Insegnamenti del Venerabile Lama Gendun Tharchin, Ghesce Lharampa, a Quartu Sant’Elena (Cagliari) il 16 e 17 aprile 2016, a cura del Gruppo di Studi del Buddhismo Tibetano di Cagliari, sul tema “ Introduzione allo yoga tantrico”. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, del Centro Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Ci scusiamo per possibili errori ed omissioni. Prima Parte.
Ghesce Gendun Tharchin. 16 aprile 2016, mattino.
Questa è una bellissima giornata e Cagliari è un bella città, siamo fortunati.
Recitiamo la preghiera per iniziare la giornata. Io la leggerò in tibetano, voi fatelo in italiano, ma, dentro di voi, ascoltatela col cuore. Perché il cuore ha un linguaggio universale che unisce tutti. Ora, abituatevi ad ascoltare col cuore, a sentire col cuore. Con la consapevolezza della mente, chiara, lucida, pura, ascoltiamo questa preghiera. Recitiamo il sutra del cuore https://www.sangye.it/altro/?p=6098 .
Il nostro obiettivo ora qui è praticare il Dharma, il supremo valore della vita. La nostra attività non sarà facile, ma dovremo cercare di fare un’azione eroica. Già conoscere questo valore è un gran nutrimento per la nostra vita, non solo per noi stessi, ma per tutto ciò che attiene la nostra vita. Il Dharma è spirito, perché siamo fatti di valori spirituali. Tutto ciò diventa un grande ricchezza inesauribile, che non ci può essere sottratta. Non ce la possono rubare. È un valore spirituale che rappresenta un grande conseguimento positivo. Tuttavia, oltre al valore spirituale, come possiamo accrescere quello materiale? Praticando i valori della spiritualità. In tal modo acquistiamo fiducia in noi stessi ed il successo dipende dal riconoscimento del nostro valore spirituale, perché i valori materiali sono i valori della nostra vita terrena e devono trovare sinergia coi valori spirituali. Altrimenti tutti i nostri problemi materiali derivano da una mancanza d’armonia tra i valori spirituali e quelli materiali. Se l’armonia esiste, allora tutti i valori si fondono insieme, non esiste più distinzione tra i valori spirituali e materiali, formano un’unità, e noi stessi ne diventiamo la rappresentazione, la rappresentazione del significato del vero cammino spirituale. Per praticare il Dharma dobbiamo usare tutte le nostre capacita intellettive: qui ed ora. Senza aspettare eoni, eoni, eoni: ma qui ed ora.
Dr. Enrico Dellaca’. Il tempo è un puro accidente, che in sé non esiste. Albert Einstein https://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Einstein aveva considerato le tre dimensioni più il tempo, ma si rese conto che il tempo non poteva essere considerato da solo, ma andava preso in considerazione insieme allo spazio. Ad esempio, considerate di passare una notte con una persona amata, e quella notte vi sembrerà un secolo ed invece di stare al freddo intenso anche solo per pochi minuti, e vi sembrerà un tempo infinito. Ma è tutto soggettivo. Ed il tempo è correlato alla velocità della luce. Conta il fatto che consideriamo il tempo che misuriamo col moto della Terra attorno al Sole, ma il tempo non esiste di per sé. Invece il tempo lo dobbiamo vedere come presente, come successione di momenti spirituali, come il Dharma da realizzare qui ed ora.
Giovanni. Cosa significa il termine Tantra? È composto da due termini: il prefisso “tan” che significa estendere, espandere, mentre il suffisso “tra” è la protezione. Quindi mi richiamo al grande insegnamento di Tre Aspetti Principali del Sentiero di Lama Tzong Khapa: la rinuncia, la bodicitta e la vacuità https://www.sangye.it/altro/?p=489 . Pratichiamo ora la pratica di purificazione tramite la respirazione in nove atti.
