Mettete il Tibet al centro dei colloqui sul Cambiamento Climatico
Pechino: l’altopiano tibetano è una delle regioni meno inquinate del mondo
24 novembre 2015. Secondo un rapporto sui mutamenti climatici stilato dall’Accademia delle Scienze Cinese (CAS), l’altopiano tibetano è una delle regioni meno inquinate del mondo nonostante l’abnorme quantità delle estrazioni minerarie, la deforestazione e le discariche nucleari.
Il rapporto, redatto con la collaborazione di studiosi di tutto il mondo, afferma che il livello di inquinamento rilevato sull’altopiano tibetano è simile a quello riscontrato nelle regioni artiche. Pur riconoscendo che la temperatura media annuale registrata sull’altopiano si è innalzata, nel periodo compreso tra il 1960 e il 2012, da 0.3 a 0.4 gradi Celsius causando un arretramento dei ghiacciai e la scomparsa del permafrost, il documento asserisce che “nel suo complesso l’ecosistema dell’altopiano sta migliorando”. Xu Baiqing, un ricercatore del CAS, ha affermato che il ritiro dei ghiacciai avviene anche in altre parti del globo: “E’ un fenomeno che riguarda tutte le zone di montagna. I ghiacciai delle Alpi, delle Ande e del Kilimangiaro si stanno sciogliendo ad un ritmo ancora più veloce”. In ogni caso, se l’innalzamento della temperatura continuasse a registrare gli attuali livelli, l’81% del permafrost dell’altopiano tibetano sarà completamente scomparso entro il 2100.
Il rapporto cinese sulla situazione dell’ecosistema dell’altopiano tibetano è stato pubblicato in vista della Conferenza sul Clima COP21 che inizierà a Parigi alla fine del mese. Allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi di tutto il mondo sull’importanza dell’altopiano tibetano nella conservazione della salute del pianeta in generale e di tutta l’Asia in particolare, l’Amministrazione Centrale Tibetana ha lanciato il 20 ottobre la campagna “Un’Azione per il Clima sul Tetto del Mondo” attraverso la quale chiede che il Tibet e il suo fragile ecosistema siano posti all’interno dell’agenda della conferenza. A Roma, il 29 novembre, partirà da Piazza Farnese una Marcia per il Clima sul Tetto del Mondo, Terzo Polo dopo l’Artico e l’Antartico, organizzata dai gruppi italiani di sostegno al Tibet. Analoghe mobilitazioni si terranno lo stesso giorno in moltissime capitali europee e mondiali.
L’Amministrazione Centrale Tibetana ai Leader del Mondo: Mettete il Tibet al centro dei colloqui sul Cambiamento Climatico
L’Amministrazione Centrale Tibetana ritiene che il Tibet debba essere nell’agenda dell’imminente conferenza ONU sul Clima (COP21). Nell’approssimarsi del COP21, l’Amministrazione Centrale Tibetana chiede ai leader di tutto il mondo di attivarsi con urgenza in materia di cambiamento climatico stipulando, a Parigi, un solido accordo. Read the rest of this entry »
Abbiamo visto ciò che i cinesi hanno voluto farci vedere
La delegazione USA a Lhasa: “Abbiamo visto ciò che i cinesi hanno voluto farci vedere”
20 novembre 2015. “Il governo cinese ha voluto che la nostra visita fosse completamente sotto controllo. Abbiamo visto ciò che i cinesi hanno voluto farci vedere”. Queste le parole di Jim McGovern, co-presidente della Commissione Diritti Umani del Congresso e membro della delegazione USA a Lhasa, al suo rientro negli Stati Uniti.
Citando una lettera “riservata” ricevuta dal Tibet, il governo tibetano in esilio ha reso noto che tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre Lhasa è stata blindata dalle forze di sicurezza e le autorità governative, prima dell’arrivo della delegazione USA, hanno adottato misure straordinarie per tacitare ogni possibile manifestazione da parte dei tibetani. “I membri della delegazione non hanno potuto vedere gli aspetti più bui della vita di Lhasa, è stata loro mostrata solo un’ingannevole immagine all’interno di una preordinata messinscena che non ha consentito la minima comprensione dei problemi della regione. E’ importante che tutti sappiano”. “La popolazione di Lhasa avrebbe voluto incontrare i membri della delegazione” – recita tra l’altro la lettera – “ma le autorità cinesi lo hanno impedito, hanno negato ai cittadini la libertà di parola e di movimento, la visita è stata strettamente controllata dalle autorità governative”.
