DIECI
10.1. Dieci poteri di un Buddha (CB 33)
Conosce gli effetti positivi e negativi del karma virtuoso e non virtuoso.
Conosce le più piccole conseguenze di una causa specifica e ogni relazione tra causa ed effetto
Conosce le differenti attitudini e disposizioni di ogni individuo.
Conosce la natura di ogni individuo.
Conosce la capacità di ogni individuo.
Conosce tutti i sentieri, con le rispettive cause
Conosce tutti i dharma
Conosce le varie vite precedenti
Conosce le diverse trasmigrazioni degli esseri dell’universo
Conosce la cessazione di ogni difetto mentale.
10.2. Dieci bhumi (DSO 53) (ADL 76) (CAM 73)
Pramudita Terra della gioia La molto gioiosa
Vimala Terra della purezza L’immacolata
Prabhakari Terra radiosa L’illuminatrice
Arcismati Terra fiammeggiante La radiante
Sudurjaya Terra estremamente difficile da raggiungere Difficile da vincere
Abhimukhi Terra che si trova di fronte alla verità Quella che orienta
Duramgama Terra vasta Quella che va lontano
Achala Terra immobile L’immutabile
Sadhumati Terra provvista di buon pensiero Quella di grande intelligenza
Dharmamegha Terra dei popoli del Dharma Nuvola o essenza del Dharma
10.3. Dieci azioni negative (CB 24)
Del corpo
Uccidere
Rubare
Tenere condotta sessuale scorretta
Della parola
Mentire
Usare parole che dividono
Usare parole dure
Parlare di cose futili o senza senso
Della mente
Cupidigia
Malevolenza
Visioni errate (non accettare la legge di causa ed effetto)
10.4. I dieci doni (MGI 60) (PF 232)
Doni personali
Essere nati come esseri umani
Essere nati in un luogo dove si può incontrare il Dharma
Essere nati con un corpo sano
Non aver commesso i cinque atroci crimini
Aver fede nel Dharma
Doni circostanziali
Essere nati in un periodo fortunato in cui il Buddha è apparso
Essere nati in un periodo fortunato in cui il Buddha ha insegnato il Dharma
Essere nati in un periodo fortunato in cui vi è ancora il Dharma
Essere nati in un periodo fortunato in cui esistono i mezzi per praticare il Dharma
Essere nati in un periodo fortunato in cui si è in grado di incontrare un Sangha
Quattro colori (blu, giallo, rosso e bianco)
Terra
Acqua
Fuoco
Aria
Luce
Spazio limitato
10.6. Dieci tipi di decomposizione del corpo (Asubha, oggetti di impurità)
(Meditazioni sui cadaveri per chi ha particolari afflizioni riguardo al corpo)
Cadavere gonfio: per chi desidera un bell’aspetto
Cadavere senza colore: per chi desidera pelle e carnagione belle
Cadavere in suppurazione: per chi desidera il corpo profumato
Cadavere screpolato: per chi desidera un corpo sodo e muscoloso
Cadavere storpiato: per chi desidera un corpo molto sviluppato (ad es. le mammelle)
Cadavere smembrato: per chi desidera movimenti aggraziati del corpo
Cadavere fatto a pezzi: per chi desidera la perfezione delle giunture
Cadavere insanguinato: per chi desidera la bellezza prodotta da gioielli e trucco
Cadavere infestato dai vermi: per chi è attaccato all’idea che il corpo è “io” o “mio.”
Scheletro: per chi desidera denti perfetti
10.7. Dieci contemplazioni (DSO 30)
Buddha
Dharma
Sangha
Moralità
Generosità
Deva
Morte
Corpo
Respiro
Pace
10.8. Dieci titoli del Buddha (DSO 117)
Perfetto Tathagata
Santo Arhat
Pienamente illuminato
Dotato di saggezza e moralità
Ben indirizzato
Conoscitore dei mondi
Maestro insuperabile
Maestro di dei e di uomini
Risvegliato
Sublime
10.9. Dieci grandi discepoli (DSO 117)
Mahakashyapa patriarca del Ch’an
Ananda colui che ha sentito molto
Shariputra colui che si distingue per la saggezza
Subhuti colui che spiega il vuoto
Purna colui che spiega il Dharma
Mahamogallana colui che si distingue per le sue forze sovrannaturali
Katyayana maestro della discussione e dell’esegesi
Aniruddha maestro nell’uso dell’occhio celeste
Upali maestro di disciplina e rituali
Rahula figlio di Buddha, maestro di riti esoterici
10.10. Dieci qualificazioni di un maestro Mahayana (UBV 219)
Etica del comportamento
Serenità e stabilizzazione meditativa
Pace mentale ottenuta mediante la saggezza
Conoscenza superiore a quella del discepolo
Entusiasmo nella pratica
Ampia padronanza delle scritture
Realizzazione della realtà
Abilità nell’arte dell’insegnamento
Cura amorevole per i discepoli
Assenza di scoraggiamento nell’operare per i discepoli
Secondo Dargye (TSM 207)
Calma acquisita con una moralità pura
Pace interiore dovuta alla concentrazione focalizzata
Pace acquisita con la completa saggezza discriminante
Conoscenza molto superiore a quella dei discepoli
Capacità di sforzarsi con entusiasmo continuo e volontà di insegnare
Piena conoscenza delle scritture, tradizioni orali e iniziazioni
Completa conoscenza intellettuale o comprensione intuitiva di sunyata
Mezzi perfetti e intelligenza nell’esporre il Dharma
Sincerità e compassione nel guidare i discepoli
Sopportazione infinita, non soccombere mai a fatica mentale e fisica o scoraggiarsi
Conoscenza di fonti e non fonti
Conoscenza delle azioni e del loro risultato
Conoscenza delle concentrazioni, delle liberazioni meditative…
Conoscenza delle facoltà superiori e non superiori
Conoscenza delle varietà delle inclinazioni
Conoscenza delle divisioni dei 18 costituenti…
Conoscenza dei sentieri che conducono ai tipi di esistenza ciclica e alla pace solitaria.
