Sua Santità il Dalai Lama durante il suo discorso all’Hussaini Park di Kargil, Ladakh,India, il 25 luglio 2018. Foto di Tenzin Choejor
25 luglio 2018. Kargil, Ladakh, India – La partenza di Sua Santità il Dalai Lama da Zanskar è stata ritardata questa mattina dalle condizioni meteorologiche previste per le ore di viaggio. Alla fine il cielo si è rasserenato e l’elicottero è decollato, sorvolando il fiume Suru, sopra il monastero di Rangdum, fino a Kargil. All’eliporto della città, Sua Santità è stato accolto da alcuni rappresentanti e dignitari dell’amministrazione locale, da alcuni membri della scuola islamica e dell’Imam Khomieni Memorial Trust di Kargil, dai leader di Dras, Mulbekh e Dahanu. Sua Santità è stato accompagnato direttamente all’Hussaini Park, a Kargil, dove circa 8000 persone, giovani e meno giovani provenienti da tutte le comunità locali, lo stavano già aspettando. Il Dalai lama ha salutato tutti, mentre prendeva posto su un palco coperto, insieme ai funzionari locali e agli imam.
“Tutti i 7 miliardi di esseri umani che vivono oggi sono fratelli e sorelle” ha esordito “siamo fisicamente, mentalmente ed emotivamente gli stessi. Tutti noi vogliamo vivere una vita felice ed evitare le sofferenze e tutti abbiamo il diritto di realizzare questa aspirazione. Poiché tutti noi apparteniamo all’umanità, è importante riconoscere che siamo un’unica famiglia. Pur essendo uguali, esistono delle differenze del tutto secondarie tra noi: la nazionalità, la razza, la fede religiosa e così via. Qui in India, ad esempio, ci sono indù, musulmani, cristiani o ebrei, zoroastriani, jainisti, buddhiste e sikh. Sottolineare queste differenze non fa altro che creare problemi. Come possiamo risolverli? Riconoscendo che su un piano fondamentale noi esseri umani siamo tutti uguali e su questa base evitare qualsiasi discordia”.
“Sono molto felice di incontrare tutti voi, fratelli e sorelle, e di poter condividere con voi alcuni dei miei pensieri. Se vogliamo realizzare un mondo di pace, dobbiamo considerare l’umanità come una cosa sola. Come ho detto prima, la fede può farci sentire diversi gli uni dagli altri, ma tutte le tradizioni religiose del mondo trasmettono lo stesso messaggio di amore, tolleranza, perdono e autodisciplina”.
“Tutte le religioni hanno lo stesso potenziale per formare individui pacifici e comunità felici. Possono esserci opinioni filosofiche diverse, ma sono necessarie data la diversa cultura delle persone, le diverse predisposizioni e i diversi punti di vista. Gli approcci sono diversi, ma l’obiettivo è comune: formare individui più compassionevoli.
“Gli approcci filosofici delle diverse religioni sono come una medicina. Non possiamo dire che un farmaco sia il migliore in assoluto per tutti. Dobbiamo tenere conto della malattia, dell’età e delle condizioni del paziente e selezionare di conseguenza la terapia più appropriata. Allo stesso modo, persone diverse adottano approcci diversi alla pratica religiosa. Pertanto, il fatto che in paesi come la Siria o l’Afghanistan le persone non solo combattono, ma si uccidono a vicenda in nome della religione è una contraddizione. Per questo dobbiamo sforzarci di coltivare l’armonia interreligiosa”.
“E’ possibile? L’esempio dell’India, dove da oltre mille anni persone di diverse fedi convivono in pace e armonia, ne è la dimostrazione. Possono sorgere problemi occasionali, spesso fomentati dai politici, ma nell’India moderna prevalgono buoni rapporti tra le nostre diverse tradizioni religiose e per quel che ne so non si verificano conflitti tra sunniti e sciiti”.
Sua Santità ha rivolto un appello alla folla: “Ricordate che nell’essere umani siamo tutti uguali e dobbiamo vivere insieme, in pace e amicizia. L’armonia interreligiosa è qualcosa a cui ognuno di noi può contribuire nella propria vita”.
Anche la preoccupazione per il cambiamento climatico e il riscaldamento globale fanno parte degli impegni che il Dalai Lama si è assunto; quando si sorvola l’Afghanistan e parti dell’Asia centrale, ha detto, si vede chiaramente che dove una volta c’erano dei laghi e ora c’è solo il deserto.
“Anche in luoghi come questo, il cambiamento climatico sta avendo un effetto, quindi dobbiamo prestare maggiore attenzione all’ambiente. Con l’esaurirsi dei fiumi, l’approvvigionamento idrico diminuirà. Non sono un esperto, ma negli ultimi 60 anni che ho trascorso nella valle del Kangra, nell’Himachal Pradesh, abbiamo avuto sempre meno nevicate. Forse qui succede lo stesso, le cose stanno peggiornando rapidamente e dobbiamo prendere provvedimenti per affrontare questo cambiamento e proteggere l’ambiente”.
“Tutti questi giovani studenti che sono qui oggi mi ricordano anche l’importanza dell’educazione. Raggiunta l’indipendenza, l’istruzione in India è notevolmente migliorata, ma l’istruzione moderna sembra inadeguata a formare individui felici e soddisfatti. Conosco persone di successo perennemente arrabbiate, stressate, gelose e infelici, e altre meno abbienti felici e appagate”.
“Il solo sviluppo materiale non ci rende felici. Dobbiamo anche capire il funzionamento della nostra mente e delle nostre emozioni e possiamo farlo grazie all’antica saggezza indiana. In un recente incontro con i Vice Cancellieri indiani abbiamo parlato dell’opportunità che l’India ha di combinare l’educazione moderna con l’antica filosofia e psicologia indiane. Si tratta di un contributo significativo che l’India può dare alla pace nel mondo, dimostrando come raggiungere la pace della mente”.
“Voglio esortare voi giovani studenti e i vostri insegnanti a prestare maggiore attenzione a come affrontare le emozioni negative nel contesto dell’ahimsa, o non violenza”.
Sua Santità ha ricordato di essere stato invitato a Kargil durante la sua recente visita a un’università del Jammu. Il maltempo di oggi lo hanno fatto arrivare in ritardo, ma desiderando incontrare la gente e condividere alcuni suoi pensieri, appena atterrato ha subito raggiunto l’Hussaini Park.
Mentre lasciava il palco, ha salutato la folla per poi essere accompagnato in hotel per il pranzo organizzato dai suoi ospiti e dagli imam del posto. Domani visiterà una scuola nel villaggio di Mulbekh.
http://it.dalailama.com/news/2018/incontro-pubblico-a-kargil