Chögyal Namkhai Norbu: I tre principi sacri
Buongiorno a tutti dappertutto. Oggi prima di cominciare la pratica vorrei spiegare un po’. Quando facciamo la pratica di Mandarava, iniziamo con le nove respirazioni e anche le visualizzazioni, non solo con le respirazioni. Quando espiriamo immaginiamo che tutte le negatività, gli ostacoli, il karma negativo e tutto questo viene espulso. Così quanto espiriamo integriamo nella vera natura degli elementi. Quando inspiriamo immaginiamo che tutte le sostanze e l’essenza degli elementi sono abbinate alla respirazione, ovvero è ciò che inspiriamo. Quando finiamo l’inspirazione tutto è integrato nella nostra dimensione. Con le nove respirazioni dovremmo fare questo. Poi facciamo l’Ati Guruyoga – ieri ho spiegato come farlo – e quando siamo nello stato dell’Ati Guruyoga siamo rilassati. Ma quando facciamo le pratiche dobbiamo pensare e fare le visualizzazioni. Così, dopo essere stati nello stato della contemplazione, di nuovo entriamo nei pensieri. Dopo facciamo il mantra di purificazione.
Noi non usiamo questo mantra di purificazione iniziale in modo molto tradizionale. Ricordate che qualunque pratica facciamo non dobbiamo dimenticarci i tre principi sacri, un sistema che deriva dal Mahayana, che sono i seguenti. Per prima cosa prendiamo rifugio, coltiviamo il bodhicitta, iniziamo la pratica in questo modo. Secondo, ogni pratica che facciamo, anche se non abbiamo alcuna capacità di essere nello stato della contemplazione, non rimaniamo in una condizione dualistica, qualunque pratica la combiniamo con la conoscenza della vacuità. Quella è la nostra vera natura e con quella lavoriamo. Questo è il secondo principio sacro. Alla fine di ogni pratica non dimentichiamo di dedicare i meriti. In questo modo si producono benefici per gli altri e se esiste una qualsiasi relazione, buona o cattiva, questi li possono ricevere. Ovviamente coltiviamo una buona intenzione per tutti gli esseri senzienti e facciamo la dedica, ma se non abbiamo alcuna connessione non è così facile per loro ricevere i benefici. Quindi è molto importante avere una connessione qualsiasi con gli esseri senzienti perché possano ricevere i benefici. Facciamo la dedica con una buona intenzione, così accumuliamo meriti. Anche nel Mahayana è spiegato che se non si dedicano i meriti questi si possono distruggere facilmente. Nel Bodhisattvacharyavatara di Shantideva è spiegato che magari per centinaia di kalpa abbiamo accumulato buone azioni. Dice ad esempio che se ci siamo applicati generosamente per il beneficio degli altri, offrendo ai Buddha, ai Bodhisattva e agli esseri illuminati con una buona intenzione, così facendo abbiamo accumulato meriti. Dice poi che se ci adiriamo anche solo per un momento possiamo distruggere tutte queste buone azioni che abbiamo accumulato. Questo significa che se, invece, dedichiamo i meriti non rimane nulla da distruggere. Nella vita siamo distratti la maggior parte del tempo. Non possiamo dire che non andremo mai in collera, ci può succedere spesso. Quindi, vedete, è importante dedicare.
Le potenzialità del mantra di purificazione
Questi sono i tre principi sacri, che non ci sono solo nel Mahayana ma anche nel Vajrayana. Così, anche se siamo praticanti Dzogchen, applichiamo rifugio e bodhicittaproprio come nel Mahayana. Poi ricordatevi che quando finiamo la pratica dedichiamo sempre i meriti. Questa non è esattamente una modalità Dzogchen, è Mahayana, ma dato che viviamo nel tempo e nello spazio è indispensabile farlo. Dunque questo è il modo più tradizionale e in tutte le scuole, di tutte le tradizioni, si fa così.
Questo mantra di purificazione viene usato solo in certi riti dello Yogatantra, ma io ho molta dimestichezza con questo mantra. Una volta per un anno ebbi molti problemi con la classe delle guardie gyalpo, ero in collegio ma non potevo più starci. Il mio maestro mi aveva dato il permesso di andare in altri posti per ricevere iniziazioni e così via. Ma ero sempre uno studente del collegio e, se dovevo andare da qualche parte per ricevere iniziazioni o altro, il mio maestro mi dava precise istruzioni su cosa dovevo studiare e preparare per gli esami al mio ritorno.
