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Cinque anni di prigione ad uno scrittore in Tibet
Novembre 25th, 2009 by admin

 

Kunga Tsayang scrittore e blogger tibetano condannato da un tribunale cinese per le sue attività editoriali.
Kunga Tsayang scrittore e blogger tibetano condannato da un tribunale cinese per le sue attività editoriali.

Kunga Tsayang scrittore e blogger tibetano è stato condannato da un tribunale cinese per aver rivelato “segreti di Stato”. Quindici anni a Kunchok Tsephel, fondatore di un sito web dedicato alla letteratura tibetana. Il processo si è svolto a porte chiuse. Un tribunale cinese ha condannato Kunga Tsayang, scrittore e fotografo tibetano, a cinque anni di prigione. Secondo le notizie diffuse dal Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd) l’uomo, arrestato il 17 marzo scorso, è accusato di aver rivelato “segreti di Stato”, relativi al degrado ambientale della regione tibetana. Il processo a porte chiuse si è svolto il 12 novembre scorso nel tribunale popolare di Kanlho a Gannan, una “Prefettura autonoma tibetana” nella provincia del Gansu. Fra i capi di imputazione a suo carico l’aver pubblicato discorsi politici riguardanti il Tibet sul sito web Jottings. … Viaggiando in tutto il Tibet, Kunga ha documentato con la sua telecamera il degrado ambientale dell’altopiano tibetano. Ha anche lavorato per il Nyempo Yutsae Kyeklam, un gruppo attivo nel settore della protezione ambientale. È autore di alcuni coraggiosi saggi sul Tibet, tra i quali “Chi è il vero separatista?”, “Chi è il vero nemico della stabilità?” e “Chi ha realmente istigato le proteste?”. Il Centro Tibetano per i Diritti Umani e la Democrazia ha fatto sapere che Kunga era strettamente controllato dalla polizia a partire dalle manifestazioni di protesta avvenute lo scorso anno nella contea di Labrang (Regione del Gansu). Fino al momento della sentenza, famigliari e amici non erano a conoscenza del luogo della sua detenzione.

Il giorno stesso i giudici hanno condannato a 15 anni di galera Kunchok Tsephel, funzionario tibetano e fondatore del sito web Chomei – dedicato alla letteratura tibetana – per aver rivelato segreti di Stato. Kunga Tsayang, monaco del monastero di Amdo Labrang Tashikyil, ha scritto diversi saggi sul Tibet sotto lo pseudonimo di “sole della terra delle nevi”. Egli è originario della contea di Chigdril, nella “Prefettura autonoma tibetana” (Tap) di Golog, provincia del Qinghai. Appassionato di viaggi, letteratura e fotografia, egli ha pubblicato numerosi scatti in cui denuncia il degrado ambientale in Tibet e l’impatto sulla popolazione. La condanna al carcere del monaco è solo l’ultima di una lunga serie di misure repressive delle autorità cinesi contro scrittori, blogger ed editori tibetani che non svolgono attività politiche o di protesta. Sono personalità che desiderano esplorare e rendere pubblici i pareri dei tibetani sulle questioni che riguardano la loro vita, l’ambiente, la cultura e la religione. Funzionari cinesi della pubblica sicurezza lo hanno arrestato il 17 marzo scorso durante una perquisizione notturna nella sua abitazione. A lungo i familiari e amici non hanno avuto notizie circa la sua sorte, sino all’udienza in tribunale della scorsa settimana. Il Tchrd esprime “gravi preoccupazioni” per i processi a porte chiuse di Kunga Tsayang e Kunchok Tsephel e chiede al governo cinese di rispettare i diritti umani di base del popolo tibetano.

Il caso di Kunga Tsayang, assieme a quello di Kunchok Tsephel, trentanove anni, condannato a quindici anni di carcere per alcuni articoli apparsi sul sito Chomei (Lampada) di cui è direttore, è stato denunciato, nelle proprie pagine on line, da Reporters sans Frontières. “È questa la risposta preventiva del governo cinese alla chiara ed esplicita difesa della libera circolazione delle informazioni auspicata dal presidente Obama?” – si chiede Reporters sans Frontières.  “Speriamo che il governo centrale ribalti tali pesanti condanne a danno di due scrittori tibetani colpevoli solo di avere espresso il proprio punto di vista. Deploriamo la repressione divenuta crescente a partire dalle proteste in Tibet di marzo scorso”.

Phayul – adginforma.it  (Nirmala Carvalho AsiaNews)


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