Lama Tzong Khapa: L’essenza delle buone esposizioni o L’essenza delle buone spiegazioni.
La lode a Buddha Shakyamuni per i suoi Insegnamenti sulla Interdipendenza dei fenomeni.
Mi prostro a Guru Manjughosha!
Io prego il Buddha perfetto, il Supremo Filosofo,
Colui che ci ha insegnato l’interdipendenza di ogni fenomeno;
libero da ogni (reale) inizio o fine, oltre i concetti di nichilismo o di (reale) esistenza, ed anche di unità o pluralità, la pacificazione di ogni costruzione mentale, la Beatitudine Suprema.
Io mi prostro a Colui le cui realizzazioni di introspezione e parola
Lo rendono il supremo fra i Saggi ed i Maestri;
Il Vittorioso che ha realizzato (la verità ultima),
e quindi ci ha insegnato l’Interdipendenza.
L’ignoranza è la vera radice di tutti i problemi in questo fugace mondo;
(mi prostro a) colui il quale avendo compreso questo
ed essendosi mosso in senso contrario
ci ha insegnato l’interdipendenza di ogni fenomeno.
Perciò, come sarebbe possibile che gli attenti Bodhisattva
non comprendessero questo profondo Sentiero
come l’essenza vitale dei Tuoi Insegnamenti?
Stando così le cose quale miglior soggetto
per cantare le Tue lodi potrebbe essere scelto se non i
Tuoi Insegnamenti sull’Interdipendenza, O Supremo Protettore?
“Qualsiasi fenomeno, essendo basato su cause e condizioni
è vuoto di intrinseca esistenza”.
Quale fra tutti gli Insegnamenti
potrebbe essere più entusiasmante di questa scoperta?
Sebbene gli sciocchi possano basarsi su questo (insegnamento)
per confermare i loro punti di vista erronei ed estremistici,
il saggio usa lo stesso (insegnamento)
per sradicare tutte le erronee costruzioni mentali.
Questo profondo insegnamento
non può essere trovato da nessun altra parte,
perciò Tu solo sei chiamato “Il Maestro”.
Un termine consolatorio “per coloro che sfuggono”,
(che si comportano come coloro) che blandiscono
una volpe chiamandola “leone”.
O Mirabile Maestro! O Supremo Rifugio!
O Grande Filosofo! O Supremo tra i Saggi!
Io rendo completo omaggio a Colui
il Quale ha esposto perfettamente l’Interdipendenza.
O Benefattore! Per beneficiare tutti gli esseri
Tu hai proclamato (la profonda Interdipendenza),
l’insorpassabile ragionamento per realizzare la Vacuità,
l’essenza di tutti gli Insegnamenti.
Come potrebbe, colui il quale vedesse contraddizioni
nella profonda Legge dell’Interdipendenza,
comprendere a fondo il tuo Sentiero?
La tua visione è che se si percepisce la vacuità basandosi sull’Interdipendenza, la vacuità (di esistenza inerente) non preclude affatto
la percorribilità delle azioni.
Nel caso che un essere percepisca il contrario,
(e cioè che) l’azione è impossibile nella vacuità,
(e che) la vacuità non esiste nel medesimo dell’azione,
allora egli cadrà nell’abisso dell’ansia e della confusione.
Quindi l’esperienza dell’Interdipendenza è la più raccomandata nei tuoi Insegnamenti, lontana dalla assoluta non esistenza
e dall’esistenza intrinsecamente reale.
La non interdipendenza è come un fiore che nasce nel cielo,
così niente esiste che non sia interdipendente.
L’esistenza a se stante dei fenomeni
preclude ogni dipendenza da cause e condizioni.
Perciò Tu hai proclamato che così come nulla esiste oltre l’aspetto dell’interdipendenza, così nulla
può veramente esistere fuori dalla vacuità di intrinseca realtà.
Se i fenomeni avessero una qualche esistenza dalla propria parte
allora non potrebbero essere cambiati,
Tu hai affermato, il Nirvana diventerebbe quindi impossibile
perché le costruzioni mentali non potrebbero essere rovesciate.
Impavido nell’assemblea dei saggi Tu hai proclamato con voce di leone: “Lasciate che ci sia libertà dall’identità (ad un io a se stante)
– oppure dall’esistenza (a se stante)!”
Chi può anche solo pensare di contestarlo?
