La visita in Italia del primo ministro tibetano Prof. Lobsang Sangay
29 febbraio 2012. Si è conclusa oggi la visita in Italia del prof. Lobsang Sangay, dal 1° aprile 2011 nuovo Kalon Tripa (Primo Ministro) dell’Amministrazione Centrale Tibetana, il terzo a ricoprire la carica dopo i due mandati consecutivi del prof. Samdhong Rinpoche e il primo a detenere i poteri politici esercitati dal Dalai Lama fino al 29 maggio 2011, data della ratifica delle modifiche apportate alla Costituzione tibetana per consentire la devoluzione dei poteri del leader spirituale tibetano come capo dell’esecutivo a rappresentanti democraticamente eletti. Nato a Darjeeling nel 1968, Lobsang Sangay ha iniziato gli studi presso la scuola locale e si è laureato in Legge all’Università di New Delhi. Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1996 in qualità di studente tibetano ammesso al prestigioso Programma Fulbright, nel 2004 ha conseguito il dottorato in Legge presso la Harward Law School. Read the rest of this entry »
Tibet: proteste e arresti nei giorni del Losar
Dharamsala, 28 febbraio 2012. Nei primi cinque giorni del nuovo anno tibetano, iniziato il 22 febbraio, numerose manifestazioni di protesta hanno continuato ad infiammare il Tibet orientale. Non ha avuto finora conferma la notizia di una nuova immolazione che, secondo alcune fonti, avrebbe avuto luogo il giorno 26 febbraio in un villaggio del Sichuan. Estese e prolungate proteste si sono verificate nella regione di Kardze dove, per cinque giorni, i tibetani hanno affisso ai muri e alle finestre degli uffici governativi e appeso lungo strade e ponti manifesti di condanna della politica repressiva cinese.
Avendo rinunciato ai tradizionali festeggiamenti in segno di omaggio e rispetto per le vittime della repressione e per i ventitré immolati, i tibetani della regione di Kardze hanno dato vita ad una spontanea e improvvisata manifestazione di protesta nel momento in cui è iniziato uno spettacolo di fuochi artificiali voluto dalle autorità cinesi. Temendo il dilagare della protesta, i funzionari governativi hanno interrotto lo spettacolo pirotecnico. Read the rest of this entry »
The Dalai Lama Addresses Conference of Medical Professionals
His Holiness the Dalai Lama responding to questions at the 39th annual Indian Association of Preventative and Social Medicine 2012 national conference in Kangra, HP, India, on February 28, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL
The Dalai Lama Addresses Conference of Medical Professionals
Dharamsala, HP, India, 28 February 2012 (By Tendar Tsering, phayul.com) – His Holiness the Dalai Lama presided over the Indian Association of Preventive and Social Medicine conference at the Dr Rajendra Prasad Government Medical College near his exile hometown of Dharamshala earlier today.
“This is the first time that IAPSM conference is being held in the state of Himachal Pradesh, and we feel blessed with the presence of the Dalai Lama,” Anil Chauhan, principal of the medical college said in his welcome speech.
Founded in 1974, IAPSM is a non-profit professional organisation of medical specialists dedicated to the promotion of public health and advocates education, research, and programs of community medicine.
Addressing the gathering of over 300 doctors from 24 states in India and Nepal, the Tibetan spiritual leader urged the doctors to work not just for salary but with “care, compassion, and sense of concern” for the patients. Read the rest of this entry »
La Regione Piemonte contro le violenze in Tibet
TORINO 22 feb (Però Torino) – La Regione Piemonte appoggia la causa del popolo tibetano. Lo ha annunciato il consigliere regionale del Pdl Giampiero Leo, presidente dell’Associazione per il Tibet e i diritti umani, al termine della seduta del Consiglio regionale di oggi. “ Nella settimana dal 3 a 10 marzo nelle sede della Giunta regionale verrà esposta la bandiera del Tibet ”, ha dichiarato. L’iniziativa è stata voltata all’unanimità e impegna il Presidente della Regione Piemonte e la Giunta ad adottare iniziative sulla situazione del Tibet in occasione del 53° anniversario dell’insurrezione di Lhasa , la cui ricorrenza è il 10 marzo. “ La Giunta regionale – spiega Leo – dovrà attivarsi in tutte le sedi affinché vengano condannate tutte le forme di violenza contro il popolo tibetano . Dovrà inoltre esortare il governo cinese ad avviare subito politiche di dialogo nei confronti delle autorità civili e religiose del Tibet che vivono in esilio, in primis il Dalai Lama”. L’obiettivo cui si deve giungere è, spiega il consigliere Pdl, garantire “ la libertà di religione a tutti i cittadini, così come previsto dall’articolo18 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. Si chiederà inoltre al governo cinese di fornire informazioni dettagliate sulle condizioni dei circa 300 monaci buddisti che sono stati portati via dal monastero di Kirti nell’aprile del 2011.
Tre tibetani fanno lo sciopero della fame davanti all’ONU
I tre digiunatori: Shingza Rinpoche, 32 anni – un lama di alto rango che da tempo si batte per la libertà del Tibet, Dorjee Gyalpo, 59 anni - un tibetano residente negli Stati Uniti, e Yeshi Tenzin, 39 anni.
