2.1 Lama Tzong Khapa: Il Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero dell’Illuminazione, Lam Rim Cen Mo. Secondo volume. II Ed. a cura della traduttrice Ven. Tenzin Oejung, Dharamsala, India 2016.
Capitolo 1 Gli stadi del sentiero per le persone di grandi capacità. Capitolo 2 Compassione, l’ingresso nel Mahayana. Capitolo 3 Le istruzioni personali sulle sette cause ed effetti (sei cause e un effetto). Capitolo 4 Scambiare se stessi con gli altri. Capitolo 5 Il rituale per adottare la mente dell’illuminazione. Capitolo 6 Mantenere la mente dell’illuminazione.
Capitolo 1 GLI STADI DEL SENTIERO PER LE PERSONE DI GRANDE CAPACITÀ {13}
(Il Lam Rim Cen Mo LRCM comincia questa sezione col titolo: “Dagli stadi del sentiero per persone di grandi capacità, l’addestramento nella mente dell’illuminazione di aspirazione e il modo generale di imparare gli atti dei figli dei conquistatori.” Questo non è nello schema-guida (sa bcas) del LRCM. Il Ganden Bar Nying (140a) ha semplicemente il titolo: “Dal grande trattato sugli stadi del sentiero dell’illuminazione, l’inizio della sezione sulla persona di grande capacità”, byang chub lam rim che ba las/ skyes bu chen po’i skabs kyi dbu phyogs).
3) Addestrare la mente negli stadi del sentiero per le persone di grande capacità.
a) Mostrare che lo sviluppo della mente dell’illuminazione è il solo accesso al
Mahayana.
b) Come sviluppare la mente dell’illuminazione.
i) Come il sorgere della mente dell’illuminazione dipende da determinate cause.
a’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro condizioni.
b’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro cause.
c’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro forze.
Mi inchino rispettosamente a quelle persone eccellenti e onorate che hanno
grande compassione. [281]
Dopo tale ampia meditazione sui difetti dell’esistenza ciclica da varie prospettive, vedrai tutta l’esistenza ciclica come una voragine di fuoco ardente. Sarai allora completamente roso dal desiderio di raggiungere la liberazione, l’eliminazione della sofferenza e delle afflizioni. Se apprendi il sentiero dei tre prezio- si addestramenti, raggiungerai la liberazione, che è libera dall’esistenza ciclica ed è davvero irreversibile, a differenza della gloria degli stati elevati all’interno dell’esistenza ciclica. Tuttavia, l’eliminazione dei tuoi difetti e il raggiungimento delle buone qualità saranno incompleti. Pertanto non avrai realizzato i tuoi stessi obiettivi e potrai realizzare solo in misura limitata gli scopi degli altri. Alla fine, un buddha ti esorterà e dovrai entrare nel Mahayana. A causa di questo, le persone intelligenti dovrebbero {14} entrare nel Mahayana dall’inizio. Come dice il Compendio delle Perfezioni (Paramita-samasa), di Aryasura (I due veicoli inferiori sono: il veicolo degli sravaka e il veicolo dei pratyekabuddha.) :
Una volta che hai abbandonato per sempre i due veicoli inferiori,
Che non hanno il potere di procurare benessere al mondo,
Entra nel veicolo che insegnò compassionevolmente il Conquistatore Sakyamuni
Questo consiste solo nell’aiutare gli altri. [282]
Ed anche:
Quando la gente vede che gioia e infelicità sono come un sogno
E che gli esseri degenerano a causa dei difetti dell’illusione,
Perché dovrebbe lottare per il proprio benessere
Abbandonando il diletto negli atti eccellenti di altruismo?
Quando vedi che gli esseri sono caduti, proprio come te, nell’oceano dell’esistenza e stanno incespicando, incapaci di camminare in una direzione sicura, perché l’occhio della saggezza, che distingue ciò che è da adottare e ciò che è da scartare, è chiuso per loro, non è meglio prendersi cura degli altri e sforzarsi per il loro benessere, per te che sei del lignaggio del Conquistatore? Lo stesso testo (Paramita-samasa) dice:
Perché una persona che sia del lignaggio del Conquistatore e che
Lavori per il benessere del mondo
Non dovrebbe avere compassione per coloro che incespicano con gli
occhi della saggezza chiusi
E perseverare gioiosamente così da rimuovere tale confusione?
A questo punto, dovresti usare la gioia di una grande persona, il carisma e la forza per addossarti la responsabilità del benessere degli altri, perché focalizzarsi solo sul proprio benessere è un tratto comune anche agli animali. Di conseguenza, l’orientamento fondamentale della grande persona è di focalizzarsi solamente sul realizzare la felicità e il beneficio degli altri. La Lettera a uno Studente (Sisya-lekha), di Ciandragomin, dice:
Gli animali domestici mangiano un boccone di erba trovata facilmente,
E, quando (sono) tormentati da una grande sete,
bevono felicemente l’acqua che trovano.
A questo punto, coloro che si sforzano di lavorare per il bene degli altri
Lo fanno per carisma, gioia, e forza superiore.
I grandi raggi del sole risplendono ovunque,
viaggiando come un cocchio trainato da cavalli.
Il terreno sostiene il mondo senza calcolare il peso, {15}
Tale è la natura delle persone di grande capacità, che mancano di qualsiasi
interesse per se stesse;
Esse si struggono per qualsiasi cosa porti felicità e beneficio al mondo.
Colui che vede gli esseri tormentati dalla sofferenza summenzionata e si affretta ad agire per il loro benessere è chiamato “persona di grande capacità” e “adepto”. [283] Lo stesso testo (Sisya-lekha) dice:
Coloro che vedono gli esseri disturbati dalla nuvola
di fumo dell’ignoranza che avvolge il mondo,
Caduti senza aiuto nel fuoco ardente della sofferenza,
E rapidamente fanno sforzi come se stessero bruciando le loro stesse teste Sono qui chiamate “Grandi persone” e “adepti”.
Pertanto, il Mahayana è l’origine di tutto il bene di sé e degli altri, la medicina che allevia tutte le tribolazioni, il grande sentiero percorso da tutte le persone dotate di conoscenza, il nutrimento per tutti gli esseri che vedono, odono, ricordano ed entrano in contatto con esso; è ciò che possiede i grandi mezzi abili che ti impegnano per il benessere degli altri e perciò, indirettamente, induce il tuo stesso benessere nella sua interezza. Colui che vi entra pensa: “Meraviglioso! Ho trovato ciò che stavo cercando”. Entra in questo veicolo supremo con tutta la “forza di una persona eccellente” che tu hai. Il Compendio delle Perfezioni afferma:
Questo veicolo supremo viene realizzato dalla saggezza genuina.
Da esso sorge l’onniscienza del Grande Saggio.
Egli è come l’occhio del mondo,
La sua radianza è come i raggi del sole nascente.
Perciò, entra nel Mahayana dopo aver sviluppato grande rispetto per esso, indotto dal vedere le sue buone qualità da varie prospettive.
3) Addestrare la mente negli stadi del sentiero per le persone di grande capacità
Addestrare la mente negli stadi del sentiero per le persone di grande capacità è presentato in tre sezioni:
1. Mostrare che lo sviluppo della mente dell’illuminazione è il solo accesso al Mahayana.
2. Come sviluppare la mente dell’illuminazione (Capitoli 1-6).
3. Come apprendere gli atti del bodhisattva dopo aver sviluppato la mente dell’illuminazione (Capitolo 7 e successivi) {16}.
a) Mostrare che lo sviluppo della mente dell’illuminazione è il solo accesso al Mahayana.
Domanda: Dato che dovresti entrare nel Mahayana nella maniera suddetta, qual è l’entrata?
Risposta: Il Conquistatore ha insegnato che non ci sono veicoli Mahayana diversi dal veicolo della perfezione e dal veicolo del tantra. In qualunque di questi due tu entri, il solo ingresso è la mente dell’illuminazione. Una volta che hai generato questo spirito nella tua mente, sei riconosciuto come un praticante Mahayana, anche se potresti non aver generato alcuna altra buona qualità. [284] Quando ti separi da questa mente, a prescindere da quali altre buone qualità tu possa avere, come la conoscenza della vacuità, ecc., tu scivoli dal Mahayana, cadendo al livello di uno sravaka e cose del genere. Questo punto è insegnato in molte scritture Mahayana ed è anche dimostrato dalla ragione.
L’entrata iniziale nel Mahayana è determinata dallo sviluppo di questa sola mente. Un successivo allontanamento dal Mahayana è determinato solo dalla perdita di questo spirito. Quindi, l’essere o il non essere un praticante Mahayana dipende dall’esistenza o dalla non-esistenza di questa mente. Tu diventi un figlio del Conquistatore immediatamente dopo aver generato questa mente. Come dice Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva (Bodhisattva-caryavatara), di Shantideva:
Nel momento in cui gli esseri indifesi, costretti nella prigione dell’esistenza ciclica,
Sviluppano questa mente dell’illuminazione,
Sono chiamati “figli dei sugata”…
Ed anche:
Oggi io sono nato nella famiglia dei Buddha;
Sono diventato un figlio dei Buddha.
In tal modo, dice che una volta che hai generato questa mente, sei chiamato “bodhisattva”. Inoltre, la Vita di Maitreya (Arya-Maitreya-vimoksa) parla delle persone che sono bodhisattva se hanno questa mente, anche se non si sono addestrati negli atti del bodhisattva:
Oh figlio di buon lignaggio, anche se un diamante si rompe, esso brilla comunque di più di tutti gli ornamenti speciali d’oro. Non perde il suo nome “prezioso diamante”, ed elimina ancora ogni povertà. Oh figlio di buon lignaggio, similmente, coloro che hanno sviluppato il prezioso diamante costituito dalla mente dell’illuminazione e l’aspirazione all’onniscienza, benché manchino nell’applicarle, brillano tuttavia di più di tutti gli ornamenti d’oro costituiti dalle buone qualità {17} dello sravaka e del pratyekabuddha. Essi non perdono il nome “bodhisattva”, e rimuovono comunque tutta la povertà dell’esistenza ciclica.
Anche il protettore Nagarjuna dice nella sua Preziosa Ghirlanda (Ratnavali):
Se tu e il mondo
Desiderate ottenere l’illuminazione insuperabile,
La sua radice è la mente dell’illuminazione,
Salda come il re delle montagne.
Inoltre, il Tantra che Conferisce l’Iniziazione di Vajrapani (Vajrapani-abhi-seka-maha-tantra) dice:
“Oh grande bodhisattva, Manjushri, questo mandala tantrico è troppo segreto, insondabile, veramente profondo e vasto. È sconveniente insegnarlo agli esseri peccatori”. [285]
“Vajrapani, tu dici che questo mandala è molto raro. Dal momento che non ho udito su di esso, a chi dovrebbe essere spiegato?”
Vajrapani rispose: “Oh Manjushri, una volta che coloro che hanno intrapreso la meditazione sulla mente dell’illuminazione l’hanno raggiunta, Manjushri, questi bodhisattva che praticano gli atti del bodhisattva, la porta del tantra, dovrebbero entrare nel mandala tantrico dell’iniziazione della grande, sublime saggezza. Tuttavia, coloro che non hanno conseguito pienamente la mente dell’illuminazione non dovrebbero entrarvi. Essi non dovrebbero neppure entrare e vedere il mandala. Inoltre, non insegnare loro i gesti e i mantra”.
Pertanto, non è sufficiente che l’insegnamento sia un insegnamento Mahayana; è importantissimo che la persona sia un praticante Mahayana. Inoltre, operare come praticante Mahayana dipende solamente dal realizzare la mente dell’illuminazione. Per cui, se hai solo una comprensione intellettuale di questa mente, allora hai allo stesso modo solo una comprensione intellettuale di ciò che significa essere un praticante Mahayana. Se quella mente è completamente perfetta, allora il praticante Mahayana è genuino; perciò sforzati per questo.
Riguardo a ciò, il Sutra della Disposizione degli Steli (Ganda-vyuha-sutra) dice:
Oh figlio di buon lignaggio, la mente dell’illuminazione è come il seme di tutte le qualità di un Buddha.
Poiché devi comprendere appieno questa affermazione, io la spiegherò. Quando l’acqua, il concime, il calore, la terra, ecc., si combinano con un seme di riso, agiscono come cause del germoglio di riso. Se si combinano con i semi di frumento, piselli, ecc., agiscono come cause di questi tipi {18} di germogli. Perciò, questi fattori sono le cause generali dei germogli. Ma è impossibile per un seme d’orzo, benché si combini con queste condizioni, essere la causa di un germoglio di riso, e così via. [286] Perciò, un seme d’orzo è la causa specifica del germo- glio d’orzo e l’acqua, il concime e così via, che sono collegati a quel seme, diventano le cause generali del germoglio d’orzo. Parimenti, la mente dell’illuminazione insuperabile è come il seme, la causa specifica tra le cause generali del germoglio della buddhità. La saggezza che conosce la vacuità è la causa generale dei tre tipi di illuminazione [sravaka, pratyekabuddha e bodhisattva], proprio come l’acqua, il concime, ecc., sono le cause generali dei germogli. Quindi, anche il Continuum Sublime (Uttara-tantra), di Maitreya, afferma che:
L’aspirazione al veicolo supremo è il seme;
La saggezza è la madre per generare le qualità di un Buddha.
Pertanto, la mente dell’illuminazione è come il seme del padre, e la saggezza che conosce l’assenza del sé è come la madre. Per esempio, dal momento che un padre tibetano non può avere un figlio che sia indiano, mongolo, e via dicendo, egli è la causa specifica del lignaggio del figlio, mentre una madre tibetana può dare nascita a una varietà di figli ed è perciò la causa generale di suo figlio. E anche gli sravaka e i pratyekabuddha dipendono dalla saggezza, perché il protettore Nagarjuna nella Lode della Perfezione della Saggezza (Prajna-para-mita-stotra) dice:
Il sentiero della liberazione cui i Buddha,
I pratyekabuddha e gli sravaka si affidano con decisione
È proprio questo.
È sicuro che non ce ne sono altri.
La perfezione della saggezza è la madre sia dei discepoli Hinayana che di quelli Mahayana, per cui si parla di essa come “madre”. Di conseguenza, non distinguere Hinayana e Mahayana a motivo della saggezza che conosce la vacuità ma a motivo della mente dell’illuminazione e degli atti di grande efficacia del bodhisattva. La Preziosa Ghirlanda, di Nagarjuna dice:
Dato che le preghiere di aspirazione, gli atti,
E le dediche complete del bodhisattva
Non sono spiegate nel veicolo degli sravaka,
Come potresti diventare un bodhisattva per mezzo suo?
In questo modo egli dice che la differenza tra questi veicoli la fai non per la visione filosofica ma per gli atti. In tal modo, se perfino la saggezza che conosce {19} la vacuità non è specificamente il sentiero Mahayana, va da sé che ci sono anche altri sentieri condivisi. [287] Per cui, è una chiara indicazione che hai proprio poca familiarità con gli insegnamenti quando, dopo aver assunto che la mente dell’illuminazione è un’istruzione cruciale, tu non la pratichi, ma, dopo averla ricordata solo a parole all’inizio della sessione, applichi con decisione un grande sforzo a qualche singola, piccola porzione del sentiero.
In generale, proprio come servono sia il padre che la madre per avere un figlio, tu hai bisogno dell’intero complemento di metodo e saggezza per avere un sentiero completo. In particolare, hai bisogno del metodo principale, la mente dell’illuminazione, e della saggezza principale, la conoscenza della vacuità. Se mediti solo su uno di essi e con diligenza cerchi meramente di essere liberato dall’esistenza ciclica, allora devi meditare sul significato di vacuità, assenza del sé, senza confondere la serenità meditativa con la visione penetrante intuitiva (visione profonda o insight). Nondimeno, se sostieni di essere un praticante Mahayana, devi allora necessariamente praticare anche la mente dell’illuminazione. Perché? Ti occorre la saggezza per evitare di cadere nell’estremo dell’esistenza ciclica, e ti occorre la compassione per evitare di cadere nell’estremo della pace [nirvana]; perciò la saggezza non ti evita di cadere nell’estremo della pace. Come dice il venerabile Maitreya nel suo Ornamento per la Chiara Conoscenza (Abhisamayalamkara):
Tramite la conoscenza non rimani nell’esistenza ciclica.
Tramite la compassione non dimori nella pace.
Se tu sei un praticante Mahayana, devi praticare la mente dell’illuminazione, perché anche nell’Hinayana non cadi nell’estremo dell’esistenza ciclica e la cosa principale da evitare sul sentiero del bodhisattva è di cadere nell’estremo della pace.
Quando i figli dei conquistatori, che interpretano validamente i commentari su ciò che il Conquistatore voleva significare, generano proprio questo spirito prezioso nelle loro menti, si stupiscono e pensano: “È sorto un sentiero così meraviglioso”. Tuttavia, non hanno questo stesso sentimento quando raggiungono la minima buona qualità che compiace le persone ordinarie. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Questo spirito altruistico che non è nato
Negli altri neppure nel loro stesso interesse,
È un gioiello speciale della mente,
Che arreca una meraviglia senza precedenti.
Ed anche: {20}
C’è qualche virtù uguale a questa? C’è qualche amico del genere?
C’è qualche merito del genere?
Ed anche:
Mi inchino al corpo di chiunque
Abbia generato questo sacro gioiello della mente. [288] E:
È il burro quintessenziale
Sbattuto (nella zangola) dal latte del sublime insegnamento.
Pertanto, la mente dell’illuminazione è l’istruzione suprema, che estrae la quintessenza delle scritture.
Perciò, benché il glorioso Atisha sostenesse la visione Madhyamaka e il suo insegnante Ser-ling-ba (gSer-gling-pa) sostenesse la visione dei Satyakarava- din, Atisha raggiunse la mente della illuminazione dipendendo da lui e perciò lo considerò come il più gentile dei suoi guru. (I Cittamatrin sono divisi in (due gruppi): quelli che asseriscono che la forma (akara) del blu nella coscienza visiva che percepisce il blu è reale, e quelli che asseriscono che non lo è. I Satyakaravadin appartengono ai primi. I secondi sono chiamati Alikakaravadin. Si veda Great Treatise 3, nota 535. Questo significa che la visione filosofica di Atisha era superiore a quella del suo insegnante.) Se quelli che conoscono il cuore delle scritture danno uno sguardo a questa parte della biografia di Atisha, otterranno una grande comprensione del punto chiave del sentiero.
Se generi questa mente in modo spontaneo dopo aver fatto molto sforzo, sarai imbevuto della mente dell’illuminazione e allora anche il dare un piccolo boccone di cibo a un corvo sarà considerato un atto del bodhisattva. Tuttavia, se ti manca questo spirito, anche offrire un universo di tre miliardi di sistemi di mondi colmi di gioielli non sarà considerato un atto del bodhisattva. Allo stesso modo, anche le azioni come le perfezioni, dalla disciplina etica alla saggezza, così come la meditazione su te stesso come deità e la meditazione sui canali, i venti, le gocce, ecc., non saranno considerate atti del bodhisattva.
Se la tua preziosa mente non ha attualizzato il punto chiave della pratica, a prescindere da quanto a lungo cerchi di coltivare la virtù, non realizzerai molto. È come tagliare l’erba con una falce molto smussata. Se la tua mente dell’illuminazione ha attualizzato il punto chiave della pratica, tuttavia, è come tagliare l’erba e affilare la falce: anche quando non stai tagliando l’erba, affili la falce e quando ti accingi a tagliare, tagli una grande quantità anche in breve tempo. Parimenti, con questa mente dell’illuminazione completamente attualizzata, in ogni istante sei in grado di rimuovere facilmente {21} le oscurazioni e accumulare le collezioni di meriti e sublime saggezza. Anche le virtù piccole diventano vaste, e quelle che altrimenti sarebbero perse dopo un certo periodo di tempo, non finiscono. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:
La forza del peccato è grande ed estremamente intensa;
Al di là della mente della perfetta illuminazione,
Quale virtù può sconfiggerla?