Conoscenza della memoria di stati precedenti.
Conoscenza della morte, della trasmigrazione e della rinascita.
Conoscenza delle contaminazioni e della loro estinzione.
10.12. Dieci principi esteriori (UBV 220)
Competenza nell’arte e nella meditazione del mandala
Competenza nella stabilizzazione meditativa
Competenza nei mudra delle mani
Competenza nell’arte della postura meditativa
Competenza nelle diverse posture delle gambe
Competenza nelle recitazioni
Competenza nel rituale dell’offerta del fuoco
Competenza nei rituali delle offerte
Competenza nelle attività che richiedono un’azione irata
Competenza nei processi di Dissolvimento
10.13. Dieci principi interiori (UBV 220)
Competenza nell’eliminare le interferenze meditando sui cerchi di protezione.
Competenza nella preparazione dei chakra di mantra.
Competenza nel conferimento dell’iniziazione del vaso e dell’iniziazione segreta.
Competenza nel conferimento dell’iniziazione della consapevolezza della saggezza e dell’iniziazione della parola.
Competenza nella separazione dei nemici dai loro protettori
Competenza nei rituali delle torme
Competenza nelle varie recitazioni dei mantra
Competenza nelle attività irate
Competenza nei rituali di consacrazione
Competenza nei rituali di iniziazione
10.14. Dieci motivi di rimpianto (YT 76)
Sciupare la vita
Morire in modo irreligioso e legato alle cose terrene
Spendere la vita per raggiungere mete e vantaggi terreni
Lasciare che la mente venga affogata nella palude delle illusioni terrene.
Essere separati dal guru prima di raggiungere l’illuminazione.
Rompere i voti e la fede con la forza delle passioni incontrollate.
Dissipare la perfetta saggezza nella giungla delle cose terrene.
Vendere come se fosse mercanzia la Sublime Dottrina dei saggi.
Avere avversione, rinnegare o abbandonare un qualsiasi essere.
Sprecare la giovinezza in una volgare indifferenza.
10.15. Dieci requisiti (YT 76)
Avendo valutato le proprie capacità, è indispensabile una sicura linea d’azione
Per eseguire i comandi di un guru sono indispensabili fiducia e diligenza
Per evitare errori nella scelta del guru si deve pretendere di conoscerne pecche e virtù
Per essere in sintonia con il guru occorrono chiarezza mentale e fede incrollabile
Attenzione incessante, alacrità di mente e umiltà sono indispensabili per rendere corpo, parola e mente immuni dal male
Armatura spirituale e forza di intelletto sono indispensabili per adempiere i voti del proprio cuore
Per essere liberi occorre abituale libertà dal desiderio e dall’attaccamento
Per acquisire il Duplice Merito, nato da giusti propositi, giuste azioni e la consacrazione altruistica dei loro risultati, occorre sforzo incessante.
La mente impregnata d’amore e compassione nelle parole e nei fatti deve sempre essere diretta al servizio di tutti gli esseri viventi.
Attraverso l’udito, la comprensione e la saggezza occorre capire la natura di tutte le cose e non cadere nell’errore di considerare la materia e i fenomeni come cose reali.
10.16. Dieci cose che si devono fare (YT 77)
Unirsi a un guru dotato di forza spirituale e completa conoscenza
Cercare un luogo di piacevole solitudine che eserciti benevoli influssi psichici
Cercare amici che abbiano fedi e abitudini simili alle tue in cui riporre fiducia
Consumare solo il cibo sufficiente a mantenersi in salute nel periodo del ritiro
Studiare gli insegnamenti dei Grandi Saggi di ogni scuola senza parzialità
Studiare le utili scienze della medicina e dell’astrologia e la difficile arte degli auspici
Adottare un modo di vivere che mantenga in buona salute
Adottare pratiche tali che conducano allo sviluppo spirituale
Conservare i discepoli sicuri nella fede, miti nello spirito, che mostrano di essere favoriti dal karma nella loro ricerca della Perfetta Saggezza
Conservare costantemente la consapevolezza, mentre si cammina, si è seduti, si mangia e si dorme
10.17. Dieci cose che si devono evitare (YT 78)
Un guru desideroso di acquisire fama e possedimenti terreni
Amici e compagni che risultano nocivi per la pace mentale e lo sviluppo spirituale
Eremi e luoghi di residenza dove ci sono persone che annoiano e distraggono
Guadagnarsi da vivere con frode e furto
Azioni che possono danneggiare la mente e impedire lo sviluppo spirituale
Leggerezze e superficialità che fanno scadere nella stima degli altri
Comportamenti e azioni inutili
Nascondere gli errori e gridare quelli degli altri
Cibi e abitudini che non si confanno alla salute
L’attaccamento derivato dall’avarizia
10.18. Dieci cose che non si devono evitare (YT 78)
Le idee, essendo lo splendore della mente
Le forme di pensiero, essendo la rumorosa gaiezza della Realtà
Le passioni che offuscano, essendo il mezzo per ricordare la Perfetta Saggezza che libera da esse
L’abbondanza, essendo il concime e l’acqua per la crescita spirituale
Le malattie e difficoltà, essendo maestre di pietà
Nemici e sfortuna, essendo i mezzi che rendono propensi ad abbracciare una vita religiosa
Ciò che viene da sé, essendo un dono divino
La ragione, essendo in ogni azione la migliore alleata
Gli esercizi devozionali di corpo e mente che si è in grado di praticare
Il pensiero di aiutare gli altri, anche se può essere condizionato dalla nostra capacità pratica di aiutare gli altri
10.19. Dieci cose che si devono sapere (YT 79)
Tutti i fenomeni visibili, essendo illusori, non sono reali
La mente, non vendo un’esistenza indipendente, è transitoria
Le idee nascono da una concatenazione di cause
Il corpo e la parola, essendo composti dei quattro elementi, sono transitori
Gli effetti delle azioni passate, da cui deriva tutta la disperazione, sono inevitabili
