Sua Santità il Dalai Lama con il vice primo ministro di Delhi Manish Sisodia e il premio Nobel per la pace Kailash Satyarthi durante il lancio del programma SEE Learning. Foto di Tenzin Choejor
5 aprile 2019. New Delhi, India – Prima di unirsi ai festeggiamenti per il lancio del programma SEE Learning, oggi Sua Santità il Dalai Lama ha incontrato un gruppo di docenti indiani che stanno lavorando con il professor Samdhong Rinpoche e con il professor Ngawang Samten per sviluppare un curriculum incentrato sull’antica conoscenza indiana, basato sulle sei scuole ortodosse, analizzandone la filosofia, l’uso della logica e il modo in cui vengono indagate le emozioni. “Ho quasi 84 anni” ha detto Sua Santità “e la mia vita è stata piuttosto difficile. Tuttavia, a un certo punto, mi sono reso conto che quello che avevo imparato dalla Tradizione del Nalanda mi era stato di grande aiuto nel preservare la mia tranquillità mentale e nell’affinare la mente attraverso l’analisi. Nella vita di tutti i giorni la pace interiore e un minor condizionamento da parte delle emozioni distruttive è molto utile. Sono convinto che sia possibile insegnare a raggiungere tali risultati; preservare e diffondere l’antica conoscenza indiana può essere di beneficio per l’intera umanità”.
“La saggezza sviluppata nell’India antica è strettamente legata alla tradizione religiosa, ma ciò di cui abbiamo bisogno oggi non sono gli aspetti rituali e le preghiere, ma un’educazione strettamente laica”.
“Il Mahatma Gandhi ha basato la lotta per l’indipendenza indiana sull’ahimsa. Alcuni lo hanno interpretato come un segno di debolezza, ma io credo che la pratica dell’ahimsa – la non-violenza – sia un segno di forza. Spero che voi studiosi e professori possiate dirci come sia possibile combinarla con la moderna educazione, dall’asilo all’università. Se la Cina, che storicamente è un paese buddhista, seguisse l’esempio dell’India e se gli oltre due miliardi di abitanti di entrambi i Paesi imparassero a coltivare la pace interiore, questo farebbe una differenza significativa per il mondo intero”.
“Ieri ho espresso la mia ammirazione per il modo in cui tutte le religioni convivono in questo Paese, fianco a fianco. Per più di vent’anni ho incoraggiato il governo indiano a organizzare una conferenza religiosa internazionale, come quella per le celebrazioni del Buddha Jayanti del 1956. I leader religiosi potrebbero incontrarsi e conoscersi meglio; i praticanti potrebbero discutere e imparare gli uni dagli altri e si potrebbero organizzare pellegrinaggi in differenti luoghi di culto”.
Ad attendere Sua Santità alla presentazione del SEE Learning c’erano oltre novecento persone tra le quali il suo caro amico Richard Moore. Prima di sedersi, Sua Santità ha insistito perché la poltrona che era stata preparata per lui – più alta delle altre – fosse sostituita con una uguale a quella degli altri relatori.
Il Maestro di Cerimonie Ravi Gulati ha esordito dicendo che attualmente esiste una lacuna nei sistemi educativi e che il programma SEE Learning cerca di colmarla. Poi ha invitato Tempa Tsering, del Dalai Lama Trust, ha prendere la parola. Dopo aver dato il benvenuto a tutti, Tempa Tsering ha spiegato che il programma SEE Learning è stato sviluppato presso l’Emory University e con il supporto di Sua Santità.
“Lo sviluppo delle infrastrutture e delle comunicazioni è stato enorme” ha detto “ma siamo più felici e più soddisfatti? No. Sembrerebbero esserci più stress, più violenza, più avidità. Il progresso tecnologico ha reso il mondo più piccolo e maggiore l’interdipendenza tra le persone, ma siamo più compassionevoli?”
“Sebbene Sua Santità ripeta spesso che la natura umana sia essenzialmente gentile e compassionevole, l’educazione moderna non è equilibrata e non incoraggia questi valori. La soluzione è quindi provvedere a un’educazione del cuore e della mente”.
Veer Singh della Fondazione Vana ha detto: “Sua Santità si riferisce a se stesso come a un figlio dell’India e da indiano gli sono grato per averci ricordato il nostro antico patrimonio: coltivare la virtù e addestrare la mente come fece il Buddha. Il SEE Learning è un curriculum che arriva nel momento più appropriato”.