Ed anche:
Come il fuoco alla fine di un eone,
Essa consumerà istantaneamente i peccati gravi. [289] Ed anche:
Se anche quelli che pensano: “Io eliminerò Solo i mal di testa degli esseri viventi”, Hanno un’intenzione così benefica
Da ricevere meriti incommensurabili,
Che dire allora
Di colui che aspira ad eliminare
L’infelicità incommensurabile di ogni essere
Ed a dotare ciascuno di incommensurabili buone qualità?
Ed anche:
Tutte le altre virtù sono come l’albero della piantaggine,
Dopo aver prodotto il frutto esse periscono.
Ma questa mente dell’illuminazione, come un albero che esaudisce i desideri, Produce sempre il frutto e non muore mai, ma fiorisce.
b) Come sviluppare la mente dell’illuminazione
Come sviluppare la mente dell’illuminazione è spiegato in quattro parti:
1. Come il sorgere della mente dell’illuminazione dipende da determinate cause.
-
Gli stadi dell’addestramento nella mente dell’illuminazione (Capitoli 2-4)
-
La misura del produrre la mente dell’illuminazione (Capitolo 4)
4. Come adottare la mente dell’illuminazione tramite il suo rituale (Capitoli 5-6) {22}
i) Come il sorgere della mente dell’illuminazione dipende da determinate cause
Come il sorgere della mente dell’illuminazione dipende da determinate cause è spiegato in tre parti:
1. Lo sviluppo della mente tramite le quattro condizioni 2. Lo sviluppo della mente tramite le quattro cause
3. Lo sviluppo della mente tramite le quattro forze
a’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro condizioni
1. Sviluppi la mente dell’illuminazione in due modi: A o vedendo per conto tuo il potere inconcepibile dei Buddha o dei bodhisattva, B oppure udendo di loro da una persona affidabile, e pensando allora: “Questa illuminazione in cui essi dimorano o che perseguono è veramente potente”.
2. Benché tu possa non aver visto o udito di tale potere in questa maniera, puoi sviluppare questa mente ascoltando le collezioni scritturali che prendono l’illuminazione insuperabile come punto di partenza, e quindi aspirando alla sublime saggezza di un Buddha.
3. Benché tu possa non aver udito gli insegnamenti, puoi sviluppare questa mente comprendendo che l’insegnamento eccellente dei bodhisattva sta per scomparire, e poi pensando: “Io svilupperò con decisione la mente dell’illuminazione, affinché l’insegnamento dei bodhisattva rimanga a lungo, perché l’esistenza di tale insegnamento rimuove la sofferenza degli innumerevoli esseri viventi”.
4. Benché tu non abbia visto il declino dell’insegnamento, pensi: “È difficile generare la mente dell’illuminazione anche solo di uno sravaka o di un pratyeka- buddha in questi tempi in cui c’è una preponderanza di ignoranza, spudoratezza, mancanza di imbarazzo, gelosia, avarizia e via di seguito. Dunque, che bisogno c’è di menzionare lo sviluppo della mente dell’illuminazione suprema? Se io fossi a qualche punto dello sviluppo della mente dell’illuminazione, gli altri sicuramente (mi) seguirebbero”. In tal modo, tu generi la mente dell’illuminazione vedendo la difficoltà richiesta per svilupparla. [290]
Riguardo al come sorge la mente dell’illuminazione da queste quattro condizioni, si dice che esse ti ispirano a raggiungere la grande illuminazione, così sorge il desiderio di raggiungere l’illuminazione. I modi in cui ciò avviene sono i seguenti: 1. Dopo aver visto o udito dei poteri super-normali, tu sei intimidito e pensi: “Io raggiungerò una tale illuminazione”, e quindi generi la mente dell’illuminazione. {23}
2. Udendo da un istruttore (qualcosa) circa le buone qualità di un Buddha, tu
sviluppi dapprima la fede e poi sorge il desiderio di raggiungere quelle qualità.
3. Trovando insopportabile il pensiero del declino dell’insegnamento Mahayana, sviluppi il desiderio di realizzare la sublime saggezza di un buddha. Riguardo a questo ultimo punto, vedi che, se l’insegnamento non scompa- re, può essere arrestata la sofferenza degli esseri viventi. Pertanto, anche se il tuo obiettivo è davvero di rimuovere la sofferenza, nondimeno, la condizione principale per il sorgere della mente dell’illuminazione è la tua impossibilità di sopportare il fatto che l’insegnamento possa sparire. Diversamente, questo modo di sviluppare la mente ripeterebbe la spiegazione (presentata più avanti in questo testo) di come, per sorgere, la mente (dell’illuminazione) dipenda dalla compassione.
4. Quando hai visto come sia rara questa mente significativa al massimo, tu sviluppi il desiderio di raggiungere la buddhità, spronato principalmente da questa consapevolezza.
Riguardo ai due componenti della mente dell’illuminazione, il desiderio di
raggiungere l’illuminazione e l’obiettivo del benessere di tutti gli esseri, questo quarto modo di sviluppare la mente della illuminazione è stabilito nei termini del produrre il desiderio di raggiungere l’illuminazione, e non è stabilito nei termini dell’obiettivo.
Senza il desiderio di raggiungere la buddhità, che proviene dal coltivare la fede nelle buone qualità di un Buddha, tu non puoi superare il senso di appagamento che ritiene che sia sufficiente la sola pace [nirvana] per realizzare i tuoi scopi. Il desiderio di raggiungere la buddhità per addestrarti nell’amore e nella compassione e per considerare come necessaria la realizzazione degli obiettivi degli altri, può sradicare il senso di appagamento che ritiene che la tua pace di per sé sia sufficiente a realizzare gli obiettivi degli altri, ma non può arrestare il senso di appagamento che ritiene che la pace sia sufficiente per i tuoi stessi obiettivi. Al di là del desiderio di raggiungere la buddhità, (desiderio) che deriva dal coltivare la fede nelle buone qualità di un Buddha, non c’è altra via per arrestare il senso di appagamento che ritiene che la tua pace di per sé sia sufficiente a realizzare i tuoi stessi scopi. In verità, hai proprio bisogno di superare il senso di appagamento (che pensa che) la pace di per sé sia sufficiente per realizzare il tuo stesso benessere, perché (1) i praticanti Hinayana, che sono liberati meramente dall’esistenza ciclica, hanno solo un’eliminazione parziale dei difetti e una conoscenza parziale, e così non hanno la realizzazione perfetta dei loro stessi obiettivi; (2) questi praticanti sono liberati dai problemi dell’esistenza ciclica ma non dai {24} problemi della pace; e (3) si dice che la perfetta realizzazione dei propri obiettivi sia il Corpo di Verità di un Buddha. [291] Pertanto, una volta che coltivi la fede nelle buone qualità di un Buddha, vedrai che devi raggiungere la buddhità perfino per realizzare i tuoi stessi obiettivi, per non parlare degli obiettivi degli altri. È importante comprendere questo per fare sì che tu non torni indietro verso l’Hinayana.
Tra i quattro modi di sviluppare la mente dell’illuminazione spiegati sopra, i primi due non sono indotti dalla compassione e dall’amore. Anche in altre scritture e trattati ci sono molte spiegazioni sullo sviluppo della mente dell’illuminazione come desiderio di raggiungere la buddhità indotto semplicemente dal vedere le buone qualità del Corpo di Verità e del Corpo di Forma di un Buddha. Si dice anche che la determinazione a stabilire tutti gli esseri nella buddhità sia lo sviluppo di questa mente. Così devi ritenere che ciascuna di queste due sia da considerare semplicemente come “sviluppo della mente dell’illuminazione”. Riguardo allo sviluppare una mente dell’illuminazione completa-mente perfetta, comunque, non è sufficiente avere meramente il desiderio di raggiungere la buddhità dopo aver visto la necessità di realizzare gli scopi degli altri. Devi avere il desiderio di raggiungere la buddhità che vede che è indispensabile anche per i tuoi stessi scopi. In aggiunta, questa intenzione non deve trascurare il benessere degli altri, ma essere anche nell’interesse degli altri, perché l’Ornamento per la Chiara Conoscenza parla sia dell’intenzione di raggiungere l’illuminazione che dell’intenzione di realizzare il benessere degli altri:
Lo sviluppo della mente dell’illuminazione
È il desiderio dell’illuminazione perfetta per il benessere degli altri.
b’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro cause Sviluppi la mente dell’illuminazione tramite l’affidarti a:
1) un lignaggio perfetto;
2) l’essere sostenuto da un insegnante;
3) la compassione verso gli esseri viventi;
4) non essere scoraggiato dalle difficoltà dell’esistenza ciclica.
c’ Lo sviluppo della mente tramite le quattro forze Sviluppi la mente facendo affidamento sulle quattro forze:
1) la forza di te stesso: il desiderio di raggiungere l’illuminazione perfetta tramite il tuo stesso potere;
2) la forza degli altri: il desiderio di raggiungere l’illuminazione perfetta tramite il potere di altri [292]; {25}
3) la forza della causa: sviluppare la mente avendo familiarizzato col Mahayana e udendo ora meramente l’elogio dei Buddha e dei bodhisattva;
4) la forza dell’applicazione: essendoti abituato per lungo tempo, in questa vita, ad attività virtuose come l’affidarti ad un essere eccellente e riflettere sugli insegnamenti che hai udito.
Inoltre, il (testo) Livelli del Bodhisattva (Bodhisattva-bhumi), di Asanga, dice che, una volta che dipendi dalle quattro cause e dalle quattro condizioni (sia individualmente che collettivamente), generi una salda mente dell’illuminazione se la sviluppi dalla tua stessa forza o per la forza della causa. Non è ferma se la sviluppi per la forza di altri o per la forza dell’applicazione.
Una volta che hai compreso bene che l’insegnamento in generale, e l’insegnamento Mahayana in particolare, sono sul punto di scomparire, e che questo tempo è particolarmente degenerato, realizzi che una mente dell’illuminazione sviluppata dal profondo del cuore è estremamente rara. Affidati a un insegnante eccellente e fai lo sforzo di praticare, studiando e riflettendo, ecc. sulla collezione scritturale Mahayana, e pianta la radice per lo sviluppo di questa mente dal profondo del tuo cuore, non forzata da altri, né seguendo irragionevolmente gli altri, né tramite l’abitudine della consuetudine, ma mediante la tua stessa forza. Tutti gli atti del bodhisattva sono necessariamente basati su di essa.
Capitolo 2 Compassione, l’ingresso nel Mahayana {27}
ii) Gli stadi dell’addestramento nella mente dell’illuminazione.
a’ L’addestramento basato sulle istruzioni personali sulle sette cause ed effetti nel lignaggio discendente dal Grande Anziano [Atisha].
1’ Sviluppare la certezza sull’ordine degli stadi.
a” Mostrare che la radice del sentiero Mahayana è la compassione.
1” L’importanza della compassione all’inizio.
2” L’importanza della compassione nel mezzo.
3” L’importanza della compassione alla fine.
b” Come le altre sei istruzioni personali sono o cause o effetti della compassione.
1” Come le prime quattro istruzioni personali, riconoscimento di tutti gli esseri viventi come tue madri mediante lo sviluppo dell’amore, agiscono come cause della compassione.
2” Come il pensiero speciale e la mente dell’illuminazione sono gli effetti della compassione.
ii) Gli stadi dell’addestramento nella mente dell’illuminazione
L’addestramento nella mente dell’illuminazione ha due parti:
1. L’addestramento basato sulle istruzioni personali sulle sette cause ed effetti nel lignaggio discendente dal Grande Anziano [Atisha] (Capitoli 2-3).
2. L’addestramento basato sugli insegnamenti del figlio dei conquistatori, Shantideva (Capitolo 4) {28}.
a’ L’addestramento basato sulle istruzioni personali sulle sette cause ed effetti nel lignaggio discendente dal Grande Anziano [Athisha]
Le sette cause ed effetti sono: [7] la mente dell’illuminazione, da cui sorge la perfetta buddhità; questa mente sorge da [6] il pensiero speciale; questo pensiero sorge da [5] la compassione; la compassione sorge da [4] l’amore; l’amore sorge da [3] il desiderio di ripagare la gentilezza delle tue madri; il desiderio di ripagare la loro gentilezza sorge da [2] il ricordare la loro gentilezza; e il ricordo della loro gentilezza sorge da [1] il riconoscere tutti gli esseri come tue madri.
L’addestramento basato sulle istruzioni personali sulle sette cause ed effetti
ha due sezioni:
1. Sviluppare la certezza sull’ordine degli stadi
2. L’addestramento graduale (Capitolo 3)
1’ Sviluppare la certezza sull’ordine degli stadi Sviluppare la certezza sull’ordine degli stadi ha due sezioni:
1. Mostrare che la radice del sentiero Mahayana è la compassione.
2. Come le altre sei istruzioni personali sono o cause o effetti della compassione.
a” Mostrare che la radice del sentiero Mahayana è la compassione.
Mostrare che la radice del sentiero Mahayana è la compassione ha tre parti: [293]
1. L’importanza della compassione all’inizio 2. L’importanza della compassione nel mezzo 3. L’importanza della compassione alla fine
1” L’importanza della compassione all’inizio
Una volta che la tua mente è mossa dalla grande compassione, prenderai in modo netto l’impegno di liberare tutti gli esseri dall’esistenza ciclica. Se la tua compassione è debole non lo prenderai. Perciò la compassione è importante all’inizio, perché sentirsi responsabili di liberare tutti gli esseri richiede grande compassione e perché, se non ti assumi questa responsabilità, il tuo rango non è quello di un praticante Mahayana. Su questa linea, il Sutra degli Insegnamenti di Aksayamati (Aksayamati-nirdesa- sutra) afferma:
Inoltre, Venerabile Shariputra, la grande compassione dei bodhisattva è insuperabile. Perché? Perché è il pre-requisito. Venerabile Sariputra, proprio come il movimento del respiro è il {29} pre-requisito della forza vitale di un essere umano, la grande compassione dei bodhisattva è il pre-requisito per raggiungere correttamente il Mahayana.
Anche Il Più Eminente di Gaya (Gaya-sirsa) afferma:
“Manjushri, qual è la cosa che motiva gli atti del bodhisattva? Qual è il suo oggetto?” Manjushri disse: “Devaputra, la grande compassione motiva gli atti
del bodhisattva; il suo oggetto sono gli esseri viventi”.
Pertanto la compassione è la base dell’impegnarsi negli atti, perché quando vedi che non vivi in conformità del tuo impegno senza addestrarti nelle due vaste col- lezioni, ti accingi al difficile lavoro di ammassare queste vaste collezioni.
2” L’importanza della compassione nel mezzo
Puoi sviluppare in un singolo ed unico momento la mente della illuminazione e quindi impegnarti negli atti del bodhisattva. Ma nel vedere che gli esseri viven- ti sono innumerevoli e agiscono in modo improprio, che l’addestramento è veramente difficile e senza limite, e che ti occorre un tempo di lunghezza incalcolabile, puoi perderti d’animo e cadere nell’Hinayana.
Tuttavia, abituandoti ad una compassione sempre più grande, che non è lo sviluppo di un singolo ed unico momento, diventi meno interessato alla tua felicità o sofferenza e non ti scoraggi nel procurare il benessere degli altri. Perciò completi facilmente tutte le collezioni. [294] Il primo Stadi della Meditazione (Bhavana-krama), di Kamalashila, afferma:
Poiché i bodhisattva sono mossi dalla grande compassione, si sforzano diligentemente di essere utili agli altri senza considerare se stessi. Di conseguenza, essi si impegnano nell’accumulare le due collezioni, cosa veramente difficile, affaticante e che richiede un lungo periodo di tempo. Come dice il Sutra del Sigillo dell’Impegnarsi nello Sviluppare il Potere della Fede (Sraddha-baladhanavatara-mudra-sutra):
Colui che ha grande compassione si assumerà sempre una vita di soffe- renza e abbandonerà sempre una vita felice al fine di aiutare tutti gli esseri viventi a maturare.
Se i bodhisattva si impegnano in questo modo in qualcosa che è estremamente difficile da fare, completeranno pienamente e velocemente le collezioni. Essi raggiungeranno di sicuro l’elevato stato dell’onniscienza. Perciò, la sola radice delle qualità di un Buddha è la compassione.
3” L’importanza della compassione alla fine
Sulla base del potere della grande compassione, i Buddha, anche quando raggiungono la loro meta, non restano in pace come i praticanti Hinayana, {30} ma continuano a lavorare per il bene degli esseri fino a quando dura lo spazio. Questo perché senza compassione i Buddha sarebbero come gli sravaka. Il secondo Stadi della Meditazione https://www.sangye.it/altro/?p=1698, di Kamalasila, dice:
Dal momento che i bhagavan Buddha sono imbevuti di grande compassione, restano fino alla fine del regno in cui dimorano gli esseri, anche se hanno rag- giunto la completa perfezione degli scopi.
Ed anche:
La sola causa del nirvana non dimorante dei bhagavan è la grande compassione.
Il glorioso Ciandrakirti insegnò che proprio come i semi, l’acqua e la maturazione sono importanti all’inizio, nel mezzo e alla fine del raccolto, così la compassione è importante all’inizio, nel mezzo e alla fine del raccolto della buddhità. Il suo Commentario sulla “Via di Mezzo” (Madhyamakavatara) afferma:
La compassione da sola è considerata come il seme del raccolto eccellente di un conquistatore,
Come l’acqua per il suo sviluppo,
E come la maturazione in uno stato di lunga fruizione. Perciò all’inizio io lodo la compassione. [295]
Con in mente questa idea potente, il Sutra del Compendio degli Insegnamenti (Dharma-samgiti-sutra) dice:
Bhagavan, i bodhisattva non dovrebbero apprendere molti insegnamenti. Bhagavan, se i bodhisattva afferrano e conoscono un insegnamento, avranno in palmo di mano tutti gli insegnamenti del Buddha. Qual è questo insegnamento? È la grande compassione.
Bhagavan, con la grande compassione tutti gli insegnamenti del Buddha sono nel palmo dei bodhisattva. Per esempio, Bhagavan, ovunque sia la preziosa ruota di un sovrano universale, là c’è anche l’adunata dei suoi battaglioni. Allo stesso modo, Bhagavan, ovunque ci sia la grande compassione dei bodhisattva, là ci sono tutti gli insegnamenti del Buddha. Per esempio, Bhaga- van, una volta che c’è la forza vitale, esisteranno tutte le altre facoltà sensoriali. Bhagavan, similmente, una volta che esiste la grande compassione, appari- ranno tutte le altre qualità dei bodhisattva.
Una volta che ti sei convinto, mediante la prova della ragione e delle scritture illimitate, che la compassione è la chiave eccellente per il sentiero, perché non dovresti ritenere che la mente dell’illuminazione insieme alla sua radice, la compassione, siano l’istruzione suprema? L’insegnante Shang-na-chung (Zhang-sna-chung) disse: “Anche se ho chiesto le {31} istruzioni al Grande Anziano [Atisha] egli non ha detto altro che: “Rinuncia al mondo; coltiva la mente dell’illuminazione”. Dopo aver sentito ciò, Ghesce Drom-dön-ba fu imbarazzato per lui e disse: “Tu hai ricevuto l’istruzione suprema del Grande Anziano!” Ghesce Drom-dön-ba comprese il cuore dell’insegnamento.
È veramente difficile raggiungere questa convinzione, perciò devi cercare una conoscenza stabile e certa rimuovendo ripetutamente i peccati, accumulando meriti e leggendo le scritture come il Sutra della Disposizione degli Steli e i commentari. La Lode in Centocinquanta Versi (Sata-pancasatka-stotra), del glorioso Matrceta, dice:
Solo tu, oh eroe [Buddha], conosci che la tua mente preziosa, Il seme dell’illuminazione perfetta,
È la quintessenza;
Nessun altro può raggiungere questa certezza. [296]
b” Come le altre sei istruzioni personali sono o cause o effetti della compassione
La spiegazione di come le altre sei istruzioni personali sono o cause o effetti della compassione ha due parti:
1. Come le prime quattro istruzioni personali, riconoscimento di tutti gli esseri viventi come tue madri tramite lo sviluppo dell’amore, agiscono come cause della compassione
2. Come il pensiero speciale e la mente dell’illuminazione sono gli effetti della compassione
1” Come le prime quattro istruzioni personali, riconoscimento di tutti gli esseri viventi come tue madri tramite lo sviluppo dell’amore, agiscono come cause della compassione.
