Lama Zopa Rinpoche: I praticanti saggi.
I praticanti saggi, quelli che sanno come praticare il Dharma con perizia, prestano la loro attenzione giorno e notte al fatto di votarsi correttamente all’amico virtuoso. Sua Santità Serkong Dorje Chang, che viveva a Swayambhunath in Nepal, una volta disse ai suoi monaci: “Se compite in modo corretto la pratica di devozione all’amico virtuoso, tutto andrà bene, anche se non studiate. Potete rilassarvi e divertirvi, solo mangiare e dormire. Potete godervi la vita.”
Rinpoche ha espresso proprio il cuore della pratica di Dharma. Se pratichiamo bene la devozione al guru, possiamo goderci la vita nel modo migliore, perché la nostra pratica contribuisce ad avere successo ed eliminare tutti gli ostacoli.
La risposta su quanto facilmente e velocemente otterremo le realizzazioni sul sentiero dell’illuminazione dipende dal fatto di trovare un amico virtuoso qualificato e, dopo averlo trovato, quanto correttamente gli siamo devoti.
Prima di essere devoti a un guru, lo dovremmo analizzare con cura; poi, dopo aver avuto la connessione di Dharma, gli dovremmo essere devoti con il pensiero e con l’azione. Essere devoti con il pensiero significa vedere il guru come un Buddha, un essere illuminato, vedendolo in quel modo. Essere devoti con l’azione significa seguire il consiglio del guru, servendolo e facendogli offerte.
Il principale soggetto di meditazione sulla devozione al guru è espresso proprio nell’essergli devoti con il pensiero. Usando le scritture e la logica, unita alle nostre personali esperienze con il guru, vediamo il guru come un Buddha, che ha eliminato ogni difetto e possiede ogni buona qualità.
All’inizio usiamo la meditazione analitica, con citazioni e logica, per provare alla mente che non riconosce il guru come Buddha che è tale, così trasformiamo questa mente nel puro pensiero di devozione.
Dapprima, quando non facciamo effettivamente la meditazione analitica sulla devozione al guru, quel sentimento di devozione sparisce rapidamente. Tuttavia, per mezzo della meditazione, dopo qualche tempo l’esperienza diviene stabile. Quando abbiamo qualche esperienza, qualche sentimento nel nostro cuore che il nostro guru è un Buddha, anche se dura solo qualche momento, è un segno che si è ricevuta la benedizione del guru. Quando poi perveniamo spontaneamente e costantemente a vedere il maestro come un Buddha, allora abbiamo sviluppato la realizzazione di devozione al guru.
Dal nuovo libro di Lama Zopa Rinpoche, The heart of the path (LYWA, 2009)