La diga di Zangmu sul Brahmaputra suscita serie preoccupazioni in India
Il Parlamento tibetano in esilio ha espresso timori sul fatto che l’equilibrio ecologico della regione del Tar sia in pericolo a causa delle attività minerarie e di costruzione di dighe che hanno conseguenze di vasta portata non solo per l’India ma per l’intera regione.
La diga di Zangmu sul fiume Brahmaputra ha sollevato serie preoccupazioni in India
I membri del Parlamento tibetano in esilio si sono recati in visita a Mumbai per sensibilizzare l’opinione pubblica sul degrado ambientale in Tibet a causa delle attività della Cina nella regione autonoma del Tibet (TAR).
Parlando a un evento a Mumbai, Youdon Aukatsang, membro del Parlamento tibetano in esilio, ha espresso timori sul fatto che l’equilibrio ecologico della regione sia in pericolo a causa dell’attività mineraria e di costruzione di dighe che hanno conseguenze di vasta portata non solo per l’India ma per l’intera regione.
Negli ultimi anni, nel tentativo di portare un cambiamento nei dati demografici del Tibet, la Cina ha intrapreso una corsa all’attività economica, che comprende non solo la costruzione di strade, ferrovie e insediamenti misti, ma anche la costruzione di miniere e dighe per il controllo delle risorse idriche. La sig.ra Aukatsang ha dichiarato a NDTV di avere informazioni che le proteste contro queste attività vengono messe a tacere dal governo cinese.
L’India ha ripetutamente espresso preoccupazione sul fatto che la Cina stia costruendo varie dighe nella regione autonoma del Tibet (TAR) sul fiume Brahmaputra, che è noto in Cina come Yarlung Tsangpo. La diga di Zangmu sul Brahmaputra, che è stata in parte operativa dal 2014, ha sollevato serie preoccupazioni in India in quanto sono state progettate o costruite più dighe di questo tipo dalla Cina sul fiume transnazionale in Tibet.
Aukatsang ha affermato che la Cina vuole rendere il popolo tibetano il più cinese possibile nel tentativo di distruggere sia la cultura che l’ambiente tibetano e sostituirli con la sua cultura a proprio vantaggio politico ed economico.
La Cina ha detto che i progetti messi in atto sono stati pianificati scientificamente per garantire che non vi sia alcun impatto sui flussi idrici e li definisce “giusti e legittimi” invece vanno a modificare e danneggiare proprio le risorse idriche originarie del Tibet.
Parlando dell’impatto a lungo termine di questi progetti di costruzione di miniere e dighe sull’India, la signora Aukatsang ha dichiarato a NDTV: “Purtroppo, essendo un governo in esilio, non abbiamo un riconoscimento legale, ma partecipiamo a tutte le COP 12, COP 21, la Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici. Andiamo a tutte queste conferenze ma siamo anche presenti a conferenze parallele di ONG in cui creiamo consapevolezza su cosa sta accadendo in Tibet. Abbiamo collaborato ad una campagna tibetana che è stata organizzata dal International Tibet Support Group e lavoriamo anche su problematiche legate ai cambiamenti climatici.
Traduzione a cura della Laogai Research Foundation Italia ONLUS. Fonte: NDTV, 30/09/2018 https://www.ndtv.com/india-news/china-destroying-tibets-environment-say-tibetan-lawmakers-in-mumbai-1924655 , https://www.laogai.it/la-cina-distrugge-lambiente-del-tibet/