Sua Santità il Dalai Lama
Folla da rockstar per il Dalai Lama a Firenze. Onori, dialogo interreligioso e proteste cinesi “Nel momento in cui uccidi non sei più musulmano o buddista, sei semplicemente un terrorista”. L’onorificenza della città, il dialogo interreligioso al Festival delle Religioni, la protesta delle associazioni cinesi, il flash-mob di benvenuto dei Radicali.
Giornata fiorentina densa di appuntamenti per Tenzin Gyatso venti anni dopo l’ultima sua visita nel capoluogo toscano. Il quattordicesimo Dalai Lama, guida spirituale buddista e leader della diaspora tibetana, da ieri a Firenze, ha inaugurato oggi la terza edizione del Festival delle Religioni, occasione ideata dalla filosofa Francesca Campana Comparini e organizzata dall’associazione “Luogo d’incontro”, in un Nelson Mandela Forum tutto esaurito, stipato da seimila spettatori. Gli onori della città In apertura dell’incontro il sindaco Dario Nardella ha conferito al Dalai Lama il “Sigillo della Pace”, una delle principali e più antiche onorificenze cittadine (fu istituito nel 1400) assegnate in passato a personaggi quali Giovanni Paolo II, Gorbaciov e Kofi Annan, l’ex Segretario generale delle nazioni Unite.
Il riconoscimento acquista un particolare significato quest’anno in cui la città celebra il quarantennale della scomparsa di Giorgio La Pira, il suo “Sindaco Santo”. “Sono onorato di consegnare l’onorificenza al leader del buddismo tibetano a nome di Firenze”, con queste parole Dario Nardella, ha consegnato il Sigillo della Paceal Dalai Lama. “E’ la nostra testimonianza per la pace, il dialogo, la libertà”, ha concluso il sindaco. Dialogo interreligioso A margine del discorso pubblico del Dalai Lama a Firenze, l’incontro interreligioso “La libertà nella regola”, moderato dalla presidente della Rai, Monica Maggioni, a cui hanno partecipato Padre Enzo Bianchi, della Comunità Ecumenica di Bose, Izzedin Elzir, Imam di Firenze e presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia e il giurista Joseph Weiler, già Rettore dell’Istituto Universitario Europeo. Durante l’incontro il Dalai Lama ha detto: “Ci sono conflitti religiosi. È una cosa terribile che le religioni che sono portavoce della compassione vengano usate col fine di alimentare le divisioni. Ad esempio, in Egitto fra cristiani e musulmani, ci sono poi scontri fra musulmani. È completamente ridicolo e inutile usare la religione come metodo di conflitto”. Il leader buddista interviene sul terrorismo di matrice religiosa “Sentiamo spesso ai giorni nostri affiancare il termine terrorista a quello di religioso. Sono molto contrario a denominare così un religioso, poiché nel momento in cui uccidi non sei più musulmano o buddista, sei semplicemente un terrorista”. Così l’ottantaduenne leader tibetato sul tema caldo del rapporto tra terrorismo e credo religiosi. “L’attivita’ principale del praticante musulmano,” ha aggiunto, “è di amare tutto il creato di Allah. Nel momento in cui uccidi qualcuno smetti di essere musulmano. I capi di governo, d’altro canto, manipolano le religioni per mettere gli uni contro gli altri”. Per poi concludere: “Il V Dalai Lama accolse una piccola comunita’ musulmana. Gli fece costruire una moschea, e i tibetani hanno imparato tantissimo dai musulmani.” La voce per un Tibet autonomo Il Dalai Lama è giunto a Firenze già ieri nella tappa del suo tour italiano che nei giorni scorsi lo ha visto in Sicilia, a Taormina e Palermo, dove ha avuto modo di ribadire la sua posizione nella controversia decennale con il governo cinese, una posizione non indipendentista ma autonomista: “Le cose stanno cambiando anche in Cina, benché ci sia lo stesso regime comunista. Adesso c’e’ una rinascita velocissima delle religioni. Oggi la Cina è il luogo con piu’ buddisti del mondo: sono 400 milioni,” ha detto Tenzin Gyatso ospite a Palermo della conferenza Conferenza sull’Educazione alla Gioia”, “Chi governa ha ancora una mentalità molto limitata ma noi tibetani non cerchiamo indipendenza e separazione, noi ammiriamo lo spirito della Comunità Europea perché ci fa capire come l’interesse comune sia molto più importante degli interessi individuali”. Protesta dell’associazione Italia-Cina, flash-mob radicale di benvenuto La visita del Dalai Lama ha mosso anche le varie sensibilità della cosiddetta società civile fiorentina. Tra le 14 e le 17 al Piazzale Michelangelo una parte della comunità cinese residente nell’area metropolitana, guidate dall’associazione Italia-Cina e da Tiziano Veltri, avvocato che si occupa di gestire le pratiche legali e organizzative per conto di molte associazioni economiche che insistono sul territorio, ha organizzato una manifestazione di protesta contro la visita e gli onori riservati dalla città al leader tibetano. Di segno diametralmente opposto il flash-mob di benvenuto al Dalai Lama annunciato dai Radicali dell’Associazione Andrea Tamburi di Firenze in piazza Signoria per le 16. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Folla-da-rockstarDalai-Lama-Firenze-Onori-dialogo-interreligioso-proteste-cinesi-a929c954-0f84-48d2-871d-3127ea85c5f3.html