2.3 Lama Tzong Khapa: I Grandi Stadi del Sentiero, Lam Rim Cen Mo

Lama Tzong Khapa: La generosità è la causa più preziosa di tutte le cose eccellenti per tutti gli esseri viventi.

2.3 Lama Tzong Khapa: Il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero dell’Illuminazione, Lam Rim Cen Mo. Secondo volume. II Ed. a cura della traduttrice Ven. Tenzin Oejung, Dharamsala, India 2016.

Capitolo 12 La perfezione della pazienza. Capitolo 13 La perfezione della perseveranza gioiosa. Capitolo 14 La perfezione della stabilizzazione meditativa e della saggezza. Capitolo 15 Aiutare gli altri a maturare: i quattro modi di radunare discepoli.

Capitolo 12 La perfezione della pazienza {151}

(iii) Come addestrarsi nella perfezione della pazienza

(a’) Cos’è la pazienza
(b’) Come cominciare a coltivare la pazienza
(c’) Le divisioni della pazienza

(1’) Sviluppare la pazienza del non tenere conto del danno fatto a te.

(a”) Porre freno all’impazienza verso quelli che ti danneggiano.

(1”) Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono la tua felicità e verso quelli che causano la tua sofferenza

(a)) Mostrare che la rabbia è ingiustificata
(1)) Analizzando l’oggetto, la rabbia è ingiustificata

(a’)) Analizzando se l’oggetto ha auto-controllo, la rabbia è ingiustificata

(b’)) Analizzando l’una o l’altra delle due, la provvisorietà o l’inerenza, la rabbia è ingiustificata

(c’)) Analizzando se il danno è diretto o indiretto, la rabbia è ingiustificata

(d’)) Analizzando la causa che spinge le persone che fanno il danno, la rabbia è ingiustificata

(2)) Analizzando il soggetto, la rabbia è ingiustificata

(3)) Analizzando la base, la rabbia è ingiustificata

(a’)) Analizzare le cause del danno e dove risiede l’errore

(b’)) Analizzare i tuoi impegni
(b)) Mostrare che la compassione è appropriata

(2”) Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono che tu ottenga lodi, fama o onore e verso quelli che hanno disprezzo per te, o ti dicono cose offensive o spiacevoli

(a)) Porre freno all’impazienza verso quelli che
impediscono tre cose: lode, fama o onore.
(1)) Riflettere su come la lode e così via manchino di buone qualità.
(2)) Riflettere su come la lode e così via abbiano dei difetti

(3)) Il bisogno di compiacersi di quelli che impediscono la lode e così via
(b)) Porre freno all’impazienza verso quelli che ti fanno tre cose {152}
(b”) Bloccare sia la mancanza di compiacimento per i conseguimenti di chi
hanno disprezzo per te o ti dicono cose offensive o spiacevoli (ti) fa danno che il compiacimento per le loro difficoltà.

(2’) Sviluppare la pazienza di accettare la sofferenza

(a”) La ragione per cui devi indubbiamente accettare la sofferenza

(b”) Il modo di sviluppare l’accettazione

(1”) Respingere l’idea che quando si presenta la sofferenza è assolutamente spiacevole.
(2”) Mostrare che è appropriato accettare la sofferenza.

(a)) Riflettere sulle buone qualità della sofferenza

(b)) Riflettere sui vantaggi del sopportare le avversità della sofferenza
(1)) Riflettere sui benefici cruciali come la liberazione, ecc.

(2)) Riflettere sul beneficio del dissolvere una sofferenza incommensurabile
(c)) Come non è difficile sopportare la sofferenza se gradatamente ti assuefai ad essa partendo da quella piccola

(c”) Una spiegazione dettagliata dal punto di vista delle basi

(3’) Sviluppare la pazienza della certezza circa gli insegnamenti

(d’) Come praticare
(e’) Sommario
(iii)
Come addestrarsi nella perfezione della pazienza

La spiegazione di come addestrarsi nella perfezione della pazienza ha cinque parti:

1. Cos’è la pazienza
2. Come cominciare a coltivare la pazienza

3. Le divisioni della pazienza
4. Come praticare
5. Sommario

(a’) Cos’è la pazienza

La pazienza è: (1) non tener conto del danno recato a te; (2) accettare la sofferenza che sorge nella tua corrente mentale, e (3) essere sicuri degli insegnamenti e mantenere fermamente la fede in essi. Ci sono tre gruppi di fattori incompatibili con questi: per il primo, l’ostilità; per il secondo, l’ostilità e la perdita di coraggio; e per il terzo l’incredulità e l’antipatia. Perfezionare la pazienza significa che tu semplicemente completi il tuo condizionamento ad uno stato della mente in cui hai messo un freno alla tua ira e cose del genere. Il liberarsi dalla condotta indisciplinata non dipende da tutti gli esseri viventi, perché non saresti in grado di fare questo e perché tu realizzi il tuo {153} scopo proprio disciplinando la tua mente. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Le persone indisciplinate sono senza limite come lo spazio;

Non potresti mai avere ragione di esse.
Se conquisti il singolo stato mentale dell’ira
È come conquistare tutti i tuoi nemici. [
398]

Dove potresti trovare cuoio sufficiente
Per coprire l’intera superficie della terra?

Indossare semplicemente il cuoio dei tuoi sandali

È come coprire tutta la terra.

Similmente, io non posso cambiare
Le cose esterne, ma dal momento che
Posso cambiare il mio stato mentale
Perché dovrei aver bisogno di cambiare qualcos’altro?

(b’) Come cominciare a coltivare la pazienza

Benché ci siano molti modi di coltivare la pazienza, per cominciare io spiegherò la meditazione sui benefici della pazienza e i difetti del non essere pazienti. I benefici sono esposti in Livelli del Bodhisattva:

Inizialmente, i bodhisattva considerano i benefici della pazienza. Essi pensano: “Le persone che hanno pazienza non avranno molti nemici in seguito e non avranno molte separazioni da quelli a cui sono vicini. Avranno molta felicità e contentezza. Non avranno rimorsi al momento della morte e dopo la disintegrazione dei loro corpi rinasceranno anche tra le deità nei reami felici degli stati elevati”. Guardando a tali benefici, sono pazienti anche loro. Impegnano gli altri nel sostenere e promuovere la pazienza ed anche elogiano la pazienza. Quando vedono persone pazienti, si compiacciono e sono pieni di gioia.

Il Compendio delle Perfezioni dice:

Si dice: “La pazienza è il miglior approccio
Per confrontarsi con l’inclinazione a non tener conto del benessere degli altri”;

La pazienza in opposizione al difetto della rabbia protegge
Tutto ciò che c’è di eccellente in questo mondo.

La pazienza è il miglior ornamento del potente,
La più grande forza per coloro che praticano l’ascetismo,
È una corrente di acqua sul fuoco selvaggio della malevolenza.

La pazienza rimuove molto danno in questa e nelle vite future.

Le frecce delle parole delle persone indisciplinate
Sono smorzate dalla corazza della pazienza di un essere superiore;

Queste persone indisciplinate danno allora piacevoli fiori di elogio

Che diventano attraenti ghirlande di fama. [399]

Ed anche:

La pazienza è anche l’artigiano che crea il corpo della forma di un Buddha,

Adornato dai bellissimi segni delle buone qualità.

Perciò, Aryasura elogia la pazienza per via dei suoi molti benefici: ti impedisce di distoglierti dal benessere degli altri a causa della concezioni errate degli esseri viventi; ti protegge dalla rabbia, il nemico che distrugge molte radici di virtù; è un ornamento accattivante perché sopporta il danno di quelli di scarso potere; è la forza eccellente degli asceti che sono tormentati dalle afflizioni; è una corrente d’acqua che estingue il fuoco selvaggio della malevolenza; è una corazza che non può essere perforata dalle frecce delle concezioni errate delle persone indisciplinate; è l’artigiano abile che crea una bella forma di colore dorato che cattura gli occhi e le menti degli esseri.

Inoltre, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Chiunque lavori duro e sconfigga la rabbia

È felice in questa e nelle vite future.

Quando ti affidi con continuità alla pazienza, non mandi in rovina la tua attitudine gioiosa, perciò sei sempre felice perfino in questa vita. Inoltre, la pazienza arresta le rinascite miserevoli nelle vite future, dà rinascite speciali nei regni felici e in definitiva conferisce la bontà certa, così sei completamente felice in questa e nelle vite future.

Medita su questi benefici finché ottieni una forte, ferma certezza circa la relazione di causa-ed-effetto all’interno della quale i benefici come questi sorgono dalla pazienza.

Rispetto ai difetti della rabbia, i difetti invisibili sono come segue.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma: {154}

Qualsiasi atto buono, come
La generosità e l’adorare i
Sugata,
Tu abbia collezionato nel corso di mille eoni
Viene completamente distrutto in un momento di rabbia.

Aryasura ha formulato questo con esattezza, come è presentato nell’Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva. Il Sutra del Gioco di Manjushri (Manjusri-vikridi- ta-sutra) menziona la distruzione della virtù accumulata per cento eoni, e anche il Commentario sulla “Via di Mezzo” di Ciandrakirti dice che la virtù accumulata in cento eoni di condizionamento alla perfezione della generosità e della disciplina etica viene distrutta perfino dalla generazione di un solo pen- siero di rabbia momentaneo. [400] {155}

Riguardo a chi o cosa debba essere il destinatario di tale rabbia distruttiva, alcuni dicono che devono essere i bodhisattva, mentre altri asseriscono che devono essere i destinatari in generale. La prima (versione) concorda con l’affermazione del Commentario sulla “Via di Mezzo”:

Perciò, la rabbia di un momento verso un figlio dei Conquistatori

Distrugge la virtù che sorge dalla generosità e dalla disciplina etica Accumulata per cento eoni.

Rispetto alla persona che si arrabbia, Spiegazione del Commentario sulla “Via di Mezzo” dice che se la rabbia anche da parte dei bodhisattva distrugge le loro radici di virtù, non c’è bisogno di dire che la rabbia dei non-bodhisattva verso i bodhisattva fa (la stessa cosa). Sia che si accerti che il ricevente della rabbia è un bodhisattva o che i difetti percepiti che causano la rabbia sono reali, non- dimeno si dice che la distruzione della virtù è proprio come spiegata sopra [cioè viene perduta la virtù accumulata per cento eoni].

In generale affinché ci sia la distruzione delle radici di virtù non è necessa- rio che la rabbia sia verso i bodhisattva. Il Siksa-samuccaya Compendio degli Addestramenti afferma:

Il testo degli Arya–sarvastivadin dice: Il Baghavan disse: “Monaci, considerate un monaco che faccia una prostrazione completa a uno stupa che contenga un capello e le unghie di un Buddha e che abbia un’attitudine di fede”.

Così sia, Riverito”.

Monaci, questo monaco sperimenterà come monarca universale un numero di regni mille volte maggiore del numero dei grani di sabbia ottantaquattromila leghe sotto il terreno che il suo corpo copre con la prostrazione, giù fino al disco d’oro che sostiene la terra”.

Poi il venerabile Upali, che si trovava di lato a poca distanza da dove sedeva il Bhagavan, si chinò rispettosamente con le mani giunte e chiese: “Il Bhagavan ha detto che le radici di virtù di questo monaco sono così grandi. Oh Bhagavan, come si esauriscono, diminuiscono, si cancellano e si estinguono quelle radici di virtù?”. [401]

Upali, quando un peccato come la malevolenza viene commesso verso i compagni praticanti, è come una ferita o una mutilazione. Io non posso vedere il suo impatto completo. Upali, questo diminuisce, cancella ed estingue quelle grandi radici di virtù. Perciò, Upali, se tu non sentiresti malevolenza verso un ceppo bruciato, che bisogno c’è di parlare dell’ avere sentimenti di quel genere verso un corpo che ha una coscienza?”.

La posizione di alcuni eruditi: Il significato del distruggere le radici di virtù è che distruggendo la capacità delle virtù precedenti di rilasciare velocemente i loro effetti, tu ritardi il rilascio dei loro effetti. Perciò {156} la rabbia, per esempio, darà i suoi effetti per prima, ma certamente non si verificherà il caso che i semi delle radici di virtù non diano effetti quando più tardi incontreremo le condizioni richieste, perché, dato che nessun sentiero mondano può eliminare i semi che devono essere eliminati, è impossibile avere l’eliminazione dei semi delle afflizioni”.

Risposta: Questo ragionamento è infondato perché: (1) perfino le purificazioni con cui gli esseri ordinari eliminano la non-virtù per mezzo del suo rimedio, i quattro poteri della confessione, non è una eliminazione dei suoi semi; non di meno, benché i semi di questa non-virtù possano più tardi incontrare le condizioni richieste, essi non possono dare una fruizione; (2) perfino il karma virtuoso e non-virtuoso che viene esaurito dopo aver dato le fruizioni singole non perde i suoi semi; tuttavia, anche quando i semi di tale karma incontrano da lì in avanti le condizioni richieste, è impossibile che sorgano le fruizioni, e (3) quando raggiungi i livelli del picco e della sopportazione del sentiero della preparazione [il secondo e il terzo dei quattro livelli] tu non elimini i semi della non-virtù che causano le visioni errate e le rinascite miserevoli; nondimeno, anche se i semi di questa non-virtù possono incontrare le condizioni richieste, essi non possono far sorgere le visioni errate o una nascita miserabile.

Inoltre, il ragionamento è insano perché, come dice la precedente citazione [l’Auto-Commentario al “Tesoro della Conoscenza” Abhidharma-kosa-bhasya di Vasubandhu]:

Quanto alle azioni che danno origine all’esistenza ciclica, Ci sono quelle pesanti, quelle pressoché (pesanti)
Quelle a cui sei abituato, e quelle che hai fatto per prime. Tra queste, le prime matureranno per prime.

Qualsiasi azione virtuosa o non-virtuosa che giunga a fruizione blocca temporaneamente l’opportunità di fruizione di un’altra azione; comunque non viene detto né può essere stabilito che una mera fruizione precedente distrugga la virtù o la non-virtù. Né è appropriato che “distruggere le radici di virtù” significhi il mero rinvio temporaneo della fruizione; altrimenti ne conseguirebbe per assurdo che tutte le potenti azioni non-virtuose dovrebbero per forza essere considerate distruttrici delle radici di virtù. [402]

Pertanto, riguardo a questo, il maestro Bhavaviveka afferma (come già spiegato) che sia nel caso della purificazione della non-virtù tramite i quattro poteri della confessione, così come (nel caso) della distruzione delle radici di virtù da parte delle visioni errate e della malevolenza, i semi della virtù o della non-virtù non potrebbero dare luogo ad effetti anche se più tardi dovessero {157} incontrare le condizioni richieste, proprio come dei semi rovinati non daranno origine a germogli anche se dovessero incontrare le condizioni richieste.

Inoltre, come già spiegato, anche se pulisci la tua accumulazione di peccati tramite la purificazione con i quattro poteri, questo non contraddice il fatto che sarai lento nel produrre i sentieri più alti. Concordemente, per alcune persone la rabbia distrugge, per esempio, le loro risorse e il loro corpo eccellente, gli effetti rispettivi del fare doni e del salvaguardare la disciplina etica, ma non è in grado di distruggere la loro capacità di produrre di nuovo facilmente radici di virtù tramite il fare doni e salvaguardare la disciplina etica, per mezzo dell’effetto comportamentale causalmente concordante della loro assuefazione alla generosità e alla attitudine di astensione. Per altre persone, la rabbia distrugge il manifestarsi continuativo di un tipo simile di comportamento virtuoso causalmente concordante, come la auto-disciplina etica e così via, ma non distrugge il manifestarsi di un corpo eccellente, di risorse e via di seguito. Alcuni [bodhisattva] realizzano un sentiero tramite il quale progrediscono verso la perfezione entro un eone, per esempio, se non generano rabbia verso un bodhisattva che ha ottenuto una predizione che prometta la sua illuminazione (come spiegato in precedenza). Se producono un singolo pensiero di rabbia verso un tale bodhisattva, questo sentiero non è espulso dalla loro corrente mentale, ma il loro progresso sul sentiero diventa lento per la durata di un eone.

In breve, proprio come nel caso della purificazione della non-virtù non c’è bisogno di purificare ogni effetto comportamentale, così rispetto alla distruzione della virtù non c’è bisogno di distruggere ogni effetto comportamentale. Tuttavia, dato che questo è importante e dato che è cruciale analizzarlo usando le scritture dell’unico Buddha e il ragionamento basato su di esse, tu dovresti ricercare bene le scritture e fare un’analisi.

Quindi i difetti invisibili della rabbia sono che essa progetta le sue fruizioni, che sono estremamente spiacevoli, e che essa previene il sorgere delle smisurate fruizioni veramente piacevoli del suo opposto [la virtù]. [403]

I difetti della rabbia visibili in questa vita sono che non sperimenti una mente pacifica e buona; la gioia e la felicità che avevi in precedenza periscono e non puoi riottenerle; non puoi dormire bene, e indebolisci la stabilità in cui la tua mente resta calma. Quando hai un grande odio, anche quelli dei quali in precedenza ti prendevi cura dimenticano la tua gentilezza e ti uccidono; perfino gli amici e i parenti si infastidiranno e ti lasceranno; benché tu ne raduni {158} altri con la tua generosità, essi non resteranno; e cosi via. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Nella morsa delle pene mentali dell’odio,

La tua mente non sperimenta pace.
Non trovi gioia e felicità,
Il sonno non viene e tu diventi instabile.

Perfino quelli che dipendono da un maestro
Che si prende cura di loro con ricchezza e servizi

Sopraffaranno e uccideranno
Un maestro che si arrabbia

La sua rabbia scoraggia gli amici.

Benché egli raduni la gente con dei doni,

Essi non lo serviranno. In breve
Nessuna persona arrabbiata è felice.

Anche la Ghirlanda di Storie della Nascita Jataka-mala dice:

Quando il tuo aspetto è alterato dal fuoco della rabbia,

Non puoi apparire bello, benché adornato da gioielli.

Puoi dormire su un buon letto, ma
La tua mente soffre per le pene acute della rabbia.

Dimentichi di raggiungere mete benefiche per te stesso;

Tormentato dalla rabbia, prendi un sentiero cattivo.

Danneggi il conseguimento dei tuoi scopi e il tuo buon nome.

La tua grandeur (sic) declina come la luna calante.

Benché i tuoi cari ti amino
Tu cadi in un abisso di errori.
Indebolendo la tua intelligenza riguardo a ciò che è d’aiuto e a ciò che è dannoso,

Per la maggior parte trasgredisci e la tua mente diventa confusa.

Attraverso la rabbia ti assuefai ad atti peccaminosi,
Così soffri per cento anni nei regni miserevoli.
Quale danno maggiore di questo potrebbe essere fatto
Perfino da nemici che vendicassero il grande danno che hai fatto?

Questa rabbia è il nemico interiore;

Io so che è così.
Chi può sopportare
La sua proliferazione? [
404]

Medita finché sei fermamente convinto che le gravi conseguenze come queste sorgono dalla rabbia. Perciò Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Non c’è peccato come l’odio {159}
E non (c’è) fortitudo come la pazienza.

Perciò, coltiva zelantemente
La pazienza in una varietà di modi.

Dapprima comprendi i benefici e i difetti e poi sforzati di coltivare la pazienza in molti modi. La ragione (che sta) dietro alla prima linea è esposta in Spiegazione del Commentario sulla “Via di Mezzo” di Ciandrakirti:

Tu non puoi misurare le fruizioni della rabbia, proprio come non puoi misurare l’acqua dell’oceano con una bilancia. Perciò, per progettare spiacevoli effetti e danneggiare la virtù, non c’è peccato più grande di una mancanza di pazienza.

Questo perché, benché gli altri peccati portino come risultato delle fruizioni estremamente spiacevoli, essi non sono grandi peccati unicamente per quello, dato che non distruggono le radici di virtù. Tuttavia, ci sono molti errori diver- si dalla rabbia che combinano sia la produzione di una terribile fruizione che la distruzione delle radici di virtù: le visioni errate che negano causa ed effetto; abbandonare gli insegnamenti sublimi; generare orgoglio in relazione ai bodhisattva, i guru e simili e in tal modo sminuirli terribilmente; e via di seguito. Puoi conoscere questi tramite il Compendio degli Addestramenti.