Dal 22 febbraio, giorno della celebrazione del Losar, tre tibetani hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato davanti alla sede delle Nazioni Unite a New York in segno di solidarietà con i tibetani all’interno del Tibet e per “dare risonanza al loro appello per la libertà”. I tre digiunatori sono Shingza Rinpoche, 32 anni – un lama di alto rango che da tempo si batte per la libertà del Tibet, Dorjee Gyalpo, 59 anni – un tibetano residente negli Stati Uniti, e Yeshi Tenzin, 39 anni – un attivista appartenente al Tibetan Youth Congress, il movimento che ha organizzato il digiuno. I tre tibetani chiedono alle Nazioni Unite di inviare immediatamente in Tibet una delegazione che accerti la reale situazione del paese; di esercitare pressioni sulla Cina affinché ponga fine allo stato di legge marziale di fatto esistente; di chiedere a Pechino di consentire ai media internazionali di verificare e riferire sulle atrocità in atto; di chiedere alla Cina il rilascio di tutti i prigionieri politici, inclusi Gedun Choekyi Nyima e Tenzin Delek Rinpoche e, infine, di chiedere alla Cina di porre fine alle cosiddette campagne di ri-educazione patriottica. “Ci rivolgiamo inoltre ai leader e ai governi di tutto il mondo affinché intervengano con il massimo impegno presso la leadership cinese chiedendo la cessazione del genocidio in atto in Tibet”, affermano i digiunatori.
Nel lanciare lo sciopero della fame, il Tibetan Youth Congress respinge ogni pretestuosa interpretazione delle auto immolazioni: non si tratta – afferma il TYC nel suo manifesto – di atti irrealistici e senza senso, ma di gesti chiaramente mirati a fare conoscere al mondo le atrocità commesse dalla Repubblica Popolare e a ricordare sia alla comunità internazionale sia allo stesso governo cinese che “i tibetani desiderano l’indipendenza”. “Fino a quando la Cina continuerà ad occupare illegalmente il Tibet, il popolo tibetano continuerà ad essere oppresso e la sua richiesta d’indipendenza, assieme alla volontà di resistenza cresceranno in modo sempre più forte”. Read the rest of this entry »
Intervista a Lobsang Sangay
Protesta in India anni '60 contro l'occupazione cinese del Tibet.
Salvateci dalla oppressione cinese – Intervista a Lobsang Sangay; di Simone Casalini, Corriere del Trentino (Corriere della Sera) 22 febbraio 2012
Trento — Dal 1950 la Cina ha allungato il suo corpo politico e istituzionale sul Tibet rivendicandolo come proprio spazio territoriale o opponendo, più prosaicamente, i suoi interessi geopolitici ed economici. Nove anni più tardi il Dalai Lama e la sua corte, seguiti nel tempo da altri esuli, hanno avviato la diaspora accolti nell’allora India nehruviana. Sessant’anni e oltre sono corsi via lungo i maestosi fiumi che sbocciano sui proclivi del Tetto del mondo, ma nulla è cambiato. Se non l’aggressività di una colonizzazione che ogni giorno si ciba di restrizioni, divieti, persecuzioni e di un’incisiva politica di incentivo al trasferimento della popolazione di etnia han nell’immenso plateau himalayano. «Come m’immagino il Tibet? Un luogo bellissimo, con montagne imponenti e una popolazione ridotta allo stremo. E tale è la condizione di sofferenza che alcuni preferiscono la morte alla vita», riferimento esplicito ai monaci e alle monache (ma non solo) che imboccano la via dell’autoimmolazione Read the rest of this entry »
La meditazione ha reali effetti benefici per la salute
La meditazione ha reali effetti benefici per la salute , come il miglioramento del sistema immunitario o la normalizzazione della pressione del sangue: è la meditazione, in particolare quella “mindfulness ”, in cui, tramite apposite tecniche, si focalizza la mente sul momento presente, sull’”ora”, dimenticando ansie per il futuro o errori passati. Ora un nuovo studio scientifico ne prova l’efficacia . La ricerca, pubblicata sul corrente numero di Perspective on Psychological Science , rivista edita dall’Association of Psycholocial Science , è stata condotta da Britta HÖlzel, psicologa e ricercatrice della Justus Liebig University e della Harvard Medical School. Obiettivo dello studio , che ha unito le ricerche più recenti con quelle effettuate negli ultimi anni, dando così una visione a 360° del tema, è stato quello di svelare la complessità di questo metodo , di antica origine orientale, ma che viene praticato da moltissime persone in tutto il mondo, anche ai giorni nostri e anche in Italia. Abbiamo chiesto a Britta HÖlzel , che da anni segue questo tema, di spiegare quali sono i miglioramenti oggettivi rilevati nelle persone che praticano questo tipo di meditazione: “a bbiamo dati che ci mostrano che la pratica della meditazione mindfulness” afferma la studiosa “ aumenta la concentrazione della materia grigia in alcune aree del cervello , come l’ippocampo, che è importante per la memoria e per l’apprendimento ” . Read the rest of this entry »
Statement of the Tibetan Parliament in Exile on Losar
Statement of the Tibetan Parliament in Exile on Losar
Statement of the Tibetan Parliament-in-Exile (TPiE) on the occasion of the day-long Hunger Strike by its Members and the public on the first day of the Water-Dragon Tibetan New Year on 22 nd February, 2012 at the Theckchen Choling, Main Temple, Dharamsala.
