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Kham: I tibetani chiedono migliori condizioni di vita.
Mag 28th, 2016 by admin

L'ultimo Rapporto HRW Human Right Watch denuncia che è aumentata la repressione in tutte le aree tibetane.

L'ultimo Rapporto HRW Human Right Watch denuncia che è aumentata la repressione in tutte le aree tibetane.

Kham: I tibetani chiedono migliori condizioni di vita. Rapporto HRW: aumentata la repressione in tutte le aree tibetane

Centinaia di tibetani del distretto amministrativo di Khanya, nella Contea di Drakgo, regione del Kham, hanno firmato una petizione in cui si chiede al governo di migliorare le disagiate condizioni di vita della popolazione locale.

A dispetto della cosiddetta prosperità economica vantata dalla Cina, le comunità rurali denunciano infatti un aumento del degrado e della povertà. I tibetani di Khanya lamentano la totale assenza, a partire dal 2008, di ogni tipo di intervento governativo volto a migliorare le condizioni economiche e i servizi della regione. Sottoscrivendo una petizione collettiva, centinaia di tibetani chiedono un intervento immediato nei settori del trasporto pubblico, della fornitura elettrica e idrica, dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione. Il collasso delle strade durante la stagione delle piogge e la chiusura dei passi di montagna dopo le invernali tempeste di neve,  bloccano gli abitanti dei villaggi con conseguente carenza nell’approvvigionamento di cibo.

Inoltre, a causa della scarsità di acqua e di elettricità, delle difficili comunicazioni e del cattivo funzionamento dei mezzi di trasporto, gli insegnanti abbandonano le classi. Fonti tibetane riferiscono a Tibet Post International che la sola scuola del distretto è “una casa vuota”. Nessun provvedimento da parte del governo locale che ha invece dato inizio a incontrollati lavori di deforestazione causa di erosione del suolo e di dispersione delle acque. Read the rest of this entry »

H. H. Dalai Lama Attends Sikyong Lobsang Sangay’s Second Swearing-in
Mag 28th, 2016 by admin

His Holiness the Dalai Lama Attends Sikyong Lobsang Sangay’s Second Swearing-in

Thekchen Chöling, Dharamsala, India 27 May 2016 – On a bright morning, at a comfortable temperature for the time of year, eager crowds, mostly Tibetans, gathered in the garden of the Tsuglagkhang this morning to witness the second swearing-in of Sikyong Lobsang Sangay.

His Holiness the Dalai Lama, accompanied by retiring Speaker Penpa Tsering and Sikyong Lobsang Sangay, arriving at the Tsuglakhang garden at Thekchen Chöling in Dharamsala, India on May 27, 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

Kalons, former Kalons, members of the Assembly of Tibetan People’s Deputies (ATPD) and Central Tibetan Administration (CTA) staff sat on the porch below the temple, while members of the public sat on the yard. A buzz of excitement rose as the gates to His Holiness’s residence opened and he walked out, accompanied by Sikyong Lobsang Sangay and retiring Speaker Penpa Tsering.

Members of the Tibetan Institute of Performing Arts (TIPA) led the singing of the Tibetan and Indian national anthems. Monks of Namgyal Monastery chanted the verses of refuge and prayers for auspiciousness. TIPA artistes sang and danced as tea and sweet rice were served.

The Sikyong was administered the oath of office by the Chief Justice Commissioner, Mr Kargyu Dhondup. Next, he, members of the Kashag, the Chief Justice Commissioner, members of the ATPD offered katags, traditional silk scarves to His Holiness.

