I Figli della Kadampa di Gheshe Jampel Senghè
Questi versi soni stati tradotti dal tibetano da Gheshe Jampel Senghe, Lama Fondatore dell’Istituto Samantabhadra, per i suoi primi discepoli romani.
Figli o discendenti della Kadampa sono chiamati i praticanti della Tradizione Vajrayana seguaci della Scuola Kadampa, la più rigorosa per disciplina e dottrina fra le scuote buddhistiche di questa Tradizione, fondata in Tibet intono al 1050 a.C. dal Pandit indiano Atisha Dipamkara Srijnana e riorganizzata nel sec.XV da Je Rimpoce, Lama Tzong Khapa con il nuovo nome di Ghelupa. Una breve opera di Shri Atisha intitolata Bodhipatapradipam (“La Luce sul Sentiero del’illuminazione”, qui disponibile in italiano https://www.sangye.it/altro/?p=81 è considerata tra i testi radice del Dharma Vajrayana nella sua espressione tibetana; i versi che seguono valgono come l’essenza di quell’opera.
Esiste una zona di solitudine,
vuota del pensiero dell’io.
Su di un morbido cuscino di accuratezza e diligenza un uomo sta,
fuggito dall’ignoranza verso l’illuminazione,
immobile,
le gambe incrociate dell’attenzione e del ricordo,
vestito di morbida stoffa di modestia, diligente.
La tazza della mente,
piena del dolce latte d’amore e bodhicitta,
poggia sul solido tavolo della concentrata meditazione;
senza macchia di impurità è la tersa superficie della tavola.
I vivaci colori dei fiori della sapienza brillano tutto intorno;
il loro dolce profumo è l’obbedienza alle leggi del vinaya.
Nel bosco le piante offrono
fragranti frutti d’oro:
il nirvana del mahayana.
Pura moralità e opinioni di dottrina brillano come cristalli.
Questa, in breve, è l’esistenza dei discendenti della kadampa.
Questi versi sono stati pubblicati su Paramita – Quaderni di Buddhismo, n°4, Roma, ott.- dic. ’82, p.5)
Istituto samantabhadra, Roma, marzo 1994 http://www.samantabhadra.org/file/texts/I_Figli_della_Kadampa.pdf