“la Cina ha investito molto in Tibet ma la cultura di un paese non può pagare il prezzo degli investimenti”, ha dichiarato Mc Govern. “La cultura di un popolo, la sua identità, non possono essere confinati all’interno di un museo o di un supermercato”. “Non è sufficiente che il governo cinese spenda dei soldi per rivestire d’oro il tetto di un tempio”, – gli ha fatto eco Nancy Pelosi – “vogliamo sapere cosa succede nella mente dei bambini, cosa si fa nelle scuole e per assicurare che sia preservata la cultura nel paese, “diluita” dalla massiccia presenza della maggioranza Han”. “Hanno voluto farci vedere la situazione abitativa ma non siamo sicuri di aver visto le famiglie”.
Fonte: RFA- Phayul http://www.italiatibet.org/2015/11/20/la-delegazione-usa-a-lhasa-abbiamo-visto-cio-che-i-cinesi-hanno-voluto-farci-vedere/
Inaspettata visita a Lhasa di una delegazione di parlamentari USA
Inaspettata visita a Lhasa di una delegazione di parlamentari USA
16 novembre 2015. La scorsa settimana una delegazione di parlamentari USA guidata da Nancy Pelosi, leader dei Democratici alla Camera degli Stati Uniti, ha potuto visitare Lhasa (nella foto). I dirigenti cinesi hanno infatti concesso alla leader democratica, in visita ufficiale in Cina, l’opportunità di visitare, seppure sotto stretta sorveglianza, la capitale della cosiddetta Regione Autonoma Tibetana.
“La nostra è stata la prima delegazione del Congresso a poter entrare in Tibet dal 2008, l’anno segnato dalle dimostrazioni e dalle proteste”, ha dichiarato Nancy Pelosi in un comunicato. “Siamo grati al governo cinese per averci offerto l’opportunità di visitare Lhasa e di osservare, apprendere ed ascoltare come si svolge la vita sull’altopiano tibetano”. “Abbiamo avuto un franco scambio di vedute con il segretario della Regione Autonoma Tibetana, Chen Quanguo, con il vice segretario Baima Chilin e il segretario del Partito di Lhasa, Qi Zhala, sull’importanza che siano rispettati l’autonomia del Tibet, il suo ambiente, i diritti umani e la libertà religiosa del popolo. Abbiamo inoltre espresso la nostra preoccupazione in merito alla preservazione della peculiare eredità culturale, linguistica e religiosa del Tibet e al libero accesso in Tibet di delegazioni d’inchiesta”. La leader statunitense ha aggiunto di avere ribadito alle autorità cinesi che il Congresso e il popolo americano sostengono e appoggiano il Dalai Lama.
A conclusione del comunicato, Nancy Pelosi ha fatto sapere di avere avuto l’opportunità di visitare alcune importanti strutture riconosciute dall’UNESCO come luoghi di eredità mondiali tra cui il Palazzo del Potala e il tempio del Jokhang.
Diverso il tenore del resoconto della visita fornito dai media cinesi. Secondo il quotidiano Tibet Daily Nancy Pelosi ha “fortemente apprezzato” i grandi cambiamenti avvenuto in Tibet e il lavoro svolto dal governo cinese a difesa della libertà di religione, della cultura e dell’ambiente. La leader dei democratici USA avrebbe così dichiarato: “Grazie agli sforzi del governo cinese, lo standard di vita del popoli cinese, incluso quello tibetano, è sensibilmente migliorato. Tutto il mondo lo riconosce e dovete andarne fieri”. Secondo lo stesso articolo, Chen Quanguo, segretario della Regione Autonoma, avrebbe detto a Nancy Pelosi che gli Stati Uniti non dovrebbero sostenere le attività separatiste tibetane e dovrebbero vietare al Dalai Lama di visitare gli Stati Uniti.
Il 12 novembre, a Pechino, la delegazione ha incontrato il Premier Xi Jinping e, tra gli altri, il presidente del Congresso Nazionale del Popolo. Nel comunicato emesso al termine della visita si legge che la delegazione ha ribadito l’importanza che siano riconosciute in Tibet la libertà religiosa e la libertà di espressione, l’autonomia e la democrazia a Hong Kong e il rispetto dei diritti delle donne in tutta la Cina. I parlamentari americani si sono detti inoltre preoccupati per i recenti arresti di avvocati e attivisti nel campo dei diritti umani. Fonti: The Tibet Post – Phayul http://www.italiatibet.org/2015/11/03/pechino-pubblicata-in-otto-volumi-la-storia-completa-del-tibet/
Il Dalai Lama condanna gli attacchi terroristici di Parigi
Il Dalai Lama condanna gli attacchi terroristici di Parigi
16 novembre 2015. Il capo spirituale dei tibetani ha condannato nella giornata di ieri gli attacchi terroristici di Parigi. “Nonostante i molti, incredibili progressi” – ha dichiarato il Dalai Lama dal Punjab – “il XX secolo ha visto anche l’insorgere di atti di violenza senza precedenti alla base dei quali sta l’idea che la migliore soluzione dei problemi sia il ricorso all’uso della forza. Anche gran parte della violenza a cui assistiamo nel XXI secolo ha la stessa radice. Se vogliamo vivere in pace, se vogliamo che il XXI secolo sia un periodo di pace e di dialogo dobbiamo intensificare in modo sistematico, a ogni stadio, dalla scuola primaria all’università, i programmi di studio. La violenza viene da gente poco lungimirante, fuori controllo. Questa situazione non può essere risolta con le preghiere o con l’aiuto dei governi. Dobbiamo cominciare il cambiamento a livello degli individui per poi estenderlo alle comunità e alla società tutta”.
