Ven Ghesce Gendun Tarchin: Il tantra come via della liberazione. Cagliari 11-12 febbraio 2017. Appunti non revisionati del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Ven Ghesce Gendun Tarchin. Siamo oggi qui per un lavoro molto importante. Questo lavoro è da realizzare con la mente, cuore e spirito. Cosa abbiamo nella nostra vita? Questa nostra anima, mente e cuore. Sono l’essenza della nostra esistenza. Il nostro compito è scoprire questi valori in noi ed attivarsi, farli funzionare. Questo è il compito del sangha o degli amici spirituali, finalizzato ad aiutare gli altri. Nella nostra vita quotidiana cosa sentiamo? Questo è un momento di consapevolezza tra amici spiritual. Il che è funzionale a far sorgere, a scoprire i nostri valori spirituali. Non è una ricerca esteriore ma al nostro interno. Dobbiamo solo scoprire quello che c’è già, nella mente e cuore umano, la buddità, perché l’essenza del cuore umano è del tutto uguale a quello del Buddha. Altrimenti ci perdiamo da noi stessi, finiamo persi nella illusorietà della nostra vita perché non giungiamo a riconoscere l’essenza della nostra vita.
Tutte le religioni hanno lo stesso obiettivo. Attraverso gli studi religiosi, una volta avanzati negli studi si giunge all’essenza della religione che è uguale per tutte. È un cammino interiore, vissuto, esperienziale, sentendo noi stessi come presenza dentro noi stesi. È un cammino che porta alla scoperta del nostro calore interiore, certezza interiore, fino alla qualità infinita: saggezza e compassione. È la qualità ultima più elevata dell’essere umano. Non lo si fa con la forza, ma con la mente abile, intelligenza, delicatezza, tranquillità.
Tutti i testi insegnamenti di Buddha nei secoli hanno raggiunto un numero elevatissimo, e tutti hanno lo stesso obiettivo: addestrare la mente, domare la mente come un cavallo, elefante, scimmia selvaggia. Una volta domati l’elefante, scimmia, tigre, leone diventano dolci. Tutto ciò che sembrava impossibile lo diventa. Così può pure la nostra mente.
Come funziona la nostra mente, se non come un’animale selvaggio? Perciò non dobbiamo fare esempi d’animali, perché l’essere umano non è mai tranquillo, rilassato. Per domare la mente occorre vincere grandi difficoltà. Il Cho o dharma o meditazione è proprio finalizzato a domare, ammorbidire la nostra mente, pacificare la mente. Cho è la meditazione, è la pratica di dharma, ma non ha una ricetta fissa, perché qualsiasi azione che fai in questo senso aiuta a domare la nostra mente. Giungiamo al Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=38, all’intero sentiero della meditazione risalente al grande maestro indiano Atisha che proprio per questo compose un piccolo ma importantissimo testo: La lampada sul sentiero della liberazione https://www.sangye.it/altro/?p=81. Da qui hanno preso origine tutti i Lamrim: Nigma, Kargyu, Sakya, Gelu. Tutta la tradizione del Lamrim parte da Atisha, il che è finalizzata a domare la nostra mente, a renderla molto dolce, delicata, gentile. Qualsiasi sentiero che si pratica deve rappresentare il metodo dei mezzi abili, la compassione. Questo è il metodo per domare la nostra mente, non lo posso fare con la forza. È il metodo del Buddha, il metodo della compassione. Lam Rim di Atisha o guida al praticante di Dharma secondo tre categorie, in base alle diverse attitudini. Una volta domata la mente cresce la pace, buddità, compassione. La prima categoria, o del principiante, ha la motivazione di praticare il dharma con lo scopo di portare beneficiare alla vita futura, perciò non ha attaccamento alla vita presente, è volta al benessere nel samsara o benessere come nirvana. La seconda categoria è spinta dalla motivazione di non attaccamento agli esseri samsarici, di praticare le virtù per conseguire il nirvana. La terza categoria o livello del praticante è praticare per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Atisha fu invitato dal 30° re del Tibet, Landarma, che gli storici dipingono come un grande innovatore, perché quando fu assassinato, si concluse l’impero tibetano. Egli aveva due figli, di cui uno divenne re dell’est, l’altro del Tibet occidentale. Al tempo di re Songsten Gampo il Tibet era completamente unito, dopo la morte di Langadarma il Tibet non si riunifico più. Il re del Tibet occidentale Cianciub O’ invitò Atisha in Tibet.