(c’) Le divisioni della pazienza
La sezione sulle divisioni della pazienza ha tre parti:

1. Sviluppare la pazienza del non tenere conto del danno fatto a te

2. Sviluppare la pazienza di accettare la sofferenza
3. Sviluppare la pazienza della certezza circa gli insegnamenti

(1’) Sviluppare la pazienza del non tenere conto del danno fatto a te

Sviluppare la pazienza del non tenere conto del danno fatto a te ha due parti:

1. Porre freno all’impazienza verso quelli che ti danneggiano
2. Bloccare sia la mancanza di compiacimento per i conseguimenti di chi

(ti) fa danno che il compiacimento per le loro difficoltà
(a”)
Porre freno all’impazienza verso quelli che ti danneggiano Porre freno all’impazienza verso quelli che ti danneggiano ha due parti:

1. Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono la tua felicità e verso quelli che causano la tua sofferenza [405]

2. Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono che tu ottenga lodi, {160} fama o onore, e verso quelli che hanno disprezzo per te, o ti dicono cose offensive o spiacevoli

(1”) Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono la tua felicità e verso quelli che causano la tua sofferenza

Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono la tua felicità e verso quelli che causano la tua sofferenza ha due parti:

1. Mostrare che la rabbia è ingiustificata
2. Mostrare che la compassione è appropriata

(a)) Mostrare che la rabbia è ingiustificata Mostrare che la rabbia è ingiustificata ha tre parti:

1. Analizzando l’oggetto, la rabbia è ingiustificata

2. Analizzando il soggetto, la rabbia è ingiustificata

3. Analizzando la base, la rabbia è ingiustificata
(1))
Analizzando l’oggetto, la rabbia è ingiustificata

Analizzando l’oggetto, la rabbia è ingiustificata ha quattro parti:

1. Analizzando se l’oggetto ha auto-controllo, la rabbia è ingiustificata

2. Analizzando l’una o l’altra delle due, la provvisorietà o l’inerenza, la rabbia è ingiustificata
3. Analizzando se il danno è diretto o indiretto, la rabbia è ingiustificata

4. Analizzando la causa che spinge le persone che fanno il danno, la rabbia è ingiustificata

(a’)) Analizzando se l’oggetto ha auto-controllo, la rabbia è ingiustificata

Analizza pensando: “Quali sarebbero le basi ragionevoli della rabbia verso quelli che recano danno?”. Dopo di che potresti pensare: “Loro hanno avuto per primi il pensiero di volermi danneggiare, hanno predisposto il metodo e quindi hanno impedito la mia felicità o mi hanno inflitto una spiacevole sofferenza fisica o mentale, perciò la mia rabbia è giustificata”. Sei arrabbiato per- ché (ti) hanno inflitto un danno mentre avevano l’auto-controllo per non danneggiarti, o sei arrabbiato perché loro erano completamente privi di alcun autocontrollo e ti hanno danneggiato mentre, impotenti, (erano) spinti da qualcos’altro? Nel primo caso la tua rabbia è ingiustificata perché quelli che infliggono il danno non hanno il controllo su se stessi dato che, quando le condizioni e le cause – i semi lasciati dalle afflizioni alle quali erano precedentemente {161} abituati, un oggetto vicino, e le concezioni erronee – si riuniscono, danno origine al pensiero di danneggiare, anche se colui che fa il danno non pensa: “Io proverò malevolenza”; mentre se quelle cause e condizioni non sono complete, non produrranno mai il pensiero di danneggiare, anche se il danneggiatore pensa: “Io sentirò malevolenza”. Queste cause e condizioni producono il desiderio di danneggiare; questo, a sua volta, produce l’opera di danneggiamento; e questa produce la sofferenza per qualcun altro; perciò quei danneggiatori non hanno il sia pur minimo autocontrollo. Per di più, essi sono diventati come servi delle loro afflizioni, perché sono sotto il controllo di altri, cioè, le loro afflizioni.

Nel secondo caso – tu sei arrabbiato perché i danneggiatori sono completa- mente privi di qualsiasi auto-controllo e, essendo impotentemente spinti da qualcos’altro, ti fanno del male – la tua rabbia è allora totalmente ingiustificata. [406] Per esempio, alcune persone che sono state possedute dai demoni e sono andate sotto il loro controllo possono desiderare di fare del male a coloro che li stanno aiutando a liberarsi dai loro demoni e per questo li picchiano, ecc. Tuttavia, coloro che li aiutano pensano: “Fanno questo perché i loro demoni hanno eliminato la loro capacità di controllare se stessi”, e non hanno neppure la minima rabbia verso di essi; quindi si sforzano al meglio della propria abilità per liberarli dai loro demoni. Allo stesso modo, quando i bodhisattva sono danneggiati da altri pensano: “Loro fanno questo perché i demoni delle afflizioni hanno eliminato la loro capacità di controllare se stessi”. Senza essere neppure minimamente arrabbiati con quelle persone, essi devono allora gene- rare la mente dell’illuminazione, pensando: “Mi sforzerò negli atti del bodhi- sattva al fine di liberarli da queste afflizioni”. In conformità con questo, Quattrocento Stanze Catuh-sataka di Aryadeva dice:

Proprio come un dottore non lotta ma aiuta
I pazienti che sono posseduti dagli spiriti, benché essi si arrabbino,

Così il Saggio dice che le afflizioni sono in errore,
Non le persone che hanno le afflizioni.

Anche il maestro Ciandrakirti afferma:

Questo non è un errore degli esseri viventi,

È piuttosto l’errore delle afflizioni”.
Così i dotti analizzano
E non lottano con gli altri.

Benché molti ragionamenti siano esposti in Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva, è facile essere certi di questo particolare (ragionamento) ed è un rimedio molto potente per la rabbia. Anche i Livelli del Bodhisattva ha lo stesso{162} significato, laddove afferma che puoi sopportare il danno dopo aver meditato sull’idea dei meri fenomeni; perciò medita ripetutamente su questo rimedio finché raggiungi la conoscenza certa di esso.

Se questi esseri avessero l’auto-controllo, non avrebbero alcuna sofferenza, perché non vorrebbero soffrire e perché potrebbero controllare (la sofferenza). Inoltre, potresti fermare la tua rabbia pensando anche: “Quando questi esseri sono mossi da forti afflizioni, essi commettono il suicidio: saltano dalle rupi, si fanno del male con le spine, le armi, ecc., cessano di mangiare e così via. [407] Se fanno questo perfino ai propri sé così tanto curati e cari, certamente faran- no del male agli altri”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Pertanto, ogni cosa è dipendente da qualche altra cosa,

E, dato che a sua volta è dipendente, non è autonoma.

Comprendendo questo, non arrabbiarti
Per alcunché, essendo tutte le cose come illusioni.

Ed anche:

Perciò, se vedi un nemico o un amico

Che fanno ciò che è sbagliato, pensa: “Questo sorge da certe condizioni”,

E resta felice.

Se tutti gli esseri potessero ottenere risultati

Secondo il loro desiderio, allora,
Dal momento che nessuno vuole la sofferenza,

Nessuno soffrirebbe.

Ed anche:

Quando (sono) sotto il controllo delle loro afflizioni,

Alcune persone ucciderebbero perfino il proprio caro sé.

Perciò, come puoi aspettarti che esse
Non facciano del male ai corpi degli altri?

(b’)) Analizzando l’una o l’altra delle due, la provvisorietà o l’inerenza, la rabbia è ingiustificata

Il difetto di fare danno agli altri o c’è o non c’è nella natura degli esseri viventi. Se è nella loro natura, è sbagliato arrabbiarsi, proprio come è sbagliato arrabbiarsi col fuoco perché è caldo e bruciante. Similmente, se è provvisorio, è ancora sbagliato arrabbiarsi, proprio come quando il fumo e simili appaiono nel cielo è sbagliato arrabbiarsi col cielo per via di questi difetti del fumo e via di seguito. Pensando in questo modo, arresta la tua rabbia. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

{163} Se danneggiare gli altri
È naturale per gli infantili,
È sbagliato arrabbiarsi con loro,
Proprio come lo è con la natura bruciante del fuoco.

Ancora, se l’errore è temporaneo,

E la natura dell’essere è buona,
La mia rabbia è sbagliata, proprio come lo è
La rabbia verso un’apparenza di fumo nel cielo.

(c’)) Analizzando se il danno è diretto o indiretto, la rabbia è ingiustificata

Se sei arrabbiato verso l’agente del danno che infligge direttamente il danno, dovrai essere arrabbiato verso il bastone, ecc., proprio come lo sei con la persona. Se sei arrabbiato con il danneggiatore che infligge il danno indirettamente, allora, proprio come la persona spinge il bastone e così via a fare il danno, così, l’ostilità spinge le persone. [408] Pertanto, arrabbiati con l’ostilità. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Il bastone e via dicendo causano direttamente il danno. Ma se mi arrabbio con chi lo manovra,
Allora, dato che queste (persone) sono spinte dall’ostilità,

È meglio arrabbiarsi con l’ostilità.

Se non sei arrabbiato col bastone, è anche sbagliato essere arrabbiato con chi lo maneggia; se sei arrabbiato con chi lo maneggia, è corretto anche essere arrabbiato con l’ostilità. Non credendo in questo, la tua mente è scesa su un sentiero sbagliato. Perciò accertati della totale uguaglianza della logica (usata) qui e dà disposizioni alla tua mente di non essere arrabbiata con la persona, nello stesso modo in cui non sei arrabbiato col bastone. Inoltre, usa i ragiona- menti insegnati in precedenza, che negano l’idea che una cosa qualsiasi abbia auto-controllo, al fine di comprendere che tu non dovresti fare differenza tra il bastone e chi manovra il bastone, se hanno l’intenzione di danneggiare.

(d’)) Analizzando la causa che spinge le persone che fanno il danno, la rabbia è ingiustificata

L’esperienza della sofferenza prodotta da coloro che fanno danno non si presenta senza una causa o per cause discordanti, perciò avviene per cause concordanti; il che equivale a dire, per azioni non virtuose che hai fatto nel passato. Pertanto, i danneggiatori sono impotentemente spinti a fare danno per il potere del tuo karma. Di conseguenza, biasima te stesso, pensando: “Questo è un mio errore, e io sbaglio ad essere arrabbiato con {164} gli altri”, e blocca la tua rabbia in tutte le occasioni. Per esempio (questo) è simile al modo in cui gli esseri producono i guardiani dell’inferno con il loro stesso karma cattivo, e questi guardiani poi infliggono loro il danno. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Io, in un tempo passato, ho inflitto
Un danno come questo agli esseri viventi.
Perciò, è appropriato che io, che danneggio gli altri,

Debba ricevere questo danno.

Ed anche:

Gli infantili non vogliono soffrire,
Tuttavia desiderano ardentemente le cause della sofferenza.

Perciò, perché dovrei essere arrabbiato con gli altri
Quando è il mio stesso errore che mi fa male?

Per esempio; proprio come i guardiani dell’inferno
E la Foresta delle Foglie Taglienti come Lame,
Io produco questo danno con le mie stesse azioni. [
409]

Perciò, con chi dovrei arrabbiarmi?

Quelli che mi fanno danno sorgono
Sotto la spinta del mio stesso karma.
Se a causa di questo essi vanno all’inferno,

Non li ho forse rovinati io?

Anche Sha-bo-ba disse: “Quando dici, ‘Io non sono in errore’, ciò indica che tu, di fatto, non hai interiorizzato neppure una piccolissima parte dell’insegnamento”.

(2)) Analizzando il soggetto, la rabbia è ingiustificata

Se ti arrabbi con un danneggiatore per l’incapacità di sopportare la sofferenza, questo è contraddittorio, perché anche quando non riesci a sopportare la mini- ma sofferenza nel presente, stai creando aggressivamente le cause di una smisurata sofferenza nei regni miserevoli. Perciò, induci un senso di imbarazzo, pensando: “Sono proprio stupido”, e lavora per contenere la tua rabbia. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Se non posso sopportare
Neppure la minima sofferenza del presente,

Perché allora non arresto la mia rabbia,

La causa della sofferenza negli inferni?

La sofferenza generata dal danno è effetto del cattivo karma precedente; sperimentandola, tu esaurisci questo karma. Se sopporti la sofferenza, non accumuli nuovi peccati e accresci grandemente i tuoi meriti. Perciò, non devi considerare come i danneggiatori rovinino la loro virtù, ma considerali gentili, in quanto è come se essi fossero {165} impegnati in azioni intese a rimuovere i tuoi peccati. La Ghirlanda di Storie della Nascita Jataka-mala dice:

Io non penso al fatto che questa persona stia rovinando la sua virtù,
Ma che è come se fosse impegnata in azioni volte a rimuovere i miei peccati; Se non sono paziente neppure con questa persona,
Come potrei mai essere più scortese?

E il Commentario sulla “Via di Mezzo” di Ciandrakirti dice:

Tu vuoi dire che stai esaurendo
Gli effetti del karma non virtuoso prodotto nel passato;

Come puoi allora seminare i semi di ulteriore sofferenza

Arrabbiandoti e danneggiando gli altri?

Perciò, proprio come tolleri il sanguinamento o la bruciatura come trattamento per curare una malattia seria, è appropriato sopportare piccole sofferenze al fine di prevenire una grande sofferenza. [410]

(3)) Analizzando la base, la rabbia è ingiustificata

Analizzando la base, la rabbia è ingiustificata ha due parti:

1. Analizzare le cause del danno e dove risiede l’errore

2. Analizzare i tuoi impegni

(a’)) Analizzare le cause del danno e dove risiede l’errore Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

La sua spada e il mio corpo
Sono entrambe cause di sofferenza.
Egli ottenne la spada, io ottenni il corpo; Con quale dovrei essere arrabbiato?

Se, accecato dal desiderio ardente, io ho ottenuto
Questo ascesso con una forma umana,
Così doloroso che non posso sopportare di essere toccato,
Con chi dovrei essere arrabbiato quando gli viene fatto del male?

Ed anche:

Se alcune persone, a causa della confusione, fanno del male ad altri Mentre gli altri, in confusione, si arrabbiano con loro,
Chi è senza colpa
E a chi si deve addossare la responsabilità?

(b’)) Analizzare i tuoi impegni

Sviluppa la forza d’animo della pazienza, pensando: “È sbagliato perfino per gli sravaka, che agiscono solo per i propri scopi, essere impazienti e arrabbiar- si. Perciò, ovviamente, è sbagliato per me. Io mi sono impegnato, {166} quando ho generato la mente dell’illuminazione, a conseguire il beneficio e la felicità di tutti gli esseri viventi. Io agisco per il benessere degli altri e mi prendo cura di tutti gli esseri”. Inoltre, Bo-do-wa disse:

L’insegnamento del Buddha è di non commettere peccato. Quando non riesci a coltivare la pazienza per un minimo danno, tu pronunci la maledizione: “Possa questo sradicare l’insegnamento”. Con questo abbandoni il tuo voto, e ciò sra- dica l’insegnamento. Noi non abbiamo l’insegnamento come per intero; quan- do rompiamo i nostri voti, noi dissipiamo ciò che abbiamo.

Ed anche:

Quando uno yak è stato sellato per trasportare dei beni, se la sella è stretta attorno alla sua coda, lui sgroppa, e la sella batte contro le sue zampe. Se la sella è allentata, le cinghie cascano, e lo yak è contento. Similmente, se non ti rilas- si nei confronti di un danneggiatore, il danneggiatore uguaglia quello che fai tu, e tu diventi costantemente più infelice.

(b)) Mostrare che la compassione è appropriata

Contempla dal profondo del tuo cuore: “Tutti gli esseri viventi sono stati nell’esistenza ciclica da tempo senza inizio, e non ce n’è uno che non sia stato mio amico e parente – padre, madre, ecc. Essendo impermanenti, essi sprecano le proprie vite e sono miserevoli a causa dei tre tipi di sofferenza. Resi pazzi dal demone delle afflizioni, distruggono il proprio benessere in questa e nelle vite future. [411] Io devo generare compassione per loro. Come potrebbe essere giusto arrabbiarsi e vendicarsi per il danno?”.

(2”) Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono che tu ottenga lodi, fama o onore e verso quelli che hanno disprezzo per te, o ti dicono cose offensive o spiacevoli.

Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono che tu ottenga lodi, e così via, e verso quelli che hanno disprezzo per te, e così via, ha due parti:

1. Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono tre cose: lode, fama o onore.

2. Porre freno all’impazienza verso quelli che ti fanno tre cose: hanno disprezzo per te o ti dicono cose offensive o spiacevoli

(a)) Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono tre cose: lode, fama o onore.

Porre freno all’impazienza verso quelli che impediscono tre cose – lode, e così via – ha tre parti: {167}

1. Riflettere su come la lode e così via manchino di buone qualità
2. Riflettere su come la lode e così via abbiano dei difetti
3. Il bisogno di compiacersi di quelli che impediscono la lode e così via

(1)) Riflettere su come la lode e così via manchino di buone qualità

Quando gli altri ti elogiano e diffondono la tua fama, questo non serve a nessuno dei due scopi: per questa vita non ti porta lunga vita, salute e cose del genere, e per le vite future non porta meriti e così via. Perciò, non attaccarti alla fama e alla lode, ma rimprovera te stesso pensando: “Il mio dispiacere quando la lode e la mia fama vengono rovinate non è diverso da quando i bambini pic- coli strillano per la caduta dei loro castelli di sabbia, che mancano di qualsiasi requisito per durare”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Lode, fama e onore
Non causano meriti, né longevità,

Né causano forza, né salute,

Né portano benessere fisico.

Una volta che comprendo il mio bene,

Che senso c’è per me in quelli?

Ed anche:

Quando i loro castelli di sabbia collassano,
I bambini strillano per il grande dolore.
In modo analogo, la mia mente è infantile

Quando la mia lode e fama vengono rovinate.

(2)) Riflettere su come la lode e così via abbiano dei difetti

Sviluppa il disgusto per la lode e così via, pensando: “Lode, fama e onore distruggono la mia mente con ciò che è insensato, distruggono il mio disincanto per l’esistenza ciclica, mi rendono geloso di quelli che hanno buone qualità, e mandano in rovina le mie attività virtuose”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

La lode e così via mi distraggono,
Distruggono il mio disincanto,
Promuovono la mia gelosia per quelli che hanno buone qualità, E distruggono tutto ciò che è buono. [
412]

(3)) Il bisogno di compiacersi di quelli che impediscono la lode e così via

Ferma la tua rabbia e prova diletto dal profondo del tuo cuore pensando: “In quel caso, il danno alla mia lode, fama, guadagno e onore mi proteggono dal- l’andare nei regni miserabili, tagliano i vincoli del mio {168} attaccamento e come la benedizione del Buddha, bloccano la porta attraverso la quale sto per entrare nella sofferenza”. Pensando così, dovresti arrestare la rabbia dal profondo del tuo cuore e sentirti felice. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Perciò, le persone coinvolte nel distruggere La lode (fatta) a me e così via,
Non sono forse impegnate nel proteggermi Dal cadere nei reami miserevoli?

Io cerco diligentemente la liberazione
E non ho bisogno dei vincoli di guadagno e onore;

Come potrei arrabbiarmi
Con quelli che mi liberano dalla schiavitù?

Io sto per scendere nella sofferenza,
Ma come la benedizione del Buddha, essi mi

Stanno dando l’opportunità di evitarla.

Come potrei essere arrabbiato con loro?

(b)) Porre freno all’impazienza verso quelli che ti fanno tre cose: hanno disprezzo per te o ti dicono cose offensive o spiacevoli.

Previeni la tua infelicità pensando: “Dal momento che la mente non è materia- le, non può essere danneggiata direttamente da altri. Mentre le mente è indirettamente danneggiata se si danneggia direttamente il corpo, il corpo non può essere danneggiato dal disprezzo, le parole offensive e le parole spiacevoli. Queste non danneggiano né il corpo né la mente, perciò io dovrei provare diletto”. Quando previeni la tua infelicità, non dai origine all’ostilità. Perciò, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Dal momento che la mente non è fisica,

Nessuno può mai distruggerla.
Essa è fortemente attaccata al corpo
E perciò è danneggiata dalla sofferenza fisica.

Il disprezzo, le parole che offendono,
E le parole spiacevoli
Non danneggiano il corpo,
Quindi perché, oh mente, sei così arrabbiata?

Sha-ra-wa disse:

A prescindere da ciò che i tre ghesce Kam-lung-ba, Neu-sur-ba e Drap-ba udivano, non era diverso dal parlare alla polvere e alle rocce, perciò loro restavano felici. Dal momento che al giorno d’oggi ognuno reagisce rapidamente a ciò che viene detto, le persone diventano infelici.

{169} Quando qualcuno sussurrò a Shen-dön: “Lui ha detto questo e quello”, Shen-dön rispose: “La gente parla anche alle spalle del re. Tu hai usato parole che dividono, perciò confessalo”. [413]

Quando qualcuno disse allo yoghi Sce-rab-dor-je: “La gente parla di noi e dice che i nostri attendenti sono troppo rilassati”, egli rispose: “Bene, le chiacchiere della gente riguardano la gente; di cos’altro dovrebbero parlare?”. Dopo di che quella persona cessò completamente di diffondere le sue chiacchiere separatrici.

Obiezione: Quando qualcuno ha del disprezzo verso di me, ecc., non piacerò all’altra gente, ecco perché non sono felice di questo.

Risposta: Questo avrebbe qualcosa di vero se l’antipatia degli altri ti danneggiasse. Tuttavia, dal momento che la loro antipatia non ti fa alcunché, abbandona la tua infelicità per il disprezzo degli altri. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

L’antipatia degli altri verso di me

Non mi divora
In questa o nelle altre vite.
Perché provo avversione per essa?

Obiezione: In effetti io non vengo danneggiato dalla loro antipatia, ma in conseguenza di essa potrei essere ostacolato nell’acquisire da loro qualcosa; perciò mi arrabbierò con quelli che hanno disprezzo per me, che mi denigrano o mi dicono parole spiacevoli.

Risposta: Anche se acquisisci delle cose, devi per forza lasciarle qui, mentre il peccato della tua rabbia verso di loro ti seguirà. Quindi, tra le due scelte , morire rapidamente nell’indigenza o vivere a lungo in un modo improprio, la prima è migliore.

Anche se acquisisci delle cose e vivi a lungo, tu devi morire, dal momento che non sei liberato dalla morte. Al momento della morte, non fa differenza che tu abbia goduto di piaceri per i precedenti cento anni o che tu ne abbia goduto solamente per un anno, perché entrambe le alternative sono niente più che meri oggetti della memoria; e in quel momento non fa proprio differenza per la tua felicità o sofferenza. Questo è analogo a come in un sogno l’esperienza di piacere per cento anni e l’esperienza di piacere di un solo momento non sono per nulla diverse rispetto alla tua felicità o infelicità al momento del risveglio.

Quando contempli in questo modo e ti distogli dall’attaccamento al guadagno e all’onore non diventerai infelice per le parole spiacevoli e per il disprezzo. Tu non hai interesse ad essere speciale agli occhi {170} degli altri, perciò non perdi la tua contentezza. Per questo, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Mentre non gradisco il disprezzo e così via

Perché interferiscono con la mia prosperità,

Io lascio qui le mie acquisizioni
Ma tengo saldamente i miei peccati. [
414]

Meglio che io muoia oggi
Che vivere a lungo una vita sconveniente.

Quelli come me potrebbero vivere a lungo,

Ma poi c’è solo la sofferenza della morte.

Qualcuno potrebbe svegliarsi da un sogno
Dopo aver sperimentato felicità per cento anni;
Un altro potrebbe svegliarsi da un sogno
Dopo aver sperimentato felicità per un solo momento.

Per entrambe le persone una volta sveglie

La felicità non ritorna;
È in questo modo al momento della morte,

Sia che la tua vita sia stata lunga o breve.

Dopo aver acquisito molte cose
Potrei provare piacere per lungo tempo,

Ma proprio come uno derubato da un ladro

Partirò nudo e a mani vuote.

