Insegnamenti Ven. Kyabje Yongzin Ling Rinpoche dal 10 al 17.05.18 all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia (PI) sul “Lam Rim Chen Mo” il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero per l’Illuminazione di Lama Tzong Khapa. Appunti del Dott. Luciano Villa, nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Ci scusiamo per qualsiasi errore ed omissione.
H.E. il 7° Kyabje Yongzin Ling Rinpoche è nato a McLeod Ganj, Dharamsala, Himachal Pradesh, India, il 18 novembre 1985.
Nel 1987 Sua Santità il XIV Dalai Lama lo riconobbe come la reincarnazione del 6° Kyabje Yongzin Ling Rinpoche (1903 – 1983), che era stato il suo tutor più anziano. Il Dalai Lama si riferisce a lui definendolo “il mio Guru radice”.
Recentemente, a novembre 2016, ha conseguito il titolo di Ghesce presso L’Università Monastica Drepung Loseling, nell’India meridionale. Il Venerabile Ling Rinpoche sta completando il tradizionale anno di ulteriori studi presso il il Collegio Tantrico del Ghyuto di Dharamsala. Continua ad essere consigliato e guidato da Sua Santità il XIV Dalai Lama e sarà il principale detentore della tradizione di Lama Tzong Khapa.
Ven. Ling Rinpoche.
Citando “I canti dell’esperienza” https://www.sangye.it/altro/?p=1654 di Lama Tzong Khapa:
“Questo corpo dotato di libertà è superiore persino a un gioiello che esaudisce tutti i desideri. Lo abbiamo trovato solo questa volta, è difficile da ottenere e si perde facilmente, come una folgore nel cielo. Considerando ciò e, comprendendo che tutte le occupazione mondane sono come la pula del grano, dovreste costantemente, giorno e notte, coglierne l’essenza. Io stesso, uno yoghin, ho praticato in questo modo. Anche voi che cercate la liberazione fate altrettanto.”
Abbiamo qui completato l’opportunità di conseguire le 10 ricchezze https://www.sangye.it/altro/?p=6524, una mente umana, di ascoltare gli insegnamenti del Buddha, quelli di maestri perfetti, tutte le condizioni favorevoli esterne ed interne, che riguardano il nostro corpo e mente. Perciò ora deteniamo queste grandissime opportunità. E tutti questi insegnamenti sono contenuti nel “Lam Rim Chen Mo” il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero per l’Illuminazione di Lama Tzong Khapa https://www.sangye.it/altro/?p=10261 che è appunto il testo di riferimento per questi insegnamenti.
Da tempo senza inizi non c’è una minima sofferenza che non abbia sperimentato, ma nonostante la grande opportunità offerta, non abbiamo mai colto il Dharma.
Non dobbiamo fare un’analisi ma coglier questa opportunità che ci si offre. Dovremmo considerare veramente come rendere significativa la nostra vita, con un attitudine molto più lungimirante di quella che esprimiamo per i nostri bisogni mondani. Questa vita, se l’analizziamo e ne comprendessimo la sua preziosità, è molto più preziosa di 100.000 od un milione di gioielli che esaudiscono tutti i desideri, è la certezza di non rinascere più nei tre reami inferiori. Dobbiamo innanzitutto (1) essere certi di saper cogliere l’essenza di questa vita e di non rinascere nei reami inferiori, (2) di non ricadere nella sofferenza, (3) fino all’illuminazione. Se non cogliamo l’essenza di questa vita, non c’è un modo migliore d’ingannare noi stessi se non questo. È da ora che dobbiamo essere certi di cogliere l’essenza della vita, perché dovremo morire, e le uniche possibilità dopo la morte sono o verso i tre stadi di coscienza inferiori o verso quelli superiori.
Se analizziamo lo stato della nostra esistenza, il nostra continuum mentale è dominato da emozioni negative, quindi, normalmente la mente è dominata dalle non virtù, quando vogliamo cogliere una virtù, anche le poche virtù che accumuliamo non sono complete e perfette.
Le rinascite nei 3 stati inferiori: animali, Preta, stati infernali; le loro sofferenze sono fortissime. Non hanno certo la possibile di praticare il Dharma ed oltretutto avranno grandi difficoltà a procurarsi il minimo indispensabile per mangiare e bere. Rinascendo in questi stadi inferiori saremo grandemente coinvolti dagli stati mentali del dolore dell’uccidere e d’essere uccisi.
Anche se apparentemente c’impegniamo, prendendo i voti e recitando mantra, queste virtù hanno pochissima forza. Proprio perché siamo sempre dominati dalle forza distruttive, qualsiasi virtù accumulata, riusciamo a distruggerla con uno scatto di rabbia.
La pratica del Dharma, le virtù che ne scaturiscono, derivano dalle motivazione.
La più elevata, la migliore è quella (1) di beneficiare tutti gli esseri, quella (2) intermedia è la volontà di liberazione con la conseguente rinuncia al samsara, mentre la terza è (3) il completo disinteresse per questa vita con l’intenzione che si ripercuota nelle vite future. Perciò le nostre motivazioni sono tanto deboli. Siamo nuovamente in una situazione drammatica perché le virtù accumulate sono estremamente deboli, mentre le non virtù conseguite sono molto potenti. Le piccole virtù che talvolta riuscite ad accumulare sono contaminate dal forte attaccamento per questa vita. Perciò sono tanto deboli.
Le cause, cosa porta alla maturazione di un corpo umano nella prossima vita? Sono le Sei Perfezioni e le pratiche virtuose, le 8 libertà https://www.sangye.it/altro/?p=6518 e le 10 ricchezze per praticare il Dharma.
Non è facile ottenere una preziosa rinascita umana. Essa, da un lato è estremamente difficile da ottenere, e, dall’altro, è facile da perdere. Se ci applichiamo in modo puro nella pratica delle 10 virtù https://www.sangye.it/altro/?p=6524, almeno praticheremo la via dell’individuo dallo scopo inferiore. Dobbiamo riflettere che, anche nella vita futura è fondamentale ottenere un corpo ed una mente che ci permetta di praticare il Dharma, ma, per conseguire ciò, occorre meditare sui 12 anelli del sorgere dipendente https://www.sangye.it/altro/?p=6603 . In tal modo si recidono le radici del samsara. Così come si dice nella Madyamika https://www.sangye.it/altro/?p=10027 : “Finche si concepiscono gli aggregati, permane l’attenzione al sé e la mente percepisce in modo distorto la realtà”.
Invece occorre praticare con costanza la virtù, risalendo dal più profondo degli inferni al picco più alto d’esistenza.
Come si riproduce l’esistenza? Sulla base dell’ignoranza che s’afferra al sé. Così come sulla base di questa concezione distorta il samsara continua a perpetuarsi. Come antidoto devo generare la corretta comprensione del non sé. Le virtù accumulate ci portano allo stadio dell’individuo di scopo intermedio, generando la volontà di liberazione con la conseguente rinuncia al samsara.
Non solo, dobbiamo continuare a riflettere: se elimino la radice del samsara, l’ignoranza che si afferra al sé, allora devo abbandonare le 2 oscurazioni, e, se ho la motivazione di liberare tutti gli esseri, allora entro nello scopo dell’individuo dallo scopo superiore.
Dobbiamo riflettere come tutti gli esseri desiderano la felicità e nessuno desidera la sofferenze e che tutti, indistintamente, nell’infinito numero di vite trascorse, sono stati gentili nei miei confronto. Questo è il modo migliore di utilizzare la nostra vita.
Lama Tzong Khapa spiegò diffusamente il modo di procedere in questi diversi stadi. La citazione dalla breve strofa del Lamrim contiene tutti questi stadi. Praticare il Dharma dipende dalla motivazione ed il minimo è abbandonare le fantasie di questa vita e costruire le premesse per una nuova vita migliore. Così come il sentiero Sakya: “Se non abbandoni il sentiero di questa vita non c’è pratica di Dharma Lamdre https://www.sangye.it/altro/?p=4692 se non abbandoni l’attaccamento ed i veleni non abbandoni il samsara”.
Importantissima è la motivazione, iniziale e finale. Importante è generare la motivazione perfetta in questi giorni, altrimenti è ben difficile conseguire le virtù.
Ho ricevuto la trasmissione del Lam Rim Cenmo svariate volte, anche da Sua Santità il Dalai Lama, che lo ricevette dal mio predecessore che, a sua volta la ebbe dal 13° Dalai Lama. Tutte le volte che ho ricevuto le trasmissione orale da Sua Santità il Dalai Lama, non si è soffermato solo sulle outline ma è entrato nel testo, così farò io.
Il mio scopo quest’anno è di completare almeno la parte sull’individuo di scopo inferiore. Quello che rimarrà lo completerò l’anno prossimo.
Non ho nessun pretesa d’avere grande conoscenza, né realizzazioni speciali ma ho ricevuto le istruzioni essenziali dal lignaggio profondo e vasto che risalgono ai grandi maestri del passato fino a Buddha Sakyamuni. Il Lamrim contiene tutti i punti chiave degli insegnamenti del vittorioso, il Buddha, inoltre racchiude tutti i punti dei tre individui di scopo inferiore, intermedio e superiore. Ascoltate questi insegnamenti che provengono dai lama del passato ed a loro volta dal Buddha. Il Dharma è il soggetto spiegato e l’autore è l’impareggiabile Lama Tzong Khapa.
Iniziamo con la prima strofa.
Omaggio a guru Manjughosa
Chino la testa al capo dei Sakya,
Nell’Omaggio al guru lama occorre aver presente che “guru” in sanscrito significa “pesante di qualità”.
Manjughosa è Manjustri.
Mi prostro, chino la testa al capo dei Sakya: è Buddha Sakyamuni.
Sakya è la famiglia di Buddha Sakyamuni.
Nei tre versi successivi:
Il cui corpo fu formato da dieci milioni di virtù perfette,
La cui parola realizza le speranze degli esseri illimitati,
La cui mente vede con precisione tutti gli oggetti di conoscenza.
Dieci milioni si riferisce al corpo, alla parola ed alla mente suprema del Buddha.
Il cui corpo fu formato da dieci milioni di virtù perfette: sono le non virtù da abbandonare e le virtù da ottenere, è l’accumulazione di meriti che porta al corpo supremo Nirmanakaya https://www.sangye.it/altro/?p=9780 ed al corpo di saggezza suprema Dharmakaya.
La cui parola realizza le speranze: la parola del Buddha ha la caratteristica di offrire insegnamenti in rapporto alle attitudini degli ascoltatori, quindi ai tre tipi di esseri, agli esseri dei tre sentieri: degli (1) uditori, (2) realizzatori solitari e (3) Bodhisattva; inoltre agli individui dalle motivazioni inferiori, intermedie e superiori. Insegnando esattamente in accordo alle loro capacità, ecco che fa sì che si realizzino le speranze: è il corpo supremo nel caso del Nirmanakaya supremo che realizza i segni maggiori e minori della realizzazione dello stato di Buddha degli esseri illimitati, in quanto sono infiniti, la cui mente vede con precisione tutti gli oggetti di conoscenza. Che possiede l’onniscienza: in quanto vede tutta la varietà dei fenomeni nella loro natura profonda.
Seconda strofa.
Mi inchino ad Ajita [Maitreya] e a Manjughosa,
a te che non sei sconfitto dai quattro demoni, (che sono) : (1) dagli aggregati contaminati, (2) della morte indotta dal potere delle emozioni distruttive, (3) dalle afflizioni mentali, (4) epiteto di Maitreya.
La prostrazione è verso i due: Manjustri e Maitreya.
Gli eredi supremi del maestro ineguagliato [il Buddha].
Avendo assunto l’onere di tutti gli atti del Conquistatore: sono il supremo Nirmanakaya, le 12 azioni del Buddha, Dodici Anelli dell’Origine Dipendente https://www.sangye.it/altro/?p=3430.
Essi (si) emanano in innumerevoli regni di Buddha.
Mi inchino ai piedi di Nagarjuna e Asanga,
Rinomati in tutti i tre livelli,
Ornamenti di Jambudvipa che scrissero commentari esatti.
sul proposito, intenzione Della Madre dei Conquistatori, così difficile da sondare.
Le loro spiegazioni sono esattamente in accordo alla perfezione della saggezza.
Nella edizione tibetana del Tibet libero edita a Ganden, invece che “Della Madre dei Conquistatori”, era scritto “dei Trattati dei Vittoriosi”, il che assume un significato più ampio e pervasivo.
Mi inchino a Dipamkara [Atisha], portatore del tesoro delle istruzioni
Che racchiude i punti chiave, senza errore e completi,
Quindi, non solo sono perfetti (senza errore), ma sono esposti nella giusta progressione e con un numero esatto di stadi di progressioni, quindi completi.
Dei sentieri della visione profonda e delle azioni vaste,
Ben trasmessi da quei due grandi pionieri.
Nagarjuna rappresenta il lignaggio profondo, mentre Asanga il lignaggio vasto delle attività.
Il Lignaggio della visione profonda proviene da Manjustri, mentre quello della visione vasta da Maitreya.
È interessante studiare le biografie di tutti i lama del lignaggio del Lamrim, che vivamente consiglio.
Mi inchino con rispetto agli insegnanti: i lama, in particolare Tilopa https://www.sangye.it/altro/?cat=106, Namkha Ghielpe e Ciokya Sangpo.
Che con abili metodi motivati da sollecitudine amorevole: sono i maestri spinti da grande affetto e grande compassione.
Illuminano per il fortunato la porta che conduce alla liberazione,
L’occhio per vedere tutte le scritture senza limite: è il Lamrim Cenmo che ci permette di vedere tutte le scritture senza limite. Su questa base è possibile realizzare il significato delle scritture, allora questo diventa l’occhio.
Il fortunato è chi desidera l’illuminazione.
Prostrazioni: la prima è a Buddha Sakyamuni, la seconda a Maitreya, la terza ad Asanga: il che include tutti i lama del profondo e del vasto ed il Mahasidda Tilopa https://www.sangye.it/altro/?cat=106 e Cioky Sangpo.
Al giorno d’oggi: Lama Tzong Khapa https://www.sangye.it/altro/?cat=10 sta delineando la situazione in quel periodo.
Coloro che si sforzano nello yoga, nel calmo dimorare, nella visione speciale Neljor. Molti si sforzano di ottenere la visione qualificata del calmo dimorare e visione speciale, ma hanno studiato pochi [testi classici], hanno ascoltato pochi insegnamenti ed i loro sforzi sono vani.
Molti in quel momento si sforzavano di ottenere Shinè https://www.sangye.it/altro/?p=3686, calmo dimorare e visione speciale, ma avevano studiato poco, mentre altri erano viziati da una mente parziale e, nonostante che la mente si fosse applicata, non ottenevano i risultati.
Mentre coloro che hanno studiato molto non sono qualificati nei punti chiave della pratica: non sono esperti nella pratica.
Coloro che sono imparziali e che hanno capacità discriminative di ciò che va bene e non, unita ad una mente imparziale che desidera rendere significativa la loro vita, dovrebbero ascoltare con grande concentrazione questi insegnamenti.
È diretto al discepoli adatti, a chi è adatto a riceve insegnamenti, dotato di imparzialità, mente discriminativa su ciò che è positivo e negativo e le tre capacità di ascoltare con estrema concentrazione gli insegnamenti. Se mancasse anche solo una di queste tre qualità l’ascolto sarebbe monco, devono essere tutte presenti contemporaneamente.
Incapaci di usare la ragione per discriminare il significato delle scritture.
Tendono a vedere le scritture con occhi di parte: quando si ascolta e studia dobbiamo avere la mente imparziale e curiosa, altrimenti non comprenderemo il significato delle scritture e non raggiungeremo certezze perché la loro ragione rimane incapace d’essere imparziale.
Perciò, avendo visto che non dispongono del sentiero che compiace il saggio,
Le supreme istruzioni complete, i punti chiave dell’insegnamento,
Sono stato ispirato a spiegare
Questo sentiero dei grandi pionieri.
Qui Lama Tzong Khapa spiega perché ha composto il Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=110 : (1) per chi è privo di studio o (2) per gli esseri non viziati da una mente parziale, perciò mi sento spinto, ispirato a spiegarlo.
Tutti quei fortunati che non sono oscurati dal buio della partigianeria,
Che hanno la capacità mentale di differenziare il bene dal male,
E che desiderano rendere significativa questa buona vita dotata di condizioni favorevoli,
Dovrebbero ascoltare con l’attenzione focalizzata in una sola direzione.
Il Lamrim contiene tutti i punti fondamentali dell’insegnamento del Buddha e contiene tutti i punti illustrati da Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?cat=9 ed Asanga secondo la distinzione degli scopi degli individui di scopo inferiore, intermedio e superiore.
L’insegnamento che spiegherò qui consiste nel come gli esseri fortunati siano condotti alla Buddhità per mezzo degli stadi del sentiero dell’illuminazione che: (1) contengono i punti chiave di tutte le scritture del Conquistatore, (2) sono il sentiero forgiato dai due grandi pionieri Nagarjuna e Asanga, (3) sono il sistema per far progredire gli esseri supremi verso lo stato di onniscienza, e (4) includono completamente tutti gli stadi praticati dai tre tipi di persone.
Gli studiosi del glorioso Nalanda (Na-lendra), si dice, abbiano spiegato l’insegnamento attraverso le tre purezze: la purezza della parola del maestro, la purezza della mente del discepolo e la purezza dell’insegnamento che verrà spiegato. In un tempo successivo, l’insegnamento si diffuse a Vikramalasila; si dice che fosse importante per i suoi eruditi cominciare con i tre argomenti: la grandezza dell’autore dell’insegnamento, la grandezza dell’insegnamento e come si dovrebbe spiegare ed ascoltare quell’insegnamento. Tra questi due metodi ben noti, io seguirò nella mia spiegazione il secondo.
Questa spiegazione degli stadi del sentiero dell’illuminazione ha quattro parti:
Mostrare la grandezza dell’autore dell’insegnamento per stabilire che è di nobile origine (Capitolo 1).
Mostrare la grandezza dell’insegnamento per generare rispetto per le istruzioni (Capitolo 2).
Come ascoltare e spiegare gli insegnamenti (Capitolo 3).
Come guidare gli studenti con le istruzioni effettive (Capitolo 4 e seguenti).
Venerdì 11.05.18
Ven. Ling Rinpoche.
Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?cat=111 nel suo Supplemento alla Via di Mezzo: “Se ora non metto in pratica le libertà e ricchezze della rinascita umana, renderò vana e senza significato questa vita. La dobbiamo invece utilizzare per almeno uno dei tre scopi, altrimenti ricadremo nelle rinascite inferiori, e non potremo nemmeno udire il suono d’una parola che assomigli al Dharma”.
È ora il momento in cui abbiamo completamente libertà nelle nostre decisioni e la possibilità di rendere così la nostra vita significativa. Il nostro continuum mentale, la nostra coscienza sono sotto il dominio delle non virtù. Perciò, dato che sicuramente dovremo morire, dobbiamo coltivare le virtù. Per quanto riguarda le emozioni distruttive, come attaccamento ed odio, basta un minimo desiderio che l’attaccamento sorge, come pure basta un minimo stimolo che la rabbia sorge, perché è è da tempo senz’inizio che ne siamo condizionati. Anche per loro le emozioni distruttive subentrano naturalmente e non devono essere apprese. Proprio per questo agiamo sotto la spinta di queste emozioni e queste a loro volta producono altre condizioni negative.
Anche le virtù sono contaminate e, pertanto, la loro forza diventa molto debole e non diventa nemmeno Dharma. Perciò è cruciale che ciò che facciamo diventi puro Dharma. Il significato del termine sanscrito Dharma in tibetano è cio’, ovvero è cambiare la mente dallo stato grossolano non pacificato a quello pacificato.
Le religioni sulla terra sono molteplici e le maggiori sono basate su dei percorsi filosofici ed hanno fornito la base della felicità ai praticanti e sono fra loro comuni per lo sviluppo di amore e compassione ai loro praticanti. Tra il 18° ed il 19° sec. ci furono dei movimenti che hanno indicato le religione come sbagliate, come successe durante la rivoluzione culturale quando nemmeno la parola religione poteva essere ammessa. Tutta la necessità di sviluppare la felicità è andata verso lo sviluppo materiale, ma questo non porta la felicità. Solo basando la ricerca della felicità sul solo sviluppo materiale non dà risultati. Coloro che detengono ricchezze hanno più difficoltà e paure, e non sono certo appagati e sazi mentalmente delle acquisizioni materiali.
Il Dharma è necessario, è a beneficio a tutti esseri ed è la logica conclusione, in termini di ricchezza spirituale, della mancanza di appagamento derivata dal possesso di beni materiali, anche di elevata tecnologia.
Veniamo ora al primo capitolo: Atisha https://www.sangye.it/altro/?cat=96.
