Generiamo la mente dell’illuminazione

Sua Santità il Dalai Lama ed Arthur Kaufmann, che ha lasciato il corpo nel dicembre 2011 e che ricordiamo con profondo affetto e stima.

Sua Santità il Dalai Lama ed Arthur Kaufmann, che ha lasciato il corpo nel dicembre 2011 e che ricordiamo con profondo affetto e stima.

Generare la mente dell’illuminazione di Bodhicitta

Il cuore totalmente aperto

1. Riconoscere tutti gli esseri senzienti come proprie madri

Che tutti gli esseri senzienti sono stati mia madre è dimostrato da: Fonte scritturale:Se dividessimo questa terra in parti

delle dimensioni di una bacca di ginepro,

it loro numero non raggiungerebbe il numero di volte in cui

ogni essere senziente e stato nostra madre.

Nagarjuna: Argomentazioni logiche:

· A causa della natura senza inizio della mente, il vagare nel-1’esistenza ciclica non ha inizio e le mie vite precedenti sono innumerevoli. Tuttavia, a causa dei diversi karma individuali, la mia madre attuale non e stata mia madre in tutte le prece­denti vite. Per esempio, quando la mia attuale madre era un elefante, io ero una formica, generato da una formica; quan­do ero uno yak, lei era una pulce, e cosi via.

· Ad ogni modo, la madre della mia attuale esistenza e stata la mia madre umana innumerevoli volte, ed e stata mia madre anche quando eravamo tacchini, galline, mucche, eccetera.

· Di tutti i reami del samsara, non esiste luogo alcuno in cui io non sia nato. Sono nato in ogni luogo dell’intera estensione dello spazio. Ho assunto ogni forma fisica esistente, perfino

la piu brutta e miserevole, che io 1’abbia vista o meno. Infine, non esiste un momento in cui gli esseri senzienti ini­ziarono a essere madri. Tale momento non può nemmeno essere oggetto della mente onnisciente degli esseri illuminati.

Come è vero per la mia attuale madre, così è altresì vero per tutti gli altri esseri senzienti.

2. Riconoscere la gentilezza di tutti gli esseri senzienti nostre madri

Anche le persone mondane provano gratitudine per la gentilezza della madre, manifestata dal momento del concepimento a quello della morte. Devo alla gentilezza di mia madre tutte le opportunità che ho: se ora posso fare use del mio corpo fisico e condurre il tipo di vita che ho scelto, lo devo a lei.

Se mia madre non si fosse presa cura di me quando ero nel suo grembo, io non sarei nato. Se in seguito non mi avesse nutrito, non avrei avuto la possibilità di godere delle varie funzioni del mio corpo fisico, come usare:

i miei occhi per vedere i più splendidi oggetti,

le mie orecchie per udire i suoni più piacevoli,

il mio naso per sentire i profumi più soavi,

la mia lingua per gustare sapori i più deliziosi, o

il mio corpo per godere dell’incontro sessuale e generare figli.

Inoltre, se mia madre non avesse avuto cura di me, non mi sarei arricchito grazie al lavoro compiuto con il mio corpo, la mia paro­la o la mia mente, non avrei potuto essere abile e creativo con le mie mani; tutto cia lo devo alla gentilezza di mia madre. Lei si e sempre occupata di me, mi ha nutrito adeguatamente, mi ha pro­tetto da molti pericoli, ha guidato la mia vita, mi ha fatto studia­re in modo che io potessi condurre una vita confortevole e gode­re di buona reputazione.

Mia madre si e presa cura di me sin dal momento del concepi­mento. Quando ero nel suo grembo lei si e preoccupata per me giorno e notte, non si e potuta muovere liberamente come prima, ha avuto più attenzioni per me che per se stessa, in virtù del gran-de amore e della compassione che provava per il suo bambino. E stata pin attenta nel mangiare, rinunciando a cibi desiderabili, per mangiare solo ciò che non poteva nuocermi, evitando cibi troppo caldi o troppo freddi, ecc. Al momento della mia nascita, ha sopportato 1’enorme sofferenza di sentirsi lacerata, e la paura di sentirsi in pericolo. Se mia madre non avesse voluto tollerare la sofferenza provocata dalla nascita di un figlio, io non sarei mai nato. Quando ero bambino, invece di provare disgusto, mi ha sempre tenuto pulito, al caldo e mi ha protetto, mi ha dato il miglior cibo e i migliori vestiti possibili. Per me ha fatto sacrifici e si e privata della parte migliore del suo cibo. E stata costretta a mentire per la mia buona reputazione, nascondendo le mie colpe e i miei comportamenti scorretti. Per proteggermi dal pericolo ha lottato, o ha fatto il possibile per aiutarmi, avendo più cura di me che di se stessa.