(b”) Bloccare sia la mancanza di compiacimento per i conseguimenti di chi (ti) fa danno che il compiacimento per le loro difficoltà

Contempla come segue: “Dopo aver generato la mente dell’illuminazione con l’intenzione di realizzare il beneficio e la felicità di tutti gli esseri viventi, io mi arrabbio con i danneggiatori quando ottengono la felicità per sé. Dopo aver detto di volere che tutti gli esseri diventino dei Buddha, io divento infelice quando i danneggiatori ottengono anche la minima prosperità o onore. Questo è estremamente contraddittorio”. Devi assolutamente eliminare la tua gelosia concernente qualsiasi tipo di conseguimento da parte di altre persone e dilettarti di esso dal profondo del cuore. Altrimenti la tua mente dell’illuminazione e il conseguimento del bene e della felicità degli esseri non sono altro che parole. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Dal momento che tu vuoi che tutti gli esseri siano felici,

Hai generato la mente dell’illuminazione.
Allora, quando gli esseri trovano la felicità per conto proprio,

Perché ti arrabbi con loro?

{171} Se desideri raggiungere, per il benessere degli esseri viventi,

La buddhità, che è venerata nei tre mondi,
Perché sei tormentato quando vedi
Il loro guadagno e onore (che sono) estremamente insignificanti?

Quando un parente trova sostentamento
Per quelli che tu dovresti nutrire –
Oggetti della tua cura e generosità –
Invece di essere compiaciuto, sei di nuovo arrabbiato?

Se non vuoi neppure quello per gli esseri,
Come puoi augurare loro l’illuminazione?
Dov’è la mente dell’illuminazione
In chi si arrabbia per i conseguimenti degli altri? [
415]

Sia che il tuo nemico ottenga qualcosa da qualcuno
O che resti nella casa del benefattore,
Non è mai (qualcosa di) tuo, perché dunque essere arrabbiato,

Sia che sia dato o no?

Anche i tuoi meri pensieri malevoli che si compiacciono delle tribolazioni dei tuoi nemici o che desiderano la loro distruzione non danneggiano il tuo nemico; conducono solo alla tua sofferenza. Tuttavia, se tale malevolenza dovesse danneggiarli, tu dovresti fermarla completamente riflettendo sulla ricaduta, (ossia) che questa porterebbe rovina a te stesso e agli altri. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Quando i miei nemici sono infelici,

Di cosa mi compiaccio io?
I miei soli auspici
Non faranno loro alcun danno.

Anche se dovessi influenzare la loro sofferenza col mio augurar(la),

Di cosa potrei compiacermi?
Se dico che sarò soddisfatto,
Cosa potrebbe essere più rovinoso?

Una volta che sono agganciato dal terribile, acuminato amo

Lanciato dal pescatore, le afflizioni,
Io sarò sicuramente cotto dai guardiani dell’inferno
In un bollitore per gli esseri dell’inferno.

Tu sarai infelice se consideri come assolutamente indesiderabili gli ostacoli a ciò che volete tu e i tuoi amici, il movimento nelle direzioni che non vuoi, e la prosperità dei tuoi nemici. Se questa infelicità aumenta, tu diventi ostile. Se tu arresti la tua assoluta avversione per queste tre cose, previeni l’infelicità. Una volta che {172} fai questo, non ti sentirai ostile. Perciò, scaccia la tua assoluta avversione per queste (cose), applicando il ragionamento insegnato in precedenza. Usa molti approcci per bloccare la tua rabbia, perché è un difetto molto grande.

Queste istruzioni, le righe di ragionamento dei conquistatori e dei loro figli presentate sopra, forniscono le tecniche per sconfiggere il tuo più grande nemico: la rabbia. Esse comportano il dibattere con le tue stesse afflizioni e guardare dentro te stesso. Quando analizzi bene con la saggezza che discerne e poni un freno alla rabbia con molte linee di ragionamento, tu previeni molti diversi tipi di rabbia, e diventi paziente in molti modi. [416] Dato che questa è un’esperienza generata dalla comprensione penetrante che usa il ragionamento senza pecche per arrivare al significato delle scritture corrette, essa lascia una propensione latente estremamente stabile.

Quelli che rifiutano l’analisi meditativa (fatta) con la saggezza che discerne sono gli stessi che rifiutano per intero il grande impegno degli atti del bodhi- sattva come questi. Sappi che tale rifiuto è il peggior ostacolo all’uso della vita dotata di tempo disponibile per il beneficio di te stesso e degli altri. Liberati di questo come faresti col veleno.

(2’) Sviluppare la pazienza di accettare la sofferenza

Sviluppare la pazienza di accettare la sofferenza ha tre parti:

1. La ragione per cui devi indubbiamente accettare la sofferenza

2. Il modo di sviluppare l’accettazione
3. Una spiegazione dettagliata dal punto di vista delle basi

(a”) La ragione per cui devi indubbiamente accettare la sofferenza

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Le cause della felicità si presentano qualche volta,

Mentre le cause della sofferenza si presentano di frequente.

Poiché sperimenti continuamente qualunque sofferenza sia appropriata a te, devi assolutamente sapere come portarla nel sentiero. Altrimenti, come dice il Compendio degli Addestramenti, o generi ostilità o ti scoraggi nel coltivare il sentiero, interferendo l’una o l’altra circostanza col tuo applicarti alla virtù.

Inoltre, alcune sofferenze saranno causate da altri e alcune saranno prodotte dal tuo karma precedente, sia che tu ti applichi con sforzo al sentiero, oppure no. Alcune, come sarà spiegato sotto, si presentano quando sei impegnato in attività virtuosa, ma non si presentano quando non sei così impegnato. Al tempo presente, non puoi fugare le sofferenze prodotte sicuramente dal potere del karma precedente e da condizioni immediate. Devi per forza accettarle quando sorgono, perché (1) se {173} non fai questo, in aggiunta alla sofferenza di base hai la sofferenza della preoccupazione che è prodotta dai tuoi stessi pen- sieri, e allora diventa veramente difficile per te sopportare la sofferenza; (2) se accetti la sofferenza, lasci che la sofferenza di base sia e non la blocchi, ma non hai mai la sofferenza della preoccupazione, che crea scontentezza quando ti focalizzi sulla sofferenza di base; e (3) dal momento che stai usando un metodo per portare anche le sofferenze di base entro il sentiero, tu diminuisci grandemente la tua sofferenza, e così puoi sopportarla. Perciò è veramente cruciale che tu generi la pazienza che accetta la sofferenza. [417]

(b”) Il modo di sviluppare l’accettazione
Il modo di sviluppare l’accettazione ha due parti:

1. Respingere l’idea che quando si presenta la sofferenza è assolutamente spiacevole

2. Mostrare che è appropriato accettare la sofferenza
(1”)
Respingere l’idea che quando si presenta la sofferenza è assolutamente spiacevole

Se puoi porre rimedio a una situazione in cui si presenta la sofferenza, non hai bisogno di sentire che è spiacevole. Se non puoi porvi rimedio, non è di aiuto trovarla spiacevole; perciò non c’è bisogno del tuo dispiacere né è efficace; c’è anche uno svantaggio: se sei molto impaziente, una minima sofferenza è estremamente difficile da sopportare, mentre se minimizzi la tua impazienza, puoi sopportare una grande sofferenza. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Se c’è un rimedio,
Perché esser dispiaciuti?
Se non c’è rimedio,
A che scopo essere dispiaciuti?

Ed anche:

Non sarò impaziente col
Caldo, il freddo, il vento e la pioggia,
La malattia, il vincolo, le percosse, e così via;

Se lo sono, il danno aumenta.

(2”) Mostrare che è appropriato accettare la sofferenza

Mostrare che è appropriato accettare la sofferenza ha tre parti:

1. Riflettere sulle buone qualità della sofferenza
2. Riflettere sui vantaggi del sopportare le avversità della sofferenza {174}.
3. Come non è difficile sopportare la sofferenza se gradatamente ti assuefai ad essa partendo da quella piccola.

(a)) Riflettere sulle buone qualità della sofferenza

La sofferenza ha cinque buone qualità: (1) La buona qualità di spronarti alla liberazione. Questo perché se tu non avessi la sofferenza, non svilupperesti la determinazione di liberarti da essa. (2) La buona qualità di dissolvere l’arroganza. Questo perché, quando la sofferenza ti colpisce, riduce il tuo senso di superiorità. (3) La buona qualità di farti evitare il peccato. Questo perché, quando sperimenti sensazioni veramente dolorose, esse sorgono dalla non- virtù; perciò, se non vuoi questi effetti, devi per forza evitare le loro cause. (4) La buona qualità di far in modo che ti piaccia coltivare la virtù. Questo per- ché, quando sei tormentato dalla sofferenza, tu desideri la felicità, e una volta che la vuoi, tu devi di necessità coltivare la virtù che la causa. [418] (5) La buona qualità di produrre la compassione per quelli che vagano nell’esistenza ciclica. Questo perché, dopo che hai valutato la tua situazione, tu pensi: “Gli altri esseri soffrono in questo modo”. Da queste cinque e da ciò che indicano, riconosci le altre buone qualità per conto tuo e quindi addestra ripetutamente la tua mente a pensare: “Questa sofferenza è una condizione che io voglio”.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Dal momento che senza sofferenza non c’è determinazione a liberarsi,

Tu, oh mente, resta stabile!

Ed anche:

Inoltre, le buone qualità della sofferenza sono che tu

Dissolvi l’arroganza col disincanto,
Sviluppi la compassione per gli esseri dell’esistenza ciclica,

Eviti attentamente il peccato, e ti diletti della virtù.

(b)) Riflettere sui vantaggi del sopportare le avversità della sofferenza

Riflettere sui vantaggi del sopportare le avversità della sofferenza ha due parti:

1. Riflettere sui benefici cruciali come la liberazione, ecc.
2. Riflettere sul beneficio del dissolvere una sofferenza incommensurabile

(1)) Riflettere sui benefici cruciali come la liberazione, ecc.

Rendi ripetutamente salda la tua mente, pensando: “Io so che nel passato, nell’attraversare l’esistenza ciclica, ho sofferto a causa di desideri insignificanti e per bisogni non fondamentali, tuttavia non ho tenuto in gran conto le molte {175} sofferenze, sottoponendomi a una gran quantità di sofferenza insensata, che a sua volta mi causerà una sofferenza incommensurabile nelle vite future. Dato questo, ora che so di essere impegnato nella virtù che realizza benefici e felicità incommensurabili per me e per gli altri, è appropriato che io accetti la sofferenza un trilione di volte di più di prima, così ovviamente accetterò le sofferenze più piccole di quella”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Nell’interesse dei miei desideri io ho sperimentato

L’essere bruciato, ecc. migliaia di volte negli inferni,

Ma non ho realizzato né il mio benessere
Né il benessere degli altri.

Questa (sofferenza) non è dannosa come quella,
E porta a compimento il grande proposito,
Perciò qui è corretto solo dilettarsi
Della sofferenza che elimina il male di tutti gli esseri.

Pertanto, dopo aver riflettuto su come in precedenza tu abbia creato solo condizioni avverse che non hanno realizzato alcuno degli obiettivi tuoi e degli altri, eleva la tua mente pensando: “Perché ora non sopporto una sofferenza che realizza un grande proposito? Benché io stia soffrendo, è cosa eccellente che io abbia trovato qualcosa come questa da fare”. [419] Inoltre, sviluppa un’attitudine esente da paura verso le avversità, pensando a come tu fosti sviato da cattivi insegnanti verso sentieri ignobili, senza scopo, sui quali sopportasti pratiche ascetiche come saltare su un tridente, sedere vicino a cinque fuochi, e cose simili. Pensa anche a come, per amore di scopi inferiori, mondani, ti sei sottoposto a molte sofferenze nell’agricoltura, negli affari e nella guerra.

(2)) Riflettere sul beneficio del dissolvere una sofferenza incommensurabile

Rifletti bene sulla differenza tra la sofferenza a breve termine e a lungo termine, pensando: “Un uomo che deve essere giustiziato è sopraffatto dalla gioia quando scampa all’esecuzione con la sola amputazione di un dito. Sarebbe cosa eccellente se, in modo simile, per mezzo di questa limitata sofferenza della tribolazione umana, io potessi dissolvere permanentemente la sofferenza dell’esistenza ciclica illimitata in generale, e in particolare la sofferenza delle rinascite miserevoli come (quelle negli) inferni, ecc.”. Se fai bene questo, produci un coraggio senza paura rispetto alle avversità. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Come può essere una sfortuna se un uomo che deve essere giustiziato

Viene liberato da quello con la sola amputazione di una mano?

Come può essere una sfortuna se con la sofferenza umana
Sei liberato dall’inferno?

{176} (c)) Come non è difficile sopportare la sofferenza se gradatamente ti assuefai ad essa partendo da quella piccola

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Non c’è alcun genere di cosa
Che non diventi più facile tramite l’assuefazione.

Perciò abituandoti a piccoli mali
Sopporterai anche i grandi mali.

Dopo aver concepito il pensiero, simile a una corazza, di accettare la sofferenza, tu gradatamente lo mescoli alla sofferenza, partendo dalle sofferenze piccole. Quando fai questo, accresci continuamente la tua capacità di accettare la sofferenza. Il Compendio degli Addestramenti Siksa-samuccaya dice:

Una volta che hai accresciuto la tua abitudine alle piccole sofferenze, ti assueferai al difficile e al molto difficile. Per esempio, proprio come tutti gli esseri viventi hanno l’idea che la sofferenza sia felicità tramite il potere del condizionamento, così mantieni l’idea della gioia ogni volta che sperimenti sofferenza, abituandoti ad applicare l’idea di gioia a queste esperienze. [420]

Quanto al modo in cui ciò avviene, il Sutra delle Domande del Capofamiglia Ugra afferma:

Liberati da una mente che è come un pezzo di cotone.

E il Sutra della Disposizione degli Steli Ganda-vyuha-sutra dice:

Figlia, al fine di distruggere tutte le afflizioni, dovresti sviluppare una mente che sia dura da sconfiggere.

Perciò, ti serve un coraggio veramente saldo e stabile; non sarai in grado di accettare la sofferenza con una mente fragile.

Se sviluppi inizialmente un grado significativo di coraggio, anche una grande sofferenza diventa utile. È proprio come nel caso dei guerrieri che entrano in battaglia e usano la vista del loro stesso sangue per accrescere la loro audacia. Se fin dall’inizio tu sminuisci te stesso, dicendo: “Io non ho mai udito una cosa del genere, e anche se la avessi udita, io non potrei mai fare qualcosa del genere”, allora perfino una piccola sofferenza diventa una causa per farti recedere dal sentiero. È proprio come nel caso dei codardi che vedono il sangue degli altri e, svenendo, perdono coscienza. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Alcuni vedendo il proprio sangue,

Diventano più intrepidi.
Altri, vedendo il sangue degli altri

Perdono coscienza. {177}

Questo dipende dalla forza della mente

O dalla sua debolezza.
(c”) Una spiegazione dettagliata dal punto di vista delle basi

Domanda: Dato che uno deve accettare la sofferenza che arriva, da dove vengono queste sofferenze e come fa uno ad accettarle?
Risposta: Ci sono otto basi per accettare la sofferenza:

1. L’accettazione della sofferenza che è basata sugli oggetti. Vesti, elemosine, biancheria, sedile, medicina e articoli di necessità sono oggetti che accrescono la condotta pura. Senza dispiacere e disappunto tu accetti la sofferenza che sorge quando ti vengono date queste cose e trovi che sono (di qualità) inferiore o troppo poche, o quando ti sono date senza rispetto o con un lungo ritardo. [421]

2. L’accettazione della sofferenza che è basata su preoccupazioni mondane. Le nove preoccupazioni mondane sono: (1) perdita; (2) disgrazia; (3) biasimo; (4) dolore; (5) disintegrazione; (6) estinzione; (7) invecchiamento; (8) malattia; e (9) la morte di ciò che è soggetto a morte, conseguente alla sua decadenza. Dopo aver analizzato le sofferenze basate su ciascuna di queste, tu accetti la sofferenza.

3. L’accettazione della sofferenza che è basata sulle attività fisiche. Le quattro attività fisiche sono: muoversi, stare in piedi, sedere e coricarsi. Quando tutto il giorno e tutta la notte purifichi la tua mente dalle ostruzioni per mezzo della prima [muoversi] e della terza [sedere] di queste quattro, tu stai accettando le sofferenze che sorgono da esse; tuttavia, non ti rilassi su un sofà, una sedia, o un letto di paglia o di foglie quando non è il momento di farlo.

4. L’accettazione della sofferenza che è basata sul sostenere l’insegnamento. L’insegnamento è sostenuto in sette modi: (1) adorando e servendo i tre gioielli; (2) adorando e servendo il guru; (3) comprendendo gli insegnamenti; (4) insegnando ampiamente agli altri ciò che hai compreso; (5) recitando le lodi di ciò (che hai compreso) a voce alta e chiara; (6) riflettendo correttamente su questo in solitudine; (7) coltivando la serenità meditativa e l’insight (visione intuitiva penetrante) che è imbevuta di attenzione yogica. Quando ti applichi con sforzo a questi (modi), tu accetti le sofferenze che sorgono.

5. Laccettazione della sofferenza che è basata sul vivere mendicando. I sette aspetti del vivere mendicando sono: (1) tu sperimenti l’avere un aspetto non bello per il fatto di radere i tuoi capelli, la barba e così di seguito; (2) sperimenti l’indossare una veste che è composta da pezzi assemblati ed è di un colore scadente; (3) vivi trattenendoti dalla condotta delle persone mondane e agisci in modo diverso da come fanno loro; (4) abbandoni il lavoro agricolo, ecc. e quindi vivi ottenendo i beni materiali dagli altri, perciò vivi dipendendo dagli altri; (5) dal momento che non {178} accumuli o impieghi guadagni materiali, cerchi le cose come le vesti, ecc., dagli altri fino a quando vivi; (6) dal momento che abbandoni i rapporti sessuali volgi le spalle ai desideri umani finché muori; e (7) dal momento che abbandoni il danzare, ridere, e cose del genere, tu volgi le spalle all’allegria umana fino a quando muori al fine di abbandonare gli amici, i compagni intimi, gli amici d’infanzia, e così via, così come i piaceri e i divertimenti. Tu accetti la sofferenza che si produce su queste basi. [422]

6. L’accettazione della sofferenza che è basata sulla fatica dovuta alla perseveranza. Tu accetti la sofferenza che sorge dalla fatica mentale e fisica, le traversie e il disturbo mentre perseveri nella coltivazione della virtù.

7. L’accettazione della sofferenza che è basata sull’agire per il benessere degli esseri viventi. Ci sono undici attività per il benessere degli altri; tu accetti le sofferenze che si presentano a causa di queste.

8. L’accettazione della sofferenza che è basata sui compiti ordinari. Tu accetti la sofferenza che sorge dai compiti di un rinunciante, come il lavoro per la questua, il vestiario e così via, o dai compiti di un capofamiglia, come il lavoro impeccabile in un podere, negli affari, come impiegato governativo, ecc.

Anche se sei colpito da una qualsiasi delle sofferenze che sorgono in dipendenza da queste otto basi, tu non abbandoni la gioiosa perseveranza in ciascuna di esse. Tu agisci per amore dell’illuminazione, gioiosamente, non permettendo che tali sofferenze diventino un ostacolo che ti fa tornare indietro una volta che hai cominciato.

(3’) Sviluppare la pazienza della certezza circa gli insegnamenti

La pazienza della certezza circa gli insegnamenti significa generare la sopportazione della convinzione. Essa ha otto oggetti:

1. L’oggetto della fede. Questo consiste nelle buone qualità dei tre gioielli.

2. L’oggetto da attualizzare. Questo consiste nella realtà delle due assenze del sé.

3. L’oggetto desiderato. Questo consiste nei grandi poteri dei Buddha e dei bodhisattva, che sono tre: il potere della conoscenza superiore, il potere delle sei perfezioni, e il potere che è innato.

4. L’oggetto da adottare. Questo consiste nel volere sia la causa, gli atti buoni , che l’effetto di questi atti.

5. L’oggetto da scartare. Questo consiste nel voler evitare sia la causa, gli atti sbagliati, che l’effetto di questi atti.

6. L’oggetto di meditazione che consiste nella meta da raggiungere. Questa è l’illuminazione. {179}

7. L’oggetto di meditazione che consiste nel metodo per conseguire la meta. Questo consiste in tutti i sentieri dell’addestramento nella mente dell’illuminazione.

8. L’oggetto della successiva pratica tramite lo studio e la riflessione. Secondo Dro-lung-ba, questo si riferisce alla sfera di ciò che deve essere conosciuto, come l’impermanenza e così di seguito. [423] Il Il Capitolo sul Lignaggio del Potere (Bala-gotra-parivarta) dei Livelli del Bodhisattva dice che l’ottavo è il sublime insegnamento, le dodici branche delle scritture e così via, perciò io penso che dovresti accettarlo come se fosse questo.

Il modo di avere la convinzione è di consolidare la certezza circa questi oggetti proprio come essi sono, e poi pensare ripetutamente ad essi, apprendendoli senza conflitto.

In accordo con i passaggi dei Livelli del Bodhisattva, io ho esposto il gruppo di otto basi riguardo alla pazienza di accettare la sofferenza e gli otto oggetti riguardo alla pazienza della certezza relativa agli insegnamenti. In particolare, là c’è un ampio resoconto sulla pazienza della certezza circa gli insegnamenti.

(d’) Come praticare

Quando pratichi qualsiasi tipo di pazienza, la pratichi in associazione con le sei supremazie e tutte le sei perfezioni. Queste sono come nella spiegazione precedente, eccetto il fatto che la generosità della pazienza significa stabilire gli altri nella pazienza.