Fonte: Phayul http://www.italiatibet.org/2015/11/03/pechino-pubblicata-in-otto-volumi-la-storia-completa-del-tibet/
H. H. Dalai Lama is Chief Guest at Lovely Professional University’s Fifth Convocation
His Holiness the Dalai Lama is Chief Guest at Lovely Professional University’s Fifth Convocation
Phagwara, Punjab, India, 14 November 2015 – His Holiness the Dalai Lama left Delhi early this morning on a flight to Amritsar. From there he drove down the Grand Trunk Road to Phagwara, not far from Jalandhar, where he was to be the Chief Guest at the 5th Convocation of Lovely Professional University. In the relatively short time since it was founded, Lovely Professional University has become India’s largest private university attracting 25000 students from 28 countries, offering more than 200 courses and with links to many other universities abroad.
A Guard of Honor welcomes His Holiness the Dalai Lama on his arrival at Lovely Professional University in Phagwara, Punjab, India on November 14, 2015. Photo/Tenin Choejor/OHHDL
His Holiness was welcomed on arrival by the Chancellor and Pro-Chancellor Mr Ashok Mittal and his wife Mrs Rashmi Mittal. Significant numbers of Tibetan and Bhutanese students study at the university and they provided a traditional Tibetan welcome, including performances by masked Tashi Shoelpa and Yak dancers. He met members of staff at the Chancellor’s office. He was also presented with a Guard of Honour led by a sword wielding Sikh officer before whom he took the salute. He was entertained to lunch with the Chancellor and invited guests.
In a brief meeting with the media he outlined his three commitments: the promotion of basic human values and an understanding of the oneness of humanity to further human happiness; the fostering of inter-religious harmony, the preservation of Tibetan culture and the protection of Tibet’s natural environment. Amongst several questions he was asked why terrorist attacks like that in Paris yesterday take place.He replied: “ Despite its many spectacular developments, the 20th century was also a period of unprecedented violence springing from the idea that problems can best be solved by force. Much of the violence of the early 21st century can be seen as spilling over from that. However, no wants to face problems. We only want to live a peaceful life, but we need to pursue a systematic programme of education, from KG to university, to bring this about. If we can do this, the 21st century could become a period of peace and dialogue.” Read the rest of this entry »
H.H. Dalai Lama: Conference on Quantum Physics and Madhyamaka
Conference on Quantum Physics and Madhyamaka Philosophical View – Day 2
Jawaharlal Nehru University, Delhi, India, 13 November 2015 – On arrival at the JNU Convention Centre this morning, in preparation for the second day of the conference on Quantum Physics and Madhyamaka Philosophical View, His Holiness the Dalai Lama was requested to release two books. The first contained a compilation of tributes and recollections about AP Venkateswaran, former Foreign Secretary, who passed away last year. In his remarks His Holiness said:
His Holiness the Dalai Lama releasing a book about AP Venkateswaran before the start of the second day of the Conference on Quantum Physics and Madhyamaka Philosophical View at Jawaharlal Nehru University in Delhi on November 13, 2015. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL
“I find it difficult to pronounce his name, but Venkateswaran was a good friend. He was someone I could unburden myself to and he would explain things in a way that gave me encouragement. He was a wonderful person with a very sharp mind. In recent years, whenever I was visiting Bangalore where he lived we would try to meet. As I said the other day about former President APJ Abdul Kalam, even though the person is no longer with us, we must do what we can to keep their spirit alive. This book will enable readers to know more about Venkateswaran and what he achieved in his life.”
Mrs Venkateswaran voiced the happiness she and her daughter felt at His Holiness releasing the book. She mentioned a story her late husband used to tell about his first meeting with His Holiness. Apparently they got on well together from the start and he was particularly struck when His Holiness remarked: “I’ve met you before.”