In conclusione, i miei genitori hanno avuto estrema cura della mia vita con sofferenza, creando karma negativo e facendo sof­frire altri esseri purché io fossi felice. Inoltre, giacche la mia attuale madre lo è stata in innumerevoli esistenze umane, è stata infinitamente gentile nei miei confronti, da un tempo senza inizio.

La quantità di latte the abbiamo bevuto dalla madre

e maggiore di quella dell’acqua contenuta negli oceani.

Nagarjuna

Oltre all’aiuto che mi ha riservato come essere umano, vie anche quello che ho ricevuto da lei in tutte le altre forme di esistenza. Ho ricevuto infatti la stessa quantità di benefici da ogni essere senziente. Ogni altro essere senziente, come la mia attuale madre, e stato infinitamente gentile nei miei confronti.

In tutte le mie rinascite da un tempo senza inizio, ogni essere senziente mi ha dato ogni gioia e ha soddisfatto ogni mia esigenza. Cibo, bevande, vestiti, rifugio, educazione, medicine, tra­sporti, ogni cosa necessaria, e amore di ogni sorta. In effetti, non c’e nulla che non derivi dal duro lavoro di qualcun altro, non c’e nessuno del quale possa dire che non mi abbia mai procurato benefici.

La gentilezza degli altri e inconcepibile e inimmaginabile; essi meritano tutto il mio rispetto e la mia piena attenzione; servire le mie gentili madri e l’unica risposta ragionevole nei loro confronti.

3. Ricambiare la gentilezza di tutti gli esseri senzienti nostre madri

La generazione della mente dell’illuminazione dipende dallo svi­luppo della grande compassione. Essa dipende a sua volta da un amore profondo, che deriva dall’amore non egoistico che vede solo bellezza. Tutto ciò può essere facilmente ottenuto conside­rando gli esseri senzienti come una madre e ricordando la loro gentilezza nei nostri confronti; questo perche gli esseri senzienti in genere provano pin amore per la loro madre che per il padre.

Anche le persone di indole particolarmente mondana sentono la responsabilità di ricambiare 1’aiuto ricevuto dalla propria madre o da altre persone, anche se questo aiuto ha scarso signi­ficato; ad esempio, tale aiuto potrebbe consistere semplicemen­te nel soddisfare i loro desideri, nel dare feste, nell’offrire cibo e bevande, nel proferire un paio di parole dolci qualsiasi, solo per compiacerli. Anche gli animali molto ignoranti, come i cani, difendono il loro padrone in cambio della gentilezza ricevuta; perche non dovrei fare lo stesso?

Tuttavia, contraccambiare gli esseri senzienti nostre madri nelle loro necessità mondane e insufficiente, ne e il modo migliore, poiché ciò non può estinguere la loro sofferenza e la causa della sofferenza.

Il modo migliore di ricambiarli e aiutarli nella vera realizzazio­ne del Dharma, perche ciò li aiuterà a superare i loro problemi e a soddisfare il loro desiderio di felicità, ora e in futuro.

Dedica

Ti prego, concedimi la benedizione di generare una vera e spon­tanea compassione, come quella di una madre nei confronti del suo amato e bellissimo figlio, pensando che ogni essere senzien­te e tormentato in ugual modo, che ciascuno di loro e mia madre, la quale e stata sempre gentile con me.

A causa di questo merito, possa io velocemente ottenere lo stato di ‘Buddha e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezione, all’illuminazione.

4. Equalizzare e scambiare se stessi con gli altri

L’equalizzare se stessi con gli altri e una pratica santa e trascendente.

Shantideva

La mente coraggiosa prende su di se le sofferenze degli altri curandosi di loro più che di se stessi, a dando loro la propria felicità e i propri meriti.

L’importanza di tale insegnamento non viene colta dalle perso­ne con un livello limitato di comprensione, per i quali risulta difficile gioire di una simile azione. E per questo motivo che tale pratica e considerata santa e mistica.

Anche l’espirazione e l’inspirazione possono divenire

un grande metodo per aiutare gli altri, facendogli raggiungere lo stato più elevato e magnifico, ottenuto con la pratica delle azioni del bodhisattva, caratterizzato dalla mente dell’illuminazione: prender­si cura piu degli altri the di se stessi.

Lama Tzong Khapa

Dovrei mettermi sullo stesso piano degli altri, perche in realtà siamo uguali: ogni essere senziente, me compreso, desidera la felicita e non desidera soffrire.