Atisha fu invitato in Tibet, quando era a Nalanda, dal re Yesce O’ che gli chiese di esprimere un testo che racchiudesse i principi buddisti e che fosse accessibile a tutti, indipendentemente dalla loro preparazione. Gli studiosi di Nalanda operavano una distinzione dei testi in base a tre purezze: (1) del maestro qualificato; (2) della mente del discepolo: non per avanzamento di carriera o per entrare in competizione con altri o per sapere di più; (3) dell’insegnamento: proveniente da fonti autorevoli. In quel periodo si svilupparono sopratutto le università monastiche di Nalanda e Vikramashila: erano i due centri più importanti del Buddhismo, nell’odierno stato indiano del Bihar. Nalanda era il luogo natale di Shariputra e dove fu eretto un tempio per il gran re Ashoka quando qui mori. Per benedire il luogo vennero 500 Arhat o “Distruttori del Nemico” e ci furono dei segni chiari di buon auspicio. Anche Vikramashila era un gran centro, dove studiò anche Haribadra e si studiavano tutti i sutra ed i tantra, tutto il corpo dell’insegnamento. Haribadra sponsorizzò Dharmapala che fondo Vikramashila, dove si svilupparono 108 templi. A Nalanda le tre purezze: del maestro, del discepolo e degli insegnamenti, erano considerate importanti. Mentre a Vikramashila erano più importanti la grandezza dell’autore dell’insegnamento e la grandezza dell’insegnamento.
Lama Tzong Khapa sviluppa il corpo del testo di Atisha iniziando a Mostrare la grandezza dell’autore dell’insegnamento per stabilire che è di nobile origine (Capitolo 1) e a Mostrare la grandezza dell’insegnamento per generare rispetto per le istruzioni (Capitolo 2).
“Mostrare la grandezza dell’autore dell’insegnamento per stabilire che è di nobile origine” parla della biografia di Atisha e della grandezza dell’insegnante attraverso quattro qualità eccellenti.
È questo il cammino che porta oltre il gran errore e sono queste tutte istruzioni personali.
In tal senso l’autore vero e propri del Lamrim è Maitreya in quanto “Queste istruzioni, in generale, sono quelle dell’Ornamento per la Chiara Conoscenza (Abhisamayalamkara), composto dal venerabile Maitreya”.
Ma Atisha compose il testo con le istruzioni, “In particolare, il testo per questo lavoro è La Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione (Bodhi-patha-pradipa) https://www.sangye.it/altro/?p=81 di Atisha; quindi, proprio l’autore della Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione è anche l’autore di questa [opera].
Dipam è la lampada, kara, sri è glorioso, jnana è la saggezza.
La sorgente perfetta della conoscenza del Dharma è Atisha.
Nag-tso è uno dei traduttori di Atisha che lo accompagnò in Tibet.
B. Come, su quella base, egli conseguì buone qualità
Come ottenne buone qualità è (1) di conoscenza (2) di realizzazione.
A 15 anni, dopo aver udito una sola strofa di questo testo Gocce di Ragionamento (Nyaya–bindu-prakarana) di Dharmakirti, una volta Atisha dibatté con un famoso erudito, un gran logico non buddhista, e lo sconfisse, ragion per cui la sua fama si diffuse ovunque.
Quindi egli ricevette la completa iniziazione dal guru Rahulagupta, signore della contemplazione del Tempio della Montagna Nera, che ebbe una visione del glorioso Hevajra e aveva ricevuto profezie da Vajradakini. Gli fu dato il nome segreto di Jnanaguhyavajra. All’età di ventinove anni, addestrandosi nel Vajrayana con molti guru che avevano raggiunto realizzazioni spirituali, egli divenne esperto in tutti i testi e le istruzioni tantriche. Quando gli si presentò il pensiero “Solo io sono qualificato nel veicolo del mantra”, il suo orgoglio fu domato dalle dakini in un sogno che gli mostrava molti testi del sentiero del mantra da lui mai visti prima.
Poi i suoi guru e le deità scelte (da lui), sia in persona che nei sogni, lo spinsero a diventare un monaco, dicendo che se avesse fatto ciò avrebbe beneficiato ampiamente l’insegnamento e molti esseri. In seguito alla loro pressione, egli divenne monaco, ricevendo l’ordinazione da un abate che aveva raggiunto una concentrazione meditativa in cui prendeva la realtà da una (particolare) prospettiva, avendo raggiunto il sentiero della preparazione. Questo abate era un anziano Mahasamghika, un grande sostenitore dei testi sulla disciplina, chiamato Silaraksita. Come detto negli Ottanta Versi di Lode, di Nag-tso, “Il tuo abate era noto a tutti per aver raggiunto il sentiero della preparazione”. Inoltre, fu dato ad Atisha il nome Sri Dipamkarajnana.
Silaraksita Bodhisattva era sulla via della preparazione ed aveva raggiunto una realizzazione molto stabile, fu il monaco, anzi l’abate che gli conferì l’ordinazione.
2. Come, impegnandosi in una pratica corretta, egli ottenne le buone qualità della conoscenza esperienziale.
In generale, le tre preziose collezioni scritturali includono tutti gli insegnamenti scritturali del Conquistatore. Perciò i tre preziosi addestramenti devono anche includere gli insegnamenti come sono realizzati. Rispetto a ciò, le scritture e i loro commentari lodano ripetutamente l’addestramento nella disciplina etica come base di tutte le buone qualità, come gli addestramenti nella concentrazione e nella saggezza. Perciò all’inizio dovete avere le buone qualità della conoscenza che si manifestano nel contesto dell’addestramento nella disciplina etica.
Non appena incorreva nella minima infrazione la purificava coi rituali adatti in modo da mostrarlo ai discepoli.
Atisha possedeva l’addestramento nell’etica
(Il fatto) che Atisha possedesse l’addestramento nell’etica è spiegato in relazione a tre aspetti:
1. I voti superiori della liberazione individuale;
2. I voti del Bodhisattva;
3. I voti del Vajrayana.
Come Atisha possedeva i voti superiori della liberazione individuale
Gli Ottanta Versi di Lode di Nag-tso:
Mi inchino all’anziano sostenitore dei testi sulla disciplina,
Al supremo dei monaci, che possiede la gloria degli atti puri.
Tu, avendo varcato la porta del veicolo degli Sravaka,
Hai osservato la disciplina etica come uno yak sta attento alla sua coda.
Uno yak è così attaccato ai peli della sua coda che, quando un singolo pelo resta impigliato in una boscaglia, esso rischia la sua vita per assicurarsi che nessun pelo venga perso, anche se vede che potrebbe essere ucciso da un cacciatore. Allo stesso modo Atisha, dopo aver ricevuto i voti completi del monaco, si curò, anche a rischio della sua vita, di ogni addestramento fondamentale minore, per non parlare degli addestramenti fondamentali maggiori nei quali si era impegnato. Perciò, come si dice negli Ottanta Versi di Lode di Nag-tso, egli era un anziano che era un grande sostenitore dei testi sulla disciplina.
Atisha possedeva i voti del bodhisattva
Gli Ottanta Versi di Lode di Nag-tso:
Tu, avendo varcato la porta del veicolo della perfezione,
Hai sviluppato con tutto il cuore la determinazione risoluta, e in virtù della tua {39}
Mente dell’illuminazione, non hai voluto abbandonare gli esseri viventi –
Mi inchino a te, oh intelligente e compassionevole.
In tal modo si dice che egli si addestrò in molte istruzioni per sviluppare la mente dell’illuminazione, che è radicata nell’amore e nella compassione. In particolare, affidandosi a Serling-ba, si era addestrato per un lungo tempo nelle istruzioni supreme trasmesse dai venerabili Maitreya e Manjughosa rispettivamente ad Asanga e Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15.
Per questo, come dice Ottanta Versi di Lode:
Colui che mette da parte i suoi interessi e si assume
Il peso degli interessi degli altri è il mio guru [Atisha].
Sorse nel suo cuore la mente dell’illuminazione che si prende cura degli altri più che di se stesso. Quella mente dell’aspirazione indusse in lui la mente dell’illuminazione dell’impegno. Egli quindi apprese le pratiche conseguenti alla sua promessa di addestrarsi nelle grandi onde degli atti del Bodhisattva, e con quelle buone azioni non trasgredì mai i limiti del codice dei figli dei conquistatori (i Bodhisattva).
Atisha possedeva i voti del Vajrayana
Gli Ottanta Versi di Lode di Nag-tso:
Avendo varcato la soglia del Vajrayana,
Tu considerasti te stesso come una deità e possedesti la mente vajra.
Signore della contemplazione, Avadhutipa,
Mi inchino a te che ti impegnasti nella condotta segreta.
Nag-tso esprime lode in generale, chiamando Atisha un capo degli yoghi per il fatto che raggiunse la concentrazione dello stadio di generazione, in cui egli vide il suo corpo come divino, e la concentrazione dello stadio del completamento in cui raggiunse lo stato vajra della mente. In particolare, rispetto al suo salvaguardare correttamente gli impegni e al non trasgredire i confini delle regole tantriche, gli Ottanta Versi di Lode dice:
Poiché avevi attenzione consapevole e vigilanza,
Non avesti pensieri contrari all’etica.
Coscienzioso e vigile, senza inganno o pretenziosità,
Non fosti macchiato dai difetti delle infrazioni.
Pertanto, Atisha era non solo coraggioso nel promettere di addestrarsi nella disciplina etica dei tre voti ma egli manteneva anche la disciplina etica tenendo fede alle sue promesse e non trasgredendo i limiti (imposti) dalle regole. Anche quando li trasgrediva in misura minima, egli immediatamente purificava quell’infrazione col rito appropriato per rigenerare il voto. Sappi che questa biografia diletta gli eruditi che comprendono i punti chiave delle scritture; emula tali esseri eccellenti.
b. Atisha possedeva l’addestramento nella concentrazione
Ven. Ling Rinpoche
All’inizio il Dharma giunse in Tibet tramite Shantarakshita e Padmasambhava.
Successivamente si affermò il maestro cinese Hua-shang che sosteneva il conseguimento dell’illuminazione con una mente completamente priva di concettualità. Egli non comprese correttamente la vacuità e perciò denigrò il fattore del metodo e negò che si dovesse portare alla mente qualsiasi cosa, perfino le virtù.
Quindi, per contrastarlo, fu invitato da Nalanda dall’India, il gran maestro Kamalashila https://www.sangye.it/altro/?p=1698 che scrisse in Tibet i tre Gomrim, Gli Stadi della Meditazione, e sconfisse in dibattito Hua-Shang.
Inoltre, ci sono tre qualificazioni ideali per un autore di testi che delucidano l’intento del Saggio in questo modo. L’autore (1) dovrebbe possedere la padronanza sui cinque ambiti della conoscenza; (2) dovrebbe possedere istruzioni che siano punti chiave per praticare il significato degli argomenti della conoscenza buddhista, che sono stati trasmessi con un lignaggio ininterrotto che dal Buddha perfetto discende attraverso esseri eccellenti; e (3) dovrebbe ricevere il permesso di comporre il testo in una visione della sua divinità prescelta.
Riguardo al lignaggio dei guru, ci sono due lignaggi: quello del veicolo comune [sia allo Hinayana che al Mahayana] e quello del Mahayana. All’interno dell’ultimo, ce ne sono di nuovo due: quelli del veicolo della perfezione e quelli del veicolo del mantra. Entro il veicolo della perfezione, ci sono ancora due divisioni, il lignaggio della visione e il lignaggio degli atti, ed entro il lignaggio degli atti, ci sono i lignaggi provenienti da Maitreya e Manjughosa, formando tre lignaggi nel veicolo della perfezione. Inoltre, rispetto al veicolo del mantra, ci sono cinque sistemi di lignaggi. In aggiunta ci sono lignaggi come quelli dei dogmi, i lignaggi delle benedizioni e i lignaggi di varie istruzioni. Atisha era dotato delle istruzioni di questi molteplici lignaggi. I guru da cui Atisha ricevette insegnamenti direttamente sono, come dice Nag-tso:
I guru sui quali hai fatto sempre affidamento
Avevano raggiunto realizzazioni spirituali; erano molti: Santi-pa e Ser-ling-ba,
Bhadrabodhi e Jnanasri.
Ed, in particolare, tu possedevi
Le istruzioni sulla visione profonda e sulle vaste azioni Trasmesse da Nagarjuna attraverso le generazioni.
È risaputo che egli ebbe dodici guru che avevano conseguito realizzazioni spirituali e ce ne erano anche molti altri.
1) L’addestramento nella concentrazione comune al sutra e al tantra
La sua mente divenne flessibile per mezzo della serenità meditativa.
2) L’addestramento nelle concentrazioni non comuni
Egli raggiunse uno stadio veramente stabile di generazione per aver praticato gli atti della condotta abile per sei o tre anni. In quel tempo, dopo aver udito i canti tantrici segreti cantati dalle Dakini a Oddiyana, egli li imparò a memoria. Egli raggiunse uno stadio veramente stabile di generazione per aver praticato gli atti della condotta abile per sei o tre anni. In quel tempo, dopo aver udito i canti tantrici segreti cantati dalle Dakini a Oddiyana, egli li imparò a memoria.
Atisha possedeva l’addestramento nella saggezza
1) L’addestramento comune nella saggezza
Egli ottenne una concentrazione della visione profonda intuitiva (insight) che era un’unione di serenità meditativa e visione profonda intuitiva (insight).
2) L’addestramento non comune nella saggezza
Egli ottenne una speciale concentrazione dello stadio del completamento.
Ottanta Versi di Lode:
È chiaro che tu hai raggiunto il sentiero della preparazione
In conformità ai testi del veicolo del mantra.
Ven. Ling Rinpoche
Il re del Tibet Occidentale Yesce O’ col nipote invitarono Atisha tramite due traduttori, così dopo mille difficoltà, arrivò a Ngari dove risiedette per tre anni, quindi per 9 anni a Nyetang vicino a Lhasa poi per 5 anni nello U e Tsang.
Dei 21 emissari inviati, giunsero all’obiettivo solo 2 che conseguirono la meta. E c’era tra loro anche il gran traduttore Rinchen Zangpo.
“Sono anziano non usare quest’oro per liberarmi” disse in un drammatico colloquio col nipote il re prigioniero di un signore delle terre a nord. Ne mancava infatti solo una parte per concludere il suo riscatto, e proseguì: “ma usalo per invitare dall’india Lama Atisha che ha il gravoso compito di ristabilire la purezza del Dharma nel Paese delle Nevi”.
Il nipote che aveva preso il posto dello zio come regnante, chiese ad Atisha di comporre un testo che spiegasse ai laici in modo comprensibile la via del Dharma, che in Tibet era alquanto oscura, in quanto le visioni distorte dilagavano e successivamente facevano capolino molti impostori.
C’erano pure molte dicotomie tra i praticanti dei sutra e dei tantra, che erano separate, come la pratica del sentiero vasto e profondo. Il risultato fu che egli ristabilì le pratiche del sistema buddhista che erano scomparse, rinvigorì quelle che erano rimaste solo in minima parte, e rimosse la corruzione basata sulle concezioni errate. In tal modo rese liberi da contaminazione i preziosi insegnamenti.
Atisha ebbe il grande merito di unificare le pratiche dei sutra e tantra e di permettere che fossero studiate non in modo separato.
Atisha ebbe specialmente una relazione importante con Serlingpa per i sutra e con tantra lama Kunciung.
Atisha vedeva Tara che gli diede profezie stimolandolo ad andare in Tibet perché sarebbe stato di gran beneficio ma la sua vita sarebbe stato più breve mentre se fosse rimasto in india sarebbe vissuto più a lungo ma senza molti benefici per gli altri. Inizialmente la permanenza di Atisha in Tibet era previsto che durasse tre anni, ma poi le cose presero un’altra piega, anche perché quando Atisha stava tornando in India era scoppiato un conflitto in Nepal ed era impossibile attraversare in sicurezza quei territori. Allora Atisha scrisse proprio in quel periodo la lampada e la invio con una lettera di spiegazione all’abate di Nalanda che lo attendeva.
L’abate fu molto compiaciuto del testo, “La Lampada sul Sentiero” https://www.sangye.it/altro/?p=81 e, rallegrandosi dell’altissima qualità dello scritto, gli rispose di non preoccuparsi del fatto di non potere mantenere la promessa di tornare entro il termine promesso.
sabato 11.05.18
Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15 scrisse: “Il corpo umano è come una nave ed il tempo che abbiamo a disposizione lo dobbiamo utilizzare per attraversare con essa l’oceano del samsara, perciò, se saremo sotto il potere delle emozioni distruttive, non saremo in grado di uscire dall’oceano della sofferenza, del samsara. Ora che abbiamo questa grande opportunità, base preziosa, e ora che siamo liberi ed ora dobbiamo decidere di cogliere l’essenza”.
È difficile da ottenere il corpo umano con libertà e ricchezza, e ci sono tre difficoltà per ottenerlo. Ad esempio: la difficoltà di conseguire un corpo umano, e, di conseguenza, la possibilità di emergere dal samsara, d’esprimere la rinuncia ad esso e d’incamminarci verso l’illuminazione. È come la situazione in cui si trova una tartaruga cieca che vaga nelle profondità dell’oceano ed ogni 100 anni esce in superficie e deve infilare la testa in un giogo, ma ha una minima possibilità d’infilare la testa nel giogo, così è difficile ottenere il corpo umano, il che dipende dai quattro tipi di moralità, sostenuti dalla pratica delle Sei Perfezioni https://www.sangye.it/altro/?p=5968, https://www.sangye.it/altro/?p=6613. Infatti gli umani sono pochissimi rispetto agli altri esseri viventi, ma tra gli umani sono poi pochissimi coloro che incontrano il Dharma, perciò vedete quant’è difficile la rinascita umana. Ecco perché è fondamentale impegnarsi ora praticando il Dharma, in particolare il Lamrim, il sentiero graduale per l’illuminazione, che si sviluppa nei 3 scopi: inferiore, medio e superiore, in rapporto ai tre addestramenti superiori: moralità, concentrazione e saggezza. La moralità è il fondamento degli altri due addestramenti superiori: concentrazione saggezza.
Per poter ascoltare e praticare il Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=38 genero la corretta motivazione così come è stata correttamente insegnata dai lama del lignaggio.
Perciò gli insegnamenti sono ciò che il Conquistatore spiegò bene. Qui [nel contesto della Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione] sapere che tutti gli insegnamenti sono liberi da contraddizione significa comprendere che essi sono il sentiero attraverso il quale una persona diventa un Buddha. Alcuni sono i punti principali del sentiero; altri sono i vari rami del sentiero.
I Bodhisattva hanno come meta il compiere il bene del mondo [tutti gli esseri viventi]. Dal momento che i Bodhisattva devono prendersi cura degli studenti che sono seguaci dei tre lignaggi [quelli degli Sravaka, dei Pratiekabuddha e dei Bodhisattva], essi devono senz’altro addestrarsi sui sentieri di quei tre lignaggi. Questo perché, come dice il Saggio sulla Mente dell’Illuminazione (Bodhicitta-vivarana) https://www.sangye.it/altro/?p=1640, di Nagarjuna:
Poiché generano negli altri
Conoscenza certa che concorda con la propria,
I saggi si applicano
Sempre e senza errore.
Perciò è contraddittorio avanzare l’idea che non dovresti addestrarti nelle collezioni scritturali dell’Hinayana https://www.sangye.it/altro/?p=1893 perché sei un praticante Mahayana. Ci sono sentieri condivisi e non condivisi per accedere al Mahayana. Dal momento che quelli condivisi sono cose che provengono dalle collezioni scritturali dello Hinayana, come potrebbero essere qualcosa da mettere da parte? Perciò, i seguaci del Mahayana https://www.sangye.it/altro/?p=6320 devono praticare tutte le cose insegnate nelle collezioni di scritture dello Hinayana, con solo poche eccezioni, come il cercare diligentemente una pace beatifica solo per se stessi. Questa è la ragione per insegnare estesamente tutti e tre i veicoli delle collezioni scritturali veramente vaste dei Bodhisattva.
Per di più, un Buddha perfetto non ha estinto solo una porzione di difetti e realizzato una mera porzione di buone qualità, ma piuttosto ha estinto tutti i tipi di difetti e realizzato tutti i tipi di buone qualità. I praticanti Mahayana cercano di conseguire questo. Dal momento che elimineranno tutti i difetti e svilupperanno tutte le buone qualità, tutti i diversi tipi di buone qualità derivanti dalla eliminazione dei difetti e dall’acquisizione di conoscenza all’interno di ogni altro veicolo sono inclusi nel sentiero Mahayana. Perciò, ogni scrittura è inclusa come un ramo del sentiero Mahayana per conseguire la Buddhità. Infatti, non c’è un detto del Saggio che non estingua qualche difetto o che non sviluppi qualche buona qualità e di tutte quelle non ce n’è alcuna che un praticante Mahayana non metta in pratica.