Una volta c’era un maestro Sakyapa molto importante, che dava tutte le iniziazioni di una raccolta di tantra chiamata Gyudde Kuntu (rgyud sde kun btus). Quindi andai da quel maestro e per nove mesi, tutti i giorni, continuamente, ricevetti quelle iniziazioni. A volte riguardavano tantra superiori e solo una di queste richiedeva magari due o tre giorni. Altre erano di tantra inferiori più facili e così potevamo ricevere anche tre o quattro diverse iniziazioni (in un giorno). Però in quel periodo dovevo anche studiare per quando sarei tornato in collegio, oltre agli insegnamenti e iniziazioni Madhyamika. C’era un testo radice chiamato Tsawa Sherab, che include anche un altro piccolo testo di Nagarjuna chiamato Trugchupa (rigs pa drug cu pa), che dovevo studiare bene per l’esame al mio ritorno. Andava imparato a memoria, tutti gli studenti dovevano farlo. Così mentre ricevevo tutte quelle iniziazioni mi preparavo per quando sarei tornato al collegio.
Studiavo quindi il Tsawa Sherab (rtsa ba shes rab). Tra gli studenti c’erano molte persone colte e non avevo problemi a studiare quel testo. Alla fine però dovevo impararlo a memoria. In genere dicevano che ho una buona memoria, in un giorno riuscivo a imparare un pagina a memoria, mentre altri bambini erano capaci solo di memorizzare una riga o due. Tutti dicevano: “Oh, sei molto intelligente.” Ma dopo aver ricevuto tutte quelle iniziazioni dei tantra Kriya e Ubaya, quando iniziai a studiare quel testo a memoria scoprii che riuscivo a memorizzare dodici pagine al giorno. Ero molto sorpreso, come mai ero capace di farlo? In seguito ho scoperto che nelle iniziazioni dei tantra Kriya e Ubaya tutti i giorni c’erano anche molti rituali di purificazione, durante i quali usavano il mantra e ho shuddhe shuddhe, yam ho shuddhe shuddhe …. Il Rigpa Trugchupa (rigs pa drug cu pa) non ha molte pagine e le imparai tutte in pochi giorni. Dopo è stato molto facile memorizzare anche il testo radice completo dal Tawa Sherab (rtsa ba shes rab). Quando sarei tornato al collegio avrei dovuto sostenere un esame, durante il quale non solo dovevo spiegare ma anche recitare entrambi i testi. Ecco come ho scoperto la potenzialità di questo mantra, per questo motivo lo uso tutti i giorni, è ottimo per la memoria e incrementa la chiarezza. In seguito, quando sono arrivato in Italia e fondato la Comunità Dzogchen, preparai i nostri thun ma senza inserire questo mantra perché non era nella forma tradizionale. Però un anno c’è stato il problema di Chernobyl. C’era molta paranoia, per molti mesi non abbiamo bevuto né latte né mangiato verdure fresche, avevamo paura della contaminazione. Ci serviva una protezione. Pensai che dovevo insegnare quel mantra alla gente e cominciai con i miei studenti. In seguito non facevamo questa pratica solo per Chernobyl, ma l’avevo inserita nei thun e così abbiamo cominciato a usarlo all’inizio di tutte le pratiche. Quindi è un mantra molto, molto potente per purificare e rafforzare la nostra energia.
Vi ho già detto che è molto importante coordinare e rafforzare l’energia nella nostra condizione. Anche se non si sa come visualizzare con precisione e si recita solamente il mantra, questo aiuta molto a purificare. In particolare quando facciamo l’Ati Guruyoga diventa molto potente. Per esempio, quando facciamo una pratica e pronunciamo A, significa che siamo nello stato del l’Ati Guruyoga. Poi recitiamo om e ho shuddhe shuddhe, il mantra di purificazione. Quando si pronuncia om non è necessaria alcuna particolare visualizzazione. All’inizio c’è om e alla fine del mantra c’è svaha, nel mezzo ci sono tre parole per potenziare la potenzialità della funzione di queste parole. Non solo questo ma ci sono molti mantra così, per esempio quello di Tara om tara tuttare svaha, om tare tam svaha, ecc. Om è come cominciamo ed è spiegato che ha dieci qualificazioni. Chi vuole saperlo in modo più intellettuale può studiare tutte queste cose. Ma quando facciamo la pratica non serve fare alcuna visualizzazione.
Purificare gli elementi
Quindi cominciamo con e ho shuddhe, dove e significa l’elemento spazio. Ho vuol dire moltiplicare. Ricordate, quando si fa una Ganapuja (si dice) ha ho hri, om ah hum, ha ho hri. Ha ho hri sono tre sillabe seme. Ha significa purificare, perchè se dobbiamo offrire qualcosa dobbiamo purificare. Ho significa moltiplicare, perchè se ci sono molti ospiti dobbiamo moltiplicare le offerte. Hri significa trasformare. Vedete, purificare, moltiplicare e trasformare. Per esempio, se offriamo del gelato pensiamo di fare una bella offerta ma ci sono ospiti che non sanno che farsene. Forse hanno bisogno di una bistecca, per esempio. Qualcun altro potrebbe dire di non aver bisogno di mangiare ma di soldi. Così si trasforma istantaneamente in quello che a loro serve. Questa è una Ganapuja con tutte le offerte, om a hum, ho ha ho hri. Hosignifica moltiplicare sempre di più.