Prima di tutto dovrei impegnarmi

nella meditazione sull’uguaglianza tra stessi e gli altri:

dovrei proteggere ogni essere come me stesso,

essendo noi tutti uguali riguardo alla felicita e al dolore.

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 8.90)

Poiché tutti gli esseri sono uguali nella felicita e nella sofferenza, dovremmo proteggerli come noi stessi.

Le varie parti del corpo si proteggono l’un l’altra, nello stesso modo, dalla sofferenza. Analogamente, sebbene 1’altrui sofferenza sia separata da me, siamo tutti identici nel desiderare la felicita. Dovrei alleviare 1’altrui sofferenza senza aspettative, proprio come non mi aspetto nulla dall’aver lenito la mia stessa sofferenza.

Pertanto, giacche non v’è alcun motivo per prendermi più cura di me stesso che degli altri, dovrei nutrire amore per gli altri più che per me stesso.

Riflettendo a fondo sugli innumerevoli svantaggi del prendermi soltanto cura di me stesso, e sugli innumerevoli vantaggi di prendersi cura degli altri, sono in grado di suscitare un coraggio estremo nella mia mente: pensare di liberare dalla sofferenza tutti gli altri esseri, sentendo la loro più lieve sofferenza come insoppor­tabile, e di non provare turbamento nemmeno pensando di dover provare tutte le loro sofferenze.

Tutte le gioie che in questo mondo ci sono derivano dal desiderare la felicita altrui,

e tutte le sofferenze che in questo mondo ci sono derivano dal desiderare la felicita solo per se.

Che bisogno c’è di aggiungere altro?

Le persone infantili si curano solo di se,

mentre i Buddha operano per il beneficio altrui. Notate la differenza tra loro!

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 8.129-130)

Dedica

Per tutti i meriti dei tre tempi, generati da me e dagli altri, possa ogni essere, solo per avermi visto, ascoltato, ricordato, toccato o parlato, essere liberato in quel preciso istante da ogni sofferenza, malattia, danni di spiriti maligni, karma negativo e oscurazioni, e possa per sempre dimorare nella impareggiabile felicita della piena illuminazione.

A causa di questo merito, possa io velocemente ottenere lo stato di Buddha e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezione, all’illuminazione.

Finché non ci si riconosce come il proprio nemico, nessun maestro realizzato potrà essere di aiuto. Quando ci si considera come il proprio nemico, allora il guru ci potrà aiutare.

5. Riconoscere gli svantaggi del prendersi cura solo di se stessi

Sulla base del seguente schema, dovrei pensare agli svantaggi dell’egoismo.

L’egoismo:

– mi ha tenuto chiuso nella prigione dell’esistenza ciclica per innumerevoli vite, costringendomi a sopportare le sofferenze dei sei reami,

– mi ha tenuto nell’ignoranza, continuamente ossessionato da innumerevoli difficoltà;

– mi ha impedito di cogliere ogni opportunità di raggiungere l’illuminazione,

– mi ha reso impossibile ricevere ogni altra realizzazione,

– mi ha impedito la comprensione e la pratica del Dharma,

– non mi ha neppure consentito di godere della felicità temporale,

– mi distruggerà continuamente in futuro, come ha già fatto in passato, e

– trasforma esseri viventi che potrebbero giovare e oggetti ina­nimati in nemici che mi distruggono; il mio maestro diventa un nemico, al pari di amici, parenti e altri; il mio corpo e anche i miei averi diventano un fardello.

Tutti gli errori e le sofferenze avvengono per colpa di una sola cosa: l’egoismo..

Nel corso del tempo, senza un inizio, dell’esistenza ciclica, quanta sof­ferenza e stata sperimentata nei tre mondi del samsara? Ma l’origine di ogni difetto non e ancora stata riconosciuta, e viene cercata negli oggetti esterni.

A causa di questa ignoranza, ho considerato come un nemico l’essere senziente che esaudisce ogni desiderio, mia madre, e gli ho fatto del male. E invece, ho considerato come il mio migliore amico l’egoismo, la causa di ogni sofferenza, il mio nemico peggiore.

Ogni azione compiuta, e sotto il controllo dell’egoismo.

Lama Tzong Khapa

Quanta sofferenza e paura,

quante cose nocive esistono?

Se tutto sorge dall’afferrarsi all'”io ,

cosa dovro fare contro questo grande demone?

