1 La vita di Milarepa: nascita e infanzia.

Milarepa

Milarepa

1 Nascita e infanzia di Milarepa

Milarepa nacque nei 1040 nel Tibet sud-occidentale, non lontano dalla frontiera nepalese. Apparteneva alla tribù Khyung po, discendente da un grande clan di pastori del Centro Nord. Il nome Mila apparteneva alla famiglia da generazioni e la sua origine si deve ad un antenato di Milarepa chiamato Gyose, un eremita abile nello scacciare i demoni e nel guarire le malattie, molto famoso e assai richiesto nel paese.

Una storia trasmessa fino ai nostri giorni ci dà uno stralcio della grande fama di questo famoso avo: si racconta di un demone che iniziò a perseguitare una famiglia che non credeva molto in Gyose, la quale si rivolse a un altro lama ma senza risultato. Alla fine fu costretta a ricorrere al potente eremita, ed egli spaventò il demone a morte, tanto che esso fuggì emettendo grida di terrore, e appellando il lama in questo modo: “ Mila! Mila! Non ho mai incontrato un simile pericolo!”.

Da quel momento il nome Mila si tramandò di padre in figlio, ma Milarepa prese questo nome solo molto più tardi, quando si rifugiò tra i ghiacci a meditare, vestito solo di tela. Continue reading »

2 La vita di Milarepa: magia nera

milarep-copia12 La vita di Milarepa: magia nera

Sul bianco cavallo “Leone Briglia Sciolta”, con al collo la turchese “Grande Stella Emanazione di Luce”, Milarepa era in viaggio, insieme ad alcuni ragazzi che, come lui, andavano ad apprendere la magia.

Il distacco dalla madre era stato straziante. Il suo cuore aveva avuto come il presentimento che non l’avrebbe più rivista. Più e più volte era stato stato sul punto di voltare il cavallo e tornare indietro ad abbracciarla. Continue reading »

3 La vita di Milarepa: pentimento.

Milarepa: “Desidero solo praticare il dharma”

Milarepa: “Desidero solo praticare il dharma”

3 La vita di Milarepa: pentimento.

Trascorsero alcuni mesi da questi eventi ma Milarepa, nel suo intimo, non era per nulla compiaciuto. Nel suo cuore si era insinuato un senso di malessere che gli opprimeva il petto, troncandogli il respiro. Per la prima volta stava riflettendo sulla portata delle sue azioni, sulle morti che aveva provocato, sul dolore che aveva arrecato alle famiglie delle vittime e sulla distruzione e la conseguente miseria di tutti coloro che avevano perduto i raccolti e subito gravi danni alle abitazioni. Pensava anche ai suoi zii, i quali erano stati colpiti più duramente di ogni altra persona e soffrivano per la morte dei loro amati figli. Certo egli aveva agito per dovere filiale, ciecamente, senza neppure interrogarsi se le sue imprese fossero giuste o sbagliate. La madre veniva prima di ogni altra cosa, e lui l’aveva vista tormentarsi tutta la vita al pensiero del torto subito. Il pensiero che poi potesse togliersi la vita lo aveva fatto quasi impazzire. Continue reading »

4 La vita di Millarepa: Marpa

Milarepa riprese la sua opera, pensando che di certo il lama non poteva sbagliare.

Milarepa riprese la sua opera, pensando che di certo il lama non poteva sbagliare.

4 La vita di Millarepa: Marpa

Quella notte Marpa sognò il suo maestro Naropa, il quale gli impartiva l’iniziazione e gli porgeva un Vajra di lapislazzuli a cinque punte sul quale erano evidenti alcune macchie, e un vaso colmo di nettare. Poi gli ordinava di lavare le macchie con il nettare del vaso e di issare il Vajra così purificato su di uno stendardo, per la gioia dei Buddha del passato e di tutti gli esseri, promettendogli che così facendo avrebbe realizzato il suo scopo e quello di tutti gli esseri. Quindi svanì nel cielo. Marpa allora eseguiva gli ordini del suo maestro, e dal Vajra risplendente emanò una luce purissima che si spandeva sul mondo, eliminando le sofferenze di tutte le creature e rendendole felici.

