Kandro-là: Unione di Bodhicitta e Vacuità, 18 maggio 2024 pomeriggio. Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI
Abbiamo in precedenza analizzato in tanti modi. Abbiamo parlato della saggezza meravigliosa e delle menti disturbate.
La saggezza meravigliosa serve ad ottenere la visione perfetta dei fenomeni. È importante riconoscere e sviluppare la saggezza meravigliosa perché elimina tutti i tipi d’allucinazione, d’oscurazione, di distorsione mentale.
Abbiamo visto la visione e l’azione per identificare quella corretta, per generare la visione perfetta ed indirizzare le nostre azioni non distorte e dobbiamo capire le nostre azioni sbagliate e perché e come sbagliamo e come conseguire l’azione corretta.
Se andiamo a guardare cosa distingue l’insegnamento del Buddha Baghawan è il sorgere dipendente https://www.sangye.it/altro/?p=11735. Perché è con questa saggeza che si eliminano le oscurazioni mentali, le emozioni distruttive, il che spiega la natura della nostra sofferenza, delle nostre esperienze di sofferenza, il che dimora la natura stessa dellla mente. Ciò ti porta nella visione corretta, spiegata a livelli vasti e profondi, a partire dalla percezione diretta, ad una più profonda basata su ragioni valide.
Senza aprire la porta della saggezza https://www.sangye.it/altro/?p=4206 non possiamo capire la natura di base dei fenomeni, non possiamo capire la loro vera natura.
Questa è la scienza perfetta: la saggezza che analizza la effettiva natura dei fenomeni.
Da qui nasce il comportamento, quello giusto e perfetto.
Così il nostro modo disturbato di pensare si contrappone alla saggezza che comprende la vera realtà.
Finché ti rendi conto che questo io non esiste per niente: come può esserci l’egoismo?
È la mente di bodhicitta https://www.sangye.it/altro/?p=5464, quella che genera la responsabilità universale, la mente d’illuminazione, è quella più sincera che ci sia, è la mente piu onesta che ci sia, perché tutti desiderano l’illuminazione e non vogliono soffrire.
Guardiamo il nostro comportamento quotidiano: come dirigiamo le nostre azioni?
Abbiamo delle qualità: d’affetto, di buon cuore, amore, compassione. Ma sono tutte legate alle afflizioni mentali, sono perciò molto limitate. Proprio perché legate dall’ignoranza queste cambiano improvvisamente, sono perciò instabili.
Siamo costantemente presi dall’ossessione dell’io.
Ma è una mentalità claustrofobica che ci porta a considerare solo uno, noi stessi, rispetto all’infinito numero di esseri senzienti. Va invece ampliata, abbracciando il numero infinito di esseri che sono stati tutti nostre madri per in numero infinito di volte, il che ci porta a riconoscere la loro gentilezza, l’amore, la compassione, lo scambiare se stessi con gli altri.
Non dobbiamo lasciare che siano belle favole. Altrimenti se ci lasciamo prendere dall’egoismo, questo non protegge noi stessi ma ci rinchiude, ci oscura e ci impedisce di vedere correttamente la realtà.
Questo pensiero sempre concentrato su se stessi, l’egoismo, porta solo a negatività, porta a conflitti, perché penso solo alla mia nazione e ne sorgono conflitti: nella societa, in famiglia, tra amici. Il che dipende dal pensare d’essere più importanti e porta all’invidia verso chi è ritenuto superiore, porta a malattie, insicurezza. Ne deriva morte prematura perché ci si indebolisce. Il tutto è sostenuto dall’ignoranza che vede tutto esistente in modo solido, eterno: è una mente limitata, claustrofobica, senza lungimiranza.
Ma tutto cio può essere cambiato, può giungere all’opposto, allo sviluppo del buon cuore, una mente positiva, vera.
Cos’è la mente onesta?
Come la generiamo?
Vedendo la gentilezza degli altri, che sono gentilissimi, rendendoci conto che dipendiamo dagli altri, che anche il nostro corpo viene dagli altri, dai nostri genitori, come pure il tetto dalla nostra casa viene dagli altri, come pure l’istruzione viene dagli altri.