Shantideva

Questa concezione errata mi fa compiere molte azioni non-virtuo­se, e mi costringe ad agire per la mia felicita, la mia perfezione, la mia buona reputazione e via dicendo. Mi rende invidioso di chi pos­siede anche la cosa più insignificante, orgoglioso di essere ricco e potente, irritato quando sento parole sgarbate o vedo oggetti sgra­devoli, mi fa considerare nemici gli altri esseri, deteriora i rapporti con gli amici, non mi fa andare d’accordo con il mio maestro, i miei genitori, mia moglie, i miei fratelli e sorelle.

L’egoismo mina la pace tra tutti gli esseri, e fin quando questo grande demone abiterà nel mio cuore, togliendo la pace a me a agli altri, qualsiasi altro metodo non procurerà un’armonia durevole.

Finché non ci si riconosce come it proprio nemico, nessun maestro realizzato potrà essere di aiuto. Quando ci si considera come it proprio nemico, allora il guru ci potrà aiutare. Shapopa

Questo grande nemico mi impedisce di seguire correttamente i consigli del maestro, nonostante gli ammonimenti dei miei amici di Dharma. Mi fa invece seguire solo il mio vecchio e solito cat­tivo carattere. Cosi, appaio ostile e ignoro i loro consigli. Invece di riconoscere le mie vecchie abitudini dannose come cause di ogni problema, me la prendo con altri esseri.

Dedica

Benedicimi, in modo che io possa distruggere il grande demone dell’attaccamento all”io’, vedendo questa orribile malattia, 1’egoi­smo, come un oggetto pernicioso e come la causa di ogni soffe­renza indesiderata, l’origine di ogni difetto.

A causa di questo merito possa io velocemente ottenere lo stato di Buddha e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezione, all’illuminazione.

6. Riconoscere i vantaggi del prendersi cura degli altri

Se si vivesse con 1’atteggiamento di assumersi la responsabilità di liberare tutti gli esseri senzienti dalla sofferenza e di pro-curare loro la felicita, allora qualsiasi azione, camminare, sedere, mangiare, dormire – ogni cosa diventerebbe un servi­zio reso agli altri. Ogni cosa compiuta con tale atteggiamento sarà volta al beneficio altrui, sarà incontaminata dall’egoismo e diventerà puro Dharma. Ogni azione compiuta allo scopo di liberare gli altri e la migliore causa della felicita.

Lo scopo finale dell’esistenza e quello di essere utili agli altri esseri senzienti. Anche se si fosse utili solo a un essere senziente, lo scopo della vita sarebbe raggiunto.

Come si ha il diritto di raggiungere la felicita e di elimi­nare la sofferenza, cosi lo stesso diritto lo hanno anche gli altri. Cosi come si desidera e si ha bisogno che tutti siano compassionevoli e amorevoli nei propri confronti, cosi come vogliamo che gli altri ci sostengano e ci aiutino, alto stesso modo gli altri esseri senzienti hanno bisogno della mia com­passione e della mia gentilezza amorevole. Chiunque deside­ra ricevere il nostro aiuto, proprio come non vogliamo essere danneggiati ma aiutati.

Lama Zopa Rinpoce

Perciò, il Potente ha detto

che il campo degli esseri senzienti è un campo buddhico,

perche molti che hanno offerto a loro onori

hanno raggiunto poi lo stato della perfezione.

Se effettivamente non scambio

la mia felicità con la sofferenza degli altri,

non otterrò la buddhità

e anche nell’esistenza ciclica non avrò gioia.

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 6.112, 8.131)

Dedica

Ti prego, benedicimi perche io possa avere più cari gli esseri sen­zienti della ma vita, anche se essi dovessero rivoltarsi contro di me come nemici, fa si che io possa considerare il pensiero di prendersi cura degli esseri senzienti e di condurli all’illuminazio­ne come la porta della conoscenza infinita.

A causa di questo merito possa io velocemente ottenere lo stato di Buddha e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezione, all’illuminazione.

7. `Prendere e dare“: la pratica della grande compassione e del grande amore

La fiducia in se stessi dovrebbe essere applicata alle azioni, all’eliminazione dei difetti mentali e all’abilità per farlo.

Pensare: da solo lo farò ed avrò fiducia in me stesso dell’azione.

Shantideva, Bodhisattvacharàavatara (7.49)

La pratica del prendere accresce rapidamente la compassione e la pratica del dare consente di sviluppare un grande amore. Prima di iniziare questa pratica, e necessario meditare profon­damente sulla grande compassione mahayana, sentendo intensa­mente: “Come sarebbe bello se ogni essere senziente, che e stato mia madre, fosse completamente libero dalla sofferenza”, ricor­dando tutte le varie sofferenze a cui gli esseri sono soggetti. Occorre anche meditare a fondo sul grande amore mahayana, con un forte e sincero sentimento, gioendo at pensiero che tutti gli esseri senzienti dovrebbero raggiungere la felicita suprema, e visualizzando di concedere loro i piaceri più intensi, compresa 1’illuminazione.