(e’) Sommario

Il ricordo e la coltivazione della mente dell’illuminazione, la base degli atti del bodhisattva, sono la radice del desiderio di stabilire tutti gli esseri in un (tipo) di pazienza in cui abbiano estinto le contaminazioni. Quando hai accresciuto con costanza questa mente, aspira a praticare la pazienza di quelli ai livelli alti e poi addestra in essa la tua mente. Distingui gli addestramenti per la pazienza di un bodhisattva principiante, e quindi apprendili in modo appropriato. Se vai fuori dai confini come spiegati, devi fare uno sforzo per correggerti. Se trascuri queste trasgressioni al momento di praticare questi addestramenti, sarai continuamente macchiato da molti grandi misfatti, e anche nelle vite future la tua pratica dei meravigliosi atti del bodhisattva sarà estremamente difficile. Vedendo che i punti essenziali del sentiero sono supremi, pratica subito ciò che puoi e inculca(ti) l’intenzione di praticare anche quelli che ora non puoi. Se fai questo, allora, come dice il Sutra delle Domande di Subahu, porterai a compimento la perfezione della pazienza con poca difficoltà e una sofferenza minore. [424]

Capitolo 13 La perfezione della perseveranza gioiosa {181}

(iv) Come addestrarsi nella perfezione della perseveranza gioiosa

(a’) Cos’è la perseveranza gioiosa
(b’) Come cominciare la pratica della perseveranza gioiosa

(c’) Le divisioni della perseveranza gioiosa

(1’) Le effettive divisioni
(a”) La perseveranza gioiosa simile a una corazza
(b”) La perseveranza gioiosa del raccogliere virtù
(c”) La perseveranza gioiosa di agire per il benessere degli esseri viventi

(2’) Il metodo di sviluppare la perseveranza gioiosa
(a”) Eliminare le condizioni sfavorevoli che impediscono la perseveranza gioiosa.
(1”) Identificare i fattori incompatibili con la perseveranza gioiosa

(2”) Impiegare i metodi per eliminare i fattori incompatibili.

(a)) Bloccare la pigrizia della procrastinazione
(b)) Bloccare l’attaccamento alle attività ignobili
(c)) Bloccare lo scoraggiamento del disprezzare se stessi

(1)) Bloccare lo scoraggiamento riguardo la meta
(2)) Bloccare lo scoraggiamento riguardo i mezzi per raggiungere la meta
(3)) Bloccare lo scoraggiamento perché, ovunque tu sia, quello è il posto per praticare.
(b”) Radunare le forze delle condizioni favorevoli.

(1”) Sviluppare il potere dell’aspirazione

(2”) Sviluppare il potere della fermezza

(3”) Sviluppare il potere della gioia
(4”) Il potere dell’abbandono

(c”) Essere intenti alla perseveranza gioiosa sulla base dell’eliminazione
delle condizioni sfavorevoli e dell’accumulazione di condizioni favorevoli

(d”) Come usare la perseveranza gioiosa per rendere la mente e il corpo idonei a compiere qualsiasi servizio

(d’) Come praticare

(e’) Sommario
{182} (iv)
Come addestrarsi nella perfezione della perseveranza gioiosa

Questa sezione ha cinque parti:

1. Cos’è la perseveranza gioiosa.
2. Come cominciare la pratica della perseveranza gioiosa.

3. Le divisioni della perseveranza gioiosa.
4. Come praticare
5. Sommario

(a’) Cos’è la perseveranza gioiosa
Quando ti sei focalizzato su qualcosa di virtuoso, la perseveranza gioiosa è l’entusiasmo per esso. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Cos’è la perseveranza gioiosa? È il dilettarsi della virtù.

Il (testo) Livelli del Bodhisattva la spiega come lo stato mentale senza difetti, che è entusiasta di accumulare virtù e di lavorare per il benessere degli esseri viventi, insieme all’attività fisica, verbale e mentale motivate da uno stato mentale del genere.

(b’) Come cominciare la pratica della perseveranza gioiosa

Rifletti di frequente sui benefici della perseveranza gioiosa e sui difetti del non farlo, perché svilupperai la perseveranza gioiosa se ti abitui a questa riflessione. Quanto ai suoi benefici, la Esortazione al Pensiero Speciale (Adhyasaya-samcodana-sutra) dice:

Fai sempre affidamento sulla nobile perseveranza gioiosa,

Che rimuove ogni sofferenza e oscurità,
Che è alla base della libertà dai regni miserevoli,
E che è lodata da tutti i Buddha.

Colui che persevera con gioia
Non ha difficoltà a realizzare alcun progetto
Sia esso mondano o sovramondano.
Chi tra gli eruditi è scoraggiato dalla perseveranza gioiosa?

Coloro che si dispongono all’illuminazione dei Buddha,

Percepiscono i difetti della letargia e della sonnolenza,

E quindi perseverano in continuazione con entusiasmo.

Così io ho suggerito loro
Inoltre, l’
Ornamento per i Sutra Mahayana Aryadhyasaya-samcodana-nama-mahayana-sutra afferma:

La perseveranza gioiosa è la suprema tra le virtù;
Basandoti su di essa, successivamente consegui il resto. {183}

Tramite essa, ottieni immediatamente uno stato supremo di gioia,

Così come i conseguimenti mondani e sovramondani.

Con la perseveranza gioiosa tu consegui i piaceri desiderati nella vita;

Entri in possesso della purezza assoluta;
Sei liberato, trascendendo la visione degli aggregati soggetti a degrado;

E raggiungi lo stato di Buddha, l’illuminazione suprema. [425]

Ed anche:

Colui che ha la perseveranza gioiosa
Non viene trascinato in basso
Dalla prosperità, dalle afflizioni,
Dallo scoraggiamento, o da raggiungimenti insignificanti.

Anche Livelli del Bodhisattva dice:

Poiché solo la perseveranza gioiosa, e niente altro, è la causa principale e la più alta per il corretto conseguimento delle qualità virtuose di un bodhisattva, i Tathagata l’hanno segnalata, dichiarando “La perseveranza gioiosa è ciò che produce il raggiungimento dell’insuperabile, perfetta illuminazione”.

Anche il Compendio delle Perfezioni dice:
Se sei libero dalla fatica ed hai una grande perseveranza gioiosa,

Non c’è nulla che tu non possa raggiungere o portare a compimento.

Ed anche:

Perfino tutti gli esseri non umani provano piacere nell’aiutarti;

Tu raggiungi tutti i tipi di concentrazione meditativa

E spendi tutti i periodi del giorno e della notte in modo fruttuoso.

La tua collezione di buone qualità non declina,
E i tuoi scopi che vanno oltre gli affari dell’umanità

Fioriscono come il fiore di utpala blu.

Quanto ai difetti del non perseverare gioiosamente, il Sutra delle Domande di Sagaramati Arya-sagaramati-pariprccha-nama-mahayana-sutra afferma:

L’illuminazione del pigro è eccessivamente lontana e distante.
Il pigro manca di tutte le perfezioni, dalla generosità alla saggezza. Il pigro non lavora per il bene degli altri.

E la Consapevolezza Continua dell’Insegnamento Eccellente (Sad-dharmanu-smrty-upasthana) afferma pure:

{184} Chiunque sia pigro,
La sola base delle afflizioni,

Chiunque senta qualche pigrizia

Manca di tutte le buone qualità.

Pertanto, se ti manca la perseveranza gioiosa, tu vai sotto l’influenza della pigrizia e diventi povero di tutte le buone qualità; così perdi ogni scopo tempo- raneo ed ultimo di un essere umano.

(c’) Le divisioni della perseveranza gioiosa
La sezione sulle divisioni della perseveranza gioiosa ha due parti:

1. Le effettive divisioni
2. Il metodo di sviluppare la perseveranza gioiosa [
426]

(1’) Le effettive divisioni
La sezioni sulle effettive divisioni ha tre parti:

1. La perseveranza gioiosa simile a una corazza
2. La perseveranza gioiosa del raccogliere virtù
3. La perseveranza gioiosa di agire per il benessere degli esseri viventi

(a”) La perseveranza gioiosa simile a una corazza

Quando i bodhisattva perseverano gioiosamente, prima di impegnarsi attiva- mente essi indossano la corazza di un pensiero preliminare entusiastico come questo: “Per un trilione di serie composte di tre grandi eoni incommensurabili, a loro volta composti ciascuno di giorni lunghi come mille grandi eoni, non abbandonerò la mia pratica della perseveranza gioiosa. Al fine di alleviare la sofferenza di un singolo essere vivente, proverei gioia a rimanere solo come un essere dell’inferno fino a che raggiungerò lo stato di Buddha. Poiché mi sforzo in questo modo per amore della completa illuminazione, che bisogno c’è di menzionare la mia perseveranza per un periodo più breve o di fronte a una sofferenza minore?”.

Tale è la perseveranza gioiosa simile a una corazza. Per un bodhisattva che produca anche un’aspirazione per essa, o anche solo la fede in essa, tale perseveranza gioiosa è stabilita; ancora di più (per) chi sia dotato di questa perseveranza, dato che lui o lei sviluppa incalcolabili cause del perseverare gioiosamente per amore dell’illuminazione insuperabile. Il (testo) Livelli del Bodhisattva dice che, per una persona del genere, non c’è assolutamente alcuna azione per amore degli altri e per l’illuminazione che sia scoraggiante o che comporti difficoltà. Quando diventi condizionato a tale stato della mente, ciò diventa la causa certa del risveglio del tuo potenziale per il lignaggio Mahayana; perciò addestrati in questo. {185} Riguardo alla perseveranza gioiosa simile a una corazza il Compendio delle Perfezioni dice:

In tanti eoni quante sono le gocce d’acqua nell’oceano,

Eoni in cui gli anni sono composti
Da lunghi, protratti giorni e notti di uguale durata

Perfino ai limiti temporali dell’esistenza ciclica,

Tu produci la mente dell’illuminazione suprema una volta.
Benché tu debba completare ogni altra collezione allo stesso modo,

Non ti scoraggi in virtù della tua compassione,
E non scoraggiato raggiungi la sublime illuminazione. [
427]

Generare questa salda corazza incommensurabile
Non tenendo conto della tua sofferenza nell’esistenza ciclica

È detta (essere) la prima impresa appropriata
Per l’eroe disciplinato che possiede la compassione.

Inoltre, anche se ti ci sono voluti centomila anni per produrre la mente dell’illuminazione una volta e per vedere un Buddha, (tempo) in cui ogni anno è composto di dodici mesi, ogni mese di trenta giorni, e ogni giorno (è) lungo quanto il tempo dell’esistenza ciclica senza inizio fino al presente, ed anche se ti ci è voluta questa estensione di tempo moltiplicata per il numero di grani di sabbia del fiume Gange per conoscere la mente e il comportamento di un essere vivente, in modo simile devi giungere a conoscere le menti e i comportamenti di tutti gli esseri viventi. Il Sutra degli Insegnamenti di Aksayamati dice che la corazza dell’essere intrepido è la corazza inesauribile; è la perseveranza gioiosa simile a una corazza del calibro più alto.

In breve, se puoi generare una singola attitudine come questa, completi facilmente le accumulazioni senza limiti e purifichi le oscurazioni senza misura. Questa diventa la causa più eccellente per non ritornare più indietro; semplicemente essendo gioioso indipendentemente da quanto occorra, tu diventi velocemente un Buddha. Quelli che vogliono diventare un Buddha in un tempo breve ma non provano per niente gioia negli atti senza limite e nella grande estensione del tempo richiesto, impiegano un tempo molto lungo a raggiungere la buddhità, perché a causa di questo non riescono a produrre il meraviglioso coraggio dei figli dei Conquistatori.

Dopo aver indossato tale corazza persevera gioiosamente per due scopi: raccogliere virtù e agire per il benessere degli esseri viventi.

(b”) La perseveranza gioiosa del raccogliere virtù
La perseveranza gioiosa del raccogliere virtù consiste nell’applicarti alla pratica delle sei perfezioni al fine di completarle nel modo appropriato.
{186} (c”)
La perseveranza gioiosa di agire per il benessere degli esseri viventi.

La perseveranza gioiosa di agire per il benessere degli esseri viventi consiste nell’applicarti in modo appropriato alla pratica delle undici attività per il benessere degli altri.

(2’) Il metodo di sviluppare la perseveranza gioiosa

Come spiegato sopra, dal momento che produci, mantieni e accresci tutte le virtù delle due collezioni in dipendenza dalla perseveranza gioiosa, la pratica che la sviluppa è veramente cruciale. Io discuterò il testo del grande erudito e adepto Shantideva, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva, notando che è completo e anche facile da comprendere e da portare avanti nella pratica. [428] Il metodo di sviluppare la perseveranza gioiosa ha quattro parti:

1. Eliminare le condizioni sfavorevoli che impediscono la perseveranza gioiosa.

2. Radunare le forze delle condizioni favorevoli.
3. Essere intenti alla perseveranza gioiosa sulla base dell’eliminazione delle condizioni sfavorevoli e dell’accumulazione di condizioni favorevoli.
4. Come usare la perseveranza gioiosa per rendere la mente e il corpo idonei a compiere qualsiasi servizio.
(a”)
Eliminare le condizioni sfavorevoli che impediscono la perseveranza gioiosa

Eliminare le condizioni sfavorevoli che impediscono la perseveranza gioiosa ha due parti:

1. Identificare i fattori incompatibili con la perseveranza gioiosa 2. Impiegare i metodi per eliminare i fattori incompatibili

(1”) Identificare i fattori incompatibili con la perseveranza gioiosa

Ci sono due fattori incompatibili con l’ingresso nel sentiero: (1) non entrare anche se vedi che puoi fare la pratica, e (2) non entrare perché ti scoraggi pensando: “Come posso fare io una pratica del genere?”. In verità c’è anche il non praticare perché non ti interessa se sei capace o no, ma questo è irrilevante in questa sede dal momento che questa spiegazione è per quelle persone che perseguono la liberazione.

All’interno del primo fattore, ci sono due possibilità: (1) tu hai la pigrizia della procrastinazione, perché pensi: “C’è ancora tempo”, e {187} (2) non stai procrastinando ma sei sopraffatto dal tuo attaccamento ad attività di tipo inferiore e comuni. In questo filone, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

I fattori incompatibili con la perseveranza gioiosa
Si dice che siano la pigrizia, aderire a ciò che è ignobile,

E il disprezzo di se stessi per scoraggiamento.

Sono causa della produzione della pigrizia: l’indolenza, l’attaccamento al godi- mento dei piaceri inferiori, desiderare vivamente il piacere del sonno e la mancanza di disincanto per l’esistenza ciclica. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

La pigrizia sorge dal desiderio ardente basato su

L’indolenza, il godimento del piacere, e il sonno;

E dalla mancanza di disincanto
Per la sofferenza dell’esistenza ciclica.

Alcuni asseriscono che le prime due righe indicano la forma presa dalla pigrizia piuttosto che le sue cause.

(2”) Impiegare i metodi per eliminare i fattori incompatibili

Impiegare i metodi per eliminare i fattori incompatibili ha tre parti:

1. Bloccare la pigrizia della procrastinazione
2. Bloccare l’attaccamento alle attività ignobili
3. Bloccare lo scoraggiamento del disprezzare se stessi

(a)) Bloccare la pigrizia della procrastinazione

Questo implica le seguenti tre meditazioni: tu contempli che il corpo che hai al presente si disintegra rapidamente; che dopo la morte cadrai nei regni miserevoli e che sarà difficile trovare ancora una vita eccellente come questa. La meditazione su questi (soggetti) arresta la pigrizia che si aggrappa alla nozione secondo cui c’è molto tempo, generando pertanto nella tua mente la convinzione che non c’è tempo d’avanzo. [429] Queste tre meditazioni sono state spiegate in precedenza nella sezione sulla persona di capacità (di tipo) inferiore.298

(b)) Bloccare l’attaccamento alle attività ignobili

Tu vedi che il sublime insegnamento è la sorgente di gioia senza fine in questa vita e nelle vite future e che tu smarrisci il suo grande proposito quando vieni distratto da chiacchiere inutili e divertimenti che sono più tardi la sorgente di molta sofferenza inutile. Medita su questo e blocca il tuo attaccamento. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

{188} Come potresti abbandonare la sorgente della gioia infinita,

Il più alto dei piaceri, il sublime insegnamento,
E dilettarti di distrazioni e divertimenti
Che sono le cause della sofferenza?

(c)) Bloccare lo scoraggiamento del disprezzare se stessi

Non è sufficiente solo dilettarsi del sublime insegnamento dopo aver arrestato la procrastinazione e l’attaccamento ad attività ignobili; tu devi addestrarti come un praticante Mahayana. Perciò, se ti scoraggi pensando: “Uno come me non è capace di praticare questo”, devi eliminare questo scoraggiamento.

Bloccare lo scoraggiamento del disprezzo di se stessi ha tre parti:

1. Bloccare lo scoraggiamento riguardo la meta
2. Bloccare lo scoraggiamento riguardo i mezzi per raggiungere la meta

3. Bloccare lo scoraggiamento perché, ovunque tu sia, quello è il posto per praticare.

(1)) Bloccare lo scoraggiamento riguardo la meta

Dubbio: Se la meta è la buddhità, l’eliminazione totale di tutti i difetti e il totale completamento di tutte le buone qualità, allora dal momento che è estrema- mente difficile per me realizzare anche poche buone qualità o rimuovere anche pochi difetti, come potrebbe uno come me essere capace di raggiungere un risultato del genere?

Risposta: Se si manifesta un tale senso di scoraggiamento, è un difetto grande davvero perché costituisce l’abbandonare la mente dell’illuminazione. Anche se un tale pensiero non si manifesta pienamente, tu devi assolutamente bloccarlo al suo stadio incipiente.

Come bloccarlo? Incoraggia te stesso con questo pensiero: “Il Bhagavan, la persona autorevole che dice ciò che è vero e corretto, mai ciò che è falso ed erroneo, disse che anche le mosche, ecc. raggiungeranno l’illuminazione. Stando così le cose, perché non dovrei raggiungerla, a patto che io non abbandoni il perseverare, visto che la nascita umana mi dà una base eccellente e io ho la capacità mentale di analizzare cosa adottare e cosa mettere da parte?”. [430]

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Come potrei raggiungere l’illuminazione?” Io non indulgerò in tale scoraggiamento, Perché il Tathagata, enunciatore della verità, Ha detto questa verità:

{189} “Perfino le mosche, le zanzare,
Le api e i vermi raggiungeranno
L’illuminazione insuperata, così dura da raggiungere,

Una volta che genereranno il potere della perseveranza”.

Perché dovrebbe uno come me,
Nato nella razza umana, che riconosce il beneficio e il danno,

Non raggiungere l’illuminazione,
Fino a quando non abbandono gli atti del bodhisattva?

Inoltre, blocca il tuo scoraggiamento con questo pensiero: “Nel passato ci furono i Buddha del passato, ora ci sono i Buddha viventi e anche nel futuro ci saranno quelli che raggiungeranno la buddhità. Non è vero che solo una persona che è già diventata un Buddha completa il sentiero. Piuttosto, proprio quelli come me, progredendo gradualmente verso l’alto, sono diventati Buddha e diventeranno dei Buddha. Il Sutra della Nuvola di Gioielli dice:

Il bodhisattva pensa come segue: “Tutti i Tathagata, gli arhat, e i Buddha perfetti che hanno raggiunto, che stanno raggiungendo e che raggiungeranno l’illuminazione completa, hanno raggiunto, stanno raggiungendo e raggiungeranno la completa illuminazione tramite questo tipo di metodo, questo tipo di sentiero, questo tipo di perseveranza gioiosa”. Pertanto, non è che tutti questi Tathagata siano solo una persona che è già diventata un Tathagata raggiungendo la completa illuminazione. Piuttosto, anche io raggiungerò la perfezione totale nell’illuminazione assolutamente insuperabile, perfetta e completa. Con la perseveranza gioiosa in comune con tutti gli esseri viventi e la perseveranza gioiosa focalizzata su tutti gli esseri viventi anche io cercherò e farò sforzi per l’illuminazione. [431]

Anche la Lode delle Qualità Infinite Gunaparyanta-stotra dice:

Perfino alcuni che hanno ottenuto in precedenza lo stato di Sugata caddero prima in stati molto inferiori di questo”. Pensando così e allo scopo di ispirarci, tu (Bhagavan) non disprezzasti te stesso anche quando cadesti in una con- dizione spaventosa. Disprezzare se stessi è sbagliato, perché fa cadere nello scoraggiamento quelli con facoltà ben sviluppate.

Quanto a questo scoraggiamento, dal momento che le buone qualità di un Buddha sono infinite e i risultati derivano da cause, tu devi portare a completamento le buone qualità e rimuovere i difetti attraverso illimitate strade mentre (sei) sul sentiero. Dopo avere ben compreso questo, potresti scoraggiarti quando osservi te stesso.

Comunque questo particolare scoraggiamento non sorgerà mai in un tempo come quello di adesso quando è in atto un’errata comprensione del sentiero. {190} Ora, quando pratichi per raggiungere le illimitate qualità di un Buddha, tu supponi che siano conseguite perseguendo unilateralmente solo una singola, piccola porzione di una qualità e lavorando ad essa con intensità. In questo caso, però, il tuo non scoraggiarti non è un buon segno. Piuttosto, è il risultato della tua incertezza riguardo al come procedere sul sentiero, oppure, dell’avere una comprensione approssimativa ma non metterla in pratica, così sei confuso dalla sua apparente facilità. Infatti, quando affronti la pratica e ricevi una spiegazione abbastanza completa dello schema del sentiero, predisposto in modo approssimativo dall’inizio alla fine, tu dici: “Se occorre tutto questo, chi può farlo”, e lo abbandoni completamente. Anche Sharawa disse:

Per i bodhisattva che non sono impegnati nella pratica, tutti gli atti del bodhisattva sembrano facili, come guardare a un bersaglio per le frecce, e non si scoraggiano neppure. Al presente, ci manca la pratica completa degli insegnamenti, perciò non abbiamo neppure raggiunto il livello in cui potremmo avere lo scoraggiamento del disprezzo di noi stessi. Quando ci appropriamo più completamente dell’insegnamento, allora c’è il grande pericolo dello scoraggiamento e del disprezzo di noi stessi.

