Chandrakirti: Il Commentario al Supplemento di Madyamika
Nella lingua indiana: Madhyamakavatara bhashyam nama
In tibetano: dbu ma la ’jug pa’i bshad pa zhes bya ba
In italiano: Commentario al ‘Supplemento alla “Via di Mezzo”’
Omaggio al giovane Arya Manjushri.
Poiché il Trattato sulla Via di Mezzo (Madhyamakashastra) è ciò che deve essere supplementato e, dal momento che desideravo comporre il Supplemento alla ‘Via di Mezzo’, invece di [lodare], perfetti all’inizio i Buddha e perfetti e completi e i Bodhisattva, per poter indicare come degna di lode l’eccellente causa fondamentale della Buddhità: la grande compassione distruttrice del nemico che ha la caratteristica di proteggere completamente, senza eccezione, gli incommensurabili vulnerabili esseri senzienti legati nella prigione del samsara, esprimo questi due versi:
Gli uditori e i Buddha intermedi sorgono dai potenti soggiogatori,
i Buddha nascono dai Bodhisattva;
la mente compassionevole, la cognizione non-duale e
la mente dell’illuminazione sono le cause dei figli dei Conquistatori.
Dal momento che possiedono l’insuperabile padronanza del Dharma, e anche la suprema padronanza sugli uditori, realizzatori solitari e Bodhisattva e, poiché le loro parole comandano gli uditori e così via, i Buddha Bhagavan sono chiamati potenti soggiogatori (munindra). Il fatto che gli uditori e così via sono nascono da essi, significa che sono stati prodotti da essi stessi.
Come avviene?
Sorgono dai Buddha in quanto sono esposti all’insegnamento perfetto del sorgere in dipendenza. Con la progressione dell’ascolto, della riflessione e della meditazione di questo insegnamento, in accordo alle loro aspirazioni speciali, gli uditori e così via diventeranno perfettamente completi.
Per alcuni, l’ottenimento del nirvana non avviene in quella stessa vita, anche se, solamente ascoltando il sorgere dipendente insegnato diventano abili nel sentiero che realizza l’ultimo. Nonostante ciò, costoro che praticano gli insegnamenti, senza dubbio otterranno la completa maturazione del risultato desiderato in un’altra vita, così come i risultati delle azioni maturano definitivamente.
Come viene spiegato da Aryadeva [nelle Quattrocento Stanze]:
Anche se il nirvana non è qui ottenuto,
tramite il conoscere la realtà in un’altra rinascita,
senza sforzo, esso sarà definitivamente ottenuto,
così come le azioni.
Per questo, anche nel [Trattato sulla] Via di Mezzo è insegnato:
Quando i Buddha perfetti non emergono
e anche gli uditori sono scomparsi,
la saggezza suprema dei realizzatori solitari
sorge perfettamente senza dipendere.
Sono detti uditori perché hanno ottenuto il risultato dell’insegnamento perfetto.“Ho compiuto questa azione, non avrò un altra vita,” e così via.
In alternativa, sono chiamati uditori perché, avendo ascoltato dai Tathagata il sentiero del risultato supremo, la completa, perfetta ed insuperabile illuminazione, lo proclamano a coloro che lo ricercano.
Nel Sutra del Loto Bianco del Nobile Dharma:
O Protettore, noi, oggi, siamo diventati uditori.
Proclameremo perfettamente la pura illuminazione e,
esprimendo con parole eloquenti l’illuminazione.
Perciò, noi siamo come uditori inesauribili.
Benché ci sono dei Bodhisattva che sono così, tuttavia, poiché coloro che proclamano soltanto e non praticano nemmeno una mera similitudine sono gli uditori, non vuole dire che siano così anche i Bodhisattva.
Il termine ‘Buddha’ si applica ai tre: agli uditori della realtà, ai realizzatori solitari e agli insuperabili perfetti e completi Buddha. In questo contesto (Buddha intermedi) il termine Buddha indica i realizzatori solitari. Poiché costoro si differenziano nettamente dagli uditori in quanto si distinguono per un maggiore incremento di meriti e saggezza e poiché sono inferiori ai Buddha perfetti e completi, in quanto sono privi della raccolta di meriti e saggezza, della grande compassione, del conoscitore supremo di tutti gli aspetti e così via, essi sono intermedi.
