His Holiness the Dalai Lama: One World, One Vision, One People
His Holiness the Dalai Lama: One World, One Vision, One People
New Delhi, India, 22 September 2014 – This morning, His Holiness the Dalai Lama was invited to speak at the Indian Habitat Centre by Rajeev Chandrasekhar MP and the Ashoka University. Read the rest of this entry »
H.H. Dalai Lama: Diverse Spiritual Traditions in India, 2° Day
His Holiness the Dalai Lama at a Meeting of Diverse Spiritual Traditions in India – Second Day
New Delhi, India, 21 September 2014 – The second day of the Meeting of Diverse Spiritual Traditions in India opened with the second plenary session on the theme ‘Environment, Education and Society’. Moderator Arun Kapur opened discussions with the suggestion that we seem to live in competition with nature. People and nature are not distinct from each other, he said, therefore it is a mistake to try to compete with or conquer nature. Read the rest of this entry »
H. H. Dalai Lama: Diverse Spiritual Traditions in India – 1°Day
His Holiness the Dalai Lama at a Meeting of Diverse Spiritual Traditions in India – 1°Day
New Delhi, India, 20 September 2014 – This morning, well before the announced starting time for the ‘Meeting of Diverse Spiritual Traditions in India’, of which he was host, His Holiness the Dalai Lama was at the door of the hall to greet each of the delegates as they arrived.In a prepared statement given to all participants he explained why he had invited them. “Followers of all spiritual traditions try in their own ways to overcome the suffering that afflicts beings in the world and to bring about their happiness. Read the rest of this entry »
Se il Dalai Lama non si reincarna. L’ultima sfida a Pechino.
L’annuncio del leader spirituale scatena l’ira delle autorità cinesi: “Rispetti le tradizioni”. Se il Dalai Lama non si reincarna. L’ultima sfida a Pechino. di Raimondo Bultrini- Repubblica 15.9.14
Bangkok non c’è niente di certo al mondo, nemmeno il prossimo Dalai Lama. È la morale che sembra uscire dalle parole dello stesso leader tibetano. «Se dopo di me verrà un Dalai Lama debole, allora meglio che l’istituzione finisca», sono state le parole rimbalzate come un tam tam tra milioni di buddhisti e simpatizzanti del Tibet dopo l’uscita di una intervista a giornale tedesco Welt am Sonntag. Un’eco tanto forte da arrivare finanche a Pechino, dove l’uscita del XIV Tenzin Gyatso ha però scatenato notevole irritazione, con un rovesciamento di prospettiva che la dice lunga sulla “Realpolitik” cinese: «Rispetti la tradizione», così si è rivolto il governo cinese al capo spirituale del buddhismo. «Nella versione pubblicata, la sintesi ha isolato poche frasi da un contesto più ampio», ci spiega il suo segretario personale Tenzin Takla. «Sua Santità — aggiunge — ha in realtà concluso l’intervista dicendo che quella di porre fine alle sue rinascite nella stessa funzione era una idea personale, e che spetta comunque ai tibetani decidere se l’istituzione dei Dalai dovrà restare o meno». Nondimeno la notizia ha avuto un forte impatto per la novità dei toni categorici usati nel ribadire che potrebbe essere lui l’ultimo della stirpe semi-divina incarnata come Dalai. Il leader spirituale — che intende vivere «fino a 113 anni» — ha infatti rimarcato che di fronte alla prospettiva di un «futuro disgraziato» del suo nome — ovvero espropriato dalle autorità cinesi — «meglio terminarlo adesso». Ma lascia capire che la fine “istituzionale” del Dalai non è anche quella dell’uomo che lo incarna. Prima di essere un leader politicoreligioso, il Dalai lama è infatti un bodhisattva , ovvero votato a reincarnarsi per il beneficio di tutti gli esseri viventi, non necessariamente «nello stesso corpo, ma con lo stesso spirito e la stessa anima», come ha detto al giornale tedesco.
Cosa succederà dunque alla sua morte? Per capirlo bisogna ricordare che il Dalai lama e il suo culto di “divinità della compassione”, è solo una componente del pantheon sacro nel Tibet buddhista, e che la fine del suo potere terreno e dell’incarico certo non significano la scomparsa della religione. I Dalai, che appartengono alla setta dei Cappelli gialli, o Gelupa, non furono nemmeno gli unici, nel Tibet antico, a scegliere di reincarnarsi per guidare i discepoli. Un tempo la scelta avveniva dopo una lunga selezione di bambini segnalati dai vari monasteri della scuola Gelupa tra quelli con segni speciali alla nascita (arcobaleni in cielo, fiori sbocciati fuori stagione ecc.). Un comitato di eminenti sacerdoti guidato dal Panchen lama — seconda figura gerarchica dei Gelupa — e dal Reggente del governo aveva l’ultima parola, e spesso restava virtualmente in carica per dirigere e consigliare i Dalai Lama anche nell’età adulta. Ma oggi le condizioni sono drasticamente cambiate, e tanto per cominciare non esiste più un Paese da governare, visto che Lhasa e gli altipiani sono in mano cinese.