Atisha doveva tornare in India, ebbe problemi con la strada, e chiese il permesso al suo superiore di rimanere in Tibet in quanto c’era un compito molto importante da svolgere. La Lampada fu appunto scritta in modo semplice per essere compresa da chiunque. Il testo è indirizzato a queste 3 categorie, al di fuori di queste non si è considerati dei praticanti di Dharma.
Quindi analizziamo la nostra motivazione.
Perché il praticante di dharma non deve aver interesse per questa vita? Perché deve essere interessato alla vita futura, o, meglio al nirvana.
Un sutra importantissimo recita: “Chi è interessato alla vita futura è causa del nirvana o beneficio completo per tutti esseri, allora il frutto in questa vita cresce spontaneamente, da solo”. Se lavoriamo per la vita futura, il benessere in questa vita giunge spontaneamente. Questo è il segreto. Il primo passo è conoscere queste 3 motivazioni. Prima sviluppiamo la 1 motivazione del principiante, poi quella dello stadio intermedio, poi quella ulteriore superiore o per il beneficio di tutti gli esseri. Quando abbiamo queste 3 motivazioni ci liberiamo dallo stress e dai problemi di questa vita.
Cior cho, in 6 categorie, 1 pulire la stanza e decoralo in modo appropriato il luogo del Buddha, Dharma e Sangha o padre figlio spirito santo o trimurti indù. Nel nostro caso si tratta di pulire la stanza del Buddha, Dharma e Sangha: il che equivale a purificare il nostro cuore, impegnandosi nella pratica della generosità. 2 offerta, trovare il materiale dell’offerta, il che è uno scopo morale, virtuoso. Sono le prime 2 delle 6 categorie preparatorie.
Pulire la polvere è pulire la mente. Dopo che il Buddha disse a suo cugino di pulire innanzitutto le scarpe dei monaci, quindi la sala di meditazione, quindi quindi divenne un arat,
3 assumere la postura di Buddha Vairochana in 8 punti. 3Prendo rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha, 5 generare la mente di bodicitta, 6 pratiche incommensurabili fatte col nostro cuore.
3 postura di Buddha Vairochana, comoda, a gambe incrociate in posizione del loto, schiena dritta, capo legg inclinato in avanti, occhi semichiusi e sguardo alla punta del naso. Lingua al palato, mano dx sul palmo della sx coi pollici a contatto, spalle allineate, 8° – respiro immaginario inspirare dalla narice sinistra ed espirare dalla destra per 7 volte, quindi viceversa per 7 volte. Inspirare dalla sx espando dalla dx 7 volte.
Dott. Enrico Dellacà. Quando il maestro ha parlato molto giustamente di domare, mi ha molto colpito, perché mi ricordava le parole del mio maestro che prima studiò in un monast Kargyu nell’Amdo quindi Ghelu a Lhasa. Riportare la mente a casa è il segreto di tutto = avere una mente concentrate in sé stessa, non distratta. Così ci allontaniamo dal mondo fisico d’oscurità, avvicinandosi al suo stato puro, originario. Così la mente è centrata in sé stessa. I preliminari sono fondamentali, cui noi occidentali purtroppo diamo pochissima importanza, occorre invece seguire questo percorso. Il Lam Rim d’Atisha, di cui il maestro ha parlato, ha un qualcosa di magico.
Ven Ghesce Gendun Tarchin. L’importante è ricordarsi nel Lamrim delle 3 motivazioni col loro significato, e facciamolo in qualsiasi pratica, nello studio.
Abbiamo parlato del lamrim, della storia del Tibet, le 6 pratiche preparatorie: 1 pulire stanza 2decorare 3 postura bh vairochana in 8 punti. Motivazione: dopo 1 respiro, la mente dev’essere in posizione neutrale, pura, da qui deve sorgere la motivazione virtuosa, il che dipende dal proprio livello di pratica, rifugio nei 3 gioielli, generare la bodicitta, pratica 4 incommensurabili.
Il Sentiero Agevole che Conduce all’Onniscienza, de-lam, de= agevole.
Mi prostro costantemente ai piedi del venerabile e santo Maestro che è indivisibile da Buddha Vajradhara! Prenditi cura di me con grande amore!