In his address, which he delivered first in Tibetan and then again in English, the Sikyong mentioned what a great deal it meant to him that His Holiness the Dalai Lama, who for Tibetans everywhere, but particularly in Tibet, is a beacon of hope and the embodiment of compassion, had kindly graced the occasion. He said the new Kashag would continue to uphold unity, innovation and self-reliance. He rejected the Dolgyal group’s allegations of discrimination. He reconfirmed his administration’s adherence to the Middle Way Approach. He stressed that education was the first priority of Tibetans both in Tibet and in exile. Read the rest of this entry »

Il Dalai Lama: Trovate la reincarnazione di Mao e sceglierete il mio successore
Mag 28th, 2016 by admin

A una domanda sul futuro dell’istituzione del Dalai Lama, tema molto dibattuto nel mondo tibetano e cinese, il leader religioso ha prima “sfidato” il governo di Pechino e poi, tornato serio, ha aggiunto: “Mi sembra evidente che l’interesse del governo cinese nei riguardi di questa questione sia del tutto politico, non religioso. Read the rest of this entry »

Palden Gyatso: la storia di un monaco buddista dal cuore impavido che mai si è curvato al PCC
Mag 25th, 2016 by admin

Il Ven Palden Gyatzo mostra alcuni segni delle torture subite ed alcuni oggetti di tortura.

Il Ven Palden Gyatzo mostra alcuni segni delle torture subite ed alcuni oggetti di tortura.

Palden Gyatso: la storia di un monaco buddista dal cuore impavido che mai si è curvato al PCC

Palden Gyatso ha trascorso trentatré anni nei Laogai. Porta sul corpo gli orribili segni del suo calvario. Cammina a fatica, è quasi sordo. Nessuno meglio di questo monaco buddista anziano simboleggia la sofferenza ma anche la straordinaria resistenza del Tibet. Il suo spirito, nonostante tutto, è animato dalla pace e serenità.

Testimonianze di Gyatso:

.”Quando mi arrestarono, nel 1959, ero un giovane studente nel monastero di Drepung. Per estorcermi una confessione, i cinesi mi picchiarono dopo avermi sospeso legando e tirando le mie braccia all’indietro fino al soffitto. Sempre in questa posizione, appiccavano il fuoco per bruciarmi le dita dei piedi. Alcune volte buttavano tra le fiamme polvere di peperoncino, così tutto il corpo diventava incandescente e gli occhi sembravano brace. Il dolore più terribile arrivava dopo, quando dovevo andare all’aperto per fare i lavori forzati, mezzo cieco e con le piaghe ancora purulente. Tra noi, chi non moriva di tortura, moriva di stenti e fame. Mangiavamo un pugno di riso e una tazza di brodo. Dalla disperazione, mi è capitato di cucinare anche le suole delle mie scarpe”. Read the rest of this entry »

Il silenzio sui 50 anni della Rivoluzione Culturale
Mag 16th, 2016 by admin

Il silenzio sui 50 anni della Rivoluzione Culturale in Cina e in occidente

Di Bernardo Cervellera, AsiaNews – 16 maggio 2016

Cinquanta anni fa, il 16 maggio 1966, Mao Zedong ha lanciato una campagna per eliminare i suoi rivali, iniziando quel periodo della storia cinese chiamata “Rivoluzione Culturale”. Nel tentativo di nascondere i suoi fallimenti per la campagna del Grande Balzo in Avanti (che hanno portato alla morte per fame almeno 35 milioni di persone), Mao ha spinto i giovani contro “i vecchi” del Partito per “purgare” la società. In questa vera e propria guerra civile, Read the rest of this entry »

Il Dalai Lama: Trovate la reincarnazione di Mao e sceglierete il mio successore
Mag 14th, 2016 by admin

Il Dalai Lama sfida il Partito: Trovate la reincarnazione di Mao e sceglierete il mio successore

Il leader buddista ironizza sulle continue ingerenze del governo cinese nella sfera religiosa: “Sono atei e materialisti per loro stessa definizione ma vogliono decidere il prossimo capo del buddismo tibetano. Ho una proposta: prima annunciate la rinascita di Mao e degli altri grandi leader comunisti e poi ne parliamo”. Sul futuro della sua istituzione, tornato serio, ribadisce: “Deciderà il popolo tibetano”. Tokyo (AsiaNews) – Se il governo comunista cinese vuole scegliere il prossimo Dalai Lama “deve innanzi tutto dimostrare di credere alla reincarnazione. E quindi come prima cosa deve annunciare la rinascita di Mao Zedong, Lin Biao, Deng Xiaoping e tutti gli altri leader comunisti. Fatto questo, potremo discutere del futuro leader buddista”. Lo ha detto ridendo Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, all’agenzia nipponica NHK. Il capo della setta dei berretti gialli è in Giappone per un tour di insegnamenti e meditazione.