Tutti i metodi sono percorribili completamente
a causa del fatto che mancanza di esistenza
intrinseca ed Interdipendenza non sono in conflitto;
al contrario sono complementari.
“Sulla base della dottrina dell’interdipendenza
non ci sono motivazioni per mantenere punti di vista estremisti!”
Per questa affermazione eccellente, Tu o Saggio,
sei considerato l’insorpassato tra i Filosofi.
“Tutti i fenomeni sono realmente vuoti (di esistenza inerente)”
e “Da questa causa deriverà un tale effetto!”
queste affermazioni non si escludono a vicenda,
ma bensì si rafforzano reciprocamente.
Allora, cosa potrebbe essere più meraviglioso?
Allora, cosa potrebbe ispirarci più profondamente?
Proprio per questi principi se Tu vieni pregato la preghiera è una vera preghiera, altrimenti non lo sarebbe!
Coloro che sono nella schiavitù della confusione, incapaci,
si adirano con Te (così libero e chiaro),
ed assurdamente trovano intollerabile perfino il suono di “non sostanzialità”.
Ma coloro i quali asseriscono “l’Interdipendenza”, il prezioso gioiello dei Tuoi Insegnamenti, quando invece rifiutano il ruggito della vacuità,
queste persone, realmente, non smettono mai di sbalordirmi.
Coloro che accolgono la suprema Interdipendenza,
la porta di ingresso alla realizzazione della mancanza di identità (a se stante), solo nominalmente come una vera identità, ah!, come queste
persone abilmente ingannano se stesse!
Essi dovrebbero essere condotti con qualsiasi mezzo a quel sentiero di virtù
che sempre Ti compiace, a quell’incomparabile porto celeste, perfettamente guidati dagli Esseri Supremi.
La realtà non prodotta e non interdipendente e la realtà prodotta
(da cause e condizioni) ed interdipendente;
come possono queste due affermazioni essere poste insieme
in un qualsiasi luogo senza contraddizione.
Quindi ciò che avviene relativamente, sebbene sempre libero da esistenza reale a se stante, appare come intrinsecamente reale;
per questo motivo Tu hai affermato che tutto è come un illusione.
Da questa profonda affermazione si può ben comprendere ciò che è stato esposto (come la Via di Mezzo);
Insegnamenti in cui, anche chi si sforza di trovare errori,
analizzando razionalmente non può trovare contraddizioni.
Perché? Perché le tue spiegazioni allontanano definitivamente
le tendenze a rendere reali o al contrario a rifiutare
i fenomeni manifesti e non manifesti.
La profonda verità della Dottrina dell’Interdipendenza,
il fatto che si comprende che la Tua parola è senza contraddizioni,
genera la certezza
nelle ragioni contenute in tutto il corpus del Tuo Insegnamento.
Attraverso una vera esperienza, tu hai spiegato chiaramente,
coloro che si impegnano a seguirti come Tuoi discepoli,
abbandonano ogni tipo di problemi,
avendo sradicato la radice stessa di ogni azione negativa.
Altresì coloro che si allontanano dai Tuoi Insegnamenti,
sebbene si impegnino strenuamente in realtà continuano
ad attirare a loro i problemi stessi,
perché indulgono negli abituali punti di vista di se stessi.
O meraviglia! Quando il saggio comprende la differenza fra questi due (tipi di addestramento) come potrà cessare di sentire grande reverenza
verso di Te dal profondo del cuore?
Per non citare la ricchezza dei Tuoi Insegnamenti, il raggiungere la comprensione generale anche
solo di una parte, dona, anche solo ciò, una altissima gioia.
Alas! La mia mente è soggiogata dall’illusione e sebbene io venga da lontano in cerca di rifugio nella tua magnificenza,
non riesco ad incarnarne la più piccola parte.
Allora quando io sarò di fronte al Signore della Morte,
la corrente della vita non ancora completamente esaurita,
io mi considererò fortunato ad avere anche solo una esile fede.
Fra i Maestri, il Maestro dell’Interdipendenza,
fra le Saggezze, la Saggezza dell’Interdipendenza;
questi sono come dei Conquistatori imperiali nel mondo
e Ti rendono il Campione di Saggezza, che svetta sopra tutto.
Qualsiasi cosa Tu insegni, essa è permeata dai significati dell’Interdipendenza
e dal momento che realmente conducono alla Liberazione
non c’è nessun Tuo atto che non eroghi pace.
