Ven. Lama Ciampa Monlam: Ritiro di Vajrasattva, Centro Tara Bianca Genova 20-22/12/17. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. Traduzione dal tibetano in inglese di Tenzin Tsomo e dall’inglese in italiano da Sabrina Facco. Seconda Parte.
Le afflizioni mentali non sono la nostra mente, noi percepiamo i suoni, la bellezza dei colori, ma è la mente è ad essere il nostro boss. E lo scordiamo, perché siamo inconsapevoli del valore della nostra mente, immediatamente il desiderio s’impadronisce della nostra mente, e quella è la prova che non controlliamo la nostra mente. E diventiamo schiavi delle emozioni affliggenti. Dobbiamo essere consapevoli che la nostra mente è sempre più forte, che è pacifica, ed il boss che è in noi in questo momento che li ascolta, si concentra sugli insegnamenti, e non sulle afflizioni mentali!
Dobbiamo essere attenti a non cadere negli 8 dharma mondani e nemmeno nei tre veleni del vaso.
Dobbiamo sempre essere in grado di riconoscere questi tre veleni, perché, se non siamo in grado di riconoscerli effettivamente, allora vi cadremo in preda. Nella pratica dei sutra e dei tantra, nella vita di tutti i giorni, se siamo inconsapevoli di cadere in ogni istante in preda alle emozioni affliggenti, la nostra mente ne sarò sempre più oscurata.
Così, nella continua consapevolezza, diventeremo dei veri praticanti. E lo dobbiamo fare sopratutto nella vita quotidiana, nei rapporti in famiglia e sul lavoro e nella società.
Ci rendiamo forse conto che l’istruzione, così come è fatta, non basta a creare l’armonia nella famiglia e nella società? Perché? Si pensa all’istruzione. Ma quel che conta è la mente pura. altrimenti siamo in preda all’ego.
Ad esempio, se chi viene eletto usa il suo potere politico innanzitutto per soddisfare sé stesso, a corrompere, portando disastri, andrà in conflitto con altri paesi. Ma costoro non capiscono che non sono perenni, e che così accumulano tanto carma negativo da rinascere negli inferni.
Tutto funziona solo se chi è stato eletto lo farà per beneficiare gli altri.
Hitler non era uno stupido, ma uso la sua intelligenza per danneggiare enormemente non solo il suo popolo e le nazioni che invase, ma l’intera umanità, e non può che essere rinato negli inferni dove forse vi è ancora, e ci è finito per le sue enormi afflizioni mentali.
Tutta la rabbia, invidia, attaccamento derivano solo da emozioni negative. Così come le bombe nucleari non solo colpiscono il nemico ma diventano un potenziale per annichilire tutta l’umanità.
Non finiamo inconsapevolmente in preda alle emozioni affliggenti per finire a fare del male agli altri ed a noi stessi. Abbiamo la capacità di controllare le emozioni affliggenti. Se vogliamo praticare bene, dobbiamo praticare bene, capendo che la mente ha potenzialità illimitate.
Così ora tocca a voi riconoscere e lavorare sulle vostre emozioni mentali.
Generiamo sempre una buona motivazione senza mai dimenticarci di dedicare i benefici delle azioni positive realizzate per il beneficio di tutti gli esseri senzienti. La dedica è come una protezione perché rappresenta la forza propulsiva per il compimento delle azioni positive. La motivazione non va solo di pari passo alle nostre pratiche meditative, ad inerenti comunque la pratica, ma va sempre a guidare ogni momento della nostra vita quotidiana.
Per avere la capacità di aiutare gli altri esseri ad affrancarsi dalla sofferenza devo innanzitutto liberare me stesso e, per farlo, devo essere in grado di riconoscere ed agire sulle mie emozioni affliggenti.
Innanzitutto, per il ritiro dobbiamo scegliere un luogo adatto e che dobbiamo pulire.
Le offerte devono essere pulite e fatte in modo puro. Le offerte non devono essere fatte con denaro ricavato da pratiche illecite od immorali, compresa la dissimulazione di benevolenza e gentilezza per ottenere da altri le offerte stesse. Dobbiamo renderci conto che dobbiamo offrire in modo puro, libero dagli 8 darma mondani perciò l’offerta dev’essere sincera, genuina.