La disperazione, essendo il mezzo per convincerci del bisogno di una vita devota, è un guru
L’attaccamento alle cose terrene rende la prosperità materiale nemica del progresso spirituale
La cattiva sorte, essendo il mezzo che ci porta al Dharma, è anch’essa un guru
Nessuna cosa esistente ha un’esistenza indipendente
Tutte le cose sono interdipendenti
10.20. Dieci cose che si devono praticare (YT 80)
Acquisire una conoscenza pratica del Sentiero percorrendolo
Conoscere il non-attaccamento lasciando la patria e dimorando in terre straniere
Lasciare l’egoismo e seguire gli insegnamenti del guru senza fare obiezioni
Non vantarsi della propria realizzazione, ma applicarla al raggiungimento della Verità
Coltivare con incessante attenzione la conoscenza spirituale
Una volta arrivati ad avere esperienza dell’Illuminazione spirituale, essere tutt’uno con essa in solitudine, abbandonando le attività terrene della moltitudine
Avendo fatto la Grande Rinuncia, non permettere al corpo, alla parola e alla mente di diventare indisciplinati, ma osservare i tre voti di povertà, castità e obbedienza
Abbandonare l’egoismo e votarsi al servizio degli altri
Avendo intrapreso il sentiero del Mantra, non permettere a corpo, parola e mente di rimanere sconsacrati, ma praticare il triplice mandala
In giovinezza, acquisire una conoscenza pratica diligentemente da un dotto e pio guru
10.21. Dieci cose in cui si deve perseverare (YT 81)
Ascoltare e meditare gli insegnamenti
Perseverare nella meditazione e nella concentrazione mentale
Stare in solitudine fino a che la mente non sia stata disciplinata yogicamente
Sforzarsi di dominare i processi mentali
Sforzarsi di rianimare l’intelletto se sopraggiunge l’assopimento
Meditare fino a raggiungere l’imperturbabile tranquillità del samadhi
Prolungare la durata del samadhi e tornarvi a piacimento
Sopportazione del corpo, della parola e della mente nelle circostanze sfortunate
Estirpare, non appena si manifestino, attaccamento, desiderio o indebolimento della mente
Guidare la mente verso la perfezione
10.22. Dieci incentivi (YT 82)
Riflettendo sulla difficoltà di arrivare ad avere un corpo dotato e libero, si può essere indotti ad abbracciare la vita religiosa
Riflettendo sulla morte e sulla transitorietà della vita, si può essere indotti a vivere in modo pio
Riflettendo sulla natura irreversibile dei risultati che inevitabilmente nascono dalle azioni, si può essere indotti a evitare l’empietà e il male
Riflettendo sui mali della vita nel ciclo delle rinascite, si può essere indotti a cercare di raggiungere la Liberazione
Riflettendo sulle miserie che tutti gli esseri patiscono, si può essere indotti a cercare di raggiungere la liberazione da tutto ciò tramite l’illuminazione della mente
Riflettendo sulla natura ingannevole e illusoria della mente di tutti gli esseri viventi, si può essere indotti ad ascoltare e meditare il Dharma
Riflettendo sulla difficoltà di sradicare i concetti sbagliati, si può essere indotti a una costante meditazione che li sconfigge
Riflettendo sulla preponderanza di inclinazioni cattive in questo Kali-Yuga, si può essere indotti a porvi rimedio tramite il Dharma
Riflettendo sulla molteplicità dei casi sfortunati in questo Kali-Yuga, si può essere indotti a perseverare nella ricerca della Liberazione
Riflettendo sulla inutilità di gettare via senza scopo la vita, si può essere indotti a comportarsi con diligenza mentre si percorre il Sentiero
Fede vacillante e intelletto vigoroso possono condurre all’errore di parlare troppo
Fede sicura e intelletto incerto conducono a un dogmatismo di strette vedute
Grande zelo senza adeguata istruzione conduce verso ingannevoli Sentieri
Meditazione senza sufficiente preparazione nello studio del Dharma piò condurre all’errore di perdersi nel buio ella non-coscienza (caos mentale o delusione)
Senza una comprensione pratica e adeguata del Dharma si può cadere in una radicata presunzione religiosa
Se non si abitua la mente all’altruismo e alla compassione verso tutte le cose viventi, si può cadere nell’errore di cercare di raggiungere l’illuminazione esclusivamente a livello individuale
Se non si disciplina la mente meditando sulla sua vacuità, si può cadere nell’errore di sciare tutte le attività lungo il sentiero della mondanità
Se non vengono estirpate tutte le ambizioni terrene, si può cadere nell’errore di permettere di essere dominati da interessi terreni
Permettendo a adulatori creduloni e volgari di avvicinarci, si può cadere nell’errore di gonfiarsi d’orgoglio terreno
Vantandosi del proprio sapere e dei propri poteri occulti, si può cadere nell’errore di far mostra con orgoglio di riti svuotati della loro implicazione religiosa
10.24. Dieci somiglianze che facilmente inducono in errore (YT 83)
Il desiderio può essere scambiato per fede
L’attaccamento può essere scambiato per benevolenza e compassione
L’interruzione del processo mentale può essere scambiato per quiescenza di mente che non ha limiti, che costituisce la vera meta
Le percezioni sensoriali possono essere scambiate per rivelazioni della Realtà
Una sola apparizione fugace della Realtà può essere scambiata per realizzazione completa
Chi professa esteriormente la religione, senza tuttavia metterla in pratica, può essere scambiato per sincero devoto
Gli schiavi delle passioni possono essere scambiati per maestri di yoga, che si sono liberati da tutte le convenzioni
Azioni compiute a proprio vantaggio possono essere erroneamente considerate altruistiche
Metodi sconsiderati possono erroneamente essere guardati come prudenti
I ciarlatani possono essere scambiati per saggi.