Non a caso, le parole del Dalai Lama sono molto scomode per le autorità di Pechino. Alcuni giorni fa è stata una portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, a ribadire seccamente che per quel che riguarda la reincarnazione, compresa quella del Dalai Lama, vi è «una procedura religiosa ed una tradizione storica da rispettare». Invece nell’ultima intervista il leader spirituale si è detto pronto a dare istruzioni per interrompere alla sua morte perfino la ricerca delle successive incarnazioni. Già nel 2006, in un colloquio per La Repubblica, ci disse che uno dei suoi modelli di futura governance himalayana è quello di un “conclave” su modello Vaticano, dove il prescelto emerge tra figure già «selezionate e qualificate». Disse che i maestri di ogni scuola, ma anche lama eruditi e perfino laici, potranno guidare i tibetani dall’esilio o in patria. «Il buddhismo tibetano — ribadisce oggi a Welt am Sonntag — non dipende da un individuo. Abbiamo una struttura organizzativa molto buona con monaci e studiosi altamente preparati».
Secondo Tenzin Takla, che da anni accompagna il Dalai Lama in ogni suo viaggio, questa frase è un’indicazione chiara per ciò che potrebbe succedere dopo di lui: «I cinesi hanno già predisposto ogni cosa per “scoprire” un loro Dalai Lama, ma se l’attuale dichiara interrotto il lignaggio, il prossimo non potrà che essere falso». È di fatto la stessa sorte già capitata ad un’altra “istituzione” secolare, quella dei Panchen Lama che sceglievano i bimbi candidati-Dalai e viceversa venivano scelti quando rinascevano loro. L’attuale Panchen, più che un vero “reincarnato”, è infatti un quadro scelto dal partito comunista cinese grazie a divinazioni affidate a lama compiacenti, mentre il bambino che fu scoperto e riconosciuto 19 anni fa dal Dalai Lama in Tibet è svanito nel nulla. Letteralmente.
His Holiness the Dalai Lama at Tata Institute of Social Sciences
His Holiness the Dalai Lama at Tata Institute of Social Sciences
Mumbai, India, 17 September 2014 – The Tata Institute of Social Sciences (TISS), whose motto is “Re-imagining Futures”, is one of India’s most reputed post-graduate social science institutions. Today, TISS invited His Holiness the Dalai Lama to a Special Convocation at its main campus in Deonar, Mumbai as the Chief Guest. Read the rest of this entry »
His Holiness the Dalai Lama at Tata Institute of Social Sciences
His Holiness the Dalai Lama at Tata Institute of Social Sciences
Mumbai, India, 17 September 2014 – The Tata Institute of Social Sciences (TISS), whose motto is “Re-imagining Futures”, is one of India’s most reputed post-graduate social science institutions. Today, TISS invited His Holiness the Dalai Lama to a Special Convocation at its main campus in Deonar, Mumbai as the Chief Guest. He was received at the door by Director, Prof S Parasuraman who escorted him to the auditorium. Everyone stood for the Institute Song. Read the rest of this entry »
H.H. Dalai Lama: Explaining Secular Ethics
His Holiness the Dalai Lama: Explaining Secular Ethics to the Indian Merchants’ Chamber and Its Ladies Wing
Mumbai, India, 18 September 2014 – The Indian Merchants’ Chamber was established in the early 20th century to promote trade, commerce, and industry by Indian entrepreneurs. Due to its dedication to making the Indian economy self-reliant, Mahatma Gandhi accepted an honorary membership in 1931. Read the rest of this entry »
Tibet, Tenzin Gyatso sarà l’ultimo Dalai Lama. “Ora è tempo di smetterla”
iI XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la pace 1989
Il quattordicesimo leader spirituale del Buddhismo tibetano ha anticipato in un’intervista che manterrà il ruolo fino al compimento dei 90 anni (ne ha 79) e non avrà successori: “Abbiamo un’ottima struttura organizzata, i nostri studiosi e i nostri monaci sono formati al meglio”. Il potere crescente della Cina rende sempre più difficile sensibilizzare i capi di Stato delle altre nazioni alla causa del governo in esili o.
“Abbiamo avuto il Dalai Lama per cinque secoli. L’attuale, il XIV, è molto popolare. Ma è tempo di smetterla”. Così il 79enne Tenzin Gyatso , premio Nobel per la pace del 1989, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag ha suggerito che sarà l’ultimo leader spirituale del buddhismo tibetano. “Il buddhismo tibetano non dipende da un solo individuo”, ha aggiunto, “abbiamo un’ottima struttura organizzata, i nostri studiosi e i nostri monaci sono formati al meglio”. Riconosciuto nel 1937 alla tenera età di due anni, l’attuale Dalai Lama è stato costretto all’ esilio dall’invasione del Tibet da parte dell’Esercito di liberazione cinese nel 1959. Read the rest of this entry »
La questione ancora aperta del Tibet
La questione ancora aperta del Tibet
La libertà del popolo tibetano dallo stritolamento cinese , è stata al centro di una conferenza , tenutasi negli scorsi giorni ad Amburgo , a cui hanno partecipato più di 70 persone, provenienti da dieci paesi, che ha visto tibetani e intellettuali cinesi, numerosi scrittori e attivisti per creare un “terreno comune” su cui operare, per aprire la strada alla risoluzione della questione tibetana, tenendo in primo piano, i principi del dialogo e della riconciliazione. Read the rest of this entry »