Speaker Mr. Penpa Tsering delivering the Statement of the Tibetan Parliament in Exile during the Solidarity Hunger Strike on the first day of Tibetan Losar at Tsuglhakhang, Dharamshala
Amongst the patriotic Tibetan men and women who have been committing the heroic act of self-immolations in Tibet under the two main slogans demanding “the return of His Holiness the Dalai Lama to Tibet” and “freedom and human rights for the Tibetan people”, Venerable Tapey of Kirti Monastery set the trend on 27th of February, 2009. Since then, between the 16th of March, 2011 and 19th of February, 2012, some 23 Tibetans both lay and ordained, have committed self-immolation in Tibet for the sake of Tibet and its people. Two Tibetans have done the same outside of Tibet totaling 25 so far. Fifteen of them including three nuns have lost their precious lives in the process and we have not been able to ascertain the condition and whereabouts of the rest. Read the rest of this entry »
Lhasa “è divenuta un infeno per i tibetani. Ecco come vivono”
Soldati cinesi sotto il Potala, l'ex residenza del Dalai Lama.
Lhasa “è divenuta un inferno per i tibetani. Ecco come vivono”
Una rarissima testimonianza oculare della vita dei tibetani della capitale, anonima per motivi di sicurezza, racconta la verità sul Tibet: “I tibetani stanno sparendo, i monasteri diventano caserme e gli appartamenti privati del Dalai Lama sono stati venduti a un uomo d’affari cinese. I soldati sono ovunque e fanno quello che vogliono. I monaci sono pronti a digiunare fino alla morte contro queste violenze“.
Lhasa (AsiaNews) – In Tibet “i tibetani stanno sparendo: vivono in aree limitate da mura e da filo spinato, costretti ad ascoltare e cantare inni comunisti, guardati a vista dalle armi cinesi. Oltre 7mila persone sono state sbattute in un campo di rieducazione tramite il lavoro, e i monaci sono in sciopero della fame”. E’ il racconto di una fonte che ha appena lasciato Lhasa: anonima per motivi di sicurezza, traccia la vera situazione della provincia occupata con la forza dai cinesi di etnia han. Read the rest of this entry »
Tibet: viaggio tra i monaci: “ci vietano il capodanno”
Pestaggio di un tibetano da parte di poliziotti cinesi
AGI) – Xining, 21 feb. – Non ci sarà nessun capodanno tibetano per i monaci della provincia del Qinghai: i pellegrini che ogni anno viaggiavano anche centinaia di chilometri per raggiungere i luoghi di culto di questa immensa provincia della Cina centrale, quest’anno, non festeggeranno.
Il Losar, la festa tradizionale che inizia domani, apre il calendario dei tibetani e inaugura anche il periodo più rischioso dell’anno nel braccio di ferro tra i monaci fedeli al Dalai Lama e il governo di Pechino. Da mercoledì in poi, in queste zone, si entra nella zona rossa che culminerà tra il 10 marzo – anniversario della fuga del Dalai Lama in India – e il 14 marzo, in cui ricorrono i sanguinosi scontri del 2008 a Lhasa. Le premesse sono le peggiori possibili da diverso tempo a questa parte: solo nelle ultime due settimane, secondo le organizzazioni pro-Tibet, tra le province del Sichuan e del Qinghai si sono autoimmolati nove monaci. I piu’ importanti monasteri del Sichuan sono circondati dalle forze di sicurezza, Read the rest of this entry »
Tibetani festeggiate, ve lo ordina il Partito
Ultimamente i controlli della polizia cinese nelle case di tibetani si stanno intensificando.
di Railmondo Bultrini, La Repubblica. Mancano poche ore al Losar, il Capodanno tibetano che cade il 22 febbraio. Questa vigilia, fin dall’antichità considerata astrologicamente infausta, è stata funestata da una inedita serie di autoimmolazioni per protestare contro il trattamento riservato ai tibetani dal regime cinese, e per chiedere il ritorno del Dalai lama oggi esule in India. Il numero di suicidi tentati o riusciti nell’anno della Lepre appena passato ha superato i venti, una escalation senza precedenti mentre si appresta l’Anno del Dragone d’Acqua, con le solite incertezze di sempre, le solite tensioni, l’abituale e se possibile ancora più crudele repressione delle forze dell’ordine cinesi.
Eravamo stati a Lhasa alla vigilia di un altro Capodanno, nel primo anniversario dalle rivolte del 2009, a cinquant’anni esatti dalla occupazione della ex capitale e la fuga del Dalai lama con il primo nucleo di tibetani esuli che sono oggi oltre 100mila. Read the rest of this entry »
Si immola monaco tibetano 18enne. Arrestato uno scrittore tibetano.
Il monaco 18enne Nangdrol si dà fuoco contro le politiche repressive di Pechino, mentre un insegnante viene portato via senza neanche il mandato di arresto. Wen Jiabao attacca: “Suicidi tesi a minare la stabilità della regione, non hanno l’appoggio popolare”. Ma i monaci celebrano veglie funebri per i morti.