A una domanda sul futuro dell’istituzione del Dalai Lama, tema molto dibattuto nel mondo tibetano e cinese, il leader religioso ha prima “sfidato” il governo di Pechino e poi, tornato serio, ha aggiunto: “Mi sembra evidente che l’interesse del governo cinese nei riguardi di questa questione sia del tutto politico, non religioso. Durante la dinastia manciù era comprensibile il coinvolgimento del governo imperiale nell’istituzione del buddismo tibetano, perché c’era una relazione forte fra l’imperatore e il Dalai Lama”.

Tutto questo non esiste più da tempo: “L’attuale esecutivo che regge la Cina si dichiara ateo e materialista, lo stesso Mao ha definito la religione un veleno. Quindi non hanno alcuna voce in capitolo”. Quindi, continua, “sin dal 1969 ho chiarito che il futuro dell’istituzione è in mano al popolo tibetano. Noto però con preoccupazione che l’interesse cinese aumenta”.

In linea con le restrizioni alle altre religioni ufficiali, il Partito comunista ha aumentato la pressione nei confronti del buddismo tibetano. Nel novembre 2015 il capo della Commissione per gli affari etnici e religiosi della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, Zhu Weiqun,ha detto: “La Cina non rinuncerà mai al diritto di decidere sulle future reincarnazioni del Dalai Lama”. Nel gennaio 2016, inoltre, il governo del Tibet ha istituito un “registro ufficiale” dei buddha viventi “per evitare le truffe”. La diaspora tibetana ha chiarito subito dopo che per essere inseriti nella lista “non serve neanche essere buddista”.

La questione del prossimo Dalai Lama resta dunque aperta. Nel settembre 2014, lo stesso Tenzin Gyatso ha dichiarato: “Per individuare il mio successore non saranno usate le procedure legate alle profezie, perché la Cina potrebbe influire. Penso più a un Conclave, simile a quello usato dalla Chiesa cattolica per eleggere il Papa, oppure a delle istruzioni scritte da leggere dopo la mia morte”. http://www.asianews.it/index.php?idn=1&art=37487

His Holiness the Dalai Lama: Manjushri Permission
Mag 14th, 2016 by admin

Manjushri Permission and Meetings in Osaka

Osaka, Japan, 13 May 2016 – As it was the final day of the series of teachings he has been giving in Osaka, His Holiness the Dalai Lama today met with several groups from the audience of 2700 who have attended his talks. He began by meeting a group of one thousand, mostly women, from Taiwan.

His Holiness the Dalai Lama meeting with a group from Taiwan who attended his talks in Osaka, Japan on May 13, 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

Once again he stressed the importance of studying and making good use of our intelligence. He said the best way to ensure that our education and intelligence are put to positive use is to develop a warm heart. Commenting that scientists are finding evidence that confirms that basic human nature is kind and good hearted, he suggested that if we find ways to nurture these qualities we can create a kinder more peaceful world.

As followers of the Buddha and the Nalanda tradition, we should use what we learn to develop a calm mind and generate inner peace.

You’re all from Taiwan,” he continued. “I’ve visited several times and been impressed by how well ordered the country is. You are heirs to ancient Chinese culture and taking an interest in Buddhism, which is very good. For political reasons I have been unable to come again recently. Ma Ying-jeou was friendly when he was Mayor of Taipei, but became more aloof once he was President. It’s understandable and I don’t want to inconvenience anyone. From my side I’m ready to come, however I don’t want to discomfit the government.” Read the rest of this entry »

H.H.Dalai Lama’s Third Day of ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka
Mag 13th, 2016 by admin

Third Day of ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka

Osaka, Japan, 12 May 2016 – After several days of cloud and rain, Osaka awoke today to bright sunlight streaming through the windows and bright blue skies overhead. As His Holiness the Dalai Lama walked through the hotel to the Osaka International Conference Center the light caught the fresh leaves on the trees around the buildings.