Marpa si svegliò raggiante dalla felicità, come sempre quando sognava il suo maestro. In quel mentre sua moglie Dakmema entrò con il cibo e, sedendosi vicino a lui, gli disse: “Nobile lama, stanotte ho fatto un sogno ben strano. Ho sognato due fanciulle che portavano uno stupa di cristallo sul cui bordo comparivano alcune macchie. Continue reading »

5 La Vita di Millarepa: Marpa

Milarepa non poteva che dire la verità

Milarepa non poteva che dire la verità

5 La Vita di Millarepa: Marpa

Dopo alcuni giorni, sentendo che le piaghe erano migliorate, Marpa andò a trovare Milarepa per esortarlo a riprendere il lavoro. Il giovane si stava dirigendo verso la costruzione e vide la Madre venire velocemente verso di lui. Ella aveva un piano: inscenare una finta partenza per muovere a compassione il cuore del lama. Così il giovane preparò i suoi pochi bagagli, un sacco con dentro i suoi libri e un po’ di farina che gli aveva procurato la Madre. Faceva questi preparativi con studiata lentezza, cercando così di attirare l’attenzione del lama mentre la Madre faceva finta di volerlo trattenere, dicendogli che avrebbe di nuovo intercesso per lui. Tutti questi movimenti finirono per attirare l’attenzione di Marpa, il quale si accorse che stava accadendo qualcosa. “Che state confabulando voi due?” tuonò il lama, dirigendosi a grandi passi verso la moglie e il giovane novizio. Continue reading »

6 La vita di Millarepa: Iniziazione

Marpa era felicissimo del sogno di Milarepa, ritenendolo di buon auspicio.

Marpa era felicissimo del sogno di Milarepa, ritenendolo di buon auspicio.

6 La vita di Millarepa: Iniziazione

Marpa si destò dalla sua meditazione con animo pacificato, e chiese ai monaci di andare subito a chiamare la moglie.

Quando la Madre fu presso di lui, le chiese notizie di lama Gnogpa e degli altri monaci. La Madre gli raccontò di come il lama fosse andato a prendere le reliquie di Naropa, fosse poi ritornato, e avesse incontrato il Grande Mago in lacrime e cercato di confortarlo.

Sono ancora lì, o lama” disse dolcemente la Madre con gli occhi umidi.

Così devono essere dei buoni discepoli! Che vengano subito da me, presto!” rispose Marpa, con gli occhi trasognati. Continue reading »

7 La vita di Millarepa: Ascesi

La fama di Milarepa si sparse ovunque, ed egli è considerato ancora oggi il più grande santo e poeta del Tibet, colui che con il suo esempio, la sua illuminazione e la dolcezza del suo canto ha toccato più di ogni altro il cuore umano.

La fama di Milarepa si sparse ovunque, ed egli è considerato ancora oggi il più grande santo e poeta del Tibet, colui che con il suo esempio, la sua illuminazione e la dolcezza del suo canto ha toccato più di ogni altro il cuore umano.

7 La vita di Millarepa: Ascesi

Quando Milarepa giunse nelle vicinanze del suo paese, iniziò ad interrogare i pastori che incontrava, senza rivelare la propria identità, sulle sorti della casa e dei suoi abitanti.

Le notizie che raccoglieva non erano certo incoraggianti. Sembrava che sua madre fosse morta da tempo, e che sua sorella Peta avesse da tempo lasciato il paese per andare a mendicare, raminga . I pastori credevano che nella casa, oltre al cadavere della madre, ci fosse pure il demone del fratello, un mago nero che aveva distrutto il paese. Milarepa, sentendo quelle notizie, si rifugiò in una grotta a piangere. Nei panni di un lama, nessuno lo riconosceva, ma preferì aspettare il crepuscolo per ritornare in paese.

