Ama Adhe
Arrestata perché guidava il movimento femminile contro Pechino. È stata seviziata e stuprata per “essere rieducata”. Le ONG delle attiviste costrette all’esilio in India lavorano per preservare la religione e la cultura del Paese delle nevi. “Ricordo ancora il giorno in cui sono andata alla protesta. Eravamo circa 300 manifestanti di sesso femminile, e avevamo deciso di pregare per l’armonia del nostro paese. Sapevo che avrei potuto essere arrestata perché stavamo pregando per Sua Santità il Dalai Lama, ma non ho mai pensato che mi avrebbero messo in prigione per 27 anni”.
Ama Tapontsang, notoriamente conosciuta come Ama Adhe. È un modello di determinazione e forza per tutti coloro che conoscono il suo contributo nella comunità tibetana come attivista per la libertà.
Nel 1954, quando la Cina iniziò ad invadere il Tibet il regime cinese aveva demolito i monasteri e ucciso migliaia di innocenti in Tibet. Ama Adhe era uno di quei nomadi che si sono schierati contro il regime cinese.
(Da quel momento, oltre 1,2 milioni di persone sono state uccise di cui 6 tibetani, oltre 6000 monasteri sono stati distrutti e migliaia di Tibetani sono stati imprigionati). “Il regime ha iniziato ad attaccare senza dare alcun preavviso. Ci hanno bombardato con gli aerei. Tutte le cime innevate diventarono rosse di sangue. I cadaveri erano sparpagliati in tutto il paese. Ho visto tutto questo con i miei occhi”. Sandotsang, marito di Ama Adhe, era nella rivolta contro il regime. Morì la notte in cui stava per volare con la sua famiglia a Lahasa, la capitale del Tibet.
Adhe afferma che venne avvelenato dai cinesi. “I cinesi erano soliti sparare alle persone a bruciapelo, così da incutere paura e consegnare loro il Dalai Lama. Non potevamo fare nulla perché non avevamo un esercito con cui contrastarli. Il regime temeva che gli uomini rivoltosi potessero formare un esercito. Quindi venivano uccisi senza pietà. Mio cognato è stato catturato dal regime ed è stato ucciso con un colpo alla testa di fronte al pubblico”.
La tortura di una donna tibetana appesa al soffitto con dei pesi legati ai capelli.
“Tibet libero” mentre recitavano la loro preghiera. Adhe ricorda che circa 300 donne furono catturate dal regime quel giorno compresa lei.
Tutte le donne sono state portate in un carcere in Cina dove sono state tenute in una camera oscura. Sono stati torturate e violentate regolarmente. Una volta al giorno venivano serviti cibo, che consisteva in una ciotola d’acqua con dentro pezzi di mais.
“Solitamente ci tenevano affamati a meno che non facessimo appello a Sua Santità il Dalai Lama. Siamo diventati così magri che i nostri scheletri erano ben visibili. Avevamo fatto a pezzi le scarpe e iniziato a mangiarne la parte in pelle”.
A causa della fame, molte delle donne erano morte, la loro pelle era diventata nera a causa delle percosse. Adhe ricorda i loro ultimi desideri, volevano solo vedere la loro famiglia una ultima volta, ma nessun tibetano aveva il diritto di appellarsi per il rilascio o di incontrare le loro famiglie.
Nell’arco di un paio d’anni, la maggior parte delle donne che sono state arrestate erano morte. Ne erano rimaste solo poche, molte con deficit fisici.
“Mi sentivo molto vicino alla morte anche perché il mio corpo aveva iniziato a rinunciare al dolore, ma c’era ancora fede in me. Ho deciso che non dovevo morire qui e mi dicevo che ho bisogno di vivere per raccontare questa storia al resto del mondo”.
Ama Adhe è stato rilasciata nel 1986, 27 anni dopo l’arresto. Su 300 donne manifestanti arrestate con Adhe, solo 4 sopravvissero inclusa lei.
Ora vive a Dharamshala, è una delle prigioniere politiche più longeve del conflitto tra Cina e Tibet. All’età di 88 anni, Adhe continua ad essere un partecipante attiva per vari movimenti di libertà tibetani. La sua storia è stata ascoltata in tutto il mondo attraverso il suo libro The Voice That Remembers .
Attualmente, il Tibet sta ancora lottando per la sua indipendenza. Oggi la Cina, ancora occupa il Tibet, non c’è libertà di parola, religione, stampa ed i dissidenti arbitrari continuano.
Traduzione a cura della Laogai Research Foundation. Fonte: chitkaramusings.wordpress.com, febbraio 2016. https://chitkaramusings.wordpress.com/2016/02/03/27-years-in-jail-for-praying-free-tibet-the-story-of-ama-adhe/ , https://www.laogai.it/cina-tibet-la-storia-di-adhe-torturata-dai-cinesi-per-27-anni/