Il Nodo-senza-fine (in sanscrito srivatsa, in tibetano dpal be’u) o Nodo dell’eternità è composto da linee chiuse intersecantisi ad angolo retto. Simbolizza il ciclo di esistenza senza inizio, il legame inestricabile di saggezza e metodo compassionevole dell’illuminazione di Buddha e l’infinito amore ed armonia.
E’ spesso associato al srivasta hindu. In origine sembra essere stato un simbolo delle divinità naga (in tibetano klu) divinità che governano i regni sotterranei, le acque, le rocce, i fiumi, i laghi, la pioggia, la fertilità e l’integrità della terra; alcuni di essi sono protettori del Dharma ma possono reagire negativamente contro chi non rispetta i luoghi che abitano; nell’iconografia e nella letteratura tibetana sono descritti come esseri per metà umani e per metà serpenti. Il Nodo-senza-fine è associato al nandyavarta una variante dello swastika, simbolo primordiale del divenire senza fine. Nella tradizione tibetana il nodo-senza-fine è simbolo anche del modo incessante della manifestazione, l’intersecarsi delle linee ci ricorda come i fenomeni sono interconnessi e dipendenti da cause e condizioni. Il nodo-senza-fine rappresenta l’unione della Saggezza e del Metodo (tibetano thab-shes zung-‘brel), tantricamente l’unione della energia femminile e di quella maschile, la loro armonica inseparabilità, rappresentando l’amore infinito, la vita infinita, la realizzazione della loro unione. Dato che il nodo non ha inizio né fine simboleggia l’infinita saggezza e conoscenza del Buddha e l’eternità del Dottrina, del Dharma, nel divenire incessante e perennemente mutevole della manifestazione. Il nodo-senza-fine è usato non solo in connessione con i Simboli di Buon Auspicio ma anche da solo come il più alto segno di buon auspicio, per esempio posto assieme a un dono o in uno scritto significa la connessione tra chi dona e chi riceve, stabilendo legami per favorevoli circostanze per il futuro, ricordando che ogni effetto positivo e favorevole per noi in futuro ha le sue radici, le sue cause dalle nostre azioni nel presente.