È indispensabile comprendere che tutti gli insegnamenti del Buddha sono privi di contraddizioni, tutti gli insegnamenti sono istruzioni per conseguire la liberazioni per un singolo individuo, sia che si tratti di sutra che tantra. Occorre comprendere che tutta le scritture sono insegnamenti provenienti dalla pratica. Il Lamrim rende facile comprendere la vera intenzione del Buddha attraverso gli insegnamenti, il modo di esposizione facilita la comprensione del modo di praticare. Tramite il Lamrim comprendi che le scritture sono prive di contraddizioni ed è impossibile cadere nel grande errore di abbandonare il Dharma.
il Commentario sulla “Lampada per la Saggezza” (Prajna-pradipa-tika), di Avalokitavrata, è il commentario di Bavaviveka al fondamento della saggezza di Nagarjuna, dove si dice: “Gli insegnamenti sono sono come nettare dell’immortalità perché portano allo stato oltre la sofferenza, il nirvana”.
Il sentiero degli Sravaka porta alla realizzazione della mancanza del sé della persona.
Il sentiero Pratieka Buddha alla non dualità tra soggetto ed oggetto.
Il sentiero del Buddha conduce alla mancanza del sé della persona e dei fenomeni.
Delle 54 moralità, la prima è abbandonare le azioni negative, la seconda compiere azioni virtuose, la terza non danneggiare gli esseri.
Il metodo dei sutra prende le emozioni negative, ad esempio l’attaccamento per abbandonarlo, applicandovi degli antidoti, mentre nel tantra le stesse emozioni negative vengono trasformate, portate sul sentiero. Sostieni gli insegnamenti segreti: quello esterno è riferito alle prime due classi di tantra, mentre quello segreto si riferisce alle ultime due classi di tantra.
Il sentiero delle perfezioni è come la rotta principale per il sentiero che conduce alla Buddhità. Quindi, non è appropriato metterlo da parte. Poiché questo viene detto molte volte anche nel Vajrayana, il sentiero delle perfezioni è il sentiero comune sia al sutra che al tantra. Aggiungendo a questo sentiero condiviso i sentieri non condivisi del veicolo del mantra – iniziazioni, promesse, voti, i due stadi e le loro pratiche accessorie – il progresso verso la Buddhità è rapido. Tuttavia, se metti da parte i sentieri condivisi col veicolo della perfezione, fai un grande errore. Se non consegui una tale comprensione, allora, ogni volta che ottieni ciò che sembra essere una comprensione di un insegnamento isolato, abbandonerai gli altri insegnamenti. Quando sviluppi un supposto interesse per i veicoli più alti, abbandonerai in successione le collezioni scritturali dell’Hinayana e del veicolo della perfezione. Perfino all’interno del veicolo del mantra abbandonerai i tre tantra inferiori e così via. Così accumulerai la grande ostruzione karmica di aver abbandonato gli insegnamenti, che porta un risultato molto grave. In questo contesto, questa ostruzione sorge prontamente e c’è il pericolo che ciò avvenga.
Poiché queste istruzioni della Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione guidano gli studenti raccogliendo tutti i punti chiave dei veicoli del sutra e del mantra nel sentiero che porta una persona a diventare un Buddha, esse hanno la grandezza di produrre la certezza che tutti gli insegnamenti sono liberi da contraddizione.
Sono questi consigli adatti anche ad una singola persona per ottenere lo stato di Buddha.
Occorre comprendere come sia i sutra che i tantra, anche se non ne hai la capacità di metterli in pratica, non li devi denigrare. Invece li potrai approfondire e mettere in pratica in un secondo tempo, previa applicazione sia nella raccolta meriti che nella pratica delle moralità, in modo da applicarti in tutti e tre gli stadi: inferiore, intermedio e superiore.
Per Atisha tutti gli insegnamenti sono il metodo delle istruzioni sia sutra che tantra e vanno messe in pratica. Non hanno altro scopo se non questo.
{50}B. La grandezza di far capire che tutte le scritture sono istruzioni per la pratica.
Perciò le parole del Conquistatore, le preziose collezioni di sutra e tantra, sono le istruzioni supreme. Ciò nonostante, dal momento che gli studenti in quest’ultimo tempo non scoprono l’intento di quelle parole scavando in esse per conto proprio, senza dipendere da commentari validi e dalle istruzioni dirette di esseri eccellenti, i grandi pionieri composero personalmente trattati e istruzioni che commentano il significato come da loro inteso.
Ven. Ling Rinpoche
Le istruzioni devono essere in accordo con le grandi scritture e dev’essere tracciabile la loro provenienza e l’insegnamento deve accordarsi alle grandi scritture. Le istruzioni sono ciò che facilita la comprensione di un insegnamento. Tutti i sutra e tantra sono istruzioni alla pratica. Se le istruzioni dei lama sono in contrasto coi grandi trattati, queste sono incongruenti e vanno abbandonate.
Qui, gli insegnamenti sono come esposti nel Tesoro della Conoscenza (Abhidharma-kosa) di Vasubandhu:
L’eccellente insegnamento dell’Insegnante [Buddha] è duplice:
Gli insegnamenti che hanno la natura di scrittura e quelli che hanno la natura di realizzazione.
Come detto (sopra), non ci sono più di due tipi di insegnamento: scritturale e realizzato. Gli insegnamenti scritturali determinano il modo in cui prendi in mano gli insegnamenti, le procedure per la pratica; gli insegnamenti come vengono realizzati sono la tua pratica di quelle procedure in conformità al modo in cui le hai già determinate. Perciò, questi due fungono da causa ed effetto. Per esempio, è come mostrare a un cavallo il percorso della gara prima di disputarla. Una volta che glielo hai mostrato, vi svolgi la gara. Sarebbe ridicolo mostrare a un cavallo un circuito di gara e poi correre su un altro. Similmente, perché dovresti determinare una cosa per mezzo dello studio e della riflessione e poi, quando si tratta della pratica, praticare qualcos’altro? Su questa linea, l’ultimo dei tre Stadi della Meditazione (Bhavana-karma), di Kamalashila, dice:
Inoltre, ciò su cui mediti con la saggezza sorta dalla meditazione è proprio ciò che hai conosciuto con la saggezza sorta dallo studio e dalla riflessione. Non mediti su qualcos’altro. Questo è simile al mostrare a un cavallo un percorso di gara e poi fare (la gara) lì.
Facendo questo, comprenderai che tutte le scritture sono istruzioni per la pratica.
Perciò, quando ti diventerà chiaro che le collezioni scritturali profonde e vaste, insieme ai loro commentari, sono istruzioni per la pratica, comprenderai veloce- mente che i testi classici delle profonde collezioni tantriche, insieme ai loro commentari, sono anch’essi istruzioni per la pratica. Sarai allora sicuro che sono istruzioni supreme. Supererai completamente le concezioni errate che considerano questi tantra come se fossero solo insegnamenti da mettere da parte perché non sarebbero effettive istruzioni per la pratica.
La grandezza di far scoprire facilmente l’intento del Conquistatore
Significa comprendere il modo corretto di procedere nella pratica come lo è nei grandi testi. Quando hai capito l’importanza della corretta sequenza della pratica, hai capito l’intento del conquistatore, il che è chiaro dagli insegnamenti del lama.
Ad esempio: nei sutra sono spiegati gli antidoti per abbandonare l’attaccamento, mentre nei tantra l’attaccamento va portato nel sentiero, sembrerebbero contraddizioni, ma non sono in contraddizioni. Perché il lama dev’essere in grado di spiegare questa apparente contraddizione e guidarti sul sentiero. Quindi, tutto dipende dall’intento e se questo non è chiaro, non si comprende l’apparente contraddizione e non si comprende la via da seguire.
Occorre stare attenti a non cadere nella grande negatività di abbandonare il Dharma. il Buddha ha insegnato in rapporto alle capacità dei singoli individui. Discriminando negativamente si incorre in una negatività molto pesante e dobbiamo stare molto attenti a non caderci. Il deprecare, denigrare il Dharma, rappresenta la grande negatività, il che si ripercuote negativamente sminuendo a sua volta il Buddha ed il Sangha: quindi si tratta di una negatività molto forte.
Come ascoltare e spiegare gli insegnamenti
I Versi sull’Udire (Sruti-varga) nella Collezione di Versi Indicativi (Udana-varga) dicono:
Tramite l’ascolto vengono compresi i fenomeni.
Tramite l’ascolto le azioni scorrette vengono superate.
Tramite l’ascolto viene eliminato ciò che è senza senso.
Tramite l’ascolto si raggiunge il nirvana.
È grazie all’insegnamento che si comprendono i fenomeni, ciò che è da praticare e che invece è da abbandonare. È grazie all’ascolto che alla fine saremo in grado di ottenere lo stato al di là della sofferenza.
L’ascolto è come una luce, una lampada che illumina, che squarcia le tenebre dell’oscurità.
Se siamo al buio possiamo vedere solo se abbiamo una fonte di luce, abbandonando le negatività e raggiungendo lo stato al di là della sofferenza.
Inoltre, Livelli del Bodhisattva (Bodhisattva-bhumi), di Asanga, dice che dovresti ascoltare tenendo a mente cinque idee; ossia, (1) l’idea di un gioiello, per il fatto che gli insegnamenti sono rari perché i Buddha appaiono raramente né appaiono i loro insegnamenti; (2) l’idea di un occhio, dal momento che la saggezza che sorge ascoltando gli insegnamenti diventa sempre più grande; (3) l’idea dell’illuminazione, dal momento che l’occhio della saggezza che è sorta vedrà la vera natura [vacuità] e la diversità [di tutti i fenomeni]; (4) l’idea del grande beneficio, perché alla fine gli insegnamenti portano ai risultati del nirvana e della grande illuminazione; e (5) l’idea di essere irreprensibile, dal momento che da questo stesso momento raggiungerai la beatitudine della serenità meditativa e della meditazione profonda (insight), le cause del nirvana e della grande illuminazione. Contemplare questo è contemplare i benefici dell’ascoltare l’insegnamento.
L’ascolto è di capitale importanza nei periodi di grandi afflizioni come questo.
Lama Tzong Khaa dice: “Ti sei impegnato nell’ascolto, che non dev’essere solo mero ascolto, ma utilizzato, messo in pratica dalla nostro comportamento.
Anche se l’ascolto di insegnamenti sulla vacuità è molto importante, se non lo traduci nella tua pratica personale, allora non serve”.
La Ghirlanda di Storie della Nascita dice che l’ascolto è indispensabile per eliminato l’illusione, le emozioni distruttive.
Il Sutra di Ksitigarbha (Ksitigarbha-sutra) dice:
Ascolta gli insegnamenti con fede univoca e con rispetto.
Non censurare o deridere chi parla;
Onora i tuoi istruttori –
Sviluppa l’idea che essi sono come un Buddha.
Come esposto anche in Livelli del Bodhisattva, ascolta senza le afflizioni [dell’arroganza e del disprezzo] e senza portare alla mente le cinque condizioni di un istruttore. Essere liberi dall’arroganza significa ascoltare con i seguenti sei attributi: (1) ascoltare al momento opportuno, (2) mostrare omaggio, (3) mostrare deferenza, (4) non avere risentimento, (5) praticare secondo le parole dell’istruttore, e (6) non cercare la possibilità di discutere. Essere liberi dal disprezzo significa rispettare l’insegnamento e colui che lo dà e non sminuire questi due. Non tenere presenti le cinque condizioni significa scacciare il pensiero: “Non ascolterò questa persona perché lui o lei, (1) ha mancato nella disciplina etica, (2) è di lignaggio scadente, (3) ha un aspetto fisico non attraente, (4) si esprime male, (5) oppure, parla in modo duro e non piacevole”.
Inoltre, come viene detto in Ghirlanda di Storie della Nascita:
Stai su un sedile basso.
Mostra la gloria della disciplina.
Guarda con occhio compiaciuto.
Mostra rispetto e obbedienza univoca,
Come se stessi bevendo un nettare di parole.
Mostra reverenza e ascolta l’insegnamento
Con evidente diletto e mente incontaminata,
Come un paziente che ascolti le parole di un dottore.
L’attitudine d’ascoltare insegnamenti liberi da orgoglio, ma con rispetto e devozione non trattarla in modo irrispettoso. La deferenza è ascoltare attentamente gli insegnamenti e praticarli il più possibile. Il non risentimento è non avere rabbia. Se magari il lama ci dà degli scopi da portare avanti, non essere contrariato. Il nostro maestro, non dobbiamo discriminare se ha mancato alla disciplina morale, se è di alta o bassa estrazione, di aspetto attraente o meno, ma osservare sempre un atteggiamento umile rispetto al lama ed essere sempre felici di vederlo, avere sempre una mente pura in relazione al maestro. Considerarsi come il paziente dal medico, così dobbiamo considerarci come paziente e praticare con lo stesso zelo i consigli del lama.
a. Abbandonare i tre difetti di un recipiente
Un recipiente potrebbe avere i seguenti difetti: (1) essere capovolto; oppure (2) benché é nella giusta posizione (con la parte superiore rivolta all’insù), essere sporco; oppure (3) benché pulito, perdere dal fondo. Se ha questi difetti, allora anche nel caso che cada su di esso la pioggia dalle nuvole radunate dalle divinità, la pioggia (1) non vi entrerà; [23] oppure, (2) vi entrerà ma non sarà in grado di compiere la sua funzione – essere bevuta, ecc. – perché sarà contaminata dalla sporcizia; oppure, (3) non sarà inquinata dalla sporcizia ma non resterà dentro e colerà fuori. Similmente, anche se stai in un luogo dove vengono spiegati gli insegnamenti, non c’è grande scopo nell’ascoltare gli insegna- menti se tu (1) non presti attenzione; oppure (2) benché presti attenzione, capisci male quello che è udito o ascoltato con una cattiva motivazione, tipo l’attaccamento; oppure, (3) anche se non ci sono questi difetti, non consolidi le parole e i significati introdotti ad momento dell’ascolto ma li lasci cadere perché li dimentichi e così via. Perciò, liberati da tutti questi difetti.
I rimedi per questi tre difetti sono indicati nei sutra in tre frasi: “Ascolta bene, completamente, e tieni a mente!”. Inoltre, come esposto in Livelli del Bodhisattva, “Ascolta quando vuoi comprendere ogni cosa, stando concentrato, attento, con la mente focalizzata e riflettendo con completa calma”.
Quindi non dobbiamo essere come un recipiente capovolto, perché non ci entrerà mai niente, né contaminato, né fratturato, perché qualsiasi cosa vi metto vi esce da sotto. Dobbiamo quindi evitare i tre difetti appena esposti, alimentando le 6 discriminazioni, condizioni che migliorano l’ascolto.
Pensa a te stesso come a una persona malata. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva (Bodhisattva-caryavatara), di Shantideva, dice:
{59} Dal momento che devi seguire il suggerimento di un medico
Anche quando sei colpito da una malattia ordinaria,
Che bisogno c’è di menzionare quelli che sono costantemente colpiti
Dalla malattia di così tanti difetti, attaccamento e così via?
1. Pensa a te stesso come a una persona malata. 2 Pensa al lama come il medico. 3 Pensa al Dharma come la medicina.
Come dice Shantideva, tu sei stato malato per tanto tempo a causa della malattia di afflizioni come l’attaccamento – una malattia che è duratura, intrattabile, che causa forte sofferenza. Perciò devi riconoscere che questa è la tua situazione. Ga-ma-pa disse che se non fossimo effettivamente malati, allora meditare sulla nostra condizione non sana sarebbe fuorviante. Tuttavia, colpiti dalla malattia virulenta e cronica dei tre veleni mentali [attaccamento, ostilità e ignoranza], noi siamo estremamente malati ma siamo completamente inconsapevoli di esserlo.
Pensa all’istruttore come a un medico. Per esempio, quando sei colpito da una malattia seria come un disordine dell’aria o della bile, tu cerchi un abile medico. Dopo aver consultato il tuo medico, sei molto compiaciuto e ascolti qualunque cosa dica il dottore, riverendolo/la con rispetto. Analogamente, cerca in questo modo un maestro che impartisca gli insegnamenti. Una volta che hai trovato il tuo maestro, veneralo/la con rispetto e fa ciò che lui o lei dice. Nel fare questo, consideralo un privilegio e non un peso, perché, come dice il Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottanta Righe:
Perciò i saggi Bodhisattva, che hanno un forte pensiero di cercare la sublime illuminazione, fanno svanire l’orgoglio in modo definitivo. Proprio come un malato si affida ai dottori per cercare le proprie malattie, così tu dovresti affidarti a un maestro, applicandoti con entusiasmo.
Pensa alle spiegazioni dell’istruttore come a una medicina. Proprio come una persona malata ha un grande rispetto per le medicine prescritte da un medico, così anche tu dovresti considerare molto importanti le istruzioni e le indicazioni del maestro.
Ven. Ling Rinpoche
L’ascolto vasto va fatto compiutamente, realizzandolo nella pratica.
Delle sei discriminazioni qui elencate, la prima è la più importante: essere consapevoli di essere affetti dalle emozioni distruttive da tempo senz’inizio, d’essere in preda ad una malattia cronica.
Occorre giungere al convincimento che il Dharma è la medicina, maturando la discriminazione, l’attenzione e l’auspicio che il Dharma resti a lungo, comprendendo che ciascuno è un paziente, un ammalato cronico.
Contemplare i benefici di spiegare l’insegnamento
Occorre avere l’intento di conferire insegnamenti solo per dare benefici, mai per guadagnare ricchezza, fama, rispetto, potere.
Questo perché, come dice Esortazione al Pensiero Speciale:
Maitreya, ci sono venti benefici della generosità con cui dai il dono dell’insegna- mento senza interesse per le cose materiali, profitto o onore. Quali sono questi venti? Sono come segue. Arriverai ad avere (1) ricordo, (2) intelligenza, (3) comprensione, (4) stabilità, (5) saggezza, (6) saggezza sovramondana, (7) pochi desideri, (8) poco odio e (9) poca ignoranza. Inoltre, (10) i demoni non avranno l’opportunità di nuocerti, (11) i Bhagavan Buddha penseranno a te come a un prezioso unico figlio, (12) i non-umani ti proteggeranno, (13) le divinità ti conferiranno carisma e potere, (14) i nemici non avranno l’occasione di danneggiarti, (15) gli amici resteranno fedeli, (16) le tue parole saranno credute, (17) otterrai l’assenza di paura, (18) avrai abbondante felicità, (19) sarai lodato dal saggio e (20) il tuo dono dell’insegnamento sarà degno di essere ricordato.
Sviluppare reverenza per il Maestro e per l’insegnamento
Quando il Bhagavan [Buddha] espose la Madre dei Conquistatori [la Prajna-paramita], eseguì atti di rispetto come quello di sistemare il trono lui stesso. Allo stesso modo, dal momento che gli insegnamenti sono rispettati perfino dai Buddha, quando spieghi gli insegnamenti sii molto rispettoso verso gli insegnamenti così come verso l’Insegnante [Sakyamuni Buddha], ricordando le sue buone qualità e la sua gentilezza.
Con quale tipo di pensieri e comportamento dovresti spiegare l’insegnamento.
Riguardo ai tuoi pensieri, sviluppa le cinque idee esposte nel Sutra delle Domande di Sagaramati (Sagaramati-pariprccha-sutra) – pensa a te stesso come a un dottore, agli insegnamenti come a una medicina, a quelli che ascoltano gli insegnamenti come a persone malate, e ai Tathagata come a esseri eccellenti, e augurati che gli insegnamenti durino a lungo.
Coltiva amore per coloro che si sono riuniti ad ascoltare. Abbandona la gelosia che teme la superiorità degli altri; la pigrizia della procrastinazione; lo scoraggiamento di essere stanco di spiegare qualcosa ripetutamente; lodare te stesso ed elencare i difetti degli altri; avarizia rispetto allo spiegare l’insegnamento; e l’interesse per le cose materiali come il cibo e il vestiario. Quindi pensa: “Questo merito che deriva dall’insegnare affinché gli altri raggiungano lo stato di Buddha è una condizione favorevole per la mia felicità”.
Il Sutra del Loto dice:
Gli eruditi danno sempre senza gelosia
Insegnamenti piacevoli con molti significati.
Essendosi anche completamente sbarazzati della pigrizia,
Non si scoraggiano nel ripetere più e più volte gli insegnamenti.
Gli eruditi abbandonano tutto ciò che è ripugnante
E coltivano il potere dell’amore verso quelli che li circondano.
Giorno e notte coltivano gli insegnamenti supremi.
Usando milioni di esempi, gli eruditi
Recano gioia e diletto a quelli che ascoltano i loro insegnamenti.
Non hanno mai il minimo desiderio di guadagno mondano:
Non pensando al sostentamento – cibi pesanti o leggeri, o bevande,
Ad abiti, o coperte e lenzuola, o vesti religiose –
O anche a medicine per curare una malattia –,
Non chiedono proprio nulla a quelli che ascoltano i loro insegnamenti.
Piuttosto, l’erudito pensa sempre: “Possa io stesso
E tutti gli esseri viventi raggiungere lo stato di Buddha”, e
“Qualunque insegnamento io impartisca per aiutare il mondo
È una condizione completamente favorevole per la mia felicità”.
Distinguere tra coloro ai quali dovresti e coloro a cui non dovresti spiegare l’insegnamento.