His Holiness the Dalai Lama greeting the audience on his arrival at the Osaka International Conference Center in Osaka, Japan on May 12, 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

Today I want to tell you about the Stages of the Path tradition,” he began once he had sat down. “In the 8th century Shantarakshita came to Tibet at the invitation of the Emperor Trisong Detsen. He was a leading scholar of Nalanda University in his day and established the pure Nalanda tradition in Tibet. Following the reign of Tri Ralpachan, Tibet became politically fragmented.

In the west of the country, Ngari, was the Kingdom of Guge with its capital at Thöling. The king wanted to invite Buddhist teachers from India to restore the traditions set up by Shantarakshita and Guru Padmasambhava that had fallen into decline. A local translator, Rinchen Zangpo had already been active in the region when the king prevailed upon Dipamkara Atisha to come from the University of Vikramashila to Tibet.”

His Holiness explained that the king requested Atisha to compose a teaching that would be specifically suitable for Tibetans and in response he wrote the ‘Lamp for the Path to Enlightenment’. What distinguished this text from other Indian treatises was that it laid out the entire path to enlightenment in terms of an individual’s spiritual practice – the stages of the path. He described these stages in relation to practitioners of three capacities. Read the rest of this entry »

H. H. Dalai Lama’s 2nd Day of ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka
Mag 12th, 2016 by admin

Second Day of ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka

Osaka, Japan, 11 May 2016 – Arriving in the hall of the Osaka International Conference Center this morning, His Holiness the Dalai Lama walked to the front of the stage and saluted the applauding audience to the right, left and middle with folded hands.

His Holiness the Dalai Lama saluting the audience at the start of the second day of his teachings at the Osaka International Conference Center in Osaka, Japan on May 11, 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

Good morning everybody,” he began, “we know that the Buddha appeared in the world, although there is disagreement about when. The question is whether he attained enlightenment in that very life, or was enlightened long before. The Pali tradition says he was an ordinary person who became the Buddha in the course of one meditative sitting. Maitreya’s ‘Sublime Continuum’ lists 12 deeds of the Buddha’s life, some performed as a bodhisattva and some as a Buddha. It is hard to conceive of his accumulating merit and insight over three countless aeons, but it is also difficult to believe that he attained enlightenment in one life. The former account from the Sanskrit tradition seems more reasonable.

The common narrative is that the Buddha attained enlightenment and turned the wheel of Dharma when he taught the Four Noble Truths. The second turning of the wheel, dealing with the Perfection of Wisdom teachings, is not historically recorded, so some people dispute whether the Buddha taught them at all. However, Nagarjuna, Maitreya and Bhavaviveka wrote exhaustively defending the authenticity of this Sanskrit tradition. Its focus was phenomena’s lack of inherent existence.” Read the rest of this entry »

H.H. Dalai Lama Beginning to Teach ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka
Mag 11th, 2016 by admin

Beginning to Teach ‘Guide to the Bodhisattva’s Way of Life’ in Osaka

Osaka, Japan, 10 May 2016 – As His Holiness the Dalai Lama walked to the hall of the Osaka International Conference Center this morning, well-wishers, mostly Chinese from Taiwan, lined up to greet him. When he walked onto the stage, the hall filled with applause. Once he had sat down he said:

Well-wishers waiting to greet His Holiness the Dalai Lama as he walks to the Osaka International Conference Centerin Osaka, Japan on May 10, 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

As you know I’m nearly 81 years old and I have some problems with my knees, so although a teacher ought to prostrate before the Buddha before teaching it is now quite difficult. However, my brain is still sharp. Every day in my practice, I use my intelligence to the full. I think about reality, analyzing, analyzing.”

He remarked that since there was simultaneous translation into Mandarin, Korean, Japanese, Russian, Mongolian and English, he would speak uninterruptedly in his own language.