Questo è proprio vero.
(2))
Bloccare lo scoraggiamento riguardo i mezzi per raggiungere la meta

Dubbio: Per realizzare la buddhità devi dare via i tuoi piedi, mani, ecc., ma io non sono capace di tali imprese. [432]

Risposta: Tu devi sopportare la sofferenza fino a quel punto, perché anche quelli che vivono come piace a loro, senza impegnarsi negli atti del bodhisattva, sperimentano nel passare attraverso l’esistenza ciclica una sofferenza indicibile come avere il corpo tagliato, ridotto in pezzi, pugnalato, gettato nel fuoco, e via di seguito, ma non realizzano neppure il proprio benessere. La sofferenza prodotta dal sottostare a tribolazioni per amore dell’illuminazione non è neppure una frazione di questa sofferenza, ed ha anche il grande scopo di realizzare sia il tuo benessere che quello degli altri. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Ma mi terrorizza il fatto di dover
Dare via i miei piedi, mani e cose simili”.
Non distinguendo la sofferenza pesante da quella leggera,

La confusione mi riduce alla paura.

Per innumerevoli decine di milioni di eoni

Il Grande Trattato sugli stadi del sentiero

Io sarò tagliato, pugnalato,
Bruciato e fatto a pezzi numerose volte,

Senza per questo raggiungere l’illuminazione.

{191} Questa sofferenza che produce la mia illuminazione

Ha un limite
È come essere sottoposti al dolore di un’incisione
Per recidere un male interno nocivo.

Tutti i medici eliminano le malattie

Tramite forme di disagio che le curano.

Pertanto, io sopporterò un piccolo disagio

Per distruggere numerose sofferenze.

Rispetto al dare via il tuo corpo, tu non lo dai all’inizio quando hai paura, ma tramite un addestramento graduale nella generosità, tu porti a termine l’attaccamento al tuo corpo.

Una volta che hai accresciuto la forza della tua grande compassione, non hai difficoltà quando lo dai via, purché sia per un grande scopo. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Il Medico Supremo non impiega

Rimedi ordinari come quelli.
Egli cura malattie croniche senza limite

Con i trattamenti più delicati.

All’inizio la

Guida ti raccomanda
Di dare vegetali e via di seguito.
Più tardi, dopo che ti sei abituato a questo,

Tu offri gradualmente perfino la tua carne.

Una volta che giungo a concepire il mio corpo

Come se fosse un vegetale e così via,
Che difficoltà ci sarà a dare via
Cose come la mia carne?

Alcuni dicono che, dal momento che i praticanti del veicolo della perfezione devono dare via i loro corpi e vite, sono sottoposti al tormento e sono su un sentiero veramente difficile da seguire. Questo testo confuta chiaramente ciò, perché tu non dai via il tuo corpo fino a quando percepisci come difficile questo atto, ma lo fai piuttosto una volta che sia diventato veramente facile, come dare un vegetale. [433]

(3)) Bloccare lo scoraggiamento perché, ovunque tu sia, quello è il posto per praticare

Dubbio: Raggiungere la buddhità richiede di riprendere illimitate rinascite nel- l’esistenza ciclica, perciò all’interno di quella io sarò danneggiato dalla sofferenza. Io non sono capace di una cosa del genere.

Risposta: Rifletti come segue. I bodhisattva hanno eliminato tutto il peccato; perciò, l’effetto del peccato, la sensazione di sofferenza, non sorgerà {192} perché loro hanno bloccato la causa. Tramite la ferma conoscenza che l’esistenza ciclica manca di natura intrinseca, come l’illusione di un mago, non hanno neppure la sofferenza mentale. Dato che la loro beatitudine fisica e mentale cresce, essi non hanno ragione di scoraggiarsi, anche se sono ancora nell’esistenza ciclica. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Dal momento che il peccato è eliminato, non c’è sofferenza.

Tramite la conoscenza, non c’è mancanza di gioia.
Le concezioni errate e il peccato
Danneggiano la mente e il corpo.

Tramite i meriti il corpo è in beatitudine
Tramite la conoscenza, lo è anche la mente.
Pur rimanendo nell’esistenza ciclica per il benessere degli altri

Perché i compassionevoli dovrebbero essere scoraggiati?

Ed anche:

Perciò, dopo aver montato il destriero della mente dell’illuminazione,

Che dissolve ogni avvilimento e fatica,
Tu procedi di gioia in gioia.
Quale persona sensata si scoraggerebbe?

Allo stesso modo, non scoraggiarti anche per il fatto di attardarti nell’esistenza ciclica per una durata di tempo incommensurabile, perché un tempo lungo non è di per sé una ragione per scoraggiarsi. Se la sofferenza è estremamente intensa, anche un breve periodo di essa è scoraggiante. Ma se non c’è sofferenza e tu sei felice, anche un tempo lungo non è scoraggiante. La Preziosa Ghirlanda di Nagarjuna, dice:

Quando si soffre, anche un tempo breve è difficile da sopportare;

Che bisogno c’è di menzionare un tempo lungo?

Ma quando si è liberi dalla sofferenza e gioiosi,

Cosa ti danneggia anche in un tempo senza fine?

I bodhisattva non hanno sofferenza fisica;
Come potrebbero avere sofferenza mentale?
Mossi da compassione, essi provano dolore per il mondo;

Perciò restano per un lungo tempo.

Dunque non scoraggiarti,
Pensando: ”Lo stato di
Buddha è lontano”.
Applicati sempre con sforzo a queste collezioni (di meriti)
Così da eliminare i difetti e guadagnarti le buone qualità. [
434]

Inoltre, dal momento che il completamento delle collezioni (di meriti) senza fine non è difficile, non scoraggiarti col pensiero: “Diventare un Buddha {193} richiede di completare collezioni illimitate di meriti e sublime saggezza. Questo è così difficile che per me è impossibile farlo”. Per prima cosa motivati col desiderio di raggiungere la meta delle illimitate qualità di un Buddha per il benessere degli esseri illimitati che intendi aiutare. Poi, focalizzati sul restare nell’esistenza ciclica per un periodo smisurato di tempo e prendi i voti del bodhisattva, pensando: “Completerò le collezioni illimitate!”. Quindi, fin quando mantieni i voti, sia che la tua mente sia distratta da altre cose o no, che tu dorma o che tu sia sveglio accumulerai costantemente meriti vasti come lo spazio. La Preziosa Ghirlanda afferma:

Proprio come lo spazio, la terra, l’acqua, il fuoco

E l’aria sono senza limiti
In tutte le direzioni, così, noi asseriamo,
Gli esseri che soffrono sono senza limiti.

Con la compassione, i bodhisattva
Districano questi esseri illimitati
Dalla sofferenza e quindi prendono la determinazione

Di stabilirli nella buddhità.

Coloro che restano saldi in questo modo,

Assolvono appropriatamente questa promessa,

E quindi, sia che dormano sia che siano svegli,

E perfino quando sono disattenti,

Accumulano costantemente meriti illimitati
Come gli esseri viventi, perché gli esseri sono senza limite.

Essendo questo senza limiti, sappi
Che la buddhità illimitata non è difficile da ottenere.

Coloro che restano per un tempo incommensurabile

Cercano l’illuminazione incommensurabile
Per il bene degli esseri incommensurabili
E completano la virtù incommensurabile.

Quindi, benché l’illuminazione sia senza misura,
Come potrebbero non riuscire a raggiungerla
Senza che passi molto tempo, tramite una combinazione

Di questi quattro modi incommensurabili?

È meraviglioso al massimo pensare: “Se solo io potessi raggiungere la buddhità in un tempo breve per amore degli esseri viventi”, perché sei mosso dal potere molto intenso del tuo amore, compassione e mente dell’illuminazione. [435] Comunque, quando non sei entro la sfera di queste motivazioni, e vedi la necessità di un addestramento veramente lungo negli atti senza fine e che è richiesto un lavoro così duro, tu {194} potresti pensare: “Se è così, chi potrebbe farlo?”. Se poi tu dovessi presumere di essere alla ricerca di un sentiero rapido, danneggeresti direttamente la mente dell’illuminazione dell’impegno e indirettamente danneggeresti la mente dell’illuminazione di aspirazione. La tua capacità per il lignaggio Mahayana si indebolirebbe costantemente e la tua illuminazione recederebbe ad una distanza remota, perché avresti completamente contraddetto quello che Nagarjuna e Asanga hanno determinato essere il pensiero del Conquistatore sul come rafforzare in modo crescente la mente dell’illuminazione.

Pertanto, dal momento che scoraggiarsi e rimanere così non porta per niente beneficio e conduce solo ad ulteriore scoraggiamento, comprendi bene i metodi per raggiungere l’illuminazione e porta in alto la tua mente. Quando fai questo, il completamento dei tuoi scopi è come se (fosse) nelle tue mani. La Ghirlanda di Storie della Nascita (Jataka-mala, storia di Suparaga). dice:

Lo scoraggiamento non ti aiuta a liberarti della sfortuna,
Perciò, invece di tormentarti nel dispiacere,
Sviluppa una abilità stabile nelle mete richieste.
Allora anche ciò che è molto difficile diventerà facile, portando liberazione.

Perciò realizza ciò che deve essere fatto col metodo indicato

Senza renderti pauroso e infelice.
Sostieni te stesso con la stabilità dotata della brillantezza dell’abilità,

Allora la realizzazione di tutti gli scopi sarà nelle tue mani.

Arya Asanga dice ripetutamente che devi sia conoscere bene i metodi di addestramento nella pratica estensiva senza scoraggiarti, sia non accontentarti meramente di qualità minime. Al presente, tu pensi: “Io ho raggiunto un alto livello del sentiero”, mentre hai prodotto una singola approssimazione di una buona qualità; anche se è una buona qualità effettiva, è solo un aspetto del sentiero. Tu ti accontenti di meditare solamente su esso. Ma poi quelli che sono ben informati sui punti chiave del sentiero spiegano dall’interno delle linee guida delle scritture e del ragionamento che si tratta in verità di una frazione di virtù, ma che solo con quella non sei arrivato proprio da nessuna parte. Quando capisci ciò che hanno detto, ti scoraggi in misura estrema. [436] Pertanto, coloro che non restano soddisfatti di una qualche porzione di virtù, che cercano un grado di merito più alto e che non si scoraggiano neppure per la necessità di apprendere addestramenti senza limite, sono estremamente rari.

{195} (b”) Radunare le forze delle condizioni favorevoli

Questa sezione ha quattro parti:

1. Sviluppare il potere dell’aspirazione

2. Sviluppare il potere della fermezza

3. Sviluppare il potere della gioia
4. Il potere dell’abbandono

(1”) Sviluppare il potere dell’aspirazione

Poiché si dice che il desiderio intenso agisce come base per la perseveranza gioiosa, qui aspirazione si riferisce al desiderio intenso. Il bisogno di generarlo è affermato in Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:

La mia presente condizione di bisogno è sorta
Dal non aspirare agli insegnamenti
Sia adesso che nel passato.
Chi abbandonerebbe l’aspirazione agli insegnamenti?

Il Saggio dichiarò (che) l’aspirazione
(È) la radice di tutti gli aspetti della virtù.

Spiega poi come sviluppare l’aspirazione:

La sua radice, a sua volta è la meditazione costante

Sugli effetti fruizionali del karma.

Questo significa che il modo di sviluppare l’aspirazione è di meditare su come gli effetti piacevoli e spiacevoli sgorghino rispettivamente da karma virtuoso e non virtuoso. Questo perché si insegna che la fede agisce come base per il desiderio intenso, così che la fede della convinzione nei due tipi di karma e nei loro effetti genererà due tipi di desiderio: di eliminare il karma non virtuoso e di adottare il karma virtuoso. Inoltre, tu consideri il karma e i suoi effetti in generale ed, in particolare, la causalità sottostante ai benefici degli atti del bodhisattva e i difetti di violarli. Comprendi questo dalle sezioni importanti di questo testo.

Una volta che aspiri al Mahayana entri dalla sua porta attraverso un impegno di eliminare tutti i difetti e conseguire tutte le buone qualità per te stesso e per gli altri. Devi esortare te stesso, pensando: “Dovrò meditare per molti eoni per purificarmi da ogni singolo difetto insieme alla sua propensione latente e sviluppare ogni singola buona qualità alla massima portata. Tuttavia, dal momento che non ho neppure una frazione della perseveranza gioiosa necessaria per rimuovere i difetti o {196} completare le buone qualità, io ho sprecato in modo insensato la mia condizione fortunata”. [437]

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Io distruggerò gli incommensurabili

Difetti di me stesso e degli altri.

Per distruggere ciascun difetto
Ci vorrà un oceano di eoni.

Ma se non posso vedere in me stesso neppure una frazione

Dello sforzo richiesto per eliminare un difetto,
Io sono una sorgente di sofferenza smisurata.
Perché il mio cuore non si spezza?

Io porterò a completamento numerose

Buone qualità per me stesso e per gli altri.

Coltivare ciascuna buona qualità
Richiede un oceano di eoni.

Ma io non mi sono mai auto-condizionato

Neppure a una mera frazione di una buona qualità.

In un modo o nell’altro io ho ottenuto questa vita,

È spaventoso sprecarla.

(2”) Sviluppare il potere della fermezza

Sviluppare il potere della fermezza significa che porti a conclusione, senza voltarti indietro, qualsiasi cosa in cui perseveri gioiosamente. Prima di tutto, non cercare di fare ogni cosa; esamina attentamente la situazione. Se vedi che puoi farla, impegnati in essa; mentre se non la puoi fare, non ti ci impegnare. Non dovresti neppure cominciare, in primo luogo, le cose che farai per un momento e poi scarterai. La ragione è che se ti abitui ad abbandonare a metà ciò che ti sei impegnato a fare, allora, per via di questo condizionamento, in altre vite abbandonerai di nuovo il tuo impegno ad addestrarti, ecc. Di conseguenza, in quella vita il tuo peccato aumenterà, e nelle vite successive la sofferenza che è l’effetto di questo peccato crescerà (anche essa). Inoltre, non completerai le altre virtù perché penserai di compiere i tuoi precedenti impegni; ci sarà un risultato inferiore perché ti sei distolto dal tuo impegno precedente; e il tuo stesso impegno precedente non sarà adempiuto perché non l’hai portato a termine. Insomma, impegnarsi a fare qualcosa ma lasciarla incompiuta è un ostacolo alla tua realizzazione degli altri progetti, e il condizionamento destabilizza anche il tuo impegno nei voti che hai preso. Su questa linea, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Per prima cosa io esamino lo sforzo {197}
E poi lo intraprendo oppure no.
Se (sono) incapace, è meglio non intraprenderlo.

Ma una volta cominciato, non tornerò indietro.

Altrimenti sarò condizionato da questo [cominciare e poi fermarsi] in altre vite

E il mio peccato e la mia sofferenza cresceranno.
Anche le altre azioni e i loro risultati
Saranno scarsi e incompleti. [
438]

Perciò, se vuoi completare ciò che ti sei impegnato a fare, coltiva tre tipi di orgoglio.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Dovresti avere orgoglio in tre aree: Azione, abilità e afflizioni.

Orgoglio riguardo all’azione significa che, a prescindere da chi altro possa essere tuo compagno mentre pratichi il sentiero, tu non fai conto su di lui ma lo completi tu stesso da solo.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Lo farò io da solo”.
Questo è l’orgoglio riguardo all’azione.

Anche Lettera a un Amico (Suhrl-lekha) dice:

La liberazione dipende da se stessi;

Non avviene mai tramite l’aiuto di altri.

Il pensiero: “Io conseguirò questo da solo, senza aspettarmi alcunché dagli altri”, è simile all’orgoglio, perciò gli si dà il nome “orgoglio riguardo all’azione”.

Orgoglio riguardo all’abilità significa che tu compi il bene tuo e degli altri, pensando: “Dal momento che gli esseri viventi sono sotto i potere delle afflizioni, essi sono incapaci di conseguire fosse anche il proprio benessere, tanto meno il benessere degli altri. Io sono in grado di compiere il bene sia di me stesso che degli altri”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Gli esseri di questo mondo, soggetti alle afflizioni, Non possono conseguire il proprio benessere.
Essi non sono abili come lo sono io.
Perciò io lo farò per loro.

Inoltre, pratica pensando: “Se questi esseri si applicano con sforzo ad attività modeste, senza interruzione, perché io non dovrei compiere {198} le azioni che raggiungeranno l’effetto perfetto?”. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Se gli altri compiono azioni modeste
Come posso io non compiere azioni (affatto)?

Tuttavia, quando consegui questi due orgogli [dell’azione e dell’abilità], non dovresti farlo con presunzione, per disprezzo verso gli altri. Piuttosto, conside- ra gli altri con compassione, e non lasciarti coinvolgere in alcun orgoglio. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Io non lo faccio per orgoglio,

Io non dovrei avere orgoglio.

Pensando: “Gli altri non sono capaci; io sono capace”, sembra di nuovo orgoglio; perciò è etichettato come “orgoglio”.

Orgoglio riguardo alle afflizioni significa che col disprezzo per le afflizioni in tutte le occasioni, tu pensi: “Io sarò vittorioso su queste; esse non mi sconfiggeranno mai”. [439] Ciò significa essere risoluto dopo aver generato il pensiero coraggioso di distruggere i fattori incompatibili. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Io conquisterò tutto,
Nulla mi sconfiggerà.
Io, un figlio del Leone Vittorioso,

Continuerò ad avere questo orgoglio.

Diversamente, se perdi il coraggio, anche un piccolo fattore incompatibile ti danneggerà. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Anche un corvo agisce come un garuda

Quando trova un serpente morente.
Se io sono debole,
Anche una lieve mancanza mi danneggerà.

Come può uno che abbandona, scoraggiato,

Trovare la libertà dalla condizione di bisogno?

Sha-ra-wa disse:

La felicità di quelli che mettono da parte l’insegnamento non supera la felicità (che avevano) prima di farlo. Considera il fatto che se abbandoni l’insegnamento in questa vita, devi dopo di questo sottostare a una sofferenza senza fine. Se non fai uno sforzo, le afflizioni non guarderanno a te con compassione. Inoltre, il rimedio non dirà: “Tu non sei capace di coltivarmi, perciò io completerò il compito per te”. Perfino i Buddha e i bodhisattva non saranno in grado di proteggerti.

{199} Se tu applichi i tre orgogli menzionati in precedenza, anche i grandi fattori incompatibili non potranno fermarti; perciò devi generare questi tre tipi di orgoglio. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Contro uno che lotta con orgoglio
Perfino i grandi ostacoli si troveranno in difficoltà.

Perciò con una mente salda
Io vincerò le mie manchevolezze.

La perfezione della perseveranza gioiosa

Altrimenti, se i praticanti sono sconfitti dalle loro manchevolezze, il loro desiderio di vincere le afflizioni dei tre reami sarà un imbarazzo tra i dotti. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Se io sono sconfitto dalle manchevolezze,
Il mio desiderio di conquistare i tre regni è un prendersi in giro.

È chiamato “orgoglio riguardo alle afflizioni” perché hai disprezzo per le afflizioni e quindi vuoi distruggerle.

Alcuni commentatori dell’Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva spiegano questo orgoglio relativo alle afflizioni in modo differente, ma io penso che la spiegazione di cui sopra concordi con il testo. [440]

Perciò, smetti di aspettarti qualcosa dagli altri e indossa la corazza del fare da solo. Ossia, sii fiducioso e pensa: “Diversamente da me, gli altri non posso- no farlo. Io posso farlo”. Quando pratichi con questa prospettiva, sei sicuro che sconfiggerai le afflizioni, che esse non ti scoraggeranno mai, e ritieni che sarebbe un errore abbandonare il tuo impegno dopo poco. Addestrati finché la tua mente è salda nel desiderio di finire ogni cosa in cui ti sei impegnato, dopo aver esaminato attentamente se la puoi fare o no.

(3”) Sviluppare il potere della gioia

Sviluppi il potere della gioia dopo che il potere dell’aspirazione, un intenso desiderio, ha prodotto una perseveranza gioiosa che non era presente in precedenza e hai raggiunto il potere della fermezza (chiamato anche il potere dell’orgoglio) che fa sì che la perseveranza già sviluppata sia irreversibile. Il potere della gioia significa che quando all’inizio ti impegni in un’attività lo fai gioiosamente e, una volta che ti sei impegnato, hai un senso di insaziabilità in quanto non vuoi interrompere l’attività. Riguardo al come sviluppi il senso di insaziabilità, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Come quelli che vogliono il piacere che deriva dal gioco, {200}

I bodhisattva si appassionano
Ad ogni attività che devono compiere.
Insaziabili, essi provano gioia nel loro lavoro.

Perciò, sforzati con un’attitudine simile a quella dei bambini che si impegnano nel gioco senza saziarsene. Ossia, devi essere insaziabile di ciò che causa risultati piacevoli come lo sei dei risultati stessi.

Questo perché se le persone ordinarie si sforzano anche quando sono incer- te di ottenere un risultato piacevole, che bisogno c’è di parlare delle attività che di sicuro portano risultati piacevoli? Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Anche se loro lavorano per amore della felicità,

È incerto se la felicità arriverà o no.
Ma per quelli il cui stesso lavoro è felicità,

Come possono essere felici senza lavorare?

Questa è anche la ragione per cui essere sazi è sbagliato. [441]

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Se non sono mai sazio dei desideri sensuali,
Che sono come il miele sul bordo tagliente di un rasoio,

Come potrei essere sazio dei meriti,
La cui fruizione è felicità e pace?

Sviluppa l’attitudine di essere insaziabile, pensando: “Indulgere nei piaceri sensuali è come leccare il miele sulla lama tagliente di un rasoio, è sorgente di una limitata dolcezza, ma taglia la lingua. Se non posso averne abbastanza di questa esperienza che mi dà grande sofferenza per amore di un piacere temporaneo minimo, che senso potrebbe avere il sentire che ne ho avuto abbastanza delle collezioni di meriti e sublime saggezza, che danno perfetta, infinita felicità, sia immediata che a lungo termine?”.

Pertanto, al fine di portare a completamento le attività virtuose in cui ti sei impegnato, entra in esse come un elefante bruciato dal sole entra in un piacevole stagno di loti a mezzogiorno. Addestrati in questa attitudine finché la produci. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Pertanto, allo scopo di finire il lavoro,

Entrerò in esso proprio come
Un elefante, scottato dal sole di mezzogiorno,

Arriva ad uno stagno e vi si immerge.