10.25. Dieci cose in cui non si sbaglia (YT 84)
Essere liberi da attaccamento ed essere ordinati monaci
Portare rispetto al proprio guru
Studiare a fondo il Dharma, ascoltarne gli insegnamenti
Nutrire nobili aspirazioni e un comportamento umile
Avere un modo di vedere liberale ma essere fermi nell’osservare i voti
Possedere grande intelligenza e poco orgoglio
Conoscere molti principi dottrinali e riflettere e meditare su di essi
Possedere una profonda cultura religiosa, conoscenza di cose spirituali e non avere orgoglio
Passare l’intera vita in solitudine e meditazione
Dedicarsi altruisticamente a fare del bene agli altri per mezzo di metodi saggi
10.26. Dieci contrassegni di un uomo superiore (YT 88)
Avere solo un po’ d’orgoglio e d’invidia
Avere solo pochi desideri ed essere soddisfatti delle piccole cose
Essere del tutto privi di ipocrisia e falsità
Regolare la propria condotta secondo la legge di causa ed effetto con la stessa cura che si ha per le pupille dei propri occhi
Essere fedeli ai propri impegni e obblighi
Mantenere vive le amicizie pur nutrendo la stessa considerazione per tutti
Considerare con pietà e non con astio coloro che vivono malamente
Riconoscere agli altri la vittoria, tenendo per sé la sconfitta
Essere diversi dalla moltitudine nel pensiero e nell’azione
Osservare fedelmente e senza orgoglio i voti di castità e pietà
10.27. Dieci cose inutili (YT 89)
Essendo il corpo illusorio e transitorio, inutile dargli eccessiva attenzione
Faticare e sopportare privazioni allo scopo di farsi una casa in questo mondo, dovendo morire a mani vuote e in quanto cadaveri lasciare la propria casa
Lasciare in eredità ricchezze all’infuori dell’affetto
Fare i parenti oggetto della propria devozione affettiva e dedicare loro tempo
Fare lasciti in questo mondo, poiché tutto andrà perduto
Accumulare beni terreni
Prendere i voti se non si conduce una vita santa
Ascoltare e meditare il Dharma senza metterla in pratica
Aver vissuto anche a lungo con un guru, senza umiltà e devozione
Essersi dedicati ad accumulare cose senza profitto di questo mondo piuttosto che cercare di raggiungere la Perfetta Saggezza
10.28. Dieci disastri che uno si auto impone (YT 90)
Mettersi nella condizione di capofamiglia senza avere i mezzi di sussistenza è come essere un idiota che ingerisce l’aconito
Vivere una vita completamente dissennata e ignorare il Dharma, è come essere un demente che di butta in un precipizio
Vivere ipocritamente, e come essere uno che avvelena il proprio cibo
Non possedere fermezza di mente e tuttavia tentare di fungere da capo, è come essere una vecchia che si mette a governare una mandria
Dedicarsi interamente alle proprie egoistiche ambizioni e non fare il minimo sforzo per il bene degli altri, è come essere un cieco che si perde nel deserto
Assumersi compiti difficili e non possedere l’abilità di portarli a termine, è come essere un uomo debole che tenta di trasportare un pesante carico
Trasgredire i precetti del Buddha o del guru a causa dell’orgoglio e della presunzione, è come essere un re che segue una politica disastrosa
Perdere il proprio tempo bighellonando invece di dedicarlo a meditazione, è come essere un cervo che scende a valle invece di rimanere nelle roccaforti montane
Essere assorbiti nella caccia di beni terreni piuttosto che favorire lo sbocciare della Perfetta Saggezza, è come essere un’aquila che si spezza le ali
Appropriarsi illecitamente e senza vergogna delle offerte dedicate al guru o ai Tre Gioielli, è come essere un bambino che inghiotte carboni ardenti
10.29. Dieci cose mediante le quali uno fa del bene a se stesso (YT 92)
Abbandonare le convenzioni terrene per dedicarsi al Dharma
Allontanarsi da casa e dai parenti per vivere assieme a un guru
Abbandonare le attività terrene per dedicarsi ad ascoltare, riflettere e meditare gli insegnamenti
Rinunciare alle relazioni sociali per andare a vivere in solitudine
Rinunciare al desiderio del lusso e dell’agiatezza per sopportare le avversità
Contentarsi di cose semplici ed essere liberi dalla brama di beni terreni
Aderire risolutamente alla decisione di non trarre profitto dagli altri
Raggiungere la libertà dalla brama smodata di piaceri transitori di questa vita per dedicarsi alla realizzazione della beatitudine eterna del Nirvana
Non essere più attaccato alle cose terrene visibili (transitorie e non reali) e possedere la conoscenza della Realtà
Impedire alle tre porte che si aprono alla conoscenza di rimanere spiritualmente non disciplinate per acquisire, mediante il giusto uso, il Duplice Merito
10.30. Dieci cose migliori (YT 92)
Per chi è dotato di modesta intelligenza, credere nella legge di causa ed effetto
Per chi è dotato di normale intelligenza, riconoscere sia dentro che fuori di sé ciò che produce la legge degli opposti
Per chi è dotato di grande intelligenza, capire intimamente l’inseparabilità del conoscitore, l’oggetto della conoscenza e l’atto del conoscere