Lo scopo principale di questa pratica e quello di controllare ed estinguere l’attaccamento at se, vale a dire del prendersi cura solo di se stessi. Una tale mente e spesso afflitta da dubbi, ed e preoc­cupata e spaventata dalle sofferenze della vita terrena, dal caldo e dal freddo, dalla fame e dalla sete, eccetera.

Inoltre, dovremmo raggiungere una piena comprensione degli svantaggi e dei difetti del non dare, e degli innumerevoli aspetti positivi del dare. Ciò a cui la nostra mente egoistica non vuole rinunciare:

– al nostro adorato corpo,

– ai i nostri averi e i nostri oggetti di godimento

– al nostro merito.

Questi tre oggetti dovrebbero essere dedicati per ottenere istan­taneamente il controllo sulla nostra mente egoistica, che e il mag­gior distruttore della felicita e dell’illuminazione, e la causa ogni sofferenza e avversità.

Visualizzate di essere circondati dagli esseri senzienti dell’univer­so e iniziate la pratica concentrandovi sulle persone che vi sono care, che accendono con facilità la scintilla della compassione nel vostro cuore: vostra madre, vostro padre, i vostri amici e parenti.

Contemplate di prendere su di voi ogni sofferenza dovuta a malattie, avversità, problemi emotivi e afflizioni che riuscite a individuare in loro, e immaginate che essi ne vengano completa­mente liberati.

Inspirando dalla narice sinistra queste sofferenze entrano in voi sotto forma di fumo nero. Questo fumo diventa un fulmine, o un raggio laser, che viene scagliato dalla tremenda forza del lampo di una tempesta. Colpisce e riduce in frantumi la dura roccia situata nel vostro cuore, nera oltre l’immaginabile, della conce­zione errata di un io intrinsecamente esistente, 1’attaccamento al prendersi cura pit’ di se che degli altri, e le concezioni di ordinarietà. Questa roccia va in frantumi e scompare all’istante, lasciando al suo posto solo la mera vacuità di tutto ciò.

Ora avete ottenuto la mente suprema (dharmakaàa) e il corpo supremo della forma (rupakaàa) dello stato di Buddha. Il vostro corpo, parola e mente divengono una cosa sola con il corpo supremo, la parola suprema e la mente suprema di un Buddha.

Espirando dalla narice destra, dal vostro corpo, che e una sola cosa con il corpo supremo di Buddha, si emana una pura luce bianca verso ogni essere intorno a voi. Ogni atomo di luce diven­ta della natura della felicità, di cui gli esseri hanno bisogno per guarire dalle loro sofferenze, paure e disagi. La luce bianca e pura si trasforma in ogni cosa da loro desiderata. Ogni piacere prova­to genera in loro la comprensione del Dharma e ogni livello di realizzazione, compresa 1’illuminazione. Diventano tutti risveglia­ti, le loro menti diventano corpo di verità o dharmakaàa e i loro corpi diventano corpo della forma o rupakaàa.

Visualizzate un gruppo di persone intorno a voi che non sentite particolarmente vicine e la cui presenza non vie gradita. Fate anche nei loro confronti la stessa pratica.

Visualizzate gli estranei, tutti gli esseri migratori dispersi nei sei reami dell’esistenza. Cominciate con gli esseri infernali.

Contemplate di prendere su di voi tutte le tremende sofferenze, tutte le oscurazioni grossolane e sottili di tutti gli esseri che si tro­vano negli inferni, in modo da renderli liberi. Inspirate dalla nari­ce sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, inviate una pura luce bianca, che e il vostro corpo indifferenziabile dal corpo supremo di Buddha, a tutti gli esseri intorno a voi. Ogni atomo di luce diventa della natura della felicità, di cui gli esseri hanno bisogno per curare le loro sofferenze, paure e disagi.

Ad esempio: negli inferni caldi questa luce si manifesta come una pioggia rinfrescante, negli inferni freddi si manifesta come caldi raggi di sole. Per gli esseri infernali le varie cose che cau­sano sofferenza diventano una cosa sola con il corpo supremo di Buddha, e si trasformano immediatamente in oggetti di godimen­to, donando grande felicità e sradicando ogni sofferenza.

