Sua Santità il Dalai Lama partecipa alla recitazione delle lodi e delle preghiere davanti alla statua di Shakyamuni Buddha all’interno del Tempio di Mahabodhi a Bodhgaya, India, il 17 dicembre 2018. Foto di Tenzin Choejor
17 dicembre 2018. Bodhgaya, India – All’arrivo a Bodhgaya ieri, Sua Santità il Dalai Lama ha ricevuto un breve benvenuto formale al Monastero principale tibetano, il Gaden Phelgyeling. Questa mattina ha deciso, prima di tutto, di fare un pellegrinaggio al tempio di Mahabodhi, che ha raggiunto a piedi, camminando a ritmo sostenuto, salutando amici e pellegrini lungo la strada ad attenderlo. Sua Santità è stata accolto all’ingresso del tempio dal Segretario del Comitato di gestione del tempio di Bodhgaya (BTMC) Nangzey Dorje, dal Commissario di divisione, Magadh, Tenzin Nima Bindhyeshwari, dal Sovrintendente senior della polizia, Rajiv Mishra e dal Magistrato distrettuale, Abhishek Singh che lo hanno accompagnato per tutto il tempo. Una volta all’interno, Sua Santità si è fermato per rendere omaggio al Vajra-asana, il luogo dell’Illuminazione, sotto l’Albero della Bodhi, alle spalle del Tempio di Mahabodhi. Monaci, monache e laici che frequentano il Kagyu Monlam si sono voltati per salutarlo mentre scendeva le scale.
Sua Santità ha percorso il sentiero circolare interno, sorridendo e salutando le persone assiepate oltre i muretti in pietra che si ritiene siano stati originariamente eretti da Nagarjuna per proteggere l’Albero della Bodhi dagli elefanti. Raggiunto l’ingresso del tempio, il Dalai Lama si è nuovamente fermato per rendere omaggio. All’interno del santuario, ha acceso una lampada davanti alla celebre statua del Buddha Shakyamuni prima di sedersi.
I monaci indiani del BTMC hanno recitato il Mangala Sutta a Pali. Sua Santità si è poi unito all’Abate del monastero di Namgyal, Thamtog Rinpoche e a Ngawang Topgyal, nel recitare la Lode al Buddha conosciuta come i “Tre Continuum”, il “Sutra del Cuore”, la Lode di Tsongkhapa per l’insegnamento dell’origine dipendente, la “Lode ai 17 Maestri del Nalanda”, la “Preghiera per la diffusione degli insegnamenti del Buddha” e altre preghiere di devozione.
I membri del BTMC hanno mostrato a Sua Santità un calendario illustrato con le immagini del Buddha. Esprimendo la sua gratitudine il Dalai Lama ha detto loro che, oltre a riconoscere il Buddha come il fondatore del buddhismo, lo considera anche uno scienziato e un grande pensatore. In particolare, tra i consigli del Buddha, lo ha colpito quello in cui dice ai suoi seguaci: “Come l’orafo saggia l’oro bruciandolo, tagliandolo e strofinandolo, anche voi bhikshu dovreste accettare le mie parole, dopo averle messe alla prova, e non solo per rispetto verso di me”.
Una volta lasciato il tempio, Sua Santità ha incontrato brevemente i giornalisti a cui ha ricordato ciò che anche il Buddha aveva insegnato: praticare la ‘ahimsa‘, o non violenza, nella propria condotta, la ‘karuna‘, o compassione, come motivazione e l’origine dipendente come visione della realtà.
Sua Santità ha poi completato la circumbulazione del Tempio, ha risalito i gradini fino al cancello, dove ha raggiunto l’auto per tornare al Gaden Phelgyeling. Questo monastero originariamente era un tempio, costruito da un Lama ladakhi di nome Ngawang Samten nel 1938. Tornato in Tibet, il Lama lo offrì al governo tibetano. Nel 1951, Dhardo Rinpoche fu nominato abate e sotto la sua supervisione nel 1952 furono costruiti i quartieri monastici. Fu allora che Sua Santità diede al monastero il nome di Gaden Phelgyeling. Nel 1965, quando fu nominato Gaden Tripa Ling Rinpoche ne divenne abate; nel 2002, il monastero è stato affidato alle cure del monastero di Namgyal e da allora una decina di monaci se ne occupano durante tutto l’anno. http://it.dalailama.com/news/2018/pellegrinaggio-al-tempio-di-mahabodhi