{201} (4”) Il potere dell’abbandono
Se ti affatichi fisicamente o mentalmente a causa della tua perseveranza, devi

riposare per un po’. Altrimenti, diventerai esausto e davvero scoraggiato, prevenendo in seguito la tua perseveranza gioiosa. Immediatamente dopo aver riposato, persevera ancora, e quando hai finito completamente la tua attività precedente, non sentirti soddisfatto di questo. Devi perseverare gioiosamente in altre, più alte attività.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Quando la mia forza declina,
Lascerò il lavoro; così potrò farlo più tardi.
Quando sarà realmente fatto, lo metterò da parte,

Cercando il compito successivo e il successivo (ancora).

Il lavoro successivo è importante, perché se consideri sufficiente ciascuna buona qualità precedente, questo sarà un grande ostacolo al conseguimento di molti attributi più alti.

La presentazione di cui sopra mostra come perseverare gioiosamente. Non sforzarti eccessivamente. Devi evitare sia di essere eccessivamente sotto sforzo che di essere eccessivamente rilassato; perciò rendi continuo il tuo sforzo come (la corrente di) un fiume. [442] Lode in Centocinquanta Versi del glorioso Matrceta Sata-pancasatka-nama-stotra afferma:

Al fine di renderti più eminente
Non ti sei mai sforzato eccessivamente o rilassato troppo.

In tal modo le tue buone qualità non sono distinguibili

Per fasi precedenti o successive.

Anche Bo-do-wa disse:

Gli esploratori di Se-mo-dru-wa, per esempio, non vi arrivano mai. Ma gli esploratori di Chang-wa prendono tempo alla partenza e inseguono i ladri finché li raggiungono. Allo stesso modo, pratica a un passo misurato che puoi sostenere. Per esempio, un pidocchio procede a un passo modesto ma non si ferma mai, così arriva presto; mentre una pulce fa grandi salti in successione e poi si ferma, così non arriva mai.

(c”) Essere intenti alla perseveranza gioiosa sulla base dell’eliminazione delle condizioni sfavorevoli e dell’accumulazione di condizioni favorevoli.

Dopo aver identificato in tal modo le tre condizioni sfavorevoli per la perseveranza gioiosa, ti occupi dei loro rimedi. Tu generi {202} tre poteri: il potere dell’aspirazione che è la condizione favorevole per indebolire quelle condizioni sfavorevoli ancora non indebolite, il potere della fermezza, che è la causa del non tornare indietro una volta che hai cominciato, e il potere della gioia che non vuole mai interrompere l’attività una volta che ti ci sei impegnato. Tramite il potere dell’abbandono diventi esperto nel come perseverare gioiosamente. A questo punto devi sviluppare il potere di essere intento alla perseveranza gioiosa; perciò spiegherò questo.

Quanto al come devi agire quando perseveri gioiosamente nell’eliminare ciò che deve essere eliminato, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Come un guerriero provetto si accinge
A un combattimento di spada con un nemico,

Io parerò i colpi delle afflizioni
E colpirò con forza le afflizioni, miei nemici.

Per esempio, quando i guerrieri veterani, gli esperti che sono abituati all’attività di combattere le battaglie, entrano in un combattimento di spada, ecc., con il loro nemico, essi non danno valore solo al distruggere i loro antagonisti. Piuttosto, devono compiere due cose, evitare abilmente i colpi delle armi diretti contro di loro e distruggere i loro antagonisti. Allo stesso modo, quando i praticanti combattono le proprie afflizioni, devono perseverare non appena diventano abili in due cose: prendere precauzioni difensive ed evitare così una ferita alla propria mente, e, come offensiva, distruggere le afflizioni applicando i loro rimedi. [443] Questo perché, altrimenti, mentre usano il rimedio per arrestare l’attività di una porzione delle afflizioni, essi vengono rapinati, da parte di altre afflizioni, di qualche aspetto della virtù, oppure sviluppano nella pro- pria mente un grande difetto, così che il danno delle afflizioni e la creazione di virtù si pareggiano, nel qual caso sarà difficile compiere un ulteriore progresso nella pratica virtuosa di applicare il rimedio.

Per citare un esempio, alcune persone possono pensare che la conoscenza sia della massima importanza per praticare l’insegnamento e rendono cruciale solo la conoscenza. Quando poi indagano sugli insegnamenti, dissolvono la confusione dell’ignoranza per mezzo dello studio, ma allo stesso tempo , poiché non erano cauti con le altre afflizioni, la loro corrente mentale viene completamente rovinata dalla macchia del comportamento sbagliato. Altre persone possono pensare che disciplinare la mente sia molto più importante della conoscenza e perciò enfatizzano la meditazione. Gettando via la cautela riguardo al nemico, la confusione, essi non studiano né apprendono gli insegnamenti, e così diventati grandemente confusi riguardo all’impegnarsi in {203} ciò che deve essere adottato e al rifiutare ciò che deve essere messo da parte in conformità alle regole dei voti presi, costoro sono continuamente sopraffatti dalle infrazioni. Se in una battaglia dovesse caderti di mano la tua spada, la recupereresti immediatamente senza esitazione, temendo per la tua vita. Allo stesso modo, quando combatti le afflizioni e perdi l’arma della consapevolezza costante (che non dimentica gli aspetti soggettivi e oggettivi dell’impegnarsi in ciò che deve essere adottato e rifiutare ciò che deve essere messo da parte), tu devi immediatamente riapplicare consapevolezza continuativa per paura di cadere nei regni miserevoli.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Se ti cade la spada in battaglia,
Tu la raccogli velocemente, per paura.
Allo stesso modo, se perdo l’arma della consapevolezza continuativa,

Io la recupero velocemente, per paura dell’inferno.

Anche il protettore Nagarjuna [nella sua Lettera a un Amico Suhrl-lekha] insegnò la grande importanza dell’attenzione consapevole:

Oh signore, il Sugata dichiarò che la consapevolezza continuativa del corpo

È il sentiero da seguire.
Tieniti saldo ad essa e proteggila.
Quando la consapevolezza costante declina, tutte le virtù periscono.

Inoltre, riguardo all’oggetto di cui la consapevolezza protratta si occupa, (questa) consapevolezza continuativa apprende un oggetto a cui la saggezza ha completamente applicato il discernimento; la consapevolezza costante non distingue il suo oggetto per conto suo. [444]

Domanda: Cosa discerne la saggezza?

Risposta: In generale, la saggezza discerne ogni cosa che deve essere adottata e ogni cosa che deve essere messa da parte come spiegato nelle scritture; in particolare, discerne ciò che deve essere adottato e ciò che deve essere messo da parte secondo i voti che hai preso. Pertanto, una volta che applichi a questi la consapevolezza persistente e la vigilanza, tu completerai la tua pratica; non avrai successo applicando puramente la consapevolezza costante e la vigilanza entro gli stretti confini dell’attenzione per un oggetto di meditazione.

E ancor più, quando i guerrieri sono in battaglia lottano dall’inizio per non perdere la loro spada; quando per caso la perdono, la raccolgono immediatamente. Queste due reazioni poggiano sulla paura di essere uccisi, che non è mere parole. Allo stesso modo, quelli che coltivano il sentiero hanno paura di perdere la consapevolezza continuativa che non dimentica ciò che deve essere adottato e ciò che deve essere eliminato; anche se la perdono la riapplicano immediatamente. Queste due azioni sono basate sullo {204} sviluppo nelle loro menti di un reale terrore di cadere nei regni miserevoli, come risultato della contaminazione delle infrazioni e dei difetti che si presentano quando la consapevolezza continuativa si interrompe. Questo, a sua volta, dipende dall’aver messo al centro della loro pratica il karma e i suoi effetti, e dall’aver poi mantenuto quell’approccio. Quelli che non riescono a diventare coscienti del fatto che questi punti sono istruzioni profonde, tagliano le radici delle buone qualità che sono (invece) il risultato della pratica in cui si diletta la persona saggia, il sacro fondamento del sentiero.

Domanda: Bene, perché è necessario guardare con paura perfino al più pic- colo comportamento errato e non permettere che continui, ma fermarlo immediatamente?

Risposta: Prendi l’esempio di una freccia avvelenata che produca una lieve ferita superficiale. Non passa molto tempo prima che il veleno da questa ferita si diffonda a tutto il corpo. Devi intervenire sulla ferita e rimuovere il veleno. Similmente, anche quando il comportamento errato non fa niente più che una piccola ferita nella mente, se la ignori pervaderà rapidamente la tua mente e così diventerà grande. Perciò, dall’inizio devi assolutamente prevenire le azio- ni sbagliate prima che avvengano e, se ciò accade, devi interromperle immediatamente. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Proprio come il veleno si diffonde attraverso il corpo,

Trasportato dal sangue,
Così un difetto pervade la mente
Se trova un’opportunità. [
445]

Domanda: Bene, come applicano la consapevolezza e la vigilanza coloro che vogliono la vittoria sulle afflizioni?

Risposta: Tu devi concentrarti, proprio come dice Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:

Un praticante deve essere concentrato
Come uno che trasporti una pentola piena di olio di mostarda e

Che abbia paura quando davanti a lui un uomo armato di spada

Lo minaccia di morte se ne versa una goccia.

Comprendi questo da ciò che viene detto dalle scritture riguardo la regione di confine della storia di Katyayana. (Ba-so-chos-kyi-rgyal-mtshan (mChan, 587.6) racconta la storia del nobile Katyayana, che fu invitato ad insegnare da un re di una regione confinante. Quando Katyayana e i suoi discepoli arrivarono là, il re li saluto ampiamente con un grande spettacolo. Quando più tardi il re chiese a Katyayana e al suo seguito cosa avessero pensato dello spettacolo, il nobile essere rispose che non lo avevano notato, perché lui e i suoi discepoli praticavano la restrizione delle facoltà sensoriali (si veda Great Treatise 1, pp.101-102). Il re non credette a questo e ordinò ad un uomo di portare un recipiente pieno fino all’orlo di olio di mostarda attorno al perimetro del palazzo, sotto la minaccia di morte se ne avesse versato anche solo una goccia. Egli ordinò anche che lo stesso spettacolo fosse replicato davanti all’uomo appena fu partito. Dopo che l’uomo ebbe successo in questo compito, il re chiese cosa avesse pensato dello spettacolo. Quando l’uomo rispose che non aveva notato nulla, il re credette a Katyayana e ai suoi seguaci.) Mentre ti stai concentrando, se in generale ti dovessi comportare in modo sbagliato o in particolare dovessi sperimentare le cause della pigrizia, come la sonnolenza, ecc., allora non dovresti accondiscendere ma affrontarle e allontanarle.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Pertanto, se un serpente ti viene in grembo,
Ti devi alzare in fretta.
Proprio così, se si manifestano sonnolenza e indolenza, {205}

Evitale velocemente.

Inoltre, non interrompere meramente gli errori, ma prova attivamente dispiacere perché sono avvenuti. Contempla nel modo seguente: “Poiché ho proceduto pure nel passato in questo modo, ho migrato nell’esistenza ciclica fino ad ora. In particolare, è da biasimare specialmente il fatto che io abbia preso i voti di bodhisattva e tuttavia continui con cose che sono incompatibili con i precetti dei voti”. Ispirati ad applicare a te stesso restrizioni, pensando: “D’ora in avanti mi assicurerò che questo errore non capiti mai più”. Adotta frequentemente entrambe queste attitudini.

Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Ogni volta che capiterà un errore,
Io rimprovererò me stesso e pondererò a lungo:

Con tutti i mezzi farò qualunque cosa occorra

Affinché questo non accada mai più”.

Sforzati in qualsiasi causa faccia sorgere la potente consapevolezza costante che è la radice di questa pratica. Affidati ad attività quali lo stare in compagnia di insegnanti eccellenti e di compagni eccellenti, e al vasto apprendimento, che sono le cause di questa potente consapevolezza continuativa. Su questo filone Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

In una qualsiasi di queste situazioni
Io praticherò la consapevolezza costante”.
Con questo motivo aspira a incontrare insegnanti

E impegnati nelle attività appropriate. [446]

Riassumendo, devi studiare e discernere bene cosa l’addestramento del bodhisattva richiede che tu adotti o metta da parte; persevera poi gioiosamente nell’essere continuativamente consapevole in tutta la tua condotta di ciò che hai compreso riguardo cosa adottare e cosa mettere da parte. Quindi, è estremamente importante non errare riguardo a ciò in cui devi perseverare.
(d”) Come usare la perseveranza gioiosa per rendere la mente e il corpo idonei a compiere qualsiasi servizio.

Il metodo di usare la perseveranza gioiosa per rendere la mente e il corpo idonei a compiere qualsiasi servizio è il potere della maestria. Shantideva espone nel capitolo sulla coscienziosità [nel suo Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva] la necessità di apprendere gli addestramenti del bodhisattva; le conseguenze estremamente gravi se non ti addestri in questi una volta che {206} hai promesso di farlo; in che modo considerare le afflizioni come il nemico; e i modi di generare il coraggio che guarda alla asperità del combattere le afflizioni come ad un ornamento piuttosto che a un peso. Medita su questi prima di assumerti il compito di addestrarti negli atti del bodhisattva. Bloccando così tutte le inibizioni che ti impediscono di usare il tuo corpo e la tua mente per l’attività virtuosa, ergiti con gioia per tale compito. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Al fine di avere forza per ogni cosa

Prima di impegnarmi in qualsiasi attività

Ricorderò i consigli sulla coscienziosità
E poi mi ergerò volentieri per il compito.

Domanda: Che forma assumerà la perseveranza gioiosa prodotta da tali sforzi?

Risposta: Proprio come il vento trasporta un pezzo di cotone su e giù, un’energia gioiosa, entusiasta per la virtù, controlla il tuo corpo e la tua mente. Quando agisci con questa energia, la perseveranza gioiosa è ben insediata. Una volta che generi questo, conseguirai facilmente tutte le collezioni (di meriti). Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:

Proprio come il cotone sotto il potere
Di un vento che soffia va su e giù
Così io sarò trasportato dall’entusiasmo;

In questo modo compirò ogni cosa.

Benché tali compiti siano difficili, è sbagliato abbandonarli. Piuttosto, come dice Lode in Centocinquanta Versi, del glorioso Matrceta, tu devi sforzarti:

Lo stato sublime, difficile da raggiungere,
Non viene ottenuto senza avversità”.
Sapendo questo, hai intensificato la tua perseveranza gioiosa,

Senza preoccupazione per te stesso. [447]

(d’) Come praticare

Devi praticare ogni tipo di perseveranza gioiosa in assicurazione con le sei supremazie e tutte le sei perfezioni. La generosità della perseveranza gioiosa è stabilire gli altri nella perseveranza gioiosa dopo che ti ci sei stabilito tu stesso. Le restanti perfezioni sono in accordo con la spiegazione precedente.

(e’) Sommario

Il ricordo e la coltivazione della mente dell’illuminazione, la base degli atti del bodhisattva, ti ispirano ad addestrarti allo scopo di porre {207} tutti gli esseri viventi nella perseveranza gioiosa. Perciò accresci con costanza questa mente e poi aspira e addestrati nei metodi della perseveranza gioiosa aspirando a quelli posti ai livelli più alti. Inoltre, sforzati secondo la tua capacità nei metodi di apprendere la perseveranza gioiosa per un bodhisattva principiante. In particolare, blocca in modo efficace le varie forme di scoraggiamento, essendo queste unicamente soggette ad eliminazione tramite la perseveranza gioiosa. Indossa mentalmente la corazza della perseveranza gioiosa che è entusiasta riguardo a ciò che segue: la meta dell’illuminazione, l’obiettivo di realizzare la felicità e di eliminare la sofferenza di tutti gli esseri viventi, il periodo di tempo veramente lungo, le collezioni illimitate e le avversità incommensurabili. Sforzati in questa attitudine perché, come dice il Sutra delle Domande di Subahu, semplicemente generando il potente impeto di una tale risolutezza, tu accumuli una grande onda di meriti. Se non fai questo, non riesci ad ottenere il lignaggio Mahayana e sei anche continuamente macchiato da molte azioni scorrette. Quindi, anche in altre vite, troverai molto difficile apprendere gli atti del bodhisattva. Inoltre, dopo che sei diventato consapevole di tali cose, anche se non pratichi perfettamente, motivati in quella direzione. Se poi perseveri gioiosamente nella misura in cui sei capace, allora, come dice il Sutra delle Domande di Subahu, completerai velocemente la perfezione della perseveranza gioiosa nelle vite future, senza soffrire e con poca difficoltà.

Capitolo 14 La perfezione della stabilizzazione meditativa e della saggezza {209}

(v) Come addestrarsi nella perfezione della stabilizzazione meditativa

(a’) Cos’è la stabilizzazione meditativa
(b’) Come cominciare a coltivare la stabilizzazione meditativa

(c’) Le divisioni della stabilizzazione meditativa

(d’) Come praticare

(e’) Sommario
(vi) Come addestrarsi nella perfezione della saggezza

(a’) Cos’è la saggezza
(b’) Come cominciare la generazione della saggezza

(c’) Le divisioni della saggezza

(1’) La saggezza che conosce l’ultimo
(2’) La saggezza che conosce il convenzionale
(3’) La saggezza che conosce come agire per il benessere degli esseri viventi

(d’) Come praticare

(e’) Sommario
(v)
Come addestrarsi nella perfezione della stabilizzazione meditativa

La spiegazione di come addestrarsi nella perfezione della stabilizzazione meditativa ha cinque parti:

1. Cos’è la stabilizzazione meditativa
2. Come cominciare a coltivare la stabilizzazione meditativa [
448]

3. Le divisioni della stabilizzazione meditativa
4. Come praticare
5. Sommario

{210} (a’) Cos’è la stabilizzazione meditativa

La stabilizzazione meditativa è uno stato virtuoso della mente, perfettamente diretto a un solo punto, che sta fisso sul suo oggetto di meditazione senza distrazione verso altre cose. I Livelli del Bodhisattva dice:

È lo stato della mente perfettamente diretto a un solo punto – stabilizzato sulla virtù, e mondano o sovramondano – dei bodhisattva che hanno prima studiato e riflettuto sulle collezioni scritturali dei bodhisattva. Sia che sia orientato verso la serenità meditativa, verso l’insight (visione intuitiva penetrante), o verso entrambe come il sentiero che le congiunge, comprendi che questo stato della mente perfettamente diretto a un solo punto è la stabilizzazione meditativa dei bodhisattva.

E anche Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:

Avendo così generato la perseveranza gioiosa,

Poni la tua mente in concentrazione meditativa.
(b’)
Come cominciare a coltivare la stabilizzazione meditativa

Pensa ai benefici del coltivare la stabilizzazione meditativa e ai difetti del non coltivarla. Spiegherò questo nella sezione sulla serenità meditativa.

(c’) Le divisioni della stabilizzazione meditativa

In linea con la citazione di cui sopra [da Livelli del Bodhisattva], se suddividi la stabilizzazione meditativa secondo natura, ce ne sono due tipi: mondana e sovramondana; e se fai questo secondo l’orientamento, ce ne sono tre tipi [orientata verso la serenità, verso l’insight, o verso entrambe congiunte]. Se la suddividi secondo la funzione, ce ne sono tre tipi: stabilizzazione meditativa che stabilizza il corpo e la mente nella beatitudine nella vita presente, stabilizzazione meditativa che consegue buone qualità, e stabilizzazione meditativa che compie il benessere degli esseri viventi. La prima, la stabilizzazione meditativa che stabilizza il corpo e la mente nella beatitudine nella vita presente, consiste in tutte le stabilizzazioni meditative che generano la idoneità a compiere qualsiasi servizio mentale e fisico quando vi entri con equilibrio. La seconda stabilizzazione meditativa, che consegue le buone qualità, consiste in tutte le stabilizzazioni meditative che realizzano le buone qualità condivise con gli sravaka le conoscenze superiori, le liberazioni, le totalità, le maestrie, ecc. La terza, la stabilizzazione meditativa che consegue il bene degli esseri viventi, è la stabilizzazione meditativa che compie le undici attività per il benessere degli altri.

{211} (d’) Come praticare

Ogni volta che pratichi qualunque stabilizzazione meditativa virtuosa, lo fai in associazione con le sei supremazie e tutte le sei perfezioni. La generosità della stabilizzazione meditativa è mantenere tu stesso la stabilizzazione meditativa e quindi stabilire gli altri in essa. [449] Comprendi le altre perfezioni dalla spiegazione precedente.

(e’) Sommario

Il ricordo e la coltivazione della mente dell’illuminazione, la base degli atti del bodhisattva, è ciò che ti ispira ad addestrarti allo scopo di collocare tutti gli esseri viventi nella stabilizzazione meditativa incontaminata. Dopo aver accresciuto la stabilità di questa mente, aspira alle stabilizzazioni meditative elevate e addestrati in queste. Anche se sei incapace di sviluppare completamente le stabilizzazioni meditative, devi sforzarti di addestrarti di tanto in tanto nella concentrazione perfettamente diretta a un solo punto, secondo la portata della tua capacità. Questo perché se non fai così, sarai continuamente macchiato dal difetto di rompere i precetti, e anche in altre vite troverai difficile al massimo apprendere gli addestramenti per varcare le molte porte delle stabilizzazioni meditative dei bodhisattva. Mentre se non tralasci mai il tuo sforzo, anche in questa vita la tua mente diventerà costantemente meno distratta, rendendo veramente potente le tue accumulazioni di virtù. Nelle vite future, come dice il Sutra delle Domande di Subahu, tu avrai beatitudine fisica e mentale e una mente gioiosa, completando perciò facilmente la perfezione della stabilizzazione meditativa.

Non elaborerò ulteriormente qui perché spiegherò questo abbondantemente nella sezione sulla serenità meditativa.