Per questi motivi, la loro saggezza suprema è ottenuta senza dipendere nell’immediato se non da loro stessi, sono auto risvegliati (Buddha solitari).
Proprio nel modo in cui è stato insegnato, poiché quegli uditori e realizzatori solitari emergono definitivamente per mezzo del Dharma insegnatogli dai tathagata, essi sono nati dai Potenti Soggiogatori (Munindra).
Inoltre, se si chiede: da chi nascono i Potenti Soggiogatori?
E’ stato menzionato [nella strofa 1.1b] “i Buddha nascono dai Bodhisattva”.
Ma i Bodhisattva non vengono forse chiamati “figli dei Vittoriosi” perché sono nati dagli insegnamenti dei tathagata? In questo caso, in che modo i Buddha Bhagavan nascono dai bodhisattva? É vero. Comunque i Bodhisattva sono le cause dei Buddha Bhagavan per due ragioni:
1. dal punto di vista del momento temporale
2. dal punto di vista di indurre a perseguire l’obbiettivo perfetto.
Dal punto di vista del momento temporale, perché la causa dello stato del tathagata è il momento temporale in cui si è bodhisattva.
Dal punto di vista di indurre a perseguire l’obbiettivo perfetto
Arya Manjusri, nell’aspetto di bodhisattva, ha ispirato il Bhagavan Shakyamuni e i tathagata dopo di lui a mantenere perfettamente sin dall’inizio la mente dell’illuminazione (bodhicitta). Per questo, i tathagata vengono indicati come coloro che sono nati dai bodhisattva, in quanto, essi si sono la causa principale del risultato finale.
Quindi si lodano i Bodhisattva poiché sono la causa perfetta molto profonda, perché lodando la causa si loda anche il risultato implicitamente, poiché i Buddha bhagavan insegnano che [i bodhisattva] devono essere curati con attenzione come i germogli e così via di un grande albero medicinale che porterà grandi risultati vengono curati quando sono tenere foglie e per avvicinare a quel momento la massa degli esseri senzienti stabilendoli nei tre veicoli devono esse portati nel veicolo Mahayana.
Come è stato insegnato nel sutra superiore del Mucchio di Gioielli:
Kashyapa, è proprio così; per esempio, è come rendere omaggio alla luna nuova e non alla luna crescente. Similmente, Kashyapa, coloro che hanno una forte fede in me devono inchinarsi ai bodhisattva; non così ai tathagata. Perché? I tathagata sorgono dai bodhisattva, mentre tutti gli uditori e i realizzatori solitari sorgono dai tathagata.
Perciò, tramite ragionamenti e citazioni scritturali si stabilisce che “i tathagata nascono dai bodhisattva”.
Quali sono le cause dei Bodhisattva?
la mente compassionevole, la cognizione non duale e
la mente dell’illuminazione sono le cause dei figli dei Conquistatori.
La compassione è l’affetto, che spiegherò sia dal punto di vista dell’aspetto che della natura. La consapevolezza non-duale è la saggezza separata dai due estremi, (l’esistenza) delle cose e la (non esistenza) delle cose. La mente dell’illuminazione è indicata nel Sutra Superiore che comprende tutti i fenomeni:
Il bodhisattva, dalla mente dell’illuminazione comprende tutti i fenomeni. Tutti i fenomeni sono uguali nella sfera della realtà. Tutti i fenomeni che sono avventizi devono meramente essere conosciuti come sorti temporaneamente, non dimoranti e, poiché sono vuoti di conoscitori-soggettivi, sono soltanto da conoscersi completamente. Per cui, questa mente che è stata generata in un bodhisattva che possiede il pensiero: “Io faro sì che tutti gli esseri senzienti comprendano così, questa realtà (dharmata)”, è chiamata la mente dell’illuminazione (bodhicitta) del bodhisattva. La mente che è di beneficio e felicità per tutti gli esseri senzienti; la mente insuperabile; la mente amichevole a causa dell’amore; la mente irreversibile a causa della compassione; la mente senza rimpianto (pentimento) a causa della gioia; la mente priva di macchie a causa dell’equanimità; la mente invariabile a causa della vacuità; la mente non ostruita a causa della mancanza di segni e la mente non-dimorante a causa della mancanza di desideri.