In generale, se consideri ripetutamente la sofferenza degli esseri viventi, sviluppi naturalmente un semplice desiderio di liberarli dalla sofferenza. Tuttavia, per sviluppare questa attitudine facilmente, con forza e fermezza, devi per prima aver cari questi esseri ed avere affetto per loro. Questo perché, al momento presente, tu non puoi sopportare che i tuoi amici soffrano; ti compiaci della sofferenza dei tuoi nemici; e sei indifferente alla sofferenza delle perso- ne verso cui hai sentimenti neutri, che non sono né nemici né amici.
Hai la prima attitudine perché vuoi bene ai tuoi amici. In proporzione a quanto ti sono cari, tu non puoi sopportare che loro soffrano. Quando gli amici ti sono cari ad un grado piccolo o medio, sei in grado di sopportare solo che sof- frano limitatamente. Quando {32} gli amici ti sono molto cari, chiaramente non puoi sopportare per niente che loro soffrano, anche se soffrono solo un poco.
Quando vedi soffrire i tuoi nemici, non solo non sviluppi il desiderio di liberarli da questa (sofferenza), ma pensi anche: “Possano non liberarsi dalla sofferenza e soffrire anche di più”. Ciò è dovuto alla tua mancanza di affetto per loro. La tua mancanza di affetto per i nemici è commisurata al tuo piacere per la loro sofferenza.
L’essere incapace sia di sopportare che di compiacerti della sofferenza delle persone verso le quali hai sentimenti neutrali, è il risultato del non avere né affetto né mancanza di affetto per loro.
Di conseguenza, per avere affetto per gli esseri viventi, coltiva la visione secondo cui essi ti sono vicini, come gli amici o i parenti. Dal momento che tua madre è la persona che più ti è vicina, coltiva il riconoscimento di tutti gli esseri come tue madri. Ricorda anche la loro gentilezza come tue madri e sviluppa il desiderio di ripagare la loro gentilezza. Questi tre gradini sono il modo in cui impari ad aver cari e ad avere affetto per gli esseri viventi. Il risultato di que- sti tre gradini è un amore che considera che gli esseri viventi devono essere amati intensamente, proprio come una madre considera il suo unico figlio. Questo amore fa sorgere la compassione. [297]
La relazione causale tra la compassione e l’amore che desidera che gli esseri abbiano la felicità non è netta. Questi tre obiettivi – riconoscere tutti gli esseri come madri, ricordare la loro gentilezza e desiderare di ripagare tale gentilezza – sono la base sia per l’amore che desidera che gli esseri abbiano la felicità che per la compassione che desidera che siano liberi dalla sofferenza; perciò devi fare lo sforzo di coltivare questi tre. I maestri Ciandrakirti, Ciandragomin e Kamalasila hanno spiegato che coltivare la visione secondo cui gli esseri viventi sono tuoi amici o parenti è la causa di sviluppo della mente dell’illuminazione.
2” Come il pensiero speciale e la mente dell’illuminazione sono gli effetti della compassione.
Dubbio: Una volta che hai sviluppato la compassione tramite un addestramento della mente, tu generi il desiderio di raggiungere la buddhità per il bene di tutti gli esseri viventi. Questo dovrebbe essere sufficiente. Perché è necessario che ci sia il gradino dello sviluppo del pensiero speciale tra lo sviluppo della compassione e la generazione della mente dell’illuminazione?
Risposta: Benché gli sravaka e i pratyekabuddha abbiano amore e compassione incommensurabili a motivo dei quali pensano: “Se solo gli esseri potessero avere la felicità ed essere liberi dalla sofferenza”, questi seguaci non Mahayana non pensano: “Io mi assumerò la responsabilità {33} di rimuovere la sofferenza e di promuovere la felicità per tutti gli esseri viventi.”. Pertanto, tu devi sviluppare il pensiero speciale che sorpassa tutti gli altri pensieri coraggiosi. Non è sufficiente pensare: “Se solo tutti gli esseri viventi potessero avere la felicità ed essere liberi dalla sofferenza”. Devi anche assumerti con tutto il cuore la responsabilità di produrre questo tu stesso. Di conseguenza, dovresti distinguere tra questi due modi di pensare. Il Sutra delle Domande di Sagaramati (Sagaramati-pariprccha-sutra) afferma:
Supponi, Sagaramati, che un capofamiglia o un mercante abbiano solo un figlio e che questo figlio sia attraente, adorabile, desiderabile e piacente. Supponi che, essendo giovane e giocoso, sia caduto in una voragine di sporcizia. Quando sua madre e i suoi parenti si accorgono che è caduto lì dentro, gridano, si lamentano e si addolorano, ma non entrano nella fossa e non lo tirano fuori. [298] Quando il padre del ragazzo arriva e vede che suo figlio è caduto in questa fossa di sporcizia, comunque, il suo pensiero è di salvarlo e, senza repulsione, salta nella fossa di sporcizia e lo tira fuori.
Per stabilire la relazione tra il significato e le parti dell’analogia, la fossa di sporcizia rappresenta i tre regni, il figlio unico rappresenta gli esseri viventi; e la madre e gli altri parenti rappresentano gli sravaka e i pratyekabuddha che vedono gli esseri cadere nell’esistenza ciclica, si addolorano e si lamentano, ma non sono in grado di salvarli. Il mercante o il capofamiglia rappresenta il bodhisattva. Quindi, questo è come dire che gli sravaka e i pratyekabuddha hanno la compassione come quella della madre per il suo unico figlio adorato caduto nella fossa di sporcizia. Perciò, sviluppa il pensiero speciale che assume la responsabilità di liberare tutti gli esseri sulla base della compassione.
Una volta che hai intenzione di liberare tutti gli esseri, realizzi che nella tua attuale condizione non puoi realizzare gli obiettivi neppure di un singolo essere. Inoltre, anche se raggiungi l’alto stato dei due arhat [sravaka e pratyeka- buddha], sarai ancora in grado soltanto di realizzare l’obiettivo della liberazione solamente per pochi esseri viventi e non sarai in grado di stabilirli nell’onniscienza. Perciò, se pensi: “Chi può realizzare tutti gli scopo temporanei e ultimi degli esseri viventi illimitati?” ti renderai conto che solo un Buddha ha questa abilità per il bene di questi esseri.
Capitolo 3 Le istruzioni personali sulle sette cause ed effetti {35}
2’ L’addestramento graduale
a” Addestrare la mente ad essere intenta al benessere degli altri.
1” Stabilire la base per sviluppare questa attitudine (a) Conseguire l’imparzialità verso gli esseri viventi (b) Avere affetto per tutti gli esseri
(i) Coltivare il riconoscimento che tutti gli esseri sono tue madri
(ii) Coltivare il ricordo della loro gentilezza
(iii) Coltivare il desiderio di ripagare la gentilezza delle tue madri
2” Lo sviluppo dell’attitudine di essere intento al benessere degli altri
(a) La coltivazione dell’amore
(b) La coltivazione della compassione
(c) La coltivazione del pensiero speciale
b” Addestrare la mente ad essere intenta all’illuminazione
c” Identificare la mente dell’illuminazione, il frutto dell’addestramento
2’ L’addestramento graduale L’addestramento graduale ha tre sezioni:
1. Addestrare la mente ad essere intenta al benessere degli altri
2. Addestrare la mente ad essere intenta all’illuminazione
3. Identificare la mente dell’illuminazione, il frutto dell’addestramento {36}.
a”Addestrare la mente ad essere intenta al benessere degli altri Addestrare la mente ad essere intenta al benessere degli altri ha due parti:
1. Stabilire la base per sviluppare questa attitudine
2. Lo sviluppo dell’attitudine di essere intento al benessere degli altri
1” Stabilire la base per sviluppare questa attitudine
Stabilire la base per sviluppare questa attitudine ha due parti:
1. Conseguire l’imparzialità verso gli esseri viventi 2. Avere affetto per tutti gli esseri [299]
(a) Conseguire l’imparzialità verso gli esseri viventi
Ho spiegato precedentemente gli stadi delle pratiche preliminari e così via, nel contesto delle persone di capacità ridotte e medie. Metti in pratica anche qui queste pratiche preliminari e poi sostieni la tua meditazione.
Fin dall’inizio stabilisci un’attitudine mentale equilibrata eliminando la parzialità che deriva dall’attaccamento ad alcuni esseri viventi e dall’ostilità verso altri. Diversamente, qualsiasi amore o compassione tu senta sarà da pre- ferire; non sentirai mai amore o compassione imparziali. Perciò, coltiva l’imparzialità. Ci sono tre tipi di imparzialità: (1) l’equanimità rispetto all’applicazione, 30 (2) il sentimento di imparzialità, e (3) l’imparzialità incommensurabile. In questa sezione, imparzialità si riferisce all’ultima. Si dice che l’imparzialità incommensurabile sia di due tipi: (1) desiderare che gli esseri viventi siano liberi dalle afflizioni come l’attaccamento e l’ostilità, e (2) essere tu stesso dotato di una mente equa, dopo esserti liberato da attaccamento o ostilità verso gli esseri viventi. In questa sezione, imparzialità si riferisce alla seconda.
I gradini per la coltivazione dell’imparzialità incommensurabile sono i seguenti. Dato che puoi facilmente essere imparziale per una persona verso cui hai sentimenti neutri, prendi per prima come oggetto della tua meditazione una tale persona, qualcuno che non ti abbia né aiutato né danneggiato. Raggiungi uno stato mentale equo verso questa persona, rimuovendo il tuo attaccamento e la tua ostilità.
Una volta raggiunto questo, coltiva poi l’equità mentale verso un amico. La mancanza di equità mentale verso questo amico è causata o dal grado del tuo attaccamento verso di lui o lei, o dalla parzialità derivante dal tuo attaccamento e ostilità.
Dopo che hai raggiunto l’equità mentale verso questo amico, coltivala verso un nemico. La tua mancanza di equità mentale verso {37} questa persona è dovuta alla tua ostilità, che lo considera totalmente sgradevole. Dopo che sei (diventato) mentalmente equo verso questa persona, coltiva infine (questa attitudine) verso tutti gli esseri viventi.
Domanda: Bene, allora quale meditazione elimina l’attaccamento verso queste tre persone?
Risposta: Il secondo Stadi della Meditazione, di Kamalasila, offre due approcci: (1) Contemplare nel modo seguente: “Dal punto di vista degli esseri viventi, tutti vogliono ugualmente la felicità e non vogliono la sofferenza; perciò è inappropriato considerare vicini alcuni ed aiutarli, tenendo gli altri a distanza e danneggiarli o non aiutarli”. [300] (2) Contemplare nel modo seguente: “Dal mio punto di vista, se io sono rinato in continuazione da un tempo senza inizio, tutti gli esseri sono stati miei amici centinaia di volte. A chi dovrei essere attaccato? A chi dovrei essere ostile?”
Inoltre, riguardo all’attaccamento agli amici il Sutra del Discorso della Nobile Figlia Ciandrottama (Candrottama-darika-vyakarana-sutra) dice:
Nel passato io ho ucciso tutti voi,
E voi mi avete tagliato a pezzi e smembrato.
Tutti noi siamo stati nemici l’uno per l’altro e ci siamo uccisi l’un l’altro.
Come potresti essere attaccato?
In accordo con la mia precedente spiegazione nella sezione sul difetto dell’incertezza (Il difetto dell’incertezza è la prima delle sei sofferenze.)., pensa a come tutti gli amici e i nemici possono cambiare velocemente. Pensando questo, arresta l’ostilità e l’attaccamento.
In questo contesto la tua contemplazione richiede che tu faccia la distinzione tra amico e nemico. Non è la nozione di amico o nemico che devi bloccare, ma il pregiudizio che viene da attaccamento e ostilità, che sono basate sulla ragione per cui alcune persone sono tuoi amici e altre tuoi nemici.
(b) Avere affetto per tutti gli esseri
Il secondo Stadi della Meditazione https://www.sangye.it/altro/?p=1698 di Kamalasila, afferma:
Inumidita dall’amore, la tua mente diventa come terreno friabile, fertile. Quando pianti il seme della compassione, esso cresce facilmente e copiosamente. Perciò, dopo aver infuso d’amore la tua mente, coltiva la compassione.
L’amore menzionato qui vede con affetto gli esseri viventi, come se essi fossero i tuoi cari figli. Coltivando l’imparzialità, elimini l’attitudine ineguale che deri- va dalla parzialità dei tuoi {38} attaccamento e ostilità, e la tua mente diventa come un buon campo. Kamalasila https://www.sangye.it/altro/?p=1698 dice qui che se inumidisci la tua mente con l’acqua dell’amore che vede con affetto tutti gli esseri viventi, e quindi pianti il sano seme della compassione, genererai facilmente la grande compassione. Comprendi che questo è un punto estremamente importante.
(i) Coltivare il riconoscimento che tutti gli esseri sono tue madri
Poiché l’esistenza ciclica è senza inizio, anche le tue nascite sono senza inizio. Perciò sei morto e rinato molte volte. Non c’è assolutamente alcun tipo di corpo che tu non abbia assunto nell’esistenza ciclica. [301] Non c’è assolutamente alcun luogo in cui tu non sia nato, e non c’è persona che non sia stata un parente tipo tua madre. Il [testo] Livelli degli Atti Yogici (Yoga-carya-bhumi), di Asanga, cita un sutra come segue:
Io ho difficoltà a vedere un luogo in cui tu non sia nato, andato o morto nel lontano passato. Io ho difficoltà a vedere qualsiasi persona del lontano passato che non sia stata tuo padre, madre, zio, zia, sorella, maestro, abate, guru o qualcuno come un guru.
Inoltre, non solo tutti gli esseri sono stati in precedenza tue madri, ma saranno anche tue madri nel futuro per un numero illimitato di volte. Rifletti su questo e convinciti che tutti gli esseri sono stati tue madri. Una volta sviluppata questa convinzione, ricorderai allora facilmente la loro gentilezza e via dicendo. Se non la sviluppi, non avrai la base per ricordare la loro gentilezza.
(ii) Coltivare il ricordo della loro gentilezza
Bo-do-wa (Po-to-ba) disse che dopo aver riconosciuto che tutti gli esseri senzienti sono tue madri, ricorderai facilmente la loro gentilezza se per prima coltivi il ricordo della gentilezza di tua madre in questa vita. Fai questo in conformità alla sua presentazione, nel modo che segue.
Immagina chiaramente tua madre di fronte a te. Pensa alcune volte quanto segue: “Non solo lei è stata mia madre nel presente, ma lo è anche stata un numero incalcolabile di volte attraverso l’esistenza ciclica senza inizio”. Come tua madre, ti ha protetto da ogni danno e ti ha procurato ogni beneficio e felicità. In particolare, in questa vita ti ha portato nel suo grembo a lungo. Poi, quando eri un indifeso infante neonato, ti ha tenuto al calore della sua carne e ti ha fatto rimbalzare sulle punte delle sue dita. Ti ha allattato al suo seno, ha usato la sua bocca per darti cibo {39) soffice e per rimuovere il muco dal tuo naso, e ha usato le sue mani per pulire i tuoi escrementi. Così ti ha nutrito in vari modi instancabilmente.
Inoltre, quando avevi fame e sete, ti diede cibo e bevande; quando avevi freddo (ti diede) vestiti; quando fosti povero, ti diede dalla sua ricchezza quel- le cose che le erano molto care. Per di più, ciò che ti diede non erano cose che lei aveva ottenuto facilmente, ma che si era procurata tramite grande privazione mentre commetteva cose sbagliate ed otteneva cattiva reputazione e sofferenza. [302]
Se soffrivi per malattia, dolore, o per la minaccia di morte, tua madre sce- glieva dal profondo del cuore di voler essere malata lei piuttosto che fossi malato tu, voleva essere in pena lei piuttosto che fossi in pena tu, voleva morire lei piuttosto che morissi tu. Mettendo in azione questo sentimento, ella fece ciò che era necessario per alleviare queste tribolazioni. In breve, contempla con attenzione univoca come tua madre ti procurò aiuto e felicità e rimosse il danno e la sofferenza al meglio della sua conoscenza ed abilità.
Coltivando il ricordo della gentilezza di tua madre, non la ricorderai solo a parole. Una volta che hai fatto nascere tale ricordo, riconosci che gli altri amici e parenti come tuo padre sono tue madri e coltiva il ricordo della loro gentilezza. Quindi fai la stessa cosa con le persone verso le quali hai sentimenti neutri. Una volta che hai prodotto verso di loro un’attitudine simile a ciò che senti per i tuoi amici, riconosci che i tuoi nemici sono tue madri e coltiva il ricordo della loro gentilezza. Quando hai verso i tuoi nemici l’attitudine che hai verso tua madre, riconosci che tutti gli esseri delle dieci direzioni sono tue madri, e poi gradualmente e con inclusività crescente coltiva il ricordo della loro gentilezza.
(iii) Coltivare il desiderio di ripagare la gentilezza delle tue madri
Questi esseri, le tue gentili madri (che non riconosci a causa del processo di morte e rinascita), stanno soffrendo e non hanno rifugio. Non c’è niente di più vergognoso che fare del tuo meglio per liberare te stesso dall’esistenza ciclica, considerando questi esseri, tue madri, non importanti e abbandonandoli. Lettera a uno Studente Sisya-lekha, di Ciandragomin, afferma:
Quando vedi che i tuoi parenti sono inghiottiti nell’oceano dell’esistenza ciclica, Ed è come se fossero caduti in una voragine di fuoco, {40}
Non c’è niente di più vergognoso del lavorare per la propria liberazione Trascurando quelli che non riconosci per via del processo di morte e rinascita
Perciò rifletti: “Se abbandonare tali esseri gentili non si confà neppure alle persone di cattiva reputazione, come potrebbe essere appropriato nel mio caso?” e quindi assumiti la responsabilità di ripagare la loro gentilezza. Lo stesso testo afferma:
L’infante in grembo alla madre non può fare alcunché
E succhia il latte che fluisce per amore,
Mentre, per via di quello stesso amore, la madre sopporta molti disagi.
Chi, perfino tra le persone di reputazione molto cattiva, vorrebbe abbandonare sua madre? [303]
Chi, perfino tra le persone di pessima reputazione, vuole andare
E abbandonare coloro che gli procurarono una casa,
Che con premura accudirono il loro bambino con compassione,
E che sono afflitti, senza rifugio e sofferenti?
Lode delle Qualità Infinite (Gunaparyanta-stotra), di Triratnadasa, afferma:
“Non è nel mio stile liberare me stesso abbandonando questi esseri
La cui cieca ignoranza rovina la loro intelligenza
E che sono miei padri e figli, che mi servono e mi aiutano amorevolmente”. Pensando a questo, io faccio preghiere di aspirazione per liberare questi esseri senza protettore.
Dubbio: Come puoi ripagare il loro aiuto?
Risposta: A prescindere da quanta ricchezza e felicità ottengono le tue madri nell’esistenza ciclica, tutto questo le inganna. Pertanto devi ripagare il loro aiuto pensando: “In precedenza, le mie madri erano ferite gravemente perché erano possedute dalla pazzia delle afflizioni. Poi io produssi una varietà di ulteriori sofferenze a questi esseri che già stavano soffrendo, come se avessi applicato del sale marino alle loro ferite profonde. Ora stabilirò questi esseri, che amorevolmente mi aiutarono, nella felicità della liberazione, nel nirvana”. Il Cuore della Via di Mezzo (Madhyamaka-hrdaya), di Bhavaviveka, afferma:
Inoltre, come se applicassi il sale
Alle ferite di quelli che sono stati posseduti {41}
Dalla follia delle loro afflizioni,
Io ho creato sofferenza a chi (era) affetto da sofferenza.
Ora, che altro c’è di diverso dal nirvana Per ripagare l’aiuto di quelli
Che in altre vite
Mi hanno aiutato con amore e servizio?