Ghesce Gendun Tharchin. Abbiamo in tibetano la definizione di quest’esercizio come “lung ciamla papa”. Lung è il vento, mentre ciamla è il vento che ci riporta alla nostra tranquillità e naturalezza. Nella nostra giornata siamo dibattuti da tenti pensieri, che diventano emozioni. È dalla mente, i nostri pensieri che creano, girano col nostro elemento vento. Senza l’elemento vento i nostri pensieri non fluiscono. Il legame tra il nostro elemento vento ed i nostri pensieri è un po’ come il legame tra cavallo e cavaliere. Senza il cavallo non esiste il cavaliere. Ognuno cerci quindi la propria conclusione tramite la ricerca sulla base della propria esperienza. Questo è l’unico modo per comprendere, per capire anche i nostri errori. Quindi dove va il nostro elemento vento? Perché col vento vanno i pensieri. Perché controllando uno dei venti posso controllare i miei pensieri. Questo è il metodo per portare la nostra mente nella sua naturalezza. È importante quindi praticare i 9 cicli di respiro. Ma, per farlo appropriatamente, dobbiamo avere una buna conoscenza dei nostri canali e chakra, acquisendo concentrazione e conoscenza del nostro sistema psicofisico. Un persona disturbata può così riportarsi nella sua naturalezza. Fondamentale è la correlazione tra la mente ed il suo ritmo respiratorio. Yoga tantrico è yoga della mente. Perché la mente non ha limiti, mentre il fisico è limitato. Yoga è concentrazione consapevolezza della conoscenza, capacità della intenzione o della motivazione. Conoscenza del collegamento tra elemento vento e mente, come cavallo e cavaliere.
Dr. Enrico Dellaca’. Il sistema dei canali e corpo sottile fu illustrato dagli antichi Vedanta. Tre sono i canali principali, il canale centrale è blu all’esterno, internamente (come anche gli altri canali) è rosso chiaro come il colore dei petali del fior di loto, il canale a destra è rosso ed a sinistra bianco, portano le gocce di bodicitta, sono intersecati dai venti pranici o sottili, che sono 10, di cui 5 principali e 5 secondari, se sono in equilibrio significa che siamo in salute. Ma dobbiamo parlare di sem-lung, o di mente vento. Il problema è di tenere sotto controllo il vento, tuttavia, dato che il rapporto è come tra cavallo e cavaliere, dobbiamo concentrarci sui canali mentali. La concentrazione mentale, oltre all’elemento superiore, necessita della pazienza, ma ha senso solo nell’ambito della suniata, o tompa gni o vacuità, altrimenti non si attribuisce significato alla pratica.
Dove corre il vento? Nei canali o nadi, il che in sanscrito significa “corso d’acqua”. La presentazione generale dei canali psicofisici indiani la troviamo negli yoga Sutra di Patanjali http://www.yoga.it/raja-yoga/yogasutra/, http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/meditazione/patanjali.htm ed in altri testi. Ma non dobbiamo cadere nell’illusione che siano dei percorsi fissi, ma variano a seconda dell’individuo. Dipende dalle capacità, motivazione. Prendiamo la mente nella sua tranquillità e naturalezza: occorre una motivazione valida ed una forte determinazione. Il che ci porta fiducia e ad acquisire esperienza, che è conoscenza. Una forte motivazione ci porta a realizzare l’esperienza agognata. La motivazione corretta ci fa rimanere nel nostro percorso, mantenendo la nostra mente nella sua naturalezza. Conoscenza del percorso: se ne abbiamo una debita conoscenza, ne conosciamo il percorso. Il canale centrale esternamente è blu, quello di destra rosso, bianco a sinistra, mentre chakra è un vortice. Quando inspiri dalla narice sinistra inspiri nel canale di sinistra bianco. Il punto più importante è conseguire e mantenere la concentrazione della conoscenza, perciò dobbiamo conseguire la concentrazione spirituale.