Importante è pure la nostra postura di meditazione, di cui la migliore è quella di Vairochana, che permette un armonioso flusso dei venti nel nostro corpo, altrimenti avremmo molte distrazioni.
Dovremmo sederci su un cuscino assumendo la posizione vajra, le dita e braccia nella postura del tummo, il che ci potrà venir utile in futuro.
La colonna dev’essere armoniosamente eretta in modo da favorire il fluire delle energie, gli occhi socchiusi, ma non serrati, lo sguardo alla punta del naso leggermente inclinato verso il basso, la lingua tra gli incisivi, perché se mediterete a lungo, non si riuscirà più a controllare la saliva.
Perché tenere gli occhi semichiusi? Perché abbiamo già l’abitudine ad addormentarci, la nostra mente si deve focalizzare solo su un punto e non essere distratta. La nostra meditazione deve fare in modo che i nostri canali permettano il libero fluire delle energie, e per conseguirlo dobbiamo visualizzarli. Proprio perché abbiamo moltissimi canali nel nostro corpo ci basta focalizzarci sul canale centrale, di colore rosso vivace, che dal terzo occhio scende 4 dita sotto ombelico, e sui due laterali. Il canale centrale Sushumma o Avadhuti in sanscrito, che va dalla fontanella della sommità del cranio al perineo, è blu tenue ma dentro è rosso. Il canale destro Rumma rosso cristallo, è sottile come uno stelo d’erba ed il sinistro Kyamma è bianco trasparente, sono più lunghi del canale centrale, vanno dalle narici per finire sotto l’ombelico. Le loro caratteristiche sono il colore rosso vivace, bianco trasparenti, sottili, pastosi, setosi, non sono al centro del corpo, non adesi, ma vicini alla colonna vertebrale.
Le tre respirazioni di purificazione.
Sempre respirando dal naso, inspirando dalla narice destra, espirando a sinistra per tre volte, immaginate tutte le benedizioni di tutti i Buddha, luce bianca entra dalla narice destra uscendo a sinistra purificando tutte le azioni negative del corpo. Facciamo ora, per la seconda volta, entrare aria dalla narice destra, colora rosso, benedizione della parola di tutti i Buddha ed esce come fumo nero che purifica le negatività della parola, per la terza volta inspira da entrambe le narici per 3 volte eliminando le impurità della mente come fumo nero.
Respirando dobbiamo pensare che il fumo nero esce dal 3° occhio.
La visualizzazione è per migliorare la concentrazione e per la nostra salute, perché, eliminando le nostre afflizioni mentali, miglioreremo la nostra salute. Vajrasattva è bianco finalizzato ad eliminare le emozioni affliggenti, la meditazione molto efficace.
Dapprima dobbiamo impegnarci nella meditazione analitica, quindi nella meditazione concentrativa.
Nella scuola Nygma ci si basa sui 6 yoga di Naropa https://www.sangye.it/altro/?p=3004, ed è molto importante la meditazione analitica. Se ci abituiamo ad indagare la nostra mente e ci familiarizzeremo con essa, così facendo acquisiremo intimità con la purificazione.
Visualizza Vajrasattva https://www.sangye.it/wordpress2/?cat=74, al capo, ma senza che lo tocchi.
Visualizza alla sommità del capo la lettera Pam bianca si trasforma in un loto a 1000 petali, sopra c’è un disco di luna.
Venerdì 22/12/17
Solitamente visualizziamo le divinità come sorgenti dalla vacuità, ma ora, nel caso di Vajrasattva, visualizza al capo una bianca hum su un loto a 1000 petali su cui c’è una piccola A di colore bianco, che si trasforma in un disco di luna bianco argenteo su cui sorge Vajrasattva, la bianca hum si trasforma in un vajra al cui cuore c’è una hum bianca, dalla bianca hum si diramano infiniti raggi di luce bianca nelle dieci infinite direzioni, fai offerte Buddha, nuovamente si irradiano raggi luce purificando i reami inferiori, raggi ritornano nella bianca hum.
Dopo la dissoluzione il vajra si trasforma in Vajrsattva, posiziona il vajra bianco a due braccia, a destra il vajra, a sinistra la campana, abbraccia la consorte, posizione del loto bianca, a destra il katari o coltello ricurvo, a sinistra la capala, ornamenti d’ossa, visualizza Vajrasattva e consorte ed il mantra, una om bianca al capo, ha rossa alla gola, hum blu al cuore. Dalle 3 lettere si diffondono raggi di luce e mantra, invitano i Buddha della classe di Vajrasattva, si trasformano in raggi di luce e si trasformano nelle tre lettere hom, ha, hum. Raggi di luce si dipartono nelle 10 direzioni, 3 lettere corpo parola mente.
