La polizia picchia a morte un monaco tibetano
La polizia picchia a morte un monaco tibetano, poi finge il suicidio.
Il monaco distribuiva volantini contro la persecuzione cinese e in memoria dei morti per le proteste del 2008. Dopo la morte, la polizia avrebbe gettato il corpo in un burrone. Continuano gli arresti arbitrari e i pestaggi. Ma le autorità parlano di una regione prospera dove i tibetani vivono felici e protetti. .. Read the rest of this entry »
Il Dalai Lama: i giornalisti devono poter andare in Tibet
Era il 30 marzo del 1959 quando l’allora ventiquattrenne Dalai Lama attraversò in incognito il confine con l’India dopo un viaggio di 13 giorni attraverso i picchi dell’Himalaya. La notizia del suo arrivo si seppe solo il giorno dopo quando fu accolto dal primo ministro Jawaharlal Nehru e da altri leader della resistenza indiana. Dopo 50 anni da rifugiato nella patria del buddismo, il leader tibetano è ancora il nemico numero uno della Cina e il suo movimento non violento per i diritti di 6 milioni di tibetani è ancora una delle spine del fianco del governo di Pechino. … Read the rest of this entry »
Cina:al Forum mondiale buddista non c’è il Dalai Lama
Si svolge in Cina il 2° Forum buddista mondiale. Pechino non invita il Dalai Lama perché è “un leader politico”. Scenografie grandiose e molto sfarzo, ma i delegati lamentano il significato solo politico e l’assenza di veri approfondimenti. Intanto ad aprile il Tibet riaprirà ai turisti. … Read the rest of this entry »
Il Dalai Lama racconta
Sua Santità il Dalai Lama riceve l’omaggio della sua gente sulla via dell’esilio dal Tibet nell’aprile 1959.
Era il tardo pomeriggio del 30 marzo 1959. Il Prezioso Protettore stava iniziando quella vita da profugo che dura ancora oggi. Cinquant’anni fa in Tibet la rivolta e l’esilio. Le confessioni di Oceano di saggezza al suo biografo ufficiale. Di Piero Verni, Martedì 10 Marzo 2009.
Proprio in queste ore, esattamente 50 anni or sono, la situazione in Tibet stava per toccare un punto di non ritorno. Lhasa, la capitale, aveva visto più che triplicare in pochi mesi la sua popolazione. Oltre ai pellegrini che tradizionalmente vi si recavano per la celebrazione del Monlam Chenmo (Festa della Grande Preghiera), ogni giorno arrivavano centinaia di profughi che fuggivano dalle province nord orientali dell’Amdo e del Kham dove la repressione di Pechino si accaniva Read the rest of this entry »
Il monaco “suicidato” è stato torturato
Shingsa Rinpoche il Lama principale del Monastero di Ragya recentemente assediato dalla polizia cinese
Lettera del Ven. Shingsa Rinpoche al Comitato Politico Consultivo del Governo della Repubblica Popolare Cinese e ai Governi locali della provincia del Qinghai e dell’area di Golok.
Io, Shingsa Rinpoche, l’undicesima reincarnazione di Achu Shingsa, la Grande Madre di Je Tsonghapa – il fondatore della scuola Gelug del Buddhismo tibetano – sono profondamente sconvolto e addolorato per le incommensurabili sofferenze inflitte dall’esercito cinese ai monaci del mio monastero di Ragya. – … Read the rest of this entry »
Il Sudafrica nega il visto al Dalai Lama
Il Dalai Lama con Nelson Mandela 1996
e gli altri Nobel boicottano la conferenza. L’incontro era previsto nell’ambito dei Mondiali di Calcio del 2010. Un portavoce di Johannesburg: “La presenza del leader tibetano sposterebbe l’attenzione”. – …
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I NUMERI DEI MORTI PER LA REPRESSIONE IN TIBET
Alla data del 22.3.2009 si sono registrate proteste e manifestazioni in 102 centri del Tibet. – … Read the rest of this entry »
Disordini in Tibet, arrestati 90 monaci
Tashi Sangpo, il monaco "suicicato" nel fiume Machu dopo essere stato fermato e, secondo Shingsa Rinpoche, torturato dalla polizia cinese.