Per chi è dotato di modesta intelligenza, la migliore meditazione è la completa concentrazione mentale su un singolo oggetto
Per chi è dotato di normale intelligenza la migliore meditazione è l’ininterrotta concentrazione mentale sui due concetti dualistici
Per chi è dotato di intelligenza superiore, la migliore meditazione è rimanere nello stato di shinè, la mente priva di qualsiasi processo di pensiero, sapendo che chi medita, l’oggetto di meditazione e l’atto di meditare costituiscono un’inscindibile unità
Per chi è dotato di modesta intelligenza, la migliore pratica è vivere in assoluta conformità alla legge di causa ed effetto
Per chi è dotato di normale intelligenza, la migliore pratica è considerare tutte le cose oggettive come se fossero immagini viste in sogno o prodotte da magia
Per chi è dotato di intelligenza superiore, la migliore pratica è astenersi da tutti i desideri e tutte le azioni terrene
Il migliore indice di progresso spirituale è la diminuzione graduale delle passioni che ottenebrano e dell’egoismo
10.31. Dieci gravi errori (YT 94)
Seguire un ciarlatano ipocrita invece di un guru che pratica con sincerità il Dharma
Applicarsi alle inutili scienze terrene piuttosto che cercare gli insegnamenti dei Grandi Saggi
Fare piani a lunga scadenza come se dovesse stabilire una residenza permanente in questo mondo invece di vivere come se ogni giorno fosse l’ultimo che gli rimanga da vivere
Predicare il Dharma alla moltitudine invece di meditare su essa in solitudine
Essere avari e accumulare ricchezze invece di consacrarle al Dharma e alla carità
Dare libero sfogo al corpo, alla parola e alla mente nell’impudicizia della dissolutezza invece di osservare con cura i voti
Passare la vita fra speranze e timori terreni invece di arrivare a comprendere la Realtà
Tentare di modificare gli altri invece di modificare se stessi
Sforzarsi di arrivare a possedere poteri terreni invece di coltivare i propri innati poteri spirituali
Essere pigri e indifferenti invece di perseverare quando si presentano tutte le circostanze favorevoli all’avanzamento spirituale
10.32. Dieci cose necessarie (YT 95)
Nutrire una profonda avversione verso la catena delle rinascite
Perseveranza talmente grande da far sì che non si rimpianga la perdita della propria vita nello sforzo di raggiungere l’Illuminazione.
Gioiosità di mente simile a quella di chi ha portato a termine un’azione le cui conseguenze sono di vasta portata
Capire che non c’è un momento da perdere
Essere assolutamente capaci di concentrare la mente su un solo pensiero
Non c’è bisogno di fare nulla
Avere fame del Dharma
Possedere una padronanza delle proprie facoltà mentali
Smascherare la fallacia del dualismo
Avere fiducia della Medesimezza come Unico Rifugio
10.33. Dieci cose non necessarie (YT 96)
Gli insegnamenti, se si raggiunge la vuota natura della mente
La purificazione del karma, se si raggiunge la pura natura dell’intelletto
La purificazione, se si dimora nello stato di quiescenza mentale
Meditare sul sentiero, se si è raggiunto lo stato di Incorrotta Purezza
Meditare sullo stato di non-conoscenza, se si è compresa la natura non reale delle cognizioni umane
Combattere le passioni, se si è compresa la non-realtà delle passioni che ottenebrano
Cercare o rifiutare alcunché, se si è compreso che tutti i fenomeni sono illusori
Cercare la felicità, se si riconoscono disperazione e sfortuna come benedizioni
Praticare la trasferenza della coscienza, se si comprende la natura non-nata della propria coscienza
Cercare il proprio vantaggio, se si cerca solo il bene degli altri in tutto ciò che si fa
10.34. Dieci cose più preziose (YT 98)
Una vita umana libera ben dotata è più preziosa di migliaia di vite non-umane in uno dei sei stati di esistenza
Un Saggio è più prezioso di una moltitudine di persone irreligiose immerse in problemi terreni
Una verità esoterica è più preziosa di innumerevoli dottrine exoteriche
Una fugace apparizione di un solo attimo della Perfetta Saggezza scaturita dalla meditazione è più preziosa di molto sapere derivato da ascolto e riflessione sugli insegnamenti
La più piccola quantità di merito dedicata al bene degli altri è più preziosa si qualsiasi quantità di merito dedicata al proprio bene
Sperimentare anche per un solo momento il samadhi quando tutti i processi mentali si trovano nello stato di quiescenza è più prezioso che avere esperienza ininterrotta del samadhi quando i processi mentali sono ancora presenti.
Godere anche un solo attimo di beatitudine nirvanica è più prezioso che godere di una qualsivoglia quantità di beatitudine sensuale.
La più piccola buona azione fatta senza fini egoistici è più preziosa di innumerevoli buone azioni fatte a scopo egoistico
La rinuncia a ogni cosa terrena è più preziosa che dare in carità una ricchezza di beni terreni incredibilmente vasta.