Ogni godimento genera in loro la comprensione del Dharma e ogni livello di realizzazione, compresa l’illuminazione. Diventano tutti risvegliati, le loro menti diventano dharmakaàa e i loro corpi diventano rupakaya.

Visualizzate il reame animale.

Contemplate di prendere su di voi i vari tipi di sofferenza che gli animali sperimentano, come la profonda ignoranza, il caldo e il freddo, la fame e la sete, 1’essere divorati, la tortura e il duro lavo­ro. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, inviate una pura luce bianca, che e il vostro corpo indifferenziabile dal corpo supremo di buddha, a ogni animale. La luce si trasforma in ogni cosa della natura della felicità, di cui gli esseri hanno bisogno per guarire dalle loro sof­ferenze.

Ad esempio, diventa cibo, bevande, e ogni sorta di aiuto e pro tezione, che li guida nei pericoli della vita e li protegge dalle sof­ferenze quali 1’essere divorati, colpiti e torturati da altri esseri. Ogni godimento genera in loro la comprensione del Dharma e ogni livello di realizzazione, compresa 1’illuminazione. Diventano tutti risvegliati, le loro menti diventano dharmakaàa e i loro corpi diventano rupakaàa.

Visualizzate il reame degli spiriti famelici.

Immaginate di prendere su di voi le sofferenze, gli impedimenta esterni e interni e tutte le loro oscurazioni, in modo che essi ne vengano liberati. Inspirate dalla narice sinistra, come in prece­denza.

Espirando dalla narice destra, emanate una pura luce bianca, che e il vostro corpo indifferenziabile dal corpo supremo di buddha, che diventa una cosa sola con le brucianti sofferenze nei loro sto­maci, trasformando immediatamente il dolore in beatitudine. La luce diviene una cosa sola con i laghi sudici e stagnanti dai quali essi non possono bere, trasformandoli in laghi di puro nettare cri­stallino, e diventa un banchetto di deliziosi cibi e bevande che soddisfano ogni loro desiderio.

La gioia che essi provano genera la comprensione del Dharma e ogni livello di realizzazione, compresa l’illuminazione. Diventa­no tutti risvegliati, le loro menti diventano dharmakaàa e i loro corpi diventano rupakaàa.

Visualizzate gli esseri umani che vi circondano.

Contemplate di prendere su di voi le varie sofferenze e problemi di ogni essere umano come i conflitti, le malattie, il dolore, la confusione e tutte le oscurazioni grossolane e sottili che ostaco­lano il loro sentiero verso 1’illuminazione. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, emanate una pura luce bianca, che e il vostro corpo indifferenziabile dal corpo supremo di Buddha, la quale si trasforma in ogni cosa di cui essi necessitano per supe­rare le loro difficoltà.

Per tutti i malati del mondo

possa io essere ii dottore, la medicina, l’infermiere, fino a che ogni loro malattia non sarà guarita.

Possa cadere una pioggia di cibo e di bevande per placare le sofferenze di fame e Sete

e possa io stesso trasformarmi in cibo e bevande durante gli eoni di carestia.

Possa io divenire un tesoro inesauribile

per poveri e bisognosi,

possa trasformarmi in qualsiasi cosa di cui necessitino e tutto esser facilmente alla loro portata.

Possa io essere un protettore per coloro che ne sono privi e una guida per chi viaggia lungo una via,

possa io essere un ponte, una barca o una nave per coloro che desiderano attraversar le acque.

Possa io essere un’isola per coloro che cercano la terraferma e una lampada per coloro che anelano alla luce,

possa io essere un giaciglio per coloro che desiderano riposo e un servitore per coloro che ne vogliono uno.

Proprio come lo spazio, la terra e gli altri grandi elementi, possa io sempre essere un sostegno per la vita delle innumerevoli creature.

fino a quando non andranno al di la del dolore, possa anche essere fonte di vita e di sostentamento per i molteplici esseri di tutti i reami,

che si estendono sino ai confini dello spazio.

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 3. 8-9-10-18-19-21-22)

Tutti questi godimenti danno loro infinita felicita; iniziando dal rifugio, essi generano i tre aspetti principali del sentiero: rinuncia, bodhicitta e retta visione nel loro continuum mentale e diventa­no Buddha; le loro menti diventano dharmakaàa e i loro corpi diventano rupakaàa.

Visualizzate il reame dei semidei.

Immaginate di prendere su di voi tutte le sofferenze, preoccupa­zioni, invidia e tutte le loro afflizioni mentali, grossolane e sotti­li. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza. Espirando dalla narice destra, emanate una pura luce bianca, che e il vostro corpo e il corpo supremo di Buddha indifferenziabili, a ognuno dei semidei.

