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Gli studenti uiguri solidali con i tibetani
Ott 29th, 2010 by admin

Mentre continua la protesta degli studenti tibetani (dalla provincia del Qinghai si è estesa fino a quella del Gansu dove in migliaia sono scesi in piazza a Tsayi, nella contea di Sangchu), la notizia delle manifestazioni in atto è arrivata fino agli Uiguri dello Xinjiang nonostante le autorità cinesi abbiano tentato di bloccarne la diffusione. “Il governo locale controlla i siti dell’Università e censura le informazioni” – ha dichiarato uno studente uiguro – “ma siamo venuti a conoscenza delle proteste degli studenti tibetani nel Qinghai e a Pechino”. … Read the rest of this entry »

Lo Yoga migliora la fibromialgia
Ott 29th, 2010 by admin

warrior 1 yogaLe donne affette da fibromialgia che associano lezioni di yoga alle usuali terapie per la cura del dolore (a base di farmaci ed esercizi mirati) mostrano notevoli miglioramenti nella percezione del dolore e nello svolgimento delle attività quotidiane rispetto alle donne che si sottopongono esclusivamente alle normali cure: a sostenerlo è uno studio pubblicato su Pain da un gruppo di ricercatori della Oregon Health & Science University (Usa) guidati da James Carson. “Anche se lo yoga viene praticato da millenni, solo di recente i ricercatori hanno iniziato a dimostrarne gli effetti su persone che soffrono di dolore persistente – spiega Carson -. I risultati di questo studio pilota forniscono supporto preliminare per gli effetti benefici dello yoga in pazienti con fibromialgia”. Lo studio è stato condotto su 53 donne maggiori di 21 anni di età sofferenti di fibromialgia da almeno un anno e sottoposte a trattamenti contro la patologia da almeno tre mesi. Le volontarie sono state divise in due gruppi: 25 hanno partecipato al programma yoga – ogni lezione consiste in 40 minuti di stretching leggero, 25 minuti di meditazione, 10 minuti di tecniche di respirazione, 20 minuti di presentazioni didattiche sull`applicazione dei principi dello yoga, 25 minuti di discussioni di gruppo – mentre le altre 28 hanno ricevuto solo le cure standard. Alla fine dell`esperimento è emerso che il gruppo che aveva fatto yoga reagiva meglio al dolore e alla fatica, accettava di più la malattia, era meno catastrofista e aveva un migliore tono dell`umore.Read the rest of this entry »

Dilaga la protesta degli studenti tibetani
Ott 29th, 2010 by admin

Pechino 22 ottobre 2010 manifestazione alla Minzu University, l'Università delle Minoranze, per il mantenimento della lingua tibetana nelle scuole.

Pechino 22 ottobre 2010 manifestazione alla Minzu University, l'Università delle Minoranze, per il mantenimento della lingua tibetana nelle scuole.

Continuano le proteste degli studenti tibetani contro la decisione delle autorità cinesi di abolire l’uso della lingua tibetana nei testi scolastici. Le manifestazioni, iniziate a Rebkong, nel Qinghai (la regione tibetana dell’Amdo) il 19 ottobre, si sono estese nei giorni successivi in numerose località del Tibet orientale, interessando le contee di Chentsa, Khrigha, Golok e Chabcha dove, secondo quanto riportato dall’emittente Voice of Tibet, sabato 23 ottobre una ventina di studenti sono stati fermati dopo essere stati circondati dalle forze di polizia. Le proteste degli studenti, le più vaste dopo quelle del 2008, sono arrivate fino Pechino dove, a mezzogiorno del 22 ottobre, quattrocento giovani hanno partecipato a una manifestazione alla Minzu University, l’Università delle Minoranze. Il video della manifestazione di Chabcha al sito: http://www.youtube.com/user/RFATibetan#p/a/u/1/DH9KzrRhWlY

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Il Dalai lama ed il Premio Nobel per la Pace 2010 a Liu Xiaobo
Ott 24th, 2010 by admin