(vi) Come addestrarsi nella perfezione della saggezza
Come addestrarsi nella perfezione della saggezza ha cinque parti:

1. Cos’è la saggezza
2. Come cominciare la generazione della saggezza

3. Le divisioni della saggezza
4. Come praticare
5. Sommario

(a’) Cos’è la saggezza
In generale, la saggezza è ciò che discerne a fondo lo stato ontologico dell’oggetto sotto analisi, ma in questo contesto, la saggezza si riferisce alla competenza nei cinque ambiti della conoscenza e così via. Livelli del Bodhisattva dice:

{212} Sappi che la saggezza dei bodhisattva è l’analisi minuziosa dei fenomeni che si occupa o si è occupata di tutto ciò che deve essere conosciuto e che opera focalizzandosi sui cinque ambiti della conoscenza – conoscenza buddhista, grammatica, logica, arti tecniche e medicina. [450]

Qui, “saggezza che si occupa” si riferisce alla saggezza che precede il raggiungimento dei livelli del bodhisattva, “saggezza che si è occupata” si riferisce alla saggezza successiva al raggiungimento di tali livelli.

(b’) Come cominciare la generazione della saggezza

Il modo di cominciare la generazione della saggezza è di contemplare i benefici del generare la saggezza e i difetti del non generarla. Dato che spiegherò i benefici e i difetti dell’avere o del mancare della saggezza (che conosce) la realtà, l’assenza del sé, nella sezione sull’insight (visione profonda), non elaborerò qui su questo. Ma discuterò un po’ i restanti tipi di saggezza.

Rispetto all’indicare i benefici della saggezza, la saggezza è la radice di tutte le buone qualità per questa e per le vite future. Come dice il protettore Nagarjuna nei Cento Versi sulla Saggezza (Prajna-sataka):

La saggezza è la radice di tutte le buone qualità,

Viste e ancora non viste.
Per conseguirle entrambe,
Abbraccia la saggezza.

La grande sorgente per ciò che cerchi
E per la liberazione è la conoscenza.

Perciò, stimandola dall’inizio,
Aderisci alla saggezza, la grande madre.

Come afferma il Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottomila Righe, la saggezza funziona come un occhio per le altre cinque perfezioni, generosità, ecc.: Ratna-guna-samcaya-gatha

Quando le altre perfezioni sono integrate dalla saggezza
Acquisiscono il loro occhio e realizzano il loro nome;
Proprio come un dipinto può essere completo ad eccezione degli occhi,

Ma finché gli occhi non sono disegnati, non si ottiene nessun salario.

Come la saggezza sia necessaria per le altre buone qualità è illustrato dall’esempio di un pezzo speciale di gioielleria fatto di oro fino, che toglie ancora di più il respiro quando è adornato da un prezioso smeraldo. Allo stesso modo, se l’ornamento d’oro delle cinque perfezioni, dalla generosità alla stabilizzazione meditativa, è adornato dalla saggezza, che è in grado di distinguere il giusto dallo sbagliato, esse (le perfezioni) diventano {213} magnificentissime, perché la saggezza le rende molto più pure. È simile al modo in cui la coscienza mentale, distinguendo i meriti e i difetti negli oggetti delle cinque facoltà sensoria- li (la facoltà visiva, ecc.), ti fa impegnare in ciò che deve essere adottato o respingere ciò che deve essere messo da parte. [451] Questo è ciò che dice il Compendio delle Perfezioni del glorioso Aryasura:

I meriti della generosità e così via
Sono più potenti quando la saggezza è il loro signore

Proprio come un assortimento di preziosi d’oro fino

Splende più vivamente quando vi sono inseriti dei gioielli.

È questa saggezza che rende vasta
La capacità di ogni persona che abbia come obiettivo la virtù,

Proprio come il potere addizionale della mente mostra chiaramente I rispettivi oggetti delle facoltà sensoriali.

Similmente, la saggezza è cruciale anche per le altre facoltà come la fede e così via. Quando la saggezza è presente come un signore, la tua generosità, fede, ecc. comprendono bene il merito della virtù e i difetti dell’avarizia e via di seguito; così diventi abile nell’eliminare le afflizioni e nell’accrescere le buone qualità. Il Compendio delle Perfezioni afferma:

Tra le varie facoltà della fede e così via,
La saggezza è il capo, come la mente lo è per le facoltà sensoriali.
Con la saggezza come signore, tu sai cosa è un errore e cosa è un merito, Così sei abile nel metodo di eliminare le afflizioni.

I bodhisattva dipendono dalla saggezza per purificare le altre cinque perfezioni – generosità, ecc. Anche quando danno la loro carne a qualcuno che la chiede, essi non sono toccati da pensieri di orgoglio, scoraggiamento, ecc. È come se stessero prendendo una talea da una pianta medicinale. Questo perché la loro saggezza rende manifesta la realtà. Con la saggezza che vede i problemi sia dell’esistenza ciclica che della pace del nirvana, essi completano la disciplina etica per il benessere degli altri; così praticano la pura disciplina etica. Tra- mite la saggezza, conoscono i difetti dell’impazienza e i meriti della pazienza e quindi disciplinano le proprie menti, così non sono sopraffatti dalla sofferenza e dalle concezioni errate di altri su di essi. Con la saggezza, comprendono bene ogni cosa in cui perseverano gioiosamente; perciò la loro perseveranza reca grande successo sul sentiero. E tramite la saggezza basata sul ragionamento essi realizzano il supremo diletto e la beatitudine della stabilizzazione meditativa che è fissa {214} sul significato della realtà. [452] Il Compendio delle Perfezioni afferma:

Una volta che i bodhisattva hanno aperto l’occhio chiaro della saggezza, Anche quando danno la loro carne senza pensarci,
Non si sentono mai eccitati o depressi per questo.
Come se stessero tagliando una pianta medicinale.

Ed anche:

Gli intelligenti non praticano la disciplina etica per i loro scopi;

Essi vedono i difetti nella prigione dell’esistenza ciclica
E aspirano a liberare il mondo intero da essa.
Così non la praticano per scopi mondani.

Ed anche:

Il male fatto ai saggi non è dannoso
Perché (i saggi) possiedono la buona qualità della pazienza,

Come il migliore degli elefanti veramente addomesticati

Che sono pazienti per molti compiti diversi.

La perseveranza da sola termina nello sfinimento;
Se aiutata dall’alleato, la saggezza, raggiunge grandi scopi.

Ed anche:

Come potrebbero il supremo diletto e la beatitudine di tali stabilizzazioni meditative Essere stabilite nelle menti di gente rozza che fa affidamento
Sul ragionamento che l’ha condotta su un sentiero sbagliato
Che è inquinato dal grande difetto degli errori accumulati?

Due buone qualità che possono sembrare escludersi l’una l’altra si dimostrano non contraddittorie per coloro che hanno la saggezza. Quando i bodhisattva diventano monarchi universali con autorità sul mondo intero, non cadono però sotto il controllo degli oggetti sensoriali. Questo è il potere dell’avere come ministro del re la saggezza. Similmente, l’amore dei bodhisattva che vedono gli esseri viventi con affetto è intenso, ma non è mescolato neppure con una traccia di attaccamento; benché abbiano una compassione duratura e veramente vigorosa, che non può sopportare che gli esseri viventi soffrano, essi (i bodhisattva) non hanno la pigrizia di essere sopraffatti dall’angoscia e per tale ragione di non avere l’entusiasmo per la virtù; essi hanno gioia incommensurabile, ma le loro menti sono libere dall’instabilità che li distrarrebbe dal loro punto focale; e possiedono con continuità grande imparzialità, ma {215} non trascurano neppure per un momento il benessere di tutti gli esseri viventi. La saggezza fa tutto questo, perché è ciò che rimuove gli impedimenti al raggiungimento di una forza bilanciata in queste buone qualità. Pertanto il Compendio delle Perfezioni afferma:

Anche i bodhisattva che possiedono grandi regni,
Che hanno oggetti dei sensi simili alle sostanze divine,
Restano incorrotti nella loro vera natura. [
453]
Questo è il potere di avere come loro ministro la virtù della saggezza.

Il loro amore, inseparabile dall’aiutare gli altri,
È completamente libero dalla macchia dell’attaccamento.
La loro compassione, incapace di sopportare che gli altri soffrano, Non soccombe mai alla pigrizia dovuta al peso dell’angoscia.

Possedendo la gioia suprema, non si allontanano dal reale.
La loro grande imparzialità non trascura mai il bene degli esseri.

La grande saggezza rimuove tutto ciò che agisce in opposizione

A queste buone qualità, e perciò le abbellisce.

Anche la Lode in Onore di Colui che è Degno di Onore (Varnaha-varna-stotra), di Matrceta, dice:

Senza rifiutare la natura reale,
Tu sei in accordo anche col convenzionale.

Perciò non devi abbandonare la natura reale che dà grande certezza riguardo

al fatto che non c’è (cioè non esiste in senso ultimo) neppure un atomo di ciò che il tuo processo cognitivo apprende come segni di vera esistenza. E tu sei anche in accordo e non contraddici il convenzionale che dà profonda certezza del fatto che gli effetti sorgono dalle loro rispettive cause e condizioni interne ed esterne. Per gli altri (che non hanno saggezza) queste cose sembrano escludersi vicendevolmente, ma per quelli che hanno saggezza, c’è compatibilità e assenza di contraddizione. La Lode in Onore di Colui che è Degno di Onore afferma:

Riguardo alle tue proscrizioni e proibizioni,

Parte della tua parola è definitiva
Mentre parte non lo è,
Ma tra queste non c’è contraddizione.

I due fatti, che ci siano molte dissomiglianze nelle proscrizioni e nelle proibizioni tra i veicoli superiore e inferiore e tra i sutra e i tantra, e che tutte queste siano pratiche di una singola persona, sono contraddittori per quelli che sono confusi e mancano del potere dell’intelligenza di vedere il significato inteso dalle innumerevoli {216} scritture. Tuttavia, tramite la saggezza, la persona colta sa che queste non si escludono vicendevolmente.

Ci sono cose illimitate che le persone non sagge vedono come contraddittorie e che i saggi vedono senza contraddizione le presentazioni delle due verità e le molte prescrizioni in una scrittura che sono proibizioni in altre e viceversa. Dire che la saggezza distingue il non contraddittorio significato inteso al di là di esse è la lode senza pari della saggezza. [454] In breve, tutte le buone qua- lità vengono dalla saggezza. Il Compendio delle Perfezioni dice:

Com’è meraviglioso che tali cose eccellenti vengano dalla saggezza

Che è come una madre che ama suo figlio.

I dieci poteri del sugata, le più eccellenti tra le forze;

Tutte le attività superiori, senza uguali;
E tutte le altre collezioni di virtù nella loro interezza

Sorgono sulla base di tale saggezza come causa.

Le arti e i migliori tesori di tutti i mondi;
La varietà della sacra erudizione che è come un occhio;

Protezioni, consapevolezze, mantra e così via;
I diversi attributi degli insegnamenti che espongono questi;

La moltitudine di enumerazioni; e le porte della liberazione;

Tutti quei tipi di servizio al mondo
Che mostrano il grande potere dei figli del conquistatore,

Tutte (queste cose) sorgono dal potere della saggezza.

I difetti del non avere la saggezza sono come segue.

Senza saggezza, la generosità e le altre perfezioni è come se fossero cieche.

Il Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottomila Righe Ratna-guna-samcaya-gatha afferma:

Come potrebbero miliardi di persone cieche senza una guida,
Che non conoscono la via, entrare nella città?
Quando queste cinque perfezioni mancano della saggezza, sono cieche;

Poiché non hanno guida, non possono raggiungere l’illuminazione.

Di conseguenza, la generosità e le altre perfezioni non diventano pure, e tu non trovi la visione corretta.

Il Compendio delle Perfezioni afferma:

Se quelli intenti al frutto finale mancano di saggezza,
La loro generosità non li purifica. Il Buddha disse:
“Dare per amore degli altri è generosità suprema”.
Gli altri tipi di dare servono solo ad accrescere la propria ricchezza.

Ed anche:

La disciplina etica non diventa pura, {217}
A meno che la luce della saggezza non disperda l’oscurità.
La disciplina etica senza saggezza di solito
Viene macchiata dalle afflizioni per via della comprensione difettosa.

Ed anche:

Se la tua mente non si raccapezza

per via del difetto dell’intelligenza che sbaglia,

Tu non sei interessato a mantenere la virtù della pazienza,
Conservi l’avversione a soppesare il merito e il difetto,
E sei come un re senza valore che diventa famoso. [
455]

Ed anche:
Per gli adepti, la saggezza è lodata come la più importante;

Nient’altro è così sottile e profondo.
Senza saggezza, tu non ti orienti diritto verso il sentiero mentale

Che non è oscurato dai difetti del desiderio.

Ed anche:

Senza mantenere la perseveranza gioiosa sulle vie della saggezza,

La tua visione non diventerà pura.

Qui, il “re che diventa famoso” si riferisce a un re senza valore per il quale la fama arriva una volta, ma poi declina.

Tu non respingi l’oscurità della confusione dell’illusione fino a quando non risplende la grande luce della saggezza, ma quando questa risplende, tu getti via l’oscurità; perciò devi fare uno sforzo per generare la saggezza con qualunque capacità e forza tu abbia.

Il Compendio delle Perfezioni dice:

Come l’albeggiare della grande luce del sole,
Sorge l’enorme potere della luce della saggezza
E l’oscurità che vela le menti degli esseri
Viene completamente dissolta, e di essa resta solo il nome.

Ed anche:

Perciò, con tutto il potere a tua disposizione,

Lavora duro ai metodi per produrre tale saggezza.

Quali sono le cause della confusione? Esse sono: affidarsi a cattivi amici; la pigrizia; l’indolenza; il sonno eccessivo; non provare piacere nell’analisi e nel discernimento; mancanza di interesse per la vasta varietà dei fenomeni; l’orgoglio del pensare: “Io so” quando non sai; le maggiori visioni errate; e l’essere scoraggiati e pensare: “Uno come me non può fare questo”, e così non provare piacere nell’affidarsi all’erudito. Il Compendio delle Perfezioni dice:

La pigrizia, l’indolenza e l’affidarsi a cattivi amici, {218}
L’essere governati dal sonno, non (aver) attrazione per il discernimento,

Non (avere) interesse per la saggezza sublime al massimo del Saggio, Indagare sotto l’influenza di falso orgoglio,

Mancare della fede che fa affidamento sulle persone erudite
Per attaccamento al sé (derivante) da sentimenti di inadeguatezza,

Il grande veleno dei falsi concetti che sono visioni errate –

Queste sono le cause della confusione.
Perciò, come dice il
Compendio delle Perfezioni:

Servi e venera un guru degno di fiducia,

E studia per conseguire la saggezza.

Una volta che ti affidi a una persona colta, devi studiare secondo le tue capacità, perché se non studi non produrrai la saggezza che sorge dallo studio e la saggezza che sorge dalla riflessione, per cui non saprai su cosa meditare. [456] E se studi produrrai la saggezza che sorge dalla riflessione, pensando al significato di ciò che hai studiato, e da questo otterrai vasta saggezza che sorge dalla meditazione. Di nuovo, il glorioso Aryasura dice:

Il poco studio è come la cecità, tu non sai come meditare.
Senza studio, cosa potrebbe esserci su cui riflettere?
Perciò, a causa del fare lo sforzo di studiare
Tu mediti in conformità alla riflessione e di conseguenza ottieni vasta saggezza.

Anche il Venerabile Maitreya dice nel Continuum Sublime:

Si dice che le concettualizzazioni delle tre sfere
Sono oscurazioni cognitive,
Mentre si dice che le concettualizzazioni come l’avarizia

E cose simili sono oscurazioni afflittive.

Solamente la saggezza è la causa
Della loro eliminazione, nient’altro.
Perciò la saggezza è suprema.

Lo studio è la sua base,

Quindi lo studio è supremo.

E il Compendio degli Addestramenti in Versi (Siksa-samuccaya-karika), di San- tideva, dice:

Sii paziente e poi studia;
Stai in una foresta, e poi
Persevera nell’equilibrio meditativo.

Il suo auto-commentario [Compendio degli Addestramenti] a questo {219}

Con l’impazienza, ti scoraggi e non puoi sopportare, perciò la tua perseveranza nello studio, ecc. declina. E senza studio tu non conosci i mezzi né per la stabilizzazione meditativa né per rimuovere le afflizioni. Perciò, senza scoraggiarti, studia.

E Formula delle Domande di Narayana (Narayana-pariprccha-dharani) dice anche:

Proprio così, figlio di buon lignaggio; se studi, la saggezza arriverà. Se possiedi la saggezza, le afflizioni verranno calmate. Una volta che non hai afflizioni, i demoni non avranno una possibilità con te.

Le scritture e il ragionamento stabiliscono quanto segue: coloro che desiderano praticare appropriatamente l’insegnamento hanno bisogno di un ampio studio delle scritture senza macchia e dei loro commentari, la causa insuperabile che dà origine alla saggezza che distingue minuziosamente i fenomeni, che è la sacra forza vitale del sentiero. [457] Tuttavia, non conseguire la saggezza quando pensi che un ampio studio sia necessario per svilupparla, è semplice- mente il tuo difetto di non essere convinto che hai bisogno della meditazione analitica della saggezza che discerne quando arriva il momento di praticare, e di avere la convinzione errata secondo cui la meditazione analitica non è necessaria. Pertanto, quelli tra voi che vogliono ciò che è meglio per voi dovrebbero eliminare una tale convinzione errata come se si liberassero di un veleno. Naljor-ba-chenbo disse:

Jo-wo-pa, quando arriva (il momento) di realizzare lo stato di illuminazione onnisciente, sia che tu mostri o che tu nasconda il fatto che hai studiato solo un manuale, non puoi andare da nessuna parte senza leggere una quantità di libri pari al carico di uno yak.

Pu-chung-wa collocò un testo aperto accanto al suo cuscino e disse:

Noi dobbiamo apprendere i testi, perciò, anche se non ottieni una opportunità di leggerli, formula il desiderio di leggerli. Se qualcuno ha detto che dovresti praticare l’insegnamento senza comprenderlo, come faresti?

Bo-do-wa disse tre volte a un monaco di Jen-nga-wa che lo stava scortando a una breve distanza: “Tu ti stai divertendo troppo”. Poi continuò:

Tu fai affidamento sul mio insegnante che è come il cielo che copre la terra, perciò non sbavare su altri insegnanti. Dal momento che non devi {220} leggere i testi radice e i loro commentari e segnare i passaggi corrispondenti, non hai una gran quantità di lavoro. Tu sei felice perché non pensi a causa ed effetto, men- tre lavori a certe attività per mezzo di certe pratiche tantriche. E puoi essere soddisfatto di queste cose?

Sha-ra-wa disse:

I tuoi studi non sono finiti finché non diventi un Buddha. Sono finiti quando sei un Buddha.

Ga-ma-pa disse:

Alcuni dicono: “Quando pratichi gli insegnamenti, che bisogno c’è della conoscenza” e degenerano. Questa idea è un vero pericolo per quelli di noi che hanno studiato poco. Altri dicono: “Se cerchi veramente (di praticare), non hai bisogno della conoscenza”. Questo è veramente pericoloso. Se stai facendo un grande sforzo nell’insegnamento, la conoscenza è richiesta; dal momento che non viene completata in questa breve vita, dobbiamo decidere risolutamente: “Io studierò in continuazione per molte vite senza interrompere la successione di vite dotate di tempo disponibile e opportunità”. Alcuni pensano che i meditanti non abbiano bisogno di studiare, (e che) solo quelli che spiegano gli insegnamenti ne abbiano bisogno. Ma quelli che spiegano gli insegnamenti e non studiano corrono semplicemente il rischio di peccare, mentre è precisamente il meditante che deve studiare per evitare di deviare dal sentiero. [458]

Pertanto, devi essere convinto che la saggezza e lo studio che ne è la causa sono indispensabili per la pratica appropriata. Inoltre, a meno che tu non raggiunga la certezza del bisogno della meditazione analitica quando pratichi, sarà difficile che tu arrivi a qualcosa.

Anche alcuni eruditi molto stimati, (ben informati) sulle collezioni scritturali sostengono: “Comprendi che lo studio è o meramente un preliminare alla pratica o un sfondo, come le montagne a tergo di una vallata, ma non le istruzioni vere e proprie. Per questa ragione, tu hai bisogno della pratica per raggiungere velocemente la buddhità e dello studio per beneficiare l’insegna- mento del Buddha”. Questo è non senso contraddittorio. Ci sono due tipi di insegnamento: l’insegnamento come scritture e l’insegnamento che è stato messo in pratica; il primo rende note le procedure per la pratica e il secondo è assimilare la pratica dopo aver compreso le procedure. Perciò, fare la pratica senza errore è il miglior modo per sostenere l’insegnamento. Inoltre, sostenere senza errore l’insegnamento nel senso di pratica dipende da una comprensione senza errore dell’insegnamento scritturale.

Perciò, non va bene dimenticare nel momento della pratica ciò che hai studiato, perché devi prima conoscere molti insegnamenti e poi mettere in pratica il loro vero significato quando arriva il momento di farlo. {221} Anche se non comprendi gli insegnamenti quando cominci, non scoraggiarti, ma sforzati di studiarli secondo la tua capacità mentale, per quanto è possibile, sia che questa sia poca o molta. Non fare dello studio e della pratica (due) cose separate. Piuttosto, proprio ciò che pratichi deve essere esattamente ciò su cui prima studi e rifletti. I bodhisattva principianti devono con certezza dipendere da una singola procedura del sentiero: una pratica che non sia sbilanciata da una parte ma che sia completa in tutti gli aspetti del sentiero. Quando la loro capacità mentale è ridotta, si impegnano a condizionarsi proprio a questo processo di studio seguito dalla pratica. Se la loro capacità mentale è grande o se, benché all’inizio limitata, è diventata più grande attraverso il condizionamento, essi con continuità si espandono su quello stadio del sentiero che conoscono, procedendo in connessione con tutte le scritture e i loro commentari senza macchia. Non c’è bisogno per loro di inseguire qualcos’altro da studiare al di là di queste cose. [459]

Perciò, se le istruzioni sono accurate e complete, allora, benché riassunti, tutti i punti chiave dei sentieri del sutra e del tantra e i sentieri dei veicoli più alto e più basso devono essere inclusi; una volta che sono stati spiegati a fondo, tu devi essere in grado di passare attraverso tutti gli insegnamenti. Fin quando non raggiungerai qualcosa del genere, è possibile compiacersi di qualche porzione della tua pratica, ma è impossibile avere la certezza sui punti chiave della pratica per il corpus completo degli insegnamenti.