Una vita spesa alla ricerca dell’Illuminazione è più preziosa di tutte le vite dell’intero ciclo cosmico spese in occupazioni terrene
10.35. Dieci cose che si equivalgono (YT 99)
Astenersi o meno dalle attività terrene, per chi si è dedicato con sincerità d’animo alla vita religiosa
Meditare oppure no, per chi è arrivato a possedere la natura trascendente della mente
Praticare o meno l’ascetismo, per chi è libero dall’attaccamento ai lussi mondani
Dimorare solo in cima a una montagna o vagare qua e là, per chi ha compreso la Realtà
Partecipare o meno ai piaceri del mondo, per chi ha raggiunto la padronanza della propria mente
Meditare in solitudine o lavorare tra gli altri, se si è dotati di totale compassione
Vivere assieme o meno al proprio guru, se si hanno fedeltà e umiltà incrollabili
Incontrare la buona o la cattiva sorte, se si è compreso profondamente gli insegnamenti
Osservare o meno i codici di condotta, se si ha rinunciato alla vita mondana e si è riusciti nella pratica delle Verità Spirituali
Esercitare o meno i poteri miracolosi, se si è raggiunta la Perfetta Saggezza
10.36. Dieci virtù del santo Dharma (YT 100)
Il fatto che siano stati fatti conoscere agli uomini i Dieci Atti puri, le sei Paramita, le Quattro Nobili Verità, gli insegnamenti sulla Realtà e la Perfezione, i Quattro Stati del dhyana, i Quattro stati dell’Esistenza senza forma, i due Sentieri Mistici di rivelazione ed emancipazione spirituale
Il fatto che si siano evoluti nel samsara principi e brahmini spiritualmente illuminati tra gli uomini e i Quattro Grandi Guardiani, i sei ordini dei deva dei paradisi sensuali, i 17 ordini di divinità dei mondi della forma
Il fatto che siano sorti nel mondo coloro che si sono immessi nella Corrente, che torneranno a nascere una volta soltanto, che hanno superato il bisogno di una ulteriore nascita, gli Arhat, i Pratyeka Buddha e i Buddha
Il fatto che ci siano coloro che sono arrivati a possedere l’illuminazione bodhica e sono in grado di tornare al mondo come Incarnazioni Divine e operare per la liberazione del genere umano e di tutte le cose viventi fino al tempo in cui avverrà la disgregazione dell’universo fisico
Il fatto che esistano come risultato della benevolenza onnicomprensiva dei Bodhisattva influenze protettive benevole che rendono possibile la liberazione degli uomini e di tutti gli esseri
Il fatto che si faccia esperienza persino nei mondi infelici, dell’esistenza di momenti di felicità, come diretta conseguenza per aver operato piccole azioni di carità mentre si era al mondo
Il fatto che uomini, dopo essere vissuti in modo disonesto, potranno rinnegare la vita terrena e diventare santi grazie alla venerazione del mondo
Il fatto che uomini il cui karma oltremodo infausto li avrebbe condannati a soffrire pressoché senza fine dopo la morte, avranno la possibilità di dedicarsi ala vita religiosa e arrivare al Nirvana
Il fatto che sia sufficiente avere fede nel Dharma o meditare su di esso, o che sia sufficiente indossare l’abito del monaco per diventare degni di rispetto e venerazione
Il fatto che uno, dopo aver abbandonato tutto ciò che possedeva sulla terra e abbracciato la vita religiosa e rinunciato allo stato di capofamiglia e nascosto se stesso nel più isolato eremo, possa ancora essere sollecitato da tutte le necessità della vita e di esse rifornito
10.37. Dieci espressioni metaforiche (YT 103)
L’espressione “Verità-Base”
L’espressione “Sentiero”
L’espressione “Vero Stato”
L’espressione “Puro Stato”
L’espressione “Stato d’Animo Naturale”
Osservare i voti e colui che osserva i voti
L’espressione “Duplice Merito”
L’espressione “Duplice Oscuramento”
L’espressione “esistenza terrena”
L’espressione “risultati delle azioni”
10.38. Dieci grandi intuizioni che danno gioia (YT 105)
Intuire che la mente di tutti gli esseri senzienti è inseparabile dall’Unica Mente
Intuire che la Realtà Ultima è qualitativamente ineffabile
Intuire che nell’infinita sopra-intellettiva Conoscenza della Realtà tutte le differenziazioni samsariche sono non-esistenti
Intuire che nello stato di mente primordiale o non-creata non esiste alcun processo di disturbo
Intuire che nel Dharmakaya in cui mente e materia sono inseparabili, non esiste né colui che ha teorie da dimostrare né verifica di esse
Intuire che nel compassionevole Samboghakaya che si autoemana non esistono né nascite né morti né passaggi, ovvero alcun cambiamento
Intuire che nel divino Nirmanakaya che si autoemana non esiste alcun senso di dualismo
Intuire che nel Dharmachakra non esiste appoggio alcuno alla dottrina dell’anima
Intuire che nella illimitata e perfetta compassione dei Bodhisattva non esiste difetto alcuno né parzialità
Intuire che il Sentiero che porta ala Liberazione che tutti i Buddha hanno percorso è costantemente esistente, sempre immutato, sempre aperto a chi è pronto a percorrerlo
10.39. Dieci perfezioni (B 55)
Generosità
Moralità
Pazienza
Sforzo entusiastico
Concentrazione
Saggezza
Abilità nei mezzi
Risolutezza
Forza
Conoscenza
10.40. Dieci atti puri (YT 100)
Del corpo
Salvare la vita
Castità
Carità
Della parola
Dire la verità
Fare la pace
Accuratezza di linguaggio
Conversazione religiosa
Della mente
Benevolenza
Buoni propositi
Mitezza e fede
10.41. Dieci virtù (Stupa di Lama Yeshe a Pomaia)
del corpo
Proteggere la vita
Praticare generosità
Preservare l’etica
della parola
Dire la verità
Riconciliare
Parlare in modo calmo e dolce
Fare discorsi sensati
della mente
Accontentarsi
Essere altruisti
Credere nelle visioni corrette
10.42. Dieci conoscenze (Stupa di Lama Yeshe a Pomaia)
Dei fenomeni
Della mente
Della legge di causa ed effetto
Delle illusioni
Della sofferenza
Dell’origine della sofferenza
Della cessazione della sofferenza
Del cammino che conduce alla cessazione della sofferenza
Della distruzione (dei difetti mentali)
Della non-apparizione (dei difetti mentali)
10.43. Dieci poteri della mente di un buddha (CAM 83)
Conoscenza diretta e assoluta
Del ricettacolo adatto o inadatto
Delle azioni e delle loro conseguenze
Della concentrazione, delle porte della liberazione, etc.