Sua santità il Dalai LamaIl premio Nobel per la pace a Liu Xiaobo “è il riconoscimento della comunità internazionale all’innalzamento della voce tra il popolo cinese per premere il Paese attraverso riforme politiche, legislative e costituzionali”. Lo ha detto il Dalai Lama, in un comunicato da Dharamshala, sede del governo tibetano in esilio nel nord dell’India e Nobel per la pace nel 1989, congratulandosi per l’assegnazione del premio al dissidente cinese Liu Xiaobo. “Sono stato incoraggiato da centinaia di intellettuali cinesi e cittadini preoccupati, compreso Liu Xiaobo, – ha continuato il Dalai Lama nel suo messaggio – a firmare la ‘Carta 08’, che chiede democrazia e libertà in Cina. Ho espresso la mia ammirazione a Liu Xiaobo in una dichiarazione pubblica il 12 dicembre 2008, due giorni dopo che è stato rilasciato e mentre ero in visita in Polonia. Auspico che negli anni a venire, le future generazioni cinesi potranno godere dei frutti degli sforzi che i cinesi del presente stanno compiendo per ottenere un governo responsabile”. “Credo che le recenti dichiarazioni del premier cinese Wen Jiabao – ha aggiunto il premio Nobel per la Pace del 1989 – in merito al fatto che la libertà di parola sia indispensabile per qualsiasi nazione o popolo che desidera democrazia e libertà, siano il riflesso di una crescente volontà per una maggiore apertura della Cina. Le riforme possono solo portare ad un armoniosa, stabile e prosperosa Cina, in grado di contribuire grandemente ad un mondo più pacifico”. “Colgo quest’occasione per rinnovare il mio appello al governo cinese perché liberi Liu Xiaobo – ha concluso il Dalai Lama – e tutti gli altri prigionieri di coscienza che sono in carcere solo per aver esercitato la loro libertà di espressione”. In una breve sosta al Narita International Airport di Tokyo in volo verso gli Stati Uniti, l’11 ottobre 2010 Sua Santità il Dalai Lama ha dichiarato che il Premio Nobel per la Pace 2010 è andato alla “persona giusta” ed al “momento giusto”, aggiungendo che l’evento potrebbe risultare come un ” significativo contributo per il cambiamento della Cina.” Read the rest of this entry »

Nelle aree tibetane si diffonde la protesta degli studenti
Ott 24th, 2010 by admin

La protesta degli studenti tibetani in Cina
La protesta degli studenti tibetani in Cina

Migliaia di studenti da giorni scendono in piazza contro la decisione di sostituire il cinese al tibetano come lingua scolastica. La polizia si schiera in forze, ma si limita a contenere i dimostranti, soprattutto ragazzi delle scuole medie. Attivisti denunciano il genocidio culturale in atto.

Dharamsala (AsiaNews) – La protesta studentesca esplosa il 19 ottobre a Rongwo, contea di Rebkong (in cinese: Tongren) nel Qinghai, si è estesa alle zone tibetane dell’intera provincia e migliaia di studenti, tra cui molti giovanissimi, sono scesi in strada dimostrando contro l’abolizione della lingua tibetana nelle scuole. Cresce la tensione e le città sono presidiate dalla polizia in forze.

La Cina vuole introdurre il cinese come lingua ufficiale nelle zone tibetane, nonostante la gente parli tibetano e consideri il mandarino una lingua straniera. In molte zone è già avvenuto e peraltro il cinese è la lingua ufficiale nella vita pubblica e i tibetani sono discriminati negli uffici. Ieri mattina sin dall’alba a Tawo (in cinese Dawu), capitale di Golog (Guolo) nel Qinghai, migliaia di studenti di scuole media hanno protestato contro la proposta riforma. Dalla 14 la polizia ha presidiato le strade, controllando i dimostranti e tenendo la gente lontana dalla protesta. Read the rest of this entry »

Studenti tibetani in piazza contro l’abolizione della loro lingua a scuola
Ott 20th, 2010 by admin

Cina, attivisti chiedono l’insegnamento del tibetano nelle scuole

Almeno cinquemila giovani hanno protestato, senza incidenti, in Tibet

Migliaia di giovani tibetani, almeno novemila secondo gli organizzatori, hanno manifestato ieri a Tongren, nel nordovest della Cina, per protestare contro le limitazioni imposte all’ uso della lingua tibetana nelle scuole.