L’esposizione degli stadi del sentiero per l’illuminazione – il metodo profondo che conduce gli esseri fortunati alla Buddhita’ – e’ composta da due voci principali: “La radice del sentiero: la devozione al Guru” (affidarsi all’amico spirituale = ghesce, quindi non significa inchinarsi, ma affidarsi a chi t’aiuta nella pratica di Dharma)
(Secondo la tradizione indo-tibetana. L’oggetto di rifugio è molto personale, l’oggetto di rifugio può essere variabile e soggettivo.) Dopo aver esaminato il proprio stato mentale, con un’attitudine particolarmente virtuosa, immaginate nello spazio di fronte a voi, un ampio e alto trono prezioso sorretto da otto imponenti leoni delle nevi. Su di esso, su di un sedile costituito da un disco di loto variegato, luna e sole, è assiso colui la cui essenza è il nostro gentile Guru radice e che appare come Buddha Shakyamuni. Il suo corpo è del colore dell’oro fino; il suo capo è adornato dall’usnisha; ha un volto e due braccia, la mano destra che tocca la terra e la sinistra in posizione di meditazione e che regge una ciotola ricolma di nettare. È elegantemente adorno delle tre vesti monacali color zafferano e dei segni maggiori e minori e risplende di una naturale luce chiara e limpida. È seduto con le gambe incrociate nell’alone di luce irradiata dal suo corpo. Tutto intorno a lui si trovano i Lama radice e dei lignaggi, gli Idam, i Buddha e i Bodhisattvsa, i Daka, le Dakini, i protettori del Dharma oltremondani. Di fronte a tutti loro ci sono dei bei tavoli, su cui sono disposti dei testi luminosi la cui natura non e’ altro che gli insegnamenti dati da quegli esseri santi, cioè il Dharma scritturale. Pensate inoltre che tutti gli esseri del campo dei meriti vi guardino con simpatia e anche voi, ricordando le loro qualità e gentilezza, li contempliate con grande ammirazione.
Riflettete in questo modo: “Nonostante tutte le madri esseri senzienti e io stesso abbiamo gia’ sperimentato, da tempo senza inizio, innumerevoli sofferenze, le generali sofferenze del samsara e, in particolare, le sofferenze delle rinascite sfortunate, ci aspettano ancora sofferenze difficili da sondare e senza fine! Pertanto, ora che ho ottenuto una speciale rinascita così difficile da avere, e così significativa quando la si e’ ottenuta, se questa volta non la uso per conseguire la suprema liberazione da tutte le sofferenze del samsara – lo stato del Guru-Buddha – dovrò nuovamente sperimentare infiniti altri tipi di sofferenze, le generali sofferenze del samsara e, in particolare, le sofferenze dei migratori sfortunati. Poiché i Lama-Tre Gioielli, che risiedono nello spazio di fronte a me, hanno l’abilita’ di proteggere da tutte queste sofferenze, prendo rifugio, dal profondo del cuore, nei Lama-Tre Gioielli poiché devo realizzare a qualunque costo la preziosa e perfetta Buddhita’ per tutti gli esseri.”
Dopo aver completato le pratiche del rifugio, di bodhicitta e dei ‘quattro pensieri incommensurabili’ https://www.sangye.it/altro/?p=9377, riflettete ripetutamente, per sette o ventun volte, sul significato della seguente preghiera: “Per il bene di tutte le madri esseri senzienti devo assolutamente ottenere velocemente, e ancor piu’ velocemente, la preziosa illuminazione che e’ perfetta e completa! Di conseguenza, tramite il profondo sentiero della pratica del Guru-Yoga, intraprenderò le meditazioni del sentiero graduale per l’Illuminazione.”
JOR CHO
Visualizza l’oggetto di rifugio, il significato per noi della visualizzazioni è il risultato della nostra concentrazione. Tutto dipende dalla visualizzazione e dipende dal cuore.
Quando ci troviamo in un incontro di darma dobbiamo avere la mente di gioia, di conoscere i nostri valori spirituali, di conoscere i nostri valori interiori, la gioia del nostro cuore.
Questi valori dentro ognuno di noi diventano la felicità della vita, sì della vita di tutti i giorni, amici, comunità, fonte della nostra compassione, saggezza, la gioia di riconoscere, capire il prezioso gioiello dentro di noi, che è la fonte di Buddha dharma sangha. Questa è la nostra vera dignità umana. Questo nostro incontro ha un solo motivo: di condividere questo solo valore, dentro noi stessi e dentro gli altri. Il che rende il ns incontro gioioso. C’è un motivo preciso: condividere il darma, l’insegnamento col conseguente arricchimento per noi stessi e gli altri. Così sorge in noi la gioia di scoprire questi valori e la gioia di comunicare con gli altri. È il grande universo dei valori spirituali. Nessuno ci può sostituire. Ognuno ha in sé questi valori.