Delle facoltà superiori e inferiori
Delle varie aspirazioni
Delle classificazioni in 18 costituenti, etc.
Dei sentieri che conducono all’esistenza ciclica o alla pace
Che ricorda le vite passate
Di nascita e di morte
Dell’estinzione delle contaminazioni
10.44. Potente in dieci sillabe (Mantra di Kalachakra) (tib. namchu wangden; skr. dashakaro vashi)
Om hang kya ma la va ra yo hum phe
10.45. Dieci scuole del buddhismo cinese
Cheng-shih Vero successo
San-lun I tre shastra
C’han Meditazione
Tien-tai Buona legge (anche fa-hwa)
Lien Loto
Fa-hsiang da Dharmalaksana
Chu-she Kosha da Abhidharmakosha
Hua-yen da Avatamsa shastra
Lu Vinaya (anche Nam-sha, Montagna del Sud)
Che-yen Parola vera (anche Mi-chao, insegnamento segreto)
10.46. Dieci percezioni dell’esaurimento (MKB 65)
Della totale penetrazione del bianco
Della totale penetrazione del rosso
Della totale penetrazione del giallo
Della totale penetrazione del blu
Della totale penetrazione della terra
Della totale penetrazione dell’acqua
Della totale penetrazione del fuoco
Della totale penetrazione del vento
Della totale penetrazione dello spazio
Della totale penetrazione della coscienza
Pigrizia mentale
Sonno
Agitazione
Rimpianto
Gelosia
Miseria
Assenza di pudore
Assenza di riguardo verso gli altri
Collera
Occultamento
10.48. Dieci identità di tutti i fenomeni (MOE 132)
In quanto privi di segno, in assenza di segni.
In quanto privi di natura, liberi dall’essere definiti secondo la loro natura.
In quanto privi di produzione, liberi da produzione naturalmente esistente nel futuro.
In quanto non prodotti, liberi da produzione o cessazione naturalmente esistente.
In quanto vacui, o cose ancora da produrre o già prodotte come vuote di esistenza inerente.
In quanto puri dall’inizio, o purificati dall’esistenza naturale, non attraverso le scritture o il ragionamento, ma dall’inizio.
In quanto liberi dalle elaborazioni del pensiero, o da una percezione dualistica per una coscienza in concentrazione meditativa sulla natura dei fenomeni.
In quanto non adottati e non scartati definitivamente.
In quanto simili alle illusioni di un mago, a sogni, a ombre, echi, riflessi di luna nell’acqua, emanazioni.
In quanto non hanno la dualità di cosa (bhava) e non – cosa (abhava), o identità di prodotti di cose non inerentemente esistenti, e di non – prodotti di non – cose non inerentemente esistenti.
10.49. Dieci pratiche “di un giorno” o generali (CLM 157)
Trascrivere e pubblicare testi di Dharma
Fare offerte ai tre Gioielli
Fare donazioni a poveri e malati
Ascoltare insegnamenti di Dharma
Leggere le scritture a sé stessi e agli altri
Prende a cuore l’essenza degli insegnamenti tramite la meditazione
Spiegare il significato del Dharma
Recitare il Sutra del Cuore o altri sutra del Buddha
Praticare la meditazione univoca sul significato degli insegnamenti
10.50. Dieci perfezioni praticate dai Bodhisattva(MOE 99)
1 livello generosità
2 livello etica
3 livello pazienza
4 livello sforzo entusiastico
5 livello concentrazione
6 livello saggezza
7 livello metodo
8 livello desideri
9 livello potere
10 livello saggezza superiore
10.51. Dieci identicità (MOE 132)
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto senza segno, o identicità di tutti i fenomeni in assenza di segni come bianco, rosso e così via, per una coscienza in equilibrio meditativo sulla natura dei fenomeni
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto privi di natura propria, o in quanto liberi dall’essere stabiliti secondo una loro propria natura
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto privi di produzione, o in quanto liberi da una produzione naturalmente esistente nel futuro
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto non prodotti, o identicità di tutti i fenomeni passati e presenti in quanto liberi da produzione e cessazione naturalmente esistenti
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto vacui, o identicità delle cose che devono ancora essere prodotte e cose già prodotte, in quanto vuote di esistenza naturale
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto puri dall’inizio, o in quanto purificate dall’esistenza naturale, non attraverso le scritture e il ragionamento, ma dall’inizio
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Identicità di tutti i fenomeni in quanto liberi dall’elaborazione del pensiero, o in quanto liberi dalle elaborazioni della percezione dualistica di una coscienza in equilibrio meditativo sulla natura dei fenomeni
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Identicità di tutti i fenomeni nell’essere in definitiva non adottati e non abbandonati (come nel caso di adottare virtù e abbandonare non-virtù)
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Identicità di tutti i fenomeni nell’essere come illusioni di un mago, sogni, ombre, echi, riflessi di luna sull’acqua, ed emanazioni, o nell’essere vuoti di esistenza inerente
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Identicità di tutti i fenomeni nel non possedere dualità di cose (bhava) e non-cose (abhava) o identicità dei prodotti in cose non inerentemente esistenti e di non-prodotti in non-cose non inerentemente esistenti
10.52. Dieci inquinanti o difetti mentali in espansione, sottili accrescitori delle contaminazioni (corso di Geshe Jampa Gyatso)
Cinque non visioni
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Attaccamento
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Ignoranza
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Orgoglio
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Dubbio
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Odio
cinque visioni della realtà
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Visione di una realtà transitoria
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visioni estreme
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considerare supreme le visioni precedenti
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visioni dei comportamenti negativi come supremo codice etico
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visioni errate
10.53. Dieci qualità di un campo di meriti (SSS §131,149)
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risiedere nelle tre porte della liberazione, ovvero vacuità, senza segno e la non presa in considerazione, senza però entrare nella determinazione
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vedere e conoscere le quattro nobili verità, senza però realizzare il frutto del Sentiero
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praticare le otto liberazioni, senza però abbandonare le pratiche dei Bodhisattva
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produrre la triplice saggezza e percorrere tuttavia i tre mondi
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manifestare la figura, i colori e le attitudini di un Uditore, senza però essere un semplice ripetitore che cerchi di apprendere il Dharma dalla bocca degli altri
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manifestare la figura, i colori e le attitudini di un Pratyeka Buddha, predicando tuttavia il Dharma con un’eloquenza senza errori