Tza hum bam ho, le tre lettere, corpo parola e mente diventano non duali.
Tza = venire verso le tre lettere, hum = si mischiano, bam ho = diventano una cosa unica, non duali,
i raggi tornano verso le tre lettere ed invitano le divinità d’iniziazione.
Dal cuore la hum blu invita le divinità d’iniziazione, i 5 Dyani Buddha https://www.sangye.it/altro/?p=2888, ci conferiscono l’iniziazione, donandoci nettare che scende su Vajrasattva e consorte e sul nostro corpo, penetrandovi, eliminando il nostro karma negativo. Visualizza il nettare che si trasforma in Aksobya https://www.sangye.it/altro/?p=1850 , https://www.sangye.it/altro/?cat=26, su nostra richiesta Vajrasattva purifica nostro carma negativo, emana dal suo cuore raggi luce che purificano le negatività, poi nuovamente raggi di luce si irradiano agli aggregati corpo parola mente delle 10 direzioni, da Vajrasattva e consorte s’emana nettare che purifica le negatività di tutti gli esseri, mantra Vajrasattva e consorte diventa molto potente come fontana di nettare da entrambi entrando dalla sommità del nostro capo, tutto è luce, nulla è solido.
Quando visualizziamo il nettare bianco, è argenteo, splendente, fulgente, brillante, potente, entra al nostro capo e qui dobbiamo sentire la beatitudine. I benefici sono maggiori quanto più saremo concentrati.
Vajrasattva è sempre nel contesto dello yoga tantra supremo. Perché si deve visualizzare la divinità indivisibile dal proprio guru, ma come la si può visualizzare senza purificare?
Se non avete la sadhana, prendete rifugio capendone il significato, generando poi la mente di bodicitta.
La si recita per 21 volte perché 7 sono dedicate alla parola 7, al corpo e 7 alla mente.
La prima purificazione della parola: il nettare esce dalla nostra voce e purifica.
Recitando il mantra, visualizza il nettare che entra dalla sommità del nostro capo, purifica tutto il nostro karma negativo del nostro (2) corpo, il karma negativo esce dagli orifizi inferiori.
La 3° recitazione, della mente, è la più importante: al nostro cuore è tutto il carma negativo nero, appena il nettare bianco arriva al nostro cuore, l’oscurità svanisce e veniamo purificati del carma negativo della nostra mente.
Non basta recitare e visualizzare per purificare, la vera purificazione deriva dalla vera motivazione, e dalle 4 grandi qualità della mente, che sono 1 rifugio nei Tre Gioielli rappresentati dal guru, 2 consapevolezza e recitazione del mantra, 3 rincrescimento, capire nostri errori e pentirsene e 4 determinazione a non ricadere in questi errori. Dobbiamo pentirci del nostro carma negativo, facendo quindi prostrazione ai Buddha, altrimenti, se il pentimento non è vero, non avrete conseguito la purificazione. Ovviamente la motivazione della purificazione non deve essere contaminata dagli 8 dharma mondani, ma dobbiamo essere consapevoli della motivazione, il risultato dipenderà dalla purezza del nostro percorso e quindi dalla motivazione.
Visualizza Vajrasattva come il tuo guru che rappresenta tutti i Buddha e Bodhisattva delle 10 direzioni. Dobbiamo aver fede nel guru, e per ottenerne i benefici dobbiamo generare grande fede e devozione.
Dobbiamo imparare a generare una vera devozione verso il maestro vajrasattva.
Cercate di concentrarvi sulla motivazione vera genuina quando praticate il mantra di Vajrasattva, perché quando si prendono iniziazioni si prendono i voti del tantra, ma ciò porta a karma negativo se questi voti vengono disattesi.
Se avete preso iniziazioni è importante recitare il mantra di Vajrasattva almeno 21 volte al giorno unito ad una buona motivazione e ad una pratica genuina, il che ci eviterà un potenziamento del carma negativo dato dal disattendere i voti presi con le altre iniziazioni del tantra più elevato.