Il testo che abbiamo di riferimento oggi è davvero molto prezioso. Questo testo è la dimostrazione della realtà, della pratica del sentiero confortevole. Non è obbligatorio saper leggere per praticare il lamrim, esso è per tutti. Lamrim menapa, quello iniziale, è la pratica del lamrim attraverso la trasmissione tramite l’ascolto, la trasmissione orale. Ascoltando la guida segui la pratica. Mena = istruzione orale. Lamrim shunpapa = studio dei trattati, dei testi di lamrim. Es nella tradizione gelupa ci si riferisce ai 18 lamrim. In precedenza erano 8 insegnamenti di lamrim. Ad es il lamrim ningma è il kunsang la ghesce lung = parole del mio perfetto maestro di Patrul Rinpoche https://www.sangye.it/altro/?cat=27. Kadam lamrimpa è il
kadam shunpapa = praticante dell’intero lamrim studiano tutti i testi di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?cat=9, shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15, Longcempa https://www.sangye.it/altro/?cat=89, Sakya Pandita https://www.sangye.it/altro/?cat=53 = grande studioso.
3 tipi di pratci lamrim: kadam lamrimpa, kadam menapa, kadam shunpapa. La conoscenza di questi testi è fonte di grande gioia.
6 pratiche preliminari
1 pulire la stanza in modo giusto decorandola in modo appropriato per la pratica dei 3 gioielli
2 offerte che va conseguite in modo corretto, senza sottrarle ad alcuno, Kadampa Lamrimpa praticava il Ciod https://www.sangye.it/altro/?cat=29, vivere in ritiro nella grotta necessita di sponsor, che porta ad es il cibo. Es oggi arriva lo sponsor, e pulisco la stanza, Atisha insegnò ad offrire l’acqua, il suo primo atto fu la fondazione del monastero di Toling vicino al Kailash, Dromtompa era il suo discepolo principale, era un laico completo e nomade, nato in mongolia, che vestiva tutto l’anno una pelle di pecora rovesciata. Atisha insegnò ad offrire l’acqua che è abbondante in Tibet, che ha 8 caratteristiche: leggera, ecc. quindi preparo l’offerte d’acqua, arriva lo sponsor. Ma mi manca la motivazione di dharma. Così buttò una manciata di polvere sull’altare. Padampa sangye lo seppe, sorrise, lui che non sorrideva mai, chiese ai suoi discepoli: cosa è successo? Un gran yogi è riuscito a buttare la polvere contro gli 8 darma mondani, contro la sua offerta impura. Tutti i praticanti di dharma in realtà pratc gli 8 darma mondani. Quindi potete renndervi conto di quanto sia difficile preparare un’offerta veramente pura.
3 posizione, postura in 8 punti di bh vairochana.
Guarda la tua motivazione, se nel tuo cuore la motivazione è giusta o sbagliata, allora quando espiri butta fuori i pensieri negativi. Pensa, con questa motivazione respiro 7 vv da sx a dx, con consapevolezza, concentrazione, il che aiuta a pulire i nostri pensieri che diventano chiari, sereni. Tutti gli yogi tibetani l’anno intrapreso. Il valore e la ricchezza del nostro respiro dipende dalla nostra motivazione, da quanto riusciamo a concentrare e valorizzare. Il che scaccia sicuramente le motivazioni negative. Cos’ la mente torna neutrale. A quel punto inizia la pratica di prendere rifugio nei 3 gioielli. Visualizziamo l’oggetto di rifugio perché non sappiamo ad es cos’ il vero dharma, la realizzazione della vacuità.
Rif nei 3 gioielli Buddha Dharma Sangha, il dharma non è una cultura, ma un’indispensabile diritto.
La motivazione.
Il Buddha storico veniva da un numero infinito di vite, con la motivazione di grande compassione, mentre noi non ci riusciamo perché siamo troppo attaccati al sé, ed è difficile sviluppare bodicitta perché ci è difficile sviluppare buon cuore, quindi ci troviamo nella circostanza favorevole per conoscere il darma. Perché sviluppare la motivazione di coltivare Buddha Dharma Sangha, se non oggi, quando?
