Sua Santità il Dalai Lama parla a un gruppo di studenti provenienti da Mumbai e dall’Università della California di San Diego presso la sua residenza di Dharamsala (India), 6 settembre 2017. (Foto di Tenzin Choejor/OHHDL)
Thekchen Chöling, Dharamsala (India) – Oggi, su richiesta dell’associazione californiana “Amici del Dalai Lama”, 32 studenti e 3 dei loro professori, provenienti dall’Università della California di San Diego hanno incontrato Sua Santità il Dalai Lama presso la sua residenza, insieme a un gruppo di studenti di Mumbai. L’incontro è stato il culmine delle cinque settimane di programma di studio all’estero, durante le quali i ragazzi si sono dedicato allo all’approfondimento di temi come il cambiamento climatico, lo sviluppo e il contrasto della povertà, l’antropologia medica e la salute pubblica.
Dopo aver dato il benvenuto a entrambi i gruppi, Sua Santità si è rivolto per primo al gruppo proveniente da Mumbai. Indicando il dipinto raffigurante i 17 maestri del Nalanda, ha detto che essi sono gli autori dei principali trattati che costituiscono il programma di studio buddhista in Tibet. Ha fatto notare che nonostante la stretta connessione con la Cina dovuta a un matrimonio, l’Imperatore Tibetano ha sempre guardato all’India come fonte della cultura buddhista. La lingua tibetana letteraria si è fondata sulla grammatica sanscrita e sulla scrittura Devanagari.
Sua Santità ha poi sottolineato che la caratteristica peculiare della tradizione nata dall’Università del Nalanda è l’utilizzo della logica e del ragionamento. Ha ricordato l’enorme influenza che sommi eruditi come Dharmakirti, Shantarakshita e Kamalashila ha avuto nello sviluppo del Buddhismo Tibetano che, oggi, rappresenta l’unica tradizione che preserva la logica e l’epistemologia buddhiste.
“Dal momento che questa conoscenza ha avuto origine in India, guardiamo all’India come alla nostra dimora spirituale” ha detto Sua Santità “ e questa è la ragione per la quale uno dei miei impegni è far rifiorire questa antica conoscenza in India contemporanea. Nei nostri monasteri nel Sud del Paese, ci sono oltre 10mila monaci e monache che stanno studiando e approfondendo la comprensione e le spiegazioni dei differenti trattati del Nalanda”.
Rivolgendosi poi agli studenti americani, ha aggiunto:
“Nel mondo contemporaneo, c’è un bisogno urgente di comprendere il funzionamento della mente e delle emozioni, per essere in grado di contrastare soprattutto quelle negative come la rabbia e l’odio. Dal momento che esse sono aspetti della mente, devono essere affrontate all’interno della mente”.
Sua Santità ha poi ribadito la necessità di includere l’etica secolare nei contesti educativi, in modo da permettere alle persone di diventare sempre più consapevoli dell’importanza di coltivare i valori interiori.
Rispondendo alle domande degli studenti, Sua Santità ha riconosciuto la grande importanza della protezione dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, ma ha ammesso di non avere competenze sufficienti per raccomandare le misure più efficaci da intraprendere. Nella sua vita privata, preferisce fare la doccia, e mai il bagno, con la speranza di risparmiare dell’acqua. Ogni volta che si presenta l’occasione, Sua Santità mantiene fede alla promessa fatta a Sunderlal Bahuguna, ambientalista del Garhwal: sollecitare gli abitanti della regione himalayana a piantare alberi e a prendersene cura.
Sua Santità ha parlato poi dello sviluppo di vari programmi volti all’introduzione dell’etica secolare nei vari sistemi educativi, citando in particolare il Master recentemente inaugurato al Tata Institute of Social Sciences e i programmi scolastici adottati dall’Emory University.
Alla richiesta di definire la “compassione”, Sua Santità ha sottolineato che tutti abbiamo l’istinto biologico alla cura verso gli altri, ma che questo sentimento è abitualmente confinato alla nostra sfera famigliare, agli amici e alle persone a cui ci sentiamo legati. Ha suggerito che, grazie all’uso dell’intelligenza e del ragionamento, possiamo allargare il raggio d’azione della nostra compassione verso altri esseri, compresi coloro che consideriamo “nemici”. Questa è la vera compassione.
Sua Santità ha poi segnalato la connessione che c’è tra l’idea dei diritti umani e la questione della libertà e della creatività. Ha ricordato il diritto di un miliardo e trecento mila cinesi di accedere a un’informazione libera, in modo da poter distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ha suggerito che la Cina dovrebbe avere una nuova Rivoluzione Culturale, non più dettata dall’odio, come la precedente, ma mossa dalla compassione.
Il tema dell’etica secolare è stato nuovamente affrontato e Sua Santità ha chiarito che se in passato la religione ha rappresentato per molte persone una fonte di valori interiori, oggi la sua influenza è diminuita. Per questo Sua Santità promuove l’idea di un’etica secolare, basata sulle evidenze scientifiche, sulla comune esperienza umana e sul buon senso.
http://it.dalailama.com/news/2017/sua-santit%C3%A0-il-dalai-lama-incontra-gli-studenti-delluniversit%C3%A0-della-california-di-san-diego