I tibetani commemorano la Giornata mondiale contro la tortura
A Lhasa un monaco cerca di sfuggire alle retate della polizia cinese
Ogni anno le Nazioni Unite ricordano la ferma e totale condanna contro ogni tortura e trattamento inumano. I tibetani ricordano che in Cina queste pratiche sono ancora diffuse e chiedono a Pechino e al mondo di intervenire. I tibetani in esilio e il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia Tchrd hanno commemorato a Dharamsala il 26 giugno la 20° Giornata internazionale delle Nazioni Unite in sostegno delle vittime della tortura. Il Tchrd ha ricordato come la tortura sia un crimine contro i fondamentali diritti umani, vietata in modo assoluto dalla legge internazionale. Il gruppo ha denunciato che le autorità cinesi da lungo tempo praticano la tortura contro i detenuti tibetani, per ottenere informazioni o per intimidirli, senza mai avere dovuto temere conseguenze. Al punto che simile inumano comportamento è denunciato come un elemento essenziale della strategia di Pechino contro i dissidenti tibetani, anche per chi si limita a dichiararsi fedele al Dalai Lama o a criticare le scelte delle autorità cinesi. Il Tchrd ha accusato la polizia di usare torture mentali e fisiche, quali scariche elettriche, bruciature di sigarette sul corpo, appendere le vittime per le braccia, privandole del sonno, tenendole in isolamento, con percosse e lavori faticosi. Ha ricordato che ci sono riprese video che mostrano la polizia cinese picchiare in modo selvaggio giovani tibetani, colpevoli solo di essersi loro opposti. … Read the rest of this entry »
Azione urgente: fermiamo l’esecuzione dei tibetani condannati a morte
È in corso l’invio di una lettera di petizione da inviare al Ministro della Giustizia cinese per fermare l’esecuzione delle condanne a morte sentenziate lo scorso 8 aprile 2009 nei confronti di quattro tibetani coinvolti nelle manifestazioni del marzo 2008 a Lhasa. È possibile firmare la petizione on line collegandosi al sito web di International Tibet Support Network in seguito riportato:
http://org2.democracyinaction.org/o/5380/t/5114/p/dia/action/public/?action_KEY=598
La lettera di petizione sarà automaticamente inviata. Assieme ai tibetani e al tutte le organizzazioni che nel mondo operano a difesa dei diritti umani, facciamo sentire la nostra voce a difesa della vita dei condannati! Grazie per la vostra collaborazione.
CATASTROFI ECOLOGICHE IN TIBET A CAUSA DELLE MINIERE CINESI
Manifestazione a Dharamsala India contro lo scempio ambientale causato dall'indiscriminato sfruttamento minerario in Tibet
Lo denunciano gruppi tibetani, che protestano contro lo sfruttamento indiscriminato delle loro miniere da parte delle autorità cinesi. Queste opere distruggono il fragile ecosistema della zona e inquinano le fonti di fiumi che danno acqua al 47% della popolazione mondiale. “Fermate le operazioni minerarie in Tibet”. I tibetani e i loro sostenitori hanno manifestato ieri a Dharamsala (India) contro le estrazioni minerarie nella regione (nella foto: un momento della protesta) e hanno chiesto l’immediata cessazione delle miniere della compagnia Continental Minerals, sussidiaria della canadese Hunter Dickinson, attiva a Shethongmon (in cinese: Xietongmen), nel Tibet centrale. Tenzin Choedon, dirigente del gruppo Studenti per un Tibet libero (Sft), spiega che “sotto l’occupazione cinese, ai tibetani è negato il diritto, riconosciuto in sede internazionale, di decidere come utilizzare la propria terra e le risorse”. – … Read the rest of this entry »
Scomparso monaco tibetano arrestato un anno fa
Il monaco buddista Nagchung fatto sparire dopo l'arresto da parte della polizia cinese
Non si hanno notizie del monaco tibetano Ngagchung dal suo arresto nel luglio 2008. Era dell’Istituto buddista Larung Gar, importante centro di studi preso di mira dalle autorità cinesi. A un anno dall’arresto, è ignoto il destino del monaco tibetano Ngagchung. Il Tibetan Centre for Human Rights and Democracy (Tchrd ) denuncia che ai familiari non è stato nemmeno confermato dove sia detenuto. L EGGI TUTTO … Read the rest of this entry »
Pechino toglie ai tibetani la tv satellitare