Si dice che una gentilezza non ripagata pesi di più del pesante carico dell’oceano insieme al Monte Meru e che ripagare la gentilezza degli altri produca l’elogio del dotto. I Versi dal Tamburo del Re dei Naga (Naga-raja-bheri-gatha) affermano:
L’oceano, il Monte Meru e la terra
Non sono un peso per me. [304]
Mentre non ripagare la gentilezza degli altri
È per me un gran peso.
Il dotto elogia le persone
Le cui menti non sono eccitate,
Che riconoscono e ripagano gli atti degli altri,
E che non scartano la gentilezza altrui.
In breve, tua madre è impazzita, incapace di restare quieta. Ella è cieca, non ha guida e inciampa ad ogni passo mentre si avvicina a uno spaventoso precipizio. Se non può riporre la speranza in suo figlio, in chi può avere speranza? Se suo figlio non si assume la responsabilità di liberarla da questo terrore, chi dovrebbe prendersi la responsabilità? Suo figlio deve renderla libera. Allo stesso modo, la follia delle afflizioni disturba la pace della mente degli esseri viventi, tue madri. Perciò sono impazziti perché non hanno il controllo delle proprie menti. Mancano loro gli occhi per vedere i sentieri verso gli stati elevati [rinascita come umano o deità] e la bontà certa [liberazione o onniscienza]. Non hanno un vero insegnante, che sia una guida per il cieco. Inciampano perché le loro azioni sbagliate li azzoppano in ogni momento. Quando queste madri vedono il bordo del precipizio dell’esistenza ciclica in generale e i regni miserevoli in particolare, esse sperano in modo naturale nei loro figli e i loro figli hanno la responsabilità di portare le loro madri fuori da questa situazione. Per- ciò, tenendo a mente questo, ripaga la gentilezza delle tue madri, facendo in modo che esse emergano con sicurezza dall’esistenza ciclica. Il Compendio degli Addestramenti (Siksa-samuccaya), di Shantideva, afferma:
Resi pazzi dalle afflizioni mentali, accecati dall’ignoranza, Inciampando ad ogni gradino
Su un sentiero con molti precipizi, {42}
Tu e gli altri siete sempre soggetti al dolore.
Tutti gli esseri hanno sofferenze simili.
Benché si dica che sia improprio guardare ai difetti degli altri e che sia bellissimo rilevare anche una singola virtù, qui è appropriato considerare come gli altri siano privi di aiuto
2” Lo sviluppo dell’attitudine di essere intento al benessere degli altri
Lo sviluppo dell’attitudine di essere intento al benessere degli altri ha tre parti:
1. La coltivazione dell’amore
2. La coltivazione della compassione
3. La coltivazione del pensiero speciale
(a) La coltivazione dell’amore
Al fine di comprendere la coltivazione dell’amore, devi conoscere i seguenti argomenti. L’oggetto dell’amore sono gli esseri viventi che non hanno la felicità. Gli aspetti soggettivi sono pensare: “Come sarebbe bello se gli esseri viventi fossero felici”. “Possano essi essere felici” ed “Io farò in modo che siano felici”. [305]
Rispetto ai benefici dell’amore, il Sutra del Re delle Concentrazioni (Samadhi-raja-sutra) afferma:
Offrire sempre agli esseri superiori
Tante offerte incalcolabili
Quante ce ne sono in miliardi di terre, non eguaglia
Una porzione del beneficio di un’attitudine amorevole.
Si dice che il beneficio dell’amore abbia un merito molto più grande del fare continuamente vaste offerte ai riceventi più alti [i Buddha e i bodhisattva]. Anche [il testo] Schiera delle Qualità del Regno di Buddha Manjushri (Manju-shri-buddha-ksetra-guna-vyuha-sutra) afferma:
Nel nord-est c’è la terra del Conquistatore Buddhesvara chiamata “Decorata da Mille Universi”. Là gli esseri viventi hanno una felicità che è come la beatitudine di un monaco che sperimenta la cessazione. Se tu generi un’attitudine amorevole qui, in Jambudvipa, verso tutti gli esseri viventi, meramente per (il tempo dello) schiocco delle dita, il merito prodotto sorpassa di gran lunga il merito guadagnato col mantenere una condotta pura là per mille miliardi di anni. C’è qualche bisogno di menzionare il merito del rimanere in una attitudine amore- vole giorno e notte?
Inoltre, la Preziosa Ghirlanda, di Nagarjuna, dice: {43}
Offrire trecento piccole pentole di cibo
Anche tre volte al giorno
Non eguaglia una porzione del merito
Di una frazione di un istante d’amore.
Anche se non sei liberato, mediante l’amore
Conseguirai le otto buone qualità:
Le deità e gli umani ti ameranno,
Ti proteggeranno anche.
Avrai gioia e molto piacere fisico;
Il veleno e le armi non ti danneggeranno.
Raggiungerai i tuoi scopi senza sforzo,
E rinascerai nel mondo di Brahma.
Se hai l’amore, le divinità e gli umani ti ameranno e graviteranno in modo naturale verso di te. Inoltre, il Conquistatore sconfisse le armate di Mara col potere dell’amore; perciò l’amore è il protettore supremo, e via dicendo. Pertanto, benché l’amore sia difficile da sviluppare, tu devi sforzarti di farlo. Il Compendio degli Addestramenti dice che dovresti pensare con tutto il cuore ai versi del Sutra della Luce d’Oro (Suvarna-prabhasa-sutra), che discute la coltivazione di amore e compassione. [306] Dice, inoltre , che dovresti almeno recitare e meditare sul seguente verso di questo sutra Arya-suvarna-prabhasottama-sutrendra-raja-nama-mahayana-sutra:
Tramite il suono del grande tamburo della sacra Luce d’Oro
Possano le sofferenze dei regni miserevoli, le sofferenze recate dal Signore della Morte,
Le sofferenze della povertà e tutta la sofferenza essere estinte
Nei tre reami dell’universo di tre miliardi di sistemi di mondi.
Gli stadi del coltivare amore sono come segue. Prima coltivare l’amore verso gli amici. Quindi coltivare l’amore per le persone verso cui avete sentimenti neutrali. Successivamente, coltivate l’amore verso i vostri nemici. Quindi, col- tivatelo gradualmente verso tutti gli esseri.
Il modo di coltivare amore è come segue. Proprio come puoi sviluppare la compassione dopo aver pensato ripetutamente a come gli esseri viventi siano resi miserevoli dalla sofferenza, sviluppa amore pensando ripetutamente a come gli esseri viventi manchino di ogni felicità, sia contaminata che inconta- minata. Quando familiarizzi con questo, desidererai naturalmente che gli esse- ri siano felici. In aggiunta richiama alla mente varie forme di felicità e quindi offrile agli esseri viventi. {44}
(b) La coltivazione della compassione
Al fine di comprendere la coltivazione della compassione, devi conoscere i seguenti argomenti. L’oggetto della compassione sono gli esseri viventi che sperimentano miseria attraverso uno qualsiasi dei tre tipi di sofferenza. Gli aspetti soggettivi sono pensare: “Come sarebbe bello se essi potessero essere liberi dalla sofferenza”. I gradini del coltivare la compassione sono: coltivarla per prima verso gli amici, poi verso quegli esseri per i quali hai sentimenti neutrali e successivamente verso i nemici. Quando hai uguale compassione per i tuoi nemici e amici, coltivala gradualmente verso tutti gli esseri viventi delle dieci direzioni.
Kamalasila, seguendo i discorsi sulla conoscenza, espone questo modo di coltivare gradualmente l’imparzialità, l’amore e la compassione mentre si distinguono gli oggetti specifici di meditazione. È un punto estremamente importante. Se ti addestri in queste attitudini di imparzialità, amore e compassione senza distinguere e prendere specifici oggetti di meditazione, ma usando fin dall’inizio solo un oggetto generale, sembrerà soltanto che tu generi questa attitudine. Poi, quando, cerchi di applicarle agli individui specifici, non sarai in grado di generare effettivamente queste attitudini verso alcuno. Ma una volta che hai un’esperienza di trasformazione verso un individuo nella tua pratica di meditazione, come spiegato in precedenza, puoi allora gradualmente accrescere il numero degli individui che visualizzi nella tua meditazione. Infine, prendi tutti gli esseri in generale come tuo oggetto di meditazione. [307] Quando sostieni questa pratica nella meditazione, generi queste attitudini correttamente, sia che tu abbia a che fare con individui che con un gruppo.
Il modo di coltivare la compassione è come segue. Considera come questi esseri viventi, tue madri, sperimentino sofferenze generali e specifiche dopo essere caduti nell’esistenza ciclica. Io ho spiegato in precedenza queste sofferenze. Inoltre, se hai sviluppato una consapevolezza della tua sofferenza generale e specifica addestrandoti nel sentiero della persona di media capacità, valuterai la tua situazione e coltiverai la compassione verso gli altri. Seguendo questo metodo, genererai facilmente la compassione. Il considerare la tua stessa sofferenza crea la determinazione di liberarti. Pensare alla sofferenza degli altri crea la compassione. Tuttavia, se non consideri per prima la tua sofferenza, non raggiungerai il punto chiave della pratica.
Queste sono semplici illustrazioni sul come meditare. Le persone intelligenti dovrebbero meditare in dettaglio sulle centodieci {45} sofferenze che sono osservate con compassione. Queste sono spiegate {45} in Livelli del Bodhisattva.
Inoltre, si dice che i pensieri dei bodhisattva riguardo alla sofferenza, durante la loro coltivazione della compassione, siano più numerosi dei pensieri degli sravaka, che percepiscono la sofferenza con un’attitudine di disincanto: la conoscenza finale ed effettiva della verità della sofferenza per gli sravaka. Se rifletti da punti di vista illimitati sul come gli esseri manchino di felicità ed abbiano sofferenza, svilupperai molto amore e compassione. Per di più, se pensi a questo per lungo tempo, il tuo amore e compassione saranno forti e stabili. Perciò, se sei soddisfatto solo di una piccola istruzione personale e trascuri di familiarizzare con le spiegazioni dei testi classici, la tua compassione e il tuo amore saranno veramente deboli.
Inoltre, dopo che hai distinto in modo esauriente gli oggetti di meditazione secondo le precedenti spiegazioni – come la compassione sia la radice, come lo sviluppo della mente dell’illuminazione sia l’ingresso nel Mahayana, e così di seguito – devi poi analizzare queste spiegazioni con la saggezza che discerne e cavarne fuori l’esperienza prodotta dopo averle mantenute nella meditazione. Non conseguirai alcunché con le esperienze prive di chiarezza che si presentano quando fai uno sforzo breve, concentrato, senza chiarificare con precisione l’argomento per mezzo della tua comprensione. Sappi che questo è vero anche per gli altri tipi di pratica. [308]
Il primo Stadi della Meditazione https://www.sangye.it/altro/?p=1698 di Kamalasila, dà la misura per lo sviluppo della compassione:
Quando senti spontaneamente la compassione che ha il desiderio soggettivo di eliminare completamente la sofferenza di tutti gli esseri viventi, proprio come il desiderio di una madre di rimuovere l’infelicità del suo amato figlio , allora la compassione è completa ed è perciò chiamata grande compassione.
Qui Kamalasila dice che quando senti spontaneamente compassione per tutti gli esseri, commisurata alla compassione di una madre per il suo carissimo e piccolo figlio sofferente, allora tu hai perfezionato completamente la grande compassione. Tramite questo, comprendi anche la misura dello sviluppo del grande amore.
Prendendo quel passaggio come punto di partenza, Kamalasila https://www.sangye.it/altro/?p=1698 dice:
Quando ti sei impegnato ad essere una guida per tutti gli esseri viventi associandoti alla grande compassione, tu generi senza sforzo la mente dell’illuminazione che ha la natura di aspirare alla insuperabile perfetta illuminazione.
{46} Qui egli dice che la grande compassione, che aveva spiegato sopra, è una causa necessaria per sviluppare la mente dell’illuminazione di aspirazione. Comprendi anche da questo la misura per lo sviluppo della mente dell’illuminazione. Inoltre, questa affermazione riguarda non solo lo sviluppo della mente dell’illuminazione per qualcuno che abbia raggiunto un sentiero alto, ma anche la generazione iniziale della mente dell’illuminazione di un principiante. Il Compendio Mahayana (Mahayana-samgraha), di Asanga, afferma:
Ciò che ha l’attributo di bontà,
Il potere del desiderare, e la ferma aspirazione
Dà sempre il via ai tre
Eoni incommensurabili del bodhisattva.
Così anche un bodhisattva che è all’inizio dei tre eoni incalcolabili di pratica deve sviluppare tale mente dell’illuminazione.
Perciò, supponi di non essere in alcun punto vicino a questi obiettivi e di far sorgere il mero pensiero: “Raggiungerò la buddhità per il bene di tutti gli esseri viventi e, al fine di fare ciò, io coltiverò questa virtù”. Potresti fare il grande errore di nutrire la falsa presunzione: “Io l’ho raggiunta” rispetto a qualcosa che non hai raggiunto. Se poi ritieni che la mente dell’illuminazione sia il cuore dell’istruzione personale centrale, e tuttavia, invece di addestrarti in essa, cerchi qualche altra cosa e lavori su quella, allora stai solo avanzando la pretesa di aver attraversato molti dei livelli di conseguimento. [309] Se coloro che conoscono i punti chiave del Mahayana ti vedono fare questo, ti metteranno in ridicolo. Molti libri dicono che gli eccellenti figli dei conquistatori si addestrano nella mente dell’illuminazione per molti eoni, considerandola come la loro pratica più importante. Perciò, che bisogno c’è di menzionare che non può essere raggiunta da coloro che hanno niente di più di una comprensione superficiale? Questo non vuol dire che sia sconveniente meditare su altri sentieri, ma vuol dire che devi considerare l’addestramento nella mente dell’illuminazione come l’istruzione centrale e quindi sostenerla nella meditazione.
Ci sono quelli che, anche senza aver ottenuto le esperienze spiegate sopra, (Ba-so-chos-kyi-rgyal-mtshan (mChan, 587.6) dice che questo si riferisce al LRCM, 308.08, generare senza sforzo la mente dell’illuminazione.) conoscono gli addestramenti Mahayana e hanno ferma convinzione nel Mahayana. Essi sviluppano prima la mente dell’illuminazione e prendono il voto tramite il rituale, e poi si addestrano nella mente dell’illuminazione. Per esempio in Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva, c’è prima una descrizione dell’adottare la mente dell’illuminazione e del prendere il voto e poi una spiegazione dettagliata di come praticare la mente dell’illuminazione nel contesto della stabilizzazione meditativa (una sezione all’interno delle sei perfezioni, che {47} sono gli addestramenti susseguenti al generare la mente dell’illuminazione). Tuttavia, al fine di disporti come recipiente appropriato per queste pratiche, devi prima addestrarti in molti tipi di attitudini precedenti. Dopo aver addestrato la tua mente pensando ai benefici, praticando i sette rami dell’adorazione e prendendo rifugio, e dopo essere giunto a comprendere gli addestramenti, tu sviluppi allora il desiderio di mantenere la mente dell’illuminazione.
Alcuni dicono giustamente, benché solo pronunciando le parole, che al fine di progredire sul sentiero, devi continuare ad accrescere la tua conoscenza della
vacuità. Analogamente, per progredire sul sentiero, tu devi dapprima sostenere in meditazione la mente dell’illuminazione e poi, più vai avanti, accrescerla in un modo perfino più speciale; ma quelle persone non dicono neppure semplicemente queste parole. Questa è la sola ed unica via percorsa da tutti i conquistatori, i ventidue tipi di mente dell’illuminazione insegnati nell’Ornamento per la Chiara Conoscenza. Comprendi questo dalle spiegazioni dei grandi precursori relative a come progredire sul sentiero per mezzo di queste due, la mente dell’illuminazione e la conoscenza della vacuità. [310]
(c) La coltivazione del pensiero speciale
Alla conclusione della meditazione sull’amore e la compassione, pensa: “Ahimé, questi esseri viventi per i quali sento affetto sono privati della felicità e tormentati dalla sofferenza; come posso procurare loro la felicità e liberarli dalla sofferenza?”. Pensando in questo modo, addestra la tua mente almeno in questo pensiero, al fine di assumerti la responsabilità di liberare gli esseri viventi. Anche se questo pensiero fu descritto nel contesto della pratica di ripagare la gentilezza delle tue madri, qui sta ad indicare che è insufficiente avere compassione e amore e pensare semplicemente: “Come sarebbe bello se essi avessero la felicità e fossero liberi dalla sofferenza”. Infatti, il pensiero che assume responsabilità mostra che devi sviluppare la compassione e l’amore che hanno il potere di indurre il pensiero speciale: “Io procurerò felicità e beneficio a tutti gli esseri viventi”. È veramente efficace praticare questo con continuità, essendo consapevole di ciò in tutte le tue attività fisiche durante il periodo post-meditativo e così via, non solo durante la sessione di meditazione. Il secondo Stadi della Meditazione https://www.sangye.it/altro/?p=1698 di Kamalasila, dice:
Coltiva questa compassione verso tutti gli esseri in ogni momento, sia che ti trovi in concentrazione meditativa che nel corso di qualsiasi altra attività.
{48} Qui la compassione è solo un esempio; devi fare lo stesso quando sostieni qualsiasi meditazione. Il grande maestro Ciandragomin afferma [nel suo Elogio della Confessione (Desana-stava)]:
Da tempo senza inizio l’albero della mente
È stato inumidito dal succo amaro delle afflizioni
E tu sei incapace di addolcire il suo sapore.
Come potrebbe influenzarlo una goccia dell’acqua delle buone qualità?
Così egli dice, per esempio, che non puoi addolcire il tronco molto amaro e grande dell’albero Tig-ta versando su di esso una goccia di canna da zucchero. Allo stesso modo, la corrente mentale che da tempo senza inizio è stata infusa dalle amare afflizioni non cambierà per nulla con una breve coltivazione delle buone qualità di amore, compassione e così via. Perciò devi sostenere con continuità la tua meditazione.
B” Addestrare la mente ad essere intenta all’illuminazione
Una volta che sei stato ispirato dal processo summenzionato e hai visto che ti occorre l’illuminazione nell’interesse del benessere altrui, tu sviluppi il desiderio di raggiungerla. [311] Tuttavia, questo non è sufficiente. Per prima cosa, incrementa la tua fede il più possibile contemplando le buone qualità di corpo, parola e mente del Buddha e le altre attività illuminate come spiegato in prece- denza nella sezione sul prendere rifugio. Poi, dato che viene insegnato che la fede è la base dell’aspirazione, sviluppa il desiderio di conseguire queste buone qualità dal profondo del tuo cuore e induci la certezza che è assolutamente necessario raggiungere l’onniscienza anche per il tuo stesso benessere.
Benché vi siano molte cause per lo sviluppo della mente dell’illuminazione, il Sutra della Concentrazione sul Mudra della Sublime Saggezza del Tathagata (Tathagata-jnana-mudra-samadhi-sutra), citato nel primo Stadi della Meditazione, dice che è speciale al massimo svilupparla in te stesso (quando sei) sopraffatto dalla compassione.
c” Identificare la mente dell’illuminazione, il frutto dell’addestramento
La definizione generale della mente dell’illuminazione segue il significato di quella data nell’Ornamento per la Chiara Conoscenza [“Lo sviluppo della mente dell’illuminazione è il desiderio dell’illuminazione perfetta per il benessere degli altri”] citata in precedenza. Rispetto alle sue suddivisioni, Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva segue il Sutra della Disposizione degli Steli e dice che è sia di aspirazione che dell’impegno:
Proprio come si fa distinzione
Tra desiderare di andare e andare, {49}
Similmente il dotto dovrebbe comprendere la divisione
Di queste due in conformità di questa sequenza.
Benché ci siano molte discordanze riguardo al cosa siano queste due, sappi che l’aspirazione è una di queste due: “Possa io diventare un Buddha” o “Io diventerò un Buddha” per il bene di tutti gli esseri e che fino a quando non hai preso i voti [del bodhisattva] ciò che è presente è la mente di aspirazione, sia che tu ti stia addestrando negli atti di generosità, ecc. oppure no. Una volta che hai preso i voti, la mente presente è la mente dell’illuminazione dell’impegno. Il primo Stadi della Meditazione afferma:
La mente che aspira all’illuminazione è l’intento originale: “Possa io diventare un Buddha al fine di beneficare tutti gli esseri”. La mente dell’impegno è presente una volta che hai preso i voti e ti sei impegnato nell’accumulare la collezione di meriti e sublime saggezza.