Graziella. Lama Yesce diceva: “Se non oggi, domani, morte, allora è meglio praticare in quest’istante”. Ora dobbiamo sviluppare questa bodicitta, come? Per il beneficio di tutti esseri madri cercherò di raggiungere l’illuminazione, perché è molto importante il sostegno dei 3 gioielli. Per paura d’incidenti stradale prendo rifugio nei 3 gioielli? Sarebbe assurdo! Perché sarebbe un utilizzo improprio! Perché Buddha Dharma Sangha serve per ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti esseri, ma per proteggermi dal terremoto dovrò costruirmi una casa a prova di sisma. Ma a livello culturale succede. Si fanno preghiere per scongiurare terremoti e calamità naturali. È la cultura locale.
Ma prendere rifugio nel Buddha Dharma Sangha significa anelare l’illuminazione per il beneficio di tutti esseri. Se, viceversa ci chiudessimo, non avremmo possibilità alcuna sia di conseguire l’illuminazione, sia di praticare per la felicita di tutti esseri, quindi tutti i giorni, tutti i momenti devo familiarizzare, ma prima devo vedere questa realizzazione, quindi la devo realizzare, ma spontaneamente, perché sorge spontaneamente nella natura della ns mente. Per aiutarmi a questo grande progetto, solo questi 3 gioielli mi possono aiutare.
Per portare avanti questo grande progetto devo visualizzare gli oggetti di rifugio, perché nel Buddhismo tibetano sono 4 i gioielli: guru = lama, Buddha Dharma e Sangha. Guru = pesante.
Shigne tenzur = affidarsi agli insegnamenti, radice del sentiero = rispettare l’insegnante, ma nella vita quanti insegnanti abbiamo? Infiniti.
Ma la scelta, il riconoscimento del ns guru dipende da noi, così questa persona diventa fondamentale per la ns conoscenza del dharma.
Guru, in base al sentiero è il rispetto dell’insegnante, ma si tratta dell’insegnante scelto secondo la propria capacità. Se si hanno capacità limitate si finirà per individuare un guru dalla capacità limitate.
Se invece riusciremo ad imparare da tutti gli esseri svilupperemo la capacità di rispetto, di rispetto per la persona. Così chiunque diventerà il tuo insegnate di dharma, così svilupperai rispetto per chiunque e vedrai tutti esseri come bh. Spesso nei testi lamrim si dice di vedere il tuo insegnante come Buddha. Chiaramente sarebbe ignoranza ed oscurazione se il cosiddetto maestro pretendesse di essere considerato un Buddha, altrimenti la vera devozione al guru quella assoluta è giungere a vedere il maestro in ciascuno, così generando rispetto per le qualità degli altri che hanno in potenza le qualità del Buddha. Il che è fondamentale. Lam rim insegna la grande compassione non il fanatismo. Shantideva nel Bodisattvacharyavatara dice: “Perché non rispetti tutti gli esseri, se rispetti il Buddha?” Perché tutti esseri hanno le stesse potenzialità come il Buddha, quindi devi estendere il tuo rispetto a tutti gli esseri, questa è la pratica della grande compassione, è la radice del sentiero, è la devozione al guru. Il che è molto importante, specialmente nel Buddha Vajrayana in cui si dice di vedere ogni guru come il Buddha. Qual’è il suo senso vero? Buddha non è ignorante, è estremamente intelligente. Prendo rifugio nel guru, ora avete chiaro cosa significa?
Dott. Enrico Dellacà. Tutto quello che appare è vuoto. Non ha alcuna ragione per essere di per sé stesso. Realizzato ciò, troverà il sistema per realizzare quel vuoto. Ma, realizzando quel vuoto, ha già realizzato suniata.
d. Il darma è origine dipendente? Dal nostro karma?
Ven Ghesce Gendun Tarchin. A certi livelli siamo legati ai karma precedenti. Ogni minuto, ora, secondo c’è un karma che conduce, segue la nostra esperienza: ma non è più forte della bodicitta o della realizzazione della vacuità. Nessun karma lo è. Tutti i karma appartengono al samsara. Per entrambi occorre grande efficienza. Ma di fronte a queste realizzazione tutto il karma si polverizza, non resiste né alla vacuità né alla bodicitta. Il che rappresenta la potenzialità del darma, se lo conosciamo ci liberiamo dalle potenzialità del karma. Non c’è karma positivo o negativo, ma c’è karma utile ed inutile, quindi l’unica pratica è quella di ridurre, annullare il karma inutile.