Lo rende noto la Free Tibet Campaing, un gruppo formato da esuli tibetani in Occidente. In un comunicato inviato ai mezzi d’informazione stranieri in Cina, il gruppo aggiunge che la polizia non è intervenuta e che i manifestanti hanno messo fine alla protesta dopo aver parlato con funzionari locali. I giovani hanno criticato la riforma che recentemente ha esteso l’uso della lingua cinese nell’insegnamento e marginalizzato il tibetano. ”I cinesi stanno facendo delle riforme che ricordano la Rivoluzione Culturale – ha sostenuto uno dei manifestanti – questa non è solo una minaccia alla nostra lingua ma è una violazione della Costituzione cinese, che garantisce i diritti delle minoranze”. Tongren si trova nella provincia del Qinghai in una zona a maggioranza tibetana dove è nato il Dalai Lama, il leader tibetano in esilio che Pechino accusa di essere un secessionista. Residenti della zona hanno confermato che ieri si è verificata la protesta mentre le autorità locali hanno rifiutato di fare commenti.  … Read the rest of this entry »

Campagna mediatica cinese contro l’assegnazione del Nobel a Liu Xiaobo
Ott 18th, 2010 by admin

Il Premio Nobel Liu Xiaobo

Il Premio Nobel Liu Xiaobo

Gli organi di stampa ufficiali cinesi, finora pressoché silenti circa l’assegnazione del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo, hanno dato inizio a una campagna di severa critica della decisione del Comitato Norvegese. Ad eccezione di alcuni brevi articoli in cui erano citate le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, i commenti dei media cinesi sulla decisione di Oslo erano infatti apparsi solo sulle edizioni in lingua inglese della stampa e quindi perlopiù riservati ai lettori stranieri. … Read the rest of this entry »

Un piano “sovietico” per il boom cinese
Ott 16th, 2010 by admin

E il probabile successore di Hu Jintao prova a scalare la nomenclatura

di Marco Del Corona

L’hotel Jingxi non è un bunker. Ma il Comitato centrale del Partito comunista, 371 tra membri permanenti e a rotazione, rischia di viverlo così. Il plenum, appuntamento annuale di definizione delle politiche del Pcc, si è aperto lì ieri e cade in un momento gonfio di inquietudine. L’assegnazione del Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo ha scatenato l’ira di Pechino dando nuovi argomenti ai sostenitori del complotto anti-cinese dell’Occidente. Il tira e molla sulla rivalutazione del renminbi rischia d’intensificarsi ulteriormente. E si moltiplicano le sollecitazioni ad avviare riforme politiche, tema cui ha fatto riferimento più volte il premier Wen Jiabao: ancora ieri, dopo un documento sulla libertà di stampa, una seconda lettera firmata da circa 200 intellettuali definiva “Una splendida scelta” il Nobel a Liu Xiaobo e ne invocava la liberazione. … Read the rest of this entry »

Cina: cambiamenti in vista?
Ott 15th, 2010 by admin

di Piero Verni (Il Riformista – 15 ottobre 2010)

La risposta, almeno per il momento, è stata come da copione. Da vecchio copione. Pechino ha reagito all’assegnazione del Nobel per la Pace al dissidente Liu Xiaobo con la consueta durezza. L’ambasciatore di Oslo in Cina è stato convocato dal ministro degli esteri cinese il cui portavoce ha dichiarato che questo Nobel è “… un tentativo di attacco contro la nostra Nazione”. Una visita della ministra norvegese Lisbeth Berg-Hansen, prevista da mesi, è stata cancellata. La moglie di Liu messa agli arresti domiciliari e quanti volevano festeggiare il primo cittadino cinese ad avere ricevuto il prestigioso Premio portati in prigione. Infine la versione in lingua inglese del “Quotidiano del Popolo”, ha tuonato contro “l’arrogante” comitato del Nobel e definito “blasfema” la sua scelta. Insomma tutto sembrerebbe andare come di norma. La solita chiusura di Pechino a qualsivoglia critica e l’altrettanto solita reazione esasperata. … Read the rest of this entry »

Liu Xiaobo: dedico il Nobel ai caduti di piazza Tienanmen
Ott 12th, 2010 by admin

Liu Xia, la moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, mostra la foto del marito tuttora incarcerato.
Liu Xia, la moglie del dissidente cinese Liu Xiaobo, mostra la foto del marito tuttora incarcerato.

Le autorità cinesi hanno consentito a Liu Xia di visitare il marito, Liu Xiaobo, detenuto nella prigione di Jinzhou, nella Cina nord- orientale. L’incontro è avvenuto domenica 10 ottobre. Il giorno precedente, la direzione del carcere aveva informato Liu del conferimento del Nobel alla sua persona. Human Rights in China riferisce che Xiaobo, con le lacrime agli occhi, ha detto alla moglie: “Dedico questo premio ai caduti del 4 giugno e allo spirito non violento con il quale combatterono per la pace, la libertà e la democrazia”.