Non spiegare gli insegnamenti senza che ti sia richiesto di farlo; come dice il Sutra sulla Disciplina (Vinaya-sutra) di Gunaprabha: “Non si dovrebbe farlo senza richiesta”. Anche quando viene richiesto, è necessario investigare per vedere se il potenziale studente sia adatto a ricevere gli insegnamenti. E anche quando non è richiesto, è appropriato spiegare a qualcuno gli insegna- menti solo se sai che questa persona è un recipiente adatto.
Riguardo a questo, il Sutra del Re delle Concentrazioni dice:
Se qualcuno dovesse richiederti
Di dispensare gli insegnamenti, dì per prima,
“Io non ho un vasto addestramento”.
Poi dì: “Tu sei colto e saggio.
Come posso spiegare gli insegnamenti
A uno grande come te?”.
{66} Non impartire gli insegnamenti a caso,
Ma solo dopo aver investigato se l’ascoltatore sia un recipiente idoneo. Se sai che l’ascoltatore è un recipiente idoneo,
Spiega gli insegnamenti anche senza richiesta.
Chi insegna deve avere conoscenza e farlo per beneficio per gli altri, evitando desideri di fama, potere.
Conferire insegnamenti solo se richiesti, comprendendo le capacità di chi chiede.
Chi non è adatto a ricevere insegnamenti.
Inoltre il Sutra della Disciplina, di Gunaprabha, dice:
Quando sei in piedi, non spiegare gli insegnamenti a uno che sia seduto; quando sei seduto, non spiegare gli insegnamenti a uno che sia coricato; quando sei seduto su una sedia bassa, non spiegare gli insegnamenti a uno su una sedia alta. Lo stesso vale per i sedili cattivi e buoni. Non spiegarli a qualcuno che ti cammini davanti mentre tu sei dietro. Non spiegarli a qualcuno che cammini sul sentiero mentre tu cammini sul margine. Non spiegarli a qualcuno la cui testa sia coperta o la cui veste superiore o inferiore sia tirata su, la cui veste superiore sia piegata e messa sulla spalla o le cui braccia siano incrociate davanti con le mani sulle spalle, o le cui mani siano allacciate dietro la nuca. Non spiegarli a qualcuno con i capelli annodati sulla corona del capo, che porti un cappello, che porti una tiara, o la cui testa sia fasciata in un panno. Non spiegare gli insegnamenti a qualcuno che cavalchi un elefante o un cavallo, a qualcuno che sieda su una portantina o su una carrozza, o a qualcuno che indossi scarpe o stivali. Non spiegarli a qualcuno che abbia un bastone, un ombrello, una lancia, una spada o altre armi, o a qualcuno che indossi una corazza.
È cosa buona spiegare gli insegnamenti alle persone che sono l’opposto di queste. Inoltre, queste istruzioni si applicano alle persone che non sono malate.
Ven. Ling Rinpoche
Regole da adattarsi rispetto al luogo dove ci si trova: essere sempre puliti e rispettosi.
È estremamente importante ascoltare e conferire insegnamenti in modo corretto. Così si riceveranno e daranno grandi benefici, altrimenti si compiranno grandi errori e ci si accolleranno grandi responsabilità e negatività.
È un po come iniziare bene l’anno e così tutto l’anno proseguirà bene.
Domenica 12.05.18
Capitolo 4. COME ASCOLTARE E SPIEGARE L’INSEGNAMENTO
Ven. Ling Rinpoche
Dai Canti ed’Esperienza di Lama Tsong Khapa https://www.sangye.it/altro/?p=1654
Dopo la morte, non vi è alcuna certezza che non rinascerete in uno dei tre stati sfortunati di esistenza e tuttavia i Tre Gioielli hanno sicuramente il potere di proteggervi da simili tormenti.
Praticamente la maggior parte delle attività del corpo, parola e mente sono guidate dalle emozioni affliggenti, perciò sono la causa rinascere nei reami inferiori, e l’unico rifugio antidoto è abbandonare questo stile di vita negativo, seguendo le istruzioni in accordo con la presa di rifugio, osservando e comprendendo il meccanismo delle azioni ed i loro risultati, il karma, e comportarsi virtuosamente. Non esiste altro metodo per evitare di rinascere nei reami inferiori.
Occorre praticare e agire in accordo agli insegnamenti.
Il Buddha non elimina le oscurazioni: e come dà il rifugio? Mostrandoti il sentiero, le negatività da evitare. È tramite la pratica del sentiero che veniamo condotti a liberarci dalle oscurazioni.
Mostrandoti il sentiero: sta a te praticarlo ed ottenere le realizzazioni. Solo praticando il sentiero potrai liberarti dalle afflizioni mentali. Il sentiero va compreso sulla base dei testi e degli insegnamenti. Questo è il sentiero aperto da Nagarjuna ed Asanga e che porta all’illuminazione ed è comune a tutti e tre gli individui.
Generate la motivazione di ascoltare gli insegnamenti per il beneficio di tutti gli esseri senzienti e condurli alla liberazione.
Come affidarsi alla guida spirituale.
Tutto il sentiero dipende dal lama.
Pertanto, l’insegnante eccellente è la sorgente di ogni felicità temporanea e di bontà certa, cominciando dalla produzione di una singola buona qualità e dalla riduzione di un singolo difetto della mente di uno studente e abbracciando alla fine tutta la conoscenza che va oltre a questo. Perciò, è importante il modo in cui ti affidi inizialmente a un insegnante, perché la Collezione Scritturale dei Bodhisattva (Bodhisattva-pitaka) dice:
In breve, raggiungere e portare a completamento tutti gli atti dei Bodhisattva e, analogamente, raggiungere e portare a completamento le perfezioni, i livelli, le sopportazioni, le concentrazioni, le conoscenze superiori, il ricordare gli insegna- menti uditi, le dediche, le preghiere di aspirazione, la fiducia di parlare e tutte le qualità di un Buddha, dipendono dal guru. Il guru è la radice da cui sorgono. Il guru è la sorgente e il creatore da cui sono prodotti. Il guru li accresce. Essi dipendono dal guru. Il guru è la loro causa.
Il guru accresce la qualità del sentiero e le qualità stesse dipendono dal lama, in quanto sono come posate sul bastone del guru.
a. Le caratteristiche distintive dell’insegnante di cui avere fiducia
Generalmente, nelle scritture e nei commentari molte caratteristiche distintive di un insegnante sono esposte dal punto di vista dei veicoli individuali. Tuttavia, la seguente è la descrizione di un insegnante che ti istruisce negli stadi dei sentieri delle tre persone di differenti capacità e ti guida al Mahayana, che
è il sentiero della Buddhità. Riguardo a questo, nel suo Ornamento per i Sutra
Mahayana (Mahayana-sutralamkara), Maitreya dice:
Riponi fiducia in un insegnante che sia disciplinato, sereno, completamente pacificato;
Che abbia buone qualità superiori a quelle degli studenti;
che sia energico, che sia ricco di conoscenza scritturale;
Che possieda un interessamento amorevole,
che abbia completa conoscenza della realtà e sia abile nell’istruire i discepoli;
E che abbia abbandonato lo scoraggiamento.
Così Maitreya dice che uno studente deve riporre fiducia in un insegnante che abbia queste dieci qualità.
Il guru deve avere una totale conoscenza degli stadi dei Tre individui per poter condurre un insegnamento adatto.
Le qualità dal Mahayana Sutralamkara
Si dice che coloro che non hanno disciplinato se stessi non hanno una base per disciplinare gli altri. Perciò, i guru che intendono disciplinare le menti degli altri devono per prima cosa avere disciplinato le proprie. In che modo dovrebbero essere stati disciplinati? Non sarebbe di aiuto per loro avere fatto una pratica qualsiasi e quindi avere il risultato designato come buona qualità di conoscenza. Essi hanno bisogno di un modo di disciplinare la mente che concordi con gli insegnamenti generali del Conquistatore. I tre preziosi addestramenti rappresentano di certo tale modo. Perciò Maitreya li indicò con questi tre termini: “disciplinato,” “sereno” e “completamente pacificato”.
Il che deve avvenire sulla base degli insegnamenti dei vittoriosi.
Le due qualità, sereno e pacificato, si riferiscono all’attività della mente pacificata con l’addestramento superiore.
“Sereno” si riferisce all’aver completato l’addestramento della concen- trazione meditativa. La concentrazione meditativa è uno stato mentale in cui la mente resta pacificamente ritirata. Ciò si ottiene affidandosi nella disciplina etica alla presenza mentale e alla vigilanza, distogliendosi dal compiere atti sbagliati ed impegnandosi in attività buone.
La terza qualità, completamente pacificato, si riferisce all’aver completato l’addestramento superiore della saggezza. Questo viene fatto analizzando specificatamente il significato della realtà in dipendenza dalla serenità meditativa, in cui la mente diventa utilizzabile.
Comunque, non è sufficiente avere solo le buone qualità di conoscenza che provengono dal disciplinare la mente con i tre addestramenti. Gli insegnanti devono anche avere le buone qualità della conoscenza scritturale. Perciò, “ric- chezza di conoscenza scritturale” si riferisce all’essere erudito riguardo alle tre collezioni scritturali e via dicendo. Ghesce Drom-don-ba disse che quando i “guru del Mahayana” danno una spiegazione, devono fare sì che i loro studenti abbiano una profonda comprensione. Mentre mettono in pratica gli insegna- menti, devono dimostrare cosa è utile nel momento in cui l’insegnamento è in declino e cosa è utile nella situazione immediata.
“Conoscenza della realtà” si riferisce a un addestramento speciale nella sag- gezza – la conoscenza dell’assenza del sé dei fenomeni. In un altro modo, si dice che la cosa migliore sia che gli insegnanti abbiano la percezione della realtà; ma se non l’hanno, è accettabile che conoscano la realtà tramite le scritture e il ragionamento.
Benché gli insegnanti siano dotati di queste buone qualità di erudizione e conoscenza scritturale, non è sufficiente per loro avere buone qualità che siano uguali o inferiori a quelle dei loro studenti; hanno bisogno, invece, di buone qualità che superino quelle dei loro studenti.
Queste sei qualità – essere disciplinato, sereno e completamente pacificato, avere buone qualità che superano quelle degli studenti, la ricchezza della cono- scenza che deriva dallo studiare molte scritture e la completa conoscenza della realtà – sono le buone qualità ottenute per se stessi. Le restanti qualità – esse- re energico, avere abilità nell’istruzione, possedere interesse amorevole e abbandonare lo scoraggiamento – sono le buone qualità per prendersi cura degli altri.
Tra le quattro qualità del prendersi cura degli altri, “la capacità nell’istruire i discepoli” si riferisce sia all’essere abile nel processo di guidare i discepoli che esperto nel farli comprendere. “Possedere interesse amorevole” si riferisce ad avere una pura motivazione per dare gli insegnamenti. Ossia, l’insegnante insegna con una motivazione di amore e compassione e non guarda al guadagno, al rispetto e così via.
“Energico” si riferisce al costante diletto per i benessere degli altri. “Ha abbandonato lo scoraggiamento” si riferisce al non stancarsi mai di dare più e più volte una spiegazione – sopportare i disagi dello spiegare.
Ven. Ling Rinpoche
L’addestramento completo, è la totale conoscenza delle scritture con la comprensione corretta della realtà ultima.
L’insegnamento va impartito con amore, compassione, affetto senza stanchezza, gioia d’insegnare.
Non scoraggiarsi, mai esitare a ripetere lo stesso insegnamento già tante volte impartito.
Le 10 qualità di un maestro completamente qualificato (Etica del comportamento, Serenità e stabilizzazione meditativa, Pace mentale ottenuta mediante la saggezza, Conoscenza superiore a quella del discepolo, Entusiasmo nella pratica, Ampia padronanza delle scritture, Realizzazione della realtà, Abilità nell’arte dell’insegnamento, Cura amorevole per i discepoli, Assenza di scoraggiamento nell’operare per i discepoli): se non sono tutte presenti, ve ne devono essere almeno alcune.
Le qualità del discepolo.
Nelle sue Quattrocento Stanze (Catuh-sataka), Aryadeva afferma:
Si dice che uno che non è di parte, che è intelligente e diligente
Sia un recipiente per l’ascolto degli insegnamenti.
Ven. Ling Rinpoche
Le qualità del discepolo: l’imparzialità è essere senza pregiudizi, senza la mentalità faziosa, partigiana, il che chiude la porta a tutte le qualità, occorre invece la completa imparzialità.
Come afferma Bhavaviveka nel suo Cuore della Via di Mezzo (Madhyamaka-hrdaya):
Con lo schierarsi, la mente si affligge, Per cui non conoscerai mai la pace.
“Schierarsi” è avere attaccamento per il tuo sistema religioso e ostilità verso quello degli altri. Cerca (questo atteggiamento) nella tua mente e poi scartalo.
Il discepolo dev’essere intelligente, con capacità analitica ed investigativa, altrimenti non capirà il significato dei vari insegnamenti.
É bene che sia curioso, o meglio, interessato alla pratica, altrimenti non si sforzerà e mancherà la continuità.
Sono tutte qualità indispensabili.
Nel commentario di Ciandrakirti (sulle Quattrocento Stanze) è detto che se tu, l’ascoltatore, non hai tutte queste caratteristiche distintive di un recipiente idoneo per gli insegnamenti, allora l’influenza dei tuoi stessi difetti farà sì che anche un insegnante estremamente puro, che ti istruisce negli insegnamenti, ti appaia avere dei difetti.
Quindi, è necessario per un discepolo avere queste tre caratteristiche nella loro totalità, per poter riconoscere che l’insegnante ha tutte le caratteristiche distintive e per poter quindi fare affidamento su quell’insegnante.
Come lo studente ripone fiducia nell’insegnante.
Colui che ha queste qualificazioni di idoneo ricettacolo degli insegnamenti dovrebbe investigare bene se un guru abbia o no le caratteristiche necessarie, come spiegato sopra. Poi questo studente dovrebbe ricevere le gentili parole dell’insegnamento da un insegnante qualificato.
Ven. Ling Rinpoche
È bene affidarsi a molti o a pochi maestri spirituali?
Se l’allievo è avvezzo a vedere i difetti è meglio avere pochi maestri, in modo da non cadere in troppi errori.
Il modo di affidarsi al maestro dev’essere un percorso graduale. Le 10 qualità sono difficili da riconoscere tutte.
Come affidarsi tramite il pensiero.
Tutte le realizzazioni sorgono sulla base della fede. La radice di tutte le qualità, che si sviluppa nel sentiero, si sviluppa sulla base del lama, o di considerare il lama come effettivamente il Buddha o come il Buddha.
Se ci applichiamo nella pratica sulla base della fiducia al guru sorgeranno tutte le qualità.
Addestrarsi nella fede, la radice.
Riguardo a come i discepoli dovrebbero considerare i loro guru, il Tantra che Conferisce l’Iniziazione di Vajrapani (Vajrapany-abhiseka-maha-tantra) dice:
Se voi chiedeste: “Oh Signore dei Segreti, come i discepoli dovrebbero considerare (vedere) i maestri?”, io risponderei allora che dovrebbero considerarli proprio come considerano il Bhagavan.
Se i discepoli vedono in questo modo i loro maestri, Coltiveranno sempre le virtù.
Diventeranno dei Buddha
E beneficeranno il mondo intero.
Ven. Ling Rinpoche
Occorre quindi giungere a vedere il maestro come il Buddha privo di difetti e con tutte le qualità.
Anche se vediamo piccoli difetti nel maestro, dobbiamo cercare di bloccare la mente che si sofferma sui difetti e concentrarci sui pregi. Anche se una persona che ci è tanto vicina ha dei difetti: la comprendiamo. Così dobbiamo fare col guru.
Se pensiamo d’avere più qualità del maestro in alcuni ambiti, dobbiamo evitare di metterci in competizione. Così come Serlingpa era Cittamatra con una visione più limitata di Atisha, il suo allievo, ma quest’ultimo evitava di mettersi in competizione con lui.
La gentilezza del lama va ricordata.
Compiacere il lama significa mettere in pratica i suoi insegnamenti.
Se il guru ci chiede qualcosa che è in contrasto con la moralità ti rifiuti senza attaccarlo, criticarlo.
Vantaggi dell’affidarsi correttamente al guru.
Svantaggi di perdere la fiducia nel lama conduce a karma negativo
Se hai preso qualcuno come tuo insegnante e poi il tuo metodo di affidarti è sbagliato, non solo sarai danneggiato da molta pazzia e malattie in questa stessa vita, ma anche nelle vite future sperimenterai sofferenza incommensurabile nei regni miserabili per un periodo di tempo incommensurabile. Il Tantra che Conferisce l’Iniziazione di Vajrapani afferma:
“Bhagavan, che tipo di fruizione c’è per quelli che rimproverano i loro maestri?”. Il Bhagavan rispose: “Vajrapani, non fare questa domanda, perché la risposta spaventerebbe il mondo, inclusi gli dei. Tuttavia, Signore dei segreti, io dirò qualcosa. Oh eroe, ascolta attentamente:
Come ho spiegato, si dice che uno qualsiasi tra gli inferni insopportabili, Che sono il risultato di karma come gli atti di retribuzione immediata, Sia la dimora di coloro che rimproverano i loro insegnanti.
Essi devono stare lì per eoni illimitati.
Perciò, non rimproverare mai il tuo insegnante In alcuna occasione”.
Occorre evitare coloro che ci portano su sentieri sbagliati in quanto le nostre qualità degenereranno.
Dobbiamo portare continua mente alla mente la necessità di affidarci al maestro, rivelando il nostro pensiero, affidandoci correttamente al maestro spirituale.
Anche Versi sugli Amici dice:
Il saggio non dovrebbe mostrarsi amico
Di coloro che sono senza fede o che sono avari, Di coloro che mentono, o che parlano in modo
da creare separazione;
Non dovrebbero accompagnarsi con persone peccaminose.
Anche quelli che non commettono peccati
Creano il dubbio che lo stiano facendo
Se si fidano di quelli che peccano,
Accrescendo in tal modo ciò che è spiacevole.
La persona che si fida dell’inaffidabile
Come risultato avrà dei difetti;
Proprio come le frecce non unte vengono contaminate
Quando le frecce unte col veleno vengono messe nella stessa faretra.
Affidandoti ad insegnanti non-virtuosi, i tuoi misfatti precedentemente esistenti – atti errati per natura e atti errati per proibizione – non diminuiscono e i nuovi misfatti aumentano.
Capitolo Quinto: La Sessione di Meditazione.
I sei aspetti della preparazione sono le attività di Ser-ling-ba. Perciò (1) pulire bene il posto dove stai e sistemare con ordine le rappresentazioni del corpo, della parola e della mente del Buddha. (2) Ottenere le offerte senza inganno e sistemarle molto bene. (3) Sedere dritti su un sedile comodo in una postura appropriata, con le gambe nella posizione del loto o del mezzo loto, e quindi assorbirsi nelle pratiche di prendere rifugio e sviluppare la mente dell’illuminazione. Livelli dello Sravaka (Sravaka-bhumi) di Asanga dice di sedere nella posizione completa del loto su un trono, un sedile basso o simili per rimuovere le oscurazioni come la smania per gli oggetti desiderabili, e di camminare avanti ed indietro per pulire la mente dalle oscurazioni della sonnolenza e della letargia. (4) Immaginare che, seduti nello spazio di fronte a te, ci siano i guru dei lignaggi vasto e profondo, così come gli incalcolabili Buddha, i nobili Bodhisattva, i Pratiekabuddha, gli Sravaka e coloro che dimorano nella parola del Buddha. Quindi visualizza il campo per l’accumulazione di meriti e sublime saggezza. (5) Le condizioni cooperanti per la produzione del sentiero nella tua mente sono: (1) l’accumulazione delle collezioni, che sono condizioni favorevoli, e (2) la purificazione della tua mente dalle oscurazioni, che sono condizioni sfavore- voli. Se ti mancano queste condizioni cooperanti è estremamente difficile produrre il sentiero, anche se ti prendi il disturbo di sostenere le meditazioni che sono le cause del sentiero. Ora devi purificare la tua mente con i sette rami dell’adorazione, che comprendono i punti cruciali per accumulare le collezioni e purificare la mente dalle oscurazioni.
Rispetto ai sette rami dell’adorazione, il primo, il ramo dell’omaggio, include la combinazione dell’omaggio fisico, verbale e mentale. È espresso nel primo verso della Preghiera di Samantabhadra (Samantabhadra-carya-pranidha-na):
Mi inchino con mente chiara, corpo e parola
A tutti i leoni – tra gli umani, nessuno escluso –
Coloro che attraversano i tre tempi nei mondi
Delle dieci direzioni, per quanti ve ne possano essere.