All human beings have the capacity to differentiate right from wrong, but when we are under the influence of anger or attachment we lose the ability to discriminate. To fully exercise our intelligence we need a calm mind. Folding our hands and saying ‘I go for refuge … ‘ is not enough, we need to employ reason. And we tend to be ignorant of the nature of the mind. We need to know how to shape the mind, to transform it from being disturbed to being calm. Cultivating the wisdom of listening, reflection and meditation will help.” Read the rest of this entry »

NHK Interviews His Holiness the Dalai Lama in Osaka
Mag 10th, 2016 by admin

NHK Interviews His Holiness the Dalai Lama in Osaka

Osaka, Japan, 9 May 2016 – This morning His Holiness the Dalai Lama drove from Narita to Haneda Airport in Tokyo under grey skies to take the hour long flight to Osaka. Descending through thick cloud the plane landed at Itami Airport in pouring rain. His Holiness drove to his hotel in time for lunch. Immediately afterwards he gave an interview to Makoto Oda and Eisuke Takahashi, correspondents from NHK, Japan’s national public broadcasting organization.

His Holiness the Dalai Lama being interviewed for NHK television in Osaka, Japan on May 9, 2016. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

They began by asking about the real situation in Tibet and His Holiness told them they had better send Japanese journalists to visit the towns, villages and nomad encampments there to find out for themselves.

Compared to the Cultural Revolution things are better in Tibet and China, but in Tibet there are hardline officials whose policy is to see anything unique about Tibet, whether it is our language, culture or religious traditions, as portending separation from China. Fearing that, they exert ever tighter control. The teaching of Tibetan language in schools is either banned or restricted. Students who excel in their study of Tibetan are held back, while those who do well studying Chinese find jobs or more easily go on to university. Since the mid 80s Tibetans have felt that a semi-cultural revolution has been imposed. This is what stoked the 2008 crisis. Peking depends too much on local authorities who tend to be narrow-minded and exert too tight a control.

In terms of material development housing and the shops in cities have improved, but as far as Tibetan Buddhism is concerned, a proper training requires 20-30 years study with a proper teacher. This is difficult to find in Tibet. Most of the learned masters either escaped to India or died in prison. Very few remain. Meanwhile the number of monks has drastically declined. In Drepung Monastery where the 2nd Dalai Lama was abbot, for example, there were 8000 monks when I took my final exams in 1958-9. Now there are 400. The monastery used to accommodate monks from right across Tibet and beyond. Now the authorities send those who have come from afar back home. Monks who are admitted are subjected to political re-education. Read the rest of this entry »

Sonam Tso si è autoimmolata
Mag 9th, 2016 by admin

Sonam Tso

Sonam Tso

E’ giunta conferma di un nuovo caso di autoimmolazione in Tibet. Sonam Tso, una donna di circa cinquant’anni anni madre di sei figli, si è data la morte con il fuoco lo scorso 23 marzo a Dzoege nella prefettura autonoma di Ngaba.
A causa delle difficili comunicazioni, la notizia della morte di Sonam Tso (nella foto), circolata alla fine del mese di marzo ma mai confermata, è stata fornita da Tibet Watch solo il 7 maggio. La donna ha portato a compimento il suo gesto di protesta nelle vicinanze del monastero di Sera attorno al quale la nuova eroina tibetana stava camminando assieme al marito. Dopo avergli chiesto di proseguire da solo assicurandolo che l’avrebbe raggiunto nel giro di pochi minuti, Sonam si è data fuoco invocando ad alta voce il ritorno del Dalai Lama e libertà per il Tibet. Un monaco ha udito le sue grida e assieme al marito della donna ha cercato di spegnere le fiamme. Con l’aiuto di un altro monaco, di nome Tsultrim, zio di Sonam, il suo corpo è stato provvisoriamente portato all’interno del monastero ma la donna è deceduta prima dell’arrivo dell’auto che l’avrebbe portata in ospedale. Tsultrim, arrestato con l’accusa di diffuso la notizia della morte della nipote, è stato rilasciato dopo una settimana di prigione e costretto a cancellare dal suo cellulare la fotografia di Sonam avvolta dalle fiamme. Sale a 145 il numero dei tibetani immolatisi all’interno del Tibet occupato. Due sono le autoimmolazioni avvenute nel 2016: prima di Sonam si era dato la morte con il fuoco, il 29 febbraio, a Kardze, il monaco diciottenne Kalsang Wangdu. Continuano in Tibet le proteste e la repressione. Il 2 maggio, a Ngaba, un giovane monaco tibetano di nome Thubten ha percorso l’ormai tristemente nota “strada dei martiri” reggendo un ritratto del Dalai Lama. E’ stato subito arrestato dalla polizia e non si hanno sue notizie. Il 4 maggio oltre cento tibetani hanno dato vita a una manifestazione di protesta nelle vicinanze del monte Minyak Gankar, non lontano dalla città di Dhartsedo, nella regione del Kham, denunciando il proliferare incontrollato dello sfruttamento delle risorse minerarie della zona e il conseguente inquinamento ambientale. Al grido di “non esistono leggi per il partito comunista” hanno mostrato la quantità di pesci morti in seguito al riversamento di sostanze tossiche nelle acque del fiume locale. E’ di oggi la notizia che Lobsang Jamyang, un monaco-scrittore di 28 anni, è stato condannato dalle autorità cinesi di Ngaba a sette anni e mezzo di carcere. Conosciuto col “nome de plume” di Lomik, era stato arrestato il 17 aprile 2015 e detenuto per oltre un anno senza processo e senza che i suoi famigliari fossero stati informati. Nell’ennesimo tentativo di screditare il governo tibetano in esilio, il 5 maggio un portavoce del governo di Pechino ha affermato che “la cosiddetta Amministrazione Centrale Tibetana non gode di alcuna popolarità all’interno del Tibet” e che la rielezione di Lobsang Sangay a capo dell’esecutivo tibetano “è una farsa politica”. “Il cosiddetto governo tibetano in esilio è illegale, nessun paese o governo riconosce questa organizzazione”.