L’ordine non regna fra i tibetani. Qualcosa sta succedendo nel Qinghai, la provincia cinese che rappresenta la porzione settentrionale del Tibet storico. – … Read the rest of this entry »
IL DALAI LAMA 50 ANNI DOPO. “LA NOTTE CHE FUGGII DAL TIBET”
di Piero Verni (www.freetibet.eu ) (Il Riformista – 10 marzo 2009 ) Proprio in queste ore, esattamente 50 anni or sono, la situazione in Tibet stava per toccare un punto di non ritorno. – … Read the rest of this entry »
Democratici cinesi ai tibetani: lavoriamo insieme
Democratici cinesi ai tibetani: lavoriamo insieme per la Cina e il Tibet – di Nirmala Carvalho. Pechino insiste che ha liberato il Tibet dalla schiavitù e dalla miseria. Ma esperti notano che la libertà morale e religiosa è più importante. … Read the rest of this entry »
Il suicidio d’un monaco in Tibet
Il monaco tibetano Tashi Sangpo, ventotto anni, residente nel monastero di Golok Ragya, nella contea di Machen, regione del Qinghai, si è tolto la vita gettandosi nel fiume Machu. – … Read the rest of this entry »
Immagini scioccanti dal Tibet
Arrivano dal Tibet queste terribili immagini che testimoniano la violenza e la ferocia – … Read the rest of this entry »
Appoggia ancora la Birmania
Il leader democratico birmano e vincitore del Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi
Il leader democratico birmano e vincitore del Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, ha trascorso gli ultimi 13 anni detenuta dalla giunta militare birmana. Lei e migliaia di monaci e studenti sono stati imprigionati per aver sfidato coraggiosamente il loro regime brutale con appelli alla democrazia. Questa settimana un barlume di speranza si è acceso per il loro rilascio, e per noi è tempo di appoggiarli. – … Read the rest of this entry »
Risoluzione sul Tibet del Consiglio Regionale del Veneto
18 marzo 2009 RISOLUZIONE n. 62 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
RELATIVA A “INIZIATIVE PER IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DELLE LIBERTÀ DEMOCRATICHE IN TIBET”. – … Read the rest of this entry »
Pechino liberi il Panchen Lama
Gedhun Choekyi Nyima, 11° Panchen Lama da 14 anni sequestrato con tutta la sua famiglia dalle autorità cinesi
Da 14 anni Gedhun Choekyi Nyima, 11° Panchen Lama riconosciuto dal Dalai Lama, è sequestrato insieme alla sua famiglia. Pechino continua a dire che egli “sta bene” e che in Tibet vi è libertà religiosa: la liberazione del vero Panchen Lama potrebbe essere l’unico segno credibile.
Dharamsala (AsiaNews) – La campagna pubblicitaria di Pechino sugli effetti benefici della dominazione cinesi in Tibet ha una grossa falla. “Se davvero il Tibet è in pace – come dice Pechino e il falso Panchen Lama – perché si rifiutano di mostrare la mondo il vero Panchen Lama, quello riconosciuto dal Dalai Lama? La scomparsa da 14 anni di Gedhun Choekyi Nyima contraddice in modo completo l’idea sbandierata da Pechino che in Tibet vi è libertà di religione”. – … Read the rest of this entry »
Il falso Panchen Lama loda Pechino: in Tibet continuano gli arresti
Gyancain Norbu, nominato dal governo cinese 15 anni fa al posto del Panchen Lama riconosciuto dal Dalai Lama, vede tutto rosa. Ma nelle zone tibetane la lista degli arresti si allunga. – … Read the rest of this entry »
Tibet: calma nell’anniversario dei moti
di Beniamino Natale; Anche il secondo anniversario “pericoloso”, quello delle violenze di Lhasa del 14 marzo dell’anno scorso, è passato senza incidenti in un Tibet stretto nella morsa delle forze di sicurezza cinesi. – … Read the rest of this entry »
Legge marziale e arresti: questa è la “pace” del Tibet
14.03.09 Lhasa- negozi chiusi in segno di protesta nella capitale del Tibet super presidiato dalla polizia cinese.
Dharamsala (AsiaNews) – “La Cina non è sincera”: così il tibetano Urgen Tenzin commenta le parole del premier cinese Wen Jiabao secondo il quale il Tibet sarebbe “pacifico e stabile”. Urgen Tenzin è il direttore del Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia (Tchrd) e accusa la Cina di diffondere voci false sulla reale situazione del Tibet, in questi giorni sotto un serrato controllo militare, con arresti, violenze, chiusure di monasteri, rieducazione. – … Read the rest of this entry »
Lhasa: la polizia setaccia le case dei tibetani
Nella ricorrenza del 14 marzo, primo anniversario della rivolta che lo scorso anno ha infiammato tutto il Tibet, – … Read the rest of this entry »
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 12 MARZO 2009
Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sul 50° anniversario della rivolta in Tibet e del dialogo tra Sua Santità il Dalai Lama e il governo cinese.