O meraviglia! Chiunque ascolti i Tuoi Insegnamenti
trova pace liberatrice in qualsiasi cosa;
così come è possibile non avere rispetto per coloro
che si sforzano di sostenere tali insegnamenti?
Dal momento che sconfigge ogni opposizione, è libero da contraddizioni interne, e porta a termine i due scopi degli esseri umani,
la mia ammirazione verso questo Sentiero cresce continuamente.
Per questo fine Tu, attraverso un incalcolabile numero di eoni,
hai donato a volte il Tuo corpo a volte la Tua vita,
o amato e vasto Tesoro di ricchezze.
Quando rifletto sulla Tua magnificenza, vedo come il Tuo cuore
è ancorato agli Insegnamenti, come l’amo di acciaio tiene strettamente il pesce; come è triste il mio destino
dal momento che non ho potuto ascoltarTi direttamente.
Ma proprio questa energia di tristezza mantiene la mia mente inamovibile
(dagli insegnamenti) come l’attenzione di una madre premurosa
non si allontana mai dal suo amato figlio.
Quando rifletto sulle Tue parole, pensando:” Il Maestro,
circondato da un aureola di veli di raggi di luce
e contrassegnato con la gloria dei magnifici segni e dei santi marchi,
ha parlato in questo modo con voce celeste”.
Allora l’immagine del grande Shakyamuni appare all’occhio della mia mente,
e mi trasmette benessere,
come i raggi della luna alleviano le sofferenze della febbre.
Sebbene questo ottimo sentiero sia così meraviglioso, le persone incapaci
sono (da questo) totalmente confuse sotto ogni aspetto,
come se fossero completamente intrecciate come il pelo del cocco.
Allora, avendo compreso questo problema, mi sono istruito tramite (i testi degli) abili saggi, studiando con molti sforzi, seguendo ripetutamente il Tuo scopo.
Ed ho anche studiato numerosi trattati delle scuole buddiste e non buddiste
ma ancora, non pacificato,
il mio intelletto era ancora tormentato dalle trappole del dubbio.
Così approdai nel giardino dei gigli notturni dei commentari di Nagarjuna,
che le profezie avevano indicato come Colui che avrebbe spiegato chiaramente il principio profondo del Tuo veicolo ultimo,
libero dagli estremi dell’essere e del non essere.
Lì ho scorto, per la gentilezza del mio Guru, completamente illuminata da ghirlande di luce bianca,
la profonda eloquenza della Luna Gloriosa (Chandrakirti), la cui sfera splendente di saggezza incontaminata si espande nel cielo delle Scritture, disperde l’oscurità nei cuori (di coloro che hanno visioni) estremiste
ed eclissa costellazioni di false verità;
ed allora la mia mente, infine, ha ottenuto sollievo.
Fra tutte le azioni la Sua parola è la suprema;
e per tutte queste ragioni i veri saggi dovrebbero rendere elogi
per questo (insegnamento sull’Interdipendenza) ad un Buddha Perfetto.
Io (Sumati Kirti) ho rinunciato all’esistenza samsarica sull’esempio del Maestro, il mio studio della Parola del Vittorioso non è di livello inferiore,
io sono un monaco buddista che si impegna attentamente nella pratica yogica
e tale è la mia riconoscenza per tale eminente Profeta!
A causa della gentilezza del mio Guru ho avuto la fortuna di incontrare gli Insegnamenti del Maestro Insorpassato, ed ho dedicato questa virtù come causa affinché tutti gli esseri non siano lontani dai maestri spirituali.
Fino alla fine del samara, possa la Dottrina del Benefattore non essere disturbata dai venti degli ingiusti pregiudizi, e avendo ottenuto la fede nel Maestro attraverso la profonda comprensione degli Insegnamenti,
possa Esso essere sempre completo.
Possa io sostenere il benefico pensiero di Shakyamuni, che rende chiaro il principio dell’Interdipendenza, attraverso tutte le mie vite anche se dovessi sacrificare il mio corpo o anche la vita stessa! Possa io non abbandonarlo mai neanche per un solo istante!
Posa io usare tutti i miei giorni e le mie notti nella riflessione sulle tecniche di liberazione che diffondono questa realizzazione, ottenuta dalla Guida Suprema attraverso prove innumerevoli e facendo dello sforzo instancabile l’essenza (della Sua vita).