Riportata a Pechino, la signora Liu è attualmente agli arresti domiciliari. Il suo telefono e il collegamento internet sono stati isolati. I funzionari di polizia che presidiano la sua abitazione non le consentono alcun contatto con gli amici e la stampa e può lasciare la sua casa solo su un’auto della polizia. Anche il telefono del fratello è sotto controllo. Il governo cinese, che ha definito “un’oscenità” il conferimento del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo, ha imposto un rigido divieto alla circolazione della notizia. In alcune aree sono state rafforzate le misure di controllo e la strada che conduce alla prigione di Jinzhou, nella provincia nord-orientale di Liaoning, è stata bloccata. Read the rest of this entry »

Cina: veterani del Partito Comunista chiedono l’abolizione della censura
Ott 12th, 2010 by admin

Ventitré veterani del Partito comunista hanno firmato una lettera, pubblicata il 12 ottobre sul sito ufficiale sina.com, in cui si chiede l’abolizione della censura sui media cinesi. Secondo alcuni analisti il documento, datato 1°ottobre 2010 e indirizzato al Comitato Centrale del Congresso Nazionale del Popolo, non sarebbe da porre in relazione al conferimento del Nobel a Liu Xiaobo ma sarebbe stato motivato dall’ennesima ingiustizia commessa nei confronti di un giornalista, Xie Chaoping, un reporter arrestato alla metà di agosto, autore di un libro sulla migrazione forzata e la corruzione dei funzionari governativi. … Read the rest of this entry »

Auguri e felicitazioni, mite e forte Liu Xiaobo
Ott 10th, 2010 by admin

Proteste ad Hong Kong  Cina per la liberazione di Liu Xiaobo

Proteste ad Hong Kong Cina per la liberazione di Liu Xiaobo

Mentre Liu Xiaobo, e con lui la stragrande maggioranza dei cinesi, non sa di essere stato insignito del Premio Nobel per la Pace e la leadership di Pechino definisce “un’oscenità” la scelta di Oslo, messaggi di congratulazioni arrivano da tutto il mondo assieme alla richiesta della sua liberazione.

Pubblichiamo oggi questa riflessione di Piero Verni sull’assegnazione del Nobel a Liu Xiaobo apparsa ieri, a poche ore dalla notizia, sul suo blog: www.freetibet.eu.

Nato il 28 dicembre 1955 e condannato lo scorso 25 dicembre a 11 anni di carcere per “incitamento alla sovversione del potere dello stato”, il professore e scrittore Liu Xiaobo è da oggi il primo cittadino cinese ad essere insignito del Premio Nobel per la Pace. Nonostante le innumerevoli pressioni esercitate da Pechino, il Comitato incaricato di assegnare il prestigioso premio non si è fatto intimidire (così come non si fece intimidire nel 1989 quando il Nobel fu assegnato al Dalai Lama). Mentre i signori della Terra si inchinano, uno dopo l’altro, all’arrogante potere cinese (sono di ieri gli smaglianti sorrisi e i gridolini di giubilo di Frattini e Berlusconi nel salutare affettuosamente Wen Jiaobao) la dignità di quello che una volta era solito definirsi pomposamente “mondo libero” risiede ormai nelle mani di cinque distinti signori nominati dal parlamento norvegese che hanno il coraggio di decidere in base alle proprie convinzioni morali e non sotto il peso del ricatto economico.

Anche se non più giovanissimo, Liu Xiaobo svolse un ruolo di primo piano nel movimento studentesco del 1989 e fu tra coloro che cercarono strenuamente di convincere i ragazzi a lasciare piazza Tienanmen prima che arrivassero i carri armati di Deng Tsiao Ping a massacrarli. Proprio per questo ruolo venne condannato nel 1991 a 18 mesi di prigione (”propaganda controrivoluzionaria”) e nel 1995 a tre anni di “rieducazione attraverso il lavoro” da trascorrere nei famigerati campi di concentramento (laogai) per aver pubblicato degli scritti critici nei confronti del governo e gli fu proibito di riprendere il suo lavoro di insegnante quando venne rilasciato. Detenuto per breve tempo nel 2007, l’anno seguente Liu fu tra i fondatori di “Carta 08″, un manifesto che chiede (richiamandosi all’esempio della cecoslovacca “Carta 77″) la fine del regime autoritario comunista e l’introduzione della democrazia in Cina. Per questo motivo nel dicembre 2008 venne privato della sua libertà. Come detto in apertura, il 25 dicembre 2009 è stato condannato a 11 anni di detenzione. … Read the rest of this entry »