È molto importante nella pratica Buddhista generare la mente dell’altruismo o di bodicitta e la vacuità, altrimenti non conseguiremo alcun valore. Per generare bodicitta abbiamo bisogno d’una mente pulita e per purificare la nostra mente contaminata dobbiamo eliminare il carma negativo. Per farlo, e non è facile, dobbiamo eliminare le emozioni affliggenti, dobbiamo capire il valore dell’amore genuino e della vera gentilezza per sviluppare bodicitta.
Possano tutti esseri nostre madri avere la felicità, ma non ne capiamo il perché, non sentiamo la connessione con tutti gli esseri. Il Buddha disse che non c’è un inizio ma c’è una fine al samsara, e siamo nati o rinati come animali, esser infernali o spiriti famelici e che li abbiamo per infinite volte avuti come nostri padri e madri, e giungerà il momento in cui, vedendo un insetto, penseremo che nelle vite precedenti era nostro padre o madre. Quindi dobbiamo capire la connessione che abbiamo con tutti gli essseri, e credere nella legge di causa ed effetto e nelle vite precedenti, dobbiamo comprendere che tutti questi infiniti esseri ci hanno dato infinita gentilezza ed infinito amore in infinite vite.
Ora capiamo che dobbiamo davvero generare l’amore vero, sincero, genuino, verso tutti gli esseri. Ma non vediamo il grande amore che abbiamo ricevuto in infinite vite dal numero infinito d’esseri senzienti, non c’è differenza tra l’amore che dono ai miei figli e quello che ho ricevuto dai miei genitori, quindi dobbiamo considerare che tutti gli esseri sono stati nostre madri, quindi dobbiamo essere gentili, ripagare i nostri genitori e tutti gli esseri. Dobbiamo iniziare da noi stessi, dal primo momento in cui nostra moglie aspettava un bambino, dalle sue preoccupazioni per la gestazione, il parto e la crescita del bimbo, che eravamo noi, tutti quindi hanno prodigato amore e compassione nei nostri confronti. Così facendo possiamo generare un amore vero genuino verso tutti gli esseri senzienti.
Purtroppo non riusciamo a generare un vera compassione ed amore verso tutti gli esseri perché abbiamo una mente che giudica e ci porta a dividere gli esseri in 3 categorie: amici, nemici e neutri. Il che è completamente sbagliato, perché i nemici non sono nemici per sempre. Lo considero nemico perché le mie emozioni affliggenti mi portano ad identificarlo in tal modo, ma non è così. Non solo, nelle infinite vite precedenti costui poteva essere un nostro caro amico, genitore o parente stretto che ci ha beneficiato per un numero infinito di volte.
Visualizza i nemici, gli amici ed i neutri.
Così dobbiamo visualizzare i nemici in fronte a noi, dietro gli amici e lateralmente i neutri e ragionare che il nemico era stato nostro amico, parente, genitore, quindi il nostro odio verso il nemico non ha senso. Così, all’opposto, dobbiamo pensare rispetto al nostro amico che in passato poteva essere nostro nemico, quindi non ha poi tanto senso attaccarvici. Da ultimo pensiamo ai neutri che pure loro, nonostante che ora li vediamo come indifferenti, in passato erano nelle infinite vite nostri padri, madri, quindi generiamo bodicitta.
Il Guru Yoga è molto importante ed ora lo spiegherò, sebbene in modo conciso visto i limiti di tempo.
Nel Guru Yoga scegliamo il maestro con cui abbiamo più connessione, visualizziamo al nostro capo un fiore di loto, sole, luna, guru, dal suo cuore raggi di luce s’emanano al cuore dei nostri maestri che si dissolvono in raggi di luce nel cuore del guru, compare tutto il campo dei meriti, dopo aver visualizzato anche daka e dakini, al cuore del maestro, il nettare scende su di noi purificando il nostro corpo, parola e mente. Tutto ciò che abbiamo di bello lo offriamo al nostro maestro, così abbiamo molti meriti e lo possiamo fare anche se non siamo ricchi, perché possiamo visualizzare qualsiasi cosa bella per il nostro guru. I maestri kadampa dicevano di farlo quotidianamente con facilità e così, se lo farete spesso, vi sentirete sempre vicini al vostro guru, il quale vi elargirà le sue benedizioni e vi sentirete una sola entità col vostro guru che, a sua volta, è una sola cosa con tutti i maestri ed i daka e dakini.