Ghesce Gendun Tharchin. Questa mattina, cosa abbiamo imparato? Una pratica utile tutti i giorni nella vita quotidiana. Tutta la pratica richiede conoscenza della teoria, in modo vasto e profondo. Il che rappresenta la forza eminente per rendere la nostra pratica più efficace, e, per farlo, occorre determinazione, formazione, forte energia. È una filosofia profonda di dharma, estremamente importante. Perciò pratichiamo lo yoga tantrico.
Yoga in occidente è sinonimo di meditazione, sinonimo di concentrazione, anche nel significato anglosassone del termine. Ma yoga significa unione. Ma, di cosa? Unione di mente cuore! Se la mente va a sinistra ed il cuore a destra: nulla funziona. Se andiamo divisi, nulla funziona. Se riuniamo la mente e cuore, acquisiamo la consapevolezza, mindfulness, che è null’altro che lo yoga di mente e cuore. Quando l’unione non rappresenta la simbiosi di mente e cuore, allora siamo fuori strada, in altre parole l’unione di mente e cuore è l’unione di cavallo vento e cavaliere mente. Ma, quale mente? Quella della Drò, la goccia essenziale, dei bindu, della bodicitta, in tibetano cianciub sem. Mentre i canali psicofisici sono le nadi. Yoga è l’unione tra le energie psicofisiche con la rinuncia bodicitta e la saggezza della vacuità. Yoga, è un termine che conferisce un’emozione, è il termine del risveglio, è l’unione tra mente e cuore, tra mente e vento, tra cavallo e cavaliere, tra mente e corpo, tra canale vento e gocce: con la rinuncia, la bodicitta e la saggezza che realizza la vacuità, quello che Lama Tzong Khapa ha chiamato i Tre Aspetti Principali del Sentiero https://www.sangye.it/altro/?p=489.
Il dharma stesso è dono, è generosità. Il dharma d’Enrico è nato in lui stesso, è maturato in lui in questa bella terra e l’ha donato agli altri. Questo è un modo perfetto!
Chi è privo di yoga? Nessuno! Buddha disse: “Tu sei il tuo maestro”. Perché questo valore è insito in ciascuno di noi, è un valore spirituale di saggezza intangibile, indistruttibile, di pienezza. È l’unico valore capace d’esaudire tutti i desideri. Lo yoga tantrico è l’unione dei desideri mondani coi valori spirituali, senza ostacolare i desideri, ma soddisfacendoli coi valori spirituali, si tratta di riunire i desideri mondani coi valori spirituali. Solitamente ci dobbiamo opporre ai desideri, alla rabbia, all’attaccamento. Ma così sarà una guerra infinita, ma lo yoga tantrico è l’armonia, il placare i desideri terreni con l’energia, il valore spirituale.
Domanda. La mente è un cavallo che, se incontrollato, s’imbizzarrisce e noi dobbiamo avere nel nostro cuore il cavaliere che doma il cavallo: è giusto?
Ghesce Gendun Tharchin. Giustissimo.
Domanda. Questo insegnamento ci porta a fare uno yoga più preciso?
Ghesce Gendun Tharchin. Si.
Domanda. Non riesco a conciliare lo yoga come unione dei desideri con la spiritualità.
Domanda. È unione di spiritualità e materialità come il tao bianco e nero che si fondono?
Ghesce Gendun Tharchin. Yin e yang è anche yoga.
Domanda. Superando l’attaccamento con la pratica spirituale, questo sparisce?
Ghesce Gendun Tharchin. Non lo so.
Domanda. Tantra è pure trasformazione, lavorare coi chakra e materia, trasformazione delle emozioni, in un’energia emotiva che ci aiuta a fare piuttosto che a distruggere.
Ghesce Gendun Tharchin. Certo, è una trasformazione, e non metaforica. L’insetto che sta sulla pianta vive in simbiosi con essa. È inutile trovare una risposta temporanea, è meglio rimandare la risposta ai risultati della ricerca. Perché questo non è il mio modo, né del Buddha. Buddha ha fatto sì che testimone ne fosse la terra, la natura, la madre terra.