Il dottor Robert Paul, decano emerito della Emory, dopo aver trasmesso i saluti della presidente dell’Università, Claire Sterk, ha descritto il programma SEE Learning come una vera propria fonte di ispirazione in un momento in cui il mondo sta attraversando in un’era tumultuosa. Sarà, ha detto, una risorsa per la sopravvivenza dei nostri figli e delle generazioni a venire. Ha elogiato Geshe Lobsang Tenzin Negi, suo ex studente e ora collega, per la sua efficace leadership del progetto.
“E’ davvero un grande onore avere qui Sua Santità per il lancio di questo programma di studi” ha detto geshe Lobsang Tenzin Negi, “perché è lui la fonte di questa visione e ispirazione. Il programma SEE Learning, di cui celebriamo il lancio, rappresenta un impegno decennale da parte sua per un cambiamento nel campo dell’istruzione. Per essere utile deve basarsi sul buon cuore. Sua Santità ha inaugurato la partnership Emory-Tibet nel 1998, convinto che si potesse arrivare a insegnare alle persone a sviluppare gentilezza a compassione. Da allora, la Emory ha anche lavorato per diffondere la scienza moderna presso i monaci tibetani”.
“Nel 2015 Sua Santità ci ha commissionato lo sviluppo di questo curriculum. Ci siamo ispirati a ciò che aveva scritto nei libri ‘Etica per il nuovo millennio’ e ‘Al di là della religione’, così come a Daniel Goleman e a Peter Senge nel loro saggio ‘Triple Focus’. Anche Geshe Thupten Jinpa è stato un’ispirazione. Vorrei qui ringraziare Sua Santità e il Presidente della Emory per averci sostenuto; senza il loro supporto non avremmo raggiunto questo traguardo. Ora, vorrei chiedere a Sua Santità di mostrare al pubblico i quattro volumi del SEE Learning Program”.
Dopo un breve video introduttivo, il vice primo ministro di Delhi e il ministro dell’istruzione Manish Sisodia hanno preso la parola.
“Come essere umano, voglio dire che il SEE Learning è un grande dono all’umanità. Stiamo cercando di risolvere i problemi che ci affliggono e qui c’è la soluzione, la risposta di cui tutti abbiamo bisogno e che tutti vogliamo. Cerchiamo di costruire la pace imponendo sempre nuove leggi o utilizzando le armi, ma la vera soluzione all’odio e alla violenza è la formazione all’apprendimento sociale, emotivo ed etico. A Delhi, l’anno scorso, abbiamo introdotto nelle nostre scuole un curriculum analogo e abbiamo già ottenuto molti risultati positivi. Mi congratulo con il team che ha lavorato a questo progetto e con i loro sostenitori. E’ un contributo pratico ed efficace”.
Kailash Satyarthi, premio Nobel per la pace del 2014 – per la sua lotta contro lo sfruttamento dei bambini e dei giovani e per il diritto allo studio – ha definito Sua Santità un grande maestro, mentore e amico, una persona che mantiene lo stesso candore e trasparenza dei bambini.
“Spero che SEE Learning cambierà la mia visione dell’educazione. Alla nascita i bambini sono trasparenti, ma con l’educazione acquisiscono un’identità che alla fine porta a dividere l’umanità. I bambini non creano confini né barriere. Non abbiamo bisogno di insegnare loro bambini la compassione, siamo noi a doverla imparare da loro. Il mondo è così com’è per mancanza di compassione. Cari amici, spero che attraverso programmi come questo la compassione diventi uno stile di vita. Dovrebbe far parte di noi. Abbiamo bisogno fare affari con compassione, fare politica con compassione. Chiedete ai vostri politici di essere compassionevoli. Anche i capi religiosi dovrebbero imparare a conoscere la compassione”.
Quando è arrivato il suo turno, Sua Santità ha scelto di parlare dal podio.
“Stimati fratelli e sorelle, io sono uno dei 7 miliardi di esseri umani oggi viventi su questo pianeta e questo incontro si occupa del benessere dell’umanità. Tra le diverse specie di mammiferi, l’uomo è il più problematico. Anche altri esseri senzienti possono provare rabbia, attaccamento e un senso dell’io, ma la portata delle loro azioni è limitata. Noi esseri umani invece possiamo essere davvero distruttivi. Ma se usiamo la nostra intelligenza in modo costruttivo, possiamo anche realizzare un bene immenso”.