Mentre io mi impegno su questo Sentiero con pura suprema motivazione, possano gli Dei Brahma, Indra, con tutti i Protettori mondani, l’ottimo Mahakala e le altre Divinità Protettrici del Dharma essermi amici e non abbandonarmi mai.
Lama Tzong Khapa: Ten-drel Tö-pa, L’Essenza delle Buone Spiegazioni, La lode a Buddha Shakyamuni per il suo insegnamento sul sorgere dipendente.
Omaggio al guru Manjughosha!
Porgo lodi al perfetto Buddha,
il supremo filosofo che ha insegnato
che ciò che sorge in dipendenza
è privo di produzione e cessazione,
di annientamento e permanenza,
di andare e venire,
di essere uguale e di esser differente,
è libero da costruzioni mentali ed è pace.
1. Mi prostro a chi, per la propria visione e parola,
divenne impareggiabile come saggio e maestro,
al Vittorioso che, avendola compresa,
ci ha poi insegnato la relazione del sorgere dipendente.
2. L’ignoranza è la vera radice
di tutti i problemi di questo mondo transitorio.
Ed essi si eliminano proprio comprendendo
quel sorgere dipendente che ci hai rivelato.
3. Per tale motivo, come potrebbero mai
coloro dotati di intelligenza non capire
che il sentiero del sorgere dipendente
è l’essenza del tuo insegnamento?
4. E stando così le cose,
chi potrebbe mai trovare qualcosa di più meraviglioso
per cui lodarti, oh Protettore,
delle tue spiegazioni sul sorgere dipendente?
5. “Qualsiasi cosa dipenda da condizioni
è vuota di un’esistenza intrinseca!”
Quale eccellente istruzione potrebbe esserci,
più straordinaria di queste parole?
6. Considerandole in modo errato,
gli immaturi rafforzano l’adesione alle visioni estreme.
Ma, per il saggio, quelle stesse sono il mezzo
per tagliare la rete delle concettualizzazioni.
7. Poiché tale insegnamento non si trova altrove,
tu solo puoi essere definito ‘maestro’,
un termine di mera adulazione se rivolto a un tirthika (15),
come se si chiamasse ‘leone’ una volpe!
8. Straordinario maestro! Meraviglioso rifugio!
Supremo oratore! Grande protettore!
Rendo omaggio a quell’eccelsa guida
che così chiaramente il sorgere dipendente ha spiegato!
9. Oh Benefattore, per curare gli esseri tutti
hai rivelato questo ragionamento che non ha eguali,
per giungere a comprendere la vacuità,
che della dottrina è l’essenza.
10. Come potranno mai comprendere il tuo sistema
coloro che considerano
contraddittorio o non fondato
il metodo del profondo sorgere dipendente?
11. Quando si concepisce ‘vuoto’
come il significato del sorgere in dipendenza,
la vacuità di esistenza intrinseca non contraddice
la funzione dell’agente né l’azione.
12. Intendendo invece l’opposto,
poiché non potrebbe esserci azione in un vuoto,
né il vuoto in ciò che possiede azione,
si cadrebbe in un tremendo abisso.
13. Perciò alla visione del sorgere dipendente,
così come tu l’hai insegnata, è resa una gran lode.
(I fenomeni) non sono del tutto non esistenti,
né sono esistenti intrinsecamente!
14. Qualcosa di indipendente è come un fiore nel cielo,
perciò non c’è niente che non sia dipendente.
L’esistenza per propria natura
preclude la dipendenza da cause e condizioni.
15. Quindi viene insegnato che, poiché nulla esiste
se non sorgendo dipendentemente,
non c’è nessun fenomeno esistente
che non sia vuoto di un’esistenza intrinseca.
16. Dal momento che un’esistenza intrinseca non avrebbe fine,
hai detto che sarebbe impossibile ottenere il nirvana
se i fenomeni avessero una loro propria natura,
perché le costruzioni mentali non verrebbero a cessare.
17. Perciò, chi può mai sfidare colui che,
in assemblee di saggi,
ha proclamato con un ruggito di leone
la libertà da un’intrinseca natura?
18. Poiché mancanza di un’intrinseca natura
e possibilità di funzionamento sono non contraddittorie,
non c’è ulteriore bisogno di dire
che vacuità e sorgere dipendente coesistono.
19. “Per via del sorgere in dipendenza,
non ci sono basi per le visioni estreme!”.
A causa di tale eccellente insegnamento,
oh Protettore, insuperabile è la tua parola!