Man mano che si avvicinava, trovò che tutto era proprio come nel sogno. Il campo era invaso dalle erbacce, la casa era in rovina. Con il cuore in tumulto, Milarepa entrò. La casa doveva essere vuota da lungo tempo, abitata solo da uccelli e topi, i cui escrementi avevano ricoperto ogni cosa. I Sacri Testi erano stati rovinati dalla pioggia, e tutto aveva un aspetto di desolazione e di abbandono. Continue reading »

Milarepa: Siate saggi.

Jetsun Milarepa: Ricchezze e possedimenti sono un prestito simile alla rugiada: quant'è sciocco legarvisi con il nodo dell'avarizia!

Jetsun Milarepa: Ricchezze e possedimenti sono un prestito simile alla rugiada: quant'è sciocco legarvisi con il nodo dell'avarizia!

Jetsun Milarepa: Siate saggi.

Mi prosterno ai piedi di Marpa, il traduttore.
Ascoltatemi bene, fedeli benefatori!

Quando il santo dharma si estende ovunque come una pianura,
quant’è sciocco fare del male sconsideratamente!

Questo corpo è dotato di opportunità e condizioni favorevoli difficile da ottenere
quanto sono sciocchi gli uomini che sprecano la propria vita!

La città è un recinto di fango soggetto a distruzione: in tale cimitero,
quant’è sciocco viverci sempre!

l’unione di due coniugi è come un incontro occasionale al mercato:
quant’è sciocco lasciarsi andare a ripicche e litigi!

Complimenti e lusinghe sono solo suoni illusori:
quant’è sciocca la cattiva inclinazione a dare loro importanza!

Un nemico malevolo è come un fiore destinato ad appassire:
quant’è sciocco passare la propria vita in contese! Continue reading »

Milarepa: Un consiglio

Jetsun Milarepa: Mentre siete inseguiti dagli emissari delle morte Continuate a cercare piaceri effimeri.

Jetsun Milarepa: Mentre siete inseguiti dagli emissari delle morte Continuate a cercare piaceri effimeri.

Milarepa: Un consiglio

Sono uno yoghi che vaga per il paese,
Un mendicante che viaggia solo,
Un povero che non possiede nulla.

Ho lasciato dietro di me la terra che mi ha visto nascere,
Ho voltato le spalle alla mia bella casa,
Ho abbandonato i miei fertili campi.

Sono stato in ritiro solitario, sulle montagne,
Ho praticato in caverne di roccia circondate dalla neve,
E ho trovato il cibo come fanno gli uccelli
Così è stato fino ad ora.

È impossibile predire il giorno della mia morte,
Ma io ho uno scopo prima di morire.
Questa è la storia di me, lo yoghi;
Ora, vi darò qualche consiglio
Cercando di controllare gli eventi di questa vita,
Cercando di continuo di essere cosi furbi,
Sempre tentando di manipolare il vostro mondo,
Coinvolti in ripetitive relazioni sociali…….. Continue reading »

Milarepa: Colui che mi avrà ritrovato sarà Buddha.

Jetsun Milarepa: La compassione abolisce la differenza tra sé e gli altri.

Jetsun Milarepa: La compassione abolisce la differenza tra sé e gli altri.

Colui che non raccoglie nessun merito,
e non pensa che alla sua salvezza, raccoglie la trasmigrazione.
Colui che non distribuisce ciò che ha ammassato
avrebbe un bel meditare, rimarrebbe senza virtù.
Colui che non trae la sua contentezza da sé stesso
accumula solo per arricchire gli altri.
Colui che non signoreggia il demone dell’ambizione
non trova che rovine e conflitti nel suo desiderio di gloria. Continue reading »

Milarepa: Sono il compagno di gioco dei bambini.

Jetsun Milarepa: Sono il conforto delle persone anziane.

Jetsun Milarepa: Sono il conforto delle persone anziane.

Non ho preferenza per alcun paese,
non ho fissa dimora,
il mio comportamento non segue alcuni schema.