Ci sono molti argomenti su questo, ma non li elaborerò qui. [312]
Capitolo 4 Scambiare se stessi con gli altri {51}
b’ L’addestramento basato sugli insegnamenti del figlio dei conquistatori, Santideva
1’ Contemplare i benefici dello scambiare se stessi con gli altri e i difetti del non scambiare se stessi con gli altri
2’ L’abilità di scambiare te stesso con gli altri se ti abitui al pensiero di farlo
3’ Gli stadi della meditazione su come scambiare se stessi con gli altri
iii) La misura del produrre la mente dell’illuminazione
b’ L’addestramento basato sugli insegnamenti del figlio dei conquistatori, Santideva
L’addestramento basato sugli insegnamenti del figlio dei conquistatori, Santi- deva, ha tre parti:
1. Contemplare i benefici dello scambiare se stessi con gli altri e i difetti del non scambiare se stessi con gli altri.
2. L’abilità di scambiare te stesso con gli altri se ti abitui al pensiero di farlo.
3. Gli stadi della meditazione su come scambiare se stessi con gli altri.
1’ Contemplare i benefici dello scambiare se stessi con gli altri e i difetti del non scambiare se stessi con gli altri
Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Chiunque voglia proteggere velocemente
Se stesso e gli altri
Deve scambiare se stesso con gli altri.
Pratica questo segreto eccellente. {52}
E:
Qualunque gioia ci sia nel mondo
Sorge dal desiderare la felicità degli altri,
Qualunque sofferenza ci sia nel mondo
Sorge dal desiderare la tua stessa felicità.
Che bisogno c’è di dire di più?
Guarda alla differenza tra questi due:
Le persone ordinarie agiscono per il proprio benessere;
Il Saggio agisce per il benessere degli altri.
Se non scambi genuinamente
La tua felicità con la sofferenza degli altri,
Non raggiungerai la buddhità,
E anche nell’esistenza ciclica non avrai gioia.
Considera come essere auto-centrato sia la porta di ogni sofferenza ed essere centrato sugli altri sia la base di ogni eccellenza.
2’ L’abilità di scambiare te stesso con gli altri se ti abitui al pensiero di farlo
Prendi l’esempio del tuo nemico che diventa un amico. Dapprima, quando udivi anche solo il nome del tuo nemico, sorgeva la paura. Più tardi vi siete riconciliati e siete diventati amici così stretti che quando questo nuovo amico era assente tu eri veramente infelice. Questo rovesciamento era il risultato del familiarizzare la tua mente con una nuova attitudine. Così, allo stesso modo, se ti abitui a vedere te stesso come al presente vedi gli altri [con un’attitudine di trascuratezza] e a vedere gli altri come al presente vedi te stesso [con un’attitudine di sollecita cura], tu scambierai te stesso con gli altri. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Non sfuggire a questa difficoltà.
Benché tu fossi spaventato all’udire il nome di qualcuno.
Ora, per il potere del condizionamento,
Non ti dispiace l’assenza di quella persona.
Ed anche:
Non è difficile considerare il mio corpo
Con la prospettiva che ho per il corpo di un altro.
Dubbio: Dal momento che il corpo di qualcun altro non è il tuo corpo, come puoi sviluppare la stessa attitudine che hai verso il tuo?
Risposta: Il tuo corpo è stato prodotto dal seme di tuo padre e dal sangue di tua madre. Anche se è stato prodotto da una porzione del corpo di qualcun altro, tu lo concepisci come se fosse tuo a causa della {53} influenza del condizionamento precedente. [313] Similmente, se ti abitui a prenderti cura del corpo di un altro come fai al presente con il tuo, lo vedrai dalla stessa prospettiva che adesso hai per il tuo stesso corpo. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Perciò proprio come hai concepito “io”
Rispetto alle gocce del seme
E del sangue di altri, così puoi essere condizionato
Ad avere a cuore gli altri come fai per te stesso.
Rifletti in profondità sui benefici dell’essere centrato sugli altri e sui difetti dell’essere centrato su te stesso. Tramite questo produrrai dal profondo del tuo cuore un grande diletto nel meditare sullo scambio tra sé e l’altro. Poi riconosci che puoi effettivamente generarlo una volta che ti sei abituato ad esso.
3’ Gli stadi della meditazione su come scambiare se stessi con gli altri
Le frasi “scambiare sé e l’altro” e “rendere se stesso gli altri e gli altri se stesso” non indica un addestramento nell’attitudine di pensare “Io sono gli altri” o “Gli occhi, ecc. degli altri sono miei”. Indicano uno scambio nell’orientamento dei due stati della mente, dell’aver caro te stesso e trascurare gli altri, in cui sviluppi l’attitudine di aver cari gli altri come al presente fai con te stesso e di trascurare te stesso come al presente fai con gli altri.
Pertanto, l’affermazione di Shantideva di cui sopra, secondo la quale tu devi “scambiare la tua felicità con la sofferenza degli altri” significa considerare l’aver caro te stesso come il nemico e quindi smettere di enfatizzare la tua felicità. In aggiunta, devi considerare come una buona qualità (l’attitudine di) avere cari gli altri; smettere di trascurare la sofferenza degli altri ed enfatizzare invece la rimozione della loro sofferenza. In breve, questa affermazione significa che rimuovi la sofferenza degli altri mentre non tieni in conto la tua felicità.
Ci sono due ostacoli all’addestramento in questa attitudine di scambiare se stessi con gli altri:
1. Tu fai una differenziazione categorica tra la gente che è felice o sofferente, te stesso e gli altri, rendendoli diversi come il blu e il giallo. Poi realizzi la tua felicità e rimuovi la tua sofferenza perché pensi ad esse come “mie” e trascuri la felicità e la sofferenza degli altri perché pensi ad esse come “appartenenti ad altri”.
Perciò, il rimedio a questo non è fare una distinzione categorica tra sé e altro come se fossero essenzialmente differenti. Piuttosto, comprendi che sé e altro sono mutuamente dipendenti, tanto che quando sei consapevole del sé sei consapevole dell’altro; e quando {54} sei consapevole dell’altro sei consapevole del sé. È come essere consapevoli delle montagne vicine e delle montagne lontane, per esempio. In relazione al tuo essere qui, tu pensi di una montagna là a distanza come se fosse una montagna distante; tuttavia, quando vai a quella montagna distante, pensi ad essa come a una montagna vicina. [314] Perciò, la consapevolezza di sé e altro non è come la consapevolezza di un colore, perché senza tener conto di quale colore sia in relazione col blu, tu sei consapevole proprio del blu e non sei consapevole di qualche altro colore. Inoltre, il Siksa-samuccaya Compendio degli Addestramenti di Shantideva, afferma:
Assuefacendoci all’uguaglianza di sé e altro
La mente dell’illuminazione diventa salda.
Sé e altro sono interdipendenti.
Essi sono falsi, come questa sponda e l’altra sponda di un fiume.
L’altra riva non è di per sé “altra”
In relazione a qualcun altro è “questa riva”. Similmente, “sé” non esiste per diritto proprio In relazione a qualcun altro è “altro”.
In questo modo Santideva indica che sé e altro sono postulati meramente in relazione ad un particolare punto di riferimento e non esistono per propria essenza.
2. Devi rimuovere l’ostacolo di pensare: “Non farò uno sforzo per disperdere la sofferenza degli altri perché la sofferenza altrui non mi danneggia”. Sarebbe come non accumulare ricchezza in gioventù per paura della sofferenza in tarda età, perché pensi che la tua sofferenza in tarda età non ti danneggi nella tua giovinezza. Oppure, come affermato in Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva, non alleviare il dolore al tuo piede con la tua mano, perché il tuo piede è altro. Vecchiaia e giovinezza (o similmente, vite precedenti e future) sono solo illustrazioni; questo principio si applica anche a mattino e sera, giorni prece- denti e successivi e così via.
Dubbio: Ma vecchiaia e giovinezza sono un continuum e il piede e la mano sono una collezione; perciò non sono la stessa cosa di sé e altro.
Risposta: “Continuum” e “collezione” sono applicati a molti momenti e a molte parti; essi non hanno un’essenza autosufficiente. Il “sé” di te stesso e il “sé” degli altri devono essere applicati ad una collezione e ad un continuum; perciò sé e altro non sono stabiliti per via di un’essenza che può essere postulata indipendentemente.
Tuttavia, da tempo senza inizio hai trovato insopportabile la tua sofferenza perché sei stato condizionato ad aver caro te stesso. Pertanto, se ti condizioni ad aver cari {55} gli altri, farai sorgere l’attitudine di trovare insopportabile la sofferenza degli altri.
Dopo aver eliminato gli ostacoli allo scambio di se stessi con gli altri in que- sto modo, l’effettivo modo di meditare è il seguente. [315] Per attaccamento al sé, la tua attitudine di tener caro te stesso ha prodotto tutti i tipi di cose indesiderabili per tutto il tempo senza inizio dell’esistenza ciclica fino ad ora. Benché tu volessi rendere perfette le cose per te stesso, tu hai enfatizzato il tuo benessere e ti sei impegnato in metodi impropri. Hai speso eoni innumerevoli in questo, ma non hai affatto realizzato i tuoi obiettivi o quelli degli altri. Non solo non hai raggiunto questi, (ma) sei stato tormentato solo dalla sofferenza. Se tu avessi sostituito la tua preoccupazione per il tuo benessere con la preoccupazione per il benessere degli altri, certamente saresti già diventato un Buddha da molto tempo e avresti completamente e perfettamente realizzato i tuoi obiettivi, così come quelli degli altri. Poiché non hai fatto questo, hai speso il tuo tempo inutilmente e laboriosamente.
Prendi una ferma determinazione pensando: “Ora capisco i difetti dell’aver a cuore se stessi ed i benefici dell’aver a cuore gli altri. Con grande sforzo, affi- dandomi alla consapevolezza ed alla vigilanza, interromperò (l’attitudine di) aver a cuore me stesso, il mio più grande nemico, e non permetterò ad alcuna attitudine auto-centrata di sorgere”. In questo modo arresta ripetutamente il prendere a cuore se stessi. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Il prendere a cuore me stesso mi ha danneggiato in tutte
Le miriadi di vite nell’esistenza ciclica.
Tu, oh mente, benché abbia speso incalcolabili eoni
Volendo realizzare il tuo proprio benessere,
Tramite tale grande tribolazione
Hai realizzato solo sofferenza
Ed anche:
Se in passato avessi agito per il benessere degli altri
Non si sarebbe potuta verificare
Questa condizione che manca
Della perfetta felicità della buddhità.
Perciò, non essere auto-centrato e non sostenere le tendenze auto-centrate. Devi addestrarti ripetutamente nell’attitudine di dare gratuitamente a tutti gli esseri il tuo stesso corpo, le risorse e le radici di virtù e devi lavorare per il benessere di quelli ai quali dai queste cose. È sbagliato fare l’opposto, perciò smetti l’attitudine che considera il tuo corpo, le risorse e le radici di virtù come se esistessero per i tuoi scopi. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice: {56}
“Io sono controllato dagli altri”;
Tu, oh mente, conosci questo per certo.
Ora non pensare ad alcunché
Di diverso dal benessere di tutti gli esseri. [316]
È sbagliato realizzare i miei scopi
Con i miei occhi, ecc. che sono sotto il controllo degli altri. Perciò è scorretto fare cose sbagliate agli altri
Con i miei occhi, ecc., che sono per il loro benessere.
Se ti manca il pensiero che il tuo corpo, ecc., sono per il benessere degli altri e pensi che essi siano per il tuo beneficio, o se li consideri come agenti di danno fisico, ver- bale o mentale agli altri, allora arresta questo modo di pensare contemplando come questo ti abbia in precedenza arrecato un danno senza limiti e come tu sia ancora in errore riguardo alla sua apparente utilità, che è falsa. Se sei controllato da questo modo sbagliato di pensare, esso produce solo sofferenza insopportabile. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Quando tu [l’avere a cuore se stessi] mi hai rovinato in precedenza,
Quello era un altro tempo.
Ora ti riconosco; dove andrai?
Io distruggerò tutta la tua arroganza.
Dissolvi il pensiero
“Io ho ancora il mio benessere”.
Io ti ho venduto [mia mente] agli altri. Non scoraggiarti; offri la tua energia.
Se io divento negligente
E non ti do agli esseri,
Tu certamente mi consegnerai
Ai guardiani dell’inferno.
Così mi consegnasti
A lunghi periodi di sofferenza.
Ora io ricordo i miei rancori
Io distruggerò i tuoi pensieri egoisti.
Similmente, quando rifletti ripetutamente sui benefici di aver cari gli altri, tu produci un entusiasmo potente dal profondo del cuore. Interrompi la tua presente attitudine di non tener conto degli altri e trattieni dal sorgere la tua potenziale non curanza per gli altri. Considerando affettuosamente gli altri come cari e amati quanto più puoi, sviluppa un’attitudine che tiene a cuore gli altri al grado in cui precedentemente avevi a cuore te stesso. “Abbi a cuore gli altri come fai con te stesso”.
{57} Per produrre l’attitudine che ha a cuore gli esseri in questo modo, devi ricordare la loro gentilezza e riconoscere che essi ti aiutano. Per esempio, quando i contadini vedono che seminando semi sani raccoglieranno una messe buona e abbondante, essi apprezzano un campo fertile. [317] Allo stesso modo, una volta che sei sicuro che realizzerai tutto il benessere temporaneo e ultimo seminando i semi della generosità e così via, nel campo degli esseri viventi, tu prenderai a cuore gli altri. Rifletti su questo. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva afferma:
Gli esseri viventi e i conquistatori sono simili.
Mediante essi tu ottieni le qualità di un Buddha.
Come mai non rispetti gli esseri viventi
Proprio come rispetti i conquistatori?
In riferimento a questo, uccidere gli esseri viventi ti conduce ai tre regni miserevoli. Se salvi gli altri dall’uccisione, vai in un regno felice e lì hai una vita lunga. Allo stesso modo, rubare o dare via le tue risorse, essere ostile o coltivare l’amore e la compassione produrranno risultati come il condurti rispettivamente a un regno miserabile o a un regno felice. Contempla in modo speciale che hai bisogno di focalizzarti sugli esseri viventi mentre sviluppi la mente dell’illuminazione, e che compiendo gli atti del bodhisattva per il bene degli esseri viventi tu raggiungi la buddhità, perciò anche queste dipendono dagli esseri viventi. Rifletti anche sul portare a perfezione la generosità, ecc., in dipendenza dagli esseri viventi, come insegnato nei versi sulla necessità di rendere felici gli esseri viventi. Il Saggio sulla Mente dell’Illuminazione (Bodhicitta-vivarana), di Nagarjuna, afferma:
Gli effetti desiderabili e indesiderabili,
Una vita nei reami felici o miserabili in questo mondo,
Nascono dal beneficio o dal danno
Che fai agli esseri viventi.
Se tu raggiungi la buddhità insuperabile
In dipendenza dagli esseri viventi,
Perché mai meravigliarti del fatto che in questi tre regni,
Le risorse delle deità o degli umani
Su cui fanno affidamento Brahma, Indra, Rudra,
E i protettori del mondo
Siano anch’esse causate proprio dall’Aiutare gli esseri viventi?
Tutte le molteplici sofferenze
Che gli esseri viventi sperimentano
Come animali, spiriti affamati ed esseri infernali
Derivano dal danneggiare gli esseri viventi.
{58} Le sofferenze della fame,
Della sete, violenza e tortura,
Che sono difficili da capovolgere e inesauribili,
Sono il risultato del danneggiare gli esseri viventi. [318]
La meta degli sravaka è inferiore perché essi non enfatizzano il benessere degli altri, mentre i Buddha raggiungono la meta finale perché insistono sul benessere degli altri. Si dice che una volta che hai contemplato questo principio, non dovresti neppure per un istante essere attaccato al tuo benessere. Il Saggio sulla Mente dell’Illuminazione afferma:
Con sforzo elimina come un veleno
La tua mancanza di sollecitudine per gli esseri viventi.
Non raggiungono gli sravaka un’illuminazione inferiore
Perché mancano di sollecitudine?
Non dimenticando gli esseri viventi
I Buddha perfetti raggiungono l’illuminazione.
Una volta che i bodhisattva accertano gli effetti
Che sorgono dall’aiutare e dal non aiutare,
Come possono restare anche per un momento
Attaccati al loro benessere?
Perciò, i figli dei conquistatori dopo aver compreso che l’assorbirsi totalmente nel bene degli altri e la meta dell’illuminazione sorgono dal germoglio della mente dell’illuminazione e dopo aver visto che la sua radice è la compassione, si dedicano interamente a coltivare la compassione. Diventano profondamente condizionati da essa così che la loro compassione e la loro mente dell’illuminazione diventano salde. Dopo di che essi non possono fare a meno di impegnarsi negli atti della grande impresa che è la sfida massima. Il Saggio sulla Mente dell’Illuminazione afferma:
Il frutto dell’illuminazione esclusivamente per il benessere degli altri
Cresce dal germoglio della mente dell’illuminazione
Che ha una solida radice di compassione.
Questo è ciò che coltivano i figli dei conquistatori.
Colui che stabilizza questo tramite il condizionamento,
Benché inizialmente terrorizzato dalle sofferenze degli altri,
Più tardi abbandona anche la beatitudine della stabilizzazione meditativa
Ed entra nell’Inferno Implacabile.
Questo è stupefacente! Questo è degno di elogio!
Questa è la via superiore degli esseri eccellenti.
Ora sviluppa anche la certezza circa questi metodi per mezzo dei detti degli esseri eccellenti, come segue: {59} Atisha disse: “Il Tibet riconosce i ‘bodhisattva’ che non sanno come addestrarsi in amore e compassione”. Qualcuno allora chiese: “Bene, allora come dovrebbero praticare i bodhisattva?” Egli rispose: “Essi devono imparare per stadi dall’inizio”. [319]
Lang-ri-tang-ba (Glang-ri-thang-pa) disse: “Sha-bo-ba (Shva-bo-pa) e io abbiamo diciotto strategie umane e una strategia del cavallo per un totale di diciannove. (Ngag-dbang-rab-brtan (mChan, 612.3-5) spiega che le strategie umane sono di sostenere gli amici e la strategia del cavallo (è) di sopraffare i nemici. Le diciotto non hanno bisogno di essere enumerate perché la causa della mente dell’illuminazione sono gli esseri viventi, nostri amici, e così “diciotto” indica che sono numerosi. Il senso della strategia del cavallo è che il nostro nemico è uno solo: l’aver caro se stesso.) La nostra strategia umana è semplicemente di sviluppare la mente della illuminazione suprema e quindi imparare a fare qualunque cosa facciamo nell’interesse degli esseri viventi. La nostra strategia del cavallo è questa: dal momento che l’aver cari se stessi impedisce a quella mente dell’illuminazione che non è ancora sorta di sorgere e destabilizza quella già sorta e ne ostacola la crescita, addestrati mantenendo lontano l’aver a cuore se stessi e facendo quello che puoi per danneggiarlo. Prendi a cuore gli esseri viventi e fa tutto quello che puoi per aiutarli”.
Nal-jor-ba-chen-bo (rNal-‘byor-pa-chen-po) spiegò a Ghesce Drom-don-ba che lui aveva questa e quella concentrazione meditativa in cui l’energia si bilancia e si assorbe e così di seguito. Drom-don-ba replicò: “Anche se hai una meditazione che non è disturbata neppure dal battere di un grande tamburo vicino al tuo orecchio, se non hai amore, compassione e mente dell’illuminazione, rinascerai in un posto per evitare il quale devi adesso confessarti giorno e notte”. Drom-don-ba pensa che Nal-jor-ba-chen-bo stia procedendo in modo da causare la propria rinascita in uno stato privo di condizioni fortunate, come la rinascita di un essere ordinario del regno senza forma, o simili.
