Gyalwang Karmapa: Bodhichitta e l’ordinazione Bhikshuni alle monache.
Venerdì 15 Gennaio 2016 Monastero di Tergar, Bodh Gaya, Bihar, India. Appunti ed editing del Dr. Luciano Villa, revisione dell’Ing. Alessandro Tenzin Villa e di Graziella Romania nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni.
Durante la seconda giornata del Terzo Incontro di Dharma Arya Kshema d’Inverno, il Karmapa ha continuato il suo insegnamento sul Prezioso Ornamento della Liberazione di Gampopa, descrivendo le cause per generare bodhicitta. Egli ha inoltre discusso la questione dell’ordinazione delle monache, indicando che, anche se aveva sperato di avviare il processo di dare quest’anno l’ordinazione Bhikshuni, ha dovuto rinviarlo per una serie di motivi.
Sua Santità il Karmapa
L’insegnamento di oggi è concentrato sulle quattro cause di generare bodhichitta come sono presentate da Asanga nei Livelli del Bodhisattva. La prima causa per suscitare bodhicitta è vedere o ascoltare i poteri del Buddha e Bodhisattva. Per questo motivo è importante studiare le storie delle vita del Buddha e dei Bodhisattva del passato.
A titolo di esempio, è significativa la storia di Buddha Akshobhya. Prima che Akshobhya divenisse un Buddha, fece la promessa che fino a l’illuminazione non si sarebbe mai arrabbiato né lasciato perturbare da qualsiasi essere senziente. Dobbiamo considerare profondamente le nostre aspirazioni. Fare un voto come Akshobhya di non arrabbiarci fino alla Buddità è difficile da concepire per noi esseri ordinari. Pertanto, iniziamo facendo la promessa di non arrabbiarci per un solo giorno. Poi, a poco a poco, nel corso del tempo, possiamo cominciare a sviluppare il coraggio di Akshobhya.
Perché è necessario diventare un Buddha perfettamente illuminato a beneficio degli altri esseri? Nella Lampada di Atisha sugli Stadi del Sentiero del Bodhisattva, si dice che è per beneficiare gli altri esseri che dobbiamo sviluppare la chiaroveggenza di conoscere tutti gli aspetti della loro situazione, al fine di essere realmente di beneficio. Perché i bodhisattva non sono completamente onniscienti, quando s’impegnano a beneficiare gli esseri, molto, ma non tutto, di quel che fanno, va a buon fine. Al contrario, tutto ciò che i Buddha fanno a beneficio degli esseri è pieno di significato. Inoltre, l’attività dei Buddha è compiuta senza sforzo e spontaneamente.
La nostra aspirazione a raggiungere la Buddità non deve essere fatta solo di parole. Abbiamo bisogno di guardare la situazione attuale e capire il vero vantaggio di raggiungere lo stato di Buddha. Se sviluppiamo questo desiderio profondo e lo ricordiamo in ogni momento, sarà quindi possibile raggiungere l’illuminazione.
Si sono fatti molti incontri per determinare se sia o meno possibile conferire l’ordinazione Bhikshuni e quali sono i metodi da utilizzare per farlo. Ora s’è stabilito che è davvero possibile, come è emerso da una conferenza del 2015 a Dharamsala. In linea di principio, è stato raggiunto un accordo tra i capi anziani di tutti i lignaggi buddisti tibetani che sarebbe accettabile conferire le ordinazioni Bhikshuni da un duplice Sangha: di monaci della tradizione Mulasarvastivada praticata nel buddismo tibetano e monache della tradizione vinaya Dharmagupta.
Poiché il conferimento dell’ordinazione Bhikshuni alle monache nella tradizione tibetana è un passo significativo, è importante che sia fatto correttamente ed attentamente. Tra le ragioni di rinvio del primo passo troviamo che il prossimo anno è considerato dalla società tibetana essere astrologicamente di cattivo auspicio. Ora è chiaro che l’ordinazione Bhikshuni avrà luogo e quest’anno terrò delle conferenze per discutere su come procedere in termini pratici.