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rimanere continuamente in assorbimento e concentrazione esercitando allo stesso tempo tutte le pratiche dei Bodhisattva
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non allontanarsi mai dal buon Sentiero, pur mostrando di entrare in cattivi Sentieri
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mostrare di essere attaccatissimi ai piaceri, ma essere distaccato da tutte le passioni
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entrare nel Nirvana senza però distruggere o abbandonare la trasmigrazione
10.54. Dieci aspetti del Bodhisattva nella Concentrazione della Marcia Eroica (SSS §147, 156)
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Si presenta come ricercatore della verità, spinto dalla fede, senza tuttavia poggiarsi su altri per credere
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Si presenta come ricercatore della verità per mezzo delle Scritture ma, rispetto alla natura delle cose e al girare la ruota del Dharma, non ha ripensamenti o dubbi
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Si presenta come ottavo santo, ma durante innumerevoli periodi incalcolabili percorre il cammino di coloro che sono caduti nelle otto depravazioni
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Si presenta come entrato nella corrente del Nirvana, ma per gli esseri trascinati nella corrente della trasmigrazione, egli non entra nella determinazione dell’acquisto del bene supremo
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Si presenta come colui che torna una volta sola fra gli uomini, ma si mostra ovunque, in tutti i mondi
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Si presenta come colui che non rinasce più, ma torna ancora per condurre a maturazione gli esseri
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Si presenta come santo, ma esercita ancora sempre la sua energia alla ricerca degli attributi di Buddha
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Si presenta anche come semplice Uditore ma predica il Dharma agli uomini con un’eloquenza senza ostacoli
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Si presenta come n Pratyeka Buddha, ma per condurre a maturazione gli esseri muniti della forza delle condizioni, mostra di entrare nel Nirvana e poi, con la forza della concentrazione, torna a nuove nascite
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Può adoperare i diversi nobili modi di parlare, ma in tutte le terre in cui egli predica il Dharma, egli in realtà non risiede
10.55. Dieci forze del Bodhisattva (SSS §150, 158)
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La fermezza nel pensiero dell’illuminazione
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La fede negli attributi inconcepibili del Buddha
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La custodia del sapere
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L’infaticabilità nel viaggio attraverso la migrazione
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La saldezza nella grande compassione per gli esseri
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La ferma generosità nel dono
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Non violare gli impegni concernenti la moralità
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Stabilirsi saldamente nella pazienza e nella gentilezza
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La saggezza che Mara non può distruggere
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Credere agli insegnamenti profondi
10.56. Dieci buoni dharma (VN IX §17, 274)
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Accattivare i poveri con il dono
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Accattivare gli esseri immorali con la moralità
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Accattivare gli irascibili con la pazienza
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Accattivare i pigri con l’energia
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Accattivare i distratti con la meditazione
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Accattivare gli stolti con la saggezza
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Insegnare a chi è caduto in condizioni inopportune a trascendere le otto condizioni inopportune o mancanze di libertà
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Insegnare il Mahayana a quelli che seguono sentieri incompleti
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Accattivare con le radici di bene gli esseri che non hanno piantato radici di bene
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Condurre a maturazione gli esseri e senza interruzione con gli abili mezzi di accattivamento
10.57. Dieci distrazioni o dispersioni (PPP §19-54, 420)
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Distrazione della non esistenza
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Dispersione dell’esistenza
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Dispersione basata su attribuzioni positive
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Dispersione basata su negazioni
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Dispersione costituita dall’identità
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Dispersione costituita dalla diversità
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Dispersioni basate sull’attribuzione di un’essenza
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Dispersione basata sull’idea di un carattere particolare
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Dispersione consistente nell’idea che le cose corrispondano ai nomi
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Dispersione consistente nell’idea che i nomi corrispondano alle cose
10.58. Dieci vantaggi nel praticare Bodhicitta (corso di Ghesce Tenzin Temphel, Pomaia, 2000)
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La generazione di Bodhicitta apre le porte del Grande Veicolo
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Con Bodhicitta si entra nel lignaggio dei Buddha
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Bodhicitta rende le persone superiori a Sravaka e Pratyeka Buddha
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Il Bodhisattva diventa oggetto superiore di offerte e venerazione
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Bodhicitta permette una grande accumulazione di meriti
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Permette una veloce purificazione di karma negativo e oscurazioni
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Si ottiene ciò che si desidera
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Ottenuta Bodhicitta si è protetti dagli ostacoli che possono sorgere da umani e non umani
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Con Bodhicitta i terreni e sentieri vengono velocemente completati
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Bodhicitta costituisce un campo fertile per il raggiungimento della felicità degli altri