Kam-lung-ba (Kham-lung-ba) disse: “Tramite il nostro disinteresse per gli esseri viventi, che sono ciò che c’è di più importante, anche loro faranno lo stesso [i.e. non porteranno il beneficio della virtù] a noi”.
Che tu pianti oppure non pianti la radice del Mahayana o che tu sia genuinamente entrato nel Mahayana oppure no, tutto è fondato su questo [amore, compassione, avere cari gli altri e via dicendo]. Perciò, considera sempre cosa dovresti fare per sviluppare questi. Se li sviluppi è una cosa eccellente; se non li hai, non lasciare che le cose restino così. Affidati sempre a un insegnante che dia questo tipo di insegnamento. Associati sempre con amici che stiano addestrando in questo modo le loro menti. Guarda costantemente alle scritture e ai loro commentari che descrivono questi. Accumula le collezioni come cause di questi. Rimuovi le ostruzioni che li impediscono. Inoltre, se addestri la tua mente in questo modo, acquisirai di sicuro tutti i semi per svilupparli. Perciò, questo lavoro non è insignificante; gioisci di esso. Il Grande Fratello Anziano [Atisha] disse: {60}
Colui che desidera varcare l’ingresso degli insegnamenti Mahayana
Dovrebbe sviluppare tramite sforzo per eoni
La mente dell’illuminazione, che è come il sole che spazza via l’oscurità
E la luna che calma il tormento del gran caldo. [320]
iii) La misura del produrre la mente dell’illuminazione
Comprendi la misura del produrre la mente dell’illuminazione come spiegato in precedenza.
{61} Il rituale per adottare la mente dell’illuminazione
iv) Come adottare la mente dell’illuminazione tramite il suo rituale
a’ Conseguire ciò che non hai conseguito
1’ La persona di fronte alla quale adotti la mente dell’illuminazione.
2’ Le persone che adottano la mente dell’illuminazione.
3’ Come partecipare al rituale dell’adottare la mente dell’illuminazione.
a” La preparazione per il rituale.
1” Compiere la pratica speciale del prendere rifugio.
(a) Dopo aver decorato il luogo del rituale e disposto le rappresentazioni dei tre gioielli, sistemare le offerte.
(b) Suppliche e presa di rifugio.
(c) Esporre i precetti del rifugio
2” Accumulare la collezione di meriti
3” Purificare la tua attitudine
b” L’effettivo rituale
c” La conclusione del rituale
iv) Come adottare la mente dell’illuminazione tramite il suo rituale
Il Grande Anziano Mahayana-patha-sadhana-varna-samgraha disse:
Coloro che desiderano addestrarsi dopo la generazione della mente dell’illuminazione
Coltivano con sforzo per molto tempo
Le quattro basi di Brahma. amore e così via. (Le quattro basi di Brahma (tshangs pa’i gnas; brahma-vihara) sono i quattro incommensurabili di amore, compassione, gioia e imparzialità.)
In seguito a ciò rimuovono attaccamento e gelosia
E producono la mente dell’illuminazione tramite il corretto rituale.
{62} Una volta che hai addestrato la tua mente in questo modo e hai certezza salda circa lo sviluppo della mente dell’illuminazione, partecipa al rituale per adottarla.
La spiegazione di come adottare la mente dell’illuminazione tramite il suo rituale ha tre parti:
1. Conseguire ciò che non hai conseguito.
2. Mantenere e non lasciare indebolire ciò che hai conseguito (Capitolo 6).
3. Il metodo per ripristinare la mente dell’illuminazione se la indebolisci.(Capitolo 6)
a’ Conseguire ciò che non hai conseguito
Conseguire la mente dell’illuminazione che non hai conseguito ha tre parti:
1. La persona di fronte alla quale adotti la mente dell’illuminazione
2. Le persone che adottano la mente dell’illuminazione
3. Come partecipare al rituale dell’adottare la mente dell’illuminazione
1’ La persona di fronte alla quale adotti la mente dell’illuminazione
A parte il dire nel suo Stadi delle Attività del Guru (Guru-kriya-krama) che la persona dinanzi alla quale adotti la mente dell’illuminazione dovrebbe esse- re “un maestro che sia qualificato”, il Grande Anziano non ha dato alcuna ulteriore delucidazione. Gli insegnanti del passato asserirono che non era sufficiente che la persona davanti alla quale adotti la mente dell’illuminazione avesse solo la mente dell’illuminazione di aspirazione e che mantenesse i suoi precetti, ma che lui o lei doveva avere i voti della mente dell’illuminazione dell’impegno. Questo concorda con Jetari, che disse: “Dopo che sei arrivato davanti a un insegnante che ha i voti del bodhisattva…”. Il Sutra dei Dieci Insegnamenti (Dasa-dharmaka-sutra) menziona gli sravaka nel contesto del generare la mente dell’illuminazione dopo che altri hanno esortato alcune persone ad adottarla. Questo viene detto in riferimento a persone che vengono esortate da altri ad adottare la mente dell’illuminazione dopo che gli sravaka le hanno incoraggiate ed hanno creato in loro un senso di disincanto rispetto all’esistenza ciclica. Gli sravaka non eseguono il rituale.
2’ Le persone che adottano la mente dell’illuminazione
In generale, come disse Jetari Bodhicittotpada-samadana-vidhi le persone che adottano la mente dell’illuminazione sono “figli o figlie di buon lignaggio che sono sane {63} nel corpo e nella mente”. “Perciò, tutte le deità, i naga, ecc., che sono fisicamente e mentalmente idonei al sorgere della mente dell’illuminazione di aspirazione sono persone adatte ad assumere la mente dell’illuminazione”. Nondimeno, come dice il Commentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” (Bodhi-marga-pradipa-panjika) a questo punto: “Esse [le persone che adottano la mente dell’illuminazione] sono disgustate dalla esistenza ciclica, consapevoli della morte, e hanno grande saggezza e compassione”. Perciò, le persone che adottano la mente dell’illuminazione hanno addestrato le proprie menti negli stadi del sentiero spiegati in precedenza ed hanno perciò ottenuto qualche esperienza trasformativa rispetto alla mente dell’illuminazione. [321]
3’ Come partecipare al rituale dell’adottare la mente dell’illuminazione La spiegazione di come partecipare al rituale dell’adottare la mente dell’illuminazione ha tre parti:
1. La preparazione per il rituale
2. L’effettivo rituale
3. La conclusione del rituale
a” La preparazione per il rituale
La preparazione per il rituale ha tre sezioni:
1. Compiere la pratica speciale del prendere rifugio
2. Accumulare la collezione di meriti
3. Purificare la tua attitudine
1” Compiere la pratica speciale del prendere rifugio Compiere la pratica speciale del prendere rifugio ha tre parti:
1. Dopo aver decorato il luogo del rituale e disposto le rappresentazioni dei tre gioielli, sistemare le offerte
-
Suppliche e presa di rifugio
-
Esporre i precetti del rifugio
(a) Dopo aver decorato il luogo del rituale e disposto le rappresentazio- ni dei tre gioielli, sistemare le offerte
Pulisci e purifica un luogo in un’area sgombra da esseri peccaminosi, cospargi e ungi l’area con i cinque prodotti della mucca [urina, sterco, burro, latte e yogurt] come pure con acque meravigliose profumate di legno di sandalo, ecc., e sparpaglia fragranti {64} fiori recisi. Disponi su troni alti, troni piccoli, o piattaforme le rappresentazioni dei tre gioielli che sono state fuse nel metallo o fatte con altri materiali, volumi di scritture e simili, e immagini di bodhisattva. Prepara anche, come sei capace, oggetti di offerta tipo i baldacchini e cose del genere, così come fiori e via dicendo, e metti a disposizione strumenti musicali, cibo e ornamenti, ecc. Quindi prepara un trono per l’insegnante e decoralo con fiori.
Gli insegnanti del passato dicono che dovresti prima accumulare meriti venerando e servendo la comunità e dando agli spiriti i dolci di offerta. Come si dice nel Sutra dell’Eone di Buon Auspicio (Bhadra-kalpika-sutra), se non hai offerte, puoi fare questo anche offrendo la frangia di una stoffa. Ma se hai le risorse, devi cercare le offerte con premura e senza inganno e disporle in modo tale da sbalordire i tuoi amici. Quando alcuni insegnanti chiesero al Grande Anziano di conferire il rituale per generare la mente dell’illuminazione a Samye e Mangyul, egli disse che essi non l’avrebbero generata perché ave- vano fatto offerte inferiori. Egli disse, inoltre, che per quanto riguarda le rappresentazioni devi avere di sicuro un’immagine consacrata di Sakyamuni Buddha, il fondatore dell’insegnamento; e rispetto ai volumi delle scritture dovresti avere un sutra della Perfezione della Saggezza uguale in grandezza o di grandezza maggiore del Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottomila Righe (Ratna-guna-samcaya-gatha). Dopo aver fatto questo, come spiega nel suo Guru-kriya-krama Stadi delle Attività del Guru, tu inviti l’assemblea dei nobili esseri, reciti tre volte la Formula delle Nuvole di Offerte (Dharma-megha-dha- rani) (Om namo bhagavate vajra-sara-pramardane tathagataya, arhatye samyak-sambuddhaya, tad-yatha, om vajre vajre, maha-vajre, maha-teja-vajre, maha-vidya-vajre, maha-bodhi-citta-vajre, maha-bodhi-man- dopa-samkramana-vajre sarva karmavarana-visodhana-vajre svaha.). e li elogi. [322]
Successivamente, gli studenti si lavano, indossano buoni abiti e siedono rispettosamente a mani giunte. Il guru incoraggia gli studenti a generare con tutto il cuore le collezioni di meriti e sublime saggezza, fa loro immaginare di essere seduti di fronte a ciascuno dei Buddha e bodhisattva, e poi si unisce a loro per eseguire i sette rami dell’adorazione.
Gli eruditi tibetani dei primissimi tempi dissero che quando adotti la mente dell’illuminazione in conformità al lignaggio trasmesso attraverso Nagarjuna e Shantideva, tu pratichi i sette rami dell’adorazione, e che quando la adotti secondo il lignaggio discendente da Maitreya e Asanga, ne pratichi solo due : omaggio ed offerte. Ciò che è più rilevante, nel secondo caso essi dicono: “Se tu volessi {65} praticare la confessione dei peccati, avresti la necessità di sentire rimorso, e così saresti infelice; la mente dell’illuminazione deve essere generata in una persona la cui mente provi gioia e diletto”.
Questa posizione è scorretta. Rispetto ai rituali della mente dell’illuminazione e ai voti, il Grande Anziano affermò:93 “Omaggio, rituale d’offerta e così di seguito” includendo le altre cinque branche dell’adorazione con la frase “e così di seguito”. Egli dice chiaramente nel suo Stadi delle Attività del Guru94 che dovresti praticare i sette rami prima di generare la mente dell’illuminazione. Inoltre, se accetti il ragionamento [riguardo al rimorso] secondo la posizione data sopra, devi allora concludere che la mente dell’illuminazione non viene generata nel sistema di Nagarjuna e Shantideva.
(b) Suppliche e presa di rifugio
Dal momento che si dice Dasa-cakra-ksitigarbha-nama-mahayana-sutra che dovresti avere l’idea che il tuo guru è l’Insegnante [Buddha], inchinati al tuo guru credendo che lui o lei sia il Buddha, e poi offri un mandala e altre offerte materiali. Col ginocchio destro piegato al suolo, unisci rispettosamente le mani e fai una supplica per la mente dell’illuminazione, recitando tre volte Cittotpada-samvara-vidhi quanto segue:
Proprio come i Buddha perfetti del passato, che sono tataghata e arhat, e i grandi bodhisattva dei livelli elevati generarono inizialmente la mente dell’insuperabile, perfetta illuminazione, per favore, oh Maestro, aiutami (a questo punto dì il tuo nome) a generare la mente dell’insuperabile, perfetta illuminazione.
Successivamente, compi la pratica del prendere rifugio che è specifica per questo contesto. L’oggetto di questo rifugio sono i bhagavan Buddha, l’insegnamento che è la verità del sentiero che enfatizza la cessazione Mahayana e la comunità dei nobili bodhisattva che sono irreversibili. [323] In generale, pensa ad essi nel modo seguente: “Da adesso fino a quando raggiungerò il cuore dell’illuminazione e con lo scopo di proteggere tutti gli esseri, per favore, Buddha, siate i miei insegnanti del rifugio; per favore, insegnamento, sii il mio effettivo rifugio; e per favore, comunità, siate quelli che mi assistono per ottenere il rifugio”. Quindi fai un pensiero speciale: dal momento che la Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione (Bodhi-patha-pradipa) dice: “Con un pensiero irreversibile…”, formula una forte aspirazione: “Io non mi allontanerò mai da un tale modo di pensare al rifugio”, e prendi rifugio con una postura come quella spiegata sopra [un ginocchio a terra e mani giunte]. Recita tre volte Cittotpada-samvara-vidhi quanto segue:
{66} “Oh Maestro, per favore, ascoltami. Io (dì il tuo nome a questo punto), da ora fino a quando raggiungerò il cuore dell’illuminazione prendo rifugio nei Bhagavan Buddha, supremi tra gli esseri. Oh Maestro, per favore, ascoltami. Io (dì il tuo nome a questo punto), da ora fino a quando raggiungerò il cuore dell’illuminazione, prendo rifugio nel migliore degli insegnamenti, gli insegnamenti di pace libera da attaccamento. Oh Maestro, per favore, ascoltami. Io (dì il tuo nome a questo punto), da ora fino a quando raggiungerò il cuore dell’illuminazione, prendo rifugio nella migliore delle assemblee, i membri della comunità dei nobili bodhisattva, che sono incontrovertibili.
Anche se c’è una richiesta di considerazione ad ogni rifugio in ciascuno dei tre gioielli e un fraseggio inconsueto per prendere rifugio nell’insegnamento, io ho scritto il rituale esattamente come lo compose Atisha.
(c) Esporre i precetti del rifugio
Il maestro dovrebbe dare qui i precetti del rifugio già spiegati nel contesto
degli insegnamenti per la persona di capacità limitate.
2” Accumulare la collezione di meriti
Rispetto al rituale per la mente dell’illuminazione, Atisha spiega Cittotpada-samvara-vidhi che anche a questo punto rendi omaggio, fai offerte e così di seguito. [324] Segui il Com-mentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” dove dice che dovresti eseguire le sette branche dell’adorazione portando alla mente tutti i Buddha, i bodhisattva e i tuoi insegnanti del passato e del presente. Comprendi che le offerte ai guru dovrebbero essere fatte nel momento in cui fai anche le prime offerte. Pratica le sette branche dell’adorazione seguendo o il testo della Preghiera di Samantabhadra (Samantabhadra-carya-pra-nidhana) oppure Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva.
3” Purificare la tua attitudine
Dal momento che nella sua Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione https://www.sangye.it/altro/?p=81 Atisha dice che prima dovresti sentire amore nel tuo cuore e poi generare la mente dell’illuminazione al vedere gli esseri viventi sofferenti, porta vividamente alla mente gli oggetti e gli aspetti soggettivi per l’amore e la compassione, come spiegato in precedenza.
b” L’effettivo rituale
Di fronte al maestro dovresti inginocchiarti col ginocchio destro a terra o accovacciarti sui talloni dei piedi e, dopo {67} aver congiunto rispettosamente le mani, generare la mente dell’illuminazione. Riguardo a questo, la Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione https://www.sangye.it/altro/?p=81 dice:
Sviluppa la mente dell’illuminazione
Che sia un impegno irreversibile.
E le Procedure Rituali per la Mente dell’Illuminazione e i Voti del Bodhisattva {Cittotpada-samvara-vidhi-krama) dice: “…finché raggiungerò il cuore dell’illuminazione”. Perciò, non si genera la mente dell’illuminazione pensando solo: “Raggiungerò lo stato di Buddha per il bene degli altri”. Piuttosto, ti focalizzerai su un tale pensiero e prenderai l’impegno: “Non mi separerò da questa determinazione di raggiungere la buddhità per il bene di tutti gli esseri finché non raggiungerò l’illuminazione”. Perciò, dipendendo dal rituale, genera l’atti- tudine con questi due aspetti.
Non generare questa attitudine in questo modo se sei incapace di apprendere i precetti della mente dell’illuminazione di aspirazione. Se una persona dovesse generare tramite il rituale il solo pensiero: “Io diventerò un Buddha per il bene di tutti gli esseri viventi” sarebbe allora corretto dare il rituale a chiunque, sia che fosse capace o incapace di apprendere i precetti della mente dell’illuminazione di aspirazione. Nel caso della mente di aspirazione, questi due modi di generare la mente – per quelli capaci di apprendere i precetti e con l’impegno, e per quelli incapaci di apprendere i precetti e senza l’impegno – sono confacenti, ma quando si tratta di adottare la mente dell’illuminazione dell’impegno tramite il rituale, è completamente sbagliato darlo a quelli che sono del tutto incapaci di apprendere i precetti. Pertanto, alcune persone fraintendono grandemente quando asseriscono la distinzione secondo cui nel lignaggio di Nagarjuna è appropriato dare i voti del bodhisattva in molti rituali, mentre nel lignaggio di Asanga non è corretto fare così. Inoltre, alcuni dicono che quando i principianti stanno praticando, dovrebbero adottare ripetutamente la mente dell’illuminazione dell’impegno mediante il suo rituale. Tuttavia, dal momento che questi principianti non conoscono i precetti in generale e, in particolare, le trasgressioni fondamentali, non possono dimostrare i particolari di ciò che dovrebbe essere fatto, mettendosi in una situazione veramente dannosa. [325]
Il primo Stadi della Meditazione di Kamalasila, citando il Sutra del Consiglio al Re (Rajavavadaka-sutra), dice che se non puoi apprendere i precetti della generosità, ecc., si ottiene molto merito anche in una semplice generazio- ne della mente dell’illuminazione e quindi dice:
{68} Anche quelli che non possono apprendere completamente le perfezioni dovrebbero generare la mente dell’illuminazione al fine di essere imbevuti dal metodo, perché il risultato è grande.
Perciò è veramente chiaro che, mentre è corretto dare il rituale per generare la mente della illuminazione a quelli che non possono apprendere i precetti della generosità, ecc. è scorretto dare loro i voti del bodhisattva.
Il rituale per adottare la mente dell’illuminazione è come segue.
Recita tre volte Cittotpada-samvara-vidhi ciò che segue:
Tutti voi Buddha e i bodhisattva residenti nelle dieci direzioni, per favore, ascoltatemi. Oh maestri, per favore, ascoltatemi. In virtù delle mie radici virtuose della natura di generosità, etica, o meditazione – che io, (dì il tuo nome a questo punto), in questa e in tutte le altre vite ho coltivato, mi sono unito ad altri nel coltivare, o ho gioito della coltivazione di (altri) – io (dì il tuo nome), genererò la mente della grande, insuperata, perfetta illuminazione da ora fino a quando raggiungerò il cuore dell’illuminazione, proprio come i Buddha perfetti del passato, che sono arhat e tathagata, e i grandi bodhisattva che risiedono negli altri livelli generarono la mente della insuperata, perfetta illuminazione. Libererò tutti gli esseri viventi che non sono liberati, affrancherò tutti gli esseri viventi che non sono affrancati. Darò sollievo a quelli che (non hanno) sollievo. [326] Farò raggiungere il nirvana a coloro che non lo hanno raggiunto.
Anche se non è chiarito che devi ripetere questo dopo il maestro, sia in questa parte che nella parte del rifugio del rituale, devi fare così.
Queste istruzioni sono la procedura che deve essere seguita in presenza di un maestro. Riguardo al come procedere senza un maestro, [i testi] Procedure Rituali per la Mente dell’Illuminazione e Voti del Bodhisattva, del Grande Anziano, dicono:
Benché non ci sia un maestro, c’è un rituale per sviluppare per conto proprio la mente dell’illuminazione nel modo che segue. Immaginando il Tathagata Sakyamuni e tutti i tathagata delle dieci direzioni, rendi omaggio e fai offerte rituali, ecc., quindi percorri il processo di prendere rifugio e così via, come prima, eliminando la parola “maestro” e la supplica al maestro.
c” La conclusione del rituale
Il maestro dice agli studenti i precetti della mente dell’illuminazione di aspira- zione.