Questo verso è un sincero e rispettoso omaggio fisico, verbale e mentale, che non si conforma semplicemente a ciò che fanno gli altri. Non prendete come vostro oggetto di meditazione i Buddha di una singola direzione dell’universo o di un singolo tempo. Prendete, piuttosto, i Conquistatori che risiedono nelle dieci direzioni, così come quelli che hanno già visitato in precedenza questo mondo, che lo visiteranno nel futuro e che appaiono nel presente. Il maestro Ye- shay-day spiega nel suo commentario: “Perfino se ti inchini a un (solo) Buddha il merito è incommensurabile. Che bisogno c’è di menzionare il merito dell’inchinarsi immaginando un vasto numero di Buddha?”.
Riguardo all’omaggio fisico, verbale e mentale, l’omaggio fisico è espresso dal secondo verso:
Io rendo omaggio a tutti i Conquistatori,
Inchinando corpi numerosi quanto le particelle di quei mondi,
Percependo tutti i Conquistatori
Tramite la forza della preghiera che aspira ad atti di buon auspicio.
Immagina tutti i Conquistatori che dimorano in ogni direzione e in tutti i tempi come se tu li percepissi veramente come oggetto della tua mente. Inoltre, quando ti inchini, immagina che dal tuo corpo emanino immagini duplicate del tuo corpo stesso in numero uguale alle minute particelle dei reami dei buddha. In aggiunta, dovresti essere stato inizialmente motivato dalla forza della fede profonda negli atti propizi degli oggetti del tuo omaggio. Il maestro Ye-shay-day spiega: “Se perfino l’omaggio con un corpo ha grandi meriti, un (omaggio) con un gran numero di corpi ha meriti estremamente grandi”.
Ven. Ling Rinpoche
Pulire il luogo con attitudine positiva, genera una conseguente mente chiara. Altrimenti, se il luogo è sporco anche la mente sarà confusa. E così la vedranno chi entrerà nella stanza. Anche i deva si allontaneranno, mentre l’atto virtuoso porta a rinascere in una terra pura. Anche come disponiamo le immagini, rappresentanti corpo parola e mente suprema, non va discriminato in base alla loro fattura e come sono composte 1 Buddha, Bodhisattva, Daka Dakini.
Ottenere le offerte con mente pura, senz’inganno con intenzione pura.
Le offerte vanno chieste senz’inganno, con la motivazione sincera e genuina, essenzialmente pura.
Le offerte che abbiamo ottenuto in modo improprio, invece d’accumulare meriti, recano negatività.
Lunedì 13.05.18
Il capitolo 26: L’analisi delle dodici diramazioni dell’esistenza, de “Il Fondamento della Saggezza” di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=9194 I Dodici Anelli dell’Origine Dipendente:
1. A causa dell’ignoranza che ostruisce si rinasce
Ciò che compone ha tre aspetti
E le azioni che sono composte
Portano avanti la migrazione.
2. Con la condizione del composto la coscienza
Entra nelle trasmigrazioni
Dopo che la coscienza è collocata
Nome e forma avvengono.
3. Dopo che sono avvenuti nome e forma
Nascono le sei sorgenti
E dipendendo dalle sei sorgenti
Sorge il contatto,
4. Dipendendo solo dall’occhio, forma
E dal serbare, viene prodotto.
Perciò dipendendo dal nome e forma
Si produce la coscienza.
5. Occhio, forma e coscienza
Con questi tre insieme
C’è il contatto, dal contatto
Sorgono tutte le sensazioni.
6. Le sensazioni sono la condizione dell’attaccamento.
L’attaccamento sorge per la sensazione
E con l’attaccamento l’appropriazione
I quattro aspetti vengono completamente appropriati.
8. Con l’appropriazione sorge
L’esistenza dell’appropriatore
Quindi senza l’appropriazione si è liberi
E l’esistenza non succede.
9. Quell’esistenza sono anche i cinque aggregati
Da quell’esistenza sorge la nascita
Vecchiaia, morte, dolore e
Sofferenza con il pianto,
10. Angoscia e agitazione
Queste sorgono dalla nascita.
Perciò un cumulo di sofferenze
È la sola cosa che succede.
11. Ciò che compone è la radice del samsara
Perciò i saggi non compongono
Perciò l’agente è chi non è saggio
Perché il saggio vede la realtà.
12. Con la cessazione dell’ignoranza
Anche i composti non sorgono
L’ignoranza cessa
Familiarizzando la coscienza con la realtà.
13. Cessando questo e quello
Questo e quello non avvengono
Ciò che è solo un cumulo di sofferenze
In questo modo cessa completamente.
Ven. Ling Rinpoche
La liberazione avviene liberando le azioni dal karma, dato che le emozioni distruttive sorgono da un’attenzione mentale sbagliata. Perciò, per emergere dal samsara dobbiamo liberarci dall’ignoranza che si afferra al sé.
Per tutto ciò che è contrario all’io sviluppiamo avversione e, viceversa, sorge attaccamento laddove si compiace l’io, la soluzione è sviluppare la saggezza che sviluppa la vacuità. Questa concezione distorta che si afferra al sé è errata. Perciò la dobbiamo eliminare, perciò dobbiamo avvalerci di metodi e gli 84.000 insegnamenti di Buddha sono metodi per eliminare le emozioni distruggenti,
che sono contenuti nei Tre Addestramenti Superiori, che, a loro volta, sono nei Tre canestri, Vinaya moralità, sutra concentrazione, Vinaya saggezza. Occorre applicarsi nell’ascolto, riflessione e meditazione che abbandona le emozioni distruttive. Il modo in cui si percorre il sentiero fu composto inizialmente da Atisha: per i primi 2 individui è fondamentale la moralità mentre per gli individui di scopo superiore, lo sono gli addestramenti alla saggezza. In seguito divenne il sentiero graduale dei 3 scopi che portano all’illuminazione. Questo insegnamento, che contiene tutte le scritture dei vittoriosi, che porta all’onniscienza, fu iniziato da Nagarjuna ed Asangha.
Capitolo 5. La Sessione di Meditazione
Preparazione
I sei aspetti della preparazione sono le attività di Ser-ling-ba. Perciò (1) pulire bene il posto dove stai e sistemare con ordine le rappresentazioni del corpo, della parola e della mente del Buddha. (2) Ottenere le offerte senza inganno e sistemarle molto bene. (3) Sedere dritti su un sedile comodo in una postura appropriata, con le gambe nella posizione del loto o del mezzo loto, e quindi assorbirsi nelle pratiche di prendere rifugio e sviluppare la mente dell’illuminazione. Livelli dello Sravaka (Sravaka-bhumi) di Asanga dice di sedere nella posizione completa del loto su un trono, un sedile basso o simili per rimuovere le oscurazioni come la smania per gli oggetti desiderabili, e di camminare avanti ed indietro per pulire la mente dalle oscurazioni della sonnolenza e della letargia. (4) Immaginare che, seduti nello spazio di fronte a te, ci siano i guru dei lignaggi vasto e profondo, così come gli incalcolabili Buddha, i nobili Bodhisattva, i Pratiekabuddha, gli Sravaka e coloro che dimorano nella parola del Buddha.153 Quindi visualizza il campo per l’accumulazione di meriti e sublime saggezza.
(5) Le condizioni cooperanti per la produzione del sentiero nella tua mente sono: (1) l’accumulazione delle collezioni, che sono condizioni favorevoli, e (2) la purificazione della tua mente dalle oscurazioni, che sono condizioni sfavore- voli. Se ti mancano queste condizioni cooperanti è estremamente difficile produrre il sentiero, anche se ti prendi il disturbo di sostenere le meditazioni che sono le cause del sentiero. Ora devi purificare la tua mente con i sette rami dell’adorazione, che comprendono i punti cruciali per accumulare le collezioni e purificare la mente dalle oscurazioni.
Rispetto ai sette rami dell’adorazione, il primo, il ramo dell’omaggio, inclu- de la combinazione dell’omaggio fisico, verbale e mentale. È espresso nel primo verso della Preghiera di Samantabhadra (Samantabhadra-carya-pranidhana):
Mi inchino con mente chiara, corpo e parola
A tutti i leoni – tra gli umani, nessuno escluso –
Coloro che attraversano i tre tempi nei mondi
Delle dieci direzioni, per quanti ve ne possano essere.
Questo verso è un sincero e rispettoso omaggio fisico, verbale e mentale, che non si conforma semplicemente a ciò che fanno gli altri. Non prendete come
vostro oggetto di meditazione i Buddha di una singola direzione dell’universo o di un singolo tempo. Prendete, piuttosto, i Conquistatori che risiedono nelle dieci direzioni, così come quelli che hanno già visitato in precedenza questo mondo, che lo visiteranno nel futuro e che appaiono nel presente. Il maestro Ye- shay-day spiega nel suo commentario: “Perfino se ti inchini a un (solo) Buddha il merito è incommensurabile. Che bisogno c’è di menzionare il merito dell’inchinarsi immaginando un vasto numero di Buddha?”.
Riguardo all’omaggio fisico, verbale e mentale, l’omaggio fisico è espresso dal secondo verso:
Io rendo omaggio a tutti i Conquistatori,
Inchinando corpi numerosi quanto le particelle di quei mondi, Percependo tutti i Conquistatori
Tramite la forza della preghiera che aspira ad atti di buon auspicio.
Immagina tutti i Conquistatori che dimorano in ogni direzione e in tutti i tempi come se tu li percepissi veramente come oggetto della tua mente. Inoltre, quando ti inchini, immagina che dal tuo corpo emanino immagini duplicate del tuo corpo stesso in numero uguale alle minute particelle dei reami dei Buddha. In aggiunta, dovresti essere stato inizialmente motivato dalla forza della fede profonda negli atti propizi degli oggetti del tuo omaggio. Il maestro Ye-shay- day spiega: “Se perfino l’omaggio con un corpo ha grandi meriti, un (omaggio) con un gran numero di corpi ha meriti estremamente grandi”.
L’omaggio mentale è espresso dal prossimo verso:
Su una particella ci sono Buddha numerosi quanto le particelle di quei mondi, e
Tutti sono seduti in mezzo ai loro figli.
In questo modo, tutte sono sfere della realtà.
Io immagino i Conquistatori che riempiono tutte quelle particelle.
I Buddha sono seduti perfino su ciascuna delle più minute particelle e sono uguali in numero a tutte quelle particelle. Ciascun Buddha è circondato da discepoli Bodhisattva. L’omaggio mentale sviluppa la fede tramite il ricordare le buone qualità dei Buddha.
L’omaggio verbale è espresso dal prossimo verso:
In lode a tutti i sugata,
Io esprimo l’eccellenza di tutti i Conquistatori
{96} Con tutto il suono di un oceano di voci in canto E oceani di lodi inesauribili.
Per prima cosa, in accordo con le scritture, immagina che innumerevoli teste emanino da ciascuno dei tuoi innumerevoli corpi e che innumerevoli lingue emanino da ciascuna testa. L’omaggio vocale esprime con un canto piacevole le lodi inesauribili delle buone qualità dei Buddha. In questo verso “canto” significa lode. Le “voci” del canto sono le sue cause, ossia le lingue. “Oceano” è un termine per (indicare) la molteplicità.
Rispetto al secondo ramo dell’adorazione, le offerte, ci sono sia offerte superabili che (offerte) insuperabili. Le prime sono espresse dai prossimi versi:
Io offro ai Conquistatori
Fiori squisiti, le migliori ghirlande,
Strumenti musicali, unguenti, ombrelli eccellenti,
Lampade (di qualità) superiore e incensi scelti.
Io faccio offerte ai Conquistatori
Con i migliori abiti, profumi (di qualità) superiore,
Polveri fragranti in mucchi alti quanto il Monte Meru –
Tutto nelle più eccellenti tra le disposizioni.
“Fiori squisiti” sono i meravigliosi fiori sfusi, come quelli delle regioni umane e divine. “Ghirlande” sono i vari fiori legati insieme alternandoli. Entrambe questi termini includono tutti i tipi di fiori reali e immaginari. “Strumenti musicali” sono gli strumenti a corde, ad aria e percussione. “Unguenti” sono gli unguenti di incenso fragrante per il corpo. “Ombrelli eccellenti” sono gli ombrelli migliori. “Lampade” include i gioielli preziosi e luminosi così come le lampade fragranti e luminose tipo le lampade al burro. “Incensi da ardere” sono incensi di singole fragranze e fragranze miste. “Gli abiti migliori” sono i migliori di ogni tipo di abiti religiosi. “Profumi (di qualità) superiore” si dice sia l’acqua profumata data nelle ciotole delle offerte; include un tipo di acqua come quella infusa di un profumo che diffonde il suo odore in un universo di tre miliardi di sistemi di mondi. Le “polveri fragranti” sono pari in altezza e in larghezza al Monte Meru. Sono anche file alternate di sabbia colorata per disegnare un mandala o polveri di incenso fragrante adatte ad essere disperse o bruciate, che sono già state confezionate in pacchetti. “Disposizioni” si riferisce a tutto quanto sopra; queste cose dovrebbero essere in prevalenza buone, ornamentali e varie.
Il prossimo verso descrive le offerte insuperabili.
Immagino tutte le insuperabili e vaste offerte
Con la forza della mia fede nelle azioni propizie
Io mi inchino e faccio offerte a tutti i Conquistatori.
Le offerte superabili sono quelle delle persone del mondo. Perciò, le offerte insuperabili sono cose completamente buone, create da quelli che hanno potere, come i Bodhisattva. Le due righe di questo verso dovrebbero essere apposte a tutti i versi di cui sopra in cui il sentimento di queste due righe non è presente. Esse indicano la tua motivazione e i destinatari a cui intendi (rivolgere) il tuo omaggio e le offerte.
Il prossimo verso descrive il terzo ramo dell’adorazione, la confessione dei peccati:
Qualunque peccato io abbia commesso
Col corpo, la parola e la mente
Sotto l’influenza dell’attaccamento, dell’ostilità o dell’ignoranza Io confesso ciascuno di essi uno per uno.
La natura del peccato è che i tre veleni mentali ti fanno usare il corpo, la paro- la e la mente per impegnarti effettivamente in un’attività – ossia, per farla tu stesso – o per ingiungere a qualcun altro di farla o per rallegrarti che qualcun altro l’abbia fatta. Così, per includere ampiamente tutto questo, il verso dice: “Qualunque”. Confessare un peccato è ricordare i difetti dei tuoi peccati passati e quindi rammaricartene. Confessali dal profondo del cuore con un’attitudine di porre un freno ai peccati futuri. Quando fai questo, previeni la crescita dei peccati che hai fatto in precedenza e crei una discontinuità nel commetterli in futuro.
Il prossimo verso esprime il quarto ramo dell’adorazione, il gioire:
Gioisco di ogni merito, qualunque possa essere,
Di tutti i Conquistatori delle dieci direzioni, dei figli dei Conquistatori,
Dei Pratiekabuddha, di quelli che devono imparare ancora di più,
Di quelli che non hanno più alcunché da imparare e di tutti gli esseri ordinari.
“Gioire” significa ricordare i benefici delle virtù di questi cinque tipi di perso- ne159 e quindi coltivare il diletto per loro, come una persona povera farebbe nello scoprire un tesoro.
Il prossimo verso esprime la quinta branca dell’adorazione, implorare di girare la ruota dell’insegnamento:
Per tutti i Conquistatori.
Io imploro tutti i protettori,
Le luci del mondo delle dieci direzioni
Che hanno raggiunto lo stato di Buddha, che è libero da attaccamento,
Di girare l’impareggiabile ruota dell’insegnamento.
{98} Implorare di girare la ruota dell’insegnamento si riferisce ad immaginare dapprima che immagini duplicate del tuo corpo si emanino dal tuo corpo in numero pari ai Buddha delle dieci direzioni. Quindi tu chiedi loro di dare gli insegnamenti. Questi Buddha risiedono nei regni dei Buddha delle dieci direzioni e non aspettano molto per insegnare dopo essersi risvegliati all’illuminazione e aver ottenuto la conoscenza che è senza attaccamento e senza ostacolo. Il maestro Ye-shay-day cita nel suo commentario la frase “risvegliati all’illuminazione” e la spiega.
Il prossimo verso esprime il sesto ramo dell’adorazione, la supplica:
Io supplico con le mani giunte in preghiera
Quelli che desiderano dimostrare il loro nirvana finale.
Per favore, restate per eoni di numero pari alle particelle dell’universo
Per portare felicità e beneficio a tutti gli esseri.
La supplica implica immaginare incommensurabili immagini duplicate del tuo corpo. Di fronte a te ci sono i Buddha nei reami dei Buddha delle dieci direzioni, che stanno insegnando come passare nel nirvana finale. Tu quindi richiedi che essi rimangano per eoni pari in numero alle minute particelle entro ciascuno dei regni dei Buddha, per portare felicità temporanea e il beneficio ultimo agli esseri viventi.
Il prossimo verso esprime il settimo ramo dell’adorazione, la dedica:
Qualunque merito io abbia accumulato, per quanto minimo,
Dall’omaggio, l’offerta, la confessione,
Il gioire, l’implorare e la supplica –
Io dedico tutto all’illuminazione.
La dedica si riferisce al non esaurire alcuna delle radici di virtù – che sono illustrate dai sei rami dell’adorazione di cui sopra – perché le hai dedicate con forte aspirazione come cause della completa illuminazione per te stesso e per tutti gli esseri viventi.
Comprendendo il significato delle parole di questi versi in questo modo, recitale lentamente come indicato, senza distrazione. Una volta che fai questo, avrai una quantità incommensurabile di meriti.
Tu accumuli le collezioni di meriti e sublime saggezza – le condizioni favorevoli – eseguendo i cinque rami di omaggio, offerta, gioire, implorazione e supplica. Tramite la confessione elimini le oscurazioni, che sono le condizioni sfavorevoli. Coltivando il diletto nella virtù che hai generato – (diletto) che fa parte del gioire – accrescerai anche la tua virtù. Potresti avere poche virtù come risultato di accumulazione, purificazione e accrescimento, ma le espanderai enormemente tramite la dedica. Benché gli effetti virtuosi possano sorgere temporaneamente e poi dissolversi, tramite la dedica non si dissolveranno mai. Per riassumere, i sette rami dell’adorazione sono incluse nelle seguenti tre: accumulazione, purificazione, e produrre una espansione e una mancanza di dissipazione.
(6) 161 Poi, una volta che hai formato nella tua mente un’immagine degli oggetti del mandala e hai offerto il mandala, fai la seguente supplica molte volte, con forte aspirazione:
Per favore, benedici tutti gli esseri viventi – mie madri – e me stesso, affinché possiamo velocemente porre fine a tutti gli stati mentali difettosi, cominciando dal non rispettare il maestro e finendo col concepire segni di vera esistenza nei due tipi di sé.
Per favore benedici noi affinché possiamo facilmente produrre tutti gli stati mentali privi di difetti, cominciando dal rispettare il maestro e finendo col conoscere la realtà dell’assenza del sé.
Per favore, benedici noi per domare tutti gli ostacoli interni ed esterni.
Ven. Ling Rinpoche
La meditazione sul respiro distoglie il pensiero dalle distrazioni. Per dirigere la mente in un percorso virtuoso occorre inizialmente distoglierla dalle emozioni distruggenti per poi portarla in una situazione di neutralità, per giungere a livelli ulteriori, come il calmo dimorare o Shinè in tibetano o Shamata in sanscrito. È di grande beneficio meditare sulla base del dipinto, generalmente esposto all’ingresso dei monasteri, che raffigura un elefante in un percorso che si assottiglia sempre più, è un percorso di affinazione della mente secondo vari stadi successivi. Il passaggio dall’elefante al monaco: è il praticante con un uncino e bastone per domare elefante, è la mente grezza non domata, l’uncino è la memoria ed il bastone è l’attenzione che annullano i 2 fattori mentali di ostacolo, poi il monaco vi sta davanti, poi vi sale sopra, è la flessione fisica, poi vola via
quando il torpore grossolano è superato e rimane quello sottile, perché, pur essendoci chiarezza, si instaura una certa mancanza di vigore, perché sei caduto nel torpore sottile. Per ottenere il calmo dimorare occorre la completa condizione delle circostanze esterne ed interne.
Emaniamo un numero infinito di corpi che fanno prostrazioni innanzi a noi. Così con le offerte: mentalmente si visualizzano fiori, strumenti musicali ecc.
La Preghiera dei Sette Rami
Sinceramente e completamente mi prostro
davanti a tutti i Buddha ed ai loro figli
dei tre tempi e delle dieci direzioni.
Faccio offerte materiali e mentali di fiori,
incenso, profumi,
cibo, musica e altre cose
e prego la Nobile Assemblea di accettarle.
Confesso le azioni negative, le dieci non virtuose,
e le cinque illimitate
commesse da tempo senza inizi,
essendo la mente in preda alle oscurazioni.
Gioisco per tutte le virtù e le azioni benefiche
accumulate dai Bodhisattva, dai Pratieka Buddha,
dagli Sravaka e dagli esseri
ordinari nei tre tempi.
Vi prego di girare la ruota del Dharma,
dei veicoli comuni, il grande e il piccolo,
a seconda dei modi di pensare
ed alle caratteristiche intellettuali degli esseri.
Vi prego di non andare oltre la sofferenza
fino a quando il ciclo dell’esistenza non sia vuoto.