Dharamsala (AsiaNews) – Un monaco buddista 18enne si è auto-immolato ieri con il fuoco nella prefettura tibetana di Aba per protestare contro le politiche cinesi in Tibet e chiedere il ritorno in patria del Dalai Lama. Il suo suicidio porta il numero totale dei religiosi morti a 24. La conferma viene dall’International Campaign for Tibet, una Ong con base a Londra che verifica la situazione dei diritti umani in Tibet. Read the rest of this entry »
Si è immolato per protesta un ragazzo tibetano di diciotto anni
Un ragazzo tibetano di diciotto anni, Nya Drul , si è dato fuoco oggi pomeriggio a Ngaba, la città dell’Amdo teatro del maggior numero delle auto immolazioni che dal marzo 2011 si stanno drammaticamente succedendo in Tibet. Il giovane è morto all’istante. Il suo corpo si trova ora all’interno del monastero Dzomthum di Ngaba dove i monaci stanno officiando le rituali cerimonie funebri. Tsayang Gyaltso, un monaco del monastero di Kirti a Dharamsala, ha fatto sapere che anche Nya Drul, come Sonam Wangyal – conosciuto come Sopa Tulku – immolatosi a Golok Darlak il giorno 8 gennaio, prima di darsi la morte ha lasciato un testamento spirituale. Il numero dei tibetani disposti ad auto immolarsi come estremo atto di resistenza contro l’oppressione cinese in Tibet continua a crescere e i tibetani in esilio, Read the rest of this entry »
Il monaco tibetano Dhamchoe si è immolato per protesta.
Non cessa in Tibet l’ondata delle auto immolazioni. Questa mattina un monaco del monastero di Bongthak Ewam Tare Shedrup Dhargey Ling, in Amdo, si è dato fuoco in segno di protesta contro la politica del governo cinese. Il religioso, Dhamchoe Sangpo, di trentotto anni, è deceduto subito dopo il suo gesto. Era il più giovane di dieci fratelli. Il monastero di appartenenza di Dhamchoe era strettamente sorvegliato dalle forze di sicurezza cinesi da quando un altro monaco, Kalsang, aveva protestato contro l’attuazione di una miniera per l’estrazione di argento pianificata nella zona dalle autorità cinesi. “Da allora, le autorità cinesi avevano circondato il monastero con veicoli militari impedendo lo svolgimento delle cerimonie religiose e minacciando i monaci di chiudere il monastero se non avessero obbedito alle disposizioni”, si legge in un comunicato stampa rilasciato dal parlamento tibetano in esilio. Non si conoscono al momento altri particolari circa l’immolazione di Dhamchoe Sangpo. Le autorità cinesi e l’esercito presidiano il monastero e setacciano, con ricerche porta a porta, le abitazioni all’interno dell’istituto monastico. In un’intervista pubblicata il 13 febbraio sul Corriere della Sera, il Primo Ministro del Governo in Esilio, Lobsang Sangay, definisce le immolazioni “lo zenit della resistenza nonviolenta, perché darsi fuoco distrugge il proprio corpo ma non tocca l’avversario, cioè i cinesi. Noi, governo in esilio, non abbiamo mai incoraggiato questi sacrifici e abbiamo chiesto di astenersi da misure estreme. “Resta il fatto” – prosegue – che i tibetani non accetteranno mai l’occupazione militare del Tibet e lo status di cittadini di seconda classe. E dunque è una reazione naturale: dove c’ è oppressione, c’ è resistenza”. La morsa della repressione non accenna a diminuire. Il Capo del Partito comunista della cosiddetta Regione Autonoma, Chen Quanguo, ha chiesto oggi maggiori controlli sulla rete internet e sui telefoni cellulari per “garantire la totale sicurezza dell’ideologia e della cultura del Tibet”. Secondo Chen, queste misure faranno sì “che la linea e la politica del partito possano effettivamente raggiungere i cuori di milioni di persone appartenenti a diversi gruppi etnici, compresi devoti e patriottici monaci e monache”. Read the rest of this entry »
Al ritorno in Cina, centinaia di arresti fra chi ha pregato con il Dalai Lama
Sua Santità il Dalai Lama assiste alle danze di purificazione dei sito dove si tiene il Kalachakra per la Pace universale a Bodhgaya India nel gennaio 2012.
Al ritorno in Cina, centinaia di arresti fra chi ha pregato con il Dalai Lama A fine dicembre, con il permesso delle autorità, circa 7mila tibetani sono andati in India per la festa religiosa della Bhodigaya, guidata dal Dalai Lama. Oggi, senza alcuna accusa formale, gli agenti stanno rastrellando e arrestando i partecipanti. Una fonte di AsiaNews: “Non vogliono più capire, cercano di trasformare il popolo in uno zombie”. Lhasa (AsiaNews) – Il governo centrale cinese ha ordinato un raid in Tibet per cercare di fermare le proteste: in questi giorni si sono verificate centinaia di arresti e condanne alla rieducazione tramite il lavoro. Lo denuncia Human Rights Watch. La repressione è nata dopo che 7mila fedeli buddisti si sono recati dal Tibet in India per seguire gli insegnamenti del Dalai Lama. Read the rest of this entry »
Tibet: Lobsang Gyatso monaco 19enne si dà fuoco. La polizia arresta un attivista.