Il Parlamento europeo ,
– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Cina e sul Tibet, in particolare la sua risoluzione del 10 aprile sul Tibet (1) e del 10 luglio 2008 sulla situazione in Cina dopo il terremoto e prima dei Giochi olimpici (2) ,
– vista la dichiarazione di Sua Santità il Dalai Lama dinanzi al Parlamento europeo il 4 dicembre 2008,
– vista la dichiarazione sul Tibet resa dall’Amministrazione statunitense e dall’Unione europea al vertice UE-USA del 10 giugno 2008,
– visto l’articolo 108, paragrafo 5, del regolamento,
A. considerando che nel marzo 2009 ricorre il 50° anniversario della fuga di Sua Santità il Dalai Lama dal Tibet e l’inizio del suo esilio in India,
B. considerando che gli otto cicli di colloqui tra gli inviati di Sua Santità il Dalai Lama e i rappresentanti del governo cinese non hanno dato esito e non ne è prevista la continuazione,
C. considerando che il Memorandum sulla effettiva autonomia del popolo tibetano, prodotto su richiesta del governo cinese e presentato da inviati di Sua Santità il Dalai Lama all’ottavo ciclo di colloqui nel novembre 2008 a Pechino, rispetta i principi alla base della Costituzione cinese e l’integrità territoriale della Repubblica popolare cinese, ma è stato respinto dal governo cinese in quanto considerato un tentativo di “semi-indipendenza” e “indipendenza mascherata”, … Read the rest of this entry »
Pechino vuole annientare il Dalai Lama
Pechino vuole distruggere il Dalai Lama, ma senza di lui non ci sarà pace in Tibet. di Bernardo Cervellera – Read the rest of this entry »
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 12 MARZO 2009
Risoluzione del Parlamento europeo del 12 marzo 2009 sul 50° anniversario della rivolta in Tibet e del dialogo tra Sua Santità il Dalai Lama e il governo cinese Read the rest of this entry »
Il Dalai Lama: Il Tibet è un inferno sale la tensione tra Cina e Stati Uniti
Repubblica — 11 marzo 2009 pagina 14 sezione: POLITICA ESTERA
BANGKOK – Il Tibet? «È stato trasformato in un inferno in terra. Questi 50 anni hanno portato indicibili sofferenze al Paese e al popolo». Dalla sua residenza indiana d’ esilio a Dharamsala, il Dalai Lama ha usato toni forti nel giorno di una cerimonia attesa da tempo. Il leader spirituale buddista celebrava la data forse più triste nella storia moderna del suo popolo, la fallita rivolta anticinese del 10 marzo 1959, la fuga attraverso l’ Himalaya e le stragi seguite alle proteste del marzo 2008. «Ancora oggi – ha detto – i tibetani in Tibet vivono in costante paura e le autorità cinesi restano perennemente sospettose di loro». Non solo. «I tibetani – ha aggiunto – sono considerati criminali, meritevoli della morte». Consapevole della solidarietà che milioni di persone hanno tributato ieri alla causa del Tibet nel mondo, con manifestazioni e iniziative da Taiwan a New York, da Katmandu a Canberra, Londra e New Delhi, il Dalai Lama ha insistito nella sua trentennale offerta alla Cina di una «genuina autonomia» invece della piena indipendenza. Ma ancora una volta la reazione di Pechino è stata sferzante: «Non risponderò alle menzogne del Dalai Lama», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Ma Zhaoxu, «la cricca del Dalai Lama sta confondendo il bianco con il nero. Mettono in giro solo delle voci. Le riforme democratiche cinesi sono le più ampie e profonde mai realizzate nella storia del Tibet». I vertici di Pechino hanno minacciato serie conseguenze diplomatiche nelle relazioni con gli Stati Uniti se non sarà ritirata la risoluzione del deputato democratico Rush Holt che chiede di «riconoscere la disperazione del popolo tibetano in occasione del cinquantesimo anniversario dell’ esilio del Dalai Lama» e invita a «compiere uno sforzo multilaterale per trovare una soluzione duratura e pacifica». La mozione, in attesa dell’ esame del Congresso Usa, rivolge un appello al governo cinese «affinché risponda alle iniziative del Dalai Lama per trovare una soluzione alla situazione tibetana». … Read the rest of this entry »
Mozione del Parlamento Italiano per il 50° anniversario dell’Insurrezione di Lhasa del 1959
Testo della Mozione a prima firma Matteo Mecacci, approvata dalla Camera dei Deputati il 10 marzo 2009 c on 538 voti a favore, 3 astenuti, in occasione del 50° anniversario dell’Insurrezione di Lhasa del 1959 Read the rest of this entry »
Manifestazioni in tutto il mondo per il Tibet
Manifestazione per il Tibet 10.03.09
(AsiaNews/Agenzie) – Da Canberra a Londra, dall’India a Washington, da Tokyo a Kathmandu, in tutto il mondo i tibetani in esilio e attivisti per i diritti umani ricordano i 50 anni dalla rivolta contro l’occupazione cinese, soffocata nel sangue.
