Sua Santità il Dalai Lama saluta il pubblico al suo arrivo al Kalachakra Maidan a Bodhgaya, Bihar, India, il 16 gennaio 2018. Foto di Manuel Bauer
16 gennaio 2018, Bodhgaya, Bihar, India – Questa mattina il sole splendeva sulla sommità del Mahabodhi Stupa, nel cortile del Tempio Tibetano, quando Sua Santità il Dalai Lama è uscito per raggiungere il Kalachakra Maidan. Come sua abitudine, il Dalai Lama si è fermato sul palco, prima di prendere posto sul trono, per salutare il pubblico e, ridendo, ha scherzato con i mongoli per il modo in cui sventolavano le sciarpe di seta con entrambe le mani. Poi si è fermato davanti al piccolo padiglione che ospita un mandala per prepararsi per l’iniziazione di Avalokiteshvara. Quasi un’ora dopo, Sua Santità si è seduto sul trono, mentre un gruppo di coreani ha intonato il Sutra del Cuore al ritmo di una campana di legno a forma di pesce chiamata “moktak”. Un gruppo di monaci e laici vietnamiti ha poi ripetuto nuovamente lo stesso sutra in vietnamita. Sua Santità ha notato le differenze tra le varie interpretazioni:
“Negli ultimi tre giorni abbiamo ascoltato la recitazione del Sutra del Cuore nelle lingue di diversi paesi, paesi in cui la gente lo ha ripetuto per più di 1000 anni: sono tutti buddhisti di vecchia data. Dopo la sua Illuminazione, il Buddha ha insegnato le Quattro Nobili Verità e così via, e il suo insegnamento si è diffuso in tutta l’Asia. I tempi sono cambiati, ma le persone hanno mantenuto le loro tradizioni religiose”.
“Mi rallegro per questo, e non per un senso di senso di competizione o di proselitismo, ma perché ancora oggi, nel XXI secolo, nonostante lo straordinario sviluppo scientifico e tecnologico, la spiritualità continua ad essere di enorme beneficio. Le idee filosofiche e la psicologia buddhiste possono essere ancor oggi rilevanti nell’aiutare le persone a trasformare la propria mente, quando è influenzata dall’attaccamento e dalla rabbia”.
Sua Santità ha poi dato inizio ai rituali per l’iniziazione di Avalokiteshvara, con una offerta e la richiesta agli esseri che potenzialmente potrebbero interferire di andarsene. Ha detto di aver fatto questa richiesta con riluttanza perché anche gli esseri cosiddetti “interferenti” cercano proprio come noi la felicità e non vogliono la sofferenza. Il Dalai Lama ha osservato che, dal momento che Bodhgaya è un luogo straordinariamente speciale, è particolarmente appropriato in questo contesto coltivare l’essenza del Dharma, la mente del risveglio di bodhichitta. Ha raccomandato di addestrare la mente così come è spiegato nei testi di addestramento mentale, considerando tutti gli esseri senzienti gentili come le nostre madri, ricordando la loro gentilezza e cercando di ripagarla. Allo stesso tempo, ha detto, è utile riflettere sugli svantaggi di un atteggiamento egocentrico e sui vantaggi dell’altruismo.
Sua Santità ha detto che altri paesi, che seguono la tradizione sanscrita del buddhismo, sono devoti ad Avalokiteshvara come KuanYin. La cosa fondamentale però non è tanto la forma della divinità o il numero di teste e braccia che possiede, quanto il fatto che essa incarna l’essenza della compassione. Chandrakirti riconosce l’importanza della compassione quando le rende omaggio all’inizio dell’ “Ingresso nella via di mezzo”. La compassione è uno stato d’animo incapace di sopportare le sofferenze degli altri. Se avessimo più compassione, ha aggiunto Sua Santità, ci sarebbe più pace nel mondo.
“Avalokiteshvara ha un legame speciale con il popolo della Paese delle Nevi e anche con i nostri vicini” ha osservato Sua Santità. “Ho ricevuto l’iniziazione di Avalokiteshvara dalle mille braccia e dai mille occhi per la prima volta da Tagdrak Rinpoche. Successivamente, l’ho ricevuta da Ling Rinpoche a Dromo. Ho recitato più “mani” di qualsiasi altro mantra: recito questo mantra quotidianamente e ciò, insieme alla coltivazione di bodhichitta, fa parte della mia pratica”.
“Questo particolare tipo di meditazione deriva dalle visioni di Bhikshuni Lakshmi, una praticante donna. Dobbiamo ricordare a noi stessi che nell’espressione ‘mantra segreto’, ciò che è segreto è il modo in cui si dovrebbe praticare, mentre mantra si riferisce alla protezione della mente meditando, ad esempio, sulla vacuità”.
Durante la prima parte dell’iniziazione, Sua Santità non solo ha conferito nuovamente i voti dei bodhisattva, ma ha guidato i praticanti attraverso lo “yoga insuperabile”. Ha ricordato nuovamente che l’iniziazione era stata richiesta dal Monastero Namgyal, fondato dal Terzo Dalai Lama, Sonam Gyatso, e dai praticanti della Mongolia.
L’iniziazione è stata seguita dalla cerimonia di Offerta di Lunga Vita per Sua Santità, per volere del Monastero Namgyal e del gruppo mongolo. Lama Gegeen ha recitato l’offerta del mandala, ha ricordato quanto Sua Santità ha fatto sia per il popolo tibetano sia per il popolo della Mongolia, in particolare la sua ferma opposizione della pratica di Shukden. La cerimonia si è poi conclusa con l’esibizione di un gruppo di musicisti mongoli che ha entusiasmato il pubblico. Sua Santità ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato agli insegnamenti, all’iniziazione e all’Offerta di Lunga Vita, dicendo loro che la potenza e sincerità della loro fede avrebbero sicuramente avuto effetto. Ha ringraziato in particolare i mongoli per i grandi sforzi compiuti per essere presenti a Bodhgaya. Mentre alcuni spettatori si apprestavano a tornare a casa, il Dalai lama ha consigliato loro di farvi ritorno in pace e con una mente calma, di riflettere sull’origine dipendente e di recitare “Om mani padme hum”.
Verso la fine del pomeriggio, il Primo Ministro del Bihar, l’onorevole Nitish Kumar, ha nuovamente ringraziato Sua Santità con una breve telefonata alla sua residenza presso il monastero di Ganden Phelgyeling.
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