La luce diviene una sola cosa con i nemici che essi combatto­no e con le armi che li feriscono, e trasforma i loro nemici in Buddha e bodhisattva che insegnano il Dharma e li conducono sul sentiero.

Le armi vengono trasformate in una pioggia di fiori e in mera­vigliose nubi del colore dell’arcobaleno, facendo si che i semidei raggiungano tutte le realizzazioni e una felicità infinita. La loro mente diviene dharmakaàa e il corpo rupakaàa.

Visualizzate il reame degli dei.

Immaginate di prendere su di voi tutte le sofferenze e le oscura­zioni degli dei. Sofferenze come la morte, le liti, i conflitti, 1’esse­re banditi e controllati, e anche le sofferenze degli dei reami della forma e del senza forma. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, emanate una pura luce bianca, che e il vostro corpo e il corpo supremo di buddha, a ogni essere divino. Essa diviene una sola cosa con il nettare dell’immortalità ed estingue le sofferenze della morte. La luce diviene una cosa sola con le armi che li straziano, e le trasforma nel sentiero verso l’illuminazione e le gioie trascendentali; tutti i loro nemici vengo­no trasformati in Buddha e bodhisattva che li conducono all’illu­minazione.

Tutto ciò diviene l’intero sentiero, a partire dal rifugio, per gli dei privi di consapevolezza. Tutti quanti divengono Buddha, otte­nendo il dharmakaya e il rupakaya.

Visualizzate i bodhisattva, gli uditori (shravaka) e i realizzatori solitari (pratàekabuddha).

Immaginate di prendere su di voi ogni sottile oscurazione che impedisce ai bodhisattva di ottenere l’illuminazione, la mente illusoria sottile degli shravaka e dei pratàekabuddha e le loro concezioni egoistiche. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, inviate una pura luce bianca, che e il vostro corpo e il corpo supremo di Buddha, a ogni bodhi­sattva e distruttore del nemico (arhat).

Per i bodhisattva la luce si trasforma nelle più elevate realizza­zioni tantriche, purificando le oscurazioni sottili e portando rapi­damente all’illuminazione. Per gli arhat la luce si trasforma nelle realizzazioni mahayana fondamentali e nelle pit’ elevate realizza­zioni tantriche, purificando le concezioni egoistiche e ogni altra mente negativa.

Visualizzate tutti i vostri maestri.

Immaginate di prendere su di voi tutti gli ostacoli alle vite dei vostri maestri finche non ricevete tutti gli insegnamenti e realiz­zazioni dei sutra e dei tantra, e di ricevere in particolar modo tutti gli insegnamenti che vi conducono immediatamente all’illumina­zione in questa stessa vita. Contemplate la rimozione di ogni impedimento alle sante azioni dei vostri maestri, che si diffondo­no in tutti i reami del samsara; i loro santi desideri si realizzano istantaneamente.

Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice destra, inviate una pura luce bianca, che e il vostro corpo e il corpo supremo di Buddha, a ogni maestro. La luce si trasforma negli averi e nelle gioie del mio maestro, la cui felicità trascendentale si accresce per il bene mio e di tutti gli esseri.

Tutti i maestri ora hanno ottenuto eoni di lunga vita, fino a quando non riceverò tutte le realizzazioni e tutti gli insegnamen­ti; ora le possibilità di ricevere da loro tutte le spiegazioni e gli insegnamenti si sono enormemente accresciute. Ogni loro azio­ne può diffondersi in tutto l’universo senza alcun ostacolo.

Visualizzate monasteri, centri di Dharma, templi, ecc. Immaginate di prendere su di voi ogni influenza negativa, interferenze che causano la scomparsa o la degenerazione degli inse­gnamenti del Buddha, al pari degli ostacoli agli insegnamenti che prevalgono nell’universo. Inspirate dalla narice sinistra, come in precedenza.

Espirando dalla narice sinistra, inviate una pura luce bianca, che e il vostro corpo e il Santo corpo di Buddha. Questa luce si tra­sforma in insegnamenti continui e ininterrotti, che rendono impossibile la loro degenerazione sino a quando ogni essere senziente non avrà raggiunto l’illuminazione.

Possano gli Insegnamenti,

unica medicina per la sofferenza e fonte di ogni gioia,

ricevere sostegni e onori

e preservarsi per motto e molto tempo.

Per quanto a lungo durerà lo spazio,

e per tutto il tempo in cui rimarranno gli esseri, fino ad allora anch’io possa restare,

per eliminare la sofferenza del mondo.

