La riflessione
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La riflessione è la via che conduce all’immortalità,
mentre la mancanza di essa conduce alla morte:
coloro che sono riflessivi, infatti, non muoiono mai,
mentre gli sconsiderati è come fossero già morti.
22
Quanti hanno chiaro questo concetto praticano
da esperti la riflessione e se ne dilettano, rallegrandosi
di appartenere al gruppo degli eletti.
23
Costoro, gente accorta, sapiente, meditativa e sempre
in possesso di grandi energie, pervengono
alla Verità Assoluta (nirvana), al sommo bene.
24
La persona riflessiva, che è riuscita a, emergere,
che possiede la consapevolezza di sé, che compie azioni
pure, che agisce con attenzione, che domina i propri
istinti e vive secondo i dettami della legge,
questi vedrà aumentare la propria gloria.
25
Elevandosi per mezzo della riflessione, dell’introspezione
e dell’autodominio, l’uomo saggio costruisce per sé
un isola che l’inondazione non può sommergere.
26
Chi è privo di intelligenza è attratto dalle cose vane,
mentre l’uomo saggio reputa la riflessione
il suo bene più prezioso.
27
Non lasciatevi attrarre dalle cose vane,
dai piaceri dei sensi e della voluttà. Chi è coscienzioso
e medita raggiunge la felicità suprema.
28
Chi è attento allontana da sé la negligenza e,
una volta sull’elevata terrazza della saggezza, osserva
gli sciocchi, uomini tormentati dal dolore,
come chi dall’alto di una montagna contempla
la folla nella pianura.
29
Riflessivo fra gli irriflessivi,
ben desto tra coloro che dormono, l’uomo saggio
procede al pari di un cavallo da corsa, staccando
gli altri come fossero brocchi.
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Maghavan (Indra) divenne principe degli dei
grazie alla riflessione. La riflessione è fonte di lode,
mentre l’irriflessione è causa di disapprovazione.
31
L’asceta, che pratica la riflessione ed è sgomentato
dall’irriflessione, avanza come un incendio, bruciando
tutti i suoi legami, siano essi grandi o piccoli.
32
L’asceta, che pratica la riflessione ed è
sgomentato dall’irriflessione, non è possibile
che si smarrisca, ma è vicinissimo al nirvana.