Dott. Enrico Dellacà. Il mio maestro diceva che un karma negativo è d’ostacolo alla via, ma la forza del dharma è tale da superare qualsiasi ostacolo carmico. Ma per giungere alla liberazione occorre un grande impegno. La via della bodicitta è una via molto difficile, occorre aver consapevolezza su cio che si deve rinunciare ed ottenere. La via della bodicitta è molto difficile, ma non è bloccata dai debiti carmici perché la pratica del darma è in grado di bloccare, anzi annullare, qualsiasi ostacolo carmico.
Insegnante per me è chi mi indica la tecnica maestro è chi va oltre, nessuno può arrendersi e dire – io non posso – perché tutti ci possiamo riuscire, nei miei progressi sono sempre stato guidato dal rilassamento per poter fare il vuoto mentale e raggiungere il traguardo che aneliamo. Ho avuto molte vite e posso dire che questa sarà la mia ultima reincarnazione.
d. mi ha colpito Atisha che è venuto in Tibet per portare la conoscenza. Due sono i demoni, attaccamenti ed il concetto del tempo, se riflettiamo non ha senso proiettare in futuro le ns aspettative.
d. parlando del guru con rispetto ed ascolto è come interagire al guru della vita di tutti i gg, vedere le esperienze piacevoli come aspetto ed ascolto è difficile, perché qualsiasi esperienza nel quotidiano, qual’è il passo che ci accingiamo a fare, non la consideriamo piu come malattia ma come esperienza.
Dott. Enrico Dellacà. Non è vero che i nemici più grandi sono l’attaccamento ed il tempo, non basta uscire dal tempo perché esserne prigionieri significa esserne schiavi.
Domenica 12.02.17
Ven Ghesce Gendun Tarchin. Analizziamo la nostra motivazione positiva o negativa: espirando emettiamo come fumo nero la nostra motivazione ed inspirando immaginiamo di assumere la motivazione più giusta, corretta, contiamo 3 x 7 = 21 volte, le prime 7 da sinistra quindi a destra, poi da destra a sinistra e viceversa. Ora facciamo la pratica della purificazione per portare propriamente a casa uno stato neutrale, un cuore virtuoso.
Iniziamo col visualizzare l’oggetto di rifugio.
Man = mente, tra = proteggere, quindi = protezione della mente. L’immaginazione è la pratica del mantra, non riduce ma espande l’energia con l’immaginazione, che trasforma la realtà. Noi viviamo in un mondo d’immaginazione, così lo è la nostra felicita ed infelicità, quindi cambiamo la nostra immaginazione, secondo il potere del mantra.
Prendere rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha, che ha 3 livelli: di base, nel cammino verso illuminazione, di frutto o di conseguimento. Anche qui ed ora con la nostra immaginazione posso godere delle qualità di Buddha, Dharma e Sangha con la nostra immaginazione.
Tutto dipende dalla motivazione, se + trasforma tutto in positivo, se – tutto è – anche la pratica del dh.
Dott. Enrico Dellacà. Il temine immaginazione deve stare per visualizzazione, altrimenti porta a molti significati erronei. Il principio fondamentale non è la realtà che ci fa soffrire, ma l’idea della realtà. La nostra mente trasforma continuamente i pensieri nella nostra mente, dobbiamo eliminare i pensieri che non appartengono alla mente pura, che è senza pensieri. Essa vive di luce senza bisogno di nulla. In una realtà convenzionale esistono i pensieri, che hanno varie valenze. Dobbiamo partire con una motivazione corretta, nella trasformazione, nella riscrittura della tela del tantra della nostra esistenza, devo unire la motivazione alla costante energia con cui realizzo quella motivazione ma sarà un insuccesso se non ho un metodo, che necessariamente dev’essere guidata da un maestro qualificato, proveniente da una scuola che abbia la effettiva trasmissione del darma. Ogni volta che viene un pensiero, o meglio un pensato, è una distrazione, ma l’obiettivo è di portare la mente a casa, ma il pensiero, come il pensato, è fuorviante, perché l’obiettivo è di vivere in questo mondo ma noni non siamo di questo mondo.