Chi è il maestro del Buddha? Il suo maestro è la natura. Buddha è testimoniato dalla natura. Buddha nacque sotto un albero, visse e mori sotto un albero. Ed ottenne l’illuminazione sotto l’albero. È importante considerarsi sempre nella ricerca, che significa la nostra costruzione interiore, significa la nostra conferma, la fiducia interiore. Avendo la giusta domanda, cerco la risposta non nelle parole, ma nella realizzazione concreta dentro di noi.
Domanda. come sublimare la rabbia?
Ghesce Gendun Tharchin. Perché ti sei arrabbiato? Non devi arrabbiarti, ma devi comprendere la ragione, e capirai che non avevi motivo d’arrabbiarti.
16 aprile 2016, pomeriggio.
Ghesce Gendun Tharchin. Siamo nel percorso di vita spirituale, un percorso importante, difficile, ma, al tempo stesso, un cammino più facile di vita. Perché qui possiamo usare solo la nostra mente, la mente d’unione di corpo, mente e parola. Poiché siamo umani, creati dai nostri cinque aggregati psicofisici (forma, sensazioni, percezioni, fattori elementari e coscienza), ne deriva che la nostra vita dipende dalle circostanze o condizioni in cui si trovano i cinque aggregati. Il nostro benessere dipende dall’armonia esistente tra loro. La nostra vita dipende dalla loro interazione armonica. E l’azione, lo svolgersi della nostra vita dipende dall’azione di corpo, parola e mente. Il corpo agisce in base a quanto pensa la mente, che si esprime attraverso la parola.
L’azione, quando non unita a corpo, parola e mente, divide l’unità dei cinque aggregati, il che crea squilibrio, se ne perde l’interazione, questi non comunicano più tra loro. La distrazione è non yoga, anzi è l’opposto dello yoga, e da essa deriva lo squilibrio dei cinque aggregati. Dall’azione di corpo parola e mente in sinergia d’unione dipende il nostro benessere. L’unita di mente e cuore è l’unita dello yoga. Trasformare la nostra vita comune in straordinaria, questa è la pratica dello yoga tantrico, significa vivere la vita spirituale in un’altra dimensione, dove troviamo tutti i componenti della nostra vita in uno. Significa trasformare la nostra vita comune in una straordinaria. Questo è il segreto del tantra, che è invisibile. È un valore umano impercettibile, impalpabile, altrimenti non sarebbe segreto, invisibile. Altrimenti sarebbe alla portata di tutti. È ciò che trasforma la vita comune in straordinaria. È una vita tranquilla, solo questo si nota, mentre ne resta segreta la straordinarietà. Il Buddha Bodisattva nella società ha un comportamento comune e normalissimo, ma, sotto queste apparenze, nasconde il valore segreto dello yoga d’unione della vita comune e straordinaria. E non è in contraddizione, è la via del mantra, del vajra, indistruttibile. È importante che resti tutelata la sua invisibilità, che mantenga un comportamento comune, normale nella vita ordinaria. Per contenere questo grande valore spirituale occorre una vita normale, tranquilla, generosa, positiva, come quella d’un albero, che offre senza aspettative. Prendiamo ad esempio la generosità del mare: quanto ha dato di generazione in generazione? Ha il mare forse fatto delle discriminazioni? No. Così dev’essere la generosità. Perché devo essere generoso?
Perché siamo infelici? Perché litighiamo, lottiamo?
Perché non siamo più naturali, perché non abbiamo più generosità.
Questa è un legge naturale, dobbiamo rispettare la legge naturale della generosità. Se viviamo in questo valore, significa vivere in principi d’umanità. Fuggendo, corrompendo gli altri, non riusciamo a mantenete una vita armonica, rimaniamo infelici. L’unione tra vita etica semplice, comune crea una vita straordinaria, un contenitore e contenuti.