Con la vostra compassione, vi prego proteggete gli esseri
perduti nell’oceano della sofferenza.
Possano tutte le azioni virtuose che ho accumulato
divenire la causa del Risveglio
e possa io così acquisire velocemente
le qualità di un salvatore.
Ven. Ling Rinpoche
Per accumulare meriti è meglio personalmente fare offerte, piuttosto che delegare qualcuno. Quando Atisha era molto anziano, a chi si offriva di fare offerte in sua vece, replicava chiedendo se avesse mangiato del cibo in più oltre al suo fabbisogno per aiutarlo, ciò avrebbe potuto forse saziarlo dalla fame?
Implorare di girare la ruota dell’insegnamento si riferisce ad immaginare dapprima che immagini duplicate del tuo corpo si emanino dal tuo corpo in numero pari ai Buddha delle dieci direzioni. Quindi tu chiedi loro di dare gli insegnamenti. Questi Buddha risiedono nei regni dei Buddha delle dieci direzioni e non aspettano molto per insegnare dopo essersi risvegliati all’illuminazione e aver ottenuto la conoscenza che è senza attaccamento e senza ostacolo.
Ven. Ling Rinpoche
Anche se le virtù accumulate sono poche, specialmente quelle degli altri, occorre rallegrarsene.
È negativo essere invidiosi delle virtù degli altri perché l’invidia scatena una catena emulativa totalmente nefasta.
La supplica implica immaginare incommensurabili immagini duplicate del tuo corpo. Di fronte a te ci sono i Buddha nei reami dei Buddha delle dieci direzioni, che stanno insegnando come passare nel nirvana finale. Tu quindi richiedi che essi rimangano per eoni pari in numero alle minute particelle entro ciascuno dei regni dei Buddha, per portare felicità temporanea e il beneficio ultimo agli esseri viventi.
Il prossimo verso esprime il settimo ramo dell’adorazione, la dedica:
Qualunque merito io abbia accumulato, per quanto minimo,
Dall’omaggio, l’offerta, la confessione,
Il gioire, l’implorare e la supplica –
Io dedico tutto all’illuminazione.
La dedica si riferisce al non esaurire alcuna delle radici di virtù – che sono illustrate dai sei rami dell’adorazione di cui sopra – perché le hai dedicate con forte aspirazione come cause della completa illuminazione per te stesso e per tutti gli esseri viventi.
Tu accumuli le collezioni di meriti e sublime saggezza – le condizioni favorevoli – eseguendo i cinque rami di omaggio, offerta, gioire, implorazione e supplica. Tramite la confessione elimini le oscurazioni, che sono le condizioni sfavorevoli. Coltivando il diletto nella virtù che hai generato – (diletto) che fa parte del gioire – accrescerai anche la tua virtù. Potresti avere poche virtù come risultato di accumulazione, purificazione e accrescimento, ma le espanderai enormemente tramite la dedica. Benché gli effetti virtuosi possano sorgere temporaneamente e poi dissolversi, tramite la dedica non si dissolveranno mai. Per riassumere, i sette rami dell’adorazione sono incluse nelle seguenti tre: accumulazione, purificazione, e produrre una espansione e una mancanza di dissipazione.
Poi, una volta che hai formato nella tua mente un’immagine degli oggetti del mandala e hai offerto il mandala, fai la seguente supplica molte volte, con forte aspirazione:
Per favore, benedici tutti gli esseri viventi – mie madri – e me stesso, affinché possiamo velocemente porre fine a tutti gli stati mentali difettosi, cominciando dal non rispettare il maestro e finendo col concepire segni di vera esistenza nei due tipi di sé.
Per favore benedici noi affinché possiamo facilmente produrre tutti gli stati mentali privi di difetti, cominciando dal rispettare il maestro e finendo col conoscere la realtà dell’assenza del sé.
Per favore, benedici noi per domare tutti gli ostacoli interni ed esterni.
Ven. Ling Rinpoche.
La dedica, è estremamente importante. Occorre dedicare bene le virtù accumulate. La rabbia distrugge le virtù.
Le virtù vanno dedicate per conseguire la completa illuminazione sia in modo generale che in questo contesto di condurre la sezione.
Occorre fare molta attenzione fin dall’inizio.
Come sostenere la meditazione in generale
Ciò che è conosciuto come “meditazione” è l’atto di mantenere un oggetto di meditazione e specifici aspetti soggettivi focalizzando ripetutamente la mente su un oggetto virtuoso di meditazione. Lo scopo di questo è il seguente. Da tempo senza inizio sei stato sotto il controllo della tua mente; la tua mente non è stata sotto il tuo controllo. Per di più, la tua mente tendeva ad essere oscurata dalle afflizioni e così via. Perciò, la meditazione mira a portare sotto controllo questa mente, che dà origine a tutti i difetti e le mancanze e quindi mira a renderla utilizzabile. Utilizzabile significa che puoi dirigere la tua mente come vuoi verso un oggetto virtuoso di meditazione.
Potresti tentare di sostenere la tua meditazione saltando da questo a quell’oggetto di meditazione. Puoi considerare di mettere insieme a tuo piacere una vastità di oggetti di meditazione senza uno specifico ordine. Benché tu possa fare questo, non sarai in grado di prendere il tuo oggetto di meditazione con questo metodo. Di conseguenza, ostacolerai grandemente l’abilità della tua mente di essere diretta secondo la tua volontà verso un oggetto virtuoso di meditazione. Se hai fatto di questo un’abitudine fin dall’inizio, la pratica virtuosa di tutta la tua vita sarà difettata.
Perciò determina fermamente dall’inizio l’ordine definito e l’enumerazione di qualsiasi oggetto di meditazione desideri sostenere. Poi, rafforza la tua volontà pensando ripetutamente: “Non intraprenderò qualcosa di diverso da ciò che ho determinato”. Senza travalicare o non essere all’altezza di ciò che hai determinato, sostieni la tua meditazione con consapevolezza e vigilanza.
ii) Come sostenere la meditazione in modo specifico
Rifletti prima sui benefici di affidarsi all’insegnante, come il raggiungere velocemente la Buddhità, e gli svantaggi del non affidarsi all’insegnante, come dare origine alla sofferenza in questa e nelle vite future. Poi pensa molte volte e con attitudine di restrizione: “Non permetterò mai a me stesso di concepire difetti nel mio guru”. Dopo aver considerato qualsiasi buona qualità del tuo guru che tu conosca – come la disciplina etica, la concentrazione, la saggezza e l’essere erudito – medita su di esse finché produci una fede che ha l’aspetto della chiarezza mentale. Quindi, in accordo con i sutra citati prima, contempla come la gentilezza del tuo guru sia stata e sarà di aiuto per te. Medita su quella finché sviluppi rispetto dal profondo del tuo cuore.
c) Cosa fare alla conclusione
Per mezzo di preghiere come la Preghiera di Samantabhadra ed Aspirazione in Settanta Versi (Pranidhana-saptati), dedica la virtù che hai accumulato. Fai questo con un’aspirazione così forte che sarà la causa della realizzazione dei tuoi scopi temporanei ed ultimi. Medita in questo modo in quattro sessioni: prima dell’alba, il mattino, il pomeriggio e al calare della notte.
Inoltre, se all’inizio mediti per un tempo lungo sarai facilmente soggetto a mollezza ed eccitazione. Se questa diventa un’abitudine, sarà poi difficile correggere la tua consapevolezza. Perciò, medita in molte sessioni brevi. Se finisci la sessione quando ancora vorresti meditare, sarai ansioso di riprendere ciascuna sessione futura. Altrimenti, si dice che proverai la nausea nel vedere il cuscino. Quando la tua meditazione è diventata piuttosto stabile, allunga la sessione. In tutte le sessioni rendi la tua pratica libera dai difetti di essere o troppo stret- ta o eccessivamente rilassata; sostieni dunque così la tua meditazione. In que sto modo avrai pochi ostacoli e supererai i problemi come l’eccessiva stanchezza, la mollezza e la letargia.
2) Cosa fare tra le sessioni di meditazione
In generale, ci sono molte cose da fare tra le sessioni di meditazione, come l’omaggio, la circumambulazione, e la recitazione [di preghiere e scritture]. Tuttavia, la cosa principale da fare in questo contesto è la seguente.
Dopo aver fatto lo sforzo di meditare nella sessione effettiva e quando sei sul punto di concludere la sessione, potresti non essere in condizione di fare affidamento sulla presenza mentale e sulla vigilanza e potresti invece lasciare andare completamente ciò che dovrebbe essere sostenuto: l’oggetto della meditazione e i suoi aspetti soggettivi. Se fai questo, il tuo progresso sarà estremamente piccolo. Perciò, perfino tra le sessioni, presta attenzione agli insegnamenti che rivelano il significato del tuo oggetto di meditazione, e riportalo alla memoria ripetutamente.
Accumula, con molti mezzi, le collezioni, che sono condizioni favorevoli per produrre buone qualità. Rimuovi anche, con molti mezzi, le oscurazioni, che sono condizioni sfavorevoli. Applicando ciò che sai, sforzati per qualsiasi voto tu abbia promesso di osservare, perché questa è la base di ogni cosa. In aggiunta, segui l’istruzione chiamata “Consolidamento” riguardo a: (1) addestrare la mente nell’oggetto di meditazione e nei suoi aspetti soggettivi; (2) osservare i voti, e (3) accumulare le collezioni.
Inoltre, impara le quattro condizioni preliminari, che sono cause che producono facilmente i sentieri della serenità e della visione penetrante intuitiva: (a) mettere un freno alle facoltà sensoriali, (b) agire con vigilanza, (c) dieta appropriata, e (d) sforzarsi di praticare senza dormire al momento sbagliato, e agire nel modo appropriato nel momento del sonno.
Ven. Ling Rinpoche.
La meditazione va condotta con chiarezza e conoscenza e determinazione, impegnando così la mente nella virtù, in modo che non si discosti dal comportamento nella vita quotidiana.
Perciò, prima studia con qualcuno ciò che intendi praticare e pervieni a conoscerlo di seconda mano. Poi usa la scrittura e il ragionamento per riflettere adeguatamente sul significato di ciò che hai studiato, pervenendo a conoscerlo di prima mano. Una volta che, con questo tipo di studio e riflessione, determini il significato di ciò che originariamente intendevi praticare e non hai dubbi, familiarizza ripetutamente con esso. Noi chiamiamo “meditazione” questa familiarizzazione ripetuta. Perciò ti servono entrambe, sia la meditazione analitica ripetuta che la meditazione di stabilizzazione non analitica sul significato di ciò che originariamente intendevi praticare, che era determinato tramite lo studio e la riflessione e l’uso della saggezza che discerne per analizzare questo significato. Perciò, pretendere che tutte le meditazioni siano meditazioni di stabilizzazione è come prendere un grano di orzo e dire: “Questo è tutti i grani di orzo che ci sono”.
Inoltre, proprio come lo studio deve precedere la saggezza che deriva dallo studio e la riflessione deve precedere la saggezza che deriva dalla riflessione, così anche la meditazione deve precedere la saggezza che deriva dalla meditazione. Visto che è così, meditazione significa familiarizzare con ciò che hai accertato usando la saggezza che deriva dalla riflessione. Perciò, si dice che la saggezza che deriva dalla meditazione è un prodotto della saggezza che deriva dalla riflessione.
Pertanto, la profondità della saggezza che deriva dai tuoi studi è commisurata ai tuoi studi. L’ampiezza della tua riflessione è commisurata a questa saggezza, mentre la profondità della saggezza che proviene dalle tue riflessioni è proporzionata alle tue riflessioni. La magnitudo della tua pratica di meditazione corrisponde alla profondità della tua saggezza di riflessione, mentre la tua abilità di fermare i difetti e conseguire buone qualità è commisurata alla tua pratica di meditazione. Perciò, le scritture e i loro commentari dicono che lo studio e la riflessione sono molto importanti per la pratica della meditazione.
Perciò, comprendi “meditazione” come è spiegato nel Commentario alla Chiare Parole (Prasphuta-pada) di Dharmamita:
“Meditare” è fare che la mente assuma lo stato o condizione dell’oggetto di meditazione.
Per esempio, “meditare sulla compassione” e “meditare sulla fede” significa che bisogna far sviluppare alla mente queste qualità. Per questo, anche i più grandi traduttori usano talvolta il termine “sentiero della meditazione” e altre volte usano il termine “condizionamento”, come nella frase di Ornamento per la Chiara Conoscenza di Maitreya: “I sentieri della visione e del condizionamento”. Condizionamento e meditazione sono sinonimi.
Maitreya dice che la riflessione ripetuta, la comprensione e il discernimento certo costituiscono il sentiero della meditazione per un essere nobile Mahayana. Alla luce di ciò, è ridicolo sostenere che la meditazione e l’analisi prolungata siano contraddittorie.
Inoltre, non c’è fine alle affermazioni che spiegano che lo scopo dell’analisi prolungata e ripetuta è la meditazione. Per esempio, ci sono riferimenti al “meditare sulla fede,” “meditare sui quattro incommensurabili e sulla mente dell’illuminazione” e al “meditare sull’impermanenza e la sofferenza”. Shantideva nei suoi Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva e Compendio degli Addestramenti (dice): “ Io compongo questo per condizionare la mia stessa mente”. In questo modo, egli dice che tutti gli stadi del sentiero che egli spiega in questi due testi sono meditazione. In più, il Compendio degli Addestramenti dice: “Perciò, meditate continuamente su qualsiasi distribuzione, protezione, purificazione o accrescimento del vostro corpo, risorse o meriti”. Questo indica che la meditazione include qualsiasi esecuzione delle quattro pratiche di distribuire, proteggere, purificare e accrescere riguardanti il vostro corpo, risorse e radici di virtù. Tenendo presente questo, non considerate la “meditazione” come se fosse molto limitata.
La meditazione analitica è necessaria per le meditazioni come quelle sulla fede nell’insegnante; la grande importanza e la difficoltà di ottenere condizioni agevoli e opportunità; la morte e l’impermanenza; il karma e i suoi effetti; i difetti dell’esistenza ciclica; e la mente dell’illuminazione. Questo perché tali meditazioni necessitano di una consapevolezza che perduri a lungo, molto forte e capace di cambiare la mente. Senza questo non sarai in grado di arrestare le forze, come la mancanza di rispetto, che si oppongono a queste meditazioni.
Inoltre, lo sviluppo di tale potente consapevolezza dipende unicamente dalla ripetuta meditazione con l’analisi che discerne. Per esempio, quando erroneamente sovrapponi molte caratteristiche attraenti all’oggetto del tuo attaccamento, produci un attaccamento intenso. Similmente, quando pensi spesso alle caratteristiche non attraenti del tuo nemico, tu produci odio intenso. È la stessa cosa nel caso di qualunque meditazione su uno qualsiasi di questi tipi di pratiche [morte e impermanenza, karma e i suoi effetti, ecc.], senza tener in conto se sia chiara o no l’immagine dell’oggetto di meditazione. Perciò, pratica la meditazione analitica, perché la tua mente richiede un modo duraturo e molto vigoroso di apprendere i suoi oggetti.
Quando consegui le meditazioni di stabilizzazione come la serenità meditativa, crei una utilizzabilità che ti permette di fissare la mente su un oggetto di meditazione a tuo piacimento. Se coloro le cui menti non possono restare su un oggetto di meditazione analizzano ripetutamente mentre stanno tentando di raggiungere una meditazione di stabilizzazione, essi non saranno in grado di produrre la stabilità mentale. Per cui, in questo caso, dovrebbero praticare la meditazione di stabilizzazione.
L’erudito deve conseguire le meditazioni di stabilizzazione come la serenità meditativa, mentre l’adepto deve senz’altro perseguire le pratiche come la fede intensa nell’insegnante. Inoltre, sia la sezione sutra delle scritture che la sezione tantra delle scritture dicono molto frequentemente che devi usare il discernimento per entrambi questi metodi di meditazione. Se ti manca o sei carente in questa meditazione analitica, allora non svilupperai la saggezza immacolata, la prezio- sa vita del sentiero. Anche se sviluppi un po’ di saggezza, non crescerà molto. Perciò, non progredirai speditamente lungo il sentiero, perché l’ultimo oggetto che raggiungi sul sentiero è la saggezza che differenzia, in modo comprensivo, senza confusione, la reale natura e la diversità dei fenomeni. Come afferma il maestro Matrceta: “…l’onniscienza è la migliore delle saggezze”. Di conseguenza, se indipendentemente da quanto coltivi il sentiero, la tua attenzione consapevole è indurita dalla dimenticanza e hai un’intelligenza lenta riguardo a cosa eliminare e cosa adottare, comprendi che questo è un chiaro segno del fatto che hai preso il sentiero sbagliato.
Per giunta, usando la saggezza che discerne per condurre la meditazione analitica sul significato delle scritture, tu comprendi i molti attributi delle buone qualità dei tre gioielli e così via, e quindi accresci grandemente la fede associata a questi attributi, ecc. Inoltre, una volta che hai usato la meditazione analitica per comprendere i molti difetti dell’esistenza ciclica, sviluppi grande disgusto e disincanto per l’esistenza ciclica, e quindi vedi da molti angoli di visuale i benefici della liberazione. Così cerchi poi diligentemente la liberazione. Usando questa meditazione, tu puoi penetrare anche la mente dell’illuminazione e le molte meravigliose attività delle sei perfezioni e via dicendo. Questo accresce grandemente la tua fede irreversibile, l’aspirazione e la perseveranza gioiosa. Poiché tutto questo è basato esclusivamente sull’uso della saggezza che discerne allo scopo di condurre la meditazione analitica sul significato delle scritture, le persone intelligenti dovrebbe produrre in questo modo una certezza tale che gli altri non possano distoglierli da essa.
Allo stesso modo, inizialmente usi la saggezza che discerne per meditare ripetutamente sui difetti, come le afflizioni, le afflizioni secondarie, gli effetti karmici del fare cose sbagliate e i difetti dell’esistenza ciclica, secondo il loro ordine nelle scritture. Ciò ti rende completamente scontento o disincantato. Tenendo presente questo, ti allontani dal gruppo di cose non-virtuose e rimuovi questi contaminanti come si fa quando si brucia l’oro nel fuoco. Successivamente, usi la saggezza che discerne per meditare ripetutamente sulle buone qualità, come le buone qualità dell’insegnante, la grande importanza della condizione fortunata e dell’opportunità, le buone qualità dei tre gioielli, il karma virtuoso e i suoi effetti, e i benefici della mente dell’illuminazione, ancora in conformità al loro ordine nelle scritture.
Portare questo alla mente (ricordarsi di questo) dirige la mente verso il gruppo di fenomeni virtuosi, produce diletto e quindi imbeve la mente di virtù. Quando questo avviene, focalizza la tua mente su ciò che vuoi raggiungere, o la serenità meditativa o la visione speciale (insight), e lo realizzi senza difficoltà. Perciò, tale meditazione analitica è il metodo superiore per conseguire la concentrazione non-discorsiva.
Gli yoghi e le yoghini diventano disincantati semplicemente non volgendo le loro menti verso alcuna impurità o contaminante come la bramosia. Essi creano il diletto semplicemente non volgendosi verso l’infelicità della mente afflitta e sentendosi inclini alla gioia del gruppo di virtù. Quando fanno questo, le loro menti si collegano, senza fluttuazione o movimento, e si applicano con calma a qualsiasi oggetto si rivolgano entro (l’area di) competenza di serenità e visione profonda (insight). Essi possono allora usare le loro menti nel modo appropriato per raggiungere qualsiasi obiettivo cui mirino.
Mollezza ed eccitazione sono le due principali condizioni sfavorevoli per conseguire una concentrazione in cui la mente stia con fermezza su un oggetto di meditazione. Riguardo a questo, se hai una consapevolezza veramente forte e persistente delle buone qualità dei tre gioielli e così via, eliminerai facilmente la mollezza. Molte autorità affermano che il rimedio per la mollezza è l’innalzamento della mente col vedere le buone qualità. Allo stesso modo, se hai una consapevolezza veramente forte e persistente dei difetti dell’impermanenza, della sofferenza e così via, eliminerai facilmente l’eccitazione. Molte scritture dicono che il disincanto è lodato come il rimedio per l’eccitazione, perché l’eccitazione è una distrazione mentale che implica l’attaccamento.
Perciò, raggiungerai con facilità le concentrazioni stabili che compiacciono l’erudito in un grado proporzionato alla tua coltivazione degli addestramenti, cominciando dalla fede nell’insegnante per finire con la mente dell’illuminazione dell’impegno. Non solo devi prolungare le meditazioni di stabilizzazione dopo esserti liberato da eccitazione e mollezza, ma devi anche sostenere le meditazioni analitiche. A motivo di questo, i dotti guru del lignaggio che ha trasmesso queste istruzioni personali hanno espresso una chiara comprensione di qualsiasi oggetto di meditazione abbiano trasmesso. Per fare questo, prima pensarono al significato dei passaggi appropriati dei sutra e dei loro commentari alla luce delle istruzioni personali dei loro guru. Arricchendo la loro presentazione con i detti dei guru del passato, spiegarono in modo esauriente l’argomento della meditazione. Dissero anche che il successo è più difficile per quelli che contemplano per conto proprio che per coloro che trasformano le proprie menti in un’aula, in cui quelli che sanno come spiegare gli insegnamenti lo fanno per quelli che sanno come ascoltare. Questa affermazione è eccellente e vera. Perciò è improprio dire: “Ora è il momento della meditazione” e fare quindi solamente un po’ di meditazione, perché il detto “un tempo per lo studio e la riflessione e un tempo per la pratica” esprime la concezione errata secondo cui la spiegazione estesa degli insegnamenti non è compatibile col contesto della pratica.