Le tre cause principali dei Bodhisattva sono questi tre fenomeni: la compassione, la saggezza della non-dualità e la mente dell’illuminazione.
Come è insegnato nella Preziosa Ghirlanda:
La radice di ciò è la mente dell’illuminazione,
stabile come il re delle montagne,
la compassione che abbraccia tutte le direzioni
e la saggezza suprema della non dualità. [175]
Poiché la compassione è anche la radice della mente dell’illuminazione e della saggezza suprema della non-dualità, desidero indicare che la compassione la principale:
2. Poiché solo la compassione è nota essere il seme del raccolto perfetto dell’illuminazione l’acqua che lo nutre, e il frutto della maturazione del godimento duraturo,
quindi all’inizio lodo la compassione.
Questo va compreso come nel caso dei fenomeni esterni come le sementi e così via, che per essere perfetti necessitano inizialmente, durante e alla fine il seme e l’acqua per la maturazione, così è esclusivamente importante la compassione. Solo la compassione durante questi tre momenti in relazione al raccolto perfetto dei Vittoriosi va compresa come indispensabile.
Con la compassione si è addolorati dell’attui sofferenza sperimentata dagli esseri, e spinge a volere proteggere da questa sofferenza tutti gli esseri senza eccezione generando la mente dell’illuminazione: “Io stesso, senza dubbio, libererò tutti gli esseri senza eccezione dalla sofferenza li stabilirò certamente nello stato di Buddha”.
Inoltre, poiché questa promessa non può essere adempiuta senza la saggezza suprema della non-dualità, essi si impegnano definitivamente anche nella saggezza suprema della non-dualità. Quindi il seme di tutte le qualità dei Buddha è proprio la compassione.
Come è insegnato nella Preziosa Ghirlanda:
Chi, dotato di intelligenza,
potrà mai criticare le attività che sorgono dalla compassione
e la saggezza suprema immacolata
che è spiegata nel Mahayana?
Anche se la mente dell’illuminazione è già stata generata, se successivamente non viene ripetutamente irrigata dall’acqua della compassione, le estese raccolte per il risultato non verranno accumulate e questo condurrà certamente allo stato al di là della sofferenza del nirvana degli uditori o dei realizzatori solitari.
Anche nel caso in cui si fossero ottenuti dei vastissimi risultati, se queste maturazioni non sono dovute alla compassione non potranno essere goduti per molto tempo.
Sempre nell’ambito di considerare diversi punti di vista, anche per quanto riguarda la natura della compassione ho detto che:
3. Inizialmente pensando “io” si afferrano al sé, poi pensando “questo è mio” hanno attaccamento per le cose e
sono privi di libertà come i secchi di un mulino ad acqua:
rendo omaggio alla compassione per i migratori.
Gli esseri mondani, prima di aderire fortemente al “mio” concepiscono un io designando come esistente un sé che non esiste e si afferrano a questo come se fosse vero. In seguito con questo pensano “é mio” afferrandosi completamente a tutte le altre cose. Poiché questi esseri mondani aderiscono fortemente a un “io” ed a un “mio”, sono strettamente legati dai legami delle azioni e delle afflizioni, e la coscienza, come l’addetto che fa funzionare un macchinario, li getta nel profondo pozzo del samsara. Si sforzano di entraci a testa in giù e non sono in grado di raddrizzarsi e così via. Le tre condizione sono le afflizioni, le azioni e la nascita, completamente afflitti, che avvengono senza un preciso ordine e tutti i giorni continuano a sperimentare dolore e sofferenza del cambiamento senza emergere dalla condizione di secchi sbattuti di un mulino ad acqua.
Poiché i bodhisattva li guardano con compassione e sono addolorati dalle loro sofferenze, si dilettano nel proteggerli. Per queste ragioni, l’omaggio supremo al bhagavan, la grande compassione, è fatto proprio all’inizio. Questa è la compassione dei bodhisattva che osserva gli esseri senzienti. Per indicare anche la compassione che osserva i fenomeni e la compassione priva di referente ho detto:
4.I migratori sono come la luna riflessa nell’acqua increspata,
vedendoli fugaci e vuoti di natura intrinseca
Questo va aggiunto all’omaggio alla compassione.