Cavallo e cavaliere: è un rapporto biunivoco tra mente e cuore, una sinergia armonica. Nei testi classici si parla di mente come cavaliere e vento come il cavallo. Addestrare il cavallo, così la mente si addestra, mentre la concentrazione è addestrare il cavaliere. L’elemento vento va di pari passo con la nostra mente: grossolana, sottile e molto sottile, così il vento è grossolano, sottile e molto sottile. Il vento grossolano è il nostro di tutti giorni, con tanti pensieri sia positivi che negativi. Poi abbiamo la coscienza sottile, come il subconscio, il sonno, mentre la coscienza più sottile è la mente di chiara luce unita al vento più sottile.
A livello grossolano abbiamo sia menti negative, positive e neutre: sono i pensieri della giornata. È un’energia di vento grossolano, che prima o poi andrà abbandonata, perché sia i pensieri negativi che positivi sono collegati con la mente grossolana, ma sono considerati ostacoli sia che siano positivi che negativi. A livello più sottile del tantra possiamo trasformare i pensieri negativi come mezzi abili per raggiungere ulteriori valori spirituali. Attaccamento, rabbia od odio ed ignoranza sono i tre negativi. Nel mantra segreto, ignoranza ed attaccamento, a differenza del sutra, diventano mezzi abili per conseguire ulteriori gradini spirituali. Il prefisso tan in hindi significa tirare, estendere, quindi espandere in sanscrito. Tra significa, quindi, come trasformare l’attaccamento come mezzo abile per espandere l’attività spirituale legata alla pratica tantrica, il vento sottile è la goccia essenziale. Penetrare nei punti energetici dev’essere un operazione invisibile tramite la conoscenza della saggezza. Come espandere il nostro mondo spirituale? In Tibet hanno quattro classi di tantra: Krya, Charya, Yoga, Anuttara Yoga.
Come trasformare l’attaccamento come mezzo abile per espandere l’attività spirituale legata alla pratica tantrica? Col krya o azione, attività, penetrando nella sensibilità sensuale, senza creare scompensi, effetti collaterali.
L’azione: il krya enfatizza sulla purificazione di corpo, salute, ambiente, fa pulizia con fiori, incenso, profumi.
L’attività è la pratica della generosità, moralità, pazienza.
La meditazione dello yoga tantra si esercita con lettere, segni, fiori, loto, immagini di divinità, ma l’autotrasformazione nella divinità non funziona ugualmente per tutti ed ognuno deve prendere in base alle sue disposizioni.
La meditazione suprema è sul supremo Anuttara yoga tantra.
Sono mezzi abili per espandere i nostri valori spirituali, utilizzando il nostro attaccamento, ma prima devo conseguire una certa capacità. Nel Krya, Charya, Yoga, Anuttara ci sono livelli diversi d’attaccamento. Come addestrare allora il nostro attaccamento?
Da un piccolo, leggero attaccamento, una volta addestrato, posso proseguire nella classe ulteriore. Ad esempio: un attaccamento leggero è solo guardare, che si utilizza per un secondo livello d’attaccamento che sorge dal sorridere. Il terzo livello d’attaccamento è col tatto, che diventa energia per espandere il valore spirituale. Cos’è il il valore spirituale? Come utilizzare l’attaccamento per creare ulteriori valori spirituali, senza creare alcun effetto collaterale? Come? I valori spirituali sono segreti, richiedono molta intelligenza e conferiscono fiducia in noi stessi.
Domanda. un modo iniziale per utilizzare l’attaccamento è la non identificazione?
Ghesce Gendun Tharchin. Certo, ma tu devi rispondere, in base alla tua esperienza, già questo è molto positivo.
Non effetti collaterali ed espansione della spiritualità.
Tantra yoga è una cosa, poi c’è lo yoga buddhista tantrico, il che è stato sempre molto utile, perché per una persona che vive tra i desideri ci si chiede come utilizzare i desideri per elevare la mente?
Al re che gli chiedeva: “Come posso sviluppare il dharma senza abbandonare i miei impegni terreni? Il Buddha rispose: “Non ti preoccupare, puoi sviluppare il dharma senza abbandonare i tuoi doveri”.