Lo yoga aiuta la vista
Ott 10th, 2010 by admin

occhioCon degli esercizi di Hatha yoga si può migliorare la salute degli occhi. L’ideale, prima di eseguire le ripetizioni, è di raggiungere uno stato di rilassamento. Con gli esercizi consigliati la persona può muovere i bulbi oculari in tante direzioni senza però metterli sotto sforzo e così, piano piano, si riesce a riattivare i muscoli oculari. Ma vediamo quali sono questi esercizi desunti dallo yoga per la salute delle nostre finestre dell’anima. Si parte con visualizzando una superficie nera, si procede poi mettendo le mani a coppa sugli occhi chiusi, evitando di comprimere i bulbi oculari e visualizzando sempre il nero. Subito dopo si tolgono le mani e si riaprono gli occhi. Con un altro esercizio basta guardare su e giù per 5 volte, senza tentare di mettere a fuoco, lentamente, fino a dove consentono gli occhi. Si rimane a questo punto un minuto in relax sempre con le mani a coppa sugli occhi e visualizzando ancora il nero. Read the rest of this entry »

Pechino ha paura della voce di Liu e vuole farlo tacere
Ott 9th, 2010 by admin

Liu Xiaobo il dissidente cinese vincitore del Premio Nobel per la Pace 2010

Liu Xiaobo il dissidente cinese vincitore del Premio Nobel per la Pace 2010

Il premier del governo tibetano in esilio Samdhong Rinpoche dice che questo Premio “incoraggia i difensori della democrazia, in Cina e nel mondo”. Liu è un “sincero amico” dei tibetani, che ha sempre difeso contro la repressione comunista. Pechino governa con la repressione ma la gente chiede democrazia e diritti.

Dharamsala (di Nirmala Carvalho AsiaNews) – “Assegnare il Premio Nobel per la pace all’attivista detenuto Liu Xiaobo incoraggia tutti i difensori della democrazia in Cina e in tutto il mondo”. Samdhong Rinpoche, Kalon Tripa (primo ministro) del Governo tibetano in esilio, in un’intervista ad AsiaNews parla dell’importanza del premio assegnato ieri a Liu Xiaobo, democratico dissidente cinese, che sta scontando una condanna a 11 anni di carcere, in quanto tra gli autori del documento Charta 08 che chiede maggior democrazia e rispetto dei diritti umani in Cina.

Il prof. Rinpoche appare raggiante. “Vogliamo esprimere – dice – apprezzamento anzitutto al Comitato norvegese per il Premio Nobel, che non ha ceduto alla pressioni del ‘Grande Fratello’. Sono rimasti saldi e nonostante le pressioni contrarie hanno assegnato il Premio all’attivista per la democrazia cinese Liu Xiaobo”.

AsiaNews fa notare al prof. Rinpoche che il governo cinese ha molto criticato la scelta, dicendo, tra l’altro, che è caduta su un criminale condannato e che non corrisponde allo spirito per cui il premio fu istituito.

Questo governo comunista cinese – risponde Rinpoche – non ha un ruolo legittimo e per questo governa usando la paura, la repressione e la soppressione. Il premio Nobel Liu Xiaobo è la ‘voce’ di cui il governo cinese ha paura, la voce che il Partito comunista cinese considera una minaccia e contro la quale userà punizioni, tortura e carcere, per farla tacere. Oggi, congratuliamoci con il Comitato del Nobel per avere dato voce a questa ‘Voce’”. … Read the rest of this entry »

Il premio Nobel per la pace 2010 al dissidente cinese Liu Xiaobo
Ott 8th, 2010 by admin

Il Nobel per la pace al cinese Liu Xiaobo simbolo della lotta per i diritti umani

Esponente di punta del movimento di piazza Tianamen, sta scontando in carcere una condanna a 11 anni per “sovversione”. Il comitato di Oslo: “Il nuovo status della Cina implica maggiori responsabilità”. Arrestati una ventina di dissidenti che festeggiavano.

OSLO – Il comitato di Oslo lo aveva lasciato capire: quella di quest’anno sarebbe stata una scelta controversa. E infatti il Nobel per la pace è stato assegnato al dissidente cinese Liu Xiaobo, simbolo della battaglia per i diritti umani e civili in Cina. Un vero schiaffo al regime di Pechino, destinato a provocare reazioni a catena in tutto il mondo 1. L’attivista si trova in prigione, dove sta scontando una condanna a 11 anni 2 per “sovversione”. Secondo testimonianze raccolte via Twitter la polizia è giunta subito nella sua abitazione per impedire alla moglie di parlare con i giornalisti. Subito dopo l’annuncio, in Cina le trasmissioni di Cnn e Bbc sono state oscurate. 3Read the rest of this entry »

Lhasa, condannati all’ergastolo due monaci tibetani
Ott 7th, 2010 by admin

Continua la repressione di Pechino del buddismo tibetano.
Continua la repressione di Pechino del buddismo tibetano.

