Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche, nell’ambito della pratica Mahamudra illustra la funzione e come meditare con la sillaba HUNG.
Appunti a cura del Dr. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dharma Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Domanda: Abbiamo sentito parlare di diverse meditazioni con la sillaba Hung, Santità, ce la potrebbe descrivere?
Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche. Si tratta di visualizzare tutte le cose nella forma della sillaba HUNG mentre cantate la sillaba. Qualunque cosa sorga, sia interna che esterna, diventa HUNG. Tutti i pensieri diventano HUNG. Tutte le cose diventano HUNG, una piccola pietra diventa una piccola HUNG, un grande albero diventa un grande HUNG. Quando cantiamo la HUNG, facciamolo senza stringere i denti. Dovrebbe esserci sempre spazio. In questa pratica tre cose sono limitate nella HUNG: il vento (le energie dinamiche interne), la coscienza, e le apparenze. Eseguite questa pratica per circa dieci minuti. Cantate la sillaba HUNG mentre visualizzate in questo modo. Visualizzate l’intero universo, vicino e lontano, tutti i suoi elementi nella forma della sillaba HUNG. Immaginate gli oggetti di grandi dimensioni come grandi HUNG, i piccoli, minuscoli oggetti come piccoli HUNG. Visualizzate tutte queste sillabe provenienti da ogni angolo dell’universo che entrano nel vostro corpo attraverso le porte dei sensi. Entrando nell’organismo trasformano tutti i nostri elementi interni nella sillaba HUNG. Ancora una volta, le loro dimensioni dipendono dall’elemento e dalla dimensione degli elementi che vanno a sostituire, finchè tutto il corpo è riempito dalla sillaba HUNG. Fate questo esercizio per circa dieci minuti.
Domanda: Quindi esiste anche una seconda modalità?
Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche.
Sì un altro modo in cui cantare la sillaba HUNG è farlo con forza molto rapidamente e molto potentemente. Nel pronunciarla le sillabe dentro di noi vanno verso l’esterno, irradiandosi dal nostro centro in tutte le direzioni. Ogni sillaba si proietta in tutte le direzioni come proiettili sparati da una macchina, muovendosi in modo molto veloce ed estremamente potente. Ogni sillaba è un proiettile così forte e veloce da penetrare ogni cosa. Nulla può ostacolarlo, né alberi, né rocce, né montagne. Niente può opporsi.
La sillaba HUNG in tutte le sue forme e tutte le sue dimensioni dentro di noi, si irradia verso l’esterno in tutte le direzioni. Visualizzate la sua uscita libera e senza nessuna ostruzione. Praticate questo metodo per circa dieci minuti. Quindi meditate solo sulla sillaba HUNG nello spazio di fronte a voi, o se preferite, nel vostro cuore o gola o testa.
Se preferite avere l’immagine reale di fronte a voi, potete aprire un libro o una pagina con la sillaba HUNG e guardala. In ogni caso, meditate su questa sillaba con gli occhi aperti o chiusi, come preferite.
Lasciate che la vostra mente si rilassi nella sillaba. Praticate per circa dieci minuti.
Ora meditate sulla respirazione. Qui, è importante ricordare che la consapevolezza deve essere solo sul respiro, limitatevi ad osservare il flusso di espirazione del naso ed ancora. La nostra consapevolezza può concentrarsi in qualche parte nella zona di fronte al naso in modo da sperimentare il flusso del respiro che entra ed esce. E’ importante non pensare, non concettualizzare, non pensare: “Ora il respiro esce. Ora il respiro entra” Piuttosto, limitatevi a osservare. Praticate per circa dieci minuti. Poi concentratevi sul rilassare semplicemente il corpo dall’interno in modo che l’intera area all’interno del petto sia molto rilassata e a suo agio. Soprattutto la zona intorno all’ombelico dovrebbe essere molto rilassata ed aperta. Praticate questa meditazione silenziosa per circa dieci minuti.
In tutti i vari tipi di meditazione, vi sono alcuni problemi che in genere sorgono quando si medita. Questi problemi possono essere riassunti in due tendenze che danneggiano la meditazione:
(1) Un torpore della mente, associato a sonnolenza e letargia. La mente e l’attenzione crollano, si verifica una sorta di collasso, di implosione, così che siamo colpiti da sonnolenza.
(2) Una tendenza a disperdere l’attenzione che si dirige verso ogni sorta di cose diverse, così che diventiamo estremamente distratti.
Domanda. Nella seduta di meditazione quali sono i principali ostacoli per una buona pratica?
Sua Santità Drikung Kyabgon Chetsang Rinpoche.
Sono le due tendenze con cui abbiamo a che fare nella meditazione.
Nel caso del torpore mentale, ci sentiamo pesanti, cadiamo in un’attenzione sfocata, siamo stanchi, gli occhi cominciano a chiudersi, e perdiamo l’oggetto della meditazione. L’antidoto è aprire le porte dei sensi, per esempio, aprire gli occhi un po’ di più. Quando la mente entra nel torpore, le palpebre diventano pesanti e gli occhi tendono a chiudersi sempre di più. E’ come se gli occhi erano fossero a fuoco più verso l’interno che verso l’esterno. Quindi l’antidoto è aprire maggiormente gli occhi, quasi a cercare di estendere i bulbi oculari. Spingete l’energia verso l’esterno e aprite gli occhi invece di lasciare che tutto entri all’interno e che gli occhi si chiudano.
Fate lo stesso con gli altri sensi, ad esempio le orecchie. In questo modo le orecchie diventano molto sensibili e voi rilevate suoni esterni. Ora, questa pratica non vuol dire ovviamente, farsi distrarre da quei suoni, ma piuttosto rendere la mente più chiara, protenderla verso l’esterno in modo che il livello di attenzione verso ciò che accade sia maggiore.
Perché il problema è la perdita di attenzione e la sonnolenza, aumentate l’attenzione, concentrandovi sui sensi e aprendovi maggiormente. Qui la mente è simile ad un’aquila a caccia, fa una scansione delle acque ed è estremamente attenta a ciò che accade là fuori nell’acqua. Al primissimo segno di un pesce che viene alla superficie, l’aquila è pronta a tuffarsi giù ed afferrarlo. La meditazione richiede proprio tale stato d’animo, molto vigile e molto consapevole di ciò che sta accadendo.
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