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 10.57-55) Dedica

Venerabili guru, benedite tutti gli esseri senzienti perche godano della felicita, perche tutte le loro sofferenze maturino su di me, e possano le mie virtù e felicita essere donate a loro.

Per il merito cosi generato, possa io velocemente divenire un Buddha, e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezioni,

all’illuminazione.

8. Generare l’intenzione straordinaria e la mente dell’illumina­zione (bodhicitta)

Coloro che desiderano distruggere

le varie sofferenze dell’esistenza condizionata,

coloro che desiderano sperimentare una moltitudine di gioie, e coloro che desiderano godere della felicita suprema,

non dovrebbero mai abbandonare la mente dell’Illuminazione.

Essa e simile al supremo elisir per produrre oro,

poiché trasforma questo nostro corpo impuro

nel gioiello inestimabile della forma di un Buddha.

Perciò mantenete saldamente questa mente dell’ Illuminazione.

Shantideva (Bodhisattvacharàavatara, 1.8,10) Meditate in questo modo:

Pensate: 1’essere utile agli altri esseri senzienti, fare in modo che ottengano la felicita temporanea e il benessere di questa vita va bene. Si dovrebbe essere utili agli altri per quanto possibile, tuttavia fare in modo che essi raggiungano la felicita durevole nelle loro vite future e molto più importante.

Ancora phi importante e condurre tutti gli esseri senzienti, colo­ro che stanno soffrendo, alla felicita eterna della liberazione, la

cessazione completa della sofferenza: tutti i problemi relativi alla morte e alla rinascita e tutte le altre sofferenze. Condurli alla libe­razione dalla sofferenza e dalle sue cause, le afflizioni mentali e il karma: ciò è assai più importante per far loro ottenere la felicita nella vita futura.

Ancora più importante di questo, è portare gli esseri senzienti all’impareggiabile felicità della piena illuminazione, la cessazione dell’errore, anche del più impercettibile, e delle impronte della sottile visione dualistica.

Per far ciò, occorre essere una guida perfettamente qualificata, essere riusciti ad annullare tutte le oscurazioni della mente, e aver ottenuto tutte le realizzazioni. Con la mente onnisciente si ottiene il potere di vedere ogni esistenza e i perfetti metodi per lo svi­luppo interiore di tutti gli esseri senzienti. “Devo quindi ottenere lo stato di Buddha, la mente completamente risvegliata, per essere di beneficio a tutti gli esseri senzienti e condurli alla realizza­zione del Toro potenziale phi elevato, l’illuminazione”

Rimanete quindi concentrati su questo preziosissimo pensiero, bodhicitta, quanto più potete.

Vivi con compassione,

lavora con compassione,

muori con compassione,

medita con compassione,

godi con compassione,

quando giungono i problemi,

affrontali con compassione.

Lama Zopa Rinpoce

I benefici dell’aver generato il pensiero amorevole e compassione­vole della mente dell illuminazione.

La bodhicitta e l’ingresso nel sentiero mahayana. Sarete chiamati “figli dei Vittoriosi”.

Eclisserete gli uditori e i realizzatori solitari.

Diverrete supremi oggetti di offerta.

Accumulerete un enorme quantità di merito senza sforzo. Purificherete rapidamente negatività e oscurazioni. Otterrete qualsiasi cosa desidererete.

Non sarete danneggiati ne ostacolati.

Completerete velocemente 1’intero sentiero e i suoi livelli. Diverrete una copiosa fonte di ogni felicità per gli altri esseri.

Dedica

In tutte le nostre vite future, possiamo non essere mai separati dai virtuosi amici mahayana e dal sentiero mahayana; possiamo noi sviluppare sempre, istante per istante, il prezioso pensiero amo­revole e compassionevole della bodhicitta.

Per il merito cosi generato, possa io divenire velocemente un Buddha, e condurre tutti gli esseri senzienti, senza eccezioni, all’illuminazione.

GENERAZIONE DI BODHICITTA

1. Riconoscere tutti gli esseri senzienti come proprie madri.

2. Riconoscere la gentilezza di tutti gli esseri senzienti nostre madri.

3. Ricambiare la gentilezza di tutti gli esseri senzienti nostre madri.

4. Equalizzare e scambiare se stessi con gli altri.

5. Riconoscere gli svantaggi del prendersi cura solo di se stessi.

6. Riconoscere i vantaggi del prendersi cura degli altri.

7. “Prendere e dare”: la pratica della grande compassione e del grande amore.

8. Generare l’intenzione straordinaria e la mente dell’illumina­zione (bodhicitta).