Lobsang Gyatso , del monastero di di Kirti, a Ngaba, si è auto-immolato per protesta contro l’occupazione di Pechino. Le forze di sicurezza lo hanno picchiato in modo selvaggio mentre spegnevano le fiamme. Non vi sono conferme ufficiali del decesso. Le autorità hanno fermato Dawa Dorje , avvocato e difensore dei diritti dei tibetani. Dharamsala (AsiaNews) – Un giovane monaco di appena 19 anni si è dato fuoco ieri pomeriggio nella provincia cinese del Sichuan, in un’escalation di protesta contro la repressione imposta da Pechino. Si tratta del secondo gesto estremo in due giorni di ragazzi tibetani (cfr. AsiaNews 13/02/2012 Ngaba, muore con il fuoco una monaca buddista di 18 anni ) e porterebbe a 24 il numero delle vittime Read the rest of this entry »
Lo yoga allevia anche il mal di schiena
Lo yoga allevia il mal di schiena, e non solo
Lo yoga e lo stretching possono alleviare il mal di schiena. Un grande studio statunitense decreta che lo yoga può alleviare il dolore cronico della schiena e anche altri sintomi associati, così come un buon stretching. Dello yoga si è già trattato più e più volte. E, in tutti i casi, si è sempre scoperto come questa pratica possa essere utile nelle più disparate situazioni: che si tratti di salute e benessere sia a livello fisico che mentale, emozionale e, non dimentichiamolo, anche spirituale perché, in fondo, in origine lo yoga è nato proprio per questo. In occidente, tuttavia, si guarda più al lato pratico e questo nuovo grande studio statunitense lo conferma. I ricercatori del Group Health Research Institute (GHRI) di Seattle hanno infatti condotto uno studio Read the rest of this entry »
Pronti al più alto sacrificio
Intervista a Lobsang Sangay, leader politico e braccio destro del Dalai Lama, lancia un appello alle autorità per il dialogo. E chiama in causa l’ Occidente
Il premier in esilio: «Pronti al più alto sacrificio». In lotta Se Pechino non affronta le nostre sofferenze, le autoimmolazioni continueranno. Via i controlli dai monasteri. I cinesi non demonizzino il Dalai Lama. La comunità internazionale sostenga il dialogo tra Tibet e Cina.
Del Corona Marco (13 febbraio 2012) – Corriere della Sera. «Tutto il mondo sa che la tragedia dei tibetani che si danno fuoco non è terrorismo, come dicono i cinesi. Sono atti di resistenza. Read the rest of this entry »
Ngaba, muore con il fuoco una monaca buddista di 18 anni
Tenzin Choedron
Ngaba, muore con il fuoco una monaca buddista di 18 anni
Tenzin Choedron proveniva dal monastero di Mamae Dechen Choekhorling: è la 23esima vittima di questa forma di protesta contro il dominio comunista. Il governo, invece di cercare il dialogo, continua a preferire il pugno di ferro contro la popolazione. Dharamsala (AsiaNews) – Tenzin Choedron, una monaca buddista tibetana che si è data fuoco per protestare contro il dominio cinese in Tibet, è morta durante la corsa verso l’ospedale di Ngaba, nel Sichuan. A riferirlo sono oggi i media cinesi, che puntano di nuovo il dito contro “la cricca del Dalai Lama, colpevole di fomentare questi atti”. Dal febbraio del 2009, sono oramai 23 i religiosi che si sono dati fuoco per chiedere libertà religiosa e il ritorno del loro leader spirituale in patria. Secondo quanto riferito ieri dal governo tibetano in esilio, la giovane 18enne – che proveniva dal monastero di Mamae Dechen Choekhorling – si è data fuoco ad un incrocio stradale pronunciando slogan contro il governo cinese. Read the rest of this entry »
Tibet, la polizia cinese uccide un monaco buddista e suo fratello
10/02/2012 I due non stavano manifestando, ma erano nascosti in un luogo protetto: avevano partecipato alle proteste del 23 gennaio contro la dominazione cinese. Premier tibetano ad AsiaNews: “Siamo sconvolti da tanta violenza. La comunità internazionale mandi degli ispettori per scoprire la verità sul Tibet”.
Dharamsala (AsiaNews) – Le autorità cinesi che occupano il Tibet hanno ucciso questa mattina un monaco buddista tibetano e suo fratello, colpevoli di aver partecipato a una manifestazione contro il dominio comunista, che si era conclusa con la morte di circa 6 manifestanti. Mentre arrivano le conferme di una nuova auto-immolazione (la 22esima), il premier tibetano in esilio dice ad AsiaNews : “Siamo sconvolti da tanta violenza”. Le autorità cinesi hanno inseguito per più di due settimane Yeshe Rigal, monaco 40enne, e il fratello 38enne Yeshe Samdrub: entrambi avevano partecipato alle manifestazioni della contea di Draggo, convocate per chiedere il ritorno del Dalai Lama e concluse con una sparatoria e con centinaia di arresti. Da allora i due si erano rifugiati in un luogo ritenuto sicuro. Kalsang, monaco del monastero di Drepung, racconta: “Era in fuga, ma i cinesi hanno circondato il posto dove si trovava insieme al fratello. Dopo averli fatti uscire, gli hanno sparato”. Nel frattempo, arrivano le prime conferme di una nuova auto-immolazione, questa volta da parte di un monaco del monastero di Lab. Anche questo monastero è noto per il sostegno al Dalai Lama, e nel mirino delle autorità. Lobsang Sangay, primo ministro del governo tibetano in esilio, dice ad AsiaNews : “Siamo addolorati e increduli per il continuo aumento delle auto-immolazioni. Inoltre siamo molto preoccupati per l’invio di migliaia di soldati in Tibet e dal bando imposto da Pechino ai media stranieri nella provincia. Apprezziamo le dichiarazioni di molte nazioni, ma chiediamo alla comunità internazionale di fare un’azione concreta: mandate le vostre delegazioni in Tibet a investigare sulla verità”. (NC) http://www.asianews.it/notizie-it/Tibet,-la-polizia-cinese-uccide-un-monaco-buddista-e-suo-fratello-23942.html
Il Dalai Lama in Europa: a maggio sarà in Austria e ad Udine ed a Milano a giugno.
