18 gennaio 2018 Bodhgaya, Bihar, India – Anche questa mattina, Sua Santità il Dalai Lama ha percorso il breve tragitto dal Tempio Tibetano fino al Kalachakra Maidan; ha salutato la folla di praticanti e si è seduto di fronte al padiglione del mandala. Ha dedicato oltre un’ora ai rituali e alle meditazioni necessarie per prepararsi all’iniziazione di Vajrabhairava Tredici Divinità.
Nel frattempo, il Maestro dei Canti Gyütö ha guidato ripetute recitazioni della “Lode a Manjushri: le eccellenti qualità della saggezza gloriosa” e del suo mantra “ara patsa na na dhi“. Una volta conclusi i rituali preparatori, Sua Santità si è seduto sul trono e sono stati recitati i versi di saluto dell’Ornamento della Chiara Realizzazione, della Saggezza Fondamentale e del Fondamento di ogni eccellenza di Je Tsongkhapa.
“Oggi i discepoli principali sono i monaci dei collegi tantrici di Gyümé e Gyütö” ha spiegato il Dalai Lama. “Tra i vari aspetti di Yamantaka, oggi conferirò la preparazione per l’aspetto che coinvolge le tredici divinità. Sia la tradizione delle nuove traduzioni sia la tradizione Nyingma contengono le pratiche di Manjushri nel suo aspetto feroce e fiero. Maestri indiani come Nagarjuna si affidarono a Manjushri, così come i maestri di tutte le tradizioni buddhiste tibetane. Ci sono pratiche di Manjushri che coinvolgono il tantra e altre no. L’aspetto di Manjushri che stiamo cercando di realizzare oggi è la forma adirata di Yamantaka. Un aspetto unico della pratica, tuttavia, è che combina sia pratiche pacifiche sia pratiche adirate. Si dice che le azioni adirate nascono come risultato incidentale di specifiche pratiche pacifiche e viceversa.
“Di tutte le pratiche del Supremo Yoga Tantra, ho ricevuto per prima l’iniziazione di Yamantaka da Tagdrak Rinpoche e ho coltivato la pratica di Manjushri fin da quando ero bambino. Posso quindi confermare che è efficace nell’incrementare la saggezza”.
Rendo omaggio a Manjushriri
Che si manifesta in una forma giovanile
Adornato dalla lampada della saggezza
che elimina le tenebre dei tre mondi.
“Possiamo anche fare la pratica di Manjushri unitamente a quella delle Centinaia di divinità della Terra Gioiosa (Ganden Lha gya ma) per aumentare la saggezza analitica, chiara, acuta e profonda”.
“La sola meditazione sulla vacuità e sulla mente del risveglio di bodhicitta non condurranno all’illuminazione. Per raggiungere la Natura di Buddha dobbiamo anche ottenere le cause sostanziali dei Corpi di Verità e della Forma del Buddha, che rappresentano uno dei frutti della pratica del tantra”.
Sua Santità ha osservato che la qualità principale che rende i discepoli adatti all’iniziazione è la fede nell’insegnamento e nel Guru. Ha poi sottolineato l’importanza di un approccio non settario e dell’armonia tra le diverse tradizioni spirituali. Ha inoltre ricordato che i primi cinque Dalai Lama sono stati tutti non settari e anche se Gendun Gyatso, il Secondo, risiedette a Drepung, era ampiamente conosciuto come il “lama dal berretto giallo non settario”. Anche il Tredicesimo Dalai Lama mantenne questa tradizione e ricevette insegnamenti da Tertön Sogyal. Sua Santità ha spiegato che ci sono molti vantaggi nel non essere settari e che non imparare gli uni dagli altri è per noi una perdita.
Gli abati Gyütö e Gyümé, che rappresentavano i discepoli principali, hanno fatto l’offerta del mandala e della rappresentazione del corpo, della parola e della mente del Buddha. Si è cercato inoltre di accogliere il maggior numero possibile di monaci dei entrambi i monasteri nella parte centrale del palco, davanti a Sua Santità.
Ricordando anche la presenza di altri praticanti alla cerimonia, Sua Santità ha fatto riferimento a quelli provenienti dalla Cina, dal Vietnam, dalla Corea e dal Giappone definendoli compagni nella tradizione sanscrita del buddismo. Ha poi notato anche gli studenti provenienti dall’America e dall’Europa, luoghi non tradizionalmente buddhisti, riconoscendo che molti sono attratti dal buddhismo come scienza della mente.
Rivolgendosi a tutti i presenti, Sua Santità ha detto:
“Pensate al perché state prendendo questa iniziazione. La motivazione non dovrebbe essere quella di poter superare gli ostacoli di questa vita. Né è opportuno usare il tantra per accumulare potere e ricchezza. Sono veramente qualificati a ricevere le iniziazioni soltanto coloro che sono intenzionati a beneficiare gli altri. Coloro che trasformeranno le loro menti in un cammino verso l’illuminazione raggiungeranno il loro obiettivo”.
Nell’incoraggiare i partecipanti a esaminare i loro sogni, Sua Santità ha fatto notare che lo stato d’animo con cui ci addormentiamo influisce sulla qualità del nostro sonno. Ha detto che lui stesso abitualmente recita uno dei seguenti versi mentre sta per addormentarsi:
Mi prostro a Gautama
Che, per compassione,
Ha insegnato il sublime Dharma
che conduce alla rinuncia di tutti i punti di vista.
Oppure
Poiché ha visto e ha spiegato l’origine dipendente,
Egli è saggezza suprema, maestro supremo.
Mi inchino a lui che conosce e insegna
l’origine dipendente che tutto conquista.
O ancora
Finché ci sarà lo spazio
e finché ci saranno gli esseri senzienti
Fino ad allora possa anch’io rimanere
Per eliminare la miseria del mondo.
http://it.dalailama.com/news/2018/riti-preliminari-per-liniziazione-di-vajrabhairava-tredici-divinit%C3%A0