Il guru che vi conduce alla liberazione ed all’illuminazione è un essere rispetto a cui pensate “Con costui, posso praticare la devozione al guru”. Quindi prendete la decisione di stabilire una relazione guru-discepolo e di ricevere insegnamenti da lui. Una relazione guru-discepolo non dipende dal fatto che voi stessi siate andati da una certa persona a domandargli di diventare il vostro guru; per esempio, migliaia di persone ricevono insegnamenti da Sua Santità il Dalai Lama, e non è che ciascuno di loro vada da Sua Santità a chiedere: “Volete essere il mio guru?”. Tradizionalmente, la prima volta che si ricevono insegnamenti da un guru si può chiedergli il permesso di ricevere gli insegnamenti, casomai ci fosse qualche ragione di rifiuto – ma solo se c’è il tempo. Più che altro, dipende da voi. Prima di ricevere insegnamenti sulla devozione al guru, può darsi che l’idea della relazione gurudiscepolo sembri un po’ scomoda e di difficile approccio; però, dopo aver accettato la relazione ed ascoltato insegnamenti, può darsi che cambiate idea. Se da parte vostra praticherete la devozione al guru, non manterrete più le vostre opinioni precedenti, e il vostro modo di pensare cambierà completamente. Moltissimo dipende dal modo di pensare del discepolo e dalla sua comprensione degli insegnamenti. …
Come è spiegato da Sua Santità il Dalai Lama e da Lama Tzong Khapa nella sezione sulla devozione al guru del Lam-rim Chen-mo, ci sono due modi di vedere il guru come Buddha. Se comprenderete e metterete in pratica correttamente questi due metodi, sarete in grado di vedere la natura del guru come Buddha. Il primo metodo consiste nell’addestrare la propria mente a vedere le qualità del guru; il secondo nel vedere gli errori del guru, ma utilizzarli per sviluppare la devozione. Questi due metodi per stabilire la realizzazione del guru come Buddha sono spiegati in modo assai chiaro e perfetto nel Lamrim Chen-mo di Lama Tzong Khapa. Per quale motivo è necessario vedere il guru come Buddha? Perché voi, i discepoli, volete realizzare un profitto e non una perdita. Questo “profitto” include tutta la felicità di questa vita, che è l’obiettivo di un essere ordinario, la felicità delle vite future, obiettivo di un essere di scopo inferiore, la liberazione dal samsara, obiettivo di un essere di scopo intermedio, oppure la grande liberazione, l’illuminazione, per tutti gli esseri senzienti, obiettivo di un essere di scopo superiore. “Perdita” si riferisce a tutti i fallimenti che incontrate quando non mettete in pratica questi metodi per raggiungere la felicità. Tutti questi livelli di felicità e tutti i metodi per conseguirli sono contenuti nell’affermazione: voi, i discepoli, volete realizzare un profitto e non una perdita.
Gli insegnamenti spiegano che anche se il guru nasce nell’inferno, se il discepolo pratica la devozione al guru incessantemente riceve benedizioni per sviluppare la propria mente e raggiungere realizzazioni sul sentiero: il discepolo realizza un profitto. Il modo essenziale per raggiungere l’illuminazione in una sola vita, così breve, consiste nel vedere il guru come l’essenza di tutti i Buddha. Tuttavia, per sviluppare la devozione necessaria a vedere il guru come Buddha, dovete porre fine a tutte le vostre concezioni errate a proposito del guru e dovete vedere in lui solo le sue qualità. Questo è estremamente importante.
Lama Tzong Khapa spiega che il permettere che sorga un solo pensiero scorretto in relazione al guru, anche per un solo attimo, distrugge le vostre perfezioni; in altri termini fa sì che degenerino tutte le realizzazioni già conseguite e crea interferenze alla generazione di nuove realizzazioni del sentiero e della illuminazione che ne è il risultato. Anche se il guru possiede molte qualità, osservare dal punto di vista dei suoi errori oscura tutte le altre sue qualità. Il fatto di vedere qualche errore di poca importanza oscura tutte le altre sue qualità, cosicché si vedono solamente errori. In questo modo si addestra la mente in modo negativo. D’altro canto, il considerare le qualità del guru e generare devozione vi permette di ottenere tutte le realizzazioni del sentiero graduale, fino all’illuminazione.
Prendete ad esempio voi stessi: voi avete oceani di errori, ma poche qualità positive. Guardare a voi stessi solamente nei termini delle vostre poche qualità buone oscura tutti gli errori, cosicché voi percepite solo le qualità positive. Ecco come la vostra mente è stata abituata a considerare voi stessi. Quindi, se guarderete al guru nello stesso modo, la vostra mente potrà essere addestrata a sviluppare la devozione al guru.