Ven Ghesce Gendun Tarchin. Rifugio nei 3 gioielli dal cuore, visualizzazione intero oggetto di rifugio, e su questo punto si possono trascorrere dei mesi, il che è una creazione della mente, non è finta, ma una nuova realtà, da qui prendiamo inspiraz energia attraverso cui trasformiamo il nostro cuore mente col risultati di una mente forte, coraggiosa, saggia, senza paura, il che equivale ad abbandonare l’ego, la liberazione dal nostro attaccamento e ci vuole una mente forte, perciò ci liberiamo dalla nostra rabbia e paura. Da cosa ci liberiamo? Dal nostro sé illusorio. Ma è l’ignoranza che ci imprigiona nella gabbia di ferro dell’attaccamento, perché siamo deboli, manca l’energia, il coraggio, il grande cuore. Quando si è in preda alla paura non esiste nessun posto dove scappare perché è la paura stessa che ti blocca e ti chiude. Prendere rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha vuol dire ritrovare la nostra libertà, noi siamo annichiliti dai nostra nemici interiori, perciò, per liberazione dalla paura ci serve il Buddha, la sorgente d’energia la strada e la destinazione finale cui miriamo. Sono 3 obiettivi inseparabili, esiste un Buddha, Dharma e Sangha interiore ed esteriore. Così Buddha, Dharma e Sangha è ovunque. Si tratta – 3 gioielli – d’una energia infinita. Attraverso questa pratica di visualizzazione puoi vivere con questa realtà, = la tua mente ha il potere di creare la realtà.
Aver fiducia nel cuore, fede nelle 3 qualità degli oggetti di rifugio, 1 che sono visibili, 2 sono veri bodisattva, 3 fiducia negli oggetti di rifugio.
Cause del rifug nei 3 gioielli, paura dei reami inferiori e della sofferenza del samsara in generale, fiducia che i 3 gioielli ci proteggono dalla paura, è 1 paura +, che diventa pratica del lamrim, riconoscendo che ha 1 scopo + è 1 paura giusta.
Ma, anche in questo caso, occorre il mantra che espande il ns cuore. Quindi, dopo aver preso rifugio visualizza l’intera infinità degli esseri umani a partire dai tuoi familiari. Quindi quando prendo rifugio nei 3 gioielli, visualizzo l’intera infinita assemblea degli es umani, con lo scopo di salvarli dalla sofferenza, così alleno il nostro cuore mente, amore incondizionato. visualizza pioggia di nettare dai 5 colori che cade su di noi, purifica tutto il ns karma negativo. Pioggia di nettare scende sul ns capo e corpo portando benedizioni e purifica il ns karma negativo.
Abbiamo parlato fin d’ora sul significato di prendere rifugio nel guru. Quindi nettare di 5 colori dal guru cade sull’assemblea d’infiniti esseri umani e quindi su di me. 1 nettare di 5 colori cade sulla corona del ns capo riempiendo il ns corpo di luce e tutte le negatività ed ostacoli svaniscono come fumo nero, importante è aver presente che il nettare di 5 colori non fuoriesce dal ns corpo ma lo riempie lo rende splendente dei 5 colori = 5 saggezze 5 dyani Buddha https://www.sangye.it/altro/?cat=26.
Dott. Enrico Dellacà. Proprio perché abbiamo già una mente chiara, la luce rinforza, fa ulteriormente risplendere la luminosità intrinseca.
Ven Ghesce Gendun Tarchin.
rif nel bh ci sono esseri arya superiori da cui promana nettare dal loro cuore alla ns corona trasform in lux, purificando tutti i ns ostacoli il karma negat vs i bh
dh = pensieri negatv vs insegnamento, purificare = pentimento delle azioni negative del passato e determinazione di non ripeterle in futuro. Rifugio nel dharma = es discriminare insegnamenti, la mente discriminante è il più grande karma negativo rispetto all’insegnamento. Lam rim ha 4 grandezze: 1 grandezza – tempa = insegnamento, è comprendere che tutti gli insegnamenti non sono tra loro contraddittori.
Prendo rif nel dh= ne rispetto tutti gli insegnamenti.
2 grandezza lamrim: tutti gli scritti sono istruzioni al sentiero della liberazione, dell’illuminazione.
3 si acquisisce così l’essenza dell’insegnamento
4 grandezza lamrim: automaticamente si acquisisce la capacita di evitare qualsiasi karma negatività compiuto contro l’insegnamento.
L’energia del cuore s’amplifica così incommensurabilmente.
Condivisione, rispetto generosità con gli amici spirituali: questi sono i benefici del prendere rifugio nel Buddha, Dharma e Sangha, cambiando il ns essere, liberandoci dai conflitti interiori.
C’è tanta energia, un immenso tesoro nascosto dentro di noi.
d. rif 3 gioielli, ma è necessario prima un lavoro per comprendere che siamo nella sofferenza, quindi nella sua ciclicità.