Di conseguenza, affidati a insegnanti e compagni eccellenti. Fai della pura disciplina etica una base alla quale affidarti. Ascolta ripetutamente le istruzioni, fai quattro sessioni di meditazione, e quindi sostieni l’oggetto di meditazione e i suoi aspetti soggettivi. Dopo aver fatto ferventi suppliche alle deità e ai guru, applicati con sforzo a tutte le cause dell’impegnarsi da molte prospettive nell’accumulare le collezioni e purificare le oscurazioni. Se fai questo, mature- rai profondamente la certezza che le buone qualità aumenteranno con costanza nella tua mente.

Come dissero gli eccellenti esseri del passato:

Rendi completamente chiari nella tua mente tutti gli insegnamenti che hai udito in precedenza. Devi riflettere ripetutamente su di essi, valutarli e ponderare su di essi. Quando ti sei permesso di dimenticare gli insegnamenti, non c’è nessun guadagno nell’imparare a stabilizzare la tua attenzione su un oggetto di meditazione. I migliori meditanti sono i migliori insegnanti. I meditanti mediocri diventano insegnanti mediocri. Tu hai bisogno di conoscenza dell’insegnamento e di meditazione commisurata, che procedono insieme verso livelli sempre più grandi.

{222} Una volta che ottieni una ferma certezza da tali riflessioni, non presti attenzione quando i cattivi amici dicono: “Tutti i pensieri, virtuosi e non vir- tuosi, sono concettualizzazioni e sono perciò da eliminare”, ma pensi piuttosto: “Gli insegnamenti non dicono questo, né lo asserisce il mio maestro”. Altrimenti, se sei una persona che ha una piccola fede ma non ha saggezza, sei come il primo fronte dell’acqua che scorre velocemente giù dalla collina: vai ovunque tu sia condotto, prendendo come vera qualsiasi cosa detta; vuoi gridare quando vedi gli altri gridare, vuoi ridere quando vedi gli altri ridere.

(c’) Le divisioni della saggezza
La presentazione delle divisioni della saggezza ha tre parti:

1. La saggezza che conosce l’ultimo [460]
2. La saggezza che conosce il convenzionale
3. La saggezza che conosce come agire per il benessere degli esseri viventi

(1’) La saggezza che conosce l’ultimo
La saggezza che conosce l’ultimo conosce la realtà dell’assenza del sé, sia per mezzo di un concetto che in modo diretto.
(2’)
La saggezza che conosce il convenzionale

La saggezza che conosce il convenzionale è la saggezza che è competente nei cinque ambiti della conoscenza. L’Ornamento per i Sutra Mahayana dice:

Senza fare sforzi nei cinque ambiti della conoscenza,
Perfino i supremi esseri nobili non raggiungono l’onniscienza. Perciò devono fare sforzi per questi, così da confutare gli altri, Aver cura degli altri e conoscere ogni cosa.

Gli ambiti sono distinti dai diversi tipi di scopi per i quali li si deve perseguire.

Per confutare quelli che non credono nell’insegnamento, tu ricerchi la conoscenza della grammatica e della logica. Per aiutare quelli che ci credono, tu porti avanti la conoscenza delle arti e della medicina. Per conseguire la conoscenza di tutto per te stesso, tu ti dedichi alla conoscenza buddhista. Ma per raggiungere la buddhità, non ci sono tali distinzioni tra di esse, tu devi dedicarti a tutti gli ambiti della conoscenza.

(3’) La saggezza che conosce come agire per il benessere degli esseri viventi

La saggezza che conosce come agire per il benessere degli esseri viventi, conosce il modo di realizzare in modo irreprensibile il benessere degli esseri nelle loro vite presenti e future.

{223} (d’) Come praticare

Quando sviluppi i tre tipi di saggezza, lo fai in associazione con le tre supremazie e tutte e sei le perfezioni. La generosità nella saggezza è stabilire gli altri nella saggezza dopo esserti stabilizzato in essa tu stesso. Le restanti perfezioni sono come presentate prima.

(e’) Sommario

Anche se hai la saggezza che percepisce la vacuità, questo non diventa un atto del bodhisattva senza la mente dell’illuminazione; perciò accresci costantemente la mente dell’illuminazione, la base degli atti del bodhisattva. Successivamente, aspira alla saggezza di quelli ai livelli elevati e poi addestra in essa la tua mente. Da questo momento devi sforzarti di produrre i tre tipi di saggezza, il metodo per completare la impareggiabile, grande collezione di sublime saggezza, e devi studiare. Questo perché, se non lo fai, contraddici il precetto principale e sarai allora distrutto dagli errori e dalle infrazioni; anche nelle vite future non proverai piacere in un’ampia erudizione. Di conseguenza, sarai incapace di apprendere gli addestramenti del bodhisattva. [461] Mentre, se in questa vita tu ti sforzi nei metodi per sviluppare la saggezza, previeni le infrazioni del non addestrarti nelle sei perfezioni come promesso, poi in altre vite pure, come dice il Sutra delle Domande di Subahu, sarai facilmente in grado di com- pletare la perfezione della saggezza.

Al giorno d’oggi, tra le sei perfezioni, il punto centrale sia del sentiero del sutra che di quello del tantra, esistono in misura minima gli stadi della pratica della stabilizzazione meditativa, ma gli stadi della pratica delle altre cinque perfezioni sono scomparse. Pertanto io ho spiegato i punti chiave della loro pratica in forma abbreviata e una piccola parte del metodo per generare la conoscenza certa di esse. Più avanti, insegnerò a fondo due argomenti che vengono dai testi classici: gli stadi del come praticare la saggezza che osserva la natura reale e la diversità dei fenomeni e gli stadi della pratica della serenità meditativa, che è stabilizzazione meditativa.

Tutti i bodhisattva che raggiungeranno la buddhità la otterranno affidandosi alle sei perfezioni. I Livelli del Bodhisattva dice questo enfaticamente alla conclusione della sue discussioni di ciascuna delle sei perfezioni. Quindi, queste sei perfezioni devono essere conosciute come il sentiero unico calcato dai bodhisattva del passato, del presente e del futuro, e {224} poiché queste sei sono il grande oceano di tutte le virtù, esse sono il perfetto sommario dei punti chiave della pratica. I Livelli del Bodhisattva afferma:

I bodhisattva che raggiungono l’insuperabile perfetta illuminazione tramite queste sei perfezioni sono chiamati grande fiume, grande oceano di virtù; la generosità e così via sono le cause più preziose di tutte le cose eccellenti per tutti gli esseri viventi. Di conseguenza, non c’è niente di paragonabile al completamento incommensurabile delle collezioni di meriti e sublime saggezza e del loro frutto di insuperabile, perfetta illuminazione. [462]

Capitolo 15 Aiutare gli altri a maturare: i quattro modi di radunare discepoli {225}

(b) Addestrarsi nei quattro modi di radunare discepoli che aiutino gli altri a maturare

(i) Cosa sono i quattro modi di radunare discepoli
(ii) La ragione per cui si è convenuto che siano quattro
(iii) Le loro funzioni

(iv) Il bisogno, per quelli che radunano un seguito, di fare affidamento su di esso

(v) Una spiegazione alquanto elaborata
(b)
Addestrarsi nei quattro modi di radunare discepoli che aiutino gli altri a maturare

Addestrarsi nei quattro modi di radunare discepoli che aiutino gli altri a maturare ha cinque parti:

1. Cosa sono i quattro modi di radunare discepoli

  1. La ragione per cui si è convenuto che siano quattro

  2. Le loro funzioni

  3. Il bisogno, per quelli che radunano un seguito, di fare affidamento su

    di esso

  4. Una spiegazione alquanto elaborata

(i) Cosa sono i quattro modi di radunare discepoli

(1) La generosità è come spiegata in precedenza nella sezione su questa perfezione.372 (2) La parola piacevole è insegnare le perfezioni ai discepoli. {226} (3) Lavorare agli obiettivi è mettere i discepoli a lavorare sugli obiettivi come sono stati insegnati e coinvolgerli nel farsi carico correttamente di questi obiettivi. (4) Coerenza del comportamento è stabilizzare te stesso proprio negli obiettivi in cui hai stabilito gli altri, e quindi addestrarti in essi. L’Ornamento per i Sutra Mahayana dice:

La generosità è come (spiegata) prima; insegnare le perfezioni, Coinvolgere gli altri nel farsi carico di esse, e coinvolgere te stesso, (Questi) sono rispettivamente: la parola piacevole, lavorare agli obiettivi, E la coerenza del comportamento.
(ii) La ragione per cui si è convenuto che siano quattro

Domanda: Perché i modi di raccogliere discepoli sono fissati (nel numero) di quattro?

Risposta: Al fine di raccogliere un seguito di discepoli per stabilirli nella virtù, bisogna che prima loro ne abbiano piacere. Questo, inoltre, dipende dal fatto che tu dia loro cose materiali, offrendo benefici ai loro corpi. Così com- piaciuti, essi devono per prima cosa sapere come connettersi al sentiero. Vale a dire, che usando parole piacevoli per spiegare l’insegnamento, tu fai in modo che mettano da parte l’ignoranza e il dubbio, e che poi apprendano corretta- mente gli obiettivi. Una volta che hanno compreso questi, tu fai sì che compia- no la virtù lavorando a questi obiettivi. Tuttavia, se non hai realizzato tu stesso la virtù, quando dici agli altri: “Tu devi impegnarti in questo, tu devi rifiutare quello”, essi diranno: perché dici agli altri ‘realizza questo obiettivo’ quando non lo realizzi tu stesso? Tu hai ancora bisogno di qualcuno che ti corregga”. Non ascolteranno quello che devono praticare. Ma se tu stesso pratichi, loro penseranno: “Questa persona è stabilita nella virtù verso cui ci sta conducendo; perciò di sicuro riceveremo beneficio e felicità se noi la realizziamo”. Essi quindi o si impegneranno in essa ex-novo, oppure (per quelli che già sono impegnati in essa) non la rifiuteranno e si stabilizzeranno in essa. [463] Perciò devi essere coerente nel tuo comportamento per questo. L’Ornamento per i Sutra Mahayana dice:

Sappi che i modi di radunare discepoli sono quattro: 1 Un metodo per dare beneficio, 2 coinvolgere gli altri nel Comprendere gli insegnamenti, 3 coinvolgerli nello Impegnarsi, e 4 coinvolgere te stesso allo stesso modo.

(iii) Le loro funzioni

Domanda: Cosa fanno per i discepoli questi quattro modi di radunare discepoli? Risposta: La generosità fa di loro dei recipienti idonei ad ascoltare l’insegnamento, perché {227} li rende felici con la persona che lo spiega. La parola piacevole fa prendere loro interesse per l’insegnamento che deve essere dato, perché dà loro una comprensione dettagliata degli obiettivi e disperde i loro dubbi. Lavorare agli obiettivi li fa praticare in conformità con ciò che è stato insegnato loro. La coerenza del comportamento fa sì che quelli che si sono impegnati negli insegnamenti non li rifiutino ma li pratichino per molto tempo. L’Ornamento per i Sutra Mahayana dice:

Tramite il primo essi diventano recipienti;

Tramite il secondo, prendono interesse;

Tramite il terzo praticano;
Tramite il quarto si addestrano.

(iv) Il bisogno, per quelli che radunano un seguito, di fare affidamento su di esso

Poiché i Buddha hanno dichiarato che questi quattro modi di radunare i discepoli sono ciò che raggiunge tutti gli obiettivi di tutti i discepoli e che sono il metodo superbo, quelli che radunano un seguito devono affidarsi ad essi. L’Ornamento per i Sutra Mahayana afferma:

Quelli impegnati nel radunare un seguito

Si affidano a questo mezzo;
Esso è lodato come il metodo superbo,

Che raggiunge tutti gli obiettivi per tutti.

(v) Una spiegazione alquanto elaborata

Ci sono due tipi di parola piacevole. Il primo, la parola piacevole associata alle usanze mondane, significa che tu prima assumi una chiara espressione libera da ira, fai un sorriso, e poi compiaci gli esseri viventi in modi adatti al mondo, come chiedere per sapere della loro salute, ecc. Il secondo tipo, la parola piacevole associata a presentare il perfetto insegnamento, significa che istruisci gli esseri viventi nell’insegnamento, per il loro beneficio e felicità, cominciando con gli insegnamenti per il loro beneficio e felicità, con gli insegnamenti sullo sviluppo della fede, disciplina etica, studio, generosità, e saggezza.

Le vie principali della parola piacevole sono come segue. A un nemico che vorrebbe ucciderti, tu dici parole utili senza difetto nel tuo cuore. Con quelli dall’intelligenza veramente dura, tu affronti la sfida, dando instancabilmente discorsi sull’insegnamento e facendoli aderire alla virtù. [464] Agli esseri deviati che ingannano i loro maestri, abati, ecc., e si dedicano a cose sbagliate, parli piacevolmente con parole utili e senza rabbia, insegnando anche alle persone più difficili. Per far sì che le persone le cui menti non sono mature possano eliminare le oscurazioni e rinascere in regni felici, fai loro dei {228} discorsi sulle pratiche preliminari: generosità e disciplina etica. Alle persone dalle menti mature, che sono libere da oscurazione e che possiedono uno stato d’animo gioioso, tu riveli il principale e perfetto insegnamento delle quattro nobili verità. Incoraggi i capi famiglia e i rinuncianti negligenti ad essere coscienziosi, e a quelli che hanno dubbi parli in modo elaborato e spieghi loro l’insegnamento per sciogliere i loro dubbi.

Lavorare agli obiettivi è duplice: portare gli immaturi alla maturità e liberare i maturi. È anche presentato in tre parti, come segue: (1) Coinvolgere le persone nel farsi carico degli obiettivi di questa vita è fare in modo che impieghino mezzi coerenti con gli insegnamenti per acquisire, proteggere e accrescere le loro risorse. (2) Coinvolgere le persone nel farsi carico degli obiettivi delle vite future significa stabilire le persone nella vita di un rinunciante che vive come un mendicante, dopo che queste persone si sono liberate dai possessi. Benché sia certo che questo porta felicità nelle vite future, non è certo che lo faccia in questa vita. (3) Coinvolgere le persone nel farsi carico degli obiettivi sia di questa vita che delle vite future significa fare in modo che i capi famiglia e i rinuncianti si occupino della libertà dall’attaccamento mondano e sovramondano, perché questo genera l’idoneità fisica e mentale a compiere qualsiasi servizio nella vita presente, e il conseguimento di una deità purificata e del nirvana nel futuro.

Lavora agli obiettivi anche quando è veramente difficile. È difficile indurre a intraprendere la virtù quelli che precedentemente non hanno accumulato radici di virtù. E’ difficile lavorare agli obiettivi con quelli che hanno grandiose risorse, perché questi vivono in una situazione in cui ci sono così tante condizioni di base per non essere coscienziosi. Ed è difficile lavorare agli obiettivi con quelli che sono indottrinati da visioni di filosofi non-buddhisti, perché essi sono ostili all’insegnamento e, a causa della loro stoltezza, non comprendono il ragionamento. [465]

Riguardo agli stadi del lavorare agli obiettivi, fai prima in modo che quelli con un’intelligenza da bambini seguano facili istruzioni personali. Poi, quando la loro comprensione ha raggiunto un livello intermedio, fai loro seguire istruzioni personali intermedie. Infine, quando la loro saggezza si è gradualmente espansa, fai loro seguire l’insegnamento profondo e istruzioni personali sottili.

Coerenza del comportamento significa che mantieni le pratiche uguali o superiori a quelle in cui stabilisci gli altri. Di conseguenza, anche se in qualunque cosa tu faccia devi prima focalizzarti sul benessere degli esseri viventi e non perdere la tua determinazione risoluta per il benessere degli altri, {229} tu devi disciplinarti in conformità con queste attività perseguite. Lode delle Qualità Infinite Gunaparyanta-stotra di Triratnadasa, dice:

Alcuni che sono indisciplinati usano parole ragionevoli, ma
Contraddicono queste parole, perciò sono detti “incapaci di aiutare gli altri a

disciplinare se stessi”.
Sapendo questo, tu hai messo tutti gli esseri viventi nel tuo cuore.

E hai lottato per disciplinare te stesso laddove in precedenza ti era mancata la disciplina.

I quattro modi di radunare discepoli comprendono anche due categorie: radunare discepoli tramite cose materiali e radunare discepoli tramite l’insegnamento. Dare cose materiali è il primo dei quattro modi di radunare discepoli. I restanti tre modi su quattro sono inclusi nel secondo, radunare discepoli tramite l’insegnamento. Inoltre, questa ultima categoria include l’insegnamento degli oggetti di meditazione, l’insegnamento come messo in pratica, e l’insegnamento di purificarsi nel praticare questi due. L’Ornamento per i Sutra Mahayana afferma:

I quattro modi di radunare discepoli
Sono indicati come due modi di raccolta:
Tramite cose materiali e tramite l’insegnamento,
Che significa presentare gli oggetti di meditazione, ecc.

Inoltre, questi quattro modi di radunare discepoli sono il modo in cui lavorano tutti i bodhisattva dei tre tempi per il benessere degli altri, perciò è il sentiero unico da percorrere. L’Ornamento per i Sutra Mahayana afferma:

Tutti quelli che hanno radunato discepoli,
Che li stanno radunando, o che li raduneranno,
Lo fanno in questo modo; perciò questo è il sentiero

Per la maturazione degli esseri viventi.

In generale, quindi, benché gli atti del bodhisattva siano senza limiti, le sei perfezioni e i quattro modi di radunare discepoli sono la loro migliore ricapitolazione. Questo perché i bodhisattva hanno proprio due compiti: la maturazione delle collezioni causali per la loro stessa buddhità e la maturazione delle correnti mentali degli esseri viventi; essi completano entrambe queste tramite le perfezioni e i modi di radunare discepoli. [466] Pertanto anche Livelli del Bodhisattva dice:

Le perfezioni portano a completa maturazione le qualità di Buddha che avrai tu stesso. I modi di radunare discepoli portano tutti {230} gli esseri viventi a completa maturazione. Insomma, sappi che questi sono l’espressione attiva delle qualità virtuose di un bodhisattva.

Perciò, io ho esposto in questa sezione queste due categorie di pratica. Se vuoi conoscerle in maggiore dettaglio, guarda nei Livelli del Bodhisattva.
Rispetto ai modi in cui sono fatte queste pratiche durante e dopo l’equilibrio

meditativo, il Grande Anziano ( Hrdaya-niksepa Sommario del Cuore) dice:

Gli atti dei bodhisattva sono
Le magnifiche sei perfezioni e via di seguito.
Lo yoghi uscito dall’equilibrio meditativo
Completa risolutamente il sentiero dell’accumulazione.

I bodhisattva principianti che hanno preso i voti dei figli dei conquistatori e sono sul sentiero dell’accumulazione praticano solo le sei perfezioni, sia nell’equilibrio meditativo che dopo di esso. Essi sostengono alcune delle perfezioni nell’equilibrio meditativo e altre nello stato post-equilibrio. Alcuni aspetti della serenità meditativa (che è stabilizzazione meditativa) e alcuni aspetti dell’insight (che è la perfezione della saggezza) sono coltivati nell’equilibrio meditativo, mentre alcuni altri aspetti della stabilizzazione meditativa e della saggezza sono sostenuti nello stato post-equilibrio, insieme alle prime tre perfezioni. La perseveranza gioiosa è presente sia nell’equilibrio meditativo che negli stati post-equilibrio, mentre un tipo di pazienza, certi aspetti della pazienza della certezza riguardo ai profondi insegnamenti, si presenta anche nell’equilibrio meditativo. Il Grande Anziano dice: Mahayana-patha-sadhana-varna-samgraha

Nei periodi dopo l’uscita dall’equilibrio meditativo,
Coltiva la visione che tutte le cose
Sono come le illusioni di un mago, come nelle otto similitudini.

(Le otto similitudini dell’illusione sono: tutte le cose sono come (1) illusioni di un mago, (2) sogni, (3) miraggi, (4) riflessi in uno specchio, (5) ombre, (6) echi, (7) riflessi della luna nell’acqua, e (8) emanazioni.)

Per cui enfatizza nel pensiero post-meditativo

La purificazione e l’addestramento nel metodo.

Durante i periodi di equilibrio meditativo

Condizionati continuamente
Alla serenità e alla visione profonda in egual misura.

Quando i bodhisattva le cui menti non sono addestrate in tali atti, meravigliosi ma difficili, odono di essi, si sentono angosciati. [467] Benché dapprima siano incapaci di praticare tali cose, arrivano a comprenderle e poi a familiarizzarsi intimamente con esse come oggetti di ispirazione. Più tardi, si impegnano in esse spontaneamente senza alcuna sollecitazione. Perciò, la familiarizzazione è della massima importanza, perché se questi bodhisattva riconoscessero la loro incapacità di {231} impegnarsi effettivamente in tali atti e quindi abbandonassero anche la familiarizzazione che favorisce l’addestramento della mente in essi, ritarderebbero grandemente il raggiungimento del sentiero puro. Lode delle Qualità Infinite Gunaparyanta-stotra dice:

Gli atti che danneggiano le persone di questo mondo al solo udirli
E che anche tu non hai intrapreso per lungo tempo
(A quegli atti) ti sei assuefatto, così nel tempo sono diventati spontanei. Quindi é difficile sviluppare buone qualità senza la familiarizzazione.

Quelli che hanno preso i voti del bodhisattva non hanno altra scelta che apprendere gli atti del bodhisattva. Ma anche quelli che non hanno adottato la mente dell’illuminazione dell’impegno tramite il suo rituale, si sforzano di sviluppare il desiderio di apprendere gli atti, accrescendo così la forza del loro entusiasmo per impararli. Quindi, quando essi prendono i voti, i loro voti saranno estremamente stabili; perciò fai uno sforzo per fare questo.

Tra gli stadi del sentiero per le persone di grande capacità, questo conclude la spiegazione degli stadi del sentiero per addestrarsi nella mente dell’aspirazione all’illuminazione e per apprendere gli atti dei figli dei conquistatori in generale.