Bylakuppe, Karnataka, India, 19 dicembre 2017 – Sua Santità il Dalai Lama ha lasciato ieri mattina il monastero di Ganden. Monaci e laici hanno affollato le strade dell’insediamento di Mundgod per vederlo partire, mentre alcuni abati lo hanno accompagnato per diversi chilometri lungo il percorso. Dopo aver trascorso la notte a Shimogga, il Dalai Lama ha ripreso il viaggio ed è arrivato a Bylakuppe, poco dopo mezzogiorno. Migliaia di tibetani, monaci, monache e laici, tra cui tantissimi studenti, si sono riuniti ai lati della strada per salutarlo. Nel cortile del monastero di Sera Lachi, il titolare del trono di Ganden, gli abati Sharpa e Jangtse Chöjeys e gli alti abati, insieme a un gruppo di danzatori, hanno atteso di poter dare un caloroso benvenuto a Sua Santità.
All’interno del tempio, il Dalai Lama ha reso i suoi omaggi ai simboli dell’illuminazione, ha scambiato qualche parola con i vecchi amici e ha preso posto sul trono preparato per lui. Sono stati serviti tè e riso dolce cerimoniale e recitate le preghiere ai sedici Arhat, ai Sei Ornamenti e ai Due Supremi.
“Sono felice di essere di nuovo qui, in uno dei centri di studio tibetani che per secoli ha mantenuto vive le nostre ricche tradizioni culturali” ha detto Sua Santità “conosco molti di voi da tanto tempo e vi saluto tutti”.
“Il mio programma originale, qui, era quello di dare le ordinazioni monastiche, ma una brutta influenza mi ha davvero affaticato. Ho riposato per un paio di giorni e adesso sto abbastanza bene. Prima di lasciare Mundgod, a Ganden ho insegnato i “Tre aspetti principali del sentiero”. Avevo intenzione di insegnare per un’ora e mezza, ma alla fine ho scoperto che erano passate due ore e mezza”.
“Domani darò l’iniziazione di Hayagriva a Sera-jey e il giorno successivo, oltre ad inaugurare il nuovo spazio dedicato al dibattito a Sera-mey, spiegherò la Lode al Sorgere Dipendente di Je Rinpoche.
“Per me, il modo migliore per superare la fatica è dormire. Ieri ho dormito profondamente per dieci ore. Mi alzo alle 3 del mattino e la sera mi corico verso le 17 o le 18. Negli anni’ Settanta, Tagdrag Rinpoche soffriva di insonnia, ma questo non è mai stato un mio problema. Come ho detto a Ganden, ho 82 anni, quasi 83 anni, ma sto bene, non vi dovete preoccupare”.
“Sempre più spesso, recentemente, ho detto di voler far rivivere l’antica saggezza indiana in India e la gente sembra essere interessata. Il mio modo di pensare si è formato quasi interamente sugli scritti dei 17 Maestri del Nalanda; ciò che essi ci insegnano riguardo al funzionamento della mente è ancor oggi di grande attualità. Promuovere questa conoscenza non è solo un mio compito, ma anche di tutti coloro che la condividono.
Fin dall’inizio, Shantarakshita ha stabilito in Tibet un modo di studiare basato sulla logica e sulla ragione; ora dovremmo cercare di rilanciare questo approccio qui in India. Dal momento che l’India è una nazioni libera e democratica del mondo, una rinascita accademica e secolare dell’antica saggezza indiana potrebbe alla fine avere un’influenza positiva sull’Asia intera.
“Durante i primi anni del nostro esilio, i monaci hanno continuato gli studi nell’accampamento di Buxa. Successivamente, i principali centri di studio che abbiamo inaugurato nei nuovi insediamenti tibetani e i programmi di studio sono stati via via ripristinati, mantenendo viva la Tradizione del Nalanda. Molte diverse scuole di pensiero fiorirono e si confrontarono nell’Università del Nalanda e ora possiamo aggiungervi le intuizioni della scienza moderna. Sono convinto che la recente collaborazione tra i nostri studiosi e gli scienziati rafforzerà il contributo che possiamo dare a beneficio dell’umanità”.
Sua Santità si è poi ritirato nei suoi alloggi nel monastero di Sera Lachi. Domani visiterà Sera-Jey e il giorno successivo Sera-Mey.
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