Dott. Enrico Dellacà. Nella visione ordinaria, non in quella ultima, siamo mossi da questa motivazione, dal riconoscimento del dukka o sofferenza per poi seguire l’8 sentiero della liberazione. Ma, oltre la via mantra, non posso invocare alcunché che esista di per sé. Il Buddha è reale, ma non appartiene al ns mondo illusorio, dobbiamo creare in noi le condizioni per cui riusciamo a visualizzare in noi riusciamo a vedere oltre. Visualizziamo un Buddha che è già qui presente nel nostro universo. Dobbiamo utilizzare il sistema della convinzione, ma successivamente dobbiamo giungere ad un momento + import, la fede, etimologicamente significa “patto indissolubile”, da cui anche il termine “federazione”, da cui deriva un unione indissolubile col Buddha, in cui noi stessi ci assorbiamo nella lux.
Restando nel mondo ordinario il bh c’è ma non l possiamo vedere, perciò per farlo dobbiamo fare un salto quantico, solo così riusciamo a vedere il Buddha.
d. Krisnamurti dice che il risveglio è un processo doloroso.
Ven Ghesce Gendun Tarchin. L’essenza della postura di Vairochana è importante, è mahamudra, il grande gesto fisico e mentale, la posizione in 7 punti della postura meditativa non è importante solo nella meditazione ma in ogni momento, a casa, con gli amici, sul lavoro, in ogni istante. È la mahamudra fisica, il corpo nella perfetta posizione, il che crea armonia, solidità, meditazione col corpo. Il che non solo crea armonia, ma, come risultato della postura crea una mente duttile, flessibile e gentile. Il che semplicemente è essere nei 7 punti della postura fisica magistrale del Buddha. In Tibet il gran maestro marpa, la cui posizione seduta è straordinaria. …
chiediamo protezione all’assemblea dei guru, dh, sangha e riceviamo la loro benedizione attraverso nettare in forma di luce che entra dal nostro capo nel ns corpo trasformandolo in un corpo di luce. Beneficiamo di questa nostra trasformazione, e rendiamolo a beneficio di tutti i fratelli e sorelle es e dedichiamo tutti questi meriti alla completa illuminazione di tutti gli esseri.
Leggete i Fondamenti di tutte le buone qualità https://www.sangye.it/altro/?p=931 . Questo rappresenta una meditazione complessiva sull’intero sentiero verso l’illuminazione. Ltzk volle conferire con questo testo le indicazioni sull’intero sentiero .
1 radice – devozione al guru
2 come hai generato la devozione.
Il maestro è gentile perché ha ripercorso ed assimilato e trasmette l’insegnamento del Buddha, perciò dobbiamo avere verso il maestro una gratitudine infinita.
Impermanenza e morte, legge di causa effetto sono i difetti del samsara e ne dobbiamo essere consapevoli. Il cui risultato è la mente di rinuncia, che si matura quando si tende al nirvana, l’attitudine che ci porta alla liberazione dal samsara. Voti di Pratimoksha = Salvare vite, dare, relazione sana, dire la verità, parlare gentilmente in modo d’unire le persone, esprimere solo cose utili, amore compassione saggezza.
Dopo la rinuncia meditiamo sulla bodicitta, quindi sulle 3 moralità: prajinaparamita, bodisattva, veicolo del vajra o pratiche di bodisattva: 6 paramita: generosità samata e vipassana concentrazione e saggezza sono le ultime 2 paramita.
Lamrim non è una pratica solo del veicolo dei sutra, ma del sentiero vajrayana, inizia dal devozione al guru e tutto è collegato all’anuttara yoga tantra
Dott. Enrico Dellacà. Il Lamrim è solo il testo d’Atisha, un maestro indiano da Sumatra che scrisse un’opera starord, ma il bh in Tibet subì delle modificazioni, ltzk riformò il bh in Tibet fondando la scuola gelupa e scrisse delle opere importantissime e scrisse un commentario, per rispetto ai maestri indiani i testi venivano espressi come terma o testi ritrovati.
Il lamrim medio è particolare perché nel 1 testo si segue il lamrim d’atisha, mentre nel lamrim cenmo il commentario partendo dal testo precedente diventa un testo vajrayana che porta all’anutatra, qui trovi tutta la dottrina.
4 classi tantra 1 kria 2 charya 3 yoga 4 anuttara con un suo liv medit, 1-2 variano x voti bodisattva, yoga 1 azione, 2pratica 3 meditaz 4 supremo, è un percorso di meditazione, inspirazione, conoscenza, gioia, meditazione sull’intero sentiero.
Dott. Enrico Dellacà. È un viaggio verso la mente d’illuminazione.