Centinaia e centinaia d'antenne satellitari vengo confiscate dalla polizia cinese ai tibetani per impedire loro di ascoltare i programmi stranieri
Pechino toglie ai tibetani la tv satellitare per impedire di ascoltare programmi esteri. La tv satellitare è sostituita con la tv-via cavo, per la quale passano solo i programmi approvati dal governo. Tra le trasmissioni censurate ci sono quelli di note agenzie per la tutela dei diritti. Le proteste dei residenti. Da aprile le autorità cinesi stanno rimuovendo le antenne satellitari delle televisioni nelle regioni tibetane, per impedire l’accesso alle trasmissioni straniere. – … Read the rest of this entry »
Il Dalai Lama favorevole all’elezione “democratica” del suo successore
Sua santità il Dalai Lama 2009
In un video clip mostrato a Dharamsala a centinaia di monaci, monache e laici, il Dalai Lama afferma che non è più necessario che i due ruoli di capo spirituale e di capo politico siano ricoperti da una sola persona. “I Dalai Lama hanno svolto la funzione di capo religioso e capo politico negli ultimi quattrocento o cinquecento anni” – dichiara Tenzin Gyatso – “ma quel periodo è terminato”. “Oggi è chiaro a tutto il mondo che, nonostante qualche aspetto negativo di minor momento, il sistema democratico è il migliore ed è importante che anche i tibetani facciano proprie le linee della comunità internazionale”. “Affidare l’intera responsabilità alla persona del Dalai Lama può essere pericoloso” – prosegue il leader tibetano –, “è più appropriato che alla guida del popolo vi sia un individuo democraticamente eletto, è finita l’era in cui un leader religioso assume anche la leadership politica”. Il Dalai Lama ha più volte affrontato, in passato, il delicato problema della sua successione lasciando ai tibetani stessi la decisione sull’opportunità di mantenere, dopo la sua morte, il lignaggio dei Dalai Lama. A fronte delle dichiarazioni di Pechino, secondo cui la figura del Dalai Lama deve essere riconosciuta dal governo cinese, Tenzin Gyatso ha ripetutamente affermato che il suo successore potrebbe essere designato da lui stesso oppure democraticamente eletto. Potrebbe essere un membro del governo o un lama di alto lignaggio, non necessariamente residente in Tibet o in India.
TIBET, UN PAESE VIOLATO
Il Tibet, dall’inizio della sua storia è sempre stato un paese indipendente fino al 1950 quando i militari cinesi invasero il suo territorio. Il 10 marzo del 1959 i cinesi repressero nel sangue l’ estremo tentativo di dare un governo indipendente alla nazione tibetana. Da allora si stima che quasi due milioni di cittadini tibetani siano periti a causa dell’ uso selvaggio, continuo ed indiscriminato dell’ omicidio politico, della tortura, e dei lavori forzati da parte delle autorità cinesi. Read the rest of this entry »
IL DALAI LAMA ONORA I MARTIRI DELLA TIENANMEN
Sua Santità il Dalai Lama
Dichiarazione di Sua Santità il XIV Dalai Lama sul 20° anniversario del Movimento degli Studenti per la Democrazia della piazza Tienanmen
In occasione del 20° anniversario del Movimento degli Studenti per la Democrazia della piazza Tiananmen, congiuntamente con chi è interessato alla situazione cinese, rendo rispettosamente onore a coloro che sono morti per esprimere al governo la grande richiesta popolare affinché fosse più responsabile nei confronti del suo popolo.
Gli studenti coinvolti nel Movimento in piazza Tiananmen non erano né anti-comunisti, né anti-socialisti.
Le loro richieste in difesa dei diritti costituzionali del popolo cinese, a favore della democrazia e la loro presa di posizione contro la corruzione, erano del tutto conformi ai principi del governo comunista cinese. Queste intenzioni furono confidenzialmente dichiarate dal capo del partito Zhao Ziyang. – … Read the rest of this entry »
Scompaiono due monaci tibetani, arrestati per la quarta volta
Il monaco tibetano Sonam Gyatzo arrestato e fatto spsrire dalla polizia
A metà maggio la polizia ha portato via i due monaci dal monastero di Labrang per “interrogarli”. Da allora non si hanno notizie. Gruppo pro-Tibet denuncia una strategia per fiaccare il fisico e la volontà dei tibetani.