“La natura umana è essenzialmente buona e compassionevole. Richard Moore ne è un esempio vivente. Quando perse la vista, il suo primo pensiero non fu la rabbia, ma il rimpianto di non poter più vedere il volto di sua madre. Non ha proiettato odio o rancore verso il soldato che gli aveva sparato, ma anzi sono diventati amici”.
“Una volta che i bambini entrano nel sistema educativo, non sentono molto parlare di valori umani. Vengono indirizzati verso obiettivi materiali e loro buone qualità restano latenti. L’istruzione dovrebbe invece aiutarci a usare la nostra intelligenza per ottenere risultati positivi, il che significa usare la ragione: distinguere che cosa è nel nostro interesse a breve e lungo termine, essere realistici, non farci accecare dalla rabbia”.
“Le emozioni distruttive si basano sulle apparenze, mentre con l’intelligenza possiamo capire a un livello più profondo il divario che c’è tra l’apparenza e la realtà”.
“I risultati di questo programma e curriculum certo non si potranno vedere dalla prossima settimana, ma nel corso della prossima generazione, quando ci saranno esseri umani più compassionevoli, individui e famiglie più felici. Poiché il cambiamento climatico è una minaccia così grave per tutti, dobbiamo sviluppare un forte senso di comunità e la profonda consapevolezza che, come esseri umani, siamo tutti uguali. Le differenze tra di noi sono secondarie. Siamo tutti esseri umani e condividiamo tutti questo pianeta, che è la nostra unica casa. Per questo dobbiamo prendercene cura meglio di come abbiamo fatto finora. Dobbiamo coltivare la compassione non solo per i nostri simili, ma anche per gli altri animali, gli uccelli e gli insetti con cui condividiamo il mondo. Questo è tutto, grazie”.
Nella successiva tavola rotonda, Daniel Goleman ha spiegato, in un messaggio video, come i programmi SEL abbiano fatto seguito alla pubblicazione di ‘Emotional Intelligence’ e come SEE Learning sia un ulteriore passo avanti. Kimberly Schonert-Reichl ha aggiunto che SEL è stato adottato in 37 paesi e che ciò che conta è che le abilità sociali ed emotive possono essere insegnate. In passato si riteneva che l’empatia non potesse essere insegnata o appresa, ma ora è chiaro si può fare e gli studenti che si impegnano nel SEL migliorano i loro risultati accademici dell’11%.
Robert Roeser ha aggiunto che la compassione non è solo un bene per chi ne è oggetto, ma anche per chi la pratica e che è ormai noto che anche i bambini piccoli sono in grado di provare una sincera preoccupazione per gli altri.
Sua Santità è intervenuto per sottolineare che esiste un istintivo senso di compassione, basato sull’attaccamento, per i parenti e gli amici e che, pur avendo una portata limitata, può essere un seme di quell’intelligenza che vogliamo sviluppare. Una compassione vasta, capace di includere gli estranei e persino nemici, può essere sviluppata solo attraverso l’addestramento mentale.
Brendan Ozawa-de Silva ha presentato il SEE Learning per linee generali, fornendo una definizione scientifica di compassione, un processo che implica riconoscere la sofferenza, comprendere la sofferenza degli altri, essere motivati ad alleviarla e sapere che cosa fare. Ha anche mostrato come il SEE Learning influenzi la sfera personale, quella sociale e quella sistemica, coinvolgendo diverse dimensioni di consapevolezza, compassione e impegno.
Infine, il fondatore della Kaivalya Education Foundation, Aditya Natraj, ha raccontato di aver riflettuto insieme ai suoi colleghi su che cosa valga davvero la pena imparare e sono arrivati alla conclusione che è la libertà dal pensiero condizionato. Lavorare con i bambini gli ha insegnato che spesso il problema non è con loro, ma con gli adulti. Di conseguenza, è necessario aiutare gli insegnanti e gli educatori a sviluppare la compassione, nella convinzione che tutti gli esseri umani sono buoni e vogliono fare del bene, ma sono bloccati del sistema in cui si trovano.
Sua Santità ha poi aggiunto:
“Nella tradizione classica indiana, tutto ciò che avviene per cause e condizioni è necessariamente soggetto a cambiamento, quindi anche gli esseri umani possono cambiare. E un cambiamento ovvio è che quando siamo arrivati qui stamattina il nostro stomaco era pieno, mentre adesso è vuoto”.
Raggiunto dai relatori e da altri ospiti, il Dalai Lama si è recato a pranzo.
http://it.dalailama.com/news/2019/lancio-del-programma-see-learning