Comunque, sembra che esistano a malapena quelli che sanno come mettere in pratica tutte queste spiegazioni. Perciò, dovreste anche creare un’altra presentazione concisa di cosa sostenere nella meditazione.
Il fatto che tu comprenda che tutte le scritture sono istruzioni personali con- segue solo al fatto che tu conosca questo processo meditativo. Perfino quelli che si sono addestrati per lungo tempo nei testi classici dei veicoli del sutra e del mantra possono, quando meditano sul sentiero, interpretare i testi in cui si sono addestrati per sostenere concezioni errate come quelle menzionate sopra. Che bisogno c’è di menzionare quelli che non si sono addestrati nelle collezioni scritturali? Perciò, c’è bisogno di stabilire questo in un modo più dettagliato. Nondimeno, temendo la verbosità, io non ho scritto più di questo. Ciò conclude la spiegazione della confutazione delle concezioni errate concernenti il metodo di sostenere la meditazione.
Ven. Ling Rinpoche.
Tieni sotto controllo le porte dei sensi.
Prima d’addormentarsi è molto importante il tipo di proposito generato. Se è sulla mancanza del sé, sull’origine dipendente, sulla mancanza d’esistenza intrinseca: è molto positivo.
Occorre controllare e chiudere le 6 porte dei sensi, evitando di generare attaccamento per ciò che crea attaccamento e, viceversa, avversione per ciò che non vogliamo.
Si deve mangiare pensando di nutrire i microrganismi che popolano il nostro corpo: è un atto di generosità.
Ricorda anche che il Compendio degli Addestramenti di Shantideva dice di mangiare riflettendo sul fatto che: (1) stai beneficiando colui che dà; (2) mentre ora stai radunando nel tuo corpo i microrganismi tramite il dono materiale del cibo, in futuro radunerai questi esseri per mezzo dell’insegnamento; e (3) compirai il benessere di tutti gli esseri viventi.
Dormire nella posizione del leone è in accordo col fluire delle energie nei canali e dei venti psichici ed il corpo rimarrà ben riposato ed in equilibrata armonia.
È il modo di continuare a praticare le virtù anche dormendo.
CONFUTARE LE CONCEZIONI ERRATE SULLA MEDITAZIONE
Fare la meditazione di stabilizzazione, senza impegnarla nell’analisi, rende la mente più ottusa. Pretendere che le meditazioni siano tutte stabilizzative è come pretendere che i grani d’orzo che teniamo in pugno siano tutti i grani d’orzo del mondo.
Unendo (1) la saggezza dell’ascolto con quella dello studio si giunge alla (2) supposizione corretta, ovvero la saggezza che giunge dall’ascolto matura la (3) comprensione valida della saggezza della comprensione, realizzata poi direttamente.
Nel Guru Yoga di Lama Tzong Khapa si dice che: applicarsi nello studio vasto fa sì che anche la meditazione e la riflessione siano vaste e profonde.
Meditazione: (1) genera la mente sull’entità dell’oggetto, come sulla compassione, quindi (2) come vacuità ed inpermanenza.
Meditare non è solo concentrazione, ma è meditazione analitica lo studio e l’analisi delle scritture.
La meditazione analitica è investigare l’oggetto di negazione.
La meditazione di concentrazione è investigare la mente sull’oggetto di meditazione.
La meditazione analitica è necessaria per le meditazioni come quelle sulla fede nell’insegnante; la grande importanza e la difficoltà di ottenere condizioni agevoli e opportunità; la morte e l’impermanenza; il karma e i suoi effetti; i difetti dell’esistenza ciclica; e la mente dell’illuminazione. Questo perché tali meditazioni necessitano di una consapevolezza che perduri a lungo, molto forte e capace di cambiare la mente. Senza questo non sarai in grado di arrestare le forze, come la mancanza di rispetto, che si oppongono a queste meditazioni analitiche.
Occorre condizionare, educare il proprio pensiero a muoversi in una certa direzione.
Entrambe le meditazioni vanno adottate, la sola meditazione analitica o quella di stabilizzazione non sono sufficienti. La meditazione analitica è fondamentale anche per acquisire stabilità.
martedì 15.05.18
Lama Tzon Khapa dice che tutte le perfezione del samsara sono prive d’essenza, perciò genera il desiderio d’emergere, la mente di rinuncia, mentre la persona intelligente genera il desiderio di ottenere l’illuminazione quindi la mente d’illuminazione. L’intelligente sviluppa la mente con le tecniche che sviluppano la mente all’illuminazione. Precedentemente genero la mente di rinuncia o emersione definitiva: (1) dalle rinascite inferiori, (2) dal samsara (3) dalle (4) oscurazioni per ottenere lo stato di Buddha, sviluppando la corretta visione della vacuità. Non basta generare la mente d’emersione definitiva, ma occorre la visione della vacuità che deve essere unita alla mente illuminazione. Perciò ci sono tre aspetti fondamentali: (1) la rinuncia, (2) l’emersione definitiva e (3) la vacuità, che vanno ascoltati, riflettuti e meditati fino a farli propri. Questo è il Lamrim, il sentiero fondamentale che porta gli esseri fortunati allo stato di Buddha e realizza il cammino dei 3 individui. Ora, proprio per questo, generate questa altissima motivazione con l’intento di ottenere l’illuminazione a beneficio di tutti gli esseri senzienti.
Gli ostacoli principi alla concentrazione sono: il torpore e l’eccitazione.
Per controbilanciare il torpore la mente va innalzata, pensando ai Tre Gioielli.
Se dovesse sviare nell’eccitazione, la mente va calmata, pensando alla morte, all’inpermanenza, ai difetti del samsara, per riportare la mente al suo giusto equilibrio. L’eccitazione è indotta dall’attaccamento, perciò il disincanto è importante, perché contrasta l’attaccamento.
Anche la meditazione analitica dev’essere scevra dei due ostacoli, torpore ed attaccamento, non solo la meditazione concentrativa.
Alcuni dicono erroneamente che la pratica avviene quando studi, ma l’ascolto, la meditazione analitica e concentrativa è pratica. Perché la pratica del Dharma è sempre, e non solo nel momento di meditazione concentrativa. Ascoltando e riflettendo attiviamo l’intelligenza, così la pratica migliora. La sola stabilità mentale non migliora la pratica, perché non stimola l’intelligenza. Altrimenti è impossibile capire che tutte le scritture del Buddha sono tutte istruzioni personali. L’Abisamayalamkara appartiene, nei vari capitoli, agli individui dei tre scopi. Un gran lama Kaciu Rincempa chiese a Lama Tzong Khapa il significato della parola Kadampa, cui Je Rinpoche rispose: “E’ chi tutte le scritture appaiono come istruzioni personali”.
UNA VITA UMANA DI CONDIZIONI FAVOREVOLI E OPPORTUNITÀ
Gli stadi del modo in cui gli studenti addestrano le loro menti dopo essersi affidati ad un insegnante. Libertà è di praticare il Dharma.
Queste otto condizioni non favorevoli sono esposte da Nagarjuna in “Lettera ad un Amico”:
Rinascere con visioni errate o senza la parola di un Conquistatore,
O come un animale, uno spirito affannato, un essere dell’inferno,
Una persona incolta in una regione di confine,
Una persona stupida e muta o come una divinità dalla lunga vita Significa essere afflitti da uno degli otto difetti che corrispondono
alle condizioni non favorevoli.
Dopo aver ottenuto la condizione fortunata, che è la libertà da queste, Sforzati di mettere fine alla rinascita.
Ven. Ling Rinpoche
Bodhgaya è il centro del Dharma, non solo Buddha Sakyamuni ma i 1000 Buddha di questo eone qui si manifesteranno, sono centrali anche tutti i luoghi dove sono presenti i 4 tipi di seguaci, o dove sono presenti gli insegnamenti dei 3 canestri Tripitaka. Le 8 libertà sono spiegate nei loro opposti, 4 sono mancanze di libertà o stati non umani: esseri infernali con troppo dolore, Preta con enorme fame e sete, per loro è impossibile praticare il Dharma, agli animali è impossibile praticare il Dharma, così è per i deva di lunga vita, con pensieri tanto intensi di piacere cui il pacere di praticare il Dharma non può nemmeno sorgere. Noi come umani siamo liberi dall’impossibilità di praticare il Dharma, abbiamo un’intelligenza viva, non rifiutiamo a priori la meccanica delle cause e dei loro risultati, siamo liberi da tutti questi stati. Abbiamo tutte le condizioni favorevoli, ma non per caso, ma perché abbiamo accumulato tutte le condizioni favorevoli, come le preghiere perfette che portano alla liberazione. Infatti, osservando la vostra situazione penso che nelle vite passate avete accumulato grandissime impronte e con la vostra situazione il Dharma l’avete grazie agli sforzi delle vite passate, inoltre il Dharma stesso vi permette non solo di condurre meglio questa vita, ma anche di vedere quali sono le modalità migliori per ottenere i migliori risultati anche contingenti.
Delle 10 ricchezza: 5 riguardano noi stessi e 5 gli altri.
Le opportunità che riguardano sè stessi sono:
1 essere un essere umano;
2 essere in una regione centrale;
3 avere karma reversibile;
4 aver fede nella sorgente.
Le 5 ricchezze concernenti gli altri sono:
Che un Buddha è venuto,
che il sublime insegnamento viene insegnato,
Che l’insegnamento persiste,
che ci sono quelli che lo seguono,
Che c’è sollecitudine per gli altri.
Tra questi, “che un Buddha è venuto” (o che appare), significa che un bodhisattva ha accumulato le collezioni di meriti e sublime saggezza per tre eoni incalcolabili e ha raggiunto il cuore dell’illuminazione; i.e., diventare un perfetto Buddha. “Che il sublime insegnamento viene insegnato” significa che un Buddha o i discepoli di quel Buddha stanno impartendo l’insegnamento. “Che l’insegnamento persiste” significa che non sta degenerando tra il momento in cui qualcuno diventa un Buddha e dà l’insegnamento fino a quando questo Buddha passa nel nirvana finale. Inoltre, questa frase si riferisce all’insegnamento nel tempo in cui i suoi seguaci lo ottengono attraverso la conoscenza dei sublimi insegnamenti ultimi. “Che ci sono quelli che seguono” questo insegnamento, significa che ci sono alcuni che comprendono che gli esseri hanno la capacità di percepire il sublime insegnamento. Essi comprendono questo proprio attraverso la conoscenza dei sublimi insegnamenti ultimi menzionati sopra. Questi individui seguono allora l’insegnamento mentre insegnano agli altri secondo la propria conoscenza. “Che c’è sollecitudine per gli altri” si riferisce ai benefattori e a quelli che effettivamente compiono atti di carità dando vesti religiose e via dicendo. Dal momento che queste cinque condizioni esistono nelle menti degli altri e sono condizioni favorevoli per la pratica degli insegnamenti, esse sono chiamate “aspetti delle opportunità che riguardano gli altri”.
Ven. Ling Rinpoche
Che c’è sollecitudine per gli altri significa che c’è sostegno ai praticanti ed alla pratica. Il luogo fondamentale per praticare è questo mondo. Tra i deva è possibile, ma è meno facile, perché essi non sperimentano sofferenza ed hanno troppi agi, così come negli altri reami dipende dal loro karma. Ad esempio, gli umani hanno un livello di sofferenza e felicità che gli permette di pensare di come uscire dal samsara, perché c’è un certo tipo di karma che può essere sperimentato presto, quindi c’è qui sulla terra la possibilità concreta di sviluppare la mente di liberazione.
Contemplare la grande importanza delle condizioni favorevoli e dell’opportunità
Non basterà solo una vita qualsiasi per la pratica di tali insegnamenti puri, in generale, o per la pratica del sentiero Mahayana in particolare. Di conseguenza, devi ottenere una vita del tipo di quella descritta in precedenza. La Lettera ad uno Studente:
Con una vita umana ottieni la mente dell’illuminazione,
Che è la base per il sentiero verso lo stato di sugata,
Che produce grande forza mentale e che ti attrezza a guidare tutti gli esseri.
Né i naga, i semidei, i vidyadhara, i garuda, i kinnara, né i serpenti
ottengono questo sentiero.
Anche il Sutra della Discesa nell’Utero (Garbhavakranti-sutra) afferma:
Benché tu sia nato come umano con tale sofferenza illimitata, hai tuttavia la migliore delle situazioni. È difficile conseguire questo anche in dieci milioni di eoni. Perfino quando muoiono le divinità, le altre divinità dicono: “Possa tu avere una rinascita felice”. Con rinascita felice intendono una rinascita umana.
Perciò, persino le deità considerano la vita umana come qualcosa a cui aspirare. Una vita come un certo tipo di deità del regno del desiderio – un (essere) che ha forti propensioni latenti essendosi addestrato precedentemente nel sentiero come umano – può servire da base per vedere inizialmente la verità. Tuttavia, non puoi ottenere inizialmente il sentiero di un nobile essere durante una vita nei regni delle deità più alte. Per di più, si dice che la maggior parte delle deità del regno del desiderio siano in una condizione non fortunata, come spiegato in precedenza. Perciò una vita umana è la base suprema per raggiungere inizialmente il sentiero. Inoltre, dal momento che una vita umana sul continente Uttarakuru non è una base adatta per i voti, si apprezza la vita umana sugli altri tre continenti. Per giunta, tra questi si apprezza la (vita) umana su Jambudvipa. Perciò, medita ripetutamente con pensieri come questo:
Perché dovrei sprecare il fatto di aver ottenuto una così buona vita? Quando agisco come se fossi insignificante, sto ingannando me stesso. Cosa potrebbe esserci di più sciocco? Solo quest’unica volta sono libero dal camminare sui molti sentieri scoscesi privi di condizioni favorevoli, come i regni miserabili. Se spreco questa libertà e ritorno in quelle condizioni , sarebbe come perdere la mia mente, come una persona stordita da un incantesimo.
Come dice Aryasura:
La vita umana pianta il seme
Per andare oltre l’esistenza ciclica,
Il supremo seme della gloriosa illuminazione.
La vita umana è un flusso di buone qualità
Migliore di un gioiello che esaudisce i desideri.
Chi vorrebbe ottenerla e poi sprecarla?
E anche Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:
Non c’è niente di più illuso
E niente di più confuso
Dell’avere io trovato una tale condizione propizia
E non coltivare tuttavia la virtù.
Dopo aver riconosciuto questo,
Se resto pigro a causa della confusione,
Mi si presenterà un gran dolore
Al momento della morte.
Quando il mio corpo arrostirà a lungo
Negli intollerabili fuochi dell’inferno,
Ardenti fiamme di rimorso insopportabili
Devasteranno di sicuro la mia mente.
Questa è una situazione rara e utile;
In qualche modo l’ ho trovata per caso.
Se a dispetto della mia intelligenza
Sono trascinato di nuovo all’inferno,
Allora, come un (essere) mandato in confusione da un incantesimo,
Avrò semplicemente perso la mia intelligenza.
Cosa c’è in me che causa questa confusione?
Anche questo non lo so.
Completate in questo modo la grande importanza della condizione fortunata e dell’opportunità rispetto alle vostre mete ultime. Riflettete anche su quanto siano importanti nei termini dei vostri obiettivi temporanei. Ossia, considerate come voi possiate facilmente ottenere, con questa vita, qualità come la generosità, la disciplina etica e la pazienza, che sono le cause delle risorse, degli attendenti perfetti e del corpo di un essere negli stati elevati [rinascita tra umani o divinità]. Pensate come segue:
In tal modo, questa vita è molto importante per quanto attiene il raggiungimento di stati elevati e bontà certa [della liberazione o dell’onniscienza]. Se dovessi sprecarla e non sforzarmi giorno e notte per creare le cause di queste due mete, sarebbe come se tornassi a mani vuote da una terra di gioielli. Sarei anche privato della felicità nel futuro e non otterrei una vita favorevole. Senza condizioni favorevoli, dovrei sopportare una sofferenza continua. Perciò, quale tipo di auto- inganno è peggiore di questo?
Perché dovrei sprecare il fatto di aver ottenuto una così buona vita?
Quando agisco come se fossi insignificante, sto ingannando me stesso.
Se la dovessi trascurare sarei consapevole di ingannare me stesso.
Se non usassi il tempo a mia disposizione per praticare il Dharma,
alla morte morirei con la mente molto disturbata dal pentimento.
Ven. Ling Rinpoche
La nostra è una situazione simile a quella di chi dovesse intraprendere un viaggio per trovare fortuna e trovasse delle situazioni favorevoli, ma le sprecasse, tornando a mani vuote, così saremmo noi, se sprecassimo il nostro tempo senza praticare il Dharma.
Come è difficile ottenere libertà e ricchezze.
Ottenere la rinascere umana con le libertà e ricchezze è estrema m difficile, anche solo per nascere come umano, la causa principale è la moralità, per Ciandrakirti la moralità è come la capacità di deambulare, come le gambe, se manca la moralità siamo bloccati. Anche se abbiamo la pazienza, generosità ecc senza la moralità non abbiamo possibilità alcuna di progredire nel Dharma. È estremamente difficile rinascere umani, infatti la maggior parte delle volte siamo rinati nei reami inferiori, ora che le abbiamo queste libertà e ricchezze lo dobbiamo fare subito, perché, se di nuovo dovessimo cadere nei reami inferiori, sarà difficilissimo uscirne.
I TRE TIPI DI PERSONE
Tutte le scritture sono incluse entro i sentieri dei tre tipi di persone
All’inizio, una persona che deve diventare un Buddha sviluppa la mente dell’illuminazione; nel mezzo, questa persona accumula la collezione di meriti e sublime saggezza; e alla fine questa persona attualizza la perfetta Buddhità. Tutte queste azioni sono solamente per il bene degli esseri viventi. Perciò, tutti gli insegnamenti dati da un Buddha realizzano semplicemente il bene degli esseri viventi. Stando così le cose, il bene degli esseri viventi è ciò che anche tu dovresti compiere. Questo bene è di due tipi: la meta provvisoria dello stato elevato come umano o deità, e la meta finale della bontà certa della liberazione o onniscienza. Tra queste due, molte delle affermazioni del Buddha riguardano il raggiungimento della meta temporanea dello stato elevato. Tutte queste affermazioni sono incluse negli insegnamenti per una persona di genuina capacità minore o negli insegnamenti condivisi con tale persona, perché le persone di speciale capacità minore non lavorano proprio molto nell’interesse di questa vita, ma si sforzano diligentemente per gli stati elevati eccellenti di rinascita umana o divina nelle vite future, impegnandosi nella coltivazione delle loro cause.
Come far sorgere certezza nel sentiero per coglierne l’essenza.
Le Quattro Nobili Verità ed i loro 16 aspetti, benché inclusi negli insegnamenti per gli individui dello stato inferiore ed intermedio, qui appartengono ai rami dell’individuo dallo scopo superiore.
Essere praticanti Mahayana dipende dall’aver generato il desiderio della liberazione. Bodhicitta è il re del Dharma, lo scopo della mente d’illuminazione è il beneficio di tutti gli esseri senzienti, inoltre, proprio perché gli esseri sono infiniti, così anche i benefici lo sono.
Lama Tzong Khapa disse: “Ho ottenuto la mente di illuminazione come l’essenza di tutta la pratica”.
A chi gli chiedeva donde derivassero tutte le sue grandi capacità, donde provenissero, se avesse trovato la ruota del comando.
Lama Tzong Khapa rispose: “Considero la mente dell’illuminazione come la pratica principale”.
Compendio addestramenti shantideva
è come afferma Santideva nel suo Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:
{134} Nell’istante in cui gli esseri miserevoli
Costretti nella prigione dell’esistenza danno origine a questa mente
Essi sono chiamati “figli dei sugata”…
I benefici di generare la mente d’illuminazione sono immensi: chiudono le porte ai reami inferiori, le virtù del passato continueranno a fortificare e si accumuleranno ulteriormente le virtù accumulate in precedenza e si otterranno i benefici della liberazione ed illuminazione.
Facilmente si otterranno questi risultati è perché si è un Bodhisattva, perché, dal momento che agisce solo a beneficio di tutti gli esseri, produce continuamente positività e karma positivo e continua ad eliminare le negatività del passato. Il buon cuore è la caratteristica centrale del Bodhisattva. Egli pensa sempre a come essere di beneficio agli altri, il suo stile di vita è una dedica altruistica agli altri, perché pensa solo a beneficiare gli altri, non sé stesso.
