV: Da quando è stato riconosciuto come Dalai Lama viene visto come un superumano da molti, ma lui si presenta in modo fresco, coi piedi per terra e dice di preferire un aspetto ordinario (da Clark Kent) piuttosto che da Superman. … (min 25.28 … mi sfugge qualcosa?)

RV: Molta gente dice che oggi il mondo è assai meno tollerante di quanto era in passato. Cosa direbbe alle persone che vorrebbero avere delle risposte?

SSDL: Molti dei problemi che abbiamo sono creazioni nostre, e ci dimentichiamo dell’unità dell’umanità. Siamo un mondo unico, eppure ce ne dimentichiamo e pensiamo in piccolo … solo alla nostra nazione, solo alla nostra fede religiosa … poniamo troppa enfasi in questo (autoreferenzialità separativa ndt) …

RV: Il messaggio del Dalai Lama circa l’unità è universale, ma a volte i messaggi di un uomo pieno di compassione possono essere controversi!

Intervista al Dalai Lama di Rajini Vaidyanathan BBC

Traduzione in italiano di Anna Yeshe Dorje su richiesta di Piero Cerri, conclusa e pubblicata il 3 luglio 2019 (fra parentesi il mio editing per far comprendere il contesto e completare le frasi con implicazioni – ndt)

audio base della traduzione scritta: https://www.bbc.co.uk/programmes/w3csz536?fbclid=IwAR3BOXWHde0yMROaKmA4Uwyccuk3nPQ-AI7TT80Z0ttTPwbWBSwktXqhk00; https://www.facebook.com/notes/anna-yeshe-dorje/intervista-al-dalai-lama/10157606663654701/


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