Fonti: Tibet Watch – Phayul http://www.italiatibet.org/2016/05/09/confermato-un-nuovo-caso-di-autoimmolazione-in-tibet/

H.H. Dalai Lama Participates in Youth Leaders’ Exchange
Mag 5th, 2016 by admin

His Holiness the Dalai Lama Participates in Youth Leaders’ Exchange

Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India, 3 May 2016 – Today, His Holiness the Dalai Lama took part in a meeting with members of the Youth Leaders’ Exchange, young women and men from trouble-torn countries across the Middle East, Africa and Southeast Asia, dedicated to managing conflict in non-violent ways. The meeting took place under the auspices of the United States Institute of Peace (USIP), which works to prevent, mitigate and resolve conflict around the world. His Holiness had invited two Indian Muslim leaders to join him in the meeting – Dr Syed Zafar Mahmood, a retired civil servant and social activist and Dewan Syed Zainul Abedin, a Sufi and Spiritual Head of the shrine of Ajmer Dargah. Both are distinguished for their work to promote inter-religious understanding.

Amule from South Sudan introducing himself to His Holiness the Dalai Lama at the start of the meeting with Youth Leaders at Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India, 3 May 2016. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

To start the meeting the Youth Leaders introduced themselves: Ahmed from Uganda, Amule from South Sudan, Doaa from Egypt, Didas from Kenya, Harry from Myanmar, Hassan from Somalia, Hastiar from Iraq, Ikhlas from Sudan, Imrana from Nigeria, Issa from Iraq, Khadija from Somalia, Mariam from Afghanistan, Miriam from Nigeria, Mahamed from Sudan, Mouad from Morocco, Nasro from Somalia, Nadia from Tunisia, Noria from Afghanistan, Rebecca from Nigeria, Scofield from Kenya, Shubey from Uganda, Silvio from South Sudan, Souhir from Tunisia, Soukaina from Morocco, Qutaiba from Syria, Thet from Myanmar, Victoria from Nigeria, Ye Htut from Myanmar and Younes from Libya.

After His Holiness had invited Dewan Syed Zainul Abedin to say a prayer to launch proceedings, moderator Nancy Lindborg, President of USIP asked His Holiness if he had any preliminary remarks to make. He began by saying how happy he was to meet so many young people. He noted that India is a living example that all religious traditions can live together in peace and friendship. He went on: “I began to talk about the oneness of humanity during my first visit to Europe in 1973. That naturally led to my voicing a need for greater global responsibility. Now there is evidence of a growing sense of global citizenship among young people in particular, which is encouraging since this planet is our only home and we have to live on it in harmony. Read the rest of this entry »

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