Allarghiamo la Nostra Percezione
Assumiamo una corretta posizione di meditazione: la colonna vertebrale eretta, il capo leggermente reclinato, una posizione che ci permette di dare uno sguardo più attento, più curioso dentro di noi, sentendoci a nostro agio, sciogliendo tute le contrazioni, le tensioni, i punti dolenti, che racchiudono come gusci di noci, come corazze, i nostri problemi.
Ebbene, ora rompiamo questi gusci di noce, e lasciamo andare i problemi che ci assillano, trovando ed assestandoci nella corretta posizione mostrata dal Buddha.
Osserviamo i pensieri che scorrono nella nostra mente.
Diamo il benvenuto al respiro, osserviamo con attenzione vigile e gentile il respiro che entra dentro di noi, che pervade ogni cellula del nostro corpo, si dilata dentro di noi, e fuoriesce.
Possiamo liberamente inspirare ed espirare, pensando con gioia al respiro che si svolge seguendo questo incessante ciclo armonico, e convenire che è perfetto.
Osserviamo con benignità i pensieri che scorrono nella nostra mente, scorrendo sugli oggetti, senza attaccarci, sostenendo quelli piacevoli e viceversa avversando quelli spiacevoli, anzi quelli negativi.
Osservando in modo gentile, attento, ma senza attaccamento. Continuiamo ad osservare, protraiamo la nostra osservazione per qualche tempo.
Dimoro nel momento presente, questo momento è perfetto.
Se ci rendiamo conto che sorgono e subentrano dei pensieri, osserviamoli a lontano, nello stesso modo in cui uno spettatore consapevole affronta la visione d’un film, sistemandosi comodo in poltrona, senza diventare protagonista.
Rimaniamo sempre accordati al respiro.
Realizziamo una tensione vigile e consapevole.
Dimoriamo nel momento presente.
Questo momento è perfetto.
I pensieri non hanno solidità e sono evanescenti, sono della stessa natura dei sogni.
Lasciamoli andare. Osserviamoli semplicemente scorrere, mantenendo la nostra concentrazione sul respiro.
Allarghiamo ora la nostra percezione, in aggiunta al respiro, osserviamo il nostro corpo. Iniziamo a sentirlo, a percepirne i movimenti. Prestiamo ascolto i suoi richiami. Sforziamoci di avvertire le nostre rigidità, individuiamo i punti in cui siamo contratti, comprendiamo dove sono le nostre tensioni, dove si collocano i nostri punti dolorosi, i nostri fastidi.
Continuiamo intanto a rimanere consapevolmente in sintonia col nostro respiro, allargando sempre più la nostra percezione verso l’ambiente esterno al nostro corpo, incluso il cuscino su cui siamo seduti, lo spazio attorno a noi, le persone che stanno meditando con noi, i suoni che ci circondano, sostiamo un poco in questa dimensione allargata.
Pian piano dilatiamola sempre più inclusi gli alberi, le abitazioni circostanti, le persone che ora le abitano, gli animali la città ed i paesi vicini, tra le montagne, nel fondovalle, sulle cime, nelle pianure, lungo i laghi, attorno al mare.
Allarghiamo l’onda della nostra percezione abbracciando spazi sempre più vasti: l’Italia, i paesi vicini, oltre il mare ed oltre le Alpi, l’Europa e gli altri continenti, il nostro pianeta, il nostro sistema solare, la nostra galassia, distendendoci ad abbracciare i mondi nei cicli dello spazio.
Dimensioniamoci in questa immensità, mantenendo sempre la tensione sul respiro, una percezione divenuta vasta, preziosa, dolce, gioiosa e magica. Non più proiettata sulla mente, sugli spazi ristretti del ns ego. Una tensione vigile e rilassata del ns essere nell’universo.
Riportiamo l’attenzione sull’ambiente circostante, ritorniamo in questa sala di meditazione, al nostro corpo, al nostro respiro.
Ora sentiamoci soddisfatti, rallegriamoci i trovarci qui in questo luogo meraviglioso, in questa notte/ mattina speciale, avendo vinto la pigrizia d’uscire di casa, per trovarci qui a meditare.
Riportiamo l’attenzione ai nostri spazi interiori.
Rallegriamoci di quest’azione che ha creato grandi meriti ed un’attitudine sana e virtuosa, e dedichiamo tutta l’energia buona che abbiamo creato, grazie alla nostra azione positiva e consapevole, affinché tutti gli esseri senzienti possano raggiungere la felicità e le sue cause, possano dimorare nell’equanimità separati dall’avversione e dall’attaccamento, affinché tutti gli esseri senzienti posano ottenere la gioia dell’illuminazione.
Impegniamoci a mantenere questa consapevolezza il più a lungo possibile in questa nuova giornata, nella notte che ci attende e lentamente e dolcemente usciamo dalla concentrazione.