The second book His Holiness was asked to release was ‘Changes on the Roof of the World – Reflections on Tibet’, a compilation of research by PhD candidates of Tibetan ethnicity at JNU. In his introduction to it former Foreign Secretary Lalit Mansingh said it would enable the world to be more aware of what Tibetans have suffered and continue to suffer. It will make clearer the denial of human rights in Tibet by the Chinese authorities. Read the rest of this entry »
H. H. Dalai Lama on Quantum Physics and Madhyamaka
Conference on Quantum Physics and Madhyamaka Philosophical View – Day 1
Jawaharlal Nehru University, Delhi, India, 12 November 2015 – When His Holiness the Dalai Lama reached the leafy campus of the Jawaharlal Nehru University, which spreads over the northern reaches of the Aravalli Hills, this morning, he was received by the Rector, Prof Prasenjit Sen and Vice-Chancellor Prof SK Sopory. Tibetan students also offered a traditional Tibetan welcome.
His Holiness the Dalai Lama greeting participants of the conference on Quantum Physics and Madhyamaka Philosophical View as he arrives at Jawaharla Nehru University’s Convention Centre in Delhi, India on November 12, 2015.
Photo/Tenzin Choejor/OHHDL
Before entering the auditorium the Vice-Chancellor presented him with a medallion bearing the University logo which represents international academic exchange and the search for knowledge for the betterment of human beings. He then escorted His Holiness onto the stage, where Prof Prasenjit Sen gave a short introduction to the event.
After formally greeting His Holiness and assembled guests, Prof Sen explained that what was about to begin was unique, a discussion between experts in Quantum Physics and Madhyamaka Philosophy. He said the hope was to create a confluence of two different streams of thought, which was why the presence of reputed experts was important. He drew everyone’s attention to a line of upturned clay dishes, more usually used to make yogurt or feed birds. Students had arranged them thus to suggest the traditional shape of the Indian Buddhist stupa. They were eight in number to suggest the eight auspicious symbols (ashtamangala). Read the rest of this entry »
Pechino pubblica “La sua storia completa del Tibet”
Pechino: pubblicata in otto volumi “La storia completa del Tibet”
3 novembre 2015. L’accademia di stato cinese ha pubblicato una corposa opera in otto volumi intitolata “La storia completa del Tibet”. Il libro si propone di “di confutare le falsità dell’occidente e della clicca del Dalai Lama” avvalendosi di “abbondante materiale storico e approfondite analisi”.
Nella conferenza stampa di presentazione, Lhapa Phuntsog, curatore della pubblicazione, ha affermato che l’opera consentirà l’approfondimento delle tradizioni culturali nazionali, promuoverà la consapevolezza dell’identità nazionale cinese e aiuterà la stabilità e lo sviluppo del Tibet.
L’Amministrazione Centrale Tibetana ha sempre ribadito l’esistenza di prove storiche che dimostrano l’assoluta indipendenza del Tibet prima dell’invasione cinese. “La storia è contro la Cina e il Tibet non ne ha mai fatto parte”, ha dichiarato il Sikyong Lobsang Sangay lo scorso 28 settembre in risposta all’ultimo Libro Bianco pubblicato dalla Cina. Tashi Phuntsok, segretario del Dipartimento Informazioni e Relazioni Internazionali ha affermato che il nuovo libro ricalca tutte le pubblicazioni con le quali Pechino vuole avallare il suo dominio in Tibet. “E’ una tattica usata dal governo cinese per riscrivere la nostra storia. Quando riceveremo il libro ne faremo un’accurata analisi”.
Il 29 ottobre il Centro Tibetano per I Diritti Umani e la Democrazia ha pubblicato “Lo Stato di Diritto: un rapporto sullo Stato di Diritto con caratteristiche cinesi”. Il titolo riprende le parole pronunciate nel 2014 dal presidente Xi Jinping all’interno della discussione del piano quadriennale discusso dalla Commissione del Partito Comunista cinese. Il rapporto, con speciale riferimento alla persecuzione in atto nei confronti dei giuristi e dei prigionieri politici, contesta l’esistenza di uno Stato di Diritto sia all’interno del Tibet sia all’interno della stessa Cina.
In particolare, per quanto riguarda il Tibet, il rapporto recita: “Per i tibetani che vivono sotto la Repubblica Popolare, lo “stato di diritto” cinese non è nulla di nuovo. Le politiche repressive, la proibizione di professare la propria religione e di riunirsi pacificamente, i pestaggi e le detenzioni arbitrarie, i processi ingiusti e le dure sentenze che prevedono il ricorso alla tortura, gli abusi e l’insufficiente assistenza medica sono all’ordine del giorno. La mancanza di rispetto dei diritti umani fondamentali è diventata intollerabile e molti tibetani sono ricorsi all’autoimmolazione come estrema forma di protesta”.
Fonte: Phayul – China.org.cn
http://www.italiatibet.org/2015/11/03/pechino-pubblicata-in-otto-volumi-la-storia-completa-del-tibet/