Capitolo 6 Mantenere la mente dell’illuminazione {69}
b’ Mantenere e non lasciare indebolire ciò che hai conseguito
1’ L’addestramento nei precetti che fanno in modo che la tua mente
dell’illuminazione non si indebolisca in questa vita
a” L’addestramento nel precetto di ricordare i benefici della mente
dell’illuminazione al fine di accrescere la forza del tuo entusiasmo per essa
b” L’addestramento nel precetto di generare la mente dell’illuminazione sei volte al giorno al fine di accrescere l’effettiva mente dell’illuminazione
1” Non abbandonare il tuo sviluppo della mente dell’illuminazione di aspirazione
2” L’addestramento ad accrescere la mente dell’illuminazione di aspirazione
c” L’addestramento nel precetto di non abbandonare mentalmente gli esseri viventi per il cui bene sviluppi la mente dell’illuminazione
d” L’addestramento nel precetto di accumulare le collezioni di meriti e sublime saggezza.
2’ L’addestramento nei precetti che fanno in modo che non ti separi dalla mente dell’illuminazione anche nelle vite future
a” L’addestramento nel precetto di eliminare le quattro pratiche nere che indeboliscono la mente dell’illuminazione
b” L’addestramento nel precetto di adottare le quattro pratiche luminose che prevengono l’indebolimento della mente dell’illuminazione
c’ Il metodo per ripristinare la mente dell’illuminazione se la indebolisci.
b’ Mantenere e non lasciare indebolire ciò che hai conseguito
Tu hai necessità di conoscere i precetti, perciò io li spiegherò. Questo ha due
parti: {70}
1 . L’addestramento nei precetti che fanno in modo che la tua mente del- l’illuminazione non si indebolisca in questa vita.
2. L’addestramento nei precetti che fanno in modo che non ti separi dalla mente dell’illuminazione anche nelle vite future.
1’ L’addestramento nei precetti che fanno in modo che la tua mente dell’illuminazione non si indebolisca in questa vita
LAM_RIM_Volume Secondo:LAMRIM_versione5 29/05/09 14:59 Pagina 77
78 Il Grande Trattato sugli stadi del sentiero
L’addestramento nei precetti che fanno in modo che la tua mente dell’illumina-
zione non si indebolisca in questa vita, ha quattro parti:
1. L’addestramento nel precetto di ricordare i benefici della mente dell’illuminazione al fine di accrescere la forza del tuo entusiasmo per essa
2. L’addestramento nel precetto di generare la mente dell’illuminazione sei volte al giorno al fine di accrescere l’effettiva mente dell’illuminazione
3. L’addestramento nel precetto di non abbandonare mentalmente gli esseri viventi per il cui bene sviluppi la mente dell’illuminazione
4. L’addestramento nel precetto di accumulare le collezioni di meriti e sublime saggezza
a” L’addestramento nel precetto di ricordare i benefici della mente dell’illuminazione al fine di accrescere la forza del tuo entusiasmo per essa
Pensa ai benefici della mente dell’illuminazione dopo averli ricercati nei sutra o ascoltati dal tuo guru. Essi sono spiegati in dettaglio nel Ganda-vyuha-sutra Sutra della Disposizione degli Steli, perciò guarda là. Come affermato sopra questo testo dice: “la mente dell’illuminazione è come il seme di tutte le qualità di Buddha”, ed afferma anche: “la mente dell’illuminazione è come un sommario perché include tutti gli atti dei bodhisattva e le preghiere di aspirazione”. [327] È un “sommario” nel senso che ogni cosa è redatta in una breve indicazione benché ci siano infinite spiegazioni dettagliate delle parti. Come una ricapitolazione di queste parti, si dice che è una sinopsi che mette insieme i punti chiave di tutti i sentieri del bodhisattva.
I benefici menzionati in Livelli del Bodhisattva sono quelli della mente dell’illuminazione di aspirazione. Quel testo espone due benefici per la prima generazione stabile della mente dell’illuminazione: diventare un campo puro per l’accumulazione di meriti ed essere pienamente dotato di meriti protettivi.
{71} Il primo beneficio, diventare un campo puro per l’accumulazione dei meriti, è come segue. Come afferma Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva: “E sono riveriti sia nel mondo degli umani che in quelli delle deità”, tu diventi un oggetto di adorazione per tutti gli esseri viventi immediatamente dopo avere sviluppato la mente dell’illuminazione. In accordo con l’affermazione secondo cui immediatamente dopo aver sviluppato la mente dell’illuminazione superi tutti i grandi arhat nei termini del tuo lignaggio, tu diventi superiore e il più alto. Anche quando compi una piccola azione meritoria, questa produce effetti illimitati, così tu sei un campo per l’accumulazione di meriti. “Poiché tutto il mondo confida in te, tu sei come la terra”. Così sei come un padre per tutti gli esseri.
Il secondo beneficio, essere pienamente dotato di meriti protettivi, è come segue. Poiché sei sempre protetto dai guardiani, che sono due volte più numerosi di quelli di un monarca universale, tu non puoi essere danneggiato dagli yaksa o dagli spiriti del luogo, anche quando stai dormendo, sei ubriaco o disattento. I mantra segreti e i mantra della conoscenza, che possono curare le epidemie, le ferite e le infezioni, ma che non sono efficaci nelle mani degli esseri viventi, diventano efficaci quando vengono usati da qualcuno dotato di una generazione stabile della mente dell’illuminazione. Perché menzionare i mantra che funzionano veramente quando sono usati dagli esseri viventi? Livelli del Bodhisattva insegna che quando la tua mente dell’illuminazione è stabile, tu realizzi facilmente anche le collezioni di azioni – pacificazione e così via. (I quattro tipi di azioni sono: pacificazione, sottomissione, accrescimento e (azioni) irate.) Perciò se hai questa (mente stabile) puoi anche realizzare velocemente i conseguimenti spirituali ordinari. Ovunque tu stia, non sorgerà la paura, né cause di paura, né carestia, né danno causato da esseri non umani, e tu pacificherai quegli eventi che si sono già manifestati. [328] Inoltre, dopo la morte avrai poca tribolazione e sarai naturalmente in buona salute nella tua prossima vita; se anche dovesse sorgere qualche danno non durerà a lungo o non sarà grave. Quando ti impegnerai per il benessere degli esseri viventi – dando insegnamenti, ecc. – il tuo corpo non proverà stanchezza, non avrai memoria corta, né la tua mente degenererà.
Se sei uno che dimora nel lignaggio dei bodhisattva, hai naturalmente poche tendenze disfunzionali; una volta che hai sviluppato la mente dell’illuminazione, le alterazioni della tua mente e del tuo corpo sono estremamente piccole.
Sei paziente e gentile così che se qualcuno ti danneggia, tu sopporti e non restituisci il danno. Se vedi altri che si fanno del male a vicenda, sei molto dispiaciuto. Raramente lasci sorgere l’ira, la gelosia, l’attitudine di ingannare, l’attitudine di nascondere e via dicendo; se queste sorgono, non sono intense, non durano a lungo e spariscono velocemente.
{72} È difficile per te rinascere nei regni miserevoli; anche se rinasci là, te ne libererai facilmente. Perfino mentre ti ci trovi, la tua sofferenza sarà minima e a causa di essa sarai veramente disincantato rispetto all’esistenza ciclica e genererai compassione per gli esseri di quel luogo.
Se i meriti della mente dell’illuminazione dovessero prendere forma, neanche il cielo basterebbe a contenerli. I meriti con il fare offerte materiali al Buddha non eguagliano neppure una semplice porzione di essi. Il Sutra delle Domande del Capofamiglia Viradatta (Viradatta-grha-pati-pariprccha-sutra) afferma:
Se qualunque merito possa esserci
Nella mente dell’illuminazione avesse forma
Riempirebbe l’intera volta del cielo
E poi andrebbe oltre di essa.
Se qualcuno dovesse riempire i regni di Buddha
Di gioielli numerosi come
I grani di sabbia del Gange,
E offrisse questo al Protettore del Mondo,
Molto superiore sarebbe il merito (derivante)
Dall’offerta di colui che, congiungendo le mani,
Generasse con reverenza la mente dell’illuminazione.
Non c’è limite al merito di questo.
Mentre il Grande Anziano stava facendo la circumambulazione intorno al sedile di vajra di Bodh Gaya, (Questa e le storie seguenti si svolgono in un luogo conosciuto come Bodh Gaya, dove il Buddha raggiunse l’illuminazione sedendo sotto l’Albero di Bodhi. Il posto in cui sedette è conosciuto come il sedile di vajra e un grande stupa fu costruito vicino ad esso. Le statue menzionate qui sono sui lati della stupa, e il tempio principale menzionato nella storia successiva è localizzato alla base dello stupa.) pensò: “Come posso ottenere velocemente la piena illuminazione?” [329] Al che ebbe una visione in cui le statue più piccole si alzarono e chiesero alle statue più grandi: “In cosa si dovrebbero addestrare coloro che desiderano velocemente ottenere lo stato di Buddha?”. Le più grandi risposero: “Dovrebbero addestrarsi nella mente dell’illuminazione”. Anche nel cielo al di sopra del tempio principale una giovane donna fece questa domanda a una donna più anziana, e Atisha udì la stessa risposta di prima. Perciò, viene detto, egli accrebbe la sua certezza riguardo alla mente dell’illuminazione.
In conformità, comprendi che la mente dell’illuminazione include i punti chiave delle istruzioni personali di tutto il Mahayana, è un grande tesoro di tutti i con- seguimenti spirituali, è la caratteristica che distingue il Mahayana dall’Hinayana, ed è la base eccellente che ti sprona a intraprendere gli atti grandemente efficaci del bodhisattva. Diventando ancora più fervente nel coltivarla, agisci come una persona assetata che ode parlare dell’acqua. Infatti, quando i conquistatori e i loro figli usarono la loro saggezza meravigliosa per esaminare in grande dettaglio i sentieri per molti eoni, videro che proprio questo è {73} il metodo eccellente per diventare un Buddha. Come dice Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva:
Riflettendo per molti eoni, il Maestro dei Saggi
Vide che solo questo è di beneficio.
b” L’addestramento nel precetto di generare la mente dell’illuminazione sei volte al giorno al fine di accrescere l’effettiva mente dell’illuminazione
Mantenere la mente dell’illuminazione 81 L’addestramento nel precetto di generare la mente dell’illuminazione sei volte al giorno ha due parti:
1. Non abbandonare il tuo sviluppo della mente dell’illuminazione di aspirazione.
2. L’addestramento ad accrescere la mente dell’illuminazione di aspirazione.
1” Non abbandonare il tuo sviluppo della mente dell’illuminazione di aspirazione.
Tu hai preso come tuoi testimoni i Buddha, i bodhisattva e gli insegnanti e, in loro presenza, ti sei impegnato a liberare tutti gli esseri che non sono liberati, e così di seguito. Se poi tu vedi che gli esseri viventi sono così numerosi e che il loro comportamento è meschino o che il tempo in cui devi sforzarti per molti eoni è lungo o che devi addestrarti nelle due collezioni che sono illimitate e difficili da farsi e prendi questa come una ragione per scoraggiarti e abbandonare la tua responsabilità di sviluppare la mente dell’illuminazione, questo è un peccato più grande di una trasgressione cardinale dei voti della liberazione individuale. [330] Il Ratna-guna-samcaya-gatha Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Otto- mila Righe afferma:
Anche se pratichi le dieci azioni virtuose per dieci milioni di eoni,
Se poi generi il desiderio di diventare un arhat pratyekabuddha,
Tu danneggi e indebolisci la tua disciplina etica come bodhisattva.
Questa rottura della mente dell’illuminazione è molto più grave di
una trasgressione cardinale.
Dice dunque che una tale disciplina etica del bodhisattva è difettosa. Trattenersi dalle considerazioni proprie degli sravaka e dei pratyekabuddha è la più alta disciplina etica dei bodhisattva; perciò se i bodhisattva dovessero indebolire questo auto-controllo distruggerebbero la loro disciplina etica. Questo perché se i bodhisattva non mettono da parte tale auto-controllo, anche nel caso dovessero indulgere in piaceri sensoriali, non distruggerebbero {74} l’attitudine di auto-controllo che è peculiare dei bodhisattva. Ancora, il Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottomila Righe afferma:
Benché i bodhisattva godano dei cinque oggetti dei sensi,
Se prendono rifugio nel Buddha, nell’insegnamento e nella comunità dei nobili esseri,
E fissano le loro menti sull’onniscienza, pensando: “Io otterrò lo stato di Buddha”,
Comprendi che questi adepti mantengono la perfezione della disciplina etica.
Se abbandonano l’intenzione oggetto della loro promessa, devono vagare per lungo tempo in rinascite miserevoli. Impegnarsi negli Atti del Bodhisattva dice:
Si dice che una volta che la gente decide
Di dare una piccola quantità di una semplice cosa
E poi non lo dà
Causa la propria rinascita come spirito affamato.
Così, come potresti rinascere in un regno felice
Se inganni tutti gli esseri viventi?
Dopo averli sinceramente invitati
Alla beatitudine insuperabile?
Perciò dice anche:
Come una persona cieca che trovi un gioiello
In un cumulo di immondizia,
È sorta in me
Per caso la mente dell’illuminazione.
Pensa: “È veramente meraviglioso che io abbia conseguito una cosa come questa”, e non abbandonarla mai. Dando a ciò un’attenzione particolare, fai ripetutamente il voto di non abbandonarla neppure per un istante.
2” L’addestramento ad accrescere la mente dell’illuminazione di aspirazione.
Non è sufficiente semplicemente il fatto di non abbandonare la mente dell’illuminazione di aspirazione; accrescila con grande sforzo tre volte durante al giorno e tre volte la notte. Se puoi praticare il rituale esteso menzionato in precedenza, fallo. [331] Se no, visualizza il campo per l’accumulazione dei meriti e, dopo aver fatto offerte, raffina il tuo amore, compassione e così via. Quindi adotta la mente dell’illuminazione sei volte, recitando il seguente verso rituale tre volte in ciascuna occasione Bodhisattvadikarmika-margavatara-desana (Insegnamento sul Nuovo Ingresso nel Sentiero di un Bodhisattva):
{75} Prendo rifugio fino all’illuminazione
Nel Buddha, nell’insegnamento e nella comunità,
Per i meriti del praticare le sei perfezioni
Possa io raggiungere lo stato di Buddha per aiutare gli esseri viventi.
c” L’addestramento nel precetto di non abbandonare mentalmente gli esseri viventi per il cui bene sviluppi la mente dell’illuminazione
Benché questo precetto non possa essere rintracciato nelle sezioni pertinenti della Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione o delle Procedure Rituali per la Mente dell’Illuminazione e i Voti del Bodhisattva, nel suo Bodhi-marga-pradipa-panjika Commentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” Atisha dice:
Prendendoti cura e non abbandonando gli esseri viventi, tu mantieni la mente dell’illuminazione per via dei suoi oggetti, i suoi benefici, il rituale per generarla, il suo incremento generale e per non dimenticarla.
Ciò è elencato in questo contesto e non contraddice il significato voluto dal testo radice, perciò addestrati anche in questo.
La misura dell’abbandonare mentalmente gli esseri viventi si ha quando produci il pensiero: “Ora non lavorerò mai più per il benessere di questa persona”, basandoti su alcune condizioni tipo le azioni inaccettabili, ecc.
d” L’addestramento nel precetto di accumulare le collezioni di meriti e sublime saggezza
Dopo aver adottato la mente dell’illuminazione di aspirazione tramite il suo rituale, sforzati giornalmente di accumulare le collezioni, fare offerte ai tre gioielli, ecc., al fine di accrescere la mente dell’illuminazione. Benché io non abbia visto una sorgente autorevole (che riferisca che) questo è un precetto diverso da ciò che hanno dichiarato gli insegnanti dei tempi passati, non di meno esso è veramente benefico.
2’ L’addestramento nei precetti che fanno in modo che non ti separi dalla mente dell’illuminazione anche nelle vite future.
L’addestramento nei precetti che fanno in modo che non ti separi dalla mente dell’illuminazione anche nelle vite future ha due sezioni:
1. L’addestramento nel precetto di eliminare le quattro pratiche nere che indeboliscono la mente dell’illuminazione.
2. L’addestramento nel precetto di adottare le quattro pratiche luminose
che prevengono l’indebolimento della mente dell’illuminazione {76}.
a” L’addestramento nel precetto di eliminare le quattro pratiche nere che indeboliscono la mente dell’illuminazione
Nel Capitolo di Kasyapa (Kasyapa-parivarta) della Collezione Ratna-kuta Arya-kasyapa-parivarta-nama-mahayana-sutra ci sono asserzioni che elencano sia le quattro pratiche riguardanti il non attualizzare o dimenticare la mente dell’illuminazione nelle vite future sia le quattro pratiche riguardanti l’attualizzare e il non dimenticare la mente dell’illuminazione, il non metterla da parte finché non raggiungi l’illuminazione. [332] Esse sono presentate come precetti della mente che aspira all’illuminazione.
Le quattro pratiche nere sono le seguenti.
1. Ingannare gli abati, i maestri, i guru e coloro che sono degni di offerte. Comprendi questo nei termini di due approcci: gli oggetti della tua azione e ciò che tu fai a questi oggetti. Secondo la spiegazione (che appare) nel Commentario sul Capitolo di Kasyapa (Kasyapa-parivarta-tika), (La sezione sulle quattro pratiche nere e le quattro pratiche bianche (luminose), citate nella sezione seguente, si trova in Arya-maha-ratna-kuta-dharma-paryaya-parivarta-sata-sahasrika-kasyapa-parivarta-tika) gli oggetti sono gli abati e i maestri (questo è ovvio), i guru (coloro che vogliono aiutare), e coloro che sono degni di offerte (benché non inclusi nel rango dei due gruppi precedenti, essi hanno grandi qualità). Cos’è che tu potresti fare a questi oggetti che costituirebbe una pratica nera? È una pratica nera l’ingannare coscientemente chiunque di essi. Rispetto al modo di ingannarli, il Commentario sul Capitolo di Kasyapa dice che quando essi spiegano compassionevolmente le trasgressioni e tu cerchi di confonderli con bugie riguardo a te stesso, questo è “nero”. Dice che ogni volta che cerchi di sviare i tuoi guru riguardo a te stesso, con l’intenzione di ingannare, questo è “nero”. Tuttavia, deve essere un fuorviare con bugie: l’inganno che non è mentire verrà preso in considerazione sotto. Questo perché il suo rimedio è la prima delle quattro pratiche luminose [“bianche”], e il Compendio degli Addestramenti Siksa-samuccaya dice che eliminare le pratiche nere è una pratica luminosa. Inoltre, si dice che gli studenti incorreggibili ingannano i loro guru quando dicono una cosa al guru e segretamente dicono qualcosa di molto diverso agli altri, che poi dicono: “Attenzione, questo giungerà alle orecchie dell’insegnante”.
2. Far sentire rincrescimento agli altri per qualcosa di cui non c’è di che rammaricarsi. Questo viene compreso tramite gli stessi due approcci menzionati in precedenza. L’oggetto sono le persone che coltivano la virtù senza rincrescimento. Cosa fai loro? Tu intenzionalmente fai sentire loro il rimpianto per qualcosa di cui non dovrebbero rammaricarsi. Il Commentario sul Capitolo di Kasyapa spiega che fuorviare con l’inganno i compagni praticanti riguardo a una enunciazione dell’addestramento quando stanno osservando l’addestramento in modo corretto, è “nero”.
