Il testo della Carta di Trento per il Tibet, documento finale del Convegno. Le autonomie per il Tibet. Trento, 17 novembre 2009
Nel marzo 2008 il mondo intero si indignò per la violenta repressione operata dal governo cinese nei confronti dei monaci e dei civili tibetani che a Lhasa, come in tante parti del Tibet, protestavano per la negazione dei loro diritti. Alla vigilia delle Olimpiadi la causa tibetana diventò di dominio dell’opinione pubblica mondiale. All’indomani i rappresentanti del Governo tibetano in esilio hanno presentato alla delegazione cinese un memorandum contenente le richieste per arrivare ad una genuina autonomia per il Tibet. …
Il memorandum esprime la disponibilità dei tibetani ad accettare la sovranità cinese purché sia riconosciuta una effettiva autonomia. Una richiesta con la quale, in coerenza con i principi della Costituzione cinese, si chiede il rispetto dell’identità e della cultura tibetana.
L’iniziativa del memorandum permette una discussione nel merito di un diritto che dal 1951 è stato solo formalmente riconosciuto (con l’Accordo dei 17 punti prima, e con l’istituzione della Regione autonoma, dopo), ma in realtà negato, dal 1959, con l’occupazione cinese e con l’immigrazione che sta riducendo i tibetani ad essere una minoranza nella loro terra.
L’autonomia delle Province e Regioni che noi rappresentiamo è la dimostrazione che i conflitti possono avere una soluzione non violenta rispettosa dei diritti di tutte le parti, che è possibile conservare le identità e le culture dei popoli anche se minoritari attraverso forme di autonomia e di autogoverno, che i diritti delle minoranze sono pienamente compatibili con la sovranità di uno Stato e con l’unità dello stesso.
Per queste ragioni riconosciamo la decisione del Dalai Lama e del parlamento e del governo tibetani in esilio, di aver scelto, al posto della lotta per l’indipendenza, la via dell’autodeterminazione interna. La proposta contenuta nel Memorandum dell’autonomia per tutte le regioni del Tibet, è il modo più adeguato per ottenere il riconoscimento dei diritti del popolo tibetano all’autogoverno, e la conservazione della loro lingua, cultura, religione, nonché della salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali.
Considerando le esperienze concrete delle tante regioni autonome che in tutto il mondo hanno permesso di prevenire o superare i conflitti rispettando i diritti fondamentali delle minoranze linguistiche ed etniche e lasciando loro di esercitare il diritto all’autogoverno, pur nel rispetto dell’unità statale.
Chiediamo al governo cinese di prendere atto della realtà e della storia di tali Regioni autonome e di valorizzare la loro capacità di superare i conflitti e di mantenere un dialogo istituzionale costruttivo tra i governi centrali e le autorità autonome;
di avviare una trattativa, con il Dalai Lama e con il parlamento e il governo tibetano in esilio, sulla base del “Memorandum per una genuina autonomia”;
chiediamo al governo cinese, al Dalai Lama e al governo e al parlamento tibetano in esilio:
di attivare immediatamente un confronto vero nel merito del memorandum e l’avvio di un percorso che permetta di raggiungere una effettiva attuazione dell’autonomia del popolo tibetano prevenendo l’aggravarsi dei conflitti;
chiediamo all’ONU, ai governi nazionali dei suoi stati membri di impegnarsi per gli obiettivi contenuti in questa mozione che sono in coerenza con le risoluzioni dell’ONU;
Come realtà territoriali che hanno ottenuto il riconoscimento all’autonomia e all’autogoverno ci rendiamo disponibili a supportare il percorso per il raggiungimento di una giusta e condivisa autonomia delle regioni del Tibet;
Offriamo come utili punti di riferimento la nostra storia, i nostri statuti e ordinamenti, che possono essere esempi tenendo conto delle diverse identità territoriali ed etniche e delle diverse costituzioni nazionali in modo da essere utili soluzioni nell’interesse di tutte le parti;
Offriamo anche la disponibilità delle nostre risorse giuridiche e amministrative per ogni lavoro di supporto alla definizione di soluzioni normative – ordinamentali adeguate alla complessità e specificità cinese;
Facciamo appello a tutte le realtà regionali autonome affinché condividano questa mozione e affinché chiedano ai rispettivi Stati di supportare la ricerca di una giusta e condivisa soluzione di autonomia che permetta al popolo tibetano, nel rispetto della costituzione cinese, di godere di una genuina autonomia e di avere un futuro di pace.