In Nepal stamattina presto centinaia di tibetani hanno pregato al monastero Samten Ling a Boudha, a est di Kathmandu. Dopo la preghiera ci sono stati slogan per l’indipendenza del Tibet. La polizia è intervenuta, nonostante una situazione pacifica: vi sono stati scontri e parecchi arresti. – … Read the rest of this entry »
MOZIONE SUL TIBET DEL PARLAMENTO ITALIANO
Mozione approvata dalla Camera dei Deputati in occasione del 50 anniversario dell’Insurrezione di Lhasa, – … Read the rest of this entry »
Tibet, la lotta continua
La Cina teme una nuova ondata di proteste in Tibet – … Read the rest of this entry »
Tibet in rivolta, scontri e arresti
Repubblica — 10 marzo 2009 pagina 4 sezione: POLITICA ESTERA
PECHINO – Bombe contro la polizia e manifestazioni nei monasteri “bucano” la cortina del silenzio che la Cina impone attorno al Tibet. Malgrado lo stato d’ assedio che stringe la regione ieri è stata una escalation di tensione: un centinaio di monaci deportati dal monastero di Lutsang, espulsioni a raffica di stranieri e testimoni scomodi. Come temeva il governo cinese, il cinquantesimo anniversario dell’ esilio del Dalai Lama ha riaperto ferite antiche e recenti. Non si spegne la resistenza contro quella che molti tibetani considerano un’ occupazione straniera e un “genocidio culturale” (così lo definì il Dalai Lama) della loro identità nazionale. I cinquant’anni della fuga in India del loro leader spirituale precedono il primo anniversario delle tragiche giornate di Lhasa: il 14 e 15 marzo 2008 la capitale del Tibet fu il teatro di violenze contro gli immigrati cinesi e poi di una brutale reazione poliziesca. Ieri delle bombe artigianali sono state lanciate contro la polizia nella vicina provincia del Qinghai, dopo gli scontri fra la popolazione tibetana e pattuglie militari che bloccavano le strade per controlli d’ identità. I militari hanno circondato anche il monastero di Rebkong, uno dei tanti da cui giungono notizie di proteste. La settimana scorsa un monaco si era dato fuoco; un centinaio di religiosi avevano sfidato i divieti manifestando per la libertà di cultoe per la liberazione dei prigionieri politici. Secondo le stime degli esuli 1.200 persone sarebbero scomparse dopo la rivolta di un anno fa. Da settimane il governo cinese allarga il dispositivo di sicurezza ben oltre i confini amministrativi del Tibet ufficiale, dà la caccia i giornalisti, sigilla militarmente le enclave etniche tibetane nelle tre provincie limitrofe del Qinghai, Sichuan e Gansu. Colonne di camion dell’Esercito Popolare di Liberazione sono avvistate sui valichi di montagna, accampamenti fortificati appaiono vicino alle comunità tibetane più importanti. … Read the rest of this entry »
110 monaci arrestati in Tibet
Due giornalisti italiani, dell’Ansa e di Sky Tg24, sono stati fermati dalla polizia cinese per tre ore (http://www.pupia.tv/mondo/notizie/0003028.html ) – … Read the rest of this entry »
Dieci marzo, per non dimenticare la tragedia del Tibet
Della tragedia tibetana, della feroce repressione attuata dai militari cinesi nel paese himalayano, non si parla. Tutto è stato messo a tacere. – … Read the rest of this entry »
MESSAGGIO DI SUA SANTITÀ IL DALAI LAMA
MEZZO SECOLO DI SOFFERENZE
Oggi è il cinquantesimo anniversario della pacifica rivolta del popolo tibetano contro la repressione della Cina comunista in Tibet. La maggior parte dei partecipanti erano giovani nati e cresciuti dopo il 1959, i quali non hanno mai vissuto né visto un Tibet libero. Comunque sia, è un motivo d’orgoglio che essi fossero guidati da seri convincimenti per servire la causa tibetana, che è continuata di generazione in generazione. Ciò servirà come fonte di ispirazione per tutti quelli nella comunità internazionale che hanno mostrato il loro interesse nella questione Tibetana. Noi siamo debitori e offriamo le nostre preghiere per tutti quelli che sono morti, che sono stati torturati e per tutti quelli che hanno sofferto duramente durante la crisi dell´ultimo anno per la causa del Tibet, da quando la nostra battaglia è cominciata. – … Read the rest of this entry »
Cresce la tensione in Tibet, il Dalai Lama è preoccupato
Samdhong Rinpoche Premier tibetano in esilio: cresce la tensione in Tibet, il Dalai Lama è preoccupato – Pechino scarica Hillary «Da Washington non accettiamo lezioni» Read the rest of this entry »