Il 22 e 23 maggio Sua Santità il Dalai sarà ad Udine in una due giorni al palasport Carnera: il 22 maggio è previsto un incontro interreligioso di riflessione e preghiera tra buddhisti, ebrei, musulmani e cristiani, mentre il 23 maggio ci saranno ad accoglierlo tremila studenti dell’Università. Lo hanno annunciato il centro di accoglienza ”Ernesto Balducci” di Zugliano ed il centro buddhista ”Cian Ciub Cio Ling” di Polava http://www.cianciubcioling.com/ frazione del comune di Savogna, nelle Valli del Natisone.
Mercoledì 16 maggio Sua Santità terra’ una conferenza pubblica a Maribor in Slovenia, mentre alla Fiera di Klagenfurt in Austria venerdì e sabato 18 e 19 maggio www.tibetcenter.at , www.dalailama.at Sua Santità darà due giorni di insegnamenti sul Sutra del Cuore https://www.sangye.it/altro/?p=216 e sulla Lampada sul Sentiero per l’Illuminazione di Atisha https://www.sangye.it/altro/?p=81 e sul Cantico delle Quattro Consapevolezze – Istruzioni sul Sentiero della Via di Mezzo del 7mo Dalai Lama Kelsang Gyatso e conferirà l’Iniziazione del Buddha della Medicina. Domenica 20 maggio Sua Santità terrà la conferenza pubblica su “The Art of Happiness”. Il 21 maggio a Salisburgo Sua Santità al mattino terrà la conferenza pubblica “La Pace nel Mondo e la responsabilità universale” e nel pomeriggio parteciperà al dialogo Interreligioso “Armonia nella diversità”. Il 22 e 23 maggio Sua Santità il Dalai sarà ad Udine ed il 24 ad Huy in Belgio. Venerdì 25 maggio a Vienna nel pomeriggio Sua Santità terrà la conferenza pubblica “Oltre la religione. L’etica ed i valori umani nella società di oggi”. Sabato 26 maggio a Vienna Sua Santità parteciperà ad una giornata di simposio sul tema: Buddismo e scienza “Mente e Materia – nuovi modelli di realtà”.
All’Arena di Manchester, UK i l 16 giugno terra’ una conferenza ai giovani, mentre il mattino del 17 e tutto il 18 impartirà insegnamenti http://www.dalailama2012uk.org/ sugli Otto Versi dell’Addestramento Mentale di Geshe Langri Thangpa (lojong tsik gyema) https://www.sangye.it/altro/?p=27 e sulla Lode al Dhammadhatu (choying toepa) di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=1046#more-1046 , il 17 giugno terra’ la Conferenza Pubblica “Il vero cambiamento avviene nel cuore”. Il 19 giugno replicherà la conferenza alla Royal Albert Hall di Londra . Il 22 giugno ad Edimburgo terra’ la Conferenza “ Oltre la Religione, l’Etica per l’umanità”. In Scozia: il 22 giugno terra’ una conferenza a Dundee ed il 23 ad Inverness .
Mentre a Milano mercoledì 27 giugno, mattina e pomeriggio, Sua Santità il Dalai Lama darà un insegnamento sul testo “I tre aspetti principali del sentiero” di Lama Tzong Khapa https://www.sangye.it/altro/?p=489 . La mattina del 28 giugno, conferirà l’iniziazione di Avalokiteshvara il Buddha della compassione e nel primo pomeriggio terrà una conferenza pubblica.
L’evento si svolgerà presso il Mediolanum Forum di Assago (Milano). Sarà possibile iscriversi all’evento dagli inizi di marzo. Ulteriori informazioni verranno pubblicate sul sito web www.dalailama-milano2012.org Per informazioni: info@dalailama-milano2012.org .
Cina anni ’50, memorie di una tragedia rimossa
Legatura dei polsi dei condannati
Cina anni ’50, memorie di una tragedia rimossa – Maria Rita Masci Manifesto – 11.02.12
Alla Mostra del cinema di Venezia del 2010 fu presentato a sorpresa un film, La fossa (The Ditch) del regista cinese Wang Bing, che fece sensazione e per il quale non si esitò a parlare di capolavoro. Il film traeva origine da una raccolta di testimonianze di sopravvissuti al campo di concentramento di Jiabiangou, nella provincia del Gansu. Qui erano rinchiuse le vittime, per lo più intellettuali e funzionari governativi, della campagna lanciata nel ’57 contro gli esponenti della destra. Dopo aver sollecitato la critica sull’operato del Partito, Mao stabilì che si era andati troppo oltre e mise fine al movimento, noto come «I cento fiori», con la repressione. Campi del genere erano chiamati di «rieducazione attraverso il lavoro manuale» e le condizioni di vita erano durissime. Read the rest of this entry »
Tibet, la polizia cinese uccide un monaco buddista e suo fratello
I due non stavano manifestando, ma erano nascosti in un luogo protetto: avevano partecipato alle proteste del 23 gennaio contro la dominazione cinese. Premier tibetano ad AsiaNews: “Siamo sconvolti da tanta violenza. La comunità internazionale mandi degli ispettori per scoprire la verità sul Tibet”.
