Nel marzo del 1959Sua Santità il Dalai Lama fu costretto a fuggire in circostanze estremamente difficili. Prego che Sua Santità possa tornare presto nella sua casa; la casa dove i tibetani dentro e fuori il Tibet saranno riuniti e la libertà di base ripristinata nel loro paese. Bhod Gyalo!
Dichiarazione del Presidente dell’Amministrazione Centrale Tibetana in occasione del 61° anniversario della Giornata della Rivolta Nazionale Tibetana
Il 10 marzo 1959, il popolo tibetano si ribellò contro l’occupazione illegale di un Tibet, uno stato sovrano, da parte della Cina.
Con i pugni in aria, i tibetani inondarono le strade di Lhasa gridando: “Bhodkyi dhakpo bhodmi yin!” “Il Tibet appartiene ai tibetani!”
Sua Santità il 14 ° Dalai Lama del Tibet descrive il 10 marzo 1959 come il “il più importante giorno che la città di Lhasa abbia mai vissuto”. Nel suo libro di memorie “La mia terra, il mio popolo” continua dicendo:
“Mi sentivo come se fossi in piedi tra due vulcani, ognuno dei quali poteva esplodere in qualsiasi momento. Da una parte c’era la veemente, inequivocabile, unanime protesta del mio popolo contro il regime cinese, dall’altra c’era la forza armata di un occupante potente e aggressivo.”
I cinesi risposero alle pacifiche manifestazioni tibetane con la forza bruta. L’allora consigliere generale indiano a Lhasa riferì che l’Esercito di Liberazione del Popolo cinese aveva scatenato tutta la sua “artiglieria, mortai, mitragliatrici e tutti i tipi di armi automatiche” su tibetani indifesi.
Siamo qui, uniti come un solo popolo, nel 61°anniversario di quel giorno, per rendere omaggio alle figlie coraggiose e ai figli del Tibet e per trarre ispirazione dai loro sacrifici nella nostra lotta per ripristinare la libertà e la pace in Tibet. Negli ultimi 60 anni i tibetani all’interno del Tibet sono stati compatti nella loro lotta contro l’occupazione illegale del nostro paese.
Qual è oggi per la gente comune tibetana la vita sotto il dominio cinese?
Il recente “Rapporto Freedom House” del 2020, ha dichiarato, per il quinto anno consecutivo, che il Tibet è la seconda regione meno libera del mondo, dopo la Siria. Read the rest of this entry »