20. “Tutto è vuoto di una propria natura”
e “da questa causa sorge quell’effetto”.
Queste due certezze si sostengono a vicenda,
e si complementano armonicamente.
21. Cosa può essere più straordinario di ciò?
Cosa può essere più meraviglioso di ciò?
Che tu venga lodato per tale principio
rappresenta una lode effettiva, e null’altro lo è!
22. Quanti sono resi schiavi e impotenti dai difetti mentali,
nutrono avversione verso di te;
perché meravigliarsi allora che trovino intollerabile
il suono delle parole ‘non intrinseca esistenza’?
23. Ma accettare il sorgere in dipendenza
– il prezioso tesoro della tua parola –
e poi non sopportare il ruggito della vacuità,
questo è ciò che mi sorprende davvero!
24. Se proprio per i termini ‘supremo sorger dipendente’
– la porta che conduce alla non intrinseca esistenza –
essi si afferrano a un’esistenza intrinseca,
con quali altri metodi
25. potranno essere guidati
verso il valido sentiero del quale ti compiaci?
A quell’incomparabile ingresso
varcato dai supremi arya (16)?
26. ‘Esistenza intrinseca, non prodotto e non dipendente’,
‘relazione di dipendenza, prodotto e dipendente’;
come possono trovarsi questi due tipi di categorie
in una stessa base, senza contraddizione?
27. Tuttavia, ogni cosa sorga in dipendenza,
sebbene sempre priva di un’esistenza intrinseca,
appare esistere dalla sua propria parte;
per questo hai affermato che è come un’illusione!
28. Proprio da ciò si può capire bene
l’asserzione (17) secondo cui
coloro che vorrebbero opporsi a quanto da te insegnato,
non riescono a trovarvi con la logica alcuna pecca.
29. Per qual motivo? Perché le tue spiegazioni
rendono remota la possibilità
che si esagerino o si neghino
i fenomeni manifesti e non.
30. La tua parola è considerata impareggiabile
perché presenta il sentiero del sorger dipendente,
e ciò genera la certezza che
anche gli altri insegnamenti abbiano validità.
31. Avendo percepito la realtà, l’hai poi ben spiegata,
e coloro che si addestrano seguendo le tue orme
andranno al di là di ogni problema,
perché avranno distrutto la radice delle negatività.
32. Ma coloro che voltano le spalle ai tuoi insegnamenti,
nonostante a lungo e con sforzo si impegnino
invitano uno dopo l’altro i problemi,
a causa delle loro ferme concezioni di un sé.
33. Quale meraviglia! Quando un saggio comprende
la differenza tra quei due (atteggiamenti),
come potrà non provare rispetto per te
dal più profondo del cuore?
34. Senza parlare dell’intera ricchezza dei tuoi insegnamenti,
anche solo una comprensione generale
di una piccola parte di essi
è tale da arrecare una beatitudine suprema.
35. Ahimè, la mia mente era in preda all’ignoranza
quando molto tempo fa presi rifugio,
cieco com’ero alle qualità più evidenti
del tuo insegnamento, oltre che ai suoi aspetti sottili!
36. Tuttavia, il flusso della mia vita
non è ancora arrivato alla bocca del Signore della morte,
e io ho una qualche fede in te:
anche solo per questo sento d’esser fortunato!
37. Tra i maestri, il maestro del sorger dipendente,
tra le saggezze, la saggezza del sorger dipendente,
come sovrani tra tutti i conquistatori del mondo
essi provano la tua comprensione suprema.
38. Tutto ciò che hai esposto
è in relazione col sorgere in dipendenza,
per questo conduce al nirvana;
e non c’è alcuno dei tuoi atti che non induca la pace.
39. Meraviglioso è il tuo insegnamento!
Dal momento che chiunque lo ascolta otterrà la pace,
chi potrebbe non votarsi
a preservare tale dottrina?
40. Poiché sopraffà ogni tipo di oppositori
è libera da qualsiasi contraddizione interna
ed esaudisce entrambi gli scopi degli esseri,
il mio entusiasmo per tale dottrina costantemente cresce.
41. Per il bene di tutti loro, per più e più volte
nel corso di innumerevoli eoni,
hai offerto il tuo corpo, la tua vita,
la tua amata famiglia e le ricchezze.
42. Quando contemplo le eccellenti qualità del tuo Dharma
tu appari alla mia mente,
così come un pesce è tirato su dall’amo;
che triste destino non averlo udito da te!