Allora, se tutto deriva e dipende dagli altri, che spazio ha questo io?
Cosa ci fa?
Non solo, se guardiamo che tutto cio che abbiamo, che possediamo viene dagli altri, quanti infiniti esseri sono coinvolti nella produzione del nostro cibo, hanno costruito le strade che percorriamo? Tutto deriva esclusivamente dalla gentilezza degli altri, che vogliono solo essere felici.
Se ne sei consapevole, allora il produrre un minimo danno agli altri non avrebbe senso.
Cosi la degenerazione degli elementi esterni ed interni, le guerre: non ci sarebbero state guerre mondiali ed ora il mondo non sarebbe in sospeso per la paura di conflitti atomici, per l’egoismo di pochi esseri che però possono distruggere il mondo intero.
Piu è presente in noi la mente altruistica di responsabilità universale più la nostra mente sara tranquilla e saremo in grado d’affrontare qualsiasi problema e ciò non ci peserà. Anzi, qualli che ci sembravano problemi diventano positività.
Questa mente così positiva come la sviluppiamo?
Con le Sei Perfezioni https://www.sangye.it/altro/?p=6613.
Ma, all’opposto, ci sforziamo di ottenere obiettivi che riteniamo assolutamente importanti, che hanno a che vedere con la nostra ricchezza, reputazione, onore.
Ma sono affidabili?
Ne vale la pena?
No, sono completamente inaffidabili perché non sono stabili.
Guardiamo invece quelli che vengono venerati come santi, perché?
Perché hanno il buon cuore, la responsabilità universale. Così è per i Tre Gioielli, sono il rifugio perché hanno la qualità universale di portare il bene per gli altri, una volta compreso ciò, non prendiamo rifugio?
Per vivere una vita felice, per avere una famiglia felice: questo da dove viene?
Viene dalla ricchezza? No di certo.
Viene dal buon cuore, dalla responsabilità universale.
Se c’è buon cuore c’è fiducia in famiglia, sul lavoro, la fiducia non dipende dalla ricchezza o dal potere o dall’onore. Ma solo dal buon cuore.
Come sviluppiamo il buon cuore? Con la bodhicitta dell’aspirazione e dell’impegno.
Pensando ”Ah possano tutti gli esseri senzienti essere liberi dalla sofferenza”, da qui entriamo nelle attività dei bodhisattva e non dobbiamo rimanere al livello della mera speranza e preghiera. Solo auspicando, pregando non avverrà mai la liberazione, dobbiamo impegnarci per ottenere il risultato grazie alla bodhicitta dell’impegno.
Così l’antidoto alla concezione del sè inerente, non è la pazienza, non è nemmeno l’amorevole gentilezza, ma è la realizzazione del sorgere dipendente, dell’impermanenza o della vacuità.
Quindi, quel che inoltre dobbiamo fare è adottare la pratica delle Sei Perfezioni https://www.sangye.it/altro/?p=3791.
Moralità generosità e cosi via sono presenti nel mondo in molti aspetti ed in molti modi, come pure la pazienza, lo sforzo entusiastico, ed anche la stabilità meditativa, che può rimanere stabile addirittura per eoni.
Ma diventano perfezioni solo se sostenute dalla saggezza che realizza la vacuità, altrimenti continuamente produrranno risultati ma nel mondano.
Le Sei Perfezioni https://www.sangye.it/altro/?p=5968 sono le attività dei bodhisattva e sono sempre unite alla saggezza del sorgere dipendente, senza l’unione della mente d’illuminazione di bodicitta e della vacuità non si va oltre il samsara.
I risultati di questa unione, della bodicitta con la vacuità, portano alla liberazione e tutte le attivita sono illusorie, vuote d’esistenza intrinseca, non importa quanto grande può essere lo sforzo, ma tutto dipende dal modo di pensare, dal concepire l’amorevole gentilezza della bodhicitta col sorgere dipendente.
La corretta visione della realtà del sorgere dipendente va sempre unita con la non violenza https://www.sangye.it/altro/?p=4316. Sono inseparabili.