La Corte intermedia del popolo della capitale tibetana ha condannato all’ergastolo Jampel Wangchuck e a 20 anni di galera Kunchok Nyima. Entrambi hanno partecipato alle proteste anti-cinesi del marzo 2008. Continua la repressione di Pechino del buddismo tibetano.

Lhasa (AsiaNews) – Continua senza sosta la politica di arresti, torture e condanne contro i monaci del buddismo tibetano. La Corte intermedia del popolo di Lhasa, capitale del Tibet, ha condannato infatti all’ergastolo Jampel Wangchuck e a 20 anni di galera Kunchok Nyima. Entrambi sono stati riconosciuti colpevoli di aver aizzato le proteste di piazza del marzo 2008, soffocate nel sangue dall’esercito cinese. Lo denuncia il Tibetan Centre for Human Rights and Democracy.

Il 10 marzo del 2008, circa 350 monaci buddisti sono usciti dal monastero di Drepung (uno dei tre maggiori centri religiosi della capitale) e si sono avviati verso il centro di Lhasa per protestare contro le restrizioni imposte dai cinesi di etnia han ai tibetani. Fermati dalla polizia, sono stati costretti a tornare indietro: alcuni sono stati persino rimpatriati nelle loro province di origine. Gli altri hanno lanciato uno sciopero della fame.  … Read the rest of this entry »

Come cambia la censura in Cina
Ott 6th, 2010 by admin

“Spingere i confini un po’ più in là”. Parla Zhang Ping, giornalista che sfida il potere

Qual è lo stato della censura in Cina? Per capirlo, vale la pena leggere chi la conosce bene.
Zhang Ping (nome di penna, “Chang Ping”) è un giornalista piuttosto noto in Cina. Definito “voce liberal” (nell’accezione anglosassone), è stato redattore del Nánfāng Rìbào, un giornale di Guangzhou (Canton) noto per la sua indipendenza e per le sue inchieste su temi politicamente sensibili.
“Come scoprire la verità su Lhasa?”, un articolo sui
disordini in Tibet di due anni fa, firmato da Zhang, chiedeva per esempio maggiori libertà per i media che si occupano della questione tibetana.
Un mese fa, la polizia gli ha fatto visita in redazione. Da allora, gli è stato
proibito di scrivere editoriali per il giornale e per le riviste collegate.
Il
cartoonist Kuang Biao gli ha dedicato una vignetta significativa [cliccarci sopra per ingrandire].
In un’
intervista al quotidiano taiwanese Wang Bao, Zhang spiega come cambia il sitema dei media – e quindi il controllo – nel suo Paese.
Ne riprendiamo i punti salienti.

Complicità e autocensura
I
media in Cina – sostiene – hanno grande potere. Per questo motivo, è molto facile che i professionisti dell’informazione diventino “gruppo d’interesse”.
Molti giornalisti “
si ribellano” quindi alle autorità per il semplice desiderio di essere cooptati nel sistema di potere: “Sarebbero molti felici di essere invitati dai funzionari a cena”. … Read the rest of this entry »

Nepal, polizia blocca le elezioni del governo tibetano in esilio
Ott 5th, 2010 by admin

Confiscate migliaia di schede elettorali utilizzate per l’elezione del Primo ministro e dei membri del parlamento tibetano in esilio, formalmente autorizzate dalle autorità locali. Attivisti tibetani accusano governo e polizia nepalese di attuare una vera e propria repressione in combutta con Pechino. La polizia nepalese ha bloccato le elezioni del governo tibetano in esilio, nonostante l’autorizzazione formale delle autorità locali.
Ieri, a
Kathmandu, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nei seggi, confiscando migliaia di schede elettorali utilizzate dalla comunità tibetana per eleggere Primo ministro e membri del parlamento del governo tibetano, in esilio in India. L’operazione ha scatenato le proteste degli attivisti tibetani, che accusano governo e polizia di attuare una vera e propria repressione nei loro confronti, coordinati con la Cina. “C’è stata una totale violazione dei diritti umani – ha riferito un esiliato – noi crediamo che chiunque abbia il diritto di votare”.  … Read the rest of this entry »

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