Sua Santità il Dalai Lama saluta i rappresentanti dei media al suo arrivo alla conferenza stampa. Vilnius, Lituania, il 13 giugno 2018. Foto di Tenzin Choejor
13 giugno 2018. Vilnius, Lituania – Nel suo primo appuntamento della giornata, Sua Santità il Dalai Lama ha rilasciato un’intervista esclusiva al canale lrytas.tv, durante la quale anche tre bambini hanno avuto l’opportunità di rivolgergli una domanda. Alla domanda su come si possa essere sicuri di di riuscire a prendere la decisione giusta, Sua Santità ha risposto:
“La vita è abbastanza complicata. Ma io uso il cervello: il cervello umano ha un grande potenziale e non dobbiamo permettere alle emozioni negative di interferire con il ragionamento. Dovremmo analizzare le situazioni in modo obiettivo, esaminandole da diverse angolazioni. Se lo fate, tutto ciò che farete sarà realistico. Dobbiamo usare la nostra intelligenza. Poi, man mano che la nostra fiducia in noi stessi cresce, avremo sempre più forza interiore. “
Nell’affollata hall dell’hotel, più di 60 persone si sono riunite per assistere all’incontro di Sua Santità con i media.
In risposta a una domanda sugli obiettivi dell’educazione, Sua Santità ha detto:
“Mi considero uno dei 7 miliardi di esseri umani. Siamo mentalmente, emotivamente e fisicamente uguali. Inoltre, oggi gli scienziati possono affermare di avere le prove che la natura umana è fondamentalmente compassionevole. E questo è un motivo di speranza. Possiamo rendercene conto anche da soli basandoci sulla nostra esperienza quotidiana. Quando la nostra mente è più compassionevole, ci sentiamo mentalmente più felici e fisicamente meglio. Se siamo costantemente arrabbiati o spaventati, il risultato è che queste emozioni mineranno il nostro sistema immunitario”.
“Tutti vogliono essere felici, nessuno vuole soffrire. Tuttavia, la maggior parte dei problemi che ci troviamo ad affrontare sono opera nostra. Dobbiamo quindi riflettere con maggiore attenzione su questo aspetto. Quando siamo piccoli, generalmente apprezziamo l’amore e l’affetto, ma da ragazzi e poi da adulti tendiamo a discriminare tra “noi” e “loro”.
“L’attuale sistema educativo è molto orientato al conseguimento di obiettivi materiali e dedica poco tempo ai valori interiori. Suggerisco invece che, così come osserviamo l’igiene fisica per mantenerci in salute, dobbiamo coltivare un senso di igiene emotiva per mantenere la nostra tranquillità. Dobbiamo integrare anche l’igiene emotiva nella nostra istruzione generale”.
Invitato a dare il suo punto di vista sul ruolo dell’uomo e della donna, Sua Santità ha spiegato che, storicamente, quando il criterio discriminante della leadership era la forza fisica, gli uomini erano naturalmente leader. Oggi, tuttavia, l’istruzione permette di superare tale distinzione e in tutto il mondo vi è una maggiore considerazione per la parità di diritti tra donne e uomini. Là ove permangono discriminazioni nei confronti delle donne, frutto di un modo di pensare ormai obsoleto, dovremmo fare di tutto per contrastarli. Il Dalai Lama ha poi aggiunto che, poiché gli scienziati hanno dimostrato che molte donne si rivelano più sensibili degli uomini di fronte al dolore del prossimo, rivestono un ruolo speciale nella promozione della compassione e dei valori umani.
Sua Santità è stato poi accolto all’Università di Vilnius da una folla entusiasta di oltre duemila persone e dopo una breve introduzione del professor Vytis Vidunas, direttore della Casa del Tibet, ha iniziato il suo intervento.
“Nessuno dei 7 miliardi di esseri umani che vivono oggi vuole soffrire. Tuttavia, nonostante tutte le principali religioni cerchino di insegnarci amore e tolleranza, ci concentriamo soltanto sui nostri interessi, sfruttando e ingannando gli altri senza alcuno scrupolo. E’ da qui che nascono sempre nuovi problemi”.
“Il XX secolo è stato un’epoca di immensa violenza, causata dalla tendenza ad affrontare e risolvere i problemi facendo ricorso alla forza. Nel mondo interdipendente in cui viviamo oggi, questo approccio va completamente superato e, sulla base dell’unità dell’umanità, dobbiamo coltivare un senso di responsabilità globale”.
Sua Santità ha dichiarato che, se vogliamo fare del XXI secolo un’era di pace, dobbiamo trovare il modo di ridurre il commercio di armi ed eliminare quelle nucleari; se a breve termine l’uso della armi può sembrarci efficace, a lungo termine, come hanno dimostrato nazioni più piccole come la Lituania, la vera forza sta nel potere della verità.
Sua Santità ha spiegato che la promozione di un mondo più pacifico, fondato sui valori umani di amorevole gentilezza e compassione, è il suo impegno principale. Ma è anche impegnato a favore dell’armonia interreligiosa. In India, ha aggiunto, persone di fede e tradizioni diverse convivono pacificamente da più di 3000 anni e quando la popolazione è cresciuta fino a superare il miliardo, nonostante occasionalmente si siano verificati dei problemi, l’armonia religiosa ha continuato a prosperare, dimostrando al mondo che ciò è possibile.
In quanto tibetano, poi, Sua Santità è impegnato nella preservazione della cultura e della lingua tibetana in cui essa si esprime e nella tutela dell’ambiente naturale del Tibet, anche in considerazione del fatto che oltre un miliardo di persone, in tutta l’Asia, dipendono dall’acqua dei suoi fiumi.
Da ultimo, Sua Santità ha detto di essere impegnato a far rivivere l’antica filosofia indiana, in particolare la Tradizione del Nalanda, introdotta in Tibet nel VII e VIII secolo. E’ sua convinzione che la visione della realtà e la comprensione del funzionamento della mente e delle emozioni che essa ha sviluppato continuino ad essere rilevanti e di potenziale beneficio anche in quest’epoca in cui il mondo sta attraversando una grave crisi emotiva.
Rispondendo alle domande del pubblico, Sua Santità ha spiegato che nel mondo contemporaneo c’è bisogno di valori spirituali profondi, basati sulle scoperte scientifiche e sul buon senso e ha esortato tutti a riflettere e ad analizzare ciò che avevano appena ascoltato.
Dall’Università Sua Santità si è poi recato presso la Tibet Square dove ha piantato un alberello, a simboleggiare l’amicizia tra Lituania e Tibet nell’Anno del Centenario dell’Indipendenza lituana. Ha poi camminato lungo un canale vicino per visitare la mostra fotografica dedicata al Tibet di Jurga Ivanauskaite, autrice lituana di molti libri sulla Terra delle Nevi.
Sua Santità ha poi pranzato con l’ex sindaco di Vilnius, Arturas Zuokas, per poi fare ritorno al suo hotel. Domani terrà una conferenza pubblica alla Siemens Arena. http://it.dalailama.com/news/2018/incontro-con-i-media-e-visita-alluniversit%C3%A0-di-vilnius