La base della realtà sono le Due Verità https://www.sangye.it/altro/?p=3819: convenzionale ed ultima.
Se pensiamo che la realtà convenzionale è la realtà che esiste, mentre la vacuità è quella che non esiste, sarebbe sbagliato, perché dipenderebbe da un nostro forte attaccamento alla convenzionale.
Chi vede il sorgere dipendente vede la vacuità, ma non verifichiamo come si presenta la realtà convenzionale e come esiste. Ma la natura ultima
la base della designazione dell’oggetto e diventa sempre meno evidente, come se stesse scomparendo, come se fosse vuoto.
Ci sono tantissimi livelli di profondità della realtà ultima, livelli diversi dell’ignoranza che concepisce il sé. L’aspetto più importante è l’ignoranza naturale, se non andiamo oltre cadiamo nell’estremo del permanente, dell’eternalismo o viceversa del nichilismo.
La comprensione della vacuità elimina l’odio e le afflizioni mentali, altrimenti, se per anni studi il dharma e poi sei continuamente avvinto dalle afflizioni mentali, c’è da averne paura, perché è una situazione che non va assolutamente bene.
Altrimenti procediamo a capire la vacuità o l’esistenza intrinseca, la concezione del vero ecc, ma diventa come guardare una carta geografica, di ciò che è espresso nella mappa non ne facciamo esperienza, perciò non possiamo dire di conoscerlo, è aria fritta.
Finché non sperimenti la bodhicitta, non arriverà l’effetto di generare effettivamente la responsabilità universale verso gli altri.
Se prima hai maturato la rinuncia, la mente che vuole definitivamente emergere dalla sofferenza del samsara. Vedi come tutti gli esseri infiniti possono eliminare le afflizioni mentali.
La vera compassione possiede equanimità universale che si sviluppa dentro di noi, senza averla maturata non ci si arriva, non si raggiunge questo risultato.
Parafrasando i Tre Aspetti Principali del Sentiero https://www.sangye.it/altro/?p=489 di Lama Tzong Khapa https://www.sangye.it/altro/?p=11772: “Finche non vedi la vacuità nelle apparenze del sorgere dipendente, finche queste non coincidono completamente, non avrai compreso il profondo pensiero del Buddha.
Se pensi al convenzionale come il vero e, d’altra parte, alla vacuità come il vuoto, allora non siamo nella direzione giusta, è solo fiato sprecato.
Nella realtà, in cui tutto è vuoto d’esistenza intrinseca: dov’è l’io e il mio?
Non c’è posto.
La realtà convenzionale è vuota d’esistenza intrinseca e non ci sono contraddizioni tra le scuole Buddhiste sulla base della verità convenzionale, che è una mera designazione, e la realtà ultima.
Il risultato finale è l’ottenimento dello stato di Buddha.
Le attività virtuose sono il metodo e sono vuote d’esistenza intrinseca ed avvengono sulla base della realtà della nostra mente o la natura del Buddha.
Il tantra non è immaginarsi nella natura della divinità ma di scoprire le qualità della natura della nostra mente. Quindi l’idam allora è già presente nella natura della mente.
Abbiamo condiviso l’importanza dell’integrazione della mente d’illuminazione e della vacuità, siete tutti stati molto gentili ad ospitare me stessa e tutti voi.
Tutti i meriti accumulati li dedichiamo affinché tutti i conflitti del mondo siano pacificati ed i lama possano vivere a lungo senza ostacoli e che il nostro Lama Zopa Rinpoche https://www.sangye.it/altro/?cat=7 possa avere la reincarnazione giusta e significativa.
Colophon
Questa prima bozza d’appunti, a cura del Dott. Luciano Villa MD, nell’ambito del Programma Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, sui preziosi insegnamenti della Ven. Khandro-là, è da ritenersi provvisoria, quindi lacunosa, con possibili errori, nonché imperfezioni, anche rilevanti, e non rappresenta affatto una trascrizione letterale delle parole che la Ven. Khandro-là espresse direttamente o tradotte dal tibetano in italiano da Fabrizio Pallotti, ma semplicemente un limitato spunto di riflessione.