Dharamsala (AsiaNews) – Le autorità cinesi che occupano il Tibet hanno ucciso questa mattina un monaco buddista tibetano e suo fratello, colpevoli di aver partecipato a una manifestazione contro il dominio comunista, che si era conclusa con la morte di circa 6 manifestanti. Mentre arrivano le conferme di una nuova auto-immolazione (la 22esima), il premier tibetano in esilio dice ad AsiaNews : “Siamo sconvolti da tanta violenza”.Le autorità cinesi hanno inseguito per più di due settimane Yeshe Rigal, monaco 40enne, e il fratello 38enne Yeshe Samdrub: entrambi avevano partecipato alle manifestazioni della contea di Draggo, convocate per chiedere il ritorno del Dalai Lama e concluse con una sparatoria e con centinaia di arresti. Da allora i due si erano rifugiati in un luogo ritenuto sicuro. Kalsang, monaco del monastero di Drepung, racconta: “Era in fuga, ma i cinesi hanno circondato il posto dove si trovava insieme al fratello. Dopo averli fatti uscire, gli hanno sparato”. Read the rest of this entry »
Sottoscrizioni per il Tibet
Il monastero di Kardze' in Tibet, cui appartenevano molti monaci che si sono immolati.
Invitiamo a sottoscrivere l’appello lanciato da International Tibet Network ai leader di tutto il mondo per la cessazione delle misure repressive in atto a Ngaba e in tutto il Tibet, a sostenere la richiesta di un intervento diplomatico a favore del Paese delle Nevi e a rimanere al fianco del popolo tibetano che, come tutti gli esseri umani, ha diritto alla pace e alla libertà. La sottoscrizione al sito: http://standupfortibet.org/enough/dk-speakup-petition-1/ Sottoscrivete l’appello di AVAAZ ai presidenti Obama e Sarkozi, ai primi ministri Cameron, Gillard e Mnamohan Sing e all’Alto Rappresentante dell’UE Ctherine Ashton perché intervengano per fermare la repressione cinese causa dell’immolazione delle vite dei tibetani. Collegatevi al sito: https://secure.avaaz.org/fr/save_tibetan_lives_fr/?vl L’obbiettivo è il raggiungimento di 500.000 firme!
Roma: approvata alla Camera risoluzione sul Tibet.
È stata approvata ieri all’unanimità dalla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati una Risoluzione sul Tibet. L’Atto impegna il Governo italiano a compiere un passo formale nei confronti della Repubblica Popolare Cinese in occasione del prossimo Summit UE – Cina che inizierà a Pechino il prossimo 14 febbraio, per chiedere l’interruzione delle violenze, la ripresa del dialogo con il Dalai Lama, l’apertura del Tibet ai media internazionali e la promozione di un’azione di monitoraggio sui diritti umani in Tibet in sede ONU. La Risoluzione è stata presentata dall’Onorevole Gianni Vernetti e sottoscritta da deputati di tutti i partiti. Riportiamo al termine della notizia il testo integrale della Risoluzione.
Questo il testo integrale della Risoluzione sul Tibet: Read the rest of this entry »
Un ex monaco tibetano si è dato fuoco a Ngaba
Un ex monaco si dà fuoco in Tibet contro l’occupazione cinese. È il 21mo dal marzo 2009. È un ragazzo di diciannove anni, Rinzin Dorjee , ex monaco del monastero di Kirti. Aveva lasciato il monastero nel 2010 e viveva con la sua famiglia. La polizia ha domato le fiamme e lo ha fatto ricoverare prima all’ospedale di Ngaba e, in un secondo momento, all’ospedale di Barkham, la capitale della Prefettura autonoma di Ngaba. Non si conoscono con esattezza le sue condizioni ma, secondo alcune fonti, la scorsa notte Rinzin era “in punto di morte”. Il nuovo episodio, il ventunesimo dal marzo 2011, è avvenuto nelle vicinanze della scuola primaria di Ngaba, alle ore 18.30 locali. “Un tibetano si è dato fuoco gridando slogan contro il governo cinese”, ha riferito un tibetano appartenente al monastero di Kirti in India citando un suo contatto all’interno della regione. Secondo testimoni oculari sembra che trattarsi di un monaco, ma ancora non si hanno notizie precise sulla sua identità. “È stato immediatamente portato via dalla polizia e dai soldati e al momento non sappiamo dove sia e quali siano le sue condizioni”, riferisce la fonte all’interno del Tibet. La notizia del nuovo caso di auto immolazione arriva nel giorno in cui i tibetani della diaspora, rispondendo all’appello del governo di Dharamsala, manifestano in questo giorno di fronte alle ambasciate cinesi in tutto il mondo e organizzano fiaccolate e veglie di preghiera in segno di solidarietà con i compatrioti. La scorsa settimana, il Primo Ministro Lobsang Sangay aveva invitato i tibetani in esilio a manifestare, il giorno 8 febbraio, “per far sapere alla Cina che la violenza e l’uccisione di tibetani innocenti sono inaccettabili”. Read the rest of this entry »
Karmapa: Tibetani, non perdete la fiducia e preservate le vostre vite
Karmapa Lama: Tibetani, non perdete la fiducia e preservate le vostre vite; di Ogyen Trinley Dorje, XVII Karmapa Lama.