La polizia cinese ha arrestato il 14 maggio i monaci Tsundue Gyatso e Sonam Gyatso dopo un’irruzione nel monastero di Labrang (Gansu). Il Tibetan Centre from Human Rights and Democracy (Tchrd ) dice che da allora non si hanno notizie e si ignora anche dove siano detenuti. Read the rest of this entry »
Lettera delle madri di Tienanmen
Il ragazzo che fermò i carriarmati della Tien An Men
All’attenzione della seconda sessione dell’XI Congresso nazionale del popolo e ai membri Comitato centrale dell’Assemblea consultiva politica.
Sono passati vent’anni dal massacro del 4 giugno.
A Pechino, quel giorno le autorità cinesi uccisero residenti e pacifici dimostranti, violando gravemente la costituzione del nostro Paese e l’obbligo internazionale, per ogni stato sovrano, di farsi garante dei diritti umani. In nome dei diritti personali e di cittadinanza sono stati commessi crimini contro l’umanità.
Da allora, le autorità governative hanno sminuito l’evento nominandolo solo attraverso la sua data, “il 4 giugno”. Hanno inoltre proibito ai compatrioti e ai media di discuterne. – … Read the rest of this entry »
Solidarietà per le vittime della Tiananmen
La pacifica marcia delle candele promossa a Dharamsala da migliaia e migliaia di monaci tibetani
Per il 4 giugno il gruppo chiede a tutti i tibetani nel mondo di indossare vestiti bianchi, in segno di lutto per le vittime di Tiananmen, come chiesto da Wan Dan, leader delle proteste del 1989.
Per il 20° anniversario del massacro, varie iniziative e la richiesta ai tibetani di tutto il mondo di vestirsi di bianco in segno di memoria. Per ricordare che è unica e comune la lotta per la democrazia e i diritti umani. Intanto prosegue la difesa di una “montagna sacra” tibetana.
Il Tpum esprime particolare solidarietà perché sente la repressione del 1989 simile a quella attuata in Tibet nel marzo 2008, quando l’esercito cinese ha sparato sui dimostranti. Da allora i gruppi pro-diritti denunciano che in Tibet ci sono stati oltre 200 morti, migliaia di arresti, processi iniqui con condanne anche alla pena di morte e all’ergastolo. I tibetani Lobsang Gyaltsen e Loyak sono stati condannati a morte e la pena può essere eseguita qualsiasi giorno. – … Read the rest of this entry »
Smentita di Osel Hita Torres
Lama Osel
In merito agli articoli usciti sui quotidiani nei giorni scorsi sulla rinuncia ai voti da parte di Osel Hita Torres, ecco il testo della smentita scritto dallo stesso, pubblicato nell’originale inglese su
www.fpmt.org/teachers/osel , il sito della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana.
“ Cari amici
Ritengo che sia importante cercare di fare una buona esperienza di quello che la vita realmente è. Io sono stato veramente fortunato nell’aver sperimentato sia la cultura occidentale che quella orientale e sono molto grato verso coloro che mi hanno aiutato in questo cammino. L’aver vissuto in India e in occidente è stata un’esperienza che mi ha arricchito moltissimo e mi sento un privilegiato poiché ho potuto assorbire tante cose.
Ci sono stati dei momenti, in India, in cui ho faticato molto ad accettare il mio destino, quello di una persona che veniva considerata come un diverso e che veniva tenuto in disparte. Ma anche questa è stata una bellissima esperienza che io ho apprezzato tantissimo.
Purtroppo alcuni media cercano di sensazionalizzare quella che è soltanto una storia un po’ fuori dal comune. Spero che non prendiate alla lettera tutto quello che leggete. Non credete a tutto ciò che viene scritto!
L’esperienza con le interviste dimostra che indipendentemente da quanto uno provi a trasmettere con sincerità e onestà delle informazioni importanti, ciò che poi va in stampa può facilmente portare al sensazionalismo al solo fino di attirare l’attenzione.
L’FPMT sta facendo un ottimo lavoro e Lama Zopa è una persona veramente speciale – una notevole fonte di ispirazione e un grande yoghi. – … Read the rest of this entry »