{77} Per queste due prime pratiche nere, si dice che non fa differenza che tu sia o non sia capace di ingannare, oppure che tu sia o non sia capace di causare rincrescimento. Il Commentario sul Capitolo di Kasyapa concorda riguardo a questo. Il Commentario, tuttavia, considera che il secondo sia anche un caso di inganno (atto fuorviante). [333]
3. Parlare in modo sprezzante, ecc., ad esseri che sono entrati correttamente nel Mahayana. Alcuni dicono che l’oggetto sono quelli che hanno la mente del- l’illuminazione, avendola adottata tramite il suo rituale. Altri dicono che sono ugualmente quelli che in precedenza hanno sviluppato la mente dell’illuminazione e che al presente non l’hanno. Questa ultima asserzione contraddice i sutra ed è sbagliata. Il Commentario dice semplicemente “in un bodhisattva” senza ulteriore chiarificazione. Anche se in altri contesti scritturali ci sono molte affermazioni secondo cui quelli che sono entrati correttamente nel Mahayana sono coloro con i voti del bodhisattva che stanno apprendendo gli addestramenti, io penso che qui si debba intendere per oggetto qualsiasi bodhisattva, a partire da quelli che hanno generato la mente dell’illuminazione di aspirazione.
Ciò che viene fatto a questi bodhisattva è parlare (loro) in modo sprezzante, con diffamazione, e via di seguito. L’asserzione secondo cui ciò che viene detto deve essere motivato da odio concorda col Commentario. Ma anche se il Commentario dice che i bodhisattva a cui si parla stanno cercando diligentemente gli insegnamenti e che le parole vengono dette al fine di arrestare la loro fede nel Mahayana o il loro desiderio di praticarlo, sembra che sia sufficiente se comprendono il significato di ciò che viene detto. Il Commentario spiega che una cosa dispregiativa è, per esempio, dire che lui o lei “ha un brutto carattere” (affermazione) in cui non menzioni alcuno specifico difetto; è una colpa, per esempio, dire “Lui non è celibe”, (affermazione) in cui vai nello specifico; ed è una diffamazione dire, per esempio: “In questo o in quel modo, si è coinvolto nel sesso”, rendendo (l’affermazione) più specifica. Il Commentario aggiunge il termine “criticismo” a questi tre.
Io ho già discusso brevemente il pericolo di questa grande offesa che nasce in noi. In vero, se i bodhisattva hanno anche un pensiero di disprezzo verso altri bodhisattva, devono stare nell’inferno per tanti eoni quanti i momenti della durata di quel pensiero. E il Sutra sulla Magia della Pace Finale (Prasanta-vini- scaya-pratiharya-sutra) dice che, a parte l’assassinare un altro bodhisattva, nessun’altra azione può far cadere un bodhisattva nei regni miserevoli. [334] Il Sommario in Versi della Perfezione della Saggezza in Ottomila Righe Ratna-guna-samcaya-gatha dice:
Se i bodhisattva che non hanno ricevuto una predizione della loro illuminazione {78}
Hanno una disputa rabbiosa con i bodhisattva che hanno ricevuto una predizione,
Devono di nuovo indossare la corazza della pratica
Per tanti eoni quanti i momenti della loro rozza attitudine errata.
Dice in tal modo che devono camminare lungo il sentiero, ricominciare da capo, per eoni proporzionati alla loro attitudine irata; si allontanano davvero molto dalla loro illuminazione. Per questa ragione blocca la tua ira in tutte le occasioni e, se sorge, confessa immediatamente e sforzati di controllarti. Lo stesso testo dice:
Sviluppa la consapevolezza pensando:
“Questo stato mentale non è costruttivo”,
Confessa ogni caso, e trattieniti dal reiterarlo.
Non gioire di esso; addestrati nell’insegnamento del Buddha.
Se dai un’opportunità all’odio, l’amore e la compassione che hai sviluppato si indeboliranno e sarà difficile sviluppare qualsiasi nuovo amore e compassione, anche se pratichi per lungo tempo. Così facendo, tagli la radice della mente dell’illuminazione. Se blocchi l’odio, la condizione sfavorevole per l’amore e la compassione, e coltivi l’amore e la compassione secondo la spiegazione precedente, essi allora cresceranno progressivamente e alla fine diventeranno senza limiti. Il Commentario sul “Compendio della Cognizione Valida” (Pramana-varttika), di Dharmakirti, afferma:
Se non è danneggiato da ciò che è incompatibile,
L’amore si manifesta nella mente in modo naturale.
Ed anche:
Se familiarizzi con
Le attitudini di compassione e simili,
Che crescono dai semi di esperienze precedenti simili
Come potrebbero queste attitudini restare uguali?
4. In assenza di sincerità, usare l’inganno e la rappresentazione distorta per ottenere il servizio degli altri. L’oggetto è qualsiasi essere vivente diverso da te stesso. Cosa viene fatto a questo essere? Tu agisci con l’inganno e la rappresentazione distorta. Nel Commentario sul Capitolo di Kasyapa Kasyapa-parivarta-tika è spiegato che la sincerità è la tua attitudine ordinaria. L’inganno e la rappresentazione distorta sono imbrogliare quando si misura con una scala e così via. Come dice Gyal-wa-yen-jung, è, per esempio, come mandare qualcuno a Dö-lung per farlo andare a Rag-ma [un posto molto dopo Dö-lung], e poi asserire che {79} potrebbe anche proseguire per Rag-ma. [335] Il Compendio della Conoscenza {Abhidharma-samuccaya), di Asanga, dice che tanto l’inganno che la rappresentazione distorta sorgono a causa dell’attaccamento ai beni e ai servizi e sono inclusi in modo analogo nella categoria dell’attaccamento oppure dell’ignoranza. Egli dice che l’inganno è pretendere di avere una buona qualità che non hai, e la rappresentazione distorta è nascondere il tuo difetto. Nascondere significa usare qualche metodo per nascondere un difetto.
b” L’addestramento nel precetto di adottare le quattro pratiche luminose che prevengono l’indebolimento della mente dell’illuminazione
1. Abbandonare consciamente l’atto di mentire a qualsiasi essere vivente fosse anche per gioco o per amore della tua vita. L’oggetto della prima delle quattro pratiche luminose è qualsiasi essere vivente. Ciò che fai è abbandonare consciamente l’atto di mentire sia pure nell’interesse della tua vita o fosse anche per scherzo. In questo modo, non inganni con bugie gli oggetti speciali della tua azione: il tuo abate, maestro, ecc..
2. Non ingannare ma restare sincero verso tutti gli esseri viventi. L’oggetto della seconda e della quarta pratica luminosa sono tutti gli esseri viventi. Ciò che fai è non ingannarli ma mantenere la tua sincerità; ossia, restare onesto. Questo è il rimedio alla quarta pratica nera.
3. Sviluppare l’idea che tutti i bodhisattva sono l’Insegnante. L’oggetto della terza pratica luminosa sono tutti i bodhisattva. Ciò che fai è sviluppare l’idea che essi sono simili all’Insegnante, e diffondere nelle quattro direzioni l’elogio del loro carattere. Noi coltiviamo qualche piccola cosa che somiglia alla virtù, ma scopriamo che non dà segni di crescita e ha molti segni di diminuzione; questo è semplicemente l’esito del nostro odiare, vituperare i bodhisattva e gli amici. Perciò si dice che se sei capace di eliminare i primi due difetti, come pure lo svilire i bodhisattva, sarà evitato tutto il danno in relazione alle persone menzionate nel Compendio degli Addestramenti. Ciò è basato sulla considerazione che tu non sai chi sia un bodhisattva; perciò, come affermato nel Capitolo di Kasyapa, (Kasyapa-parivarta, D87, Cha 120b5. L’idea che tutti gli esseri sono il Buddha significa rispettare tutti gli esseri come rispettiamo il Buddha, perché essi sono uguali nel senso che ci aiutano a raggiungere la buddhità.) dovresti addestrarti nella pura percezione di tutti gli esseri viventi derivante dallo sviluppare l’idea che tutti gli esseri sono l’Insegnante. Dovresti elogiare i bodhisattva quando ci sono degli ascoltatori sotto mano, ma non incorri in un errore se non li vai lodando nelle quattro direzioni. Questo è il rimedio per la terza pratica nera.
4. Fare in modo che gli esseri viventi che stai aiutando a maturare non vogliano il veicolo modesto ma aderiscano alla perfetta illuminazione. L’oggetto della quarta pratica luminosa sono gli esseri viventi che stai aiutando a maturare. Ciò che tu fai loro è fare in modo che non vogliano il {80} veicolo modesto [Hinayana] ma aderire alla perfetta illuminazione. [336] Inoltre, dalla tua prospettiva, è necessario che loro si connettano al sentiero Mahayana, ma se i tuoi discepoli non sviluppano l’intenzione per esso, tu non incorri in un errore, perché semplicemente non eri in grado di compiere questo. Questa pratica luminosa elimina la seconda pratica nera [fare provare ad altri rammarico per qualcosa per cui non c’è da provare rammarico], perché se vuoi dal profondo del tuo cuore che gli altri si dirigano verso il culmine di ogni felicità, non farai qualcosa che crei infelicità agli altri così da far sentire loro del rammarico rispetto alla loro attività virtuosa. Anche il Sutra Richiesto da un Leone (Simha-pariprccha-sutra) dice:
Se coltivi la mente dell’illuminazione in tutte le vite
E non la abbandoni neppure nei sogni,
A che pro menzionare
Il non abbandonarla quando non stai dormendo?
Il Buddha disse: “Fai in modo che entrino nella illuminazione
Gli esseri dei villaggi e delle città
O di qualsiasi altro luogo in cui possano abitare
Allora non abbandonerai la mente dell’illuminazione”.
Inoltre, Schiera delle Qualità del Regno di Buddha Manjushri dice che se hai questi quattro – distruzione dell’orgoglio, eliminazione della gelosia, elimina- zione dell’avarizia e gioia nel vedere la prosperità degli altri – non abbandoni la tua preghiera di aspirazione [mente che aspira all’illuminazione]. Una volta che coltivi la mente dell’illuminazione, non sarai separato dalla preziosa attitu- dine anche nelle vite future. Questo è affermato chiaramente nel (Siksa-samuccaya, Vaidya 1961b, p.33; D3940, Khi 35a7-b2, citando il Manjusri-buddha-ksetra-guna- vyuha-sutra, l’Arya-ratna-megha-nama-mahayana-sutra, ed il Samadhi-raja-sutra. Ghesce Yeshe Tapkay ha ricostruito questa sezione seguendo il Siksa-samuccaya) Sutra della Nuvola di Gioielli (Ratna-megha-sutra) della Collezione Ratna-kuta:
Se ti addestri nella mente dell’illuminazione in tutte le attività e se fai precedere dalla mente dell’illuminazione ogni coltivazione di virtù…
E nel Sutra del Re delle Concentrazioni:
Quando più le persone esaminano frequentemente
Tanto più le loro menti si impegneranno
In qualsiasi cosa stiano pensando.
ed anche in altri sutra.
c’ Il metodo per ripristinare la mente dell’illuminazione se la indebolisci
Molti eruditi sostengono il seguente punto di vista: “Tu abbandoni la mente dell’illuminazione di aspirazione se passa un certo periodo e {81} ci sono le quattro pratiche nere, insieme ad una quinta, abbandonare mentalmente gli esseri viventi, o ad una sesta, mettere da parte la mente dell’illuminazione pensando: “Io non posso realizzare la buddhità”. Tuttavia, se entro un periodo di tempo provi rincrescimento per queste sei, esse indeboliscono la mente dell’illuminazione di aspirazione ma non te la fanno abbandonare. E se tralasci di adottare la mente dell’illuminazione per sei volte al giorno e permetti la degenerazione del tuo addestramento nelle due collezioni, questo indebolisce soltanto la mente dell’illuminazione. Se interviene una causa di abbandono, devi ripetere il rituale per adottare la mente dell’illuminazione di aspirazione, ma per un semplice indebolimento, non sei tenuto a ripeterlo; è sufficiente fare una confessione”. [337]
Riguardo a questo, se tu dovessi pensare: “Io non posso realizzare la buddhità”, abbandoneresti immediatamente la mente dell’illuminazione; non è mai necessario far conto sul passare di un certo periodo di tempo, perciò tale asserzione è assolutamente scorretta. Le quattro pratiche nere non sono la causa dell’abbandonare la mente dell’illuminazione in questa vita, ma sono cause del non manifestare la mente dell’illuminazione nelle vite future; perciò dovremmo bloccarle in questa vita. La Bodhi-patha-pradipa Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione dice:
Per ricordare la mente dell’illuminazione anche nelle vite future,
Mantieni gli addestramenti che sono stati spiegati.
Il “che sono stati spiegati” significa: come spiegati nel Capitolo di Kasyapa. Questo è ciò che significa il sutra, perché lo dice chiaramente nel contesto delle quattro pratiche luminose Kasyapa-parivarta:
Kasyapa, i bodhisattva che possiedono le quattro pratiche manifesteranno
la mente dopo essere nati e non la accantoneranno o abbandoneranno fino a quando non raggiungeranno il cuore della illuminazione.
Perciò, benché non sia affermato chiaramente nel contesto delle quattro pratiche nere se esse influenzino questa vita o le vite future, comprendi che è il secondo caso. (Tuttavia, se ricorri alle pratiche nere in questa vita la tua mente dell’illuminazione si indebolirà.). D’altronde, se i bodhisattva che stanno mantenendo i loro voti mentono soltanto un po’, per scherzo, ingannano gli altri e danno di sé un’immagine distorta in modo insignificante, dicono qualcosa di minimamente cattivo sui bodhisattva, a causa dell’ira, o generano appena un lieve rammarico negli altri rispetto alla loro coltivazione di una radice di virtù, e se passano un periodo di tempo senza sentire rincrescimento, allora perdono i loro voti di bodhisattva. Essi {82} li perdono perché hanno perso la mente dell’illuminazione di aspirazione e, in accordo con i Livelli del Bodhisattva e col Compendio degli Addestramenti, quando perdi la mente di aspirazione perdi anche i voti. Se fai l’affermazione che loro perdono proprio i loro voti, devi allora presumere queste pratiche nere come trasgressioni fondamentali, tuttavia questo non viene detto in alcun posto ed è scorretto. [338] Inoltre, il calcolo di un periodo di tempo è basato sul periodo spiegato nel Sutra delle Domande di Upali {Upali-pariprccha-sutra), ma dato che ho ampiamente provato nel mio Sentiero Fondamentale per il Risveglio (Byang chub gzhung lam), una spiegazione del capitolo sulla disciplina etica del [testo] Livelli del Bodhisattva, che non è questo il significato del sutra, non lo spiegherò di nuovo qui.
Abbandonare mentalmente gli esseri viventi significa che, nel considerarli in generale, pensi: ”Io non sono in grado di lavorare per il benessere di questi esseri così numerosi”. Quando li abbandoni con questo pensiero è chiaro che tu abbandoni la mente dell’illuminazione di aspirazione. E se, quando consideri un particolare essere vivente, hai il pensiero: “Io non lavorerò mai per il benessere di questo” allora, come quando si distrugge un’intera collezione distruggendo un solo pezzo di essa, tu distruggi la mente dell’illuminazione, che si è sviluppata per il bene di tutti gli esseri. Se così non fosse, potresti mettere da parte molti esseri – un secondo, un terzo, un quarto e così di seguito, sviluppare la mente dell’illuminazione per il benessere degli esseri restanti e avresti necessariamente generato in tal modo una mente dell’illuminazione del tutto perfetta. Ma non è questo il caso.
Il Commentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” dice, di questi precetti della mente dell’illuminazione, che ci sono i diversi sistemi di Re Indrabhuti, di Nagarjuna, Asanga, Aryasura, Shantideva, Ciandragomin, Shantaraksita, ecc. Dice che alcuni asseriscono che i precetti della mente dell’illuminazione sono “tutti i precetti sia per la generazione iniziale della mente dell’illuminazione che per l’impegnarsi negli atti del bodhisattva”. Altri, si dice, asseriscono che “devi osservare ogni precetto esposto nei sutra”, mentre altri ancora dicono che essi dicono che sono “tutti precetti per un persona sul sentiero dell’accumulazione”. Alcuni non asseriscono che sono “un addestramento specifico come questo o quello”, altri ancora affermano che “in aggiunta ai precetti del rifugio, tu osservi le otto pratiche di non abbandonare l’intenzione di impegnarti nelle quattro pratiche luminose e di dimenticare l’intenzione che conduce alle quattro pratiche nere”. Il Commentario spiega:
“Il mio guru ha detto che, dato che i sistemi di questi maestri sono basati cia- scuno sul sutra, tu {83} dovresti sostenere qualsiasi sistema ti dia il tuo guru”. Esso sostiene che tutti questi sono il significato dei sutra. [339]
In generale, i grandi insegnamenti del lignaggio discendente da Ghesce Drom-don-ba non riconoscono questo Commentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” come un commentario del Grande Anziano, ma i lignaggi derivanti da Nag-tso lo accettano come composizione del Grande Anziano e lo accettano anche come un insegnamento nascosto di Nag-tso. Tuttavia, era ben noto agli eruditi del tempo precedente che Atisha aveva composto un breve commentario mentre si trovava in Burang. Viene detto che quando successivamente arrivò a Samye, un traduttore gli chiese se poteva fare delle aggiunte ad esso e in seguito il traduttore lo espanse. Perciò il Grande Anziano compose una quantità di spiegazioni che sono basate sui detti di vari guru. Ci sono alcuni errori evidenti e ci sono anche molte buone spiegazioni delle scritture. Perciò io l’ho citato in questo Stadi del Sentiero (Lam rim) e altrove come spiegazione dei punti in cui non è sbagliato.
I precetti di questo Commentario sui Punti Difficili della “Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione” menzionati in precedenza, non sono affidabili. L’affermazione secondo cui i precetti della mente dell’illuminazione sono “tutti i precetti tanto per la generazione iniziale della mente dell’illuminazione che per l’impegno negli atti del bodhisattva” è sbagliata, perché se assumi che i precetti della “generazione della mente dell’illuminazione” sono i precetti per la mente dell’illuminazione dell’impegno, non è possibile che sia sufficiente che essi consistano solo nell’evitare le quattro pratiche nere e assumere le quattro pratiche luminose in aggiunta ai precetti del rifugio. Se assumi che “generazione della mente dell’illuminazione” si riferisce soltanto alla mente dell’illuminazione di aspirazione, allora quando si tratta dei precetti della mente di aspirazione, non è necessario addestrarsi in ciascun precetto esposto nei sutra, né nei precetti per ogni persona fino a, e inclusi, quelli che sono impegnati negli atti dei bodhisattva. Altrimenti i precetti della mente dell’illuminazione di aspirazione sarebbero uguali ai precetti che vengono (presi) con i voti del bodhisattva.
Tutti i precetti menzionati in precedenza (eccetto i due precetti sulle pratiche luminose e nere, che seguono il Capitolo di Kasyapa) sono conformi alla Lampada per il Sentiero dell’Illuminazione e alle Procedure Rituali per la Mente dell’Illuminazione e i Voti del Bodhisattva. C’è un’affermazione che dice di addestrarsi nei precetti del Sutra dei Sette Dharma (Chos bdun pa’i mdo), ma dal momento che dice: “Colui che vuole velocemente {84} raggiungere la conoscenza superiore dovrebbe osservare i precetti”, questi precetti non sono specifici per la mente dell’illuminazione, perciò io qui non ho scritto su di essi.
Pertanto, la mia posizione è che, fatta eccezione per i precetti di non abbandonare la mente che aspira all’illuminazione e di non abbandonare mentalmente gli esseri viventi, violare i precetti non costituisce una trasgressione relativa alla mente dell’illuminazione fino a quando ricevi i voti del bodhisattva. Ciò nonostante, se violi i precetti, violi il precetto che viene (preso) col tuo impegno nella virtù nell’interim prima che tu prenda i voti del bodhisattva; perciò commetti un misfatto e dovresti fare una confessione con i quattro poteri. Dopo aver ricevuto i voti del bodhisattva, rompere questi precetti è una trasgressione che viola i precetti che si prendono con questi voti. [340] Poiché è una trasgressione, è sufficiente che tu la ripari secondo le istruzioni ricevute, una procedura che è inclusa nei precetti per la mente dell’illuminazione dell’impegno, e in nessun altro posto. Comunque, generare la mente dell’illuminazione sei volte al giorno è il precetto specifico per la mente dell’illuminazione di aspirazione.