Il “numero 3” del buddismo tibetano scrive ai suoi fedeli: “Abbiate fiducia nel futuro, continuiamo a seguire il Dalai Lama”. Mentre in Tibet continuano le auto-immolazioni, Pechino sceglie il pugno di ferro: emanata un’ordinanza ai quadri comunisti locali, che devono “fare di tutto” per mantenere la stabilità sociale.
Dharamsala (AsiaNews) – Mentre la protesta tibetana contro la repressione cinese non accenna a diminuire, arrivano nuove notizie di auto-immolazioni e di proteste violente contro la dominazione han e la mancanza di libertà religiosa in Tibet. Tre manifestanti si sono uccisi nella contea di Draggo e altre decine risultano al momento “disperse” dopo gli arresti sommari operati dalle autorità contro le manifestazioni pacifiche.
Inoltre, il governo di Pechino ha ordinato ai dirigenti e ai quadri comunisti di stanza in Tibet di “fare di tutto per mantenere la stabilità sociale” in vista del Nuovo anno tibetano, che porta con sé il quarto anniversario delle proteste di Lhasa. Il Karmapa Lama, “numero 3” nella gerarchia del buddismo tibetano, invita i suoi fedeli a “mantenere la fiducia nel futuro” e a “preservare la propria vita anche davanti alle avversità”. Ma attacca la Cina “incapace di vedere la verità del Tibet”. Di seguito il testo integrale del messaggio inviato dal Karmapa Lama. Read the rest of this entry »
Altri tre monaci tibetani si sono immolati
Venerdì 3 febbraio altri tre monaci tibetani si sono dati foco a Phuwu, un villaggio a 145 chilometri da Serthar. Uno di loro è morto, due sono sopravvissuti. La notizia è arrivata ai media e alle agenzie dopo oltre ventiquattro ore dall’accaduto a causa del blocco delle comunicazioni imposto dalle autorità cinesi dopo la sanguinosa repressione delle proteste avvenute la scorsa settimana nella regione orientale del Sichuan. Riferisce Radio Free Asia che due dei tre monaci autoimmolatisi sono sopravvissuti, anche se versano in gravi condizioni. Sono Tsaptsai Tsering, sessant’anni , e Kyarel, trent’anni. Non è ancora pervenuta l’identità della terza persona che si è data fuoco e che, secondo quanto riferisce l’emittente, è deceduta. Prima di darsi fuoco i tre tibetani hanno invocato il ritorno del Dalai Lama e chiesto libertà per il Tibet. Sale quindi purtroppo a venti il numero degli eroi tibetani che si sono immolati dandosi fuoco. Read the rest of this entry »
La primavera birmana e il lungo inverno del Tibet
di Raimondo Bultrini http://bultrini.blogautore.repubblica.it/
Ciò che accade in Tibet mentre si assiste alle prove di democrazia in Birmania, rende ancora più grande il baratro che divide la Cina dal mondo. Pochi giorni fa, mentre assistevamo ai liberi comizi di Lady Aung San Suu Kyi nelle province meridionali del Myanmar, laici e monaci tibetani venivano uccisi e feriti (almeno sette vittime secondo fonti del dissenso) perché protestavano in massa contro la politica cinese sul Tetto del mondo, nella regione tibetana oggi assorbita dal Sichuan.
Molti sanno che la Cina è stata l’alleata principale dei generali birmani responsabili di una crudele e inefficace dittatura durata 50 anni, proprio come accade da un tempo ancora più lungo in Tibet. Oggi che i militari di Naypidaw e Rangon hanno ammorbidito la loro posizione a favore dell’Occidente, per non dipendere economicamente solo dal Grande Fratello cinese, l’isolamento ideologico dei comunisti dal resto degli stessi vicini asiatici si fa ancora più evidente. Read the rest of this entry »
Deportati centinaia di tibetani di ritorno da Bodhgaya
Centinaia di migliaia di Tibetani, di cui molti provenienti dal Tibet hanno partecipato al Kalachakra conferito a Bodhgaya in India da Sua Santità il Dalai Lama
Centinaia di pellegrini tibetani di ritorno in Tibet attraverso il Nepal dopo aver partecipato all’iniziazione di Kalachakra officiata a Bodhgaya dal Dalai Lama, sono stati arrestati dalle forze di pubblica sicurezza e deportati in località ignota. Il governo tibetano ha reso noto che attorno alle 10.00 del 31 gennaio (ora locale) i pellegrini, circondati dalla polizia, sono stati fatti salire su di un treno alla stazione ferroviaria di Lhasa. Il convoglio ha lasciato la capitale tibetana e si è diretto verso una sconosciuta località della Cina.