E’ così, quando il riflesso della luna appare su uno specchio di acqua limpida increspato da una leggera brezza, appare come tale e nello stesso tempo è fugace. Per i saggi queste due modalità rendono chiaro la modalità di esistenza: la momentaneità dell’impermanenza e la vacuità di esistenza intrinseca.
Nello stesso modo anche i bodhisattva, che sono sotto l’influenza della compassione, vedono gli esseri senzienti che sono dentro l’oceano della visione dell’insieme deperibile – la causa del sapore del nettare dell’ignoranza, la cui caratteristica deviata sono tutte le concettualizzazioni distorte, le acque bluastre dell’ignoranza di tutti i trasmigratori, agitate dal vento delle concettualizzazioni improprie. In questo le proprie azioni appaiono di fronte come riflessi e la sofferenza impermanente li affligge ogni istante. Se dei vede l’assenza di natura intrinseca si distrugge quella sofferenza impermanente, la sorgente che genera il sapore supremo del nettare del Dharma, la cui caratteristica si oppone a tutte le concettualizzazioni distorte, il desiderio di ottenere perfettamente lo stato di Buddha ls cui natura è l’essere amico di tutti i trasmigratori.
Dopo avere reso il degno omaggio alla compassione che osserva gli esseri senzienti, i fenomeni e ciò che è priva di referenza, desidero esporre i dieci tipi di mente dell’illuminazione dei bodhisattva
Per quanto riguarda la prima mente dell’illuminazione:
la mente del Bodhisattva è trascinata dalla spinta della compassione
e desidera liberare tutti gli esseri trasmigratori.
5. Con le intense dediche delle preghiere di Samantabhadra
dimora nella Gioia Perfetta: questo è chiamato il primo terreno.
Quando la saggezza suprema incontaminata dei Bodhisattva che è completamente sostenuta dalla compassione e così via, viene classificata con il nome di ‘terreno’, perché è il sostegno delle qualità eccellenti.
Inoltre, considerando gli aspetti di qualità in crescita esponenziale, dell’ottenimento di poteri supremi, della perfezione della generosità e così via e dell’incremento della completa maturazione, si positano dieci tipi differenti, come La Gioia perfetta e così via. Queste differenze non sono dal punto di vista della natura.
Come è insegnato [nel Sutra su Dieci Terreni
Proprio come il saggio non può esprimere e non può vedere la traccia di un uccello nel cielo, così, se tutti i terreni dei figli de Conquistatore non possono essere espressi, come possono essere ascoltati?
A questo proposito, il terreno del bodhisattva “Gioia Perfetta” è la prima generazione della mente dei bodhisattva – l’ultimo, “la Nuvola del Dharma” è la decima generazione della mente.
Un Bodhisattva in quel [primo terreno], nel modo in cui è stato spiegato, vede i trasmigratori come privi di natura intrinseca. Quella mente, affetta da questa speciale compassione è sotto il domino della compassione, e dedica tramite le preghiere di aspirazione di Samantabhadra. Questa saggezza suprema della non-dualità cui chiama ‘Gioia Perfetta’ e il suo risultato è il primo (terreno)
Su questo, quei dieci innumerevoli gruppi di centomila preghiere, quali le dieci grandi preghiere e così via, seminate dal Bodhisattva che ha generato la prima mente, sono incluse tra le preghiere del bodhisattva Samantabhadra. Le preghiere di Samantabhadra sono tali perché includono tutte le preghiere.
A questo riguardo, proprio come nel veicolo degli uditori gli otto tipi di terreni degli uditori, vengono vengono divisi in colui che entra e colui che dimora nei sentieri risultanti; similmente, anche nel Mahayana, vi so i dieci terreni dei Bodhisattva del Bodhisattva.
Inoltre, come nel contesto del momento analogo che è prodotto dagli uditori di colui che entra nel primo risultato, similmente, ciò vale anche per quel Bodhisattva.
Traduzione parziale per chi segue gli insegnamenti del Dalai Lama di Fabrizio Pallotti che devotamente ringraziamo per la sua compassionevole gentilezza verso tutti gli esseri che soffrono in questa dolorosa esistenza samsarica.