43. E la forza di tale tristezza
non abbandona mai la mia mente,
proprio come mai si separa la mente di una madre
dal pensiero di un amato figlio perduto.
44. Ma poi ti immagino mentre insegni,
splendente per i tuoi santi marchi e segni,
oh Maestro, circondato da raggi di luce,
e con la tua stupenda voce di Brahma
45. a parlare in una tale gloria.
E quando tale visione di te, oh Shakyamuni,
nella mia mente sorge,
all’istante tutto il mio dolore si placa,
così come dai raggi lunari la febbre è calmata.
46. Sebbene questa eccellente dottrina sia così meravigliosa,
le persone inesperte ne sono del tutto confuse,
i loro pensieri completamente aggrovigliati,
proprio come l’erba balbaja (18).
47. Avendo compreso ciò,
ho allora educato me stesso in accordo agli abili saggi,
applicandomi con grande impegno in molti modi,
e indagando sul significato delle tue parole.
48. Ho studiato molti trattati
di scuole buddhiste e di altre,
e la mia mente a volte ha sofferto per il tormento
di ritrovarsi nella rete del dubbio.
49. Perciò mi recai nel giardino dei gigli notturni (19)
dei trattati di Nagarjuna, profetizzati spiegar chiaramente
i principi del tuo veicolo impareggiabile,
libero dagli estremi di esistenza e di non-esistenza.
50. Luminose ghirlande di raggi immacolati
le chiare spiegazioni della Gloriosa Luna (20),
la cui orbita crescente di perfetta saggezza
si muove liberamente nel cielo delle scritture,
51. dissipando nei cuori il buio degli estremismi
e oscurando le costellazioni degli insegnamenti errati.
Questo scoprii per la gentilezza del Guru,
e la mia mente alla fine trovò sollievo.
52. Di tutte le sue attività la parola del Buddha è la suprema,
e proprio a ragione di ciò
i veri saggi dovrebbero lodare il Perfetto
per questo (sorgere dipendente).
53. Ispirandomi al Maestro ho rinunciato al mondo,
in modo appropriato ho studiato
l’insegnamento del Conquistatore,
e nelle pratiche yogiche ho messo impegno:
è così che questo bhikshu ha mostrato rispetto per il Sommo Veggente!
54. Per la gentilezza del mio Guru ho avuto la fortuna
di incontrare l’insegnamento dell’impareggiabile Maestro,
perciò dedico tale virtù affinché sia una causa per tutti
di venir presi in cura dalle Guide Supreme.
55. Fino a quando il samsara non avrà fine,
possano gli insegnamenti del Munifico
non essere scossi dai venti delle visioni errate,
e tutti possano sempre comprendere la Dottrina,
aver fede nel sommo Maestro,
56. detenere l’eccellente metodo di Shakyamuni,
che rivela il principio del sorgere dipendente,
e mai abbandonarlo in tutte le esistenze,
anche a costo del corpo o della vita!
57. Giorno e notte tutti possano sempre pensare
a come meglio diffondere questo risultato glorioso,
ottenuto dal Supremo Liberatore
in molte vite di assidui e strenui sforzi.
58. Mentre gli esseri si staranno impegnando
con una motivazione pura,
possano Brahma, Indra e i protettori mondani,
e i guardiani, come Mahakala,
conceder loro un aiuto costante, non indugiando mai!
Questa ‘Essenza delle Buone Spiegazioni’ è una lode, per il suo insegnamento sul profondo sorgere dipendente, rivolta all’impareggiabile supremo Maestro Buddha, il migliore e non ingannevole amico degli esseri tutti, a loro vicino dovunque essi siano in virtù del suo amore universale.
È stata composta dall’erudito ghelong Losang Dragpa Pel nel luogo di ritiro regale tra le montagne innevate di Ode Gung Ghiel, in Tibet, anche noto come ‘Provincia della Completa Vittoria’. Namkhai Pel è stato colui che ha trascritto il testo.
Traduzione dal tibetano in inglese di Thubten Sherab Sherpa nel 1984, con versione definitiva rivista da Adrian Feldmann nel 1990. Traduzione dall’italiano in inglese di Fiorella Rizzi nel 2005, rivista nel 2014 per l’inserimento nel testo di G. Yesce Tobden “Le Ali del Risveglio”, da cui questa versione è estratta.