Ven. Ling Rinpoche
La pratica fondamentale è quella della mente di illuminazione o di bodhicitta, che va condotta fin dall’inizino della nostra pratica. Perciò, sulla base della Preghiera in Sette Rami dovremmo educare la nostra mente alla meditazione sulla bodhicitta e sforzarci concretamente di realizzarla.
Occorre quindi completare del tutto l’addestramento dei 3 individui, per entrare poi nel sentiero del mantra segreto. A Lama Tzong Khapa, dopo aver ultimato il sentiero graduale, il praticante chiede: “Dammi gli insegnamenti del mantra segreto affinché possa portare ad ultimazione il cammino dei vittoriosi”.
È uno scopo molto grande quello di conseguire i 3 livelli finalizzati allo scopo superiore, innanzitutto generando sopratutto umiltà, che ha la funzione di diminuire l’orgoglio.
LA CONSAPEVOLEZZA DELLA MORTE
Ven. Ling Rinpoche
Gli svantaggi di non riflettere sulla morte, comprendono innanzitutto il concepire permanente ciò che è inpermanente. La morte e l’inpermanenza sono il primo e l’ultimo insegnamento di Buddha Sakyamuni. La condizione principale per alimentare la pratica del Dharma è il ricordo della morte e l’impermanenza.
Mercoledì 16. 05.18
Ven. Ling Rinpoche
Riflettete e meditate sui https://www.sangye.it/altro/?p=489 “Tre aspetti principali del sentiero” : rinuncia, bodhicitta e vacuità.
I tre sentieri: la mente che vuole definitamente emergere od affrancarsi dalle sofferenze del samsara e la mente di vacuità. Il che va studiato in modo vasto, utilizzano citazioni scritturali, analizzando con la propria intelligenza, fino alla certezza della ragione valida, fino alle realizzazioni, utilizzando così al meglio la preziosa rinascita umana. Sono questi i “Tre aspetti principali del sentiero” che vanno appresi, meditati e realizzati fino allo stadio dell’onniscienza. Generate la motivazione corretta per il beneficio di tutti esseri: devo ottenere lo stato di Buddha e mi accingo a praticare il Lamrim Cenmo.
I difetti del non coltivare la consapevolezza della morte
Sono grandissimi gli svantaggi di dimenticarsi della consapevolezza della morte, che allontanano la nostra vita dal Dharma. Con mente mondana dipendente da questa vita, pensando di diventare un insegnante e d’insegnare agli altri: è una motivazione egoistica e non diventa certo un’attività di Dharma. Se pensi che essi mi ritengano uno studioso e ci saranno molti che ascolteranno insegnamenti e mi chiederanno consigli, piacerò a molti, acquisterò un seguito, tutto ciò sarà contaminato dagli Otto Dharma mondani (Piacere e dolore, Guadagno e perdita, Lode e rimprovero, Fama e vergogna) e continuerai ad avere una mente legata alle contingenze di questa vita.
Come menzionato in precedenza, ci sono quattro errori che ti impediscono di trarre pieno vantaggio dalla tua vita: [concepire (1) l’impuro come puro, (2) la sofferenza come felicità, (3) l’impermanente come permanente e (4) il senza sé come se avesse un sé]. All’inizio, ciò che costituisce la strada maestra di molto danno è puramente il concepire l’impermanente come se fosse permanente. Questa concezione è duplice: grossolana e sottile. Di queste due, nel caso della tua impermanenza grossolana, che è la tua morte, la strada maestra del danno è proprio il pensiero: “Io non morirò”. Ciascuno ha l’idea che la morte verrà più tardi, alla fine. In ogni caso, ad ogni giorno che passa, la gente pensa: “Io non morirò oggi; io non morirò oggi”, aggrappandosi a questo pensiero fino al momento della morte. Se sei ostruito da un’attitudine del genere e non porti alla mente il suo rimedio, continuerai a pensare che resterai in questa vita.
Dunque, fin quando hai questa attitudine, continuerai a pensare solo a come ottenere felicità ed evadere la sofferenza soltanto in questa vita, pensando: “Ho bisogno di questo e di quello.” Non ti impegnerai nella pratica religiosa perché non pensi alle cose di grande importanza, come le vite future, la liberazione e l’onniscienza. Benché tu possa forse impegnarti nello studio, riflessione, meditazione e così via, sarà solo nell’interesse di questa vita, e qualunque virtù creerai, avrà una forza esigua. Inoltre, dal momento che la tua pratica sarà mescolata con azioni errate, peccati e infrazioni, sarebbe improbabile che le attività virtuose non fossero mischiate con cause di rinascite miserevoli. Anche se cerchi di impegnarti in pratiche dirette alle vite future, non sarai in grado di prevenire la pigrizia della procrastinazione, pensando: “Lo farò alla fine”. Passando il tempo in distrazioni come il sonno, la letargia, il parlare senza senso e il mangiare e il bere, non otterrai l’opportuno conseguimento, che deriva da grande sforzo.
Se sei sedotto dalla speranza che questo corpo e questa vita dureranno a lungo, creerai un forte attaccamento ai beni, ai servizi e così via. Come se fossi spezzato via dalla corrente di un fiume, sarai immerso nella forte ostilità verso ciò che ti ha impedito o ciò che tu temi possa impedirti di avere questi oggetti di attaccamento; (sarai immerso) nell’illusione che ignora i loro difetti; e in conseguenza di questi due, nelle afflizioni come l’orgoglio e la gelosia, così come in forti afflizioni secondarie. Come risultato di questo, farai azioni non-virtuose ogni giorno di più, come le dieci azioni errate di corpo, parola e mente, i cinque atti di retribuzione immediata, altre azioni scorrette, che si avvicinano a queste per gravità, e il ripudiare l’insegnamento eccellente, le quali azioni hanno tutte il pieno potere di indurre una forte sofferenza in luoghi come i regni miserabili. Priverai della linfa vitale gli stati elevati e la bontà certa, prendendo progressivamente la distanza dai rimedi – il nettare degli insegnamenti ben esposti. Poi la morte ti vincerà e il cattivo karma ti condurrà in un luogo bollente e spiacevole tra le sofferenze forti e dure dei regni miserevoli. Quale processo potrebbe essere peggiore di questo?
Cosa potrebbe essere più pericoloso
Del dormire con disinvoltura
Quando si è soggetti al Signore della Morte,
Governatore dei tre mondi, lui stesso senza un maestro?
Anche Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:
Dovrò partire, lasciando ogni cosa.
Ma, non sapendo questo,
Io ho commesso vari peccati
Per amore di amici e nemici.
I benefici del coltivare la consapevolezza della morte
Quando coloro che hanno un po’ di comprensione dell’insegnamento concludo- no che oggi o domani moriranno, capiscono che gli amici e i possessi materiali non li accompagneranno e perciò cessano di bramarli. Naturalmente vogliono allora trarre vantaggio dalla loro nascita umana, tramite atti virtuosi come il fare doni. Allo stesso modo, se crei una autentica consapevolezza della morte, comprenderai che tutto l’affannarsi per le cose mondane come i beni, il rispetto e la fama è infruttuoso come setacciare la pula ed è una sorgente di illusione. Allora ti distoglierai dalle azioni scorrette. Con sforzo costante e rispettoso accumulerai buon karma compiendo azioni virtuose come prendere rifugio e mantenere la disciplina etica. Con ciò darai un significato durevole alle cose, come il corpo, che non avrebbero avuto un tale significato. Ascenderai a uno stato sublime e condurrai là anche gli altri. Cosa potrebbe essere più significativo?
Per questa ragione le scritture usano molti esempi per lodare la consapevolezza della morte. Il Sutra del Grande Nirvana Finale dice:
Il raccolto autunnale è il supremo tra tutte le mietiture. Tra tutte le orme, l’orma dell’elefante è la suprema. Tra tutte le idee, l’idea dell’impermanenza e della morte è la suprema, perché con essa elimini tutti gli attaccamenti, l’ignoranza o l’orgoglio dei tre reami.
Similmente, (tale idea) è lodata per essere il martello che distrugge istantaneamente tutte le afflizioni e lo scorretto agire, per essere la porta di ingresso al raggiungimento istantaneo di ogni virtù e bontà, e così via. La Collezione dei Versi Indicativi:
Comprendendo che il corpo è come un recipiente di argilla e,
Analogamente, che i fenomeni sono come miraggi,
A questo punto tu distruggerai le armi velenose dei demoni,
con la punta (mascherata) da fiori
E sfuggirai al controllo del Signore della Morte.
Anche:
Vedendo la vecchiaia, la sofferenza della malattia,
E i corpi morti dai quali la mente se ne è andata,
Il risoluto abbandona questa dimora simile a una prigione,
Mentre gli esseri ordinari del mondo non possono mai eliminare
l’attaccamento.
In breve, il solo momento per realizzare gli scopi degli esseri è ora, quando hai ottenuto una vita speciale di condizioni favorevoli e opportunità. La maggioranza di noi resta nei regni miserevoli; pochi arrivano ai regni felici, ma la maggioranza di questi sono in situazioni prive di condizioni favorevoli. Perciò, in queste situazioni, non ottieni la possibilità di praticare gli insegnamenti. Anche quando hai ottenuto le circostanze che consentono la pratica, il motivo per cui non pratichi gli insegnamenti nel giusto modo è il pensiero: “Io ancora non muoio”.
Perciò, il pensiero che non morirai è la sorgente di ogni deterioramento e il rimedio per questo è la consapevolezza della morte, la sorgente di tutto ciò che è eccellente. Di conseguenza, non dovresti pensare che questa sia una pratica per coloro che non hanno qualche altro profondo insegnamento da coltivare in meditazione. Né dovresti pensare che, benché questo (argomento) sia qualcosa degno di meditazione, dovresti coltivarlo solo un po’ all’inizio della sessione di medita- zione, perché non è adatto per una pratica continua. Piuttosto, sii certo dal profondo del tuo cuore che è necessario all’inizio, nel mezzo e alla fine, e quindi coltiva- lo nella meditazione.
Il tipo di consapevolezza della morte che dovresti sviluppare
Per quelli che non hanno praticato per nulla il sentiero, la paura della morte si manifesta come preoccupazione per il fatto che si separeranno dai loro parenti e così via. Questa paura è causata dal loro forte attaccamento. Perciò non svilupparla in questa sede. Cosa, allora dovresti sviluppare? Certamente nulla del tuo corpo, di cui ti sei appropriato per via del karma e delle afflizioni, sopravvivrà alla morte. Questo potrebbe spaventarti, tuttavia, al momento non puoi bloccare questo (processo). Comunque, dovresti temere la morte se non ti sei assicurato il benessere nelle vite future ponendo fine alle cause dei regni miserevoli e stabilendo le cause dello stato elevato e della bontà certa. Se consideri la tua paura riguardo a questo, è in tuo potere non essere spaventato al momento della morte, perché ci sono cose che puoi fare per assicurarti il benessere futuro. Se non agisci su queste cose, sarai tormentato dal rimorso al momento della morte, temendo in generale di non essere liberato dall’esistenza ciclica e, in particolare, temendo di cadere in uno stato miserevole. La Ghirlanda di Storie della Nascita:
Benché ti aggrappi saldamente, non puoi restare.
Che beneficio c’è
Nell’essere spaventato e in preda al panico
Per ciò che non può essere cambiato?
Quindi, se analizzi la natura del mondo,
Gli umani sono pentiti al momento della morte perché hanno peccato
E non hanno portato avanti azioni virtuose.
Temono che nelle vite future arriveranno le sofferenze
E la paura di morire oscura le loro menti
Comunque, io non so di aver fatto qualcosa
Che potrebbe crearmi rimorso,
E mi sono abituato ad azioni virtuose.
Perché una persona che si attiene agli insegnamenti dovrebbe temere la morte?
Le Quattrocento Stanze:
Coloro che pensano con certezza:
“Io morirò”,
Abbandonano la paura. Perciò,
Come potrebbero temere perfino il Signore della Morte?
Perciò, quando contempli ripetutamente l’impermanenza, tu pensi: “Senza dubbio, presto dovrò separarmi dal mio corpo e dalle mie risorse” e blocchi il forte desiderio che spera di non lasciarli. Di conseguenza, non avrai paura della morte a causa dell’angoscia di vivere.
Come coltivare la consapevolezza della morte
Coltivate questa per mezzo delle tre radici, nove ragioni e tre decisioni. Le tre radici sono:
(1) la morte è certa
(2) il momento della morte è incerto; e,
(3) al momento della morte, nulla ti aiuta, eccetto la pratica religiosa.
Contemplare che la morte è certa
La meditazione sulla certezza della morte ha tre aspetti:
(1) il Signore della Morte verrà di sicuro e perciò non può essere evitato;
(2) la durata della nostra vita non può essere estesa e diminuisce costantemente; e,
(3) mentre sei in vita, c’è poco tempo per la pratica religiosa.
Ven. Ling Rinpoche.
La peggiore concezione è pensare che oggi non morirò, perché è il pensiero che concepisce la permanenza, concepisce l’impermanente come permanente e comprendendo la vera essenza, la genuina pratica del Dharma sorgerà.
Come coltivare la consapevolezza della morte
Contemplare che la morte è certa
La meditazione sulla certezza della morte ha tre aspetti:
(1) il Signore della Morte verrà di sicuro e perciò non può essere evitato;
(2) la durata della nostra vita non può essere estesa e diminuisce costantemente; e
(3) mentre sei in vita, c’è poco tempo per la pratica religiosa.
Nessun luogo è esente dalla morte, nemmeno dai deva. Non solo non importa se sei famoso, non sei comunque esente dalla morte. Sia il re che è ricchissimo, che il mendicante poverissimo al momento morte siete uguali.
Al momento della morte non ti puoi nascondere da nessuna parte: né sotto le montagne né in luoghi deserti. Né è possibile recitare mantra speciali per fermare la morte.
La morte va pensata ora in modo da morire senza preoccupazioni.
Perciò il Dharma va praticato ora, subito.
Come gli animali condotti al macello così giunge il momento in cui vi arrivano ed è così per noi ed ogni passo che facciamo, ogni respiro ci porta sempre più vicino a quel momento.
Ven Ling Rinpoche.
È di beneficio andare vicino a delle fonti, fiumi, cascate, è importante allo scorrere dell’acqua abbinare la meditazione sulla morte.
Nella Storia per Mettere Fine ai Quattro Errori (Catur-viparyaya-parihara- katha) si dice:
Forse che quelli che precipitano a terra dal picco di un’alta montagna
Provano felicità nello spazio, quando stanno per essere distrutti?
Se stanno costantemente correndo verso la morte dal momento in cui sono nati,
Come possono gli esseri viventi trovare la felicità nel tempo intermedio?
Contemplare che il tempo della morte è incerto
Ven Ling Rinpoche
In ogni caso l’estensione massima della vita umana è di 100 anni, ma sicuramente dobbiamo morire, dobbiamo vivere sempre nell’incertezza, forse è il momento della morte è già vicino, ma non abbiamo nessuna certezza a riguardo. A differenza degli altri pianeti dove la lunghezza della vita è certa, qui non v’è certezza. Nell’Uttarakuru a nord dell’universo la lunghezza della vita è di 1000 anni, nel pianeta ad occidente è di 500 anni ed in un altro è di 300 anni. Nessuna certezza v’è che i figli muoiano dopo i genitori e gli anziani prima dei giovani, non è che il ricco muore dopo il povero, o che i neri muoiano prima dei bianchi, non v’è alcuna certezza. Anzi molti muoiono ancor prima di nascere, prima o subito dopo il parto, nell’infanzia, in giovinezza. Dovremmo pensare a chi è morto improvvisamente, continuando così a ricordarci che non c’è certezza di quando moriremo. Solo pensando a livello generale che non c’è certezza di morire, senza impatto emotivo, non serve, occorre un impatto profondo di cambiamento del nostro modo di pensare.
Contemplare che le cause della morte sono veramente molte e le cause della vita poche
Sono più le condizioni che portano alla morte che quelle che mantengono la vita. Sono moltissime le condizioni che portano alla morte, a causa di animali, insetti, terremoti, frane, incidenti stradali, fino a cadere dal letto. Ci sono molte più condizioni che conducono alla morte che quelle che sostengono la vita. Anzi, ciò che dovrebbe mantenerci in vita, come il cibo, bevande, medicine ecc, ci può potenzialmente condurre a morte.
Contemplare che il momento della morte è incerto perché il corpo è veramente fragile
Nel periodo di degenerazione non v’è nessuna certezza della bontà del cibo e sono ancora maggiori le condizioni che portano a morte. Occorre mantenere l’ambiente pulito ed incontaminato perché il nostro corpo dipende dall’ambiente e la mente dipende dal corpo, così, se gli elementi interni sono bilanciati, sarà tutto più stabile. Specialmente per il praticante del Dharma. Abbiamo un’enorme responsabilità di cercare di mantenere l’ambiente pulito. Benché ci sia tanto parlare di tutela dell’ambiente pochi fanno qualcosa, anche a livello dei governi, la cui preoccupazione è il benessere dell’ambiente, della popolazione, mentre si bada solo all’economia, a creare nuovi posti di lavoro senza pensare alla qualità della vita e dell’ambiente. Siamo in una situazione piuttosto critica, perché sembra che chi governa non si preoccupi più di tanto del benessere della sua gente.
Anche ciò che dovrebbe mantenerci in vita è condizione della morte, così la stessa casa che ci protegge può crollarci addosso e l’amico più caro potrebbe diventare il peggior nemico ed ucciderci.
Contemplare che al momento della morte nulla può aiutarti, eccetto la pratica religiosa
Alla morte null’altro che la pratica del Dharma può essere d’aiuto.
Gli amici non ti aiuteranno
Le risorse denaro gioielli, perfino questo corpo lo dobbiamo lasciare, nient’altro se non la pratica del Dharma sarà di beneficio.
Una volta ottenuto un corpo umano per praticare il Dharma, ma, se lo utilizziamo solo per i benefici di questa vita, è una grandissima perdita, dal momento che lo fanno anche gli animali. È indispensabile fare almeno un po meglio di ciò che sanno fare gli animali! (fino pag 170 Lamrim Cenmo It)
Venerabile Ling Rinpoche.
Conclusioni della prima parte d’insegnamenti sul Lamrim Cenmo.
Sono stato in grado di donarvi fino a qui la trasmissione orale e le spiegazioni e continueremo il prossimo anno.
All’inizio abbiamo espresso la motivazione eccelsa, ora è importante la dedica per il beneficio di tutti gli esseri della terra e la lore felicità affinché tutti possano essere condotti a conseguire la liberazione e l’illuminazione, pregate e dedicate per la lunga vita di Sua Santità il Dalai Lama, perché possa vivere a lungo senza ostacoli, affinché ci sia pace e felicità in Tibet ed in tutto il mondo, e vi prego di dedicare in questo senso.
Jenang Manjustri arancione, che incarna la forza la forza della saggezza trascendentale di tutti i vittoriosi ed incarna la forza della saggezza che vince l’ignoranza di cui tutti noi abbiamo bisogno in questi momenti difficili. Il particolare il grande Lama Tzong Khapa aveva una relazione particolare con Manjustri che vedeva e cui chiedeva varie chiarificazioni sul significato della via di mezzo. È indispensabile aver generato il rifugio e la mente d’illuminazione con lo sforzo.
Oggi è una circostanza molto fortunata perché è qui giunta con noi la reincarnazione del caro maestro dell’Istituto Lama Tupten Yesce. Avevo un connessione con Osel Rinpoche fin da quando sono tornato a Dharamsala. Ha tantissimo buon cuore ed è anche molto umile.
Siamo esseri umani con le libertà e ricchezze ed i maestri Mahayana, e, dato che abbiamo tutto, non dobbiamo sprecare la nostra vita e per farlo dobbiamo praticare il Dharma, perciò ci relazioniamo ad una divinità di saggezza Manjustri. Da vite senz’inizio dimoriamo nei tre reami inferiori del samsara perciò sviluppiamo apprensione per questa situazione, rendendoci conto che è solo coi Tre Gioielli che possiamo oltrepassare l’oceano della sofferenza. Dobbiamo pensare: non solo io ho bisogno di praticare, ma dato che tutti esseri sono stati nostre madri, abbiamo un debito di riconoscenza verso di loro, e dato che tutti siamo nel samsara, sarebbe sbagliato non occuparmi di loro. Ma l’unica situazione in cui posso fare qualcosa per gli altri è essere un Buddha per la felicità di tutti gli esseri senzienti, perciò io steso devo impegnarmi per diventare un Buddha. Generiamo questa motivazione per il benefici di tutti gli esseri e davanti a loro facciamo questa promessa.
Riflettiamo su come tutti i fenomeni dell’esistenza non esistono come appaiono ma come designazione dipendente, dalla vacuità, siamo nella terra pura di Manjustri e davanti al lama che ha l’aspetto puro di Manjustri. Riflettiamo che tutti i fenomeni sono vuoti di esistenza intrinseca.