Dunque, qui si dice om e ho, e è l’elemento spazio. Ricordate, nella visualizzazione dell’Ati Guruyoga facciamo un thigle blu al centro. Blu è l’elemento spazio, la radice e la base di tutti gli elementi, proprio come il cielo. Ho significa manifestazione infinita, molto grande, questo è il significato. Quindi e ho vuol dire che espandiamo sempre di più. Purifichiamo ciò che è collegato a questo elemento, perchè se abbiamo l’elemento spazio perfetto va tutto bene. Se ci sono problemi e l’elemento spazio (non è perfetto), allora non c’è alcuna possibilità che si manifestino tutte le prosperità. Per questo motivo diciamo shuddhe e purifichiamo.
Perché diciamo sempre shuddhe due volte? Non ripetiamo solo in questo mantra ma in molti altri, per esempio dhare dhare, hane hane, li ripetiamo sempre. Dovete sapere che quando in un mantra si ripete vuol dire che è collegato al tempo, ossia che quello che dobbiamo applicare è relativo al passato e al futuro. Il passato, per esempio se abbiamo accumulato karma negativo, lo purifichiamo. Per quanto riguarda il futuro, quando ci saranno tutte le possibilità e le cause secondarie perché si manifestino nel tempo, purifichiamo anche quello. Così è come questo mantra è collegato all’elemento spazio, quindi purifichiamo recitando e ho shuddhe shuddhe.
Yam ho shuddhe shuddhe is the element of air. This is very important because the element of the air is movement. For example, we have many agitations, we are nervous; all of this is related to the element of air. When we need to have this kind of activity we remember with the five colored thigle, we already did this kind of visualization, we spread from this green thigle green light that spreads and purifies all in our dimension; purifying, strengthening and coordinating everything with that element. Now we have a perfect element of air.
Yam ho shuddhe shuddhe è per l’elemento aria, che è molto importante perché l’aria è il movimento. Per esempio, se siamo molto agitati, nervosi, tutto questo dipende dall’elemento aria. Quando abbiamo bisogno di questa attività [cioè di movimento] richiamiamo il thigle dei cinque colori – abbiamo già fatto questa visualizzazione – ed emaniamo da questo thigle luce verde che si diffonde e purifica tutte le dimensioni, purificando, rafforzando e coordinando tutto con questo elemento. Ora abbiamo un elemento aria perfetto.
C’è poi il colore rosso dell’elemento fuoco. Poi bam, l’elemento acqua. Non vi preoccupate se l’ordine è un po’ diverso, alcuni si chiedono perché la sequenza degli elementi è diversa dal solito. Non importa, questo è un metodo Yogatantra, lo applichiamo e funziona. Questo è più importante. E quando diciamo bam ho shuddhe shuddhe anche l’elemento acqua è coordinato. Ram è l’elemento fuoco, di colore rosso, anche qui spargiamo luce e lo purifichiamo. Lam è l’elemento terra, purifichiamo tutto. In questo modo, in generale, facciamo una purificazione completa.
Se avete una conoscenza, se sapete di avere un problema ciò dipende da un certo elemento. Per esempio, se avete problemi di pressione del sangue e cose simili, questi sono collegati all’elemento fuoco.
Se soffrite di reumatismi e problemi alla pelle, allora si tratta dell’elemento acqua.
Se siete nervosi e agitati e non riuscite a rimanere in uno stato calmo, questo dipende dall’elemento aria. Sapendo questo potete applicare in modo specifico. Ma come si fa? Ricordate che all’inizio c’è om, alla fine c’è shuddhe shodhanaye, fate allo stesso modo om e ho shuddhe shodhanaye svaha, om yam ho shuddhe shodhanaye svaha, om bam shuddhe shodhanaye svaha, ecc.. Anche solo cantando questo mantra con la visualizzazione potete superare il problema. Questi sono tutti gli elementi che abbiamo e va molto bene usare questo mantra completo così da avere ancora più beneficio. Ora capite perché usiamo questo mantra all’inizio e perché è importante. È importante nella condizione relativa. Non sto dicendo che questa è una via per la realizzazione, la via della realizzazione è l’Ati Guruyoga. Ricordatevelo.
Trascrizione ed editing originale a cura di Naomi Zeitz.