Per quale motivo è così importante la pratica della devozione al guru? Poniamo che qualcuno cerchi di fare un ritiro di lam-rim o di samatha, ma non riesca a causa del sorgere di molti problemi. Oppure poniamo che qualcuno viva da monaco, ed abbia grandi ambizioni di essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti ed agli insegnamenti proprio come Lama Tsong Khapa, Lama Atisha, o Guru Shakyamuni
Buddha; tuttavia, anche se ne ha il desiderio, in realtà non avviene così a causa del sorgere di moltissimi ostacoli. Causa di queste esperienze è l’aver commesso errori nella pratica della devozione al guru nelle vite passate o in questa vita. Così, anche se sono presenti tutte le condizioni necessarie alla pratica del dharma, molti ostacoli sorgono e si fallisce. In ragione del fatto che nelle vite passate non si è praticata correttamente la devozione al guru, si sperimentano questi problemi i questa vita e per molte vite, ancora ed ancora. Se anche incontrerete il dharma nel futuro, ancora vi saranno ostacoli. Ogni cosa, alla felicità di questa vita all’illuminazione, tutto dipende dalla radice della devozione al guru. La devozione al guru è essenziale per il completamento delle pratiche dell’ascolto, della riflessione e della meditazione.
A causa di una pratica scorretta della devozione al guru nel passato, create il risultato simile alla causa, cioè il ripetere lo stesso errore per molte vite, ripetutamente. Anche nelle rare occasioni i cui incontrate un guru e gli insegnamenti, ancora commettete nella vostra pratica lo stesso errore. Per conseguenza è molto importante, anche se avete commesso molti errori, prendere la decisione di non commetterne più. Determinarsi con forza a praticare in modo corretto la devozione al guru ora ed in futuro è il rimedio che fa sì che si commettano ancora questi errori. Alla pratica della devozione al guru viene attribuita una così grande importanza negli insegnamenti sia di sutra che di tantra, perché i modi errati di considerare il guru costituiscono i più grandi ostacoli alla felicità.
Come possiamo comprendere che raggiungere la liberazione è possibile? Quando si comprende la vacuità, quando si riconosce che l’oggetto mantenuto dall’ignoranza nata simultaneamente è falso ed è vuoto, si comprende come sia possibile raggiungere la liberazione. A quel punto si sviluppa una fede piena al 100 per cento che l’ignoranza, e le concezioni errate che ne derivano, possono essere eliminate; si sviluppa una salda fede nella possibilità della liberazione. Comprendendo i due stadi del sentiero graduale del Supremo Yoga Tantra, specialmente il secondo stadio, si comprende più chiaramente il risultato dei quattro kaya e si sviluppa una fede ancora maggiore nella possibilità della liberazione. Si prova poi una fede ancora più profonda recitando preghiere come “Chiamare il Guru da lontano”. In pratica è molto utile seguire il consiglio di Kachen Yeshe Gyältsen, e pensare: “Come sono fortunato a riuscire a trovare anche solo qualche qualità nel guru. Se perfino la mia mente impura riesce a vedere queste poche qualità, quante ne verranno riconosciute da qualcuno che abbia la mente più pura!”
Pensate a quanti pensieri non virtuosi sorgono quotidianamente. La vostra mente è costantemente sopraffatta dal karma negativo e dai pensieri disturbanti, che la oscurano e creano ostacoli. Pensate: “Con una mente così pesantemente oscurata da karma impuro, è un miracolo che io riesca a percepire anche una minima purezza nel guru. Sono veramente fortunato”.
In generale, anche l’apparenza negli oggetti dei sensi di purezza e di bellezza dipende da vostro karma, dalla vostra mente. E dal momento che l’apparenza di ogni cosa dipende dalla vostra mente, dal vostro karma, anche i Buddha non potranno manifestarsi se non in accordo al vostro karma, non avrete alcun altro modo di vedere Buddha. Ora, dal momento che il vostro karma è impuro (e questo lo comprendete anche solo pensando ad un giorno della vostra vita), l’unico modo in cui Buddha può manifestarsi è in una forma ordinaria, cioè una forma dotata di delusioni mentali e di errori.
Questo è estremamente gentile. Se Buddha si manifestasse in una forma inferiore, non sareste in grado di riconoscerlo o di riceverne insegnamenti; se Buddha si manifestasse in una forma più elevata, non avreste il karma di vederlo. In accordo al vostro karma, questi guru che appaiono in aspetto ordinario, con delusioni mentali ed errori, sono gli unici che possono rivelare a voi gli insegnamenti. Questi guru vi conducono all’illuminazione quando voi ne mettete in pratica gli insegnamenti. Questi sono i soli che vi conducono all’illuminazione dandovi direttamente insegnamenti; da nessun altro aspetto voi potete ricevere insegnamenti. Senza di loro, non vi sarebbe modo di ricevere insegnamenti e metterli in pratica, nessun modo di ottenere la liberazione dal samsara, nessun modo di raggiungere l’illuminazione.
Pensate quanto il guru è gentile!
Da un insegnamento del Ven. Lama Zopa Rinpoche dato nell’Aprile del 1987 al Tushita Retreat Center a Dharamsala, in India.