Sono libero da attaccamento alle cose materiali,
e non faccio differenza fra cibi puri o impuri.

Il tormento delle emozioni negative è per me piccolo,
la mia considerazione per me stesso e i miei desideri sono piccoli,
e il mio attaccamento alle nozioni di soggetto e oggetto è piccolo.

Ho sciolto il nodo del superamento della sofferenza.
Sono il conforto delle persone anziane,
sono il compagno di gioco dei bambini.

Fonte http://buddhismo.forumfree.it/?t=58162152 che si ringrazia devotamente per la sua grande gentilezza.

Milarepa: Uomini nobili e fortunati!

Jetsun Milarepa: Le manifestazioni sono la natura della propria mente;

Jetsun Milarepa: Le manifestazioni sono la natura della propria mente;

Jetsun Milarepa: Uomini nobili e fortunati!

Non è certo che questa vita è ingannevole?

Non è certo che le ricchezze sono [solo] illusioni?
Non è certo che il samsara è [anche] il nirvana?
Non è certo che la felicità è un sogno?
Non è certo che elogi e insulti sono [come] echi?
Non è certo che le apparenze sono la natura della mente?
Non è certo che la propria mente è Buddha?
Non è certo che il Buddha è il Dharmakaya?
Non è certo che il Dharmakaya è la realtà assoluta?

Se lo capite, qualunque cosa si manifesti è contenuta nella mente.
Osservate la mente giorno e notte!
Se si guarda la mente, non la si vede. Continue reading »

Milarepa: L’offerta delle colombe, figlie degli dei.

Jetsun Milarepa: Quando ricevete onori e riverenze, fate attenzione che non nasca l’orgoglio.

Jetsun Milarepa: Quando ricevete onori e riverenze,fate attenzione che non nasca l’orgoglio.

Jetsun Milarepa: L’offerta delle colombe, figlie degli dei.

Namo Guru!

Il Getsün Milarepa, seguendo le indicazioni [dello yi-dam], da Yölmo, giunse in Tibet e si fermò in una grotta di Kuthang, dove s’immerse nello stato della chiara luce, solitario come un rinoceronte. Arrivò una colomba con un orecchino d’oro. Inchinò il corpo e piegò la testa come se facesse prosternazioni, e gli girò intorno parecchie volte. Quindi volò fino a una roccia in uno spiazzo pulito. Il Getsün capì che quello era l’invito di un essere non umano. Andò in quel luogo: c’era un mucchietto di riso bianco. La colomba vi ficcò il becco come per fare un’offerta; fece prosternazioni e gli girò intorno come prima; infine volò via. Il Getsün, rallegrato e meravigliato, cantò:

1

Emaho!

Benevolo Marpa di Lodrak,

con il cuore ti rammento, nel cuore ti medito.   Continue reading »

Milarepa: Come potete farcela?

Jetsun Milarepa: Se non esercitate le capacità della mente in questo momento, ma sperate che tutto accada da sé, come potete farcela?

Jetsun Milarepa: Se non esercitate le capacità della mente in questo momento, ma sperate che tutto accada da sé, come potete farcela?

Jetsun Milarepa: Come potete farcela?

Se non taglia la corda della soggezione all’opinione altrui

ma tenete conto di ciò che pensa la gente, come potete farcela?

….

Se non riconoscete le circostanze avverse come amiche,

ma cercate di eliminare la sofferenza, come potete farcela?

Se non esercitate le capacità della mente in questo momento,

ma sperate che tutto accada da sé, come potete farcela?

Se non vi decido adesso

ma pensate di farlo dopo, come potete farcela?

dal canto sul “Come potete farcela?” (Adelphi, I centomila canti di Milarepa)

Canti di Milarepa sul non attaccamento

Milarepa: Non sacrificherò il mio obiettivo di conseguire l’illuminazione per tutti gli esseri senzienti in cambio delle ricchezze che mi offrite.

Milarepa: Non sacrificherò il mio obiettivo di conseguire l’illuminazione per tutti gli esseri senzienti in cambio delle ricchezze che mi offrite.

Canti di Milarepa sul non attaccamento a famiglia, amici e ricchezza

Ghesce Ngawang Dhargyey, scritto a partire da note prese da Alexander Berzin, edito da Pauline Yeats, giugno 2008 da una traduzione orale di Sharpa Rinpoche. Dharamsala, India, 1974. Traduzione in italiano a cura di Davide Curzio.

Milarepa aveva una sorella che insisteva affinché lui trovasse moglie e avesse una casa e figli, ma invece Milarepa se ne andò di casa e incontrò il suo maestro, Marpa. Quando sua sorella venne a sapere che Marpa era sposato e che aveva casa e famiglia, cercò di fare pressioni su Milarepa.

Perché non fai come fa il tuo maestro?” Domandò lei.

È un errore se una volpe abbaia dove un leone ruggisce.” Continue reading »

Milarepa: Abituato

Milarepa: Abituato a lungo a contemplare l’amore e la compassione,
Ho dimenticato ogni differenza tra me e gli altri.

Abituato a lungo a meditare sulle segrete verità sussurrate,

Ho dimenticato tutto quello che si dice nei libri scritti o stampati.

Abituato, come sono stato, allo studio della Verità eterna,

Ho perso ogni conoscenza dell’ignoranza.

Abituato, come sono stato, a contemplare sia il Nirvana che il Samsara

vieni inerenti a me stesso,

Ho dimenticato di pensare alla speranza e alla paura.

Abituato, come sono stato, a meditare su questa vita e sulla prossima come una,

Ho dimenticato il terrore della nascita e della morte.

Abituato a lungo a studiare, da solo, le mie esperienze,

Ho dimenticato la necessità di cercare le opinioni di amici e fratelli.

Abituato a lungo ad applicare ogni nuova esperienza alla mia crescita spirituale,

Ho dimenticato tutti i credo e i dogmi. Continue reading »

Milarepa: Il canto del tummo

Milarepa: La lotta per la vita e la morte può essere vinta.

Milarepa: La lotta per la vita e la morte può essere vinta.

Milarepa: canto sulla pratica del tummo

Disgustato della vita del mondo

cercavo la solitudine

sulle pendici del Latchi Khang.

Il cielo e la terra, tenuto consiglio,

mi inviarono la tempesta

come loro messaggero.

Gli elementi dell’aria e dell’acqua,

alleati alle fosche nebbie del sud,

imprigionarono il sole e la luna,

soffiarono via dal cielo le piccole stelle

ed avvilupparono le grandi in un sudario di foschia.

Nevicò poi senza sosta per nove giorni e nove notti,

i grossi fiocchi erano spessi

come fiocchi di lana,

essi discendevano e volavano come uccelli. Continue reading »

Milarepa: Jangphan Namkha Dzong

 Milarepa: “Abbandonate le cattive azioni, praticate le virtù.”

Milarepa: Jangphan Namkha Dzong. Da: I Canti di Milarepa.

In quel tempo, i benefattori di Drothang ricevettero udienza da Milarepa e gli chiesero quali fossero le qualità di questo posto. Egli rispondendo così cantò.

Oh lama, mio signore, ti supplico.
Benefattori, conoscete voi le qualità di questo posto?
Se non conoscete le qualità di questo posto,
codeste sono: è solitario e si chiama Jangphan Namkha Dzong.
Nel palazzo di Namkha Dzong,
Al di sopra si radunano le nuvole gentili del sud,
Al di sotto, scorre il fiume blu,
Dietro, le rocce rosse e la distesa del cielo,
Di fronte, i fiori sfavillano nel prato,
A lato, le bestie feroci ruggiscono,
Lontano, l’avvoltoio, il re degli uccelli, si libra in aria,
Dal cielo